Assemblea generale Fiva Confcommercio: “I mercati? La risposta all’inflazione”

Svolta sul rinnovo delle concessioni: in 13 anni di Bolkestein perse 30mila imprese

Diego Pesenti

Agli ambulanti assegnazione delle concessioni di posteggio – della durata di 10 anni – con procedure ad evidenza  pubblica trasparenti salvaguardando gli interessi degli operatori  che hanno una concessione tutelando così il lavoro di dipendenti e collaboratori; un numero massimo di concessioni delle quali  ciascun ambulante può essere titolare, possessore o detentore; i procedimenti di rinnovo delle concessioni in scadenza al 31 dicembre 2020 e non conclusi alla data di entrata in vigore della legge, andranno chiusi entro i 6 mesi successivi, con assegnazione della concessione secondo la normativa in vigore alla scadenza: quindi per una durata di 12 anni. Sono, in sintesi, i termini contenuti nel disegno di legge per il mercato e la concorrenza  2022 approvato dal Governo e che vanno all’esame di Camera e Senato. Per gli ambulanti il provvedimento del Governo sui rinnovi delle concessioni nei mercati costituisce quel punto fermo che  consente finalmente di chiudere l’emergenza “infinita” creatasi dopo il recepimento 13 anni fa della cosiddetta Direttiva Bolkestein.
Sui rinnovi delle concessioni, con il presidente Giacomo Errico, Fiva Confcommercio ha incentrato i lavori dell’Assemblea nazionale dei quadri dirigenti della Federazione  svoltasi in Confcommercio Milano, a Palazzo Castiglioni, ieri, domenica 7 maggio, con la partecipazione di oltre 600 ambulanti provenienti dal territorio e ogni parte d’Italia.
Un momento di confronto con i rappresentanti del Governo – sono  intervenuti il vicepremier Matteo Salvini e il sottosegretario al  Ministero delle Imprese e del Made in Italy Massimo Bitonci (che, sottolinea Errico, ha seguito con grande attenzione l’iter del  provvedimento poi emanato dall’Esecutivo) – con Guido Guidesi,  assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia; con  Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico e Politiche  del Lavoro del Comune di Milano.
Oggi in Italia le imprese che operano nell’ambulantato sono  166mila; 15mila in Lombardia; 9 mila a Milano e Città Metropolitana. “Gli ultimi 13 anni – dichiara Errico – hanno messo gli ambulanti in una situazione di forte disagio: eravamo 200mila, siamo  166mila. Nel nostro comparto non si investiva più perché mancava la certezza del futuro”. “Con il rinnovo, e sottolineo rinnovo, non proroga – prosegue Errico – vogliamo ripartire e quest’assemblea di Milano è il punto di partenza per il rilancio globale della categoria…con buona pace dei cosiddetti ‘apprendisti stregoni’, cioè chi ha cavalcato gli umori della categoria senza creare soluzioni concrete, così come invece abbiamo fatto noi”. Nell’ultimo biennio (Osservatorio FIVA 2023 con Format Research)  soltanto il 10,1% delle imprese del comparto ha effettuato  investimenti; quest’anno solo il 7,2% ha intenzione di farne.  Eppure vi sono capitoli fondamentali aperti come il rinnovo del  parco tecnologico degli autoveicoli utilizzati dagli ambulanti per  una piena sostenibilità ecologico-ambientale. Ma investire è davvero difficile nell’incertezza.
“I mercati all’aperto sono l’anti-inflazione: sono soddisfatto nel sapere che mentre la  grande distribuzione aumenta i prezzi ci sono donne e uomini che si svegliano alle 4 di mattina per offrire beni alla portata di tutti”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e  dei Trasporti Matteo Salvini a margine dell’assemblea dei  commercianti ambulanti di Fiva-Confcommercio.  “Per la Lega e il governo le lavoratrici e i lavoratori sono al centro della nostra opera e non solo il primo maggio”. Bene  “aver dato stabilità ai commercianti”, dice Salvini riferendosi al rinnovo delle concessioni degli ambulanti contenuto nel Ddl  concorrenza che, con l’ok del governo, va ora all’esame del Parlamento.  “Dobbiamo rilanciare il commercio ambulante – dice Giacomo Errico, presidente Fiva Confcommercio – le nostre richieste sono  state accolte ed abbiamo sentito quasi tutte le forze politiche. Speriamo in una veloce approvazione delle Camere perchè servono i criteri regionali per i rinnovi delle concessioni, non le  proroghe che abbiamo subito per 13 anni perdendo 30.000 imprese perche’ di fatto eravamo dei precari”. Diego Pesenti, presidente Fiva Ascom Confcommercio Bergamo ha sottolineato l’importanza di valorizzare i mercati e la professionalità di chi sta dietro al bancone: “Valorizzare i mercati nella loro funzione sociale, oltre che di calmieratore dei costi, è un passo importante per puntare i riflettori sulla nostra realtà di lavoro quotidiano. I mercati sono i luoghi più antichi del commercio e rappresentano uno dei presidi insostituibili per i nostri comuni e centri storici. Accogliamo inoltre con favore la novità sul fronte delle concessioni e i relativi rinnovi, anche in una provincia virtuosa come la nostra che ha già provveduto a oltre il 75% dei rinnovi. Ci auguriamo di dare una collocazione a tutti coloro che ne faranno richiesta”.




