Italia in Rosa, a Moniga 132 cantine con il meglio dei rosé italiani

ChiarettoItalia in Rosa prepara un decennale da record: la rassegna dei Rosé italiani e dei Chiaretti torna nel ponte della Festa della Repubblica (2-4 giugno) schierando 132 cantine per un totale di 194 etichette in degustazione. Numeri mai raggiunti prima dalla ormai storica vetrina gardesana del drink pink, in programma come sempre a Moniga del Garda, città del Chiaretto. E sarà proprio il classico rosé della riviera bresciana del Garda a fare gli onori di casa con la partecipazione di 33 aziende associate al Consorzio Valtènesi, in una tre giorni che registra anche un boom di adesioni dalla Puglia con ben 26 insegne. Presenza quest’ultima che rafforza l’asse strategico Valtènesi-Salento, sancito quest’anno dalla collaborazione fra Italia in Rosa e Roséxpo, in programma a Lecce dall’8 al 10 giugno: a Moniga parteciperanno i 19 produttori riuniti nell’associazione deGusto Salento, mentre il Consorzio Valtènesi sarà schierato a Lecce con un pool di una quindicina di cantine, a configurare quella che si preannuncia come una settimana promozionale di alto livello all’insegna del bere rosa con focus particolare sui territori maggiormente vocati a questa produzione.

A Moniga sventoleranno anche le bandiere del Veneto (15 cantine), della Toscana (che sarà presente anche con l’associazione Rosae Maris- Vini Rosati di Maremma), della Sicilia e del Piemonte (sette aziende in entrambi i casi). Ma le dimensioni dell’evento sono destinate a crescere ulteriormente nei prossimi giorni grazie anche all’adesione di altre realtà come Le Donne del Vino, il Consorzio Oltrepò Pavese, la sezione toscana della Fivi ed altre ancora. In qualità di ospiti internazionali non mancheranno inoltre i raffinati Rosé della Provenza. La manifestazione si terrà nel castello di Moniga, tipica costruzione difensiva del territorio che risale al periodo tra il XIV e il XV secolo, dove ora è a disposizione una grande area per eventi con un panorama di grande suggestione sul lago di Garda: l’ingresso costa 10 euro con degustazione libera di tutti i vini, cui vanno aggiunti 3 euro di cauzione per sacca e bicchiere che verranno restituiti alla riconsegna.

Info: www.italiainrosa.it




Food in franchising, a Bergamo aperture a catena

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Un cartoccio di patate da passeggio, un’arancina siciliana come snack, una piada romagnola a pranzo e tapas e montaditos all’aperitivo. Lo street-food mette ormai radici, trasferendosi da chioschi e mercati itineranti, e abbraccia la qualità. La nostra città sta tenendo a battesimo nuove catene – come nel caso di “Chips House” e dell’ “Antica Fabbrica dell’Arancina” -, sta innovando la polenta, prodotto tipico per antonomasia celebrato “Da 30 Polenta”, e sta accompagnando lo sviluppo, tra Bergamo e Milano, attraverso il Gruppo Percassi, di colossi come Starbucks, della catena di cucina giapponese Wagamama e di Casa Maioli, oltre alla cucina naturale e plant-based di Soulgreen.

Tra le food court che ormai si specializzano nei centri commerciali e catene della ristorazione tra gestione diretta e franchising, si contano, tra città e provincia, circa 150 insegne. E il food si conferma uno dei settori più dinamici e che ha saputo rinnovarsi anche nel resto d’Italia: “Nel 2015 la ristorazione ha trainato il franchising con quasi 2,5 miliardi di fatturato, con un’ottima crescita dato che nel 2013 ammontava a 2 miliardi – commenta Emanuele Basile di Assofranchising Confcommercio -. I nuovi format della ristorazione sono in costante evoluzione e fermento: dallo street-food mobile replicato in varie declinazioni, a partire da versioni originali di apecar, alla ristorazione della salute, agli smoothies bar. Non manca una vera e propria celebrazione delle specialità regionali, dal coppo di fritto napoletano alla torta al testo umbra”. Alla valorizzazione dei prodotti di casa nostra si somma l’importazione di formule di successo all’estero: “Negli ultimi tre anni hanno avuto un grande sviluppo gli american diner degli anni Cinquanta – continua Basile -. E recentemente in Italia hanno fatto il loro ingresso veri e propri colossi della ristorazione, dal “KFC-Kentucky Fried Chicken” a “Domino’s pizza”, da “100 Montaditos” a “Starbucks”, a “Denny’s”, leader a stelle e strisce del milk shake”. Dalla polenta che inorgoglisce Bergamo alle tapas spagnole, passando per un’arancina della Vucciria, una piada di Cervia e patatine fritte all’olandese, ecco alcune delle specialità da stuzzicare di catena in catena, dal centro della città alla provincia.




