Confindustria Bergamo, Scaglia presidente. “Più forza alla rappresentanza”

Squadra di Presidenza Confindustria Bergamo (2)Come previsto da Statuto, l’assemblea privata di Confindustria Bergamo ha eletto nei giorni Stefano Scaglia come presidente per il quadriennio 2017-2021 e ha approvato gli indirizzi generali del mandato, il programma di attività e la nomina con relative deleghe dei vicepresidenti per il biennio 2017/2019. La squadra di presidenza e le relative deleghe sono così composte: Cristina Bombassei, Education; Olivo Foglieni, Infrastrutture, ambiente e sicurezza; Alberto Paccanelli, Innovazione; Agostino Piccinali, Lavoro e relazioni industriali; Giovanna Ricuperati, Strategie di territorio e Ufficio Studi; Aniello Aliberti (presidente Comitato Piccola Industria), Credito e finanza; Marco Manzoni (presidente del Gruppo Giovani Imprenditori), Responsabilità sociale d’impresa e start up.

Nel corso del suo intervento, Scaglia ha ribadito che priorità programmatica sarà il ruolo di rappresentanza e il rafforzamento dell’identità associativa di Confindustria Bergamo, “valorizzando il prezioso lavoro svolto dall’attuale presidenza”. “Insieme – ha detto Scaglia – dobbiamo lavorare per continuare a costruire una Confindustria in cui gli imprenditori si riconoscano, coniugando le esigenze di piccole, medie e grandi imprese. L’Associazione deve offrire momenti di confronto tra imprenditori, deve essere luogo di creazione di idee e mezzo di ispirazione reciproca. La nuova sede al Kilometro Rosso rappresenterà un ulteriore e decisivo passo in avanti verso questo obiettivo”. “Ci viene riconosciuto un ruolo importante nella società – ha evidenziato Scaglia – grazie alle competenze che abbiamo saputo esprimere negli anni nel portare idee e progetti ai tavoli di lavoro a cui abbiamo preso parte. Dobbiamo potenziare la nostra capacità propositiva, generando programmi innovativi e coinvolgendo i nostri associati nell’interloquire con le istituzioni e il territorio, non solo in ambito provinciale”. Il presidente uscente Ercole Galizzi, a fine votazione, ha rivolto un messaggio di augurio al suo successore: “Stefano Scaglia è un imprenditore di grande profilo. Sono convinto che il suo background e le sue competenze saranno utili nel guidare la struttura e gli associati a cogliere le molte opportunità che abbiamo dinanzi a noi”. Il Consiglio Generale di Confindustria Bergamo aveva designato Stefano Scaglia come candidato unico per l’elezione a Presidente nella riunione del 10 aprile, che in data 19 maggio aveva presentato programma e squadra di Presidenza per il primo biennio di mandato.

Il presidente e la sua squadra

 

Stefano Scaglia

Stefano Scaglia56 anni, sposato e padre di 2 figli, è Amministratore Delegato del Gruppo Scaglia, Fondatore e Amministratore Delegato dell’azienda Scaglia Indeva di Brembilla (BG). Il Gruppo ha un fatturato consolidato di circa 130 milioni di euro e sedi in Europa, USA e Cina. Dal 2005 al 2011 ha ricoperto la carica di Vice Presidente di Confindustria Bergamo con delega all’innovazione, education ed energia. Nel 2006 è stato promotore del Consorzio Intellimech e dal 2012 è Presidente del Cluster Lombardo Fabbrica Intelligente (AFIL).

Cristina Bombassei

Coniugata e madre di due figli, è membro del Consiglio di Amministrazione di Brembo S.p.A. dal dicembre 1997 e ricopre il ruolo di Corporate Social Responsibility Officer di Gruppo dal 2013. Dopo gli studi, nel 1993 inizia il suo percorso professionale in Brembo S.p.A., società leader di mercato nella progettazione e produzione di sistemi frenanti ad elevate prestazioni per auto e moto. Da marzo 2006 è Consigliere di Amministrazione del Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso S.p.A. Da giugno 2012 a febbraio 2017 è stata Consigliere di UBI – Banca Popolare di Bergamo. Dal 2015 è Vice Presidente di Confindustria Bergamo con delega all’Education.

Olivo Foglieni

56 anni, è Presidente del Gruppo Fecs, realtà industriale con un fatturato di oltre 300 milioni di Euro, export in più 50 Paesi e circa 400 addetti dislocati in 7 stabilimenti produttivi tra nord/centro Italia e Romania. E’ il terzo produttore mondiale di radiatori pressofusi per riscaldamento e leader nel recupero e nella raffinazione di materiali ferrosi e non ferrosi ed è l’unica realtà al mondo capace di seguire tutte le fasi di lavorazione dell’alluminio. Quinto figlio di una famiglia contadina, entra in azienda come operaio nel 1983 e tramite un’operazione di management by-out nel 1999 rileva il ramo d’azienda specializzato nel recupero e nella valorizzazione di alluminio da rottame. E’ Vice Presidente di Confindustria Bergamo.

Alberto Paccanelli

57 anni, sposato, padre di due figlie, laureato in Economia e Commercio all’Università di Bergamo. E’ socio e Amministratore Delegato della Martinelli Ginetto S.p.A., leader nel settore dei tessuti per biancheria e arredo casa di fascia alta. E’ membro del direttivo di Sistema Moda Italia e membro del Consiglio di Amministrazione di Euratex, l’Associazione Europea del Tessile Abbigliamento, dove ha ricoperto la carica di Presidente dal 2011 al 2014. Dal 2015 è Presidente della Piattaforma Tecnologica Italiana del Tessile Abbigliamento, che si occupa dei temi della ricerca e dell’innovazione per il settore tessile e abbigliamento.

Agostino Piccinali

57 anni, coniugato, è nato a Parre. Figlio di Luigi Piccinali, che fu tra i fondatori della Scame S.a.s., è ragioniere iscritto presso l’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Bergamo. E’ Direttore Amministrativo e del personale del Gruppo Scame Parre, specializzato nella produzione di materiale elettrico, che nell’insieme conta circa 800 collaboratori e una ventina di società partecipate. Entrato in azienda nel 1988, affianca l’AD Stefano Scainelli e il Presidente Giovanni Scainelli nella gestione del Gruppo Scame Parre, con sedi produttive in Italia e in Slovacchia e sedi commerciali in tutto il mondo. Alla famiglia Piccinali fa capo una quota di minoranza della Scame Parre S.p.A. L’azienda fattura circa 45 milioni di euro, mentre il Gruppo si avvicina ai 100 milioni euro a livello consolidato.