Lavoro stagionale nel terziario, intesa Ascom e sindacati per gestire i picchi di lavoro

L’accordo ha validità per tutto il 2023 e 2024. Incentivi dall’Ente Bilaterale per chi trasformi in indeterminato i contratti stagionali

Ascom Confcommercio Bergamo e le organizzazioni sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs della provincia di Bergamo hanno sottoscritto un Accordo Territoriale per il lavoro stagionale nel terziario. L’intesa permette alle circa 24mila aziende che applicano il CCNL Terziario, Distribuzione e Servizi della provincia di Bergamo di gestire i picchi di lavoro riconducibili a ragioni di stagionalità e alla fase di avvio di nuove attività con assunzioni a tempo determinato (art 75 e 76 del CCNL per i dipendenti da aziende del Terziario della Distribuzione e dei Servizi – Testo Unico del 30 luglio 2019). L’accordo ha validità fino al 31 dicembre 2024. L’intesa territoriale va in deroga ad alcuni aspetti della disciplina ordinaria del contratto per gestire i
maggiori flussi di lavoro, dalla durata del contratto a tempo determinato, al numero complessivo dei contratti a termine rispetto ai contratti a tempo indeterminato, agli intervalli temporali previsti per le riassunzioni cosiddette stop & go, alle causali delle proroghe e dei rinnovi.
“Diamo così risposta a un’esigenza sentita dalle imprese locali del Terziario per gestire i picchi di lavoro stagionali nonché in fase di avvio di nuove attività- commenta Enrico
Betti, responsabile Area Lavoro, Relazioni sindacali e Welfare Ascom Confcommercio Bergamo-. Era fondamentale dare uno strumento di flessibilità ai nostri associati, che si trovano oggi a dover affrontare un maggiore flusso di lavoro determinato da Bergamo Capitale della cultura e in prospettiva l’auspicabile effetto trascinamento nell’anno 2024.”
“Nell’anno in cui Bergamo e Brescia sono capitale della cultura, le attività commerciali delle zone turistiche interessate hanno manifestato la necessità di implementare il loro
organico per far fronte alle richieste del mercato. Definire la regolamentazione nel dettaglio delle assunzioni per il lavoro stagionale ha rappresentato un punto di
discussione importante in questi mesi – dichiarano i segretari generali Nicholas Pezzé di Filcams CGIL, Claudia Belotti di Fisascat CISL e Anila Cenolli di Uiltucs di Bergamo- “Auspichiamo che questo accordo possa fornire un impulso positivo a un’occupazione di qualità per tutti quei lavoratori e quelle lavoratrici che saranno coinvolti. Ci auguriamo soprattutto che si apra un percorso di formazione e qualifica che permetta al maggior numero di loro di venire stabilizzati. Per noi sarà centrale confrontarci come parti sociali per monitorare l’andamento dell’accordo” .
I datori di lavoro che intendano beneficiare dell’Accordo Territoriale devono presentare all’Ente Bilaterale del Terziario della provincia di Bergamo specifica richiesta di adesione pubblicata sul sito internet di Ascom e su www.entebilcombg.it,  da compilare telematicamente e trasmettere esclusivamente tramite PEC aziendale all’indirizzo:
posta@pec.entebilcombg.it.
Le aziende che dovessero trasformare i contratti di lavoro a tempo determinato stagionale attivati secondo l’accordo territoriale con assunzioni a tempo indeterminato o che dovessero attivare i contratti a tempo determinato della durata superiore alle 13 settimane fruiranno sino a dicembre 2024 per ogni contratto (e per ogni successivo fino al quarto compreso) un contributo di 500 euro (riproporzionato in caso di part-time) quale incentivo grazie al fondo apposito messo a disposizione dall’Ente Bilaterale del Terziario di Bergamo (fino ad esaurimento fondi).
Le aziende hanno l’obbligo di stabilizzare con un contratto di lavoro della durata di almeno 12 mesi il 20% dei contratti attivati secondo il presente accordo.
Tutte le parti interessate, Ascom e le tre sigle sindacali, hanno sottoscritto l’impegno di valutare gli esiti dell’intesa, con eventuali proroghe e aggiornamenti, entro il 30 settembre 2023.




Ente Bilaterale Turismo, Enrico Betti è il nuovo presidente

Affianca Betti con il ruolo di vicepresidente Nicholas Pezzè segretario generale FILCAMS-CGIL

Enrico Betti, responsabile dell’Area Lavoro e relazioni sindacali Ascom Confcommercio Bergamo è stato nominato presidente dell’Ente Bilaterale del Turismo, di cui ricopriva già la carica di vicepresidente.

L’Ente Bilaterale del Turismo, organismo paritetico costituito da Ascom, Filcams-Cgil Bergamo, Fisascat- Cisl Bergamo e Uiltucs Bergamo, rappresenta 2450 imprese tra pubblici esercizi e imprese dell’ ospitalità e circa 10 mila lavoratori iscritti.

