Fabio Sannino è il presidente della Fiera

È stato presentato nel pomeriggio di ieri, lunedì 15 luglio 2019, alla Sala Giunta della Camera di Commercio di Bergamo, in Largo Belotti, il dottor Fabio Sannino, chiamato a dirigere Ente Fiera Promoberg nei prossimi giorni. Il CdA di Promoberg, che sarà convocato nei prossimi giorni, ne determinerà l’incarico e i poteri.

Le importanti competenze di Sannino hanno messo d’accordo Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Bergamo, Comune di Bergamo e Provincia di Bergamo, unitamente alle venti associazioni Socie dell’ente fieristico (Ance, Confimi Apindustria Bergamo, Asco Spedizionieri, Ascom Confcommercio Bergamo, Aspan, Associazione Albergatori Ascom, Confartigianato Bergamo, Associazione Florovivaisti bergamaschi, Assopetroli, Assopto, Cesap, CNA, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria Bergamo, Coldiretti, Iniziative Ascom Spa, Servizi Confindustria Bergamo Srl, Unione Artigiani, Unione Provinciale Agricoltori).

La nomina giunge dopo la bufera giudiziaria, con sette indagati, che ha portato all’arresto dell’ex direttore Stefano Cristini e alle dimissioni dell’ex presidente Ivan Rodeschini. 

Angelo Carrara, vicepresidente di Ente Fiera Promoberg, si dice “molto soddisfatto perché con Sannino abbiamo individuato quella figura di garanzia ideale che cercavamo per consentire all’ente di proseguire in piena operatività, in vista degli importanti e numerosi impegni che l’attendono. Ricordo che in tre mesi – prosegue Carrara – sono in calendario ben nove fiere, di cui una a Milano e una a Napoli, alcune di portata anche nazionale e internazionale: è il caso dei tre eventi all’interno di Forme dedicate al settore caseario. Siamo certi che Sannino, professionista esperto nel gestire vicende come quelle in atto in Promoberg, saprà mantenere e migliorare il livello dell’ente fiera, tagliando gli importanti traguardi che si merita, in un clima di ritrovata armonia e fiducia” Carrara conclude ringraziando “tutte le realtà (Camera di Commercio, Comune e Provincia di Bergamo, e tutte le associazioni socie di Promoberg) per il grande impegno profuso trovando in tempi rapidi la soluzione ottimale”.

 

Fabio Sannino – foto di Corriere Bergamo on line

Classe 1962, commercialista revisore legale, partner socio dello “Studio Pedroli Venier – Dottori Commercialisti – Revisori Contabili” con sede a Bergamo, Fabio Sannino si occupa tra l’altro di Consulenza d’impresa, con specializzazione nella consulenza societaria, fiscale, finanziaria.
Come Amministratore, ricopre il ruolo di Amministratore unico, Consigliere di amministrazione e Liquidatore di società di capitali. Citiamo che dall’ottobre 2012 al dicembre 2015 è stato il liquidatore di SERVITEC SRL, allora società partecipata dalla Provincia di Bergamo.
Come Revisore legale, ricopre l’incarico di Sindaco e revisore contabile in molte società di capitali anche con qualifica di Presidente del Collegio sindacale.




Al via la campagna di promozione delle pesche

In4mila punti vendita parte la campagna di promozione “Pesche e nettarine di stagione: qualità italiana garantita dalla natura” realizzata dall’Organizzazione interprofessionale ortofrutticola italiana – Ortofrutta Italia, con il patrocinio del Mipaaf.
Nei mesi di luglio e agosto, nella grande distribuzione organizzata, nei mercati agroalimentari e nei negozi specializzati di tutto il territorio nazionale, verrà promosso il consumo di pesche e nettarine attraverso un’informazione sulle qualità nutrizionali e qualitative. Per i consumatori sarà così più facile scegliere la qualità made in Italy al 100% e sostenere i produttori italiani. Anche Ascom Bergamo partecipa alla Campagna e invita i commercianti di ortofrutta ad esporre in vetrina la locandina dell’iniziativa. 
In Italia si producono annualmente da 1,3 a 1,5 milioni di tonnellate di pesche, nettarine e percoche confermando il Belpaese, insieme alla Spagna, leader a livello europeo, dove la produzione complessiva varia da 3,5 a 3,9 milioni di tonnellate.

