L’assemblea dell’Ascom / Malvestiti: «Orizzonti più larghi col nuovo statuto. Pronti a guidare il cambiamento per sostenere le nostre imprese»

Lunedì 8 maggio, alle 15, s’è tenuta l’assemblea generale di Ascom Bergamo Confcommercio, chiamata a rinnovare gli organi dell’Associazione per il quinquennio 2017-2021. La parte pubblica s’è aperta con la relazione del presidente Paolo Malvestiti. Ecco il suo intervento

di Paolo Malvestiti*

Assemblea Ascom2017
Il tavolo dei relatori all’Assemblea dell’Ascom (Foto G.V.Frau)

Il mandato appena terminato ha attraversato un periodo tra i più difficili dal punto di vista politico ed economico, nazionale e internazionale. L’Osservatorio mensile sui consumi di Confcommercio conferma una situazione altalenante che rispecchia un quadro di incertezza. Infatti le famiglie non hanno ancora abbandonato l’atteggiamento di prudenza. I consumi a livello nazionale hanno però registrato negli ultimi mesi una leggera crescita, che, anche se in modo discontinuo e con toni non particolarmente brillanti, riflettono le debolezze e le incertezze che gravano sull’economia e sulla situazione politica italiana e internazionale. La sensazione è che stiamo risalendo gradualmente la china. Ciò è confermato anche dal miglioramento, per il terzo trimestre consecutivo, del sentiment delle imprese, sintesi delle diverse aspettative degli operatori nei vari settori economici: miglioramenti significativi si rilevano nel manifatturiero, nell’esportazione e nei servizi di mercato, in forma più contenuta nel commercio. Stando alle stime di Confcommercio, la tendenza al recupero, anche se non in modo accentuato, dovrebbe proseguire nei prossimi mesi. Ma per crescere, come sempre sottolinea il nostro presidente Sangalli, c’è bisogno di tre condizioni: stabilità politica, riforme economiche e fiducia, indispensabile per stimolare i consumi delle famiglie. La riduzione generale della pressione fiscale e del costo del lavoro diventano misure urgenti per ricreare un clima favorevole ai consumi e agli investimenti, superando le logiche dei bonus e degli interventi spot. Anche sul tema del mercato del lavoro, dopo la vicenda dell’abolizione dei voucher, voglio sottolineare che noi non siamo per la precarietà ma per la flessibilità. Le sforbiciate dal chiaro sapore ideologico non creano posti di lavori, semmai ne uccidono i presupposti.

Quadro locale

Paolo MalvestitiAnche il quadro d’insieme a livello locale mette a segno un risultato congiunturale che, visti i tempi, possiamo definire positivo. Industria, artigianato e commercio hanno chiuso il 2016 con una leggera crescita su base annua. Il terziario nella nostra provincia continua a mantenere occupazione e a crescere. Nel 2016 sono nate circa 1.500 attività, quasi il doppio rispetto agli anni prima della crisi. Chiaro che in un tale contesto anche le chiusure tendono a raddoppiare, ma il saldo rimane sempre positivo. Questo turnover è segno di debolezza, perché c’è dispersione di competenze e molta precarietà imprenditoriale. A muovere aperture e chiusure sono in particolare bar e ristoranti, con continui passaggi di gestione. Mentre continuano a chiudere, per cause diverse, le attività tradizionali e i negozi di vicinato dei centri storici e delle valli. Negli ultimi anni, nelle agende degli amministratori locali e regionali è tornata la lotta alla desertificazione commerciale, forse come frutto dell’impegno e del fermento dei distretti del commercio e dell’attrattività, a partire da quello cittadino. La collaborazione tra pubblico e privato, non sempre facile, rappresenta l’unica strada da intraprendere per dare risposta a problemi sempre più complessi. Con il Comune di Bergamo, nell’ambito del Distretto urbano del commercio, stiamo collaborando per la salvaguardia dei negozi e la rivitalizzazione del centro.  Così come siamo attivi nei 28 Distretti del commercio, urbani e diffusi, che rappresentano strumenti di pianificazione per i comuni bergamaschi, grazie anche alla stretta collaborazione con Regione Lombardia. Su questi temi, come sempre, siamo aperti al confronto per portare dentro la Pubblica Amministrazione anche il nostro contributo, in quanto anello di congiunzione tra imprenditori e territorio.

Il valore della rappresentanza

Assemblea Ascom_2017 (servizio fotografico G.V.Frau)Il valore della nostra rappresentanza nei vari settori è capace di generare imprenditori in continuo cambiamento che riempiono e popolano i territori, le periferie, i centri storici, e che con le loro attività li rendono vivi. Noi vogliamo diventare sempre più la casa in cui commercianti, albergatori, ristoratori, professionisti, possano riconoscersi, sentirsi protetti e aiutati. Insieme vogliamo essere attivi e protagonisti dei cambiamenti, perché la sopravvivenza dei nostri centri passa anche dalla nostra vitalità.