Affianca Betti con il ruolo di vicepresidente Nicholas Pezzè segretario generale FILCAMS-CGIL. Componenti del comitato esecutivo sono Giovanni Zambonelli, Massimiliano Amaddeo, Anila Cenolli e Diana Filippa Ferreira Fonseca. Compongono l’assemblea: Lorenzo Agazzi, Luisa Mangiarulo, Aronne Mangili , Claudia Belotti e Stefano Franzoni.

Presiede il collegio sindacale Alessandro Michetti; ne fanno parte con il ruolo di sindaco: Andrea Artina e Sabrina Pannese.

“Non posso che ringraziare tutti per la nomina e la fiducia – commenta Enrico Betti -. Per quanto riguarda le attività durante il mio mandato ho intenzione di proseguire nel solco di ciò che è già stato fatto negli anni precedenti, puntando prevalentemente sulla formazione professionale e nel creare un circolo virtuoso tra scuole e mondo del lavoro, oltre a supportare nel migliore dei modi imprese e lavoratori”.




La Camera di Commercio propone l’alta formazione per le mpmi locali

In 11 edizioni il corso ha formato 290 imprenditori, manager e dipendenti appartenenti a mpmi locali

Saranno accettate fino a mercoledì 26 aprile le domande per l’ammissione al Corso di alta formazione “GO. IN’ 2023 – Scenari internazionali e opportunità di crescita per le mpmi, corso rivolto a imprenditori, manager e lavoratori di micro, piccole e medie imprese della provincia di Bergamo. In 11 edizioni di attivazione il corso ha consentito la formazione di 290 imprenditori, manager e dipendenti appartenenti a MPMI locali.
L’iniziativa, realizzata con il sistema associativo territoriale e grazie al finanziamento della Camera di Commercio di Bergamo, prevede, per la parte tecnico-didattica, il coinvolgimento dell’Università degli Studi di Bergamo, ed in particolare dei Centri di Ateneo SdM – Scuola di Alta Formazione e CYFE – Center for Young and family enterprise.
Il percorso, della durata di 120 ore, verrà avviato venerdì 5 maggio con lezioni che si svolgeranno parte online e parte in presenza (le lezioni in presenza si terranno nelle sedi dell’Università di Bergamo e di Bergamo Sviluppo, a Bergamo e a Dalmine).
La partecipazione al corso permetterà ai partecipanti di acquisire conoscenze, competenze e strumenti efficaci per comprendere e affrontare un contesto sempre più dinamico e internazionalizzato; rafforzare competenze imprenditoriali/manageriali per poter assumere efficaci decisioni strategiche e organizzative in un periodo caratterizzato dal continuo cambiamento; accrescere la dimensione innovativa nella conduzione aziendale, grazie alla creazione di un mindset favorevole allo sviluppo dell’innovazione sostenibile, della crescita e del rinnovamento strategico; favorire la formazione e la valorizzazione dei talenti.

METODOLOGIA DIDATTICA

Durante i moduli tematici e di approfondimento i partecipanti verranno stimolati e coinvolti utilizzando diverse metodologie didattiche: la formazione frontale (in aula o da remoto) sarà accompagnata dall’utilizzo di strumenti multimediali, dallo svolgimento di giochi di ruolo o di business game, da momenti laboratoriali di simulazione, da lavori di gruppo (anche questi realizzabili in presenza o da remoto). Saranno inoltre previste testimonianze e incontri con stakeholder del sistema economico territoriale.
I laboratori di networking, infine, favoriranno momenti di condivisione e scambio di esperienze con imprese che hanno già preso parte alle precedenti edizioni dei corsi Go. In’.
DESTINATARI E QUOTA DI PARTECIPAZIONE
Le micro, piccole e medie imprese (MPMI) che hanno sede legale e/o operativa in provincia di Bergamo, in possesso dei requisiti sotto elencati, potranno usufruire del finanziamento della Camera di commercio di Bergamo: tali imprese potranno iscrivere un solo lavoratore versando una quota a titolo di cofinanziamento privato pari a € 330,00 + Iva 22%L’accoglimento della domanda di iscrizione è da considerarsi quale concessione di un contributo in natura, soggetto al regime de minimis ai sensi del Reg. UE 1407/2013 e s.m.i. o del Reg. UE 1408/2013 e s.m.i., e quantificato in € 3.760,00.
Sarà inoltre ammessa la partecipazione di altri lavoratori e di soggetti diversi da quelli sopra citati (imprese non aventi sede legale e/o operativa in provincia di Bergamo, liberi professionisti, funzionari di organizzazioni di categoria, privati, imprese che hanno già partecipato all’ultima edizione del percorso, imprese che desiderano iscrivere un secondo partecipante a questa edizione del corso, ecc.) a fronte del versamento di una quota di iscrizione pari a € 4.000,00 + Iva 22%In questo caso per iscriversi è necessario contattare la referente dell’iniziativa indicata a fondo pagina.
REQUISITI DI AMMISSIONE PER LE MPMI CON QUOTA DI ISCRIZIONE RIDOTTA E MODALITA’ DI ISCRIZIONE
Per avere diritto al versamento della quota di iscrizione ridotta, l’impresa deve essere in possesso dei seguenti requisiti:
  • avere sede legale e/o operativa in provincia di Bergamo
  • essere iscritta al Registro delle Imprese
  • essere attiva ed in regola con il pagamento del diritto annuale dovuto alla C.C.I.A.A. di Bergamo
  • essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali (DURC regolare)
  • non deve trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione (anche volontaria), di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente, e nei cui riguardi non è in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni
  • non deve aver ottenuto nell’ultimo triennio (compreso l’anno in corso) aiuti in regime de minimis che, sommati all’agevolazione richiesta, superino i limiti definiti dal Reg. UE n. 1407/2013 e s.m.i. o dal Reg. UE n. 1408/2013 e s.m.i., con riferimento al concetto di impresa unica [1].
  • non deve avere in corso forniture con la Camera di commercio di Bergamo, anche a titolo gratuito, ai sensi dell’art. 4, comma 6, del D.L. 95 del 6 luglio 2012, convertito nella L. 7 agosto 2012, n. 135 [2]
  • non aver partecipato all’ultima edizione del corso.
Potrà iscriversi al corso il lavoratore che in tali imprese ricopre uno dei seguenti ruoli: titolare, socio, amministratore delegato o consigliere delegato, amministratore unico, coadiuvante o collaboratore familiare iscritto all’Inps, dipendente a tempo indeterminato