Locandina campagna pesche




Seriate. Contributi per chi migliora gli edifici del centro storico

È stato finanziato anche per quest’anno il fondo per il recupero e la riqualificazione degli edifici del centro storico di Seriate, approvato all’unanimità dalla giunta. Nel 2019 saranno erogati, come per il passato, contributi a fondo perduto per: interventi di rifacimento delle facciate degli edifici, fino al 25% della spesa sino a un massimo di 4 mila euro a intervento; installazione di parabole satellitari sulle coperture fino al 25% della spesa per un massimo di 800 euro a intervento.
I fondi saranno stanziati a chi realizzerà i lavori entro il 30 novembre 2019. Inoltre, per gli interventi di ristrutturazione edilizia, sono disposti i rimborsi sulla tassa di occupazione del suolo pubblico, mentre sul costo di costruzione verrà rimborsato il 60% dell’importo, a cui si aggiunge un ulteriore 40% per gli interventi di riqualificazione della facciata degli edifici prospicienti la pubblica via. Sugli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria il rimborso ammonta all’80 % dell’importo per chi ha inoltrato domanda di contributo in sede di presentazione del titolo abilitativo.
Questo sostegno, rinnovato negli anni, sta dimostrando la sua efficacia. Grazie a contributi e rimborsi, alcuni proprietari, hanno riqualificato alcune facciate, 7 solo lo scorso anno. Gli incentivi si aggiungono ad altre azioni di recupero di quest’area cittadina, come la pulizia e sanificazione di piazza Bolognini, le iniziative di intrattenimento, la presenza del presidio dell’ANPPE e degli agenti di Polizia locale. Si continuerà su questa strada, per migliorare la qualità dell’abitabilità e del vivere dei cittadini.




Anche il mercato di Clusone tifa Atalanta




In autunno un master per gli operatori turistici della montagna

Per gli operatori turistici delle località montane in autunno SdM School of Management dell’Università degli Studi di Bergamo organizza un corso di alta formazione.
Il corso insegna a individuare le prospettive strategiche per la destinazione turistica, programmare il mix di offerta, definire i metodi di comunicazione e marketing, sviluppare una gestione efficace del turismo invernale. Possono partecipare funzionari di Amministrazioni pubbliche, membri di Associazioni turistiche e di Organismi consortili, operatori di impianti a fune, giovani che intendano orientarsi ad operare nel turismo delle aree montane.
Per gli operatori è richiesto il Diploma di Scuola Media Superiore. Per i giovani senza esperienze lavorative è richiesto il Diploma di Laurea Triennale. Il percorso formativo si articola in tre moduli: il primo si intitola “Comunicazione e marketing del turismo alpino (coordinatore: Franco Brevini) e si svolge all’Università degli Studi di Bergamo (17-19 ottobre 2019); il secondo “Il turismo nelle località di montagna: condizioni, progettualità e prospettive” (coordinatore: Andrea Macchiavelli) è in programma all’Università della Montagna di Edolo dal 7 al 9 novembre 2019 e il terzo “Il turismo della neve e il ruolo degli impianti a fune (coordinatore Ernesto Rigoni) si svolgerà all’Università degli Studi di Bergamo dal 21 al 23 novembre 2019. Al termine del corso viene rilasciato un attestato. La quota di iscrizione è di 900 €. La preiscrizione deve essere inviata a master@unibg.it entro il 17 settembre 2019 collegandosi al sito http://sdm.unibg.it/corso/turismo-montano/. Per informazioni: SDM School of Management dell’Università degli Studi di  Bergamo, Via dei Caniana 2, 24127 Bergamo – Tel. 035 2052872 (orari ricevimento telefonico lun. 10-12, mart. 14-16, ven. 10-12) Email: master@unibg.it.

 




Aspettando i nuovi bandi i distretti del commercio fanno il “tagliando di revisione“

Con la ricorrenza dei 10 anni di attività dei distretti, ogni tanto qualcuno mi dice, ma alla fine cosa si è realizzato in così tanto tempo?

