Grossisti e distributori di bevande, Giampietro Rota confermato alla guida del gruppo Ascom

Secondo mandato per l’amministratore di Quattroerre Group: “La ripresa dei consumi non sia frenata dall’escalation dei prezzi”

Giampietro Rota è stato riconfermato presidente dei grossisti e distributori di bevande di Ascom Confcommercio Bergamo. Rota, 59 anni amministratore di Quattroerre Group di Torre De’ Roveri, è stato confermato alla guida del gruppo in occasione dell’assemblea di oggi. Rinnovato anche il direttivo della categoria che oltre alla conferma di Giuseppe Betti (63 anni, Cividate al Piano) saluta l’ingresso di due nuovi consiglieri: Laura Maffessanti (56 anni, Clusone) e Alessandra Marenzi (40 anni, Castelli Calepio), eletta vicepresidente.
Nonostante i due anni di pandemia, il settore della distribuzione di bevande e vini ha retto i contraccolpi della crisi e negli ultimi cinque anni le aziende sono diminuite solo di 5 unità, passando da 158 a 153, di cui 20 in città dove il trend è in aumento (dati al 31 dicembre 2021, elaborazione Ascom su fonte camerale). “Il settore delle imprese all’ingrosso di distribuzione HoReCa (Hotellerie, Restaurant, Cafè) che comprende tutto il circuito dei consumi ‘fuori casa’ ha vissuto un biennio da dimenticare – sottolinea Rota -. Ci auguriamo ora di lasciarci alle spalle un periodo che ha condizionato la categoria e i risultati delle aziende, soprattutto per quanto riguarda il canale Horeca. Se infatti le aziende più strutturate e quelle storiche hanno retto i contraccolpi della crisi, i lockdown e il blocco dei consumi hanno penalizzato molte imprese che hanno comunque avuto la forza di investire in nuove tecnologie e servizi legati all’e-commerce e al delivery, soprattutto nel canale B2C”.

Giampietro Rota

Nuovi investimenti che premiano lo spirito di iniziativa della categoria chiamata a rispondere anche alle richieste di un mercato sempre più esigente: “Oggi i locali sono diventati polifunzionali e la loro è una multi offerta che va a soddisfare i diversi momenti di consumo, dalla pausa pranzo al dopo cena – conferma Rota -. Anche le innovazioni di prodotto sono continue: pensiamo alle birre artigianali e a tutto il mondo della mixology che è sempre più vasto. Queste trasformazioni stanno determinando cambiamenti strategici nella nostra categoria, chiamata a rispondere alle esigenze dell’Horeca e a un mercato in continua evoluzione tra assortimenti mirati, tipologie di prodotti, formati diversi e nuove tendenze”.

E sul futuro prossimo Rota non ha dubbi: “Il rincaro dei prezzi delle materie prime e di gas ed energia incide anche sulle nostre aziende e sulla logistica, senza contare i rischi legati all’inflazione. Siamo quindi stretti da un lato dai margini ridotti e, dall’altro, dal rischio di una nuova stretta sui consumi causata non più dai lockdown ma dall’aumento dei prezzi. Per non parlare delle conseguenze legate alla guerra in Ucraina che oltre a gravare sulla crisi energetica in atto nel lungo termine potrà compromettere anche le esportazioni”.




PNRR: 191 miliardi da spendere, ma per le imprese del commercio non si è visto un euro

Quanti soldi il PNRR! 191 miliardi di euro da spendere entro il 2026. Mai visti così tanti soldi tutti insieme. Ben 80 miliardi saranno affidati agli enti pubblici: Regioni e enti locali mentre gli altri saranno gestiti dalla macchina statale. La maggior parte dei soldi andrà al sud perché, si dice, ne ha più bisogno (mah…).

Per realizzare il piano occorrerà far correre veloce una macchina poderosa fatta di 6 missioni, 63 riforme da attuare e ben 527 tra obiettivi e traguardi da raggiungere. Per un Paese come l’Italia non proprio capace di cambiare sarà un’impresa!

Il Piano poi non parla più di creare imprese, aumentare la produzione e la vendita e creare posti di lavoro ma di transizione digitale, inclusione e coesione, istruzione e ricerca, infrastrutture per la mobilità sostenibile, transizione verde e salute e resilienza. Cose importanti certo ma non si è capito chi le dovrà realizzare. Questa è l’evoluzione, almeno secondo chi lo sostiene.