Per maggiori informazioni

Silvia Campana
email: campana@bg.camcom.it
tel. + 39 035 388 8036




Ente Mutuo: 33 istituti convenzionati, crescono assistenza e soci a Bergamo

La sanità integrativa Confcommercio tutela imprenditori e le loro famiglie con diverse proposte di assistenza

La presenza di Ente Mutuo su Bergamo e provincia è ormai consolidata e in continua crescita: lo dimostrano i numeri che rilevano come la sanità integrativa pensata da Confcommercio per i suoi associati presenti sul territorio bergamasco la più ampia proposta di strutture convenzionate rispetto alle altre province in cui opera, quali Milano, Monza Brianza, Como e Lecco. Un risultato straordinario raggiunto in soli quattro anni di attività. «Attualmente abbiamo all’attivo 33 convenzioni, tra forme dirette e indirette – afferma Giuseppe dalla Costa, Direttore di Ente Mutuo Regionale – attraverso le quali siamo in grado di garantire ai nostri Soci uno standard di visite specialistiche, esami diagnostici, cure odontoiatriche e prestazioni ospedaliere. Tra le principali strutture convenzionate rientrano l’ospedale Humanitas Gavazzeni, la clinica Humanitas Castelli, il poliambulatorio Humanitas Medical Care Bergamo, i centri del Gruppo Habilita (Bergamo, Clusone, Osio Sotto e Zingonia), i punti prelievo Synlab (10 sedi), la Casa di Cura San Francesco, gli Istituti Ospedalieri Bergamaschi (Policlinico San Marco di Zingonia, Policlinico San Pietro, Centro Diagnostico Treviglio). Sono tutte realtà estremamente rinomate che ci consentono di offrire una copertura sanitaria e servizi ad alto valore aggiunto».

Giuseppe Dalla Costa

Cosa prevede nello specifico l’offerta di Ente Mutuo? «Da oltre 65 anni basiamo la nostra attività su un principio fondamentale: la tutela della salute delle imprenditrici e degli imprenditori Soci e delle loro famiglie. Una mission chiara che perseguiamo attraverso l’offerta di forme di copertura capaci di rispondere alle diverse esigenze in ambito sanitario in tempi rapidi, a tariffe agevolate e per tutta la vita, ma anche con attività di sensibilizzazione sul valore della sanità e della prevenzione. In tal senso, ci impegniamo costantemente a fare cultura attraverso la realizzazione di articoli, incontri e webinar pensati per informare, educare e rendere le persone più consapevoli, coinvolgendo direttamente i professionisti, come abbiamo fatto con Humanitas Gavazzeni e Gruppo Habilita, o nostri partner come il Gruppo Terziario Donna Confcommercio Bergamo» spiega il direttore.

Gli imprenditori e i professionisti di Confcommercio Bergamo possono quindi usufruire delle coperture sanitarie e dei servizi di Ente Mutuo, che si aggiungono alle tradizionali Forme di copertura S, T, V, da sempre presenti sul territorio bergamasco: la “Forma B”, ad esempio, offre le visite specialistiche, gli esami diagnostici e le prestazioni in day hospital, comprese in un contributo annuo, in parte fiscalmente deducibili; le richieste di prenotazione alle strutture convenzionate vengono gestite nell’arco di una settimana, evitando le attese del sistema sanitario nazionale. Le “Forma D”, le più complete tra le coperture, aggiungono a queste prestazioni gli interventi chirurgici. «Siamo sempre alla ricerca di nuove soluzioni e servizi per venire incontro alle esigenze dei nostri Iscritti – aggiunge dalla Costa – e per questo abbiamo introdotto Smart Plus, la nostra nuova soluzione di welfare aziendale dedicata ai dipendenti degli Associati di Confcommercio a cui offriamo assistenza ambulatoriale a tariffe agevolate, visite mediche specialistiche e la diagnostica strumentale (esami radiografici, ecografie, TAC, RMN, MOC, endoscopie, scintigrafie, doppler). Non solo. A queste si aggiungono le analisi di laboratorio, le prestazioni odontoiatriche, la terapia fisica e l’assistenza medica 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Tutto, a un costo calmierato e con vantaggi contributivi e fiscali sia per i datori di lavoro sia per i dipendenti».