Cambio di statuto

Dentro questa logica, il lungo lavoro che è giunto a compimento all’inizio dell’anno sulla modifica del nostro Statuto è stato dettato dal processo di cambiamento ed evoluzione della rappresentanza. Con l’approvazione della nuova carta statutaria la nostra Associazione sta allargando i suoi orizzonti riflettendo il cambio radicale che attraversa l’economia produttiva del territorio: abbiamo esteso la rappresentanza all’ambito dei servizi alle imprese e alle persone, coinvolgendo il sistema delle professioni, e cercando di proiettare la tutela dell’organizzazione verso un numero sempre crescente di imprese nuove, diverse da prima e indirizzate al settore dei professionisti. C’è bisogno di rispondere ad esigenze nuove, fiscali, previdenziali, assistenziali e di dare voce a nuovi modi di lavorare. La nostra tradizionale separazione settoriale tra commercio, turismo e servizi, non esiste più. Al centro c’è l’impresa e i suoi bisogni e prima ancora le persone che ci lavorano, titolari, collaboratori e dipendenti. Anche i confini amministrativi della provincia non rispondono più alle dinamiche dell’attrattività che genera flussi diversi nello stesso territorio. I nostri settori si sono profondamente trasformati negli ultimi anni e nel cambiamento sono nate grandi opportunità. La sfida è passata dalla competizione tra piccole medie strutture e grandi imprese alla battaglia tra commercio elettronico e tradizionale e, in alcuni settori, alla concorrenza spesso sleale tra attività di impresa ed economia condivisa. Noi dovremo continuare a difendere le imprese, sostenere la necessità di uno sviluppo equilibrato della distribuzione, aiutando i piccoli a crescere nelle competenze e nella professionalità, nella loro capacità di sostenere i cambiamenti tecnologici e di mercato.

Il bilancio del mandato

Il questa direzione, quindi, è andato il nostro impegno nel consolidare e ampliare i servizi di informazione, assistenza e consulenza. Il compito principale resta quello della rappresentanza delle nostre categorie svolta in maniera diretta e in forma mediata attraverso la partecipazione ai distretti urbani e diffusi del commercio, ai Dat, ai Gal e alle Agenzie di promozione. Nei servizi, accanto a quelli tradizionali amministrativi, abbiamo rafforzato i percorsi di assistenza e consulenza in campo dell’igiene alimentare, sicurezza sul lavoro e qualità. Stiamo sviluppato ulteriormente il settore della formazione, per favorire la qualificazione dei nostri imprenditori, nel quale c’è rinnovamento e la cui età media si sta abbassando. I giovani sono certamente portatori di maggiore cultura, di propensione all’innovazione e di capacità tecnologica, ma spesso sono molto più deboli di preparazione tecnica e di competenze imprenditoriali e, in un contesto dove la competizione è serrata, il rischio di insuccesso è molto cresciuto. Per questo la formazione resta la chiave di volta per la crescita imprenditoriale, anche attraverso modalità sperimentali che uniscano formazione a consulenza, come ha dimostrato il successo del recente Speed Date del turismo organizzato in Ascom per i settori dell’accoglienza e della ristorazione.

La formazione resta un valore assoluto anche verso i nostri collaboratori e la nostra classe dirigente. Da tre anni prosegue infatti il percorso di formazione dei dipendenti Ascom, che quest’anno ha toccato la crescita delle competenze informatiche; mentre sta per partire la formazione dei presidenti e dirigenti dell’Associazione in un progetto che vede la collaborazione dell’Università di Bergamo. Anche sul versante del credito restiamo attivi e rispondiamo alle esigenze delle imprese grazie alla nostra Fogalco che, con Asconfidi Lombardia, ha iniziato il suo percorso di integrazione regionale. Il credito per sostenere gli investimenti e la finanza agevolata come volano restano alla base della crescita delle nostre imprese. Infine voglio ricordare gli sforzi che stiamo facendo per migliorare la nostra comunicazione perché sia sempre più capillare e rispondente alle richieste degli associati. Non posso di certo dimenticare l’ottimo lavoro svolto con gli altri partner in Promoberg nell’organizzazione di fiere, eventi e spettacoli.

Assemblea_Ascom_2017Oltre alle attività associative tradizionali, ricordo tre passaggi fondamentali avvenuti durante questo ultimo mandato: la ristrutturazione della sede, fatta in tempi brevi e secondo gli investimenti pianificati. Il cambio di direzione con la nomina del nuovo direttore da luglio 2015 che ha intrapreso una politica che sta portando ad alcuni cambiamenti, ma che si muove dentro il solco della tradizione e continuità.

Infine, la mia riconferma a presidente della Camera di Commercio di Bergamo nel 2015. Esperienza che è stata purtroppo segnata dalla prematura scomparsa dell’amico Segretario Generale Emanuele Prati. Anche per l’Ente camerale sono anni difficili. Prima, con il decreto Renzi che ha tagliato il diritto camerale fino al 50%; poi, con il riordino delle Camere di Commercio, che ha visto Bergamo restare da sola senza accorparsi ad altri enti, ma che oggi deve affrontare la sfida importante della salvaguardia delle funzioni e dell’azienda speciale Bergamo Sviluppo.

