Libri per sognare, vince Zeno in condotta di Massimo Vitali

Edizione record, evento finale in fiera con 800 ragazzi. Premi a scuole per elaborati e recensioni

È Zeno in condotta di Massimo Vitali il titolo di letteratura contemporanea più amato dai ragazzi che hanno partecipato all’ottava  edizione di Libri per sognare, la manifestazione ideata dal Gruppo librai e cartolibrai di Confcommercio Bergamo, che si è chiusa oggi con l’evento finale in Fiera a Bergamo.  Il libro racconta la storia di Zeno, alle prese con il passaggio da Mortenia a Ollivud, con l’obiettivo di non farsi bocciare ad Alkatraz, nome in codice dell’istituto che frequenta fin dall’asilo. Il traguardo non è semplice, alzare le materie per lui è sempre stato un problema, ma questa volta deve farcela, a costo di studiare. E il destino ci mette lo zampino, facendogli conoscere Alma. Una ragazza determinata e brillante che non potrebbe essere più diversa da Zeno, soprattutto per un piccolo dettaglio: lui ama lei, lei ama i libri. Così, per conquistarla, lo studente più pigro e maldestro di Mortenia dovrà mettere in gioco se stesso, fino addirittura ad arrivare a leggere un romanzo. “Un libro in cui il protagonista non ama la lettura è diventato il più letto dai ragazzi di Libri per sognare, che mi hanno trasmesso tutto il loro entusiasmo, dalla richiesta di selfie a quella di autografi con tanto di coda al firma-copia. Ora mi auguro che seguano Zeno  e riscoprano il piacere di immergersi nella lettura” commenta l’autore Massimo Vitali . Vitali è nato nel 1978 a Bologna. Zeno in condotta è il suo primo romanzo per ragazzi. Ha pubblicato per Fernandel Editore i romanzi L’amore non si dice e Se son rose; da quest’ultimo sono state tratte due pièce teatrali e il film Nel bagno delle donne. Insegna scrittura creativa, promuove attività di lettura ad alta voce, cura per le scuole laboratori didattici sulla fantasia e conduce un programma radiofonico chiamato «Ufficio Reclami», dove accoglie le lamentele di tutti, compresi i lettori dei suoi romanzi. Ha inoltre scritto Una vita al giorno (Sperling & Kupfer 2019).

Il concorso

 In questi mesi le scuole e gli alunni coinvolti hanno inviato 800 recensioni, 50 video, 130 tra disegni, elaborati.  Il progetto, ideato dal Gruppo Librai e Cartolibrai Confcommercio Bergamo, ha coinvolto quest’anno 49 istituti comprensivi per un totale di 143 classi e 2.833 alunni, delle scuole primarie (classi quinte) e secondarie di primo grado (classi prime) di 47 Istituti scolastici, statali e paritari bergamaschi, oltre a due istituti da fuori provincia: Caravate (Varese) e Pralboino (Brescia).  La novità introdotta quest’anno è il firma- copie. In Fiera  tutti i ragazzi hanno avuto la propria copia del libro autografata dagli autori in concorso:  Andrea Fontana e Claudia Petrazzi, Espèrance Hakuzwimana,  Elena Orlandi, Ilaria Prada e  Massimo Vitali.
In questi anni Libri per sognare è cresciuta tantissimo sia in partecipazione che in coinvolgimento, oltre che nella qualità degli elaborati– commenta Cristian Botti, presidente del Gruppo Librai e Cartolibrai Confcommercio Bergamo e vicepresidente dell’associazione- . La selezione per la giuria è ogni anno più difficile, tra ottime recensioni, video ed elaborati originali. È stata un’edizione molto seguita e partecipata, come mostra il successo degli incontri con gli autori che in questi mesi hanno rappresentato una grande fonte di ispirazione per i ragazzi”.  Più che positivo il bilancio del format che conferma il successo anche in questa ottava edizione: “La partecipazione  e l’impegno dei librai sono stati anche quest’anno fondamentali ed è stata un’occasione in più per rimarcare il valore delle librerie del territorio, che portano con sé quel valore aggiunto, personale e creativo che le grandi insegne non hanno- continua Botti- . L’interesse per la manifestazione, che l’anno scorso abbiamo condiviso con Brescia capitale della cultura, si sta facendo sentire anche in altre province, che ci stanno contattando per replicare il concorso altrove”. Luca Gotti, Direttore Regionale Lombardia Ovest di BPER Bancaha sottolineato  il valore dell’iniziativa: “BPER Banca rinnova quest’anno il suo impegno in favore di Libri per sognare, una manifestazione che si conferma tra le più attese per le nuove generazioni, dal momento che sono stati coinvolti quasi 3 mila ragazzi. La nostra Banca è sempre attenta nell’intercettare le migliori occasioni di promozione della cultura e di valorizzazione dei giovani talenti perché abbiamo bisogno per il futuro di cittadini curiosi e preparati. Devo dire che il successo e la partecipazione di quest’anno ci confermano che stiamo lavorando nella giusta direzione”.
A partecipare all’evento finale e alle premiazioni in Fiera oggi, tra le autorità, Carlo Fontana, presidente di Impresa Cultura Italia di Confcommercio, Claudia Maria Terzi, assessore alle Infrastrutture, trasporti e mobilità Regione Lombardia, Luciano Patelli, presidente Promoberg, Enrico Betti, presidente Ente Bilaterale del Turismo di Bergamo, Oscar Fusini, direttore Confcommercio Bergamo.

La manifestazione
Libri per sognare, iniziativa che ha ricevuto la benemerenza della Provincia di Bergamo, ha coinvolto nelle precedenti  7 edizioni circa 10mila ragazzi e 21 autori per ragazzi, tra i più apprezzati del panorama nazionale.  L’iniziativa è sponsorizzata da Bper Banca, Ente Fiera Promoberg, Enti bilaterali del Terziario e Alberghiero e dei Pubblici Esercizi della provincia di Bergamo, Federcartolai Confcommercio e ha il patrocinio di Regione Lombardia, Comune, Provincia, Ali Confcommercio Imprese per l’Italia, Impresa Cultura Italia Confcommercio Imprese per l’Italia, L’Eco di Bergamo e Fondazione Istituti Educativi Bergamo.

Per informazioni  – facebook @librixsognare

I premi per i ragazzi e le scuole

L’evento finale ha rappresentato l’occasione per premiare i migliori elaborati e recensioni, con tanto di acclamazione della platea di quasi 800 ragazzi presenti. Il premio per il miglior video va a Giorgia Pozzoni della1B Istituto Sacro Cuore – Opera Sant’Alessandro – Villa d’Adda, ispirato alla lettura di  Zeno in condotta di Massimo Vitali. Premio simpatia ad Alberto Minelli, della 5a –  Scuola primaria Gabriele Rosa –  IC Camozzi – Bergamo per il video ispirato a La boutique dei ricordi di Ilaria Prada. Tre i premi alle scuole: per la partecipazione con i numerosi elaborati all’ Istituto Comprensivo Vilminore di Scalve e all’ IC “G. B. Rubini” di Romano di Lombardia; per l’originalità della proposta alla classe 1B dell’Istituto Sacro Cuore dell’ Opera Sant’Alessandro di Villa d’Adda. Premi agli elaborati della 5A della Scuola Primaria Endenna dell’ IC Zogno (La Boutique dei ricordi di Ilaria Prada); alla 1F  della Scuola secondaria di primo grado I.C “G.B. Rubini” di Romano di Lombardia (Clara e le Ombre di Andrea Fontana, illustrazioni di Claudia Petrazzi); alla 5  Scuola Primaria Papa Giovanni XXIIII   Plesso di Prezzate – IC Mapello (Zeno in condotta di Massimo Vitali). Il premio alla miglior recensione va alla 5 A  della Scuola Primaria Zogno IC Zogno (La banda del pianerottolo di Espérance Hakuzwimana). Le 5 migliori recensioni dei libri sono quelle di  Sara Bonomi della 1 B, Scuola secondaria di primo grado dell’ IC “Sandro Pertini” di Ciserano (La Boutique dei ricordi  di Ilaria Prada); Pamela Corti della 1 della Scuola secondaria di primo grado dell’ IC Cisano Bergamasco (Zeno in condotta di Massimo Vitali); Lara Sorrentino della1 A  della Scuola media Maria Regina di Bergamo (L’aria immobile della piena estate di Elena Orlandi); Alex Gritti, Angelo Quispe Cnetellas, Kevin Sonzogni della 1 C – Scuola secondaria di primo grado “A. Manzi”  – Villa d’Almè (Clara e le Ombre di Andrea Fontana, illustrazioni di Claudia Petrazzi); Luca Gaspani della 1 A  dell’Istituto Sacro Cuore dell’ Opera Sant’Alessandro di Villa D’Adda (La banda del pianerottolo Espérance Hakuzwimana).