Giovanna Ricuperati

Nata a Ponte Nossa, sposata, è madre di tre figlie. Laureata in Economia e Commercio all’Università di Bergamo, ha frequentato un corso di perfezionamento ad Harvard. Nel 1994 fonda Multi-Consult, una società di servizi con 30 collaboratori nell’ambito del marketing, dell’internazionalizzazione e della comunicazione. Oggi la società, con sede a Bergamo, ha uffici anche a Milano, Sondrio e Monaco ed è focalizzata nella creazione di progetti di sviluppo d’impresa, iniziative per il territorio e reti d’impresa. E’ membro del Consiglio di Presidenza di Confindustria Bergamo ed è dal 2014 Presidente del Gruppo Servizi Innovativi e Tecnologici di Confindustria Bergamo. E’ Consigliera Luberg, l’Associazione Laureati dell’ Università di Bergamo.

Aniello Aliberti

59 anni, sposato, padre di 2 figli, è Presidente di Technix S.p.A., società con sede a Grassobbio, e patron di un gruppo che conta 142 dipendenti e 38 milioni circa di fatturato. Dopo un periodo di formazione nell’azienda di famiglia (stampaggio di materie plastiche) costituisce la sua prima azienda nel 1980, Italcom (cablaggi elettrici per il settore aerospaziale). Nel 1987 diventa azionista e presidente della General Medical Merate con sede a Seriate (produzione di apparecchiature per esami radiologici). Nel 1991 acquista la Technix Italia, allora piccola azienda con 4 dipendenti. Dal 2017 è Presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Bergamo ed è Vice Presidente di Confindustria Bergamo. E’ membro del gruppo metalmeccanici di Confindustria Bergamo. E’ membro del Consiglio Direttivo della Piccola Industria di Confindustria Lombardia e del Consiglio Direttivo della Piccola Industria di Confindustria. E’ inoltre membro del Gruppo tecnico nazionale di Confindustria “Scienza della Vita”.

Marco Manzoni

36 anni, laureato in Ingegneria all’Università di Bergamo, sposato, è padre di una figlia. E’ Vice Presidente esecutivo business development di NTS S.p.A. azienda di famiglia nata negli anni ’60 come impresa artigiana focalizzata nella realizzazione di stampi e diventata industria avanzata Marco Manzoni è anche amministratore di Spin On, rete d’impresa nella plastica elettronica. E’ Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo e membro del Consiglio di Presidenza di Confindustria Bergamo e Consigliere Luberg, l’Associazione Laureati dell’Università di Bergamo.

 




Elezioni amministrative, i risultati nei 21 Comuni della Bergamasca

elezioni-amministrative-2017Quattro cittadini su dieci non hanno votato (l’affluenza si è fermata al 57,68%), chi lo ha fatto ha però premiato il sindaco in carica. Sono 11 su 12 i primi cittadini confermati alla guida dei Comuni bergamaschi chiamati ieri alle elezioni. Venti in tutto le Amministrazioni rinnovate su 21: ad Oltre il Colle, dove candidato unico era l’uscente Valerio Carrara, non è stato raggiunto il quorum (ha votato il 26,12% degli aventi diritto) e arriverà il commissario prefettizio. Tra le novità, il primo sindaco del Movimento 5 Stelle della Bergamasca, Antonio Ferrari che guiderà il Comune di Parzanica.

ALBANO SANT’ALESSANDRO

Maurizio Donisi della lista civica “Progetto Albano” si conferma sindaco con il 42,4% dei voti. Si è imposto su Loredana Guarena (Lega Nord), Andrea Milesi (“Albano cambia”) e  Gianmario Zangadella (“La tua Albano”).

ARZAGO D’ADDA

Con il 77, 61% delle preferenze è stato confermato per il terzo mandato Gabriele Riva, sostenuto dalla lista civica “Paese nuovo”. Stefano De Caro, rappresentante del centrodestra, ha ottenuto il 22,38% dei consensi.

AVERARA

Mauro Egman, della lista civica “Insieme”, è stato confermato con il 73,8% di voti. Lo sfidava Fabio Annovazzi della lista civica “Alleanza per Averara”.

BLELLO

Fiducia confermata a Luigi Mazzucotelli della lista civica “Blello prima di tutto”, che ha vinto con il 60% di voti contro Davide Pietroboni della lista civica “Il paese che vogliamo” e Dante Todeschini della lista civica “Insieme con Blello 2017”.

BREMBATE DI SOPRA

Eletta sindaco Emiliana Giussani, candidata della Lega, che ha raccolto il 49,3% dei voti. Battuti Danilo Albani Rocchetti del Movimento 5 Stelle e Tiziano Ravasio della lista civica “Patto Civico”.

CALUSCO D’ADDA

Eletto sindaco con il 64,15% delle preferenze Michele Pellegrini della lista civica “Per Calusco”, espressione del centrodestra. Ha battuto Fabio Colleoni della lista civica “Calusco unita”.

CARONA

Il sindaco eletto è Giancarlo Pedretti della lista civica “Vivi Carona” con il 61,4% dei voti. Ha avuto la meglio su Danilo Paredi della lista civica “Cembra”.

CISANO BERGAMASCO

Netta conferma per Andrea Previtali della Lega Nord, rieletto sindaco con l’87,4% dei voti. Si è imposto su Giovanni Buono della lista civica “Popolari indipendenti”.

CURNO

Luisa Gamba della lista “Vivere Curno”, assessore ai Servizi sociali uscente, ha superato (48,8%) Sara Carrara della lista civica “Curno cambia”e Giovanni Locatelli sostenuto da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e An.

FORNOVO SAN GIOVANNI

Il Comune abbandona il commissariamento con Gian Carlo Piana della lista civica “Insieme per Fornovo”con eletto sindaco con il 57,84% di voti. Lo sfidavano Oscar Rizzini di Forza Nuova e Giandomenico Vallimberti della lista civica “Nuova Fornovo”.

GANDINO

Con il 53,1% dei voti è stato confermato sindaco Elio Castelli della lista civica “Gandino Barzizza Cirano Insieme per 2022”, superando Piero Angelo Gelpi sostenuto da Lega Nord, Fratelli d’Italia, An, Lista civica.

LEFFE

Unico candidato, Marco Gallizioli della lista civica “Nuovi orizzonti”, ha raggiunto il quorum (54,73%) ed è il nuovo sindaco.

MEZZOLDO

Quorum raggiunto (72,72%) anche Raimondo Balicco della lista civica “Stella Alpina”.