L’aggiornamento dell’esame Ocse sul territorio, dal quale sono partiti 5 tavoli tematici e ai quali anche la nostra associazione sta partecipando, ha messo in luce la necessità, per il nostro sistema, di un maggior raccordo tra associazioni, istituzioni e imprenditori. Secondo il rapporto Ocse, le leve di sviluppo della provincia devono essere applicate in modo coordinato seguendo una visione comune che possa portare i maggiori benefici possibili. È urgente, quindi, la necessità di pensare ad una riposizionamento strategico del nostro territorio alla luce dei grandi cambiamenti che si stanno verificando. Per questa scelta dovremo sempre di più ragionare per piattaforme produttive e territori allargati e reggere così alle sfide dell’innovazione e dell’attrattività, rispetto proprio alla città metropolitana e agli altri territori che con la globalizzazione sono sempre più vicini. Questo è anche l’obiettivo che condividiamo in Imprese & Territorio, nel quale abbiamo rafforzato la nostra presenza e che ha recentemente festeggiato l’anniversario dei dieci anni dalla sua costituzione. Progetti e collaborazione non solo tra imprese ma tra istituzioni pubbliche e private, per trovare nuovo sviluppo per il territorio e le sue imprese. Voglio chiudere questa mia relazione con una frase dello scrittore francese Daniel Pennac, che evidenzia bene il nostro ruolo sociale: “All’interno di una comunità dove il commerciante non esiste più, si spegne la comunicazione e c’è la desertificazione dell’umanità”.

L’impresa di ogni settore economico resta cruciale per il lavoro e la vita delle nostre comunità.

*presidente di Ascom Confcommercio Bergamo

 




Capozzi (Giovani Imprenditori): “Più sostegno alle nuove attività”

Alessandro Capozzi
Alessandro Capozzi

“Siamo di fronte ad un grande cambiamento nel Terziario, dove la crisi ha accelerato tendenze e fenomeni”. Parla Alessandro Capozzi, presidente dei Giovani Imprenditori dell’Ascom. Nel corso del suo intervento all’assemblea dei commercianti, ha evidenziato come “nella Bergamasca poco meno della metà delle imprese del terziario che nascono in un anno sono create da giovani imprenditori. Un giovane imprenditore su tre è straniero e l’età media si è abbassata; oltre il 50% dei giovani imprenditori è sotto i 30 anni. Negli anni passati, chi si metteva in proprio aveva almeno 40 anni, era figlio di commercianti, assunto come coadiuvante che poi subentrava all’attività quando i genitori andavano in pensione. Questo passaggio oggi è più raro, da un lato perché l’età pensionabile si è spostata molto in la. Dall’altro per mancanza di sbocchi professionali che induce i giovani a ad avviare un’attività allo scopo di crearsi l’occupazione”.

Per Capozzi, il nostro non è più “un sistema di continuità dove le imprese proseguono per passaggio generazionale di padre in figlio o per vendita dell’attività. E’ più un sistema dove aziende, spesso storiche, sono costrette a chiudere a fronte dell’apertura di nuove imprese nate da importanti investimenti spesso accompagnati dalla forza di grandi marchi affermati o emergenti. La stragrande maggioranza delle start up sono ancora di piccole o piccolissime dimensioni, ancor più marginali rispetto agli anni scorsi. Le nuove imprese seppure più innovative e tecnologiche, non godono dei benefici offerti da un mercato consolidato”. “Fino a dieci anni fa – continua il presidente dei Giovani Imprenditori – la fase di start up di un’impresa, per arrivare a regime, era di 3 o 5 anni. Oggi questi tempi si sono allungati a tal punto da non essere più proporzionati alla vita media delle nuove imprese. Un tempo aprire un’impresa era il coronamento di un sogno, dopo anni di formazione accanto ad un professionista del settore. Oggi non di rado, un’attività è estemporanea, transitoria, magari finalizzata alla creazione del proprio impiego anche in settori di cui non si ha consapevolezza. Il futuro di queste aziende è, purtroppo, incerto e non può essere un modello da perseguire perché causa di dispersione di risorse e fondi. Occorre sostenere con incentivi e sgravi fiscali le aziende esistenti, che dimostrano solidità e perduranza, così come le nuove, che seriamente perseguono un progetto di lungo periodo”.

“I contributi a fondo perduto, spesso a beneficio di aziende di medie e grandi dimensioni, a sostegno di investimenti iniziali sono uno specchietto per le allodole alla partenza ed una chimera poi – annota Capozzi – . Inoltre non agiscono sulle capacità di competere a lungo termine. Serve invece sviluppare percorsi dove l’imprenditore con una forte motivazione è sostenuto e reso autonomo con prospettive di lungo periodo. La Camera di Commercio in questi anni ha fatto molto, attraverso i progetti dello sportello nuova impresa, i bandi e l’attività dell’incubatore, così come molto sta facendo anche la Regione attraverso i suoi bandi. Abbiamo bisogno di un sistema che arricchisca la formazione di base con il ponte tra istruzione e lavoro, così come di un accompagnamento di lungo termine dell’impresa. E’ necessario – conclude Capozzi – che la nostra associazione continui ed anzi incrementi le attenzioni alle nuove attività, attraverso la creazione di percorsi di formazione e di accompagnamento, che permettano alle imprese di svilupparsi e consolidarsi in un panorama economico in rapido cambiamento”.