Assemblea Fogalco, bilancio in utile. Cristian Botti confermato presidente all’unanimità

Nel 2023 assicurati dalla Cooperativa di Garanzia finanziamenti per 5 milioni di euro

È  tempo di bilanci e di tirare le somme sulle principali attività svolte nel triennio e sui risultati raggiunti per Fogalco, Cooperativa di garanzia Confcommercio Bergamo, oggi pomeriggio, 28 maggio, in assemblea. Con l’approvazione del bilancio 2023 termina infatti il mandato dell’attuale consiglio di amministrazione, chiamato al rinnovo delle cariche da qui al 2026. Per il prossimo triennio 2024-2026 il cda di Fogalco vede la conferma all’unanimità per Cristian Botti con il ruolo di presidente e di Giovanni Zambonelli, vicepresidente. Conferma- sempre unanime-  anche per i consiglieri Roberto Capello, Luciano Patelli e Giampietro Rota. Il collegio sindacale continuerà altresì ad essere presieduto da Giorgio Gozzoli con componenti Gerardo Ferrari, Massimiliano Serra, Piergiuseppe Locatelli e Alberto Manaresi.

Il bilancio

Il bilancio dell’ultimo esercizio è positivo, nonostante il difficile contesto economico: nel 2023 Fogalco ha assicurato credito alle imprese socie per  5 milioni e 29mila euro,  per un controvalore garantito pari a oltre 2 milioni di euro ( 2.065.300) e un importo medio, suddiviso tra 41 imprese, pari a circa 100mila euro . Il rischio in essere (al 31 dicembre2023) ammonta ad oltre 10 milioni e 500mila euro (10.516.445). Le rettifiche di valore nette per deterioramento delle garanzie in essere ammontano a oltre 830.955 euro. Il patrimonio netto della società ammonta a quasi 4,5 milioni di euro (4.491.923). Il risultato di esercizio  2023 è positivo per  42.797 euro. Il margine di interesse ammonta a 70.019 euro, le commissioni nette sono pari a 116.490 euro, mentre il margine di intermediazione è pari a 190.484 euro.  Nell’ultimo triennio, come sottolinea il presidente Fogalco e vicepresidente Confcommercio Bergamo  Cristian Botti nella sua relazione, la cooperativa è stata riorganizzata, resa più snella e veloce nelle procedure interne e soprattutto è stata impostata con un orientamento più spiccatamente commerciale. Sono stati infatti predisposti per ciascun anno i relativi budget dei ricavi e dei costi, ed è stata messa in campo una politica commerciale per obiettivi ed un monitoraggio mensile dei risultati, oltre ad una chiusura semestrale gestionale. Sono stati riallacciati rapporti commerciali con numerosi istituti di credito operanti sul territorio della provincia di Bergamo a seguito di molteplici incontri in filiale e con le direzioni. È  aumentata notevolmente l’attività di supporto alle imprese sia in termini di assistenza nelle operazioni finanziarie, sia in termini di accompagnamento nelle pratiche di finanza agevolata.  Sono sempre più le imprese che si affidano a Fogalco per consulenza, assistenza e partecipazione ai bandi. Nel triennio è inoltre decisamente migliorato il rapporto cost-income. Sono state ridotte in modo significativo le pratiche in sofferenza di firma e di cassa soprattutto per effetto di un’importante attività di saldo e stralcio conclusa nel corso del 2023. La Cooperativa di garanzia è diventata ancor più solida da un punto di vista patrimoniale e di copertura del rischio. Con riferimento alla gestione finanziaria del 2023, occorre evidenziare che Fogalco ha continuato ad operare come in passato con la massima prudenza ed oculatezza, investendo per lo più in attività finanziarie che garantiscono un giusto mix di rendimento e di sicurezza dell’investimento. La patrimonializzazione della cooperativa può comunque ritenersi ben adeguata ai rischi derivanti dalla sua attività. Tra i dati più significativi del bilancio, in particolare, vanno evidenziati quello relativo alle riserve indivisibili per complessivi euro  1.512.062, oltre ai fondi rischi ed oneri per complessivi  1.083.422 euro (determinati in base all’analisi del portafoglio di Fogalco).

I corsi di educazione finanziaria: appuntamento il 4 e l’11 giugno

Giovanni Zambonelli, presidente Confcommercio Bergamo e vicepresidente Fogalco, ha posto l’accento sull’importanza di innalzare le competenze finanziarie degli imprenditori.  In questo quadro di crescenti difficoltà, l’associazione non sta a guardare e ha subito colto l’opportunità offerta dal progetto avviato da Confcommercio Imprese per l’Italia in collaborazione con il Dipartimento tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d’Italia, nato con l’obiettivo di rafforzare la conoscenza e le competenze delle imprese associate, a partire dal rapporto con istituti di credito e intermediari finanziari. Confcommercio Bergamo e la Cooperativa di garanzia Fogalco promuovono  il percorso formativo gratuito di educazione finanziaria per le micro e piccole imprese del commercio, turismo e servizi dal titolo “Piccole e medie imprese: come gestire il rapporto con le banche”. Ottenere credito e a condizioni migliori, monitorare i prestiti bancari e conoscere le dinamiche che regolano la concessione dei finanziamenti, sono alcuni degli obiettivi che il percorso formativo si prefigge. Il taglio del corso sarà fortemente pratico e tarato sulle reali esigenze degli imprenditori, con casi pratici ed esercitazioni.  Il primo appuntamento in aula con il corso “Piccole e medie imprese: come gestire il rapporto con le banche” è il 4 giugno, dalle 15 alle 17, nella Sala Conferenze dell’associazione, in Via Borgo Palazzo 137 (Iscrizione obbligatoria, partecipazione gratuita Info 035.4120212, info@fogalco.it). Al centro dell’incontro il rapporto con la banca, dalla regolamentazione, alla concessione e monitoraggio dei prestiti. Il secondo incontro, sempre dalle 15 alle 17, la settimana successiva, l’11 giugno, pone l’accento sui contratti bancari e sul sistema di garanzie, dai confidi al fondo centrale.

Gli scenari e l’evoluzione del credito

Salvatore Vescina, responsabile Area Credito- Incentivi e politiche di coesione Confcommercio Imprese per l’Italia, ha evidenziato nel suo intervento  le criticità congiunturali e strutturali del rapporto tra banche e micro e piccole imprese, a partire dal brusco passaggio da un sistema di assegnazione del merito creditizio su base qualitativa e andamentale, al rischio algoritmico, affidato a rating e tabelle, imposto dalla normativa Ue, da Basilea 2 nel 2004 a CRR nel 2013. Le imprese più piccole e che per loro natura giuridica non sono tenute a presentare bilanci rischiano di vedersi chiudere le porte dal sistema bancario. Dal 2011 le imprese sotto i 20 addetti registrano una variazione percentuale di credito pari a -36%. Anche fattori poco considerati dalle imprese più piccole, come quelli ambientali e sostenibili Esg, acquistano una crescente importanza. Dove c’è nebbia, opacità o assenza di informazioni e dati numerici e di bilancio si perdono proporzionalmente possibilità di finanziamento.