MOZZO

È stato confermato sindaco con 63,4% dei voti Paolo Pelliccioli della lista civica “Innova Mozzo”. Ha superato Alessandro Chiodelli della lista civica “Noi per Mozzo.

NEMBRO

Claudio Cancelli della lista civica “Paese Vivo” è stato confermato dal 55,7% dei votanti. Si è imposto su Luca Morotti sostenuto da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e An.

OLTRE IL COLLE

Il candidato unico Valerio Carrara della lista civica “Lista Carrara” non ha raggiunto il quorum. Ha votato solo il 26,12% degli aventi diritto. L’Amministrazione verrà retta da un commissario prefettizio.

PARZANICA

Il candidato dal Movimento 5 Stelle Antonio Ferrari è stato eletto sindaco con il 57,3% dei voti. Battuto Giovanni Danesi della lista civica “Parzanica unita”

SOLTO COLLINA

Maurizio Esti (detto Icio) della lista civica “Rinnovamento per Solto” è stato confermato primo cittadino con il 63,9% dei voti, su Andrea Pedemonti della lista civica “Progetto giovani”

SOVERE

Sindaco uscente e candidato unico, è stato confermato Francesco Filippini della “Lista civica per Sovere”.

VILLA D’ADDA

Il nuovo sindaco è Gianfranco Biffi della “Lista civica El@”, che resta alla guida dell’Amministrazione. Ha ottenuto il 65% dei voti contro Giulio Scacchetti  della lista civica “Filadda”.

VILLONGO

Maria Ori Belometti della lista civica “Uniti per Villongo” si conferma sindaco con il 43,9% dei voti. Sfidava altri tre candidati: Aurelio Belotti della lista civica “Sicurezza-legge-legalità-ordine”, Alberto Bongo della Lega Nord e Giuseppe Vigani di Forza Italia.




Food Film Fest: a Bergamo il cibo è in primo piano

1706 presentazione food film fest
La presentazione dell’edizione 2017 di Food Film Fest

Dal 13 al 18 giugno torna a Bergamo Food Film Fest, l’unico festival internazionale cinematografico dedicato al mondo del cibo in Italia. L’evento, alla sua quarta edizione, è promosso dall’Associazione Montagna Italia e dalla Camera di Commercio di Bergamo e vuole diffondere una cultura dell’alimentazione consapevole. Anche quest’anno ha raccolto oltre 500 film (documentari, fiction e film d’animazione da 60 nazioni) legati al tema del gusto, dell’arte culinaria, della corretta nutrizione e della produzione di cibo, della biodiversità e della memoria gastronomica come patrimonio collettivo da preservare.

Ad arricchire il festival una serie di appuntamenti, tra cui degustazioni, convegni ed incontri con diverse realtà del mondo del food. Interessate dalla kermesse sono piazza Dante, il Quadriportico del Sentierone e la Domus Bergamo, con eventi spin-off nella Val d’Astino, in collaborazione con l’Orto Botanico Lorenzo Rota – Valle della Biodiversità e in Città Alta con il Gruppo Guide Città di Bergamo.

I film finalisti, scelti dal direttore artistico Luca Cavadini, sono 34 e saranno proiettati al Quadriportico del Sentierone tutte le sere da martedì a domenica alle ore 20.45, ad ingresso libero. Novità di questa edizione, due sessioni pomeridiane di proiezioni alla Domus Bergamo, mercoledì 15 alle 18 e sabato 17 sempre alle 18.

La giuria del concorso decreterà i vincitori delle singole categorie (documentari, animazione, fiction) in occasione della cerimonia di premiazione in programma domenica 18 giugno al Quadriportico del Sentierone alle ore 20.45. Al pubblico delle proiezioni sarà offerta una degustazione guidata di prodotti locati a Km zero in collaborazione con Coldiretti Bergamo, presso la Domus, con la partecipazione di diverse aziende del territorio: l’Agriturismo Cascina dei Prati di Credaro, l’Agriturismo Marco di Bergamo, l’Agriturismo alle Baite di Branzi e le cooperative agricole aderenti a UE.COOP.

Il festival, nell’anno del riconoscimento di East Lombardy “Capitale europea della gastronomia”, consolida le collaborazioni con gli enti del territorio già avviate gli scorsi anni e ne coltiva di nuove.

FOOD FILM FEST

Ad inaugurare la rassegna, martedì 13 giugno alle ore 20.45, l’attenzione per il sociale con Cesvi: il presidente Giangi Milesi presenta il film “Viaggio ad Haiti”, terza produzione della serie “Sguardo dell’altro”, che vede protagonista l’attore bergamasco Alessio Boni. Nel dicembre scorso Alessio Boni, che sostiene Cesvi da diversi anni, ha visitato Haiti e toccato con mano l’esasperazione della popolazione haitiana, stremata oggi più che mai dopo la devastazione causata dall’uragano Matthew. Cesvi inoltre inaugura la mostra fotografica “Alla scoperta di Perù e Bolivia. Dall’Amazzonia alla periferia di Lima”, con scatti di Pino Ninfa, dedicata al castaño, un albero affascinante e millenario della foresta Amazzonica, in grado di raccontarci tante storie. Come quelle delle comunità indigene residenti al confine tra Perù e Bolivia, che il Cesvi difende e sostiene fin dal 1989. La mostra fotografica, allestita presso la Domus, sarà visitabile ad ingresso libero per tutta la durata del festival.

Tornano gli appuntamenti con tre importanti realtà del territorio: in calendario sabato alle ore 20.45 in Domus il Laboratorio del Gusto di Slow Food, organizzato dalle condotte bergamasche, dedicato alla Torta Donizetti della Pasticceria La Marianna e al Moscato Giallo “Laurenzio” dell’Azienda Pecis, presidio Slow Food. L’evento si inserisce nel calendario della Donizetti Night. (Partecipazione su prenotazione: prenotazioni@slowfoodbergamo.it). In contemporanea, a partire dalle ore 20, è in programma presso il Quadriportico del Sentierone una speciale maratona di cartoni animati con protagonisti opere e musica classica in collaborazione con BergamoToons.

Anche quest’anno partner del festival è Coldiretti Bergamo, che oltre alle degustazioni serali in programma al termine delle proiezioni, organizza mercoledì 14 alle ore 20 presso la Sala Mosaico del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni un convegno dal titolo “Nutrire la legalità: il Made in Italy agroalimentare e la lotta contro le frodi”. Ospite del convegno il giudice Gian Carlo Caselli, presidente del Comitato Scientifico Osservatorio sulla Criminalità nell’Agricoltura e nel sistema Agroalimentare. Da non perdere, inoltre, la possibilità di incontrare e conoscere i produttori del territorio in occasione del Mercato di Campagna Amica lungo il Sentierone nella giornata di domenica 18 giugno.