 




Cereda (Terziario Donna): «Welfare e donne imprenditrici al centro dell’attenzione»

Alessandra Cereda
Alessandra Cereda

«Parlare oggi di donne imprenditrici nel terziario può risultare anacronistico, perché nei nostri settori del commercio le donne costituiscono una presenza stabile, indispensabile e attiva da sempre. In bottega ieri e nei supermercati oggi la maggioranza degli addetti è donna. Come negli uffici nel turismo e nelle professioni. Tante e competenti. Oggi quindi il compito come Terziario Donna è quello di valorizzare quella presenza spesso a volte invisibile riconoscendone quel ruolo che è proprio». A parlare è Alessandra Cereda, presidente di Terziario Donna dell’Ascom, nel corso del suo intervento all’assemblea generale.

«Io non credo – ha evidenziato Cereda – nel meccanismo delle quote rosa perché sono un sistema vecchio di rimarcare il problema senza risolverlo. Penso invece che la nostra società debba favorire realmente le pari opportunità eliminando quelle barriere che oggi impediscono alle donne di valorizzarsi a pieno nel loro lavoro.  In questo non possiamo dimenticare che questa esigenza dovrà essere giocata nella grande partita della revisione del welfare sia aziendale che familiare, perché dovremo nei prossimi anni fare un deciso passo in avanti sulla conciliazione tra la sfera lavorativa e quella famigliare».

Un tema delicato – secondo Cereda – da affrontare senza pregiudizi. «Come quello del lavoro domenicale innescato recentemente in occasione del 1° maggio. Su questo argomento cerchiamo di uscire da ogni ideologia. Il concetto non è lavorare il 1° maggio o la domenica, ma ancora una volta su come organizzare il lavoro in modo di consentire ai singoli e alle famiglie di condividere e conciliare tempo lavorativo e tempo famigliare. Anche la politica mi sembra confusa. La scelta improvvida del Governo di cancellare con decreto i voucher non ha rappresentato un passo in avanti ma due indietro in questo ambito considerato che il lavoro accessorio è gradito per l’integrazione al reddito familiare e la sua capacità di coniugarsi con le esigenze di vita».

“Tornando al welfare e alle donne imprenditrici è questo un tema di particolare interesse sul quale vorremmo lavorare in questo mandato – ha annunciato Cereda -. Terziario Donna si caratterizza per la sua natura di trasversalità e rappresenta al proprio interno tutte le componenti del terziario di mercato che gravitano nell’ambito della Confcommercio. Ed è proprio questo un importante punto di forza per creare un momento di sintesi di interessi variegati e complessi, convogliandoli verso comuni obiettivi. In questo si raccorderà con il Comitato dell’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio che sta lavorando da tempo e che a breve avrà un nuovo alleato. Permettetemi infatti prima di tutti di rivolgere un apprezzamento al presidente Malvestiti che per il ruolo di Segretario generale della Camera di Commercio di Bergamo ha scelto per la prima volta nella nostra storia una donna”.




Bergamo e la sosta per i residenti, ecco cosa cambia

6500_arancioNei prossimi giorni arriveranno nelle case di alcune zone della città le lettere che Comune di Bergamo e ATB hanno predisposto per informare sulle novità riguardanti la sosta riservata ai residenti. È stato previsto all’interno del Piano della Sosta il pagamento del permesso per l’utilizzo degli stalli di parcheggio gialli a partire da quest’anno. Ogni lettera specificherà i tempi entro i quali attivarsi per richiedere i nuovi pass in sostituzione dei precedenti, i quali cesseranno di validità, e conterrà le istruzioni necessarie nonché altre informazioni utili.

Si tratta di un provvedimento pensato per ottimizzare e semplificare la gestione dei permessi, in linea con le scelte di altre città italiane, per ridurre il divario tra numero di contrassegni per residenti e posti disponibili nonché per perseguire un più corretto utilizzo dello spazio pubblico. Le risorse recuperate contribuiranno inoltre a sostenere parte delle spese e degli investimenti per la mobilità sostenibile della città. Il Piano della Sosta ha inoltre ridisegnato, ampliandole, le zone di riferimento dei singoli permessi ed è in corso di realizzazione l’aumento degli stalli gialli su strada. Al di là delle tariffe, già annunciate un anno fa (5€ al mese per l’annuale nella zona gialla, 7,5€ nella zona arancione, 10€ nella zona rossa), diverse sono le novità legate all’attivazione dei permessi di sosta.

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In primo luogo, non sarà più necessario recarsi fisicamente ad un ufficio comunale e la procedura potrà essere eseguita online sul sito di ATB Azienda Trasporti Bergamo, nuovo gestore dei permessi. Basteranno pochi click nella sezione ATB@Home per poter richiedere il pass. Il pagamento potrà avvenire direttamente sulla piattaforma web di ATB con carta di credito. Per coloro che non hanno la possibilità di utilizzare internet sarà comunque possibile richiedere il nuovo pass allo sportello del cittadino costituito da ATB e disponibile presso gli uffici dell’Agenzia Generali Italia S.p.A. di Bergamo, via San Bernardino 139/B.

Effettuando il pagamento attraverso il portale atb@home o presso gli uffici dell’Agenzia Generali Italia di Bergamo, sarà possibile ottenere immediatamente un contrassegno provvisorio con validità 30 giorni (scaricabile dal sito nel caso si segua la procedura online), mentre quello definitivo sarà spedito comodamente a domicilio o ritirato presso lo sportello. Sono inoltre diverse le detrazioni e i risparmi previsti dal nuovo sistema: le nuove modalità di rilascio non richiederanno più il pagamento delle marche da bollo da 32€ e a parziale compensazione dei bolli già pagati per il rilascio del contrassegno in scadenza, il nuovo permesso in prima applicazione avrà una durata di quattordici mesi anziché di dodici. I veicoli ibridi elettrico/termici e i veicoli elettrici godono di una riduzione della tariffa, rispettivamente del 50 e del 100 per cento, attivabile nella procedura di richiesta del nuovo contrassegno con le stesse modalità richiamate sopra.