Ci chiediamo: saremo in grado di fare tutto bene per ottenere davvero questi soldi? Gli enti, soprattutto del sud, saranno in grado di spenderli? Inoltre sapranno utilizzarli bene? I dubbi sono tanti e le paure fondate perché questi soldi qualcuno li dovrà pur restituire.

Infine quali imprese beneficeranno di contributi? Dalle prime informazioni sembra che pochi li prenderanno mentre la maggioranza resterà a “bocca asciutta”. Mentre tutti saremo chiamati a pagarne il costo. Finora per le imprese del commercio non si è visto nemmeno un euro. Una volta, con meno soldi, c’erano contributi a pioggia per tutti e qualcosa arrivava anche alle piccole imprese. Da buone formichine mettevano queste risorse a frutto, creando  reddito e occupazione. Adesso invece preferiscono dare molti soldi a pochi. Forse è l’evoluzione che questi preferiscono.

Dino l’acidino

 




Nasce la rappresentanza Ascom del commercio elettronico

Roberto Nembrini è il presidente del nuovo Gruppo. Nel direttivo Paolo Gozzoli, Damiano Vassalli, Walter Licini e Adriano Vacchelli

Roberto Nembrini

E’ stata costituita oggi la nuova rappresentanza Ascom Confcommercio Bergamo “Commercio elettronico”. Il nuovo gruppo nasce per rispondere alla crescita, ulteriormente accelerata dalla pandemia, delle imprese che fanno e-commerce o come attività esclusiva o integrando le vendite on-line con quella prevalente al dettaglio.

Alla guida del neonato Gruppo, Roberto Nembrini, 39 anni, imprenditore, start-up mentor e consulente strategico per la crescita aziendale. Lo affiancano nel direttivo Paolo Gozzoli, 43 anni, titolare del portale di rivendita nautica oltrevela.com, Damiano Vassalli, 39 anni di TvBeat, specializzato in food delivery, Walter Licini, 34 anni di Safety Job, piattaforma per la gestione della sicurezza sul lavoro e Adriano Vacchelli, 56 anni, di Flowers Up, portale di vendita e consegna fiori.

“Gli strumenti digitali rappresentano un’opportunità anche per le piccole imprese sia in termini di visibilità che di incremento del giro di clientela e affari- sottolinea il neopresidente-. Obiettivo della nuova rappresentanza è farsi portavoce delle attività e delle loro istanze, seguendo l’evoluzione rapida e in costante aggiornamento del commercio elettronico, che esige altrettanto tempestive rimodulazioni sia dell’organizzazione che delle risorse messe in campo, dalla tecnologia al know-how”. Temi particolarmente sentiti dalle imprese dell’e-commerce sono la formazione, l’utilizzo delle piattaforme e la gestione di stoccaggio e spedizioni: “Contiamo di organizzare incontri che possano dare un aiuto alle imprese, specialmente a quelle più piccole, per la gestione di ogni singolo aspetto della vendita on-line- continua Nembrini-. L’obiettivo è quello di cercare di avere convenzioni vantaggiose per la gestione di spedizioni e consegne, oltre che piattaforme e strumenti digitali innovativi”.

Le imprese iscritte alla Camera di Commercio di Bergamo alla fine del IV trimestre 2021, con codice Ateco prevalente (47.91.11) sono 381. Ascom Confcommercio Bergamo stima, secondo una ricerca affidata a Format Research nel 2021, che le imprese che abbiano provato l’esperienza di vendita online siano cresciute l’anno scorso dal 15 al 35 %, con un incremento nel biennio 2020-2021 pari a +134%. Secondo la ricerca commissionata dagli Enti Bilaterali Ascom a Format Research, prodotti farmaceutici (95,6%), abbigliamento (92,6%) e articoli per la casa (90,5%) e per la cura della persona (90,4%) sono risultati i prodotti maggiormente acquistati dai cittadini bergamaschi nel corso del 2020. Seguono elettronica ed elettrodomestici (80,7%), articoli sportivi (80,2%), libri, musica e giocattoli (79,1%), computer tablet e smartphone (63,8%), orologi, gioielli e occhiali (54,7%) e articoli per bambini (46,7%). Le piattaforme marketplace (85,6%) e i siti web dei rivenditori (42,2%) sono stati i canali maggiormente utilizzati per effettuare acquisti di prodotti non alimentari. Seguono siti e pagina web negozi (35,5%), dei produttori (34,8%) o gruppi di acquisto on line (31,7%) e, a distanza, social network (6,8%). L’emergenza ha portato ad un notevole incremento dell’e-commerce (+134%) come delle consegne a domicilio (+143%).