Ente Mutuo si qualifica così come un riferimento affidabile per l’associato, e grazie all’ufficio di Bergamo e alla sede di Milano, offre informazioni e assistenza immediata per tutti gli aspetti che riguardano il delicato tema della salute.

«Il nostro lavoro è solo agli inizi – conclude – e continueremo a lavorare su nuove convenzioni in forma diretta e indiretta: in quest’ultimo caso, abbiamo attivato accordi con Centro Medico Polispecialistico FOR ME e Centro Borgo Palazzo Poliambulatorio per la donna, ma l’idea è quella di ampliare la nostra rete di convenzionati anche a realtà che operano in ambiti strettamente legati alla vita quotidiana, come le palestre o i centri ottici».
Per info: 035. 4120132 – entemutuobergamo@ascombg.it




Giornata della ristorazione, il punto sull’ospitalità con il convegno Ascom il 27 aprile, ore 15.30

Enogastronomia e ospitalità, tipicità e identità di un territorio” è in programma giovedì 27 aprile a partire dalle 15.30 in Sala Conferenze

In vista della giornata della Ristorazione per la cultura dell’Ospitalità italiana promossa a livello nazionale da Fipe Confcommercio e in programma il 28 aprile, Ascom Confcommercio Bergamo ha organizzato un convegno rivolto ai pubblici esercizi per fare il punto sull’enogastronomia, tra tradizioni e innovazione nell’accoglienza. L’incontro “Enogastronomia e ospitalità, tipicità e identità di un territorio” è in programma giovedì 27 aprile a partire dalle 15.30 in Sala Conferenze, nella sede Ascom Confcommercio Bergamo in Via Borgo Palazzo 137.  L’appuntamento, nato con lo scopo di raccogliere con testimonianze di valore e relatori d’eccezione riflessioni e spunti, si apre con i saluti di Petronilla Frosio, presidente Gruppo Ristoranti Ascom Confcommercio Bergamo e di Diego Rodeschini, presidente Gruppo Caffè Bar Pasticcerie Ascom Confcommercio Bergamo, pronti a fare gli onori di casa. Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo, presenta i risultati del sondaggio effettuato tra i pubblici esercizi, raccogliendo alcune prime conclusioni sul valore dell’enogastronomia per il territorio. Sul tema “Tradizioni, innovazione e accoglienza per una proposta di valore” interverranno Roberta Garibaldi, professore di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo e vicepresidente del Comitato Turismo OECD (OCSE), Mauro Carbone, direttore Centro Nazionale Studi del tartufo di Alba e Valerio Massimo Visintin, critico enogastronomico de Il Corriere della Sera.

Partecipazione libera previa registrazione. Info: 0354120320, direzione@ascombg.it

Stampa e tv sono invitate.




Terziario e lavoro : mancano 230mila occupati

11 milioni di occupati degli oltre 17 milioni complessivi sono attivi nel terziario, che assorbe il 64,5%

Degli oltre diciassette milioni di occupati regolari registrati a giugno 2022, sono più di undici milioni quelli attivi nel terziario di mercato, per una quota pari al 64,5%. Parte da questo dato “Terziario e lavoro”, l’osservatorio lavoro sul terziario di mercato realizzato dall’Ufficio Studi di Confcommercio e presentato in occasione della conferenza stampa che ha aperto i lavori della ventiduesima edizione del Forum “I protagonisti del mercato e gli scenari per gli anni 2000”, per il secondo anno consecutivo nello scenario di Villa Miami a Roma. E se rispetto a due anni prima la crescita dell’occupazione assoluta è stata di quasi due milioni di unità, più dei tre quarti (il 76,4% per la precisione) appartiene allo stesso terziario di mercato. Il rovescio della medaglia viene dal confronto con i risultati del 2019: se l’occupazione totale non ha completamente recuperato i livelli pre pandemici (in termini di unità di lavoro a tempo pieno siamo a quasi 23 milioni e 900mila lavoratori rispetto a poco più 24 milioni e 100mila), il deficit è attribuibile in esclusiva proprio al terziario di mercato (-2,8%). In più, la pandemia ha colpito pesantemente le piccole unità produttive e il lavoro autonomo: a fronte della  crescita di quasi 1,4 milioni dei lavoratori dipendenti nel terziario di mercato tra il 2020 e il 2022, il numero di lavoratori indipendenti nelle attività terziarie è infatti risultato inferiore di quasi 27mila unità, un calo che si registra in particolare nelle professioni e nei trasporti. Passando al numero di dipendenti per impresa, il rapporto dell’Ufficio Studi evidenzia che nel terziario è pari a 8,8 (era 8,2 nel 2020, +7,5%) contro gli 11,4 del resto dell’economia. In fondo alla “classifica” troviamo il piccolo commercio alimentare con 3,3 dipendenti per impresa, in testa l’aggregato “Altri trasporti e logistica” con 30,4. Al netto delle attività stagionali, si scopre poi che nel 2022 il 70,2% degli occupati nel terziario di mercato aveva un contratto a tempo indeterminato contro il 73,7% del complesso dell’economia. Un numero che “restituisce, contro diffusi pregiudizi, la dimensione della qualità del lavoro nei servizi, a prescindere dalla remunerazione”. Basti pensare che nelle attività stagionali caratterizzate da fermo produttivo per diversi mesi l’anno, il 44% dei contratti è, comunque, a tempo indeterminato. Se il terziario è stato il principale traino del recupero dell’occupazione dopo la pandemia, va sottolineato poi che il 53%% di questo aumento si deve alle donne, nove su dieci delle quali assunte tra il 2020 e il 2022 lavora nei servizi. Non è un caso che la quota di occupazione dipendente femminile nel terziario di mercato sia pari al 50,8% mentre nelle altre attività economiche sia ferma al 27%. Un problema impellente è invece la mancanza di manodopera, soprattutto nei settori legati al turismo. Se nel 2023 si osservasse una crescita delle presenze del 15,3% rispetto al 2019 (oltre 500 milioni, più di 60 milioni in più sul 2019), l’Ufficio Studi stima infatti che occorrerebbero 280mila nuovi lavoratori nei soli settori dell’alloggio e ristorazione rispetto allo scorso anno. Infine, le stime macroeconomiche annunciate dal direttore Mariano Bella indicano per quest’anno un aumento del Pil dello 0,9% e dell’1,2% nel 2024, mentre i consumi dei residenti sono visti in aumento dello 0,5% nel 2023 e dello 0,7% l’anno prossimo.