Fondi antiusura

Fogalco, Cooperativa di Garanzia Confcommercio Bergamo è tra i soggetti iscritti al Registro del Mef- Ministero Economia e Finanza per la gestione dei fondi antiusura.  Fogalco è con Confcommercio Bergamo nel novero delle associazioni firmatarie del Protocollo d’intesa per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni dell’usura e dell’estorsione nella provincia di Bergamo, in base all’accordo sottoscritto ad aprile 2024 alla presenza del Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Prefetto Maria Grazia Nicolò. L’intesa prevede anche il monitoraggio costante del fenomeno, in un momento di vera e propria crisi di liquidità, tra rialzo dei tassi di interesse e inflazione. Fogalco ha rinnovato con questo accordo l’impegno che negli ultimi anni ha portato a siglare importanti convenzioni antiusura con  istituti di credito, con l’obiettivo di allargare ulteriormente il coinvolgimento delle banche, oltre ad innalzare le competenze finanziarie, promuovendo corsi di formazione per i soci per migliorare la gestione economica  e diffondere la conoscenza di tutte le iniziative a contrasto dell’usura, a partire dai fondi di cui Fogalco dispone per supportare le imprese in difficoltà. Fogalco  al 31 dicembre 2023 disponeva di fondi Antiusura Legge 108/96 per quasi 700mila euro complessivi  (697.711 euro), derivanti principalmente da fondi liquidati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, incrementati dagli interessi maturati nel corso degli anni, di cui parte messi a disposizione da Fogalco.




Aspan in assemblea, lunedì 27 maggio appuntamento in Fondazione ISB

Oltre ai temi sindacali, momento informativo per i soci per la gestione del Tfr

Lunedì 27 maggio 2024 è in programma l’Assemblea dell’Associazione Panificatori di Bergamo. L’appuntamento è presso la Fondazione ISB, via Reich n. 49 a Torre Boldone, sede di una delle numerose scuole di panificazione della provincia. Alle 16.30 parte privata riservata ai soci con l’esame e l’approvazione del bilancio consuntivo 2023 e del bilancio preventivo 2024. Alle ore 17.00 parte pubblica con la relazione del presidente Massimo Ferrandi a cui seguirà un momento informativo e di confronto sulla gestione del TFR in azienda. Al termine è previsto un momento conviviale, con un aperitivo per i partecipanti.




La grande sfida del terziario: amare il lavoro, coltivare i talenti

Formazione e inserimento lavorativo dei giovani i temi al centro della 79esima assemblea Confcommercio Bergamo 

In una società chiamata a grandi cambiamenti, soprattutto sul fronte del lavoro e della formazione, anche le imprese devono cambiare e adattarsi al contesto, orientando al meglio le loro scelte. È questo il messaggio lanciato oggi dal palco della 79esima assemblea Confcommercio Bergamo, rivolto agli imprenditori del commercio, turismo e servizi: “Da genitori, lavoratori e imprenditori dobbiamo tornare ad educare al valore del lavoro e alla necessità dei vincoli sociali che favoriscano il bene comune- ha dichiarato Giovanni Zambonelli, presidente Confcommercio Bergamo- . Abbiamo un compito: trasmettere l’amore per il nostro lavoro, come imprenditori che creano ricchezza da redistribuire e occupazione. Dobbiamo trasmettere l’amore e i valori per quello che stiamo facendo anche se non è quello che la società reclama. Siamo chiamati a testimoniare quanto sia bello fare impresa, essere imprenditore, con le fatiche e le soddisfazioni che ne conseguono. Il problema principale che affligge il contesto sociale risiede nella diversa matrice di valori delle giovani generazioni rispetto alle nostre. Da imprenditori dobbiamo far fronte al problema e trovare una soluzione”. Al centro dell’assemblea annuale, il lavoro nel terziario e l’educazione dei futuri lavoratori. Un tema dalle forti implicazioni sociali, ma anche valoriali, che mette al centro la trasmissione di passione e competenze, a partire dai banchi di scuola per creare un ponte tra imprese e sistema scolastico e ridurre le distanze con le nuove generazioni. Ospiti dell’assemblea Stefano Tomelleri, professore dell’Università degli Studi di Bergamo e presidente dell’Associazione Italiana di Sociologia, che ha tracciato il quadro con l’intervento dal titolo “Siamo figli della nostra società”  e Paolo Ferrari, ideatore di Delta Index, osservatorio dedicato al mondo del lavoro con focus specifico sul rapporto tra le aziende e le nuove generazioni, basato su dati certificati raccolti grazie alla partecipazione dirette delle imprese. Tra le criticità messe in luce dall’intervento di Stefano  Tomelleri, a partire da un quadro demografico profondamente mutato nella provincia,  passato da 1.109.933 persone nel 2016 a 1.103.768 nel 2023, un cambio radicale di prospettive e inclinazioni. Si è passati dal posto fisso come traiettoria biografica alla massimizzazione delle opportunità offerte dal mercato su scala globale, unitamente a una maggiore propensione alla contrattazione delle condizioni di lavoro alla minore disponibilità al “sacrificio”. Ragionare al plurale, valorizzare il talento e coltivare relazioni mettendo in campo comprensione emotiva e la cosiddetta intelligenza sociale , sono alcune delle azioni che le imprese possono intraprendere. “Il lavoro non è più il centro della vita ma parte di una vita che si caratterizza da tante componenti, con minor disponibilità a farvi rinuncia- ha sottolineato Tomelleri- . Da sociologo il tema  della decrescita non mi trova d’accordo con la pandemia abbiamo visto che rallentare e fermarsi  è stato per molti un dramma. Serve avere visione, immaginazione sociologica, oltre a puntare sulle relazioni e sulla consapevolezza di essere sistemi interdipendenti l’uno dall’altro. Per troppo tempo si è pensato a un futuro come replica del presente, ma il futuro è tutto da costruire e ognuno di noi, come sancito dall’articolo 4 della Costituzione, ha il dovere di concorrere al progresso della società”.  Paolo Ferrari ha messo in luce l’importanza per le imprese di essere attrattive in tutti gli ambiti, dalla comunicazione ai rapporti con il sistema formativi, dalle competenze al clima aziendale, fino alle politiche di welfare, mostrando i vantaggi di impiegare nuove leve, in particolare giovani. “Le aziende cercano nuove leve, ma questa fame di giovani non può essere affidata all’istinto o al luogo comune che non si trovi più un ‘ragazzo sveglio’. Di contro, le ricerche raccontano molto delle nuove generazioni ma non aiutano a focalizzarci sul gap che c’è tra mondo del lavoro e lavoratori. Solo 1 ragazzo su 85 viene valutato come “preparato” e solo 1 su 50 arriva in azienda, dopo selezione. La verità è che i giovani non possono essere pronti per il mondo del lavoro perché se lo fossero non sarebbero nemmeno così giovani. Bisogna guardare al recruitment in modo diverso, in un mondo in cui lo stipendio conta ma non è una variabile così dirimente perché sono altri i fattori di attrattività. E l’assunzione tempo indeterminato crea ansia invece che opportunità. I dati Ocse evidenziano una permanenza media al primo impiego di 2 anni e 3 mesi. Ed è in questo periodo in cui trasferire mission, valori, fare crescere e trattenere personale. Non è per tutte le aziende impiegare un giovane, perché implica uno sforzo e un investimento in più”. Su cui però ci si gioca il futuro.