 

 

 




Agenti e rappresentanti di commercio, Fabio Fracassi nuovo presidente di Fnaarc Bergamo

Sostituisce Massimo Bottaro. Nel direttivo Franco Bernasconi, vicepresidente, Angelo Marchetti e l’entrante Claudio Malvestiti

Fabio Fracassi è stato eletto presidente di Fnaarc Bergamo, la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio, gruppo di categoria di Ascom Confcommercio Bergamo. Classe 1962, titolare di Logiwork di Bergamo e già vicepresidente Fnaarc Bergamo, Fracassi sostituisce il presidente uscente Massimo Bottaro e sarà affiancato da Franco Bernasconi, eletto vicepresidente (59 anni di Gorlago), Angelo Marchetti (41 anni di Castelli Calepio) e l’entrante Claudio Malvestiti (59 anni di Alzano Lombardo).

Fracassi viene eletto alla guida di una categoria che in questi ultimi anni ha sofferto i contraccolpi della crisi: dal 2019 al 2021, infatti, gli agenti di commercio operativi in Bergamasca sono scesi da 3.033 a 2881. A pesare sulla categoria il rincaro del carburante che si unisce all’aumento generale dei costi.

Franco Bernasconi e Fabio Fracassi

“I nostri margini si assottigliano per la diminuzione delle vendite, la concorrenza dell’online e anche la carenza di prodotti da vendere con i ritardi nelle forniture – sottolinea Fracassi, pronto per un quinquennio all’insegna dello spirito di squadra, delle sinergie tra agenti e del dialogo con aziende e associazioni -. Ci attiveremo per sollecitare subito interventi concreti per la nostra categoria, di fatto tra le più colpite dalle conseguenze della pandemia. Per noi agenti e rappresentanti di commercio l’auto è di fatto il nostro ‘ufficio’: ogni anno percorriamo mediamente 60.000 chilometri ma la mobilità continua a essere più un ostacolo che non un’opportunità di crescita. L’importo deducibile per l’acquisto di un veicolo è infatti fermo da 20 anni alla soglia dei 25 mila euro, nonostante la categoria abbia bisogno di auto più moderne, sicure e possibilmente elettriche o ibride”.




Amministratori di condominio: inaugurata la sezione Unai di Bergamo

La presidente Laura Capelli: “La formazione sarà il nostro fiore all’occhiello con eventi a cadenza bimestrale in sinergia con gli ordini e i collegi interessati”

Nasce Unai Bergamo, nuova sezione provinciale di Unai, la più antica Associazione di amministratori di immobili in Italia. L’adeguata tutela e rappresentanza nelle sedi istituzionali e la garanzia di poter contare sull’assistenza dell’associazione, da quest’anno anche a Bergamo, sono il fiore all’occhiello dell’azione di rappresentanza Unai che venerdì 25 febbraio all’Nh Hotel si è presentata agli amministratori del territorio in occasione del primo evento formativo “L’amministratore di condominio: doveri, poteri e responsabilità nella vita condominiale”.

«Abbiamo voluto portare anche a Bergamo la professionalità e la serietà che da oltre 50 anni contraddistingue Unai, la prima associazione riconosciuta dal Ministero della Giustizia – sottolinea la presidente di Unai Bergamo, Laura Capelli, amministratore di Lalus Gestioni Immobiliari Integrate di Bergamo -. Stiamo vivendo un momento storico di profondo cambiamento nel diritto delle relazioni condominiali, nel quale si evidenzia ancora una volta la necessità che l’amministrazione condominiale sia espressione di competenza, precisione e puntualità. La riforma apportata dalle legge n. 220 del 2012 e il recente decreto rilancio che ha visto i condomini quali principali destinatari del Superbonus hanno reso evidente l’importanza di contribuire attivamente alla preparazione professionale della categoria e, quindi, della formazione continua ed efficace».