È una domanda che può essere letta in due modi differenti, in 10 anni si è perso tempo o in 10 anni il commercio ha avuto beneficio ?
Come sempre la verità sta nel mezzo e come sempre per comprendere bene la situazione bisogna rifarsi con la memoria a 10 anni or sono.
La politica dei distretti ha avuto due grandi meriti. Portare sul territorio finanziamenti sia per il pubblico che per il privato e soprattutto far parlare comuni e commercianti di comuni limitrofi che non avevano mai avuto occasione di condividere iniziative e programmi.

Per quanto riguarda i finanziamenti in questi 10 anni sul territorio bergamasco sono stati intercettati più di 12 milioni di euro, denaro che è stato utilizzato per lo più per potenziare e ammodernare i negozi di vicinato come hanno dimostrato i sei bandi a cui i distretti hanno partecipato.

La politica di condivisione di eventi e iniziative è stata forse il salto di qualità che ci ha permesso di ottimizzare le risorse ma soprattutto di conoscere cosa succedeva nei territori e metter il tutto a fattore comune. Il distretto è il luogo in cui è possibile risparmiare risorse, tempo ed energie grazie una migliore comunicazione fra le parti, con regole ben definite e responsabilità.

Non è stato facile, ci sono voluti anni per abbattere storici steccati e campanilismi sempre più marcati, ma alla fine il concetto di squadra sta permeando sia gli amministratori sia i commercianti.

I distretti si sono dimostrati una nuova esperienza di governance a livello locale, il partenariato pubblico e privato è il valore aggiunto di questa esperienza. Inoltre si è passati da una esperienza di commercio ‘centrica’ a una politica per la città e il territorio.

Come sempre i bisogni cambiano, le situazioni del mercato hanno mutamenti repentini e quindi anche le politiche devono trovare nuove modalità di intervento.
Questi mutamenti cambiano inevitabilmente i rapporti tra pubblico e privato. Perciò occorre creare le condizioni per una nuova classe dirigente commerciale, questo significa soprattutto maturare una nuova cultura e una nuova dimensione del proprio ruolo e una nuova dimensione di rappresentanza. Una rappresentanza non autoreferenziale ma proiettata a far emergere il bene comune in una logica condivisa.

È un impegno questo imprescindibile per creare condizioni di vero sviluppo. Il vento del cambiamento non può essere fermato, dobbiamo attrezzarci affinché non spazzi via anche quel poco o tanto di positivo che è stato creato in questi anni.

Ecco allora che la giunta regionale, anche in vista della predisposizione del nuovo bando Distretti la cui pubblicazione è prevista entro la fine dell’anno, ha approvato una delibera che prevede l’avvio di un’attività di monitoraggio dei distretti esistenti. L’osservazione si concentrerà in particolare sulla verifica dei requisiti, sull’attività svolta negli ultimi tre anni, sull’analisi delle diverse tipologie di governance e sulla verifica e aggiornamento dei confini. L’obiettivo è premiare i distretti virtuosi destinando a questi ultimi le risorse necessarie per proseguire il lavoro di condivisione che ha caratterizzato in questi dieci anni l’impegno del pubblico e del privato.
Nei prossimi tre mesi saremo impegnati sul territorio provinciale in questa azione di monitoraggio nella convinzione che tanto è stato fatto ma molto è ancora da fare per aiutare le nostre imprese commerciali ad affrontare le nuove sfide del futuro.




A Borgo Santa Caterina arriva la Notte bianca

Venerdì 12 luglio  le ‘Notti Bianche’ del Duc, il Distretto urbano del commercio fanno tappa in Borgo Santa Caterina. L’appuntamento è dalle 19 a mezzanotte. In programma ci sono «Poetry Slam», una sfida tra sei poeti a suon di versi, lo Sbarazzo in piazza con le migliori offerte dei commercianti di Borgo Santa Caterina, un corner latino americano e tanti punti ristoro all’aperto. La settimana seguente sarà la volta di Borgo Palazzo, mentre l’ultimo appuntamento con le Notti bianche sarà il Città Alta giovedì 5 settembre.



Mocktail: arrivano da New York e fanno tendenza

Con il termine “mocktail” si indica una bevanda miscelata senza l’aggiunta di alcool. Il nome deriva dall’unione delle parole inglesi “mock”, che significa “imitare”, e cocktail. Questi drink imitano nei colori e negli ingredienti i cocktail più famosi ma senza la presenza della componente alcolica. Rum, gin e vodka lasciano il posto a centrifugati di frutta, succhi naturali, infusi di erbe aromatiche. Abbiamo chiesto a Nicola Mor, barman professionista e docente dell’Accademia del Gusto di Ascom Formazione, di indicarci quattro ricette per preparare a casa aperitivi alcool free per ogni occasione.