Terzo partner del festival l’Orto Botanico L. Rota di Bergamo: nella Valle della Biodiversità, ad Astino, sabato 17 alle ore 17 Sara Prada condurrà il laboratorio per bambini della scuola primaria e i loro genitori dal titolo “Frutto o non frutto?”, un viaggio alla scoperta del mondo delle piante, adottando la loro prospettiva. Mentre domenica 18 alle 17 Caterina Frusteri presenta il laboratorio aperto a tutti “Cibo per l’anima”, un laboratorio espressivo-sensoriale per scoprire quali sono i nutrimenti fondamentali della nostra vita. (Per iscrizioni: ortobotanico@comune.bg.it)

Novità di questa quarta edizione la partecipazione del ristorante “Taste” dell’Istituto professionale alberghiero iSchool: per tutta la settimana gli studenti proporranno uno speciale menù da Oscar presso il ristorante della Domus in Piazza Dante, con piatti ispirati ai film in concorso. (Per info e prenotazioni: www.taste.ischool.bg.it).

Giovedì 15 alle 20.45 avrà luogo la Premiazione del Concorso scolastico cinematografico “Cibo buono, cibo sano nella tradizione bergamasca”, un concorso organizzato in collaborazione con il Provveditorato degli Studi di Bergamo, aperto alle classi 3^, 4^ e 5^ della Scuola Primaria di tutti gli Istituti scolastici di Bergamo e provincia. Alle tre classi finaliste verrà consegnato un premio in buoni spesa per l’acquisto di materiale scolastico.

Appuntamento venerdì alle 20.45 al Quadriportico per la presentazione del progetto “Sapori Seriani e Scalvini” di PromoSerio, il cui scopo è la valorizzazione globale del territorio della Val Seriana e della Val di Scalve, in tutte le sue sfaccettature. Ad oggi sono 29 i produttori locali aderenti con ben 79 prodotti tipici.

Mentre presso la Domus Bergamo a partire dalle 18 uno speciale incontro seguito da una cena-degustazione organizzata da Onaf-Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio – guiderà alla scoperta di due eccellenze lombarde, il Salva Cremasco Dop e il Roccolo Valtaleggio. (Per prenotazioni bergamo@onaf.it – 3392334029).

Sempre venerdì due divertenti e creativi laboratori (alle ore 18 e in replica alle ore 20) saranno proposti dall’Associazione moBLArte a tutti i bambini dai 6 anni in su: con “Mangiar con gli occhi” si costruirà il Taumatropio, un gioco cinetico che ripercorre la storia dell’animazione e del timbro. (Per prenotazioni segreteria@moblarte.it ).

Il Gruppo Guide Città di Bergamo condurrà in una visita guidata in Città Alta “tra storia, arte, gastronomia e tradizioni”. Appuntamento alle ore 18 di domenica 18 in largo Colle Aperto per seguire un itinerario alla scoperta dei prodotti tipici del territorio, degli antichi mercati, delle curiosità toponomastiche dei vicoli e delle botteghe storiche. (Per info: info@bergamoguide.it ).

Domenica 18 si concludono le proiezioni cinematografiche con la presentazione delle produzioni Rai dedicate al mondo del food: Sabrina Giannini e Giancarlo Rolandi presenteranno il programma “Indovina chi viene a cena. L’insalata era nell’orto” e il film “Così mangiavano”, uno straordinario collage cinematografico che utilizza le lenti del cinema per ripercorrere la storia d’Italia dal Dopoguerra alla televisione del cibo.

Tutte le sere spazio ad uno spot televisivo dedicato ai temi dell’alimentazione prodotto da Pubblicità Progresso, la Fondazione che ha promosso e promuove la comunicazione sociale di qualità dimostrando l’utilità di un intervento professionale nel campo della comunicazione sociale.

Completano il programma incontri e showcooking in collaborazione con aziende.

In caso di pioggia gli appuntamenti in programma al Quadriportico del Sentierone si sposteranno nella Sala Mosaico del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni, in via Petrarca,10 – Bergamo (angolo Piazza della Libertà).

www.foodfilmfestbergamo.com

Il programma delle proiezioni

food film fest 2017 - il programma delle proiezioni

 




Bar, occhio ai conti!

Vuoi avere un locale di successo? La prima regola è saper fare bene i conti. È il mantra di Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo caffè bar dell’Ascom di Bergamo dal 2009 e titolare del bar Centrale a Lovere, insegna sempre sulla cresta dell’onda. L’abbiamo intervistato per capire quali sono oggi le difficoltà e le opportunità nel mercato dei pubblici esercizi.

Giorgio Beltrami
Giorgio Beltrami

«Sul mercato ci sono troppe attività, quindi la concorrenza è terribilmente elevata – esordisce -. In molti casi, direi nella stragrande maggioranza, ci sono gestori che applicano prezzi che non sono remunerativi. Ma scendere sotto certe soglie porta inevitabilmente alla chiusura. Proporre, come ho visto fare, un pranzo di lavoro a 6,70 euro per un primo, secondo, acqua, un quarto di vino e caffè significa vendere sotto costo. È un’offerta impossibile da sostenere. Bisogna saper fare i conti e capire i costi, sennò l’attività non ha futuro».

Un tempo nella nostra provincia c’era il listino dei prezzi, meglio allora?

«Fino al 2002 all’interno del Gruppo caffè bar Ascom c’era una commissione che decideva i prezzi da applicare ed entro un mese i locali si adeguavano ai valori indicati. Poi il Governo ha vietato di stilare il listino prezzi sostenendo che in quel modo si faceva cartello. I gestori hanno cominciato a farsi concorrenza abbassando il prezzo. È una strategia senza futuro: non è sostenibile nel tempo e rovina il mercato e l’immagine della categoria».

Ci sta dicendo che molti baristi non fanno bene i conti?