Formazione che di fatto è stata al centro della presentazione di Unai Bergamo: l’evento formativo, moderato dal giornalista Saverio Fossati del Sole 24 Ore, ha avuto come oggetto le ultime novità sia normative che giurisprudenziali sulle tematiche condominiali e ha visto anche la partecipazione del presidente nazionale Unai, Rosario Calabrese, unitamente ad alcuni avvocati del Foro di Bergamo.

“La professione dell’amministratore richiede competenze poliedriche e professionalità multidisciplinari e una provincia come Bergamo dove ci sono tantissimi condomini ha bisogno di amministratori all’altezza – sottolinea il presidente nazionale Rosario Calabrese -. La sede di Bergamo è pronta a fornire il supporto e l’assistenza legale e tecnica a tutti gli amministratori che vorranno parte della nostra associazione che conta 15.000 associati in tutta Italia ed è stata la prima organizzazione nazionale degli amministratori di condominio ad ottenere la qualifica di ‘associazione massimamente rappresentativa a livello nazionale'”.

Il Centro Studi Condominiali di Unai Bergamo, una vera e propria Academy per la formazione obbligatoria degli amministratori di condominio con l’avv. Luca Savi nominato responsabile scientifico di Unai Bergamo, si configura quindi come un hub formativo al servizio degli amministratori: «In questi ultimi mesi abbiamo riscontrato come spesso gli amministratori siano pressoché soli nell’interpretazioni delle norme – conclude Capelli -. Si pensi al Superbonus e alle sue molteplici modifiche e al forte impatto che possono avere sulla vita condominiale e sulle finanze degli stessi condomini. Ecco perché Unai Bergamo, con i suoi professionisti, si candida ad essere un interlocutore di fiducia per gli amministratori chiamati a gestire e affrontare le sfide del futuro. A partire da oggi, organizzeremo con cadenza bimestrale eventi di formazione, anche multidisciplinari e in sinergia con gli ordini e i collegi interessati, sulle problematiche più attuali e impattanti nelle relazioni condominiali. Nei prossimi mesi, inoltre, inaugureremo anche la sede Unai Bergamo in città».




Addio al ristoratore Gian Battista Bolognini, una vita dedicata ai sapori autentici della terra

Fusini, direttore Ascom Confommercio Bergamo: “Fu il primo insieme ai figli a capire come il prodotto tipico potesse fare la differenza a tavola”

Anche Ascom Confommercio Bergamo si stringe al cordoglio della famiglia Bolognini e di tutti coloro – amanti della cucina bergamasca – che in questi giorni hanno compianto la scomparsa del ristoratore Gian Battista Bolognini, 72 anni di Mapello. Una morte improvvisa, che ha destato profondo dolore nei tanti che lo conoscevano e non solo nella moglie Grazia e nei figli Cristian e Romina (e i quattro nipoti) con cui Bolognini portava avanti la storica trattoria omonimia, a due passi da Sotto il Monte, da oltre 70 anni punto di riferimento per la cucina bergamasca dell’Isola, non a caso insignita nel 2017 del riconoscimento di Attività storica della Regione Lombardia.

Deceduto dopo un breve ricovero in ospedale a causa di complicazioni legate a un dolore allo stomaco, Bolognini era molto conosciuto e stimato proprio per la sua attività di ristoratore: abituato a guardare al futuro senza perdere di vista le tradizioni del territorio, Bolognini insieme alla famiglia ha portato avanti un locale dove i protagonisti in cucina erano i prodotti tipici, a cominciare da quei salumi della casa, formaggi, carni e vini provenienti dalla Fattoria Allevamento Bolognini gestita insieme al figlio Cristian. Ristoratore e agricoltore con il pallino per la politica locale: Bolognini era stato infatti anche amministratore comunale di Mapello per una decina d’anni.
La premiazione della Trattoria Bolognini di Mapello

 

“Battista era un uomo semplice e perbene, schietto, sempre sincero, attento e rispettoso delle istituzioni. Si faceva voler bene dappertutto, anche in Ascom – ricorda Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -.  Era una persona semplice ma intelligente e, a suo modo, geniale. Fu il primo con i figli Cristian e Romina a capire come il prodotto tipico potesse fare la differenza a tavola, facendo il percorso inverso dell’agriturismo, cioè da ristoratore ad agricoltore, per fornire i propri prodotti a km 0 in cucina e coronando con questo anche quella sua grande passione per la terra che lo portava ancora oggi a lavorare nella sua vigna. Alla sua amata famiglia rivolgiamo un grande abbraccio da tutta la nostra Associazione”.