Antica Fabbrica dell’ Arancina, il primo negozio dei mercatari itineranti palermitani

Arancina_Ingresso

Non ordinate mai un arancino a meno che non vogliate intavolare un dibattito pepato. Che qui la specialità sicula arriva direttamente dal mercato della Vucciria, luogo magico di Palermo, dove il tipico timballo di riso si declina solo ed esclusivamente al femminile perché ricorda una piccola arancia. Il negozio di Viale Papa Giovanni XXIII, inaugurato a dicembre, è il primo punto fermo italiano scelto dalla famiglia palermitana di mercatari itineranti e conserva tutta l’anima e lo spirito della friggitoria da passeggio palermitana.

La scelta spazia dalla classica arancina con ragù a quella al “burro” (con prosciutto cotto e formaggio filante) a versioni più ricercate a base di pesce, dai gamberetti con il pesto, al salmone, al nero di seppia. Non mancano omaggi alla tradizione siciliana, come l’arancina alla Norma con melanzane e ricotta salata, e versioni vegetariane come la caprese con mozzarella filante, pomodoro e basilico.Arancina

Da non perdere poi l’inusuale versione dolce con cioccolato fondente, resa ancora più croccante dalla panure allo zucchero. E sui dolci si apre un capitolo di tentazioni: dalla cassata al cannolo farcito al momento con ricotta di pecora e pistacchio o granella di nocciola, o cioccolato, canditi, amarene e scorza d’arancia. Periodicamente la carta dei dolci si arricchisce di altre golosità, dalla pasta di mandorle alla crema di pistacchio. In omaggio alla Sicilia anche birre artigianali introvabili, dalla “Minchia” a bassa fermentazione da filiera agroalimentare messinese proposta nella versione bionda, rossa e tosta a doppio malto, alla “Messina” introvabile in Lombardia.

Antica Fabbrica dell’ Arancina Siciliana

Viale Papa Giovanni XXIII, 32
Bergamo



Casa Maioli, gli artigiani della piadina conquistano il centro città

Casa-Maioli-Photo-Devid-Rotasperti

Bergamo, a partire da Oriocenter, accompagna lo sviluppo della nuova partnership tra Percassi Food & Beverage e la famiglia Maioli, artigiani della piadina dal 1952, per l’espansione del brand. La prima insegna è stata inaugurata ad Oriocenter il 5 febbraio, si attende a giorni il taglio del nastro in Via Tiraboschi, ed entro la fine di maggio è prevista una nuova apertura nel Polo del Lusso. L’atmosfera è quella dei chioschi romagnoli e delle vecchie cabine da spiaggia a listoni di legno a strisce bianche e verdeacqua, la stessa che ha visto crescere i Maioli a Cervia, sponda autentica di una ormai decisamente glamour Milano Marittima. Depositari della tradizionale ricetta della piada, custodita da tre generazioni, da quando le nonne Gina e Rina la impastavano a mano, Mirko e Alessandro Maioli hanno portato in alto l’artigianalità di famiglia e del chiosco che per una vita hanno avuto al porto di Cervia, prima attraverso Eataly, e ora con la partnership con il Gruppo Percassi. E il progetto di esportare la piadina romagnola, come cantava Samuele Bersani in “Freak”, è un obiettivo più che alla portata. Cresciuti a strutto e farina, i fratelli Maioli sono stati nominati non a caso ambasciatori del gusto di Cervia nel mondo, un incarico che segue quello della rappresentanza del comune romagnolo in occasione di Expo. Oltre alla piada, da Casa Maioli è possibile provare i classici crescioni e i più internazionali wrap, con impasto però alla romagnola. La selezione dei prodotti è accurata, dal sale di Cervia allo squacquerone di Romagna Dop, dal prosciutto cotto arrosto ’60 di Branchi di Felino al Crudo di Parma Dop di Traversetolo. La proposta si arricchisce con il piada-burger, realizzato con Fassona piemontese, e con piatti della tradizione romagnola, dalle lasagne ai dolci, con un richiamo al ristorante Le Ghiane” che i Maioli hanno a Cervia. I vegetariani possono contare su un’ampia scelta di zuppe, insalate e su piadine, proposte anche in un impasto più light e veg con olio extra vergine di oliva al posto dello strutto. Per tutti gli altri, come saggezza popolare romagnola insegna “La pida s’è parsòt, la pis un po’ ma tot“.