6513_verdeInfine, grandi novità anche sui permessi di solo transito, ovvero i permessi che consentono il solo passaggio all’interno delle ZTL ai residenti in possesso di un posto auto privato. A differenza dei permessi di sosta, i permessi di transito vigenti resteranno validi fino a scadenza naturale ed dunque è possibile che i residenti coinvolti non ricevano alcuna comunicazione se non all’approssimarsi della scadenza stessa. Solo in quel momento potrà essere richiesto il nuovo pass con le stesse modalità pratiche menzionate sopra. Il pass di solo transito resta gratuito, e non saranno più richieste le marche da bollo per 32€, ma solo le spese di segreteria/spedizione per un costo complessivo di 5 €. La validità verrà allungata per tutti i permessi a 5 anni.

Il piano della sosta: https://issuu.com/francescoalleva/docs/piano_della_sosta_def

 

 




Aimo a Bergamo, in cucina all’Accademia del Gusto

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Aimo Moroni e la moglie Nadia (foto Brambilla e Serrani)

Talmente noto che basta il nome. Aimo (Moroni), insieme alla moglie Nadia, è uno dei miti della cucina italiana, quella che parte dai migliori prodotti della terra. Toscano di origine, a Milano da settant’anni, due stelle Michelin, dal 2012 ha passato il testimone ai fornelli de Il Luogo di Aimo e Nadia (altro nome “in purezza”, per quella trattoria diventata felice punto di incontro tra creatività e arte, memoria gustativa italiana e gesto contemporaneo, oggi guidata dalla figlia Stefania) agli chef Alessandro Negrini e Fabio Pisani, in forza al progetto dal 2005.

Non ha però smesso di trasmettere cultura gastronomica e mercoledì 10 maggio ha condiviso la propria esperienza e visione all’Accademia del Gusto di Osio Sotto, in un pomeriggio dedicato ai professionisti, insieme a Fabio Pisani. Per chi vuole un assaggio del pensiero dello chef, ecco la nostra intervista

Settant’anni di presenza a Milano, una lista di riconoscimenti che continua ad allungarsi: si sente un maestro?

«Io sono un cuoco. Ho dato la vita per la mia idea di ristorazione, di una cucina che fosse esattamente come io la sentivo. Una cucina fatta di passione e amore, in cui la qualità della materia prima riveste un ruolo fondamentale. Non ho mai pensato che il mio lavoro dovesse riempire il cassetto e raggiungere riconoscimenti e stelle. Poi sono arrivati… La prima stella nel 1980, la seconda dieci anni dopo. Non me le aspettavo proprio. Quando arrivò la seconda, quasi svenni. Ma i più grandi riconoscimenti arrivano dall’apprezzamento dei tuoi clienti, quando alla fine della serata vengono in cucina per ringraziarti e dirti che è stata un’ottima cena. Questo è ciò che ti rimane davvero dentro al cuore».

Che cos’è cambiato di più nel mondo del cibo?

«Sicuramente negli ultimi anni si è affermata sempre più la “moda” di cucine etniche. Ben venga la grande cucina di altri Paesi (la grande cucina, però!), ben venga lo street food, ma non dobbiamo dimenticare la nostra cultura gastronomica. Oggi a Milano è più facile trovare un ristorante che prepara sushi piuttosto che uno che cucini un buon risotto alla milanese. Ed è un vero peccato perdere le nostre radici. Perché la cucina è cultura, storia e civiltà».

I suoi piatti hanno attraversato i decenni, qual è il segreto?

«Credo che sia essere sempre stato coerente con una mia idea di cucina e di cucina italiana. Nell’aver creato piatti che nascevano dall’amore e dalla conoscenza del prodotto, interpretati con fantasia e creatività, ma sempre fedeli a sé stessi. Perché, come amo ripetere, la cucina non è ricca o povera, è buona. Quando mi si chiedeva perché non avevo in carta caviale e ostriche ho sempre risposto che il mio caviale era il pane e pomodoro e le ostriche il mio paté».

Ci racconta come è nato un suo piatto famoso?

«Gli spaghetti al cipollotto, nati nel 1965 e ancora oggi uno dei piatti simbolo del ristorante. Volevo fare una variante degli spaghetti aglio e olio, buonissimi, ma l’aglio di questa ricetta inibiva il palato e diventava quindi difficile apprezzare i piatti successivi. Così cominciai a lavorare sul cipollotto. Ci impiegai una settimana, chiuso in cucina, a fare le prove. Quando finalmente sentii il gusto che avevo in mente, mi commossi. Ecco come sono nati gli Spaghetti con il cipollotto fresco di Tropea, peperoncino di Diamante, basilico ligure e un filo di olio crudo della mia terra. Un giornalista scrisse che questo piatto è come la Settimana Enigmistica, vanta più di settanta imitazioni!»