Costernata dal dolore la famiglia come racconta la figlia Romina: “Aveva compiuto 72 anni il giorno dell’Epifania e insieme alla mamma aveva trascorso una vacanza a Ischia. Poi a maggio avrebbero festeggiato il loro cinquantesimo di matrimonio. Adesso preghiamo che questo dolore si trasformi in un pensiero gioioso: quello di aver avuto un papà e un maestro nella vita e nel lavoro. Oggi, infatti, papà non c’è più ma ci ha lasciato tanti insegnamenti”.

 




B2B e Forme speciali di vendita, Giorgio Corno presidente del Gruppo

Gregory Airapetyan vicepresidente e Claudio Gualdi in consiglio 

da sinistra Gregory Airapetyan, Giorgio Corno e Claudio Gualdi

È Giorgio Corno il presidente del Gruppo “B2B Forme speciali di vendita”Ascom Confcommercio Bergamo. Giorgio Corno, 57 anni, è presidente di Dif Spa, società di distribuzione prodotti editoriali con sede ad Azzano San Paolo. Lo affiancano Gregory Airapetyan, 38 anni, titolare di impresa operante nel settore delle utilities, con il ruolo di vicepresidente e Claudio Gualdi, 66 anni, titolare di un’azienda del settore editoria e pubblicità.

“Il nostro è un gruppo trasversale che raccoglie e abbraccia diversi settori, agendo su rapporti rapporti stabiliti tra aziende lungo la catena di valore prima che il prodotto arrivi al consumatore finale, sia tra un’azienda e i suoi fornitori o tra un’azienda e altre aziende dello stesso settore- sottolinea il neopresidente-. L’obiettivo è allargare la rappresentanza, generando valore e intrecciando le esigenze delle imprese, dalla smaterializzazione ai servizi aggiuntivi, a contratti più vantaggiosi per abbattere i costi fissi”. Le imprese rappresentate sono frutto dell’evoluzione del commercio e dell’ibridazione tra commercio e servizi. Si tratta di imprese dalla forte connotazione commerciale, la maggior parte di medie e grandi dimensioni.

Nell’ultimo anno, sulla base dei dati Ascom su elaborazione dati camerali, il numero di imprese è passato da 506 a 544, con una crescita del 7,5%.




Assemblea Fiva, ambulanti in crisi: “Servono strategie di rilancio”

Diego Pesenti è il nuovo presidente, salgono a dieci i consiglieri 

Il nuovo direttivo Fiva

È Diego Pesenti, 47 anni, di Madone, il nuovo presidente di Fiva Bergamo, l’associazione che riunisce gli ambulanti bergamaschi che fa capo ad Ascom Confcommercio Bergamo. Pesenti, che ricopre la carica di vicepresidente di Fiva Bergamo dal 2007, subentra a Mauro Dolci, scomparso prematuramente nel maggio del 2021. Il neo presidente Pesenti svolge l’attività di ambulante nel settore del abbigliamento per bambini dal 1989 e lavora su alcune delle piazze più importanti non solo della provincia bergamasca: Osio Sotto, Brembate, Verdello, Urgnano, Trezzo sull’Adda e Pioltello.

Dieci i consiglieri del gruppo in carica da qui al 2026, di cui nove riconfermati: Mirko Algisi, 48 anni di Dalmine, Oscar Marco Bosio, 47 anni di Torre Boldone, Attilio Butti 65 anni di Brusaporto, Emilio Crotti 62 anni di Grassobbio, Luigi Daminelli 58 anni di Verdellino, Stefano Ginami, 56 anni di Treviolo, Alessio Lecchi, 52 anni di Grumello del Monte, Maria Pasta, 56 anni di Sorisole, Fabrizio Pezzoli 57 anni di Casnigo. Nuovo eletto in consiglio Alessandro Donzelli di Chiuduno, 52 anni. Nel corso del prossimo consiglio direttivo avverrà la nomina dei vicepresidenti della categoria.

