È passato un anno dal lockdown del 9 marzo 2020. Sembra ieri, eppure è trascorso tanto tempo e siamo ancora qui. Abbiamo sofferto molto e questo non è bastato perché ci sentiamo nella stessa situazione di dodici mesi fa.
La paura della malattia resta forte, come l’incertezza di quello che sarà del futuro della nostra società. Cosa sarà del nostro lavoro, della nostra impresa e dei nostri figli? Domande forti e ingombranti, che ci accompagnano da un anno a questa parte. Ciò nonostante, i sentimenti sono distinti. Un anno fa non sapevamo cosa avremmo affrontato, ma pensavamo che si sarebbe risolto in fretta. Ora, invece, siamo consapevoli di quanto è lungo e pesante questo percorso. Ma vediamo la fine.
Non so cosa sia peggio: essere forte all’inizio di un tunnel senza vederne la fine oppure sentirsi stremato, forse in fondo, e vederne la luce? Speriamo sia l’ultimo miglio e quindi realmente l’uscita, perché oltre non riusciremo a procedere.
Un commerciante come tanti altri