Politica

Non sono mancati gli interventi delle autorità presenti.  Il sindaco Giorgio Gori ha inevitabilmente tirato le somme dei suoi due mandati da primo cittadino con delega al commercio, attività produttive e turismo: “ Abbiamo fatto tanto in questi dieci anni grazie alla collaborazione costante con le associazioni del territorio, anche in virtù di una fiducia e grazie al valore dei corpi intermedi . Abbiamo il capoluogo di tutta la regione  con il  più basso numero di negozi sfitti, il 16%, contro il 30% medio. Anche le politiche messe in atto sul turismo portano dati incoraggianti: registriamo il 4% di crescita dei flussi a livello provinciale e il 20% in città per presenze turistiche”. Le criticità tuttavia non mancano: “Il quadro tracciato anche dal presidente Zambonelli ha luci ed ombre- continua Gori-. Non posso che condividere l’importante richiamo ai valori mai come oggi fondamentali . Anche il tema della demografia è evidentemente cruciale. La difficoltà delle nostre imprese nel trovare personale deriva in grande misura da questo. Anche la frammentazione del corpo sociale è un altro tema importante, unitamente alla coesione e alla comunità, che sono vitali”. Da candidato alle Europee, il sindaco ha aggiunto: “Le elezioni europee sono fondamentali per mettere in atto politiche necessarie a turismo e commercio, a partire dalla valorizzazione dello Small business act. In un tessuto produttivo fatto da tante micro e piccole imprese non è pensabile che siano richiesti a piccoli imprenditori gli stessi adempimenti delle grandi. Cercherò, se possibile, di portare in sede europea questi temi “.  Il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi ha sottolineato la centralità della formazione: “La percentuale di Neet  è in calo grazie anche ai progetti messi in atto nella formazione scolastica. La formazione resta la chiave di volta a tutti i livelli. I progetti di inserimento lavorativo a livello locale sono  fondamentali “. Claudia Maria Terzi, assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche Regione Lombardia ha messo in luce l’importanza dei temi portati in assemblea: “L’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro e  il ricambio generazionale sono obiettivi prioritari, ancora più con il perdurare della crisi. Regione Lombardia è impegnata con politiche attive per strutturare le  imprese e affiancarle per incrementare la competitività. Tanti i bandi aperti (voucher formazione,  Confidiamo per credito e confidi, imprese per il futuro  per le imprese storiche ,Re- impresa) e tante linee di  finanziamento per imprese all’estero. Se il 9% di Neet è il dato più basso media nazionale (che si attesta al 15%) resta comunque un valore troppo alto e preoccupante”.  Carlo Mazzoleni, presidente della Camera di Commercio di Bergamo, ha sottolineato l’obiettivo dell’Ente di favorire l’imprenditività prima ancora dell’imprenditorialità: “ Il tema dell’occupazione resta fondamentale anche se la nostra è un’isola relativamente felice. La Camera di Commercio che Zambonelli condivide con me come vicepresidente ha sfiorato 13 milioni di impegno finanziario in questo campo, dato ai massimi,  con 1,5 milioni in più di risorse dei tre anni precedenti per la formazione assieme ai fondi riservati a Bergamo Sviluppo (ore formazione per occupati, start up , imprese femminili, oltre a orientamento). Quest’anno anche la  Fiera dell’orientamento ha riscosso un grande successo, grazie anche alla preziosa collaborazione con Promoberg”.

 

 

Il video messaggio di Carlo Sangalli

Carlo Sangalli, presidente nazionale Confcommercio Imprese per l’Italia ha voluto inviare il suo saluto in assemblea, affidandolo ad un videomessaggio: “Coltivare inclinazioni e amare quel che facciamo è fondamentale. Purtroppo le criticità non mancano: il gap  su produttività e occupazione femminile rispetto alla media europea è evidente. Serve investire le migliori energie del Paese, coinvolgendo donne e giovani.  Un dato recente di Unioncamere sottolinea come la voglia di fare impresa se accompagnata a passione le renda più longeve. I nostri progetti devono essere fatti per creare lavoro sul territorio, coltivando talenti e amando il nostro lavoro come prerequisito. Quello lanciato da Confcommercio Bergamo è un messaggio di ispirazione e futuro, che non possiamo che condividere e fare nostro”. In assemblea erano presenti in rappresentanza Confcommercio Lombardia  il vicepresidente vicario Carlo Massoletti , il vicepresidente Giuseppe Freri e il segretario generale Giovanna Mavellia.

2023, un anno ancora difficile per il terziario

Quanto al bilancio del terziario per l’anno che ci siamo lasciati alle spalle, l’emorragia nel  commercio, turismo e servizi registrata nel 2022 si è fermata, ma la situazione resta difficile. È quanto emerge dal saldo tra aperture e chiusure elaborato da Confcommercio Bergamo . Le cessazioni nel terziario orobiche sono scese e di molto rispetto a quello dell’anno precedente, il saldo con le aperture è tornato positivo ma i negozi continuano a chiudere. Il quadro resta complesso. Il numero di nuove attività create è aumentato di poco rispetto al 2022 (+ 93 + 7,4%) e spesso, con ancora un dato ancora così alto di chiusure, segnala un turnover più che una reale crescita del terziario. Nel 2023 hanno aperto 1.293 nuove imprese del terziario bergamasco a fronte delle 1.019 che hanno chiuso con un saldo positivo di 274 imprese. Il numero di nuove attività create è aumentato di poco rispetto al 2022 (+ 93 + 7,4%).  Il dato è leggermente inferiore a quello del 2021. Le chiusure sono state nettamente più contenute dello scorso anno (– 631 -38,2%), anno terribile per il settore e inferiori anche al 2021. Il dato più positivo lo mette a segno il settore dei servizi con + 124 imprese. Seguono il commercio elettronico (+ 83) e la ricettività (+41). Quadro positivo anche per le imprese di somministrazione ( +32), commercio non alimentare all’ingrosso (+26), commercio non alimentare al dettaglio (+ 24) e commercio alimentare all’ingrosso (+ 12). Il saldo è invece negativo per il commercio alimentare al dettaglio (- 36) e per gli ambulanti (-32). A livello territoriale, nella suddivisione per aree crescono per numero di imprese la città e l’hinterland (rispettivamente + 119 e + 66). In crescita anche la pianura dell’area di Treviglio (+ 66), la Valle Cavallina (+ 22), l’Isola bergamasca (+ 21), la pianura centrale con Osio Sotto (+ 20). Stabili la pianura orientale con Romano di Lombardia (+ 7) e la Val Calepio (+ 3), mentre in difficoltà sono la Valle Seriana (- 17) e la Valle Brembana (- 3).  Occorre però sottolineare che 246 su 367 delle nuove imprese dei servizi e ausiliari del commercio, pari al 67%, sono Agenti di commercio, Procacciatori d’affari e Produttori assicurativi. Cresce la somministrazione trascinata dai ristoranti, mentre il saldo dei bar continua ad essere negativo. Nella ricettività il saldo positivo ma è imputabile soprattutto all’extralberghiero. Nel commercio alimentare il saldo è negativo per i negozi con 30 esercizi in meno,  tra cui un calo vistoso delle rivendite di pane ( – 13), alimentari (- 9)  fruttivendoli (-4) e macellai (-4).

 

 

 

 




Credito, ancora difficoltà per il terziario

Confcommercio Bergamo mette in campo le competenze con il corso Educazione finanziaria

L’accesso a credito e finanziamenti e il rapporto tra banca e impresa continuano a rappresentare vere e proprie criticità per gli imprenditori di commercio, turismo e servizi bergamaschi. L’unico dato positivo in tema di credito per le imprese del territorio che operano nel terziario è il miglioramento del fabbisogno finanziario, con un lieve (+1 punto rispetto al semestre precedente) recupero della liquidità, criticità principale degli ultimi quattro anni. L’indice- a 42- è più alto di 4 punti rispetto alla media nazionale (38), con una prospettiva di ulteriore miglioramento entro settembre, dove è atteso a 45 (contro i 42 nazionali). È quanto emerge dall’ultimo Osservatorio su Credito e liquidità, indagine Confcommercio Bergamo- Format Research  realizzata nell’ambito dell’Osservatorio congiunturale del terziario, a cadenza semestrale. Il contesto generale evidenzia un irrigidimento nel rapporto tra banca e impresa: diminuisce la percentuale di imprese che chiede un finanziamento (il 24,5% contro il 26,4% dello scorso semestre), aumenta la percentuale di pratiche respinte  (11,9% contro il 9% di ottobre 2023) o accolte con importo inferiore (28,2%, contro il 25,4% di ottobre 2023). Sono ancora in attesa di una risposta il 12,1% delle imprese (lo scorso semestre erano di più, il 14,3%). La percentuale di richieste di prestiti accolte è nettamente inferiore rispetto alla media nazionale: a Bergamo solo il 47,8% degli imprenditori del terziario ha avuto una risposta positiva, contro una media nazionale del 56%. Con il continuo rialzo dei tassi è in peggioramento anche il giudizio delle imprese del terziario (che scende di 7 punti, a quota 33, contro 40 del semestre precedente). In questo caso il dato provinciale è al di sopra della media nazionale, dove si arena a 18 (in linea con il semestre precedente). Migliore anche il dato relativo ai costi di istruttoria, a quota 3, contro i 29 nel resto d’Italia.