Diego Pesenti

“Accolgo un’eredità impegnativa perché conosco il grande spessore di chi mi ha preceduto, ma sono pronto a farlo con a fianco una squadra che ha lavorato molto per la categoria, monitorando la situazione dei mercati e delle fiere, un settore quest’ultimo cancellato dalla pandemia” sottolinea il neopresidente. Oltre all’emergenza delle ordinanze di sospensione delle fiere, prioritaria è la questione dell’impoverimento dei 260 mercati bergamaschi: “C’è un progressivo abbandono da parte degli ambulanti e una riduzione dell’offerta commerciale e con essi, un calo della presenza della clientela– continua Pesenti-. Serve adottare strategie che possano conquistare anche quella grande fetta di consumatori che non conosce la nostra realtà, anche attraverso soluzioni sperimentali, magari utilizzando gli strumenti digitali”.

L’assemblea annuale degli ambulanti ha rappresentato l’occasione per fare il punto sul settore.

Gli ambulanti in bergamasca sono 2.021 (dati Ascom su elaborazione dati camerali al IV trimestre 2021): 1491 del settore non alimentare e 530 del settore alimentare. Il numero negli ultimi 5 anni è andato progressivamente calando e ha registrato una diminuzione di 383 unità, pari a – 15,9% (nel 2017 erano 2.404: 1809 non alimentari e 595 alimentari, settore che ha registrato il calo più importante). “Il commercio si può dire sia nato con noi, eppure soffre enormemente della crisi” ha sottolineato Giacomo Errico, presidente Fiva Confcommercio. E nel corso dell’assemblea il presidente nazionale ha lanciato un appello al Comune per la sede del mercato del lunedì, visitata da Errico in mattinata. “ Bisogna affrontare la questione del mercato del lunedì con la massima urgenza. La piazza non è adeguata per il commercio ambulante. Non si può lavorare così, ho visto le corsie vuote, non c è parcheggio”. Il vicesindaco Sergio Gandi ha ricordato come il mercato del centro cittadino “stia dando buoni risultati, grandi criticità erano state rilevate anche sul parcheggio della Malpensata”. Gandi ha ribadito la vicinanza dell’amministrazione alla categoria: “Il settore è stato tra i più penalizzati dalla pandemia, con sei mesi di chiusure per gli ambulanti, ben diciotto per i fieristi. E la difficoltà perdura. Da parte nostra il Comune ha cercato di agevolare il commercio su area pubblica e le manifestazioni, ma non è così in tanti comuni, tanto che è stato lanciato un appello anche al Prefetto e ai sindaci che speriamo venga accolto. Le fiere rappresentano momenti di socialità e condivisione insostituibili, confidiamo in una ripresa”. Il vicesindaco ha ricordato gli aiuti al settore: “Gli aiuti sul canone occupazione non sono mancati, ma non bastano, come i ristori insufficienti. Abbiamo comunque cercato di fare il possibile, con sgravi Tari 500 mila euro nel 2020, 1,5 milioni nel 2021 e esenzione Tari e 18 milioni per il progetto Rinascimento”. Manuel Bentoglio consigliere della Provincia sindaco e assessore al commercio di Grassobbio ha sottolineato l’importanza della valorizzazione dei mercati: “Negli ultimi due anni il settore ha affrontato periodo pieni di incognite. Le attività lottano per la sopravvivenza. Servono iniziative a tutela di un lavoro segno della rinascita e simbolo di vicinanza nelle piazze alla persona, parte della nostra cultura e modo di vivere il territorio”.