«Le faccio un esempio classico: una macchina del caffè di buon livello a tre gruppi costa circa 7mila euro. Per ripagare le macchine in comodato d’uso, di abitudine i torrefattori caricano il caffè di 8/10 euro al chilo. Considerato che una macchina del caffè ha una vita di circa cinque anni, se si fanno i conti, si capisce facilmente che la si paga almeno tre volte e che è più economico comprarla, eppure molti scelgono di non farlo. Se si hanno problemi di liquidità, basta rivolgersi ai canali che favoriscono la concessione del credito come Fogalco. Si può prendere un appuntamento agli uffici di Bergamo e insieme si determina il tasso di interesse. Per stare sul mercato non basta fare un buon caffè o un buon cappuccino, bisogna avere una gestione attenta».

bar-generico -aperitivoC’è un modo per calcolare i pezzi giusti?

«è indispensabile avere nozioni di contabilità. L’assistenza del commercialista non è sufficiente. All’Accademia del Gusto di Osio Sotto si possono frequentare corsi di alto livello che danno una preparazione manageriale e insegnano a gestire in modo corretto l’attività. Io ho una mia formula personale. Faccio la somma di tutte le spese generali del locale, senza gli acquisti. Poi faccio la somma delle spese degli acquisti. Quindi divido la spesa acquisti per le spese generali e ottengo un coefficiente. Dalla fattura verifico il costo di acquisto della bottiglia. Moltiplico questo costo per il coefficiente e ottengo il mio costo reale della bottiglia. Se risulta ad esempio 29 euro, significa che se la vendo a 30 euro, guadagno 1 euro».

Quanto conta la formazione?

«Continua ad essere la maggiore arma per restare sul mercato. Non ci si può improvvisare in questo mestiere. È importante che chi si affaccia al settore sappia esattamente cosa deve affrontare in ogni aspetto gestionale, dai rapporti con i fornitori alla selezione dei prodotti, dal servizio all’amministrazione contabile. Allo stesso tempo farlo da vent’anni non è un buon motivo per non aggiornarsi. C’è sempre spazio per migliorare e crescere»

Qual è l’errore più frequente tra i baristi?

«Molti sono convinti che basta aprire un bar per guadagnare. Nell’arco di un paio d’anni chiudono. Bisogna fidelizzare la clientela e per farlo non basta offrire la coca cola, occorre dare un prodotto proprio, che può essere un tipo di panino, di farcitura, oppure un cocktail, un gelato. Proporre qualcosa di speciale che porti il cliente a venire nel nostro bar».

Il suo locale non solo ha saputo resistere alla crisi ma negli ultimi anni è addirittura cresciuto. Quali doti bisogna avere per fare questo mestiere?

«Non può mancare la capacità lavorativa. Io ho 71 anni e sono al bar 13-14 ore tutti i giorni. Nella categoria vedo che manca la costanza. Molti partono entusiasti e poi quando si presentano le difficoltà non lottano, mollano».

I contratti di affitto di azienda in questo senso non aiutano…

«Purtroppo negli ultimi anni si è diffuso questo tipo di contratto: ha il vantaggio che quando si entra non si paga ma quando si esce non si prende niente. Chi sceglie questo tipo di soluzione di solito appena non quadra qualcosa rinuncia. Se invece si investe nella licenza d’azienda prima di mollare si lotta. In genere, poi, il proprietario dei muri e degli arredi difficilmente investe nell’attività quindi nel tempo il locale invecchia. Oggi invece è estremamente importante rinnovare gli ambienti, in questo modo si fidelizza la clientela».

Che consiglio darebbe ai baristi che si trovano in difficoltà?

«Di tenere duro. Se non lavoro devo chiedermi perché, andare dai colleghi che lavorano, vedere cosa fanno e riproporlo. La professionalità paga sempre».

espresso-caffèIl costo del caffè è giusto? C’è spazio per rivedere le politiche di prezzo nei bar?

«Gli autogrill sanno fare bene i conti. Già da anni hanno abbattuto la barriera dell’euro. Il caffè è sempre stato equiparato al giornale. Oggi il quotidiano costa 1,30 e il caffè ancora un euro: abbiamo perso il 30% degli utili».

Crede che i clienti capirebbero l’aumento?

«Io vendo il caffè a 1,10 euro da tempo e quando sono passato al nuovo prezzo non ho avuto un calo dei consumi, anzi le vendite sono addirittura leggermente aumentate. Forse i clienti hanno notato la differenza tra un caffè e l’altro».

Quindi aumento sì, ma solo se il caffè è molto buono?

«Alcuni gestori vanno negli ipermercati ad acquistare caffè da 7/8 euro al chilo. È una follia. Bisogna puntare alla qualità, al di là della congiuntura economica. C’è ancora gente disposta a spendere per averla. Si pensa che ridurre il prezzo ti porti più clienti ma non è assolutamente vero. Conosco un barista che ha proposto la colazione a 1,30 euro quando tutti sanno che il prezzo è di 2,30/2,40 euro. La sua fortuna è stata che l’offerta non ha funzionato! Bisogna capire che più si applicano prezzi stracciati e più si perde, così come bisogna comprendere che i soldi che ogni sera si trovano nel cassetto vanno accantonati per spese e tasse».

Cosa pensa dell’arrivo di Starbucks?

«Non credo che porterà alcun tipo di problemi. L’Italia è legata al caffè espresso. C’è spazio per tutti. L’importante è fare un buon caffè».

aprire-bar-2

I 10 consigli di Ascom per chi vuole aprire un bar

Per chi vuole avviare un bar ci sono alcune regole che si rivelano preziose per non sbagliare. Per Ascom Bergamo Confcommercio sono dieci. Eccole.

1. AVERE UN’IDEA PRECISA

Chiedersi che tipo di bar si vuole aprire. Avere, cioè, un progetto ben chiaro in testa.

2. CAPIRE SE È SOSTENIBILE

Creare un business plan facendo una precisa valutazione dei costi necessari per avviare e gestire l’attività (affitto, acqua, luce, gas, dipendenti, acquisto delle merci, imposte Tasi e Tari) e dei volumi di fatturato che si dovranno realizzare per ricavare uno stipendio. Attenzione: se il locale non è pronto, o bisogna pagare l’attività al proprietario, l’investimento iniziale può aumentare in modo considerevole.

3. SCEGLIERE LA LOCATION GIUSTA

Valutare bene il proprio business e analizzare con attenzione la zona dove si vuole aprire. Fondamentale che ci sia passaggio e nelle vicinanze ci siano negozi o uffici (meglio entrambi) e comunque luoghi di interesse. Se si sceglie un luogo super trafficato, la possibilità di fare incassi è più alta, ma anche le spese da sostenere lo saranno; se si opta per aprire in un piccolo paese i ricavi potenziali si riducono, ma si riducono anche la concorrenza e i costi fissi.