 

Il corso di educazione finanziaria per gestire al meglio il rapporto con le banche

Il 4 e l’11 giugno, dalle 15 alle 17, nella Sala Conferenze dell’Associazione

In questo quadro di crescenti difficoltà, l’associazione non sta a guardare e ha subito colto l’opportunità offerta dal progetto avviato da Confcommercio Imprese per l’Italia in collaborazione con il Dipartimento tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d’Italia, nato con l’obiettivo di rafforzare la conoscenza e le competenze delle imprese associate, a partire dal rapporto con istituti di credito e intermediari finanziari. Confcommercio Bergamo e la Cooperativa di garanzia Fogalco promuovono il percorso formativo gratuito di educazione finanziaria per le micro e piccole imprese del commercio, turismo e servizi dal titolo “Piccole e medie imprese: come gestire il rapporto con le banche”. Ottenere credito e a condizioni migliori, monitorare i prestiti bancari e conoscere le dinamiche che regolano la concessione dei finanziamenti, sono alcuni degli obiettivi che il percorso formativo si prefigge. Il taglio del corso sarà fortemente pratico e tarato sulle reali esigenze degli imprenditori, con casi pratici ed esercitazioni.

In cattedra ci sarà, oltre al presidente Fogalco Cristian Botti, Stefano Mazzocchi, commercialista e revisore dei conti, con una lunga esperienza professionale e nella formazione. Il primo appuntamento in aula con il corso “Piccole e medie imprese: come gestire il rapporto con le banche” è il 4 giugno, dalle 15 alle 17, nella Sala Conferenze dell’associazione, in Via Borgo Palazzo 137 (Iscrizione obbligatoria, partecipazione gratuita Info 035.4120212, info@fogalco.it). Al centro dell’incontro il rapporto con la banca, dalla regolamentazione, alla concessione e monitoraggio dei prestiti. Il secondo incontro, sempre dalle 15 alle 17, la settimana successiva, l’11 giugno, pone l’accento sui contratti bancari e sul sistema di garanzie, dai confidi al fondo centrale.

 

I dati e le principali evidenze della ricerca

 

Fabbisogno finanziario

Le imprese del terziario orobico proseguono il recupero della liquidità che ha rappresentato la criticità principale dallo scoppio della pandemia nel 2020. Secondo il giudizio degli imprenditori l’indicatore della capacità di far fronte al fabbisogno finanziario, rispetto al semestre precedente, è migliorato di 1 punto da 41 a 42 e in prospettiva crescerà di ulteriori 3 punti da qui all’ autunno. Il valore atteso, a 42,  è ancora negativo; basti pensare che pre-Covid, nel II semestre 2019, era a 59. Il dato è fortemente condizionato dai numeri ancora difficili del settore turismo, con indice a 36, mentre il commercio con 45 e i servizi con 47 stanno un po’ meglio. A soffrire sono le micro e le piccole imprese fino a 5 addetti, nettamente sotto la media rispetto alle imprese più strutturate il cui fabbisogno è minore. L’indice delle imprese bergamasche è tuttavia più alto del dato nazionale di 4 punti (38 e atteso in crescita a ottobre a 42 sempre più basso di quello di Bergamo).

Domanda di credito

In diminuzione la percentuale di imprese che ha chiesto un finanziamento negli ultimi 6 mesi passate dal 26,4% del semestre scorso al 24,5%. Di queste il 47,8% ha vista accolta la sua domanda, il 28,2% accolta con ammontare inferiore l’11,9,0% non accolta e il 12,1% è in attesa. Rispetto al dato nazionale le imprese bergamasche che hanno chiesto un finanziamento sono di più il 24,5% contro il 18,0%. A fronte di questa richiesta a Bergamo è però decisamente minore la percentuale delle istanze andate a buon fine, il 47,8% contro il 56%. Di contro, è più bassa la percentuale delle pratiche respinte (11,9% contro il 15% nazionale),  ma comunque in aumento (dal 9% del semestre precedente al già citato dato dell’11,9%). Allo stesso tempo a Bergamo è più alta l’erogazione parziale (28,2% contro il 17%) e allineata la percentuale delle imprese che è in attesa dell’esito dell’istruttoria, il 12,1% (12% in Italia).  Rispetto al semestre precedente è diminuita sensibilmente, dal 51,3% al 47,8%, la percentuale delle pratiche accolte. Ed è anche aumentata- dal 25,4% al 28,2%- la percentuale di imprese che hanno ricevuto importi inferiori a quelli richiesti. Si registra invece una lieve diminuzione delle istanze in sospeso (dal 14,3% al 12,1%).

 

Costo del finanziamento

Gli imprenditori del terziario bergamasco fanno segnare un ulteriore peggioramento del sentiment per quanto riguarda il costo del finanziamento. Da 40 l’indice è crollato a 33.  Il valore è comunque migliore di ben 15 punti rispetto al dato nazionale, dove continua a mantenersi a livelli mai osservati negli ultimi anni.

 

Costo dell’istruttoria

Il costo dell’istruttoria viene giudicato in peggioramento rispetto al semestre precedente. L’indice è precipitato da 40 a 34, dato tuttavia migliore di quello nazionale di  ben 5 punti.

 

Durata dei prestiti

In miglioramento il valore della durata temporale del credito che passa da 35 a 38 aumentando di 3 punti in un semestre rispetto a ottobre 2023.  La situazione bergamasca rimane negativa rispetto a quella nazionale il cui indice è salito a 40, con un recupero di 4 punti rispetto all’ultimo semestre.

 

Garanzie richieste

L’indice delle garanzie richieste passa da 32 a 31 in perdita di 1 punto. L’indice è allineato a quello nazionale dove ha perso ben 7 punti.

 

Costo dei servizi bancari

In forte calo l’indice relativo al costo dei servizi bancari registrato presso le imprese di Bergamo che perde 6 punti da 36 a 30.

L’indice è ormai allineato a quello nazionale che si attesta a 30 guadagnando 2 punti.

 

 




Confcommercio Bergamo in assemblea lunedì 20 maggio ore 15

Lavoro ed education i temi centrali, affrontati con il sociologo Stefano Tomelleri e con Paolo Ferrari, ideatore di Delta Index 

L’assemblea annuale di Confcommercio Bergamo è in programma per lunedì 20 maggio alle ore 15 nella sede cittadina dell’associazione (via Borgo Palazzo 137), Sala Conferenze. Il programma della parte pubblica prevede la relazione del presidente Giovanni Zambonelli, oltre all’intervento delle autorità presenti.
Al centro della 79esima assemblea dell’associazione,  il lavoro nel terziario e l’educazione dei futuri lavoratori. Un tema dalle forti implicazioni sociali, ma anche valoriali, che mette al centro la trasmissione di passione e competenze, a partire dai banchi di scuola per creare un ponte tra imprese e sistema scolastico e ridurre le distanze con le nuove generazioni.
Ospiti dell’assemblea Stefano Tomelleri, professore dell’Università degli Studi di Bergamo e presidente dell’ Associazione Italiana di Sociologia e Paolo Ferrari, ideatore di Delta Index.
Alle 17 segue la parte associativa, con l’esame e approvazione del Rendiconto 2023 e del Conto Preventivo 2024.