Bergamo e Brescia capitale: dai distretti 200mila euro di contributi a fondo perduto

Sarà possibile presentare la domanda a partire dal 2 maggio al 31 luglio. In Ascom supporto per il bando 

I distretti urbani del commercio di Bergamo e Brescia lanciano due bandi per sostenere i commercianti nei piani di rilancio e di riqualificazione delle proprie attività: contributi a fondo perduto, infatti, sono previsti, grazie a un finanziamento garantito da Regione Lombardia, per consentire ai tessuti commerciali della Capitale della Cultura 2023 di scommettere sul proprio futuro attraverso sistemazioni delle proprie botteghe, iniziative innovative o la riconversione della propria attività.

Il 2023 rappresenta l’anno del pieno ritorno alla normalità dopo un triennio di limitazioni dovute alla prevenzione del rischio sanitario da covid19. I tessuti commerciali dei due capoluoghi hanno dimostrato una particolare resilienza e una certa solidità – quello di Bergamo, anche grazie al bando Rinascimento lanciato in collaborazione con Intesa Sanpaolo nella primavera 2020, ha evidenziato dati più che molto incoraggianti, con la sostanziale tenuta del numero di attività dal 2019 al 2022 -, sopravvivendo a un periodo particolarmente delicato e difficile per il commercio di tutto il Paese.

Il bando presentato oggi dai due comuni rappresenta un’iniziativa di ulteriore sostegno, pensata per accompagnare il rilancio delle attività in un anno in cui Bergamo e Brescia sono oggetto di flussi turistici in crescita e nelle quali si moltiplicano iniziative particolarmente attrattive in occasione della Capitale della Cultura 2023.

La cifra messa a disposizione si aggira intorno a 200mila euro (per ogni città, quindi si tratta complessivamente di 400mila euro suddivise equamente tra le due città) e proviene da Regione Lombardia. Le imprese possono ottenere fino a un massimo di 3000€ di contributo a fondo perduto, cifra che potrà essere pari al 50% degli investimenti previsti dalle attività la cui domanda di finanziamento dovesse essere accettata.

Sarà possibile presentare la domanda a partire dalle ore 10:00 del 2 maggio 2023 e fino alle ore 16:00 del giorno 31 luglio 2023.

“Il Bando dei Distretti di Regione Lombardia dello scorso dicembre – commenta Nicola Viscardi, direttore del Distretto Urbano del Commercio di Bergamo – ha concesso al Distretto Urbano del Commercio di Bergamo un contributo quale Distretto di Eccellenza. Una grande opportunità che, da un lato, ci rende fieri dell’operato e delle relazioni portate avanti dal DUC, e dall’altro ci impegna a condividere i fondi a disposizione con gli esercenti dell’area del DUC emanando il bando che vi presentiamo oggi. In occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, come DUC di Bergamo ci siamo confrontati con il DUC di Brescia – anch’esso assegnatario del contributo di Regione Lombardia – per intraprendere una riflessione condivisa, una stesura congiunta e un’azione che avviasse parallelamente l’apertura del bando nei due capoluoghi, a dimostrazione che le due città, pur con le differenze che le caratterizzano, possono viaggiare di pari passo nell’elargire contributi ai propri commercianti, sostenendoli – conclude Viscardi – in questo momento di ripresa e di grande opportunità quale l’anno della Capitale.”