Casa Maioli

Via Tiraboschi, 73
Bergamo



Da 30 Polenta interpreta con innovazione il piatto simbolo bergamasco

Da_30_polenta_Oriocenter

Da 30 Polenta interpreta e reinventa il piatto simbolo bergamasco, ricetta aggregante della famiglia sempre meno preparata a casa dalle nuove generazioni per i lunghi tempi di cottura e la tediosa pulizia del paiolo di rame. Un’accurata progettazione delle attrezzature e una messa a punto delle ricette hanno reso possibile la produzione espressa su larga scala di polenta gialla, nera, integrale e taragna. La proposta esalta la tradizione nelle versioni più classiche, che accompagnano la polenta a funghi, formaggi tipici – dal Branzi allo strachitunt, dal Formai de Mut al taleggio e gorgonzola -, salamelle e stinco. Non mancano proposte divertenti e stuzzicanti,come il Berghem Burger, che racchiude tra due sfoglie di polenta la classica salamella e le versioni polentose di toast, pizza e lasagna. Tra le interpretazioni più innovative gli spaghetti di polenta accompagnati da ricchi ragu’ e la versione concettuale e fusion del sushi con l’inusuale abbinamento con pesce crudo.Da_30_Polenta -web Non mancano ricette golose, come la crepe di polenta e il tiramisù, realizzato con una base di sbrisolona di mais. Tutte le ricette proposte e i prodotti in vendita sono senza glutine, tanto che a breve le insegne otterranno l’iscrizione all’Aic – Associazione Italiana Celiaci, come anticipa Donato Cacciavillani, ad di “Da 30 Polenta” del Gruppo Percassi. Insalatone e zuppe arricchiscono la proposta, che ora punta con decisione all’estero. Se entro il 2018 l’obiettivo è di tagliare il nastro di altri sei negozi in Italia, l’obiettivo a medio termine è quello di esportare il format all’estero, attraverso la formula del franchising.

Da 30 Polenta

Oriocenter Via Portico, 71
Orio al Serio (Bg)



Chips House, patatine da passeggio da tuffare in venti salse

CHIPS HOUSE_

Bergamo è stata la prima Chips House, inaugurata ad aprile 2015, cui poi sono presto seguite, sulla scorta del successo orobico, le aperture a Verona, Varese, Brescia e Cremona. L’idea nasce dalle chips- house e chioschi dei Paesi Bassi, che hanno subito conquistato nei loro viaggi William Di Paola e Andrea Trojano, amici da sempre, che con la supervisione di papà Roberto Di Paola, forte di un’esperienza di gestione di locali nel milanese, e Donato Trojano hanno deciso di riproporre il format al loro rientro. L’intento era di aprire a Milano, ma trovata la location perfetta in Viale Papa Giovanni XXIII, l’avventura imprenditoriale è partita da Bergamo. Il locale è subito diventato una meta per uno snack all’uscita da scuola, per uno sfizio da passeggio o per un piccolo sgarro alla dieta dopocena o fuori orario. Tre i tagli delle patatine fritte tra cui scegliere: a bastoncino (stick), a sfoglie sottili (chips) e a spirale (tornado). CHIPS HOUSEBen venti le salse in cui tuffare patatine fumanti: all’aglio, alle cipolle, ai peperoni piccanti, al formaggio cheddar, per citarne alcune. Per realizzare patate perfette si parte dalla varietà ideale, a pasta gialla, dalla Bintje olandese al tubero italiano che più le si avvicina. Il segreto della loro fraganza sta nella doppia cottura, l’abc per patatine croccantissime fuori e morbide dentro. Per un piccolo sfizio si spendono dai 2 ai 2,50 euro, salse incluse; per togliersi una volta per tutte la voglia, alla faccia di ogni rimorso, c’è la versione large a 5 euro. L’offerta della Chips House si completa poi con hot-dog, chicken-burger e nuggets.

Chips House

Viale Papa Giovanni XXIII, 54
Bergamo



100 Montaditos, la cucina iberica in cento specialità “montate” su un boccone di pane

Montaditos

Jordan Foglieni, amministratore d’azienda, ha coronato il suo sogno di aprire un ristorante con l’amico Ivan Guarnieri, trovando ispirazione da un articolo de Il Sole 24 Ore che parlava della catena spagnola 100 Montaditos, diffusissima in Spagna e negli Stati Uniti, in particolare al confine col Messico. Il successo del format nato nell’ultimo lembo della Spagna, sulla spiaggia di Islantilla Huelva in Andalusia, è nella proposta di un assaggio della cucina iberica, declinata in cento varianti “montate” su un boccone di pane a doppia fermentazione, cotto nel forno a pietra, dalla ricetta brevettata, con tanto di marchio impresso.