Refreshing Clementine

Ingredienti:
6 cl succo di clementine spremute
8 cl succo di ananas fresco
1,5 cl succo di lime
1 passion fruit (svuotare l’interno del frutto)
2 cl sciroppo di zucchero liquido

Preparazione:
Unire tutti gli ingredienti nello shaker con ghiaccio, agitare per circa 8 secondi e versare direttamente nel bicchiere. Guarnire con spicchi di clementina, cannuccia di carta e foglie di timo.

(foto in copertina)

Virgin Lychee Cosmopolitan

Ingredienti:
1,5 cl sciroppo di granatina
8 cl succo di lychee
4 cl succo di arancia
1 cl succo di lime

Preparazione:
Unire tutti gli ingredienti nello shaker con ghiaccio, agitare e filtrare in un’ampia coppa da cocktail. Guarnire con una scorza di arancia sul bordo del bicchiere.

Iced Matcha Latte

Ingredienti:
1 cucchiaio di tè verde matcha in polvere
2,5 cl sciroppo di orzata
3 cl acqua calda
4 cl panna liquida
8 cl latte di cocco

Preparazione:
Sciogliere in una tazza il tè con l’acqua calda, unire lo sciroppo di orzata, la panna liquida e versarli nel bicchiere con ghiaccio. Successivamente versare il latte di cocco e mescolare.

Pomegranate Fizz

Ingredienti:
2 cl sciroppo ai fiori di sambuco
1 bottiglietta di soda (o tonica) da 20 cl
1 cl succo di lime
2 fette di arancia
chicchi di melograno
rosmarino

Preparazione:
Direttamente del bicchiere versare lo sciroppo con il succo di lime e il melograno. Aggiungere ghiaccio, soda, le fette di arancia e mescolare delicatamente. Guarnire con il rosmarino.

 




Gelato, ai bergamaschi piace sperimentare

Consumato a casa, al lavoro o durante una passeggiata, il gelato è l’alimento preferito nella bella stagione. Anche se il tiramisù è stato eletto il gusto dell’anno al “Gelato day”, il cuore dei golosi non batte solo per i gusti tradizionali. In molti amano provare la modaiola gamma di varianti che le gelaterie bergamasche sperimentano. Dolci novità sono arrivate soprattutto dalla 27esima edizione del Sigep, il Salone internazionale di gelateria, pasticceria e panificazione artigianali e caffè, che si è svolto a Rimini.

L’abbinamento dolce e piccante

Il sapore piccante e deciso della radice giapponese wasabi, perfetto per sushi e sashimi, unito a cioccolato dominicano e vaniglia del Madagascar è la stravagante proposta di “Gelatiamo” a Treviolo. Il titolare, Matteo Corna, ha voluto dare una veste piccante a un incontro romantico, ispirandosi all’abbinamento tra cioccolato e peperoncino. “Mi piacciono le novità, a rotazione ne inserisco sempre qualcuna, rappresentano un punto di forza, magari non andranno subito esaurite, ma mi permettono di distinguermi”, precisa. Nella sua gelateria, aperta da nove anni, si possono gustare anche un’eccellenza pugliese, la mandorla di Toritto con l’arancia candita, il gusto primavera al te verde, gelsomino e mela, la crema ai sei profumi che combina cannella, scorze di arancia e di limone, vaniglia, chiodi di garofano e chicchi di caffè oppure zenzero e albicocca.

Erbe, frutta, fiori per un’esperienza multisensoriale

Anche il binomio crema e piante o fiori è in crescita. Lo propone il Caffè Rimembranze by Violetta a Treviglio con i gusti lavanda, rosa, viola e il sorbetto gelsomino e cannella. In estate, sarà servito il fiore del curaro, conosciuto come fiore elettrico, per l’effetto frizzante e intorpidente. “Sarà un’esperienza multisensoriale che appaga anche vista e olfatto, che dona una vera esplosione di sapore alla bocca, quasi una scossa, che dura meno di due minuti”, anticipano i titolari, Sara Redaelli e Andrea Bertelli. Altra particolarità sono i tiki cocktail a base di diversi tipi di rum miscelati ai gelati alla frutta tropicale, che arriva dai paesi di origine in 24 ore, come l’ananas dei Caraibi. La carta dei drink ne propone una decina, serviti in coreografiche mug.