Il bando in sintesi

È ammessa la partecipazione di imprese che soddisfino i seguenti requisiti:

• essere MPMI ai sensi dell’allegato 1 del Reg. UE n. 651/2014;

• essere iscritte al Registro delle Imprese e risultare attive;

• essere in regola con i versamenti del diritto annuale alla Camera di Commercio;

• disporre di una unità locale, oppure impegnarsi ad aprire, entro il termine di conclusione del bando, una unità locale, che sia collocata all’interno dell’ambito territoriale del Distretto del Commercio e che:

o abbia vetrina su strada o sia situata al piano terreno degli edifici o all’interno delle corti;

o disponga di locali direttamente accessibili al pubblico, presso cui si esercita una attività di:

‐ vendita al dettaglio di beni e/o servizi;

‐ somministrazione di cibi e bevande;

‐ prestazione di servizi alla persona (Codice Ateco 96 e sottocodici);

• non rientrare nel campo di esclusione di cui all’art. 1 del Reg. UE n. 1407/2013 “De minimis”;

• non avere alcuno dei soggetti di cui all’art. 85 del D.Lgs. 6 settembre 2011 n. 159 (c.d. Codice delle leggi  antimafia) per il quale sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione di cui all’art. 67 del citato D.Lgs;

• non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione (anche volontaria), di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa statale vigente.

Sono inoltre ammissibili:

• le attività di commercio su area pubblica che soddisfino i requisiti sopra previsti e che, in luogo di una  unità locale, dispongano di una concessione all’interno dei mercati e posteggi isolati nell’ambito territoriale del Distretto. Sono esclusi gli operatori commerciali su aree pubbliche che hanno registrato tra il 01/01/2022 ed il 31/12/2022 un numero di assenze non giustificate superiore a 16 giorni.

• le attività di servizi alla persona che non soddisfino il requisito di avere vetrina su strada o essere situate al piano terreno degli edifici o all’interno delle corti;

• gli aspiranti imprenditori che soddisfino i seguenti requisiti:

o non avere cause di divieto, di decadenza, di sospensione di cui all’art. 67 del D.Lgs. 6 settembre 2011 n. 159 (c.d. Codice delle leggi antimafia);

o avviare prima dell’erogazione dell’agevolazione da parte del Comune, una attività economica che soddisfi i requisiti sopra previsti.

I requisiti di ammissibilità devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda e mantenuti fino alla data di erogazione del contributo, con l’eccezione dell’unità locale all’interno del territorio del Distretto, che deve essere posseduta alla data di richiesta di erogazione.

Per accedere al contributo, le imprese che detengono apparecchi per il gioco d’azzardo lecito devono impegnarsi formalmente a rimuovere, alla scadenza del contratto di installazione stipulato con il concessionario, gli apparecchi per il gioco d’azzardo lecito eventualmente detenuti a qualsiasi titolo e non possono procedere con nuove installazioni dalla data di presentazione della domanda di contributo e per i successivi tre anni dall’erogazione del contributo.

In fase di erogazione finale del contributo concesso da parte degli Enti Locali, le imprese beneficiarie  dovranno essere in regola con gli obblighi contributivi, come attestato dal Documento Unico di Regolarità  Contributiva (DURC). Il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) in corso di validità è acquisito  d’ufficio dall’Enti locale presso gli enti competenti.

In caso di accertata irregolarità in fase di erogazione, verrà trattenuto l’importo corrispondente  all’inadempienza e versato agli enti previdenziali e assicurativi (L. n. 98/2013, art. 31 commi 3 e 8-bis).

Le risorse complessivamente stanziate per l’iniziativa ammontano a 200.000

Le risorse sono così ripartite tra le Misure del Bando:

• Misura A: 180.000 euro complessivi, riservata alle micro, piccole e medie imprese esercenti attività di vendita al dettaglio di beni e/o servizi, somministrazione di cibi e bevande, prestazione di servizi alla persona in sede fissa;

• Misura B: 20.000 euro complessivi, riservata al commercio su area pubblica (ambulanti all’interno dei mercati e posteggi isolati).

Qualora non venissero esauriti i fondi della dotazione finanziaria della Misura A, l’Amministrazione Comunale si riserva la possibilità di spostare le risorse residue sulla Misura B, fino all’esaurimento della dotazione complessiva, e viceversa.

Il contributo è concesso con procedura automatica: le domande in possesso dei requisiti di ammissibilità formale sono finanziate in ordine cronologico di ricezione, fino ad esaurimento della dotazione finanziaria nel rispetto dei termini previsti nel presente Bando.

L’aiuto è concesso come agevolazione a fondo perduto, a fronte di un budget di spesa liberamente composto da spese in conto capitale e spese di parte corrente.

Il contributo previsto, per le domande accettate, è pari al 50% della spesa ammissibile totale (in conto capitale e di parte corrente) al netto di IVA, e in ogni caso non potrà essere superiore all’importo delle spese in conto capitale, sino ad un massimo complessivo per ciascuna impresa pari a 3.000 euro. L’ultimo operatore beneficiario potrà essere assegnato un contributo parziale rispetto a quello teoricamente spettante, in funzione del contributo residuo disponibile.

L’importo massimo potrà essere aumentato in caso di disponibilità residua derivante da risorse non assegnate, sempre nel rispetto delle percentuali massime di contribuzione sopra indicate.