Benzinai in assemblea lunedì 13 maggio in Confcommercio Bergamo, ore 20.45

Partecipano i presidenti nazionali Figisc, Fegica e Faib. Renato Mora: “I nuovi contratti mettono a rischio la categoria”Lunedì 13 maggio alle ore 20.45 nella sede Confcommercio Bergamo, in via Borgo Palazzo 137, è  in programma l’assemblea provinciale dei gestori di carburanti di Bergamo e Provincia. L’assemblea vede la partecipazione dei tre presidenti nazionali del comparto: Bruno Bearzi, presidente nazionale di Figisc- Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti Confcommercio, Roberto Di Vincenzo, presidente Fegica- Federazione Gestori impianti carburanti e affini- Cisl e Giuseppe Sperduto, presidente Faib Federazione autonoma italiana Benzinai- Confesercenti , oltre che del presidente provinciale del Gruppo Benzinai Confcommercio Bergamo Renato Mora.
In un panorama sempre più complesso per il settore, in cui spesso alcune compagnie petrolifere e pochi retisti hanno assunto comportamenti difformi dalle leggi nazionali, l’assemblea vuole essere un momento di confronto con lo scopo di portare al tavolo del Governo delle soluzioni utili a tutto il comparto. All’ordine del giorno i contratti di appalto o di presidio che le compagnie petrolifere stanno proponendo ai gestori,  oltre alla necessità di un urgente confronto sul disegno di legge di riforma del settore più  volte annunciato. Nel corso dell’assemblea verranno inoltre forniti aggiornamenti sugli effetti della Sentenza del Consiglio di Stato sulla esposizione del Cartello del Prezzo Medio. “Siamo in un momento di grande difficoltà, che arriva a mettere a rischio la stessa categoria di gestori di impianti- commenta Renato Mora, presidente provinciale del Gruppo Benzinai Confcommercio Bergamo-. Le compagnie petrolifere stanno rivedendo in modo unilaterale  i contratti in essere , che con la forma di appalto o presidio rischiano di relegare noi gestori nel novero della manovalanza a basso costo. La fine del contratto di comodato d’uso dell’impianto ci mette in mano alle compagnie petrolifere, con margini predefiniti e più risicati. Non possiamo perdere il controllo, già ridotto peraltro, sulle nostre attività imprenditoriali, frutto di sacrifici di una vita”.  La partecipazione dei soci e dei gestori di impianti stradali è importante: “Lunedì conta esserci come non mai- continua Mora-. Serve prendere coscienza e mettere in atto azioni concrete per difendere le nostre attività da ulteriori gioghi. Per aiutarci a definire il quadro e per testimoniare l’importanza delle questioni sul tavolo, abbiamo chiesto la partecipazione del presidente nazionale Bruno Bearzi, che sta portando la questione in tutta Italia sui principali tavoli provinciali, in concerto con le altre sigle sindacali, come testimonia la presenza dei presidenti Faib e Fegica”.
Per maggiori informazioni e per partecipare all’incontro: info@confcommerciobergamo.it

 




Gioiellerie, il fascino del punto vendita è davvero prezioso

Il focus sulla categoria restituisce un quadro positivo: i negozi e la professionalità dei gioielliere sono il valore aggiunto per i consumatori 

Esce forte dai gioiellieri bergamaschi la risposta alla sfida del commercio elettronico. Certo i numeri sembrerebbero essere impietosi nel descrivere quello che sembra il tramonto di un settore, quello del commercio di preziosi, che nella nostra provincia è passata in vent’anni (31/12/2003) da 264 imprese a 138 perdendo un punto vendita su due. La categoria non è infatti passata indenne dalla prima feroce guerra della grande distribuzione e da quella più attuale del commercio on line e i problemi certamente non mancano alle imprese in attività.
Eppure, secondo la recente ricerca commissionata da Confcommercio Bergamo a Format Research, il 69% dei consumatori bergamaschi è entrato almeno una volta negli ultimi due anni in una gioielleria ed ha comprato e questo significa che la relazione con il cliente persiste e con essa l’occasione per rimontare nelle vendite. Non solo, secondo la ricerca i gioiellieri sono identificati dal 72,7% dei consumatori bergamaschi come imprenditori al passo con i tempi e capaci di cogliere i nuovi trend. La concorrenza del digitale esiste ma i commercianti tradizionali possono portare
avanti la loro battaglia usando le loro armi. Il messaggio è chiaro: in un mondo dove la stragrande maggioranza dei consumatori compra sia on line sia in modo tradizionale occorre rendere l’esperienza di acquisto in negozio diversa e migliore rispetto a quella digitale.
I vantaggi dell’acquisto nel punto vendita sono innumerevoli. Non solo perché l’acquisto fisico è immediato che è peraltro la seconda ragione dichiarata dal 38,3% di coloro che comprano in
gioielleria e nemmeno perché il negozio assicura l’assistenza post vendita cara ad un quinto dei clienti (19,9%). E’ non nemmeno una questione di prezzo ossia come sarebbe facile pensare che maggiore è il valore di acquisto e minore è la fiducia nell’acquisto fatto a distanza, tendenza questa che vede spostare le vendite di gioielli di modico valore verso i portali di commercio on line e riservare l’acquisto importante dal gioielliere.
La ricerca di Format Research evidenzia come quasi un acquirente su due (45,5% dei compratori indecisi sull’acquisto) è andato in gioielleria per avere una consulenza professionale. Il gioielliere si rileva il suggeritore principale nella scelta dell’acquisto più di amici e conoscenti (43,3% contro il 24,7%). Inoltre per i clienti che hanno comprato in negozio, uno su tre (36,2%) enfatizza il valore aggiunto del gioielliere.
Il messaggio è chiaro e  forte per i commercianti di preziosi e non solo. Non è quindi tutto è perduto. E’ il cliente che ci dice che vuole comprare in negozio perché l’acquisto tradizionale, “vero”, è diverso da quello digitale. Chi vende deve enfatizzare l’esperienza dell’acquisto, spiegare il prodotto e narrare tutto il lavoro artigianale che vi sta dietro, dal disegno alla creazione, perché il cliente vuole conoscere quello che compra, far indossare il gioiello per apprezzarlo al meglio. Deve innamorarsi del suo acquisto.
La risposta alla concorrenza del commercio elettronico non è la guerra sul campo di battaglia dello smartphone, che comunque si gioca con un sito internet aziendale attrattivo e un profilo social sempre aggiornato,  ma si gioca sul campo dell’esperienza di acquisto dove nessuna “messa in scena” digitale potrà mai superare l’esperienza reale. Infine sono le capacità del gioielliere, l’empatia, la fiducia che trasmette, l’arte del raccontare le armi veramente efficaci per far capitolare, in senso buono, il cliente.




Congiuntura economica, imprese del terziario resilienti, ma non mancano le difficoltà

Quadro altalenante. Prima- lieve- flessione della corsa dell’inflazione, si assestano i tempi di pagamento