La consegna dei defibrillatori al mercato

Nel corso dell’assemblea è stata consegnata alla famiglia di Mauro Dolci, alla moglie Maria Ivonne e al figlio Paolo, una medaglia d’oro in suo ricordo. “È stato un imprenditore di grande valore e con grande visione, che ha dato tantissimo all’associazione sia per gli ambulanti che per tutto il commercio” ha sottolineato Giovanni Zambonelli, presidente Ascom. In ricordo di tutti i presidenti Fiva bergamaschi sono stati donati questa mattina al Comune, nel cuore del mercato di Via Spino, luogo di lavoro degli ambulanti, due defibrillatori che saranno installati nell’area mercatale di Via Spino e dello stadio. Il ricordo sarà visibile a tutti con la posa di una targa in omaggio dei presidenti del commercio su area pubblica. Alla cerimonia di consegna in memoria dei presidenti Fiva Mauro Dolci, Mario Vanoncini, Rino Monari e Angelo Garofano, hanno partecipato Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo, Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo, Carlo Garzetta, segretario Fiva Bergamo, Diego Pesenti, Attilio Butti, vicepresidente Fiva Bergamo, Giacomo Errico, presidente Fiva Confcommercio, Armando Zelli, segretario Fiva Confcommercio, Luigi Leanza, segretario Fiva Milano e Marco Brembilla, assessore ai lavori pubblici Comune di Bergamo. Commosso il ricordo da parte dell’associazione e dei vertici Fiva di tutti i presidenti della Federazione: “Bergamo ha dato tantissimo alla Federazione nazionale, agli ambulanti e a tutto il commercio. Tutte le grandi decisioni degli ambulanti sono state prese qui, come le strategie per il rilancio del nostro settore: ricordo le nottate per l’iter del decreto Bersani e le riunioni la sera fuori dall’associazione. Sono stati quattro presidenti di grandissimo valore” ha sottolineato il presidente nazionale Errico. Il Comune ha ringraziato per la donazione: “Ricordo gli scontri con Mauro Dolci e le fatiche nello spostare il mercato dalla storica sede della Malpensata a Via Spino, una sede che aveva e ha ancora tante incognite – ha sottolineato Marco Brembilla, assessore ai lavori pubblici Comune di Bergamo-. È stato un confronto costruttivo e stimolante. Ringrazio di cuore la Fiva per questa donazione: sono fondamentali strumenti per salvare vite”.

La consegna della medaglia d’oro alla famiglia Dolci




Fimaa Bergamo, Caironi bis: “La formazione della categoria sempre tra le nostre priorità”  

Riconfermato alla guida della Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari. Vicepresidenti Gualdi e Ottolini. Nel direttivo entrano Rota Nodari e Tomasoni

Oscar Caironi è stato riconfermato presidente di Fimaa Bergamo, la Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, gruppo di categoria di Ascom Confcommercio Bergamo. Classe 1965, titolare della Oromedia Immobiliare in città, coordinatore di Fimaa Lombardia, consigliere nazionale e membro di giunta Fimaa, Caironi sarà affiancato da un direttivo rinnovato con due nuovi consiglieri. All’assemblea di ieri sono stati infatti eletti vicepresidenti Patrizia Gualdi (45 anni) e Luigi Ottolini (36 anni, già consigliere), mentre il consiglio – che rimarrà in carica fino al 2026 – è composto da Herman Cavariani (38 anni) Evelin Sozzi (37 anni) Enzo Pizzigalli (73 anni) e gli entranti Daniele Rota Nodari (50 anni) e Massimo Tomasoni (56 anni).
Caironi sottolinea l’importanza della rappresentanza in questo momento storico, in cui la Federazione ha il compito di indicare le nuove strade da percorrere a tutela delle categorie rappresentate: “Attenzione e vicinanza alla figura dell’agente immobiliare – conferma il presidente – sono i binari su cui Fimaa Bergamo sta orientando la sua linea d’azione, a cominciare dalla recente apertura di uno sportello di primo ascolto per gli associati che possono beneficiare di una rete di professionisti – avvocati, amministratori di condominio, notai, geometri – per consulenze in materia”.

Una categoria in evoluzione
Un supporto concreto per una categoria in evoluzione e, soprattutto, in crescita: in cinque anni gli agenti immobiliari in Bergamasca sono passati da 848 a 888 (+4,5%) e, di questi, circa la metà sono iscritti a Fimaa Bergamo: “Nel 2017 eravamo 250, oggi abbiamo raggiunto i 400 associati e siamo diventati la Federazione più numerosa a livello nazionale per una città non capoluogo di regione, ma il nostro obiettivo è di continuare a crescere e costruire un’identità comune affinché ogni agente immobiliare possa identificarsi nella categoria e far parte di un’unica squadra – sottolinea Caironi -. Fondamentale per la nostra associazione sarà proseguire quindi sulla strada dei servizi agli associati e della formazione: in cinque anni abbiamo organizzato quattro incontri annuali, più di 20 seminari e corsi per un totale di 500 ore all’anno, con l’obiettivo di migliorare le competenze degli agenti immobiliari”. Tema delle competenze che si conferma al centro dell’azione di Fimaa Bergamo che a gennaio ha inaugurato il primo master di alta formazione in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo, a cui seguirà nei prossimi mesi un corso di alta formazione a cura dell’Università Insubria di Varese in compartecipazione con Fimaa Varese, Lecco e Como.