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La squadra de Il Luogo di Aimo e Nadia. Da sinistra, Alessandro Negrini, Fabio Pisani, Nicola Dell’Agnolo, Stefania Moroni e Alberto Piras (foto Sara Magni)

Il suo nome è legato indissolubilmente a quello di sua moglie Nadia. Oggi è vostra figlia Stefania a dirigere Il Luogo. Quanto conta la famiglia in un’attività di ristorazione?

«Nadia ed io abbiamo iniziato a lavorare insieme da ragazzini e siamo stati insieme 24 ore al giorno per tutta la vita. E ha funzionato, ha funzionato benissimo! Alla fine degli Anni 80 nostra figlia Stefania incomincia a lavorare con noi, con iniziative che consentono di diffondere la conoscenza della nostra cucina in Italia e all’estero e avvia la collaborazione con l’artista e scienziato Paolo Ferrari da cui nasce il progetto del Luogo tuttora in progress. Nel 2005 arrivano in cucina Alessandro Negrini e Fabio Pisani, che apprendono e proseguono il nostro lavoro e lo fanno con un nuovo spirito, con una nuova consapevolezza, nuove conoscenze anche tecniche. Oggi la cosa che ci rende più orgogliosi è sapere che tutto il nostro lavoro non è andato perso, ma va avanti con nostra figlia Stefania e Alessandro e Fabio, una vivace famiglia allargata».

Per la sua cucina ha scelto non uno ma due eredi. Ai fornelli la coppia funziona meglio?

«Con noi ha funzionato e sta funzionando benissimo con Alessandro e Fabio. Il dialogo e il confronto arricchiscono. Ognuno di loro ha la propria esperienza, la propria storia e il proprio modo di essere, ma viaggiano entrambi sullo stesso binario, con un’unica visione».

Lei è anche stato consigliere dell’Epam, il sindacato milanese dei pubblici esercizi. Qual è il valore dell’associazionismo?

«L’associazionismo è importante quando diventa non solo un momento di scambio di idee e di confronto su problemi che riguardano la categoria, ma ha anche la capacità di creare un fronte unico su determinate questioni e problematiche comuni».

Oggi che si definisce “felicemente pensionato” cucina ancora?

«Oggi cucino per i nipoti e gli amici. Dopo aver trascorso una vita intera con pentole e fornelli, non posso più farne a meno, la cucina è nel mio Dna e a casa continuo a sperimentare, per passione. Non so usare il tablet, ma con una padella in mano riesco ancora ad emozionare gli amici!»

A proposito di clienti, qual è l’episodio che ricorda con più piacere?

«Diversi anni fa, quando eravamo ancora una trattoria e qui intorno a noi era solo campagna, capitarono dai noi un signore ed una signora con autista che si erano persi in una notte di forte nebbia. Suonarono il campanello e ci chiesero aiuto. Avevano fame, preparai loro gli spaghetti al cipollotto. Mi chiesero un doppio bis. Dopo due settimane arrivò da Vienna una bellissima lettera in carta pergamenata che ringraziava e diceva: Carissimi Aimo e Nadia gli spaghetti al cipollotto erano come la nona sintonia di Beethoven. Firmato Rita e Leonard Bernstein, uno dei più famosi compositori del Novecento».

Guide e Tripadvisor, cosa ne pensa? E dei blogger?

«Ho sempre cucinato per il piacere di cucinare e per il cliente. Le Guide sono utili, ma non possono essere il fine. I blogger? Ho un’altra età…».

Guarda i programmi di cucina in tv?

«La cucina mi piace farla, più che guardarla».

La sua è una cucina di prodotto. Dalla terra bergamasca ne ha attinto qualcuno?

«Dai migliori produttori in terra Bergamasca attingo soprattutto i formaggi, lo stracchino, il taleggio, lo strachitunt e il quartirolo della Presolana. Ma anche salami e vini. È una terra le cui eccellenze dovrebbero essere valorizzate di più».




Una domenica di appuntamenti per “MadEspOsio Sopra”

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Con l’arrivo della bella stagione ritornano le manifestazioni che vedono protagonisti i commercianti. A Osio Sopra, domenica 7 maggio ritorna ‘MadEspOsio Sopra’, manifestazione proposta all’insegna del divertimento. La manifestazione, giunta alla sesta edizione, con il patrocinio della Proloco Osio e Dintorni e dell’Amministrazione e la partecipazione delle attività commerciali e di associazioni locali e nazionali come Caritas, Confagricoltura, Enpa, Fuori Tutti, Gaia e Unicef e le alcune aziende Locman, Tenaris e Siad. Causa maltempo, la rassegna che doveva aprirsi domani e articolarsi per tutto il weeekend si concentrerà nella sola giornata di domenica. Il programma sarà ricchissimo. Dalle 8 di mattina alle 24 si susseguiranno spettacoli, tornei, degustazioni di birre artigianali e aree ristoro, musica e ballo dal vivo, dai ritmi latino americani al country alla street dance, una sfilata di moda e un polo dedicato alla salute curato dalla Farmacia Bellaviti dove dalle ore 8 alle ore 19 sarà possibile fare esami gratuiti di glicemia, colesterolo, pressione, densità ossea, avere consigli sulla cura della persona e sulle diete naturali e fare prove trucco e acconciatura.
La manifestazione culminerà con l’attesa Notte Bianca.