4. DIFFERENZIARSI DALLA CONCORRENZA

Aprire un bar originale, diverso dalle altre attività esistenti e in grado di rivolgersi a una clientela specifica. Bisogna conoscere l’offerta dei concorrenti e il loro giro d’affari, quindi chiedersi cosa si possa offrire in più ai clienti. Attenzione: sono da considerare concorrenti anche supermercati, panetterie e pizzerie al taglio, take away.

5. TARGET E OFFERTA SU MISURA

Impostare l’attività pensando a una specifica categoria di clienti e offrire una soluzione mirata ai loro bisogni.

6. CURARE LA COLAZIONE

Proporre caffè e brioche di qualità. I costi sono più alti, ma chi ha ottime colazioni di solito lavora e il passaparola vola.

7. OCCHIO A VETRINA E INSEGNA

Il cliente che passa deve capire all’istante che lì c’è un bar e che tipo di bar è.

8. FARE DELL’ACCOGLIENZA UN’ARTE

Selezionare con attenzione i collaboratori, anche in base al modo in cui interagiscono con i clienti. Il cliente non vuole solo il caffè, si aspetta di lasciare fuori i problemi e di avere cinque minuti di relax. Se si rende piacevole questa pausa, il cliente con molte probabilità tornerà. È l’Abc della fidelizzazione.

9. AVERE UNA GESTIONE ATTENTA

Fare massima attenzione alle spese e accantonare parte del cassetto per pagare i costi dell’attività e le tasse. Controllare il numero di scontrini emessi, i flussi di cassa, quali prodotti si vendono di più, su quali c’è più margine e in quale momento della giornata ci sono più clienti così da gestire il personale in modo flessibile e mirato.

10. FARSI CONOSCERE ATTRAVERSO I SOCIAL NETWORK

Scegliere il social più usato (Facebook) o quello che, sulla carta, risulta il più utilizzato dal target di clientela a cui ci si rivolge. Attenzione: la pagina va tenuta aggiornata e questo richiede tempo. Regola fondamentale: alle eventuali critiche virtuali si risponde sempre e in modo educato.

Per un espresso perfetto c’è la regola delle 5 M

È dimostrato, offrire una buona colazione, e in primis un ottimo il caffè, è il passepartout per conquistare una clientela fidelizzata. Ma quali segreti stanno dietro a un grande espresso? Giorgio Beltrami lo spiega in ogni dettaglio nei corsi per baristi proposti dall’Accademia del Gusto con la “regola delle 5 M”: miscela, macinatura, macchina del caffè, manutenzione, mano.

La partenza è utilizzare una miscela di qualità. Il secondo passaggio importante è fare una macinatura corretta che rispetti e segua il clima: in una giornata di pioggia, ad esempio, deve essere più sottile. Anche la scelta della macchina conta, ma ancora di più conta la sua manutenzione: ogni sera bisogna investire una ventina di minuti nella pulizia. È imprescindibile poi l’uso del depuratore per scacciare il nemico principale di un buon caffè: il calcare. La macchina non va mai spenta: si accende quando si compra e si spegne a fine carriera. La mano del barman, infine, conta moltissimo, almeno quanto la sua passione e sensibilità.




Agenzia delle Entrate, 1397 lettere ai bergamaschi per segnalare possibili anomalie nei redditi 2013

agenzia entrate bergamo

L’Agenzia delle Entrate ha inviato 1397 lettere ai bergamaschi – oltre 14mila in Lombardia- contenenti le informazioni utili a permettere ai contribuenti persone fisiche di rimediare agli errori commessi nelle dichiarazioni presentate nel 2014 per i redditi percepiti nell’anno precedente.
Non si tratta di avvisi di accertamento ma di semplici comunicazioni via pec o via posta, con cui l’Agenzia fornisce ai cittadini informazioni su alcuni redditi che, dai dati in possesso delle Entrate, risulterebbero non dichiarati, in tutto o in parte, nella dichiarazione modello Unico o 730 presentata nel 2014. Chi riceve una di queste lettere potrà giustificare l’anomalia o presentare una dichiarazione integrativa e mettersi in regola beneficiando delle sanzioni ridotte previste dal ravvedimento operoso.
Cosa riguardano le comunicazioni – In generale, queste comunicazioni, indirizzate tutte a persone fisiche, riguardano principalmente: redditi da fabbricati derivanti dalla locazione di immobili;
redditi di lavoro dipendente e assimilati compresi assegni periodici corrisposti dal coniuge o ex coniuge;
redditi da lavoro autonomo abituale, professionale e non professionale; redditi di capitale derivanti dalla partecipazione qualificata in società di capitali.
I contribuenti potranno rivolgersi a uno dei Centri di assistenza multicanale (Cam) dell’Agenzia al numero 848.800.444, da telefono fisso, e 06.96668907, da cellulare (costo secondo il piano tariffario dei loro gestori), dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, selezionando l’opzione “servizi con l’operatore – Comunicazione Direzione centrale accertamento”. Oppure è possibile rivolgersi alla Direzione provinciale di competenza per il proprio comune.
Un’importante novità sul piano dell’assistenza e della semplificazione degli adempimenti sta nel fatto che nelle lettere i contribuenti troveranno tutte le indicazioni per correggere la dichiarazione direttamente online e in maniera assistita. Infatti, nel loro cassetto fiscale troveranno i link “Scarica dichiarazione da integrare” e “Scarica il sofware di compilazione” tramite i quali recuperare la dichiarazione originaria presentata per il 2013 e integrarla, quindi, sulla base dei dati forniti nella comunicazione ricevuta.
Tutte le informazioni sulle lettere in arrivo sono disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate in una nuova sezione dedicata, raggiungibile seguendo il percorso: Cosa devi fare > Compliance, controlli, contenzioso e strumenti deflattivi> Attività per la promozione della compliance.