Il gastronomico o “salato”

Le interpretazioni più coraggiose sono il gelato al coniglio, alle ostriche, al salmone o alle zucchine. Ma se in un ristorante bergamasco vi sarà offerto il gelato al parmigiano o al pepe rosa, con molta probabilità, proviene dall’Oasi di Villongo, avviata nel 1982 e che lavora anche per conto terzi. “L’alta cucina scopre il gelato artigianale trasformandolo in un prodotto gastronomico – afferma la titolare, Giorgia Mologni -. Un’altra tendenza è l’introduzione di specialità locali, come, nel nostro caso, il sorbetto alla grappa locale o il gusto yogurt a chilometro zero”. A ricordare i profumi della cucina orobica è anche il gelato al casoncello di Cherubino e La Marianna in Città Alta: fior di latte con pan grattato, uvetta, amaretti, grana padano, salvia, pinoli, noce moscata e pera.

Giorgia Mologni

Coloranti no grazie: meglio l’aloe

I gusti unicorno, azzurro e rosa acceso, senza dubbio “colorati” in abbondanza, nella gelateria artigianale sono esclusi. A fare da contraltare sono i gusti che si rivolgono a un pubblico salutista: al tè verde, alla camomilla, al cacao grezzo con base acqua di cocco, vegan, gluten free, senza lattosio. In vetrina al Sigep, Fabbri, ha piazzato il gusto all’aloe, pianta nota per le proprietà antinfiammatorie, depurative e idratanti. “C’è una tendenza vegana, a base acquosa o con latte di riso, ma va molto anche la frutta anche per gli intolleranti al lattosio – prosegue la Mologni, che è anche presidente dei gelatieri Ascom -. Oltre ai coloranti, sono banditi i grassi idrogenati come l’olio di cocco”.

L’intramontabile classico

Amante della tradizione è “Il dolce freddo” di Albano Sant’Alessandro che festeggia 25 anni di attività. Sul suo banco frigo si trovano gusti che la maggior parte dei gelatieri bergamaschi non produce più: malaga, cassata siciliana e zuppa inglese. “Siamo fedeli ai più richiesti, fior di latte, nocciola, cioccolato, mentre il pistacchio da 15 anni ha avuto un’impennata nelle preferenze – è l’opinione del titolare, Edoardo Ceroni -. Cosa penso del gusto alla rosa? Che non ha senso. Molto meglio l’amarena”.

 




Slow Food omaggia i vini rosè

Giovedì 18 luglio al ristorante Noi Restaurant di Bergamo Slow Wine propone una serata dedicata ai vini rosè, sulla falsariga della serata 100 Cene per Slow Wine, rivolto a tutte le condotte italiane.
Verrà proposta in degustazione una selezione dei “Migliori 100 vini rosa d’Italia”. Protagonisti saranno sei etichette: Piemonte: Torraccia del Piantavegna Barlàn, Colline Novaresi Rosato,  Lombardia: Cascina Belmonte Costellazioni, Valtenesi Chiaretto (Vino Quotidiano), Veneto: Monte del Frà Bardolino Chiaretto, Marche: Fattoria Le Terrazze Pink Fluid, Abruzzo Tiberio Cerasuolo d’Abruzzo, Puglia  Castel di Salve Santimedici Rosato (moneta, Vino quotidiano).
L’obiettivo della serata è rilanciare l’attenzione su questa tipologia troppo spesso misconosciuta nel nostro paese, ma che sta vivendo un vero e proprio rinascimento nel resto del mondo. 

La serata sostiene il progetto degli Orti in Africa di Slow Food: realizzare 10.000 orti buoni, puliti e giusti nelle scuole e nelle comunità africane significa sensibilizzare le nuove generazioni del continente sull’importanza della biodiversità alimentare, favorendo l’accesso a cibi sani e freschi a una rete di leader consapevoli del valore della propria terra e della propria cultura. 

Quota di partecipazione 50 euro, per soci e giovani 45 euro. Per prenotazioni: tel. 035 237 750, info@noi-restaurant.it/