 




In 34 gelaterie “La merenda non si paga”

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La stagione del gelato entra nel vivo e i Gelatieri bergamaschi aderenti ad Ascom Bergamo Confcommercio omaggiano, come ormai consuetudine, i bambini. Lo hanno fatto giovedì 4 maggio preparando coni e coppette per i piccoli pazienti ricoverati nel reparto di Pediatria del Policlinico di Ponte San Pietro e proseguiranno nei propri locali dall’8 all’11 maggio con “La merenda non si paga” la manifestazione dedicata i ragazzi delle scuole elementari.

1705 gelatieri policlinico san pietro (3)A Ponte San Pietro sono stati il giovane Matteo Corna della gelateria Gelatiamo di Treviolo e lo chef Mirco Ronzoni, vincitore del Hell’s Kitchen, testimonial della giornata, ad offrire ai bambini, ai loro genitori, ai medici e al personale sanitario un sano e goloso fine pasto con il gelato artigianale e a portare un momento di allegria e condivisione.

Con la campagna “La merenda non si paga”, invece, ben 34 gelaterie distribuiranno coni gelato gratis ai ragazzi che presenteranno uno degli oltre 20mila buoni distribuiti dagli stessi gelatieri nelle scuole primarie dei comuni in cui hanno l’attività.

L’iniziatva è promossa nell’ambito dell’annuale campagna di valorizzazione e promozione per il consumo del gelato artigianale,

La merenda non si paga

Ecco chi partecipa

In città
  • Cherubino – via Colleoni 40b
  • Marianna – Colle Aperto 4
  • San Francesco– via 4 novembre 2
  • Stekko – via Gonbito 34/c
In provincia
  • Il Dolce Freddo – Albano S. Alessandro
  • Laboratorio Franca – Albino
  • Fiordipanna – Almenno San Bartolomeo
  • Petite Fleur – Almenno San Salvatore
  • Bogni – Arcene
  • Rosa – Arcene
  • La Gabbia – Capriate San Gervasio
  • Bar Alpino – Casirate d’Adda
  • Selz Cafè – Clusone
  • Gelatissimo – Darfo Boario Terme
  • Bar Centrale – Lovere
  • Melograno- Madone
  • Arizzi – Olmo al Brembo
  • La Fonte – Oltre il Colle
  • Bar Commercio – Osio Sotto
  • Mento – Roncola
  • Arlecchina – San Paolo d’Argon
  • La Gelateria – San Pellegrino Terme
  • Pasticceria Giuliano – San Pellegrino Terme
  • Mary’s – Selvino
  • Bar Roma – Sovere
  • Rubis – Torre Boldone
  • Essenza – Trescore Balneario
  • Gelatiamo – Treviolo
  • Brina – Urgnano
  • La Crem – Vertova
  • L’Oasi – Villongo
  • Artigel – Zanica
  • La Voglia Matta – Zanica
  • Il Gioppino – Zanica



Alberghi, sì alla libertà di proporre prezzi più bassi dei portali

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Per gli alberghi si avvicina la libertà dai vincoli sui prezzi posti dai grandi portali di prenotazione. Il Senato ha infatti approvato il disegno di legge per la concorrenza ed il mercato che – all’articolo 61 – sancisce l’abrogazione dell’obbligo di parity rate, ossia le clausole che obbligano le strutture ricettive a pubblicizzare le stesse tariffe su tutti i portali nonché sul proprio sito web.

Il provvedimento era stato licenziato dalla Camera dei Deputati nell’ottobre 2015 ed ora dovrà tornare alla Camera per la definitiva approvazione, intanto il settore esprime la propria soddisfazione per lo sblocco e auspica una rapida conversione in legge. «Quando la norma concluderà il proprio iter – spiega Federalberghi -, i grandi portali di prenotazione alberghiera non potranno più impedire agli hotel di pubblicare sul proprio sito internet un prezzo più basso di quello pubblicato sui portali stessi. Da questa norma trarranno giovamento i consumatori (che beneficeranno di prezzi migliori), le imprese (che potranno aumentare le vendite dirette) e l’erario (recuperando imposte che oggi vengono dirottate all’estero)».

La Federazione ricorda che una recente indagine della Commissione Europea ha dimostrato che nei paesi in cui è stata vietata la parity il tasso di conversione delle online travel agencies non è diminuito, a conferma del fatto che la concorrenza fa bene a tutto il mercato.

«Due anni fa – prosegue la nota – grazie alla segnalazione che Federalberghi presentò all’Autorità Antitrust, si mossero i primi passi. Ma, mentre l’Italia procede al piccolo trotto, i competitor galoppano. Nel 2015, le clausole di parity erano vietate solo in Germania. Poi si sono aggiunte la Francia, l’Austria e la Turchia. Anche la Svizzera è a buon punto. Confidiamo che la Camera dei Deputati provveda in tempi brevi all’approvazione definitiva della legge. Si tratta di un passaggio necessario per colmare il divario che ci separa da alcuni dei nostri principali competitor».