Montaditos_Staff

Tutto viene preparato al momento, nella cucina a vista, dove gli stessi clienti consegnano e ritirano le loro ordinazioni. Lomo, jamon serrano, pollo cajun, chistorra, formaggio iberico e tortilla sono solo alcune delle specialità che si possono gustare racchiuse in un boccone fragrante, magari abbinate ad una birra Cruz Campo o a un bicchiere di Tinto di Verano. Per districarsi tra la lunga lista di Montaditos (dai calamari al salmone, dai burger agli hot- dog) non mancano percorsi di degustazione, dai 6 ai 10 euro, con 5 assaggi, proposti nelle collezioni carnivora, vegetariana, mediterranea, Black Label e,per i più golosi, nella versione dolce al cioccolato. L’offerta si amplia con aperitivi, tapas, le immancabili patatas bravas, e insalate, oltre che, per quanto riguarda il bar, con la caffetteria, con espresso a 80 cent. Con quasi 300 posti a sedere, 200 all’interno e circa 90 nel dehor estivo, “100 Montaditos” è un locale trasversale, dall’atmosfera tipicamente spagnola, che riunisce attorno ad un tavolo studenti universitari, famiglie, “senior” e clienti di passaggio in quello che tra casello autostradale e Villa d’Almè – Dalmine è un vero e proprio crocevia.

100 Montaditos

Via Vailetta
Dalmine



Città alta, fino a domenica la festa del casoncello

de-casoncello -sfoglina Giusi

Si apre alle 19 di venerdì 12 maggio, in una Città Alta addobbata a festa con drappi e stendardi, la seconda edizione dello Street Casoncello, l’iniziativa gourmet nell’ambito di De Casoncello, manifestazione nata lo scorso anno per celebrare i 650 anni del piatto tipico bergamasco che quest’anno si confronta con le paste ripiene di Mantova, Cremona e Brescia, dato il titolo di Capitale europea della gastronomia assegnato alla Lombardia orientale.

Il borgo storico sarà animato sfogline, cuochi, ristoratori, musici e figuranti e si potranno gustare varie tipologie di questi scrigni golosi, infatti, ogni famiglia, ogni ristorante, ogni cuoco ha la sua ricetta che naturalmente, considera la migliore.

Da piazza Mascheroni e da piazza Mercato delle Scarpe partiranno due percorsi gemelli che, attraverso diverse tappe, racconteranno la storia dei casoncelli. Infine in piazza Vecchia, attraverso pannelli narranti, verranno svelate le particolarità delle diverse paste ripiene della Lombardia Orientale. Tutto sarà “condito” con balli, musiche per finire con uno spettacolo in costume che riporterà un fatto delittuoso “a base di casoncelli” realmente accaduto nel 1393.

L’ormai famosa sfoglina bergamasca Giusy si esibirà nella chiusura di scarpinòcc, casonsèi e dei “casoncelli storici” sotto i portici del Palazzo della Ragione.

Il programma prosegue nel pomeriggio di sabato 13 maggio (dalle 17 alle 19)  quando, sotto i portici del Palazzo della Ragione, lo chef Francesco Gotti del direttivo della Nazionale Italiana Cuochi, terrà una “lezione di casoncelli” svelando trucchi, segreti e tecniche di cottura. Infine, domenica 14 maggio in piazza Vecchia, verrà allestito il Palo della Cuccagna per bambini e adulti con “gustosi” premi e animazione mentre alle 17 i campioni in carica “Gli acrobati della cuccagna” parteciperanno alla tappa bergamasca del Campionato Italiano.

Durante lo Street Casoncello sarà distribuito il libretto “De Casoncello e delle altre paste ripiene” contenente la storia e alcune ricette di casoncelli bergamaschi e delle altre paste ripiene della Lombardia Orientale.