Scuole alberghiere, i dati e le buone prassi di Fipe per l’alternanza scuola-lavoro

internet lavoroSecondo gli ultimi dati del Miur, per l’anno scolastico 2016/17 risultano iscritti 204.327 alunni in totale negli istituti professionali per l’enogastronomia e l’ospitalità. In particolare per il iennio in comune dell’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” gli iscritti sono 89.456, mentre per quanto riguarda il triennio risultano ripartiti nel seguente modo: 64.677 studenti per l’indirizzo “Enogastronomia”; 28.679 studenti per l’indirizzo “Servizi di sala e vendita”; 14.546 studenti per l’indirizzo “Accoglienza turistica”.
A questo proposito Fipe ha messo a punto un nuovo Manuale Operativo per le imprese di pubblico esercizio con le principali regole per una buona alternanza scuola-lavoro: uno strumento messo a punto per fornire semplici e precise indicazioni alle imprese su come accogliere al meglio gli studenti, raccordare il mondo della scuola con quello dell’impresa, organizzare percorsi ad hoc, stipulare convenzioni e mettere in opera adempimenti relativi a salute e sicurezza, valutare i percorsi e ogni altra istruzione utile per realizzare al meglio i vari percorsi formativi.
Un corpus di indicazioni a misura di impresa che possono essere riassunte in otto risposte alle altrettante domande che più frequentemente le imprese si pongono sul tema dell’alternanza:
1. CHI – Identikit dello studente in alternanza: lo studente in alternanza è un giovane delle scuole secondarie di II grado con un’età indicativamente compresa tra i 16 e i 19 anni.
2. CHE COSA – Cosa può fare lo studente in azienda: lo studente può entrare in contatto con tutte le diverse aree di attività dell’azienda utili alla crescita professionale dello studente stesso. Le attività di alternanza non costituiscono rapporti di lavoro.
3. QUANDO – Il periodo per accogliere studenti in alternanza: sulla base del progetto messo a punto dalla scuola, l’inserimento degli studenti può essere organizzato nell’ambito dell’orario scolastico oppure nei periodi di sospensione, per esempio nel periodo estivo.
4. DOVE – Le caratteristiche dell’impresa: l’alternanza scuola/lavoro si può realizzare anche nelle piccole imprese purché abbiano adeguate capacità strutturali, tecnologiche e organizzative.
5. PERCHÉ – I vantaggi dell’impresa e dello studente: l’impresa è facilitata a trovare le figure professionali di cui ha bisogno. Lo studente acquisisce competenze professionali e trasversali spendibili nel mercato del lavoro.
6. QUANTO – Durata dell’alternanza: la durata dell’alternanza scuola lavoro da effettuare nel corso dell’ultimo triennio di scuola è differente per tipologia di istituto scolastico. Per i licei almeno 200 ore, per gli istituti tecnici e professionali almeno 400 ore.
7. IN CHE MODO – Come attivare percorsi di alternanza: la scuola, unitamente all’azienda, progetta i percorsi di alternanza coerentemente con le competenze, abilità e conoscenze che possono essere esercitate in azienda. I percorsi di alternanza si attivano con una Convenzione stipulata tra scuola e azienda.
8. CON QUALI MEZZI – Risorse e coperture assicurative: non è prevista nessuna forma di retribuzione o rimborso spese da erogare allo studente. All’impresa sono attribuiti i costi della formazione, mentre quelli per la copertura assicurativa INAIL e quelli relativi alla polizza per la responsabilità civile verso terzi competono all’istituto scolastico.




AAA Cercasi chef, camerieri e baristi. Ne mancano 4mila

cuochiCi si lamenta che non si trova lavoro, ma a mancare in realtà è il personale qualificato, forte di un’adeguata competenza professionale.  E c’è anche chi non risponde agli annunci di lavoro. Secondo le ultime stime della Federazione Italiana Pubblici Esercizi nel 2016 le aziende del settore hanno avuto difficoltà a reperire cuochi, camerieri e baristi. I motivi: carenza di candidati (31,5%) ma soprattutto inadeguate competenze professionali.
I processi virtuosi di alternanza scuola/lavoro nella ristorazione sono “motori” per l’avvio di nuove attività imprenditoriali da parte dei più giovani: nel solo 2016 sono state avviate 15.602 imprese con un tasso di natalità del 4,8%. E’ questo il dato che emerge dal convegno “Alternanza Scuola Lavoro: sapere, saper fare, saper essere dentro e fuori la Scuola” organizzato da Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi. Il lavoro come valore, è questo il segreto per alimentare il tessuto imprenditoriale italiano. Un tessuto che nel caso dei pubblici esercizi si rivela particolarmente giovane e alimentato dall’alternanza scuola/lavoro che in questo settore costituisce un valido modello da replicare.
In bar e ristoranti i giovani svolgono un importante ruolo come lavoratori e come imprenditori: il 53,2% dei dipendenti nei pubblici esercizi ha meno di 30 anni. Si tratta di 309mila lavoratori, per il 49,2% di sesso femminile e per il 50,8% maschile. Il settore si rivela particolarmente attrattivo anche dal punto di vista imprenditoriale, con particolare riferimento ai giovani: nel solo 2016 sono state avviate 15.602 imprese con un tasso di natalità del 4,8%.
Un quadro da cui emerge un ulteriore dato significativo che testimonia l’importanza della formazione professionale appresa sul campo attraverso una sempre migliore alternanza scuola/lavoro: secondo l’Ufficio Studi di Fipe emerge per il settore dei pubblici esercizi la difficoltà nella ricerca di personale qualificato, la quale richiede un maggiore scambio tra mondo del lavoro e scuole. .
Il convegno promosso da Fipe ha riunito su questo tema rappresentanti di istituzioni, associazioni di categoria, imprese e rappresentanti del mondo della scuola tra i quali Carlo Sangalli, Presidente Confcommercio Imprese per l’Italia, Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe, Gabriele Toccafondi, Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Emanuele Massagli, Presidente ADAPT, Giuseppe Tripoli, Segretario Generale Unioncamere, Ilario Ierace, Presidente Re.Na.I.A. – Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri, Luciano Sansovini, Hr Business Partner Autogrill, Moreno Cedroni, Ristorante “La Madonnina del Pescatore”, Stefano Salina, Direttore CAPAC, Chiara Frigeni, Progetto A.S.L. – IN-PRESA, Rosalia Trigilio, Referente Progetto A.S.L. – ITC L Radice.
“La scuola e il mondo delle imprese possono alimentare una nuova politica strutturale a favore della crescita e formazione di nuove competenze, contro la disoccupazione e il disallineamento tra domanda e offerta nel mercato del lavoro – ha dichiarato Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe -. Competenze che non si possono insegnare in aula, ma che si apprendono sul campo, attraverso il fare e il saper fare. Una buona alternanza scuola-lavoro, oltre a formare professionisti qualificati, è un importante incentivo alla creazione di nuove imprese, considerando i tanti giovani che nel mondo della ristorazione avviano un’attività imprenditoriale”. In quest’ottica la Federazione, al fine di facilitare l’incontro tra domanda e offerta di competenze qualificate, intende promuovere una sempre maggiore cooperazione tra scuole e imprese, realizzando un network che consenta di sperimentare forme innovative di collaborazione tra diversi soggetti (privati e istituzionali), favorendo l’incontro tra diverse realtà per trasferire conoscenze, competenze e modalità organizzative. “Trasmettere il sapere alle nuove generazioni rimane prima di tutto una responsabilità, per questo deve essere ripresa l’impostazione della bottega rinascimentale, nella quale l’apprendista sperimenta e confronta le nozioni teoriche con la pratica che il tutor riesce a trasmettere” ha aggiunto Stoppani.
Fipe sta lavorando in particolare per individuare un modello di intervento della propria struttura, e del sistema in generale, per sviluppare l’alternanza scuola lavoro a misura delle imprese del settore, prendendo a modello il virtuoso esempio rappresentato dalle imprese della ristorazione, un settore tra quelli con la più consolidata esperienza di alternanza formativa, dalle esperienze di tirocinio nelle imprese all’interessante modello dei ristoranti didattici, alle originali classi di apprendisti di primo livello attivate nei contesti regionali dove presente l’istruzione e la formazione professionale. Tra i passi finora compiuti si segnala la messa a punto di due importanti Protocolli di Intesa, tra Fipe e Re.Na.I.A. – Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri e tra Fipe e la Direzione Generale del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. “Questi protocolli – prosegue Stoppani – si propongono di concretizzare l’avvio di un percorso strutturale con il mondo della scuola. Occorre ora che le imprese, avvalendosi del supporto delle associazioni territoriali di Fipe Confcommercio e delle istituzioni scolastiche e superando talune diffidenze che in passato possono esserci state, credano in queste nuove opportunità, affinché i protocolli possano tradursi in proposte concrete”.