Giovanni Zambonelli«Dopo essere riuscita a far approvare il provvedimento “Airbnb” – dichiara il presidente del Gruppo albergatori dell’Ascom di Bergamo, Giovanni Zambonelli – la perseveranza della nostra Federazione è giunta anche a questo importante successo». Anche se il braccio di ferro con i portali non potrà dirsi concluso: «C’è da aspettarsi che le OTA (online travel agency ndr.) – rileva -, avendo la titolarità del proprio sito, andranno a favorire le strutture che applicheranno ancora la parity rate, facendole visualizzare prima delle altre. Ma il fatto che il consumatore abbia ora la consapevolezza che con un rapporto diretto con l’albergatore possa godere di prezzi migliori non può che aiutarci ad accrescere le prenotazioni in house e ad aumentare la nostra redditività».




Un lago diVino, a Sarnico 40 cantine in piazza nel weekend

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Postazioni di degustazione di vino e bollicine, percorsi guidati tra bar e negozi del borgo, laboratori e occasioni di incontro all’insegna di buon bere. Sabato 6 e domenica 7 maggio a Sarnico ritorna “Un lago diVino”, la due giorni dedicata agli appassionati di vini e buoni sapori.

Dalle ore 16 alle ore 22 le piazze della cittadina ospiteranno le eccellenze enologiche del territorio. Le cantine tra cui scegliere saranno circa 40. La mostra mercato permetterà di conoscere le etichette delle cantine più note e di aziende vinicole emergenti della Franciacorta e della Valcalepio. E in più alcuni produttori della Valcamonica, delle Langhe, dell’Oltrepò pavese e della Puglia.

sarnico lago di vino 2La formula è quella ormai consolidata. Con l’acquisto di un ticket (in vendita allo stand dell’organizzazione al costo di 12 euro) si riceverà una tasca da sommelier con un calice. A quel punto si potrà iniziare a esplorare le vie di Sarnico, degustando sorso dopo sorso i vini proposti. Sono previste degustazioni guidate, laboratori Slow Food (sull’olio extravergine, sui salami del progetto 13 lune, sulla sardina essiccata tradizionale del lago d’Iseo, sui caprini delle varie province lombarde), in collaborazione con la scuola alberghiera Serafino Riva di Sarnico, truccabimbi e concerti.

La manifestazione è organizzata da Sarnicom, l’associazione commercianti di Sarnico. Per maggiori informazioni: pagina Facebook Un Lago di Vino Sarnico.




Sacbo, varato il nuovo Cda, Roberto Bruni verso la presidenza

orioL’assemblea degli azionisti di Sacbo ha approvato il progetto di bilancio relativo all’esercizio 2016 e proceduto alla nomina dei nuovi amministratori e sindaci per il triennio 2017-2019. L’attività svolta da Sacbo ha generato ricavi per 125,17 milioni, in crescita di 5,99 milioni rispetto all’esercizio precedente (+ 5 %) chiuso con ricavi per 119,18 milioni. I ricavi derivanti dalla gestione tipicamente aeronautica, inclusivi dei servizi di assistenza passeggeri merci e vettori aerei, sono risultati pari a 88,15 milioni (in aumento di 4,03 milioni rispetto al 2015), mentre quelli relativi alle attività commerciali non aviation sono stati pari a 34,30 milioni (dato in aumento di 5,59 milioni rispetto al 2015). La voce relativa ai ricavi diversi è passata da 6,36 del 2015 ai 2,72 milioni del bilancio 2016. Il margine operativo lordo è risultato pari a 32,89 contro i 30,72 milioni del 2015, ed è corrispondente al 26,3 % del totale dei ricavi.

Ammortamenti e accantonamenti passano da 11,72 a 13,24 milioni. Il risultato operativo è pari a 19,65 milioni, corrispondente al 15,7 % dei ricavi. Il risultato ante imposte è di 19,33 milioni contro i 18,55 del 2015. Al netto delle imposte di competenza per 5,99 milioni, nel 2016 Sacbo ha conseguito un utile di esercizio di 13,34 milioni (in aumento del 7,7 % rispetto ai 12,387 milioni dell’esercizio precedente), che l’assemblea degli azionisti ha deciso di destinare nella misura di 6,66 milioni (pari al 50 % circa dell’utile, equivalente a 1,88 euro per azione) a titolo di dividendo e il restante (6,68 milioni) a riserva straordinaria. L’assemblea ha proceduto alla nomina dei componenti il consiglio di amministrazione e del nuovo collegio sindacale che resteranno in carica fino all’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2019.

L’assemblea ha ringraziato Miro Radici, per il contributo fornito nel corso del doppio mandato alla guida della società e che ha consentito la crescita e il consolidamento dell’aeroporto nel panorama del trasporto aereo, e ai consiglieri uscenti Emilio Zanetti e Cesare Zonca. Il nuovo cda, su proposta unitaria degli azionisti, è formato da: Roberto Bruni (che rivestirà il ruolo di presidente), Ercole Galizzi, Fabio Bombardieri, Renato Redondi, Gianpietro Benigni, Giovanni Paolo Malvestiti, Roberto Callieri, Yvonne Messi, Laura Pascotto e Roberto Rio. Il nuovo collegio sindacale, composto da 5 sindaci effettivi, è formato da: Angela Salvini (presidente), nominata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze; Gianluca DelBarba, in rappresentanza del Ministero Infrastrutture e Trasporti); Gianfranco Ceruti; Rodolfo Luzzana e Marco Spadacini (confermati). Sindaci supplenti: Alberto Carrara e Luciana Gattinoni.