Le imprese del terziario bergamasco stringono i denti, con la sensazione che il peggio non possa che essere ormai alle spalle, dopo quattro anni estremamente difficili. Prosegue un quadro altalenante tra rallentamenti e frenate, inflazione e stretta creditizia. È quanto, in estrema sintesi, evidenzia il nuovo Osservatorio sul terziario delle imprese di Bergamo, indagine continuativa a cadenza semestrale, effettuata su un campione rappresentativo di imprese, da Confcommercio Bergamo in collaborazione con Format Research.
Nonostante una flessione nell’ultimo semestre, la fiducia a Bergamo resta saldamente al di sopra della media nazionale. Positiva in particolare la fiducia nell’andamento della propria impresa: la previsione per l’autunno ( a quota 53) è superiore decisamente sia alla flessione registrata a marzo (da 51 a 48) che al valore nazionale (a 49). Resta alto il turnover delle imprese e preoccupa la fragilità delle nuove aziende, chiamate per di più ad affrontare un mercato sempre più difficile. L’ultimo semestre ha registrato infatti un minore numero di aperture nel commercio, turismo e servizi. In risalita la previsione da qui a settembre dell’occupazione, dato in cui Bergamo presenta attualmente un dato peggiore di quello nazionale, ma prevede un recupero da qui ai prossimi sei mesi.
In generale, l’andamento e le previsioni evidenziano notevoli differenze per settori e dimensioni di impresa. Si allarga ulteriormente la forbice tra il clima di fiducia nell’ambito dei servizi, positivo anche per effetto della spinta finanziaria dei fondi legati al PNRR, e del turismo che – eccezion fatta per le aree di grande afflusso e attrattività – fatica ad uscire da una crisi strutturale. In difficoltà anche il commercio tradizionale per cui prosegue la difficile sfida al calo dei consumi, con le famiglie alle prese con inflazione e spending-review. “Il quadro evidenzia ancora criticità, anche se la fiducia, insita nel dna degli imprenditori, in particolare nei confronti dell’andamento della propria impresa è in miglioramento- commenta il presidente Confcommercio Bergamo Giovanni Zambonelli-. Le diversità tra settori e a livello dimensionale d’impresa sono evidenti. Basti pensare al turismo, che ha una ricaduta a macchia di leopardo a livello provinciale, con una crescita a Bergamo e  nella Grande Bergamo, ma con fatiche e difficoltà nelle valli.  In lieve miglioramento l’aumento dei costi, di cui si sono fatti carico in larga misura i commercianti per mesi. Preoccupano ancora la stretta al credito e l’aumento del costo del denaro. Oggi un’azienda media se non è più che strutturata sconta tassi elevati. E’ cambiato il modo di rapportarsi al sistema bancario e il nostro territorio avverte la mancanza di istituti legati saldamente ad esso, ormai appannaggio di grandi gruppo bancari dal respiro internazionale. Anche l’occupazione resta una criticità. E su questi temi incentreremo la nostra assemblea annuale il 20 maggio e promuoveremo corsi di formazione con la nostra Cooperativa di garanzia Fogalco, per incrementare la cultura finanziaria”.  “Il periodo si conferma complicato per la situazione internazionale e per il perdurare della stretta dei  consumi. La preoccupazione c è, ma la fiducia non manca- commenta Pierluigi Ascani, presidente Format Research-. Il quadro resta migliore che nel resto d’Italia. Nei prossimi mesi gli imprenditori mostrano di avere maggiore fiducia e ottimismo, con i principali indicatori in ripresa”.

Il tessuto economico: saldo negativo ma in miglioramento

Il terziario della provincia di Bergamo è costituito da 43.837 imprese il 61,9% delle imprese extra agricole attive in provincia. Di queste 17.546 sono del commercio, 5.509 del turismo e 20.782 dei servizi (servizi alle imprese e servizi alla persona). Le nuove iscrizioni nell’ultimo semestre sono diminuite da 813 a 703 (-110). Il saldo semestrale tra imprese nuove e cessate, seppur negativo, è migliorato perché è passato da – 655 (dato a settembre 2023)  a  – 480 (dato a marzo 2024). Le nuove iscrizioni diminuiscono nel commercio, da 283 a 243, nel turismo da 110 a 82 e nei servizi da 420 a 378. Nel corso dell’ultimo semestre il saldo risulta in miglioramento in tutti i settori. Nel dettaglio: nel commercio da – 320 a – 263, nel turismo da -140 a – 95 e nei servizi da -195 a -122.

Clima di fiducia e congiuntura economica: previsioni positive da qui all’autunno

La fiducia nell’economia a Bergamo, nonostante una lieve flessione nell’ultimo semestre (dove è scesa da 42 a 39) resta saldamente al di sopra della media nazionale, che sovrasta di ben 4 punti (in Italia il valore è 35). La previsione per il prossimo autunno è di un suo nuovo recupero a 42 (valore superiore alla media nazionale che si attesta a quota 39).
Il sentiment resta positivo e sopra la media per il solo settore dei servizi  (nelle imprese con più di 10 addetti), in media per il commercio e nettamente al di sotto per il settore turismo e per le imprese meno strutturate (con meno di 10 addetti). Diminuisce in generale anche la fiducia nell’andamento della propria impresa: l’indicatore scende a 48 (3 punti in meno rispetto a ottobre 2023). Tuttavia la previsione in vista dei prossimi mesi è di una crescita addirittura di 5 punti  a 53. I bergamaschi sono più ottimisti della media degli imprenditori italiani (indice a 46). In particolare, appare decisamente  sopra la media l’indice del settore dei servizi e quello delle imprese più strutturate, con più di 10 addetti. In linea anche l’indice del commercio, mentre al di sotto delle attese il settore turismo e quello delle imprese fino a 9 addetti.

Andamento dei ricavi: nettamente sopra la media italiana, si prevede un rialzo

L’indice dell’andamento dei ricavi è sceso a quota  50 (- 3 punti rispetto a settembre 2023). Le previsioni a sei mesi è positiva, con un rialzo a 54. L’indicatore relativo ai ricavi, nettamente superiore alla media del terziario nazionale (a quota 50, dopo una discesa di ben 6 punti nell’ultimo semestre, da 51 a 45). L’indice è sopra la media per i servizi e per le imprese sopra i 49 addetti, dove raggiunge quota 59. E’ in linea per il commercio e le imprese tra i 6 e i 49 addetti e al di sotto per il turismo e per imprese fino a 5 addetti.

Occupazione: sotto la media nazionale ma si prevede un recupero entro l’autunno

L’indice dell’andamento occupazionale delle imprese del terziario orobico è peggiorato rispetto a settembre 2023 ed è passato da 53 a 51. La previsione è di una risalita e un recupero a 53. Il dato è tuttavia peggiore di quello nazionale che è 54. Di contro, la previsione a livello nazionale da qui a sei mesi evidenzia un peggioramento, con uno sfiduciato 50 (sotto di 3 punti rispetto al dato provinciale, dove è appunto a 53). L’indice è sopra la media per il settore dei servizi e per le imprese dai 6 addetti. E’ sotto la media per il commercio e nettamente sotto la media per il settore del turismo e per le imprese micro e fino a 5 addetti.

I prezzi dei fornitori: aumenti per 6 imprese su 10

Il 59,8% delle imprese registra un aumento dei prezzi dei fornitori, il 38,1% stabilità e il 2,1% una diminuzione. Rispetto all’autunno scorso inizia a rientrare leggermente il problema dell’inflazione, con una prima, lievissima,  flessione (da 60,4% a 59,8%) delle imprese che dichiarano di registrare aumenti. Le previsioni per la prossima primavera sono meno plumbee: il  48,2% prevede un aumento, il 51,8% una stabilità.

I tempi di pagamento: in miglioramento, va peggio solo per il 14% degli imprenditori

Continua il miglioramento dei tempi di pagamento con solo il 14% degli imprenditori  che dichiara un suo peggioramento. L’indice specifico registra un primo deciso miglioramento dallo scorso autunno, 44 contro 35, con la previsione di recupero di ulteriori due punti, a quota 46, entro il prossimo ottobre.