Sacbo, Bruni presidente. “L’aeroporto sarà sempre più compatibile con il territorio”

Roberto Bruni
Roberto Bruni

Il Cda di Sacbo, nominato nell’assemblea del 4 maggio scorso per il triennio 2017-2019, ha proceduto stamane all’assegnazione delle cariche e all’attribuzione dei poteri. Alla carica di presidente, come previsto, è stato eletto l’avvoccato Roberto Bruni, mentre il ruolo di vicepresidente è stato assegnato a Yvonne Messi e Ercole Galizzi. Gli altri componenti il consiglio di amministrazione sono: Gianpietro Benigni, Fabio Bombardieri, Roberto Callieri, Giovanni Paolo Malvestiti, Laura Pascotto, Renato Redondi e Roberto Rio.

Il CdA ha nominato inoltre i rappresentanti del comitato esecutivo nelle persone di Roberto Bruni, Yvonne Messi, Ercole Galizzi, Giovanni Paolo Malvestiti e Fabio Bombardieri. Bruni, 68 anni, esercita l’attività di avvocato penalista. Già sindaco di Bergamo nel quinquennio 2004-2009, è consigliere regionale della Lombardia (capogruppo del Patto Civico, membro della Prima e della Seconda Commissione Consiliare, della Giunta per il regolamento, nonché presidente della Giunta per le elezioni). All’atto di insediamento da presidente, Bruni ha rivolto un sentito ringraziamento a Miro Radici, al quale succede e che ha ricoperto la carica per due mandati consecutivi, il cui impegno condiviso con i componenti il consiglio di amministrazione uscente ha permesso di consolidare il ruolo e la funzione dell’aeroporto per la mobilità e l’economia del territorio e nel panorama del trasporto aereo nazionale ed europeo. Bruni si è detto convinto che “le competenze e le professionalità continueranno a garantire all’aeroporto livelli di qualità e operatività di assoluta eccellenza, così come si saprà rendere l’attività sempre più compatibile con il territorio”.

 




Borgo Palazzo si tinge di rosso. E sabato i negozi organizzano la “Sfilata al rovescio”

Borgo Palazzo si è accesa di rosso per “Bergamo in Fiore – Maggio un mese di colori”, la nuova manifestazione del Distretto urbano del commercio, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, che veste le vie dello shopping con fiori, piante e allestimenti a tema delle vetrine, richiamando l’attenzione sul piacere di fare una passeggiata in città e acquistare nei negozi.

È toccato a piazza Sant’Anna e dintorni aprire le danze di un calendario proseguirà in Borgo Santa Caterina dal 13 al 19, con il giallo scelto come colore dominante, in Città alta dal 20 al 26 (rosa, in perfetta nuance con il Giro d’Italia che passerà in quei giorni), per finire con un tripudio floreale del centro, che si tingerà di bianco con richiami di rosso, giallo e rosa, dal 25 al 28 maggio.

Ai commercianti è stato chiesto di partecipare acquistando la composizione coordinata realizzata per l’iniziativa, da posizionare all’esterno, del negozio e il materiale di comunicazione. Sono stati inoltre invitati ad interpretare il tema cromatico-floreale nell’allestimento delle vetrine. Le botteghe di Borgo Palazzo non si sono fatte attendere e sono spuntati abiti fiorati e accessori nelle più vivaci tonalità del rosso, mentre il Comune di Bergamo ha offerto delle foriere che resteranno posizionate fino a settembre.

borgo palazzo in fiore 2017 (2)La rassegna ha anche ispirato un originale evento, con la collaborazione di diverse attività del Borgo. Si chiama “Sfilata al rovescio” ed è in programma sabato 13 maggio, a chiusura della settimana in fiore. L’appuntamento è nello showroom di EsseCi cucine (al numero 100), a partire dalle 16. Sarà un pomeriggio rosso e floreale, ovviamente, con numerose attività. È “al rovescio” perché sarà il pubblico a sfilare davanti alle diverse postazioni, anziché assistere da fermo al succedersi delle proposte.

In campo ci sono il ristorante Ol Giopì e la Margì, che offrirà uno showcooking nelle cucine di design del salone insieme alle golosità della Pasticceria Sant’Anna. Tra un assaggio e l’altro sarà possibile vedere all’opera le hairstylist e le makeupartist di La dolce vita, che creeranno acconciature e trucchi ad hoc per le modelle, che indosseranno gli abiti di Pietra di Luna e gli eccentrici occhiali di Foto Ottica Skandia, accompagnate dai bambini vestiti da Gretel & Hansel. Un sabato pomeriggio all’insegna della moda, del design e della buona cucina a ritmo della musica del bar La Piazzetta. Nel corso dell’evento sarà presente Emiliano Amadei, campione italiano in carica di flower design, nonché curatore degli allestimenti di “Bergamo in Fiore”, che farà una dimostrazione live di composizioni.