Ponte di Briolo, serata a tutto Champagne per brindare all’estate

ponte-di-briolo-sala-1

Per brindare all’arrivo dell’estate non c’è niente di meglio dello Champagne. Se poi si tratta di etichette selezionate in abbinamento con piatti di mare, meglio ancora. La pensa così il ristorante Il Ponte di Briolo, la storica insegna di Valbrembo da sempre indirizzo sicuro per buona cucina e vini, che giovedì 15 giugno propone una delle sue Serate Champagne.

Patron Augusto Assolari, sommelier professionista, ha scelto per l’occasione Louis Barthelemy Amethiste, della zona di Ay, Telmont L.D. 2006 (Epernay) e Paul Clouet Prestige (Bouzy) ad accompagnare un menù che si apre con Carpaccio di ricciola con zenzero, lime e olio extravergine di oliva, Scampi in acqua di pomodoro e basilico e prosegue con Risotto con plancton, calamari e gamberi rosa, Mezzi paccheri di Gragnano con astice, per finire con il “Nostro Gelato” alla cannella con ciliegie fresche sciroppate, caffè e piccola pasticceria. Il costo è di 85 euro.

È gradita la prenotazione (entro martedì 13 luglio). www.ristorantepontedibriolo.it




Osio Sun Day, la festa dei commercianti torna domenica

osio sun day 2016
Osio Sun Day fa il bis. La nuova manifestazione organizzata dall’Acea, l’associazione dei commercianti e artigiani di Osio Sotto, e dal distretto del commercio dell’Area Zingonia, torna dopo il successo della prima edizione, confermando la formula che unisce shopping e divertimento.

L’appuntamento è domenica 11 giugno nel parco ex piscine, in via Manzoni, un’oasi verde dove troveranno posto una trentina di stand delle attività del paese e del distretto (che comprende anche i Comuni di Boltiere, Ciserano, Verdello e Verdellino) e dove si susseguirà un fitto programma di musica, spettacoli, giochi.

L’evento si apre alle 10 e prosegue fino alle 23. Alle 15 ci sarà lo spettacolo degli artisti di strada “Duo di Picche”, alle 17.30 la musica live di James and the butcher, mentre per il gran finale si ride con i comici di Zelig e Colorado Max Pisu, che ha dato vita al formidabile e stralunato Tarcisio, e Ippolita Baldini, nota per il personaggio di Lucia Agazzi, la single milanese in cerca d’amore. Per i bimbi divertimento assicurato sui gonfiabili, per tutti la musica e l’animazione di Radio Number One.

La giornata vuole mettere in vetrina le attività commerciali, artigianali e dei servizi del territorio, le loro proposte e la varietà merceologica in un clima di grande festa. L’ingresso è gratuito. La manifestazione è realizzata con la collaborazione del Comune di Osio Sotto, dell’Ascom e della Camera di Commercio.

osio sun day 2017




Assemblea Confcommercio, il ministro Calenda rassicura: «Non aumenteremo l’Iva»

carlo calenda - ministro sviluppo economico - assemblea confcommercio 2017«ll ritmo del cambiamento attuale non è quello che dovrebbe essere. È importante uscire dalla recessione, ma la crescita attuale è insufficiente dal punto di vista sociale, economico e finanziario». Parole del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, intervenuto all’Assemblea generale della Confcommercio. Il ministro anche parlato di incentivi e digitalizzazione, concordando con il presidente Carlo Sangalli sul fatto che «Industria 4.0 dovrebbe davvero essere chiamata Impresa 4.0 perché disegnata proprio per le pmi. Si tratta di incentivi fiscali automatici che premiano chi fa gli investimenti, chi vuole davvero far crescere il Paese, si finanzia insomma ciò che veramente esiste. È un’opportunità straordinaria».

Dopo essersi dichiarato disponibile a contribuire alla soluzione di due questioni aperte sottolineate da Sangalli (eccesso Inail pagato dalle imprese rappresentate da Confcommercio e faccenda Consip), Calenda ha affrontato la questione voucher («abbiamo fatto solo un primo passo che non chiude la questione»), quella Cnel («non sono d’accordo con Sangalli, i cadaveri si seppelliscono, non si riesumano») e soprattutto quella Iva: «Non la aumentiamo, proprio stamattina ne ho parlato con Gentiloni e Padoan».

Per quanto riguarda invece la domanda di tagliare l’Irpef, il ministro si è detto d’accordo, ma ha sottolineato la sua preferenza per l’abolizione dell’Imu sui beni strumentali. Infine, la Bolkenstein: «Gli ambulanti che vivono della propria licenza devono essere tenuti indenni, ma chi fa speculazione deve fare le gare. Per gli stabilimenti balneari, invece, bisogna determinare dov’è il giusto, visto che è insostenibile che lo Stato incassi solo 100 milioni di euro dalle concessioni. Servono soluzioni pragmatiche e non ideologiche».