 




Per gli acquisti importanti ci si affida al gioielliere di fiducia

L’8 maggio, dalle 13 alle 15, in sede incontro dedicato al settore orafo “Essere unici per distinguerci: strategie di eccellenza e unicità”  Tra le categorie del commercio tradizionale, le gioiellerie mantengono il loro appeal. Quando si tratta di acquisti importanti, ad alto investimento emotivo ancora prima che economico, i consigli del commerciante e il poter valutare l’acquisto, ponderando attentamente la scelta, toccando con mano i preziosi, non hanno prezzo. Il 90,3% dei consumatori bergamaschi ha effettuato acquisti nel negozio specializzato di fiducia; il 45,5% degli indecisi sull’acquisto da fare si è affidato al gioielliere. E i suggerimenti si sono rivelati il canale prediletto per l’individuazione del gioiello da acquistare per ben il 43,3%, surclassando i consigli di amici e conoscenti (che rispettivamente incidono per il 24,7% e il 22%) e la pubblicità dei media tradizionali (10%). Per la stragrande maggioranza dei consumatori bergamaschi (il 72,7%), le gioiellerie sono al passo coi tempi e capaci di cogliere nuovi trend.  Sono queste alcune delle principali evidenze emerse dalla ricerca commissionata da Confcommercio Bergamo a Format Research, con dati elaborati a fine aprile, basati su un campione di consumatori rappresentativo residente in città e provincia di età compresa tra i 25 e i 54 anni e su un campione sperimentale e ragionato di gioiellerie al fine di analizzarne l’andamento dell’attività economica.  Un primo vero e proprio focus sul comparto effettuato dall’associazione.  “La ricerca restituisce un quadro del settore anche attraverso gli occhi del consumatore, consentendoci di apprezzare la stima e la fiducia che la clientela attribuisce al nostro lavoro di tutti i giorni, soprattutto per quanto riguarda la professionalità– commenta Alessandro Riva, presidente Gruppo Commercianti di preziosi e antichità Confcommercio Bergamo-. Stiamo assistendo, come nei ciclici momenti di crisi economica, alla valorizzazione dell’oro e di altri preziosi come beni- rifugio e ciò comporta un ulteriore investimento nella nostra professionalità e consulenza. Sono questi i veri valori su cui puntare”.  Oltre la crisi e al di là degli investimenti, che interessano una parte minoritaria e privilegiata della clientela, il gioiello continua a mantenere la sua attrattiva: “Resta, al di là del sacrificio economico che richiede, l’acquisto per antonomasia per regali importanti ad altissimo investimento emotivo– continua Riva- . Un bene durevole dalla bellezza senza tempo, che va oltre la griffe e la moda del momento, per cui ci si affida ancora, come per gli altri acquisti di valore, agli esperti e ai loro consigli. La ricerca evidenzia il nostro ruolo nel consigliare e personalizzare la scelta di acquisti”. Il gioielliere rappresenta per ben il 36,2% dei consumatori un valore aggiunto.  

L’identikit delle imprese del settore

Le imprese del commercio al dettaglio di orologi, gioielleria e argenteria della provincia di Bergamo sono 138, pari all’8,9% del totale regionale. In Italia, su un totale di 715mila imprese del commercio al dettaglio, 12.711 sono imprese del commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioiellerie e argenteria. Le gioiellerie nella provincia di Bergamo hanno per il 58,7% un solo addetto, per il 18,8% due addetti e per il 17,4% 3 addetti. Solo il 2,9% ha oltre 4 addetti.
Il 47,1% delle gioiellerie della provincia di Bergamo sono ditte individuali, il 26,8% società di capitali e il 26,1% società di persone.
Quanto alla merceologia in vendita, gioielli in oro (96,9%) e gioielli con pietra (97,6%) sono tra le tipologie di prodotti i più venduti negli esercizi commerciali della provincia di Bergamo.

Andamento economico delle gioiellerie

L’andamento economico e della liquidità le gioiellerie di Bergamo nel 2023 è rimasto perlopiù invariato rispetto al 2022. Per il 2024 è previsto un miglioramento su entrambi i fronti: l’indicatore previsionale sale infatti a quota 53 dai 50 attuali.

Innovazione in gioielleria: il 13,3% dei ricavi avviene da vendite con e-commerce

Oltre la metà (52,6%) delle gioiellerie della provincia di Bergamo ha sia un sito web sia un profilo sui social network, il 18,1% ha solo un profilo sui social network, il 7,4% ha solo un sito web.  Tra coloro che hanno un sito web, l’utilizzo principale è quello dedicato al marketing per il 60% (per il 40% per l’esposizione dei prodotti, per il 20% per comunicare le novità) e all’e-commerce per il 30%. Dalle vendite online le imprese realizzano il 13,3% del loro fatturato. L’assistenza alla clientela passa anche dal web e dai social: il 10% li utilizza anche per rispondere alle svariate richieste dei clienti.

Attrattività dei gioielli

Nell’ultimo biennio, il 69% dei consumatori della provincia di Bergamo è entrato almeno una volta in gioielleria e ha acquistato gioielli (sia in gioielleria che online). La percentuale scende al 27% per coloro che sono entrati in gioielleria ma non hanno effettuato acquisti. Il 3,7% non è entrato in gioielleria, ma ha acquistato altrove preziosi.

Tipologie di acquisto

Gioielli in oro (31,9%) e in argento (30,3%) sono le tipologie di gioielli più acquistate dai consumatori della provincia di Bergamo. Seguono orologi di fascia fino a 500 euro (il 23,6%), gioielli con pietra (20,8%), orologi di alta gamma (11,1%) e gioielli in platino (3,2%). Circa la metà (49,5%) degli intervistati ha dichiarato di dare rilevanza nella scelta del prezioso acquistato al rapporto qualità/prezzo, alla forma, alle linee ed al design (47,4%) e ai materiali con cui è creato (25,9%). Segue il brand (23,1%) e l’unicità e la lavorazione a mano (15,7%).

Guida agli acquisti

Il 50,5% aveva un’idea  vaga sull’acquisto da compiere prima di recarsi in gioielleria, il 38,9% aveva un’idea precisa mentre l’11,6% non aveva idee.  Il 45,5% dei consumatori indecisi sull’acquisto da compiere si è recato in gioielleria per avere una consulenza dal gioielliere, il 27,3% ha effettuato prima una ricerca online e successivamente si è recato in gioielleria e il 21,2% ha effettuato l’iter al contrario (ha approfondito online dopo essere stato in negozio). Il 6,1% ha effettuato solo un’approfondita ricerca online su più siti e social. I suggerimenti del gioielliere si rivelano il canale prediletto per l’individuazione del gioiello da acquistare (43,3%), seguiti dai consigli di amici e conoscenti e dal web (24,7% e 22%) e dalla pubblicità dei media tradizionali (10%).

I plus della gioielleria per i consumatori

Il 90,7% dei consumatori ha effettuato il proprio acquisto in gioiellerie, ossia nel locale fisico. Solo il 9,3% si è affidato all’online.  Tra coloro che hanno acquistato presso un negozio fisico il «toccare» il prodotto (56,1%) e l’immediatezza dell’acquisto (38,3%) sono tra le motivazioni principali. Il gioielliere rappresenta per ben il 36,2% un valore aggiunto e assiste in tutte le fasi di acquisto. L’acquisto tradizionale mette infatti al riparo da problematiche per ben il 19,9%, oltre a non essere soggetto a possibile truffe (per il 17,9%). Non manca la fiducia: l’11,7% si affida al gioielliere di sempre.

Consumatori e e-commerce

Tra il 9,3% di coloro che hanno effettuato l’acquisto online, il 50% motiva la scelta dando rilevanza alla facilità ed alla velocità nel trovare il prodotto desiderato e alla maggiore ampiezza dell’offerta su web (45%). Non manca la considerazione di prezzo (più vantaggioso per il 45%), la libertà di acquistare dove e quando si desidera (30%), la possibilità di approfondire il prodotto (20%) e il rimborso di parte della cifra spesa sottoforma di buoni e coupon (5%).

L’incontro in programma l’8 maggio dalle 13 alle 15

Un momento di lavoro, di confronto e di discussione per esplorare come il settore orafo sta affrontando i cambiamenti in atto, adattandosi alle nuove esigenze dei consumatori.L’8 maggio dalle 13 alle 15 in Sala Conferenze nella sede di Via Borgo Palazzo 137, è in programma l’incontro “Essere unici per distinguerci: strategie di eccellenza e unicità” promosso da Confcommercio Bergamo e Federpreziosi Confcommercio. Il focus sul settore, moderato dal direttore Oscar Fusini, vede la partecipazione di Giovanni Zambonelli, presidente Confcommercio Bergamo, Stefano Andreis, presidente Federpreziosi Confcommercio, Pierluigi Ascani, presidente Format Research, che presenta l’indagine sul comparto. Ad analizzare e commentare i dati, il presidente del Gruppo Commercianti di preziosi e antichità Confcommercio Bergamo Alessandro Riva e Steven Tranquilli, direttore Federpreziosi Confcommercio.