A fine anno 28ª edizione del Listino dei prezzi degli immobili di Bergamo e provincia

Collaborazioni che si confermano un altro asse portante per Fimaa Bergamo: “Abbiamo consolidato il rapporto con il Collegio dei Geometri – conclude Caironi – e avviato una nuova collaborazione con Ance Bergamo per la raccolta dei prezzi delle nuove costruzioni che integreremo nel prossimo Listino dei prezzi degli immobili di Bergamo e provincia che quest’anno approda alla 28ª edizione e che vedrà anche la collaborazione degli Ordini professionali di architetti, ingegneri e periti esperti del territorio”.




Mongelli riconfermato presidente del Gruppo Libere Professioni Ascom Confcommercio Bergamo

“Avanti con politiche su misura per i professionisti”. L’età media del nuovo direttivo inferiore ai 40 anni

Matteo Mongelli è stato riconfermato presidente del Gruppo Libere Professioni di Ascom Confcommercio Bergamo che rappresenta i titolari di partite Iva e autonomi che non appartengono a Ordini professionali: 28 anni, consulente marketing, Mongelli è stato rieletto dal direttivo riunitosi ieri in assemblea. Riconfermato alla vicepresidenza anche Umberto Comi (54 anni, consulente informatico), e i consiglieri eletti, tutti under 40, sono Alessandro Autiero (influencer), Diego Percassi (videomaker ed editore), Silvano Sacchi (avvocato) e Michele Volpi (consulente della sicurezza sul lavoro). Il consiglio rimarrà in carica per il prossimo quinquennio.

Nata nel 2020 con l’obiettivo di coinvolgere freelance e professionisti autonomi, Confcommercio Professioni Bergamo ha organizzato diverse iniziativeper garantire una maggiore tutela e rappresentanza della categoria: dal flash mob del mondo wedding nel febbraio 2021 ai convegni di respiro nazionale relativi a sport e benessere, fino alle convenzioni con diverse associazioni (Aiom, Pro4ICT, Assoinfluencer). Fari accesi anche sulla formazione per gli associati e, a luglio dell’anno scorso, il Gruppo ha organizzato “Join the Club”, un evento informale dedicato ai liberi professionisti per trovare sinergie multidipliscinari, creare relazioni e fare business.

Accanto alle professioni tradizionali si stanno infatti sempre più affermando nuove tipologie di consulenti ed esperti, anche in campo digitale, per una categoria molto variegata ma anche più suscettibile ai contraccolpi economici causati dalla crisi legata al Covid. Dal totale delle Partite Iva costituite nel 2021 (fonte Osservatorio Partite Iva-Ministero delle Finanze) su 7.921 ben 2.656 sono liberi professionisti (il 33,5%) e rispetto al 2020 si è registrato un aumento del 16,5% (del 3,5% rispetto al 2019), toccando il record assoluto dal 2015 in poi.


A destra il presidente Matteo Mongelli insieme ai membri del direttivo del Gruppo Libere Professioni di Ascom Confcommercio Bergamo

 

“Per ripartire occorrono politiche su misura per i professionisti che possono essere tra i nuovi protagonisti dell’attuazione del Pnrr grazie anche al nuovo protocollo siglato da Confcommercio Professioni con la Pubblica Amministrazione che ha portato alla nascita di un portale per l’affidamento degli incarichi ai professionisti relativi ai progetti del Pnrr – sottolinea Mongelli -. Occorre però portare avanti ulteriori iniziative a sostegno della categoria degli autonomi e, in particolare, delle professioni non ordinistiche su cui stiamo concentrando i nostri sforzi per delineare una mappatura del territorio bergamasco. La nostra categoria chiede da tempo anche una semplificazione degli adempimenti fiscali, oltre alla necessità di incentivare la formazione degli autonomi tramite la detrazione dei costi sostenuti per la formazione professionale e l’inserimento di nuovi codici Ateco per rispecchiare il panorama di specializzazioni esistenti nella nostra categoria”.