Sono ammissibili progetti di investimento che devono includere almeno una delle seguenti tipologie di interventi:

• riqualificazione e ammodernamento, in una prospettiva di innovazione e sostenibilità, di attività già esistenti;

• avvio di nuove attività o apertura di nuove unità locali, oppure subentro di un nuovo titolare presso una attività esistente;

• accesso, collegamento e integrazione dell’impresa con infrastrutture e servizi comuni offerti dal Distretto o compartecipazione alla realizzazione di tali infrastrutture e servizi comuni.

Gli interventi dovranno:

• essere realizzati presso una unità locale localizzata all’interno dell’area del Distretto e in possesso dei requisiti sopra indicati;

• interessare una attività ammissibile tra quelle indicate al punto 3 del presente Bando.

 

Per maggiori informazioni e per la presentazione delle domande potete contattarci allo 035/4120123 o scrivere all’indirizzo mail giorgio.puppi@ascombg.it




Agenti di commercio, un convegno per pianificare l’evoluzione

Appuntamento venerdì 14 aprile, ore 15, nella sede Ascom, Sala conferenze

Gli agenti di commercio fanno il punto sullo stato della professione e presentano le principali novità che interessano la categoria nel convegno, in programma venerdì 14 aprile, dalle 15 alle 17, “Pianificare l’evoluzione, analisi del presente e vision sul futuro”.  L’incontro, aperto a tutti gli agenti Ascom Confcommercio Bergamo aderenti a Fnaarc- Federazione nazionale associazioni agenti e rappresentanti di commercio, moderato da Oscar Fusini, direttore Ascom, parte dalla fotografia e sviluppo della professione:  Alberto Petranzan, presidente Fnaarc nazionale, traccia il quadro degli agenti di commercio in Italia, tra luci e ombre; Fabio Fracassi, presidente Fnaarc provinciale analizza la professione a livello locale, sulla base della ricerca Ascom, dal profilo dell’agente alla tipologia di settore, ai principali trend post pandemia.  Alle 15.45 si apre la sessione dedicata agli strumenti e opportunità: Loreno Epis, consigliere nazionale Federmotorizzazione, affronta il tema, cruciale per la categoria, di come orientare nel migliore dei modi la scelta dell’auto; Paolo Foresi, direttore Servizi Tributari Confcommercio Milano, presenta tutte le novità e le opportunità di detrazione fiscale per la categoria. Alle 16.10 ci si proietta nel futuro della professione: Simone Serughetti, formatore esperto di digital thinking Adok Studio, illustra “Il metaverso: un salto nella vendita di domani”.

Fabio Fracassi

“Il convegno è il primo momento di confronto per la categoria- commenta Fabio Fracassi, presidente Fnaarc Bergamo-. Un’occasione per analizzare la professione e guardare al futuro. Per pianificare al meglio la propria attività ci siamo focalizzati sull’informazione ai soci sulle principali novità che interessano la categoria, a partire dalla possibilità di beneficiare di nuove detrazioni fiscali. Sul fronte operativo abbiamo pensato di offrire una panoramica sulle opzioni migliori nella scelta dell’auto, mezzo di lavoro per noi insostituibile. Con la presentazione del metaverso offriamo invece

Info: 035.4120304,mail: fnaarc.bergamo@ascombg.it




Pubblici esercizi, avvio positivo per il 2023. A Bergamo 5149 imprese

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Nel Rapporto Ristorazione 2023 Fipe la fotografia del settore. Ascom aderisce alla Giornata della ristorazione il 28 aprile 

Petronilla Frosio, presidente del Gruppo Ristoratori Ascom Confcommercio Bergamo-. Se la ristorazione, dopo tre anni da dimenticare, sta vivendo un momento positivo con un ritorno della clientela, le problematiche del settore restano quelle di sempre e sono anzi acuite dalla crisi generale. Il problema del personale e delle competenze emerge in tutta la sua urgenza. Occorre rimettere al centro il lavoro di qualità e ripensare i modelli organizzativi delle imprese in termini di sostenibilità”.

La giornata della ristorazione: appuntamento il 28 aprile

Iniziativa solidale a favore della Caritas. Ricetta nei locali a base di pane, simbolo della convivialità e della condivisione e solidarietà


Ascom Confcommercio Bergamo aderisce alla prima “Giornata nazionale della ristorazione” (www.giornatadellaristorazione.com) promossa dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi, in programma venerdì 28 aprile. L’iniziativa vede uniti i ristoratori italiani e i ristoranti italiani all’estero (finora hanno aderito oltre 5mila ristoranti in Italia e 500 all’estero e 85 associazioni territoriali) per costruire una grande rete di valori e di solidarietà. L’idea è quella di dar vita a un appuntamento a cadenza annuale che coinvolga in veste di protagonisti ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie e taverne, intese come agenzie culturali capaci di ri-educare l’uomo a vivere assieme. Un segnale forte, in tempi difficili, per esprimere come il mondo della ristorazione possa farsi testimone e portavoce del valore dell’ospitalità e del senso di comunità.
Il piatto da realizzare quest’anno avrà come tema il “Pane”, simbolo del convivio, dalla forte valenza simbolica come elemento per eccellenza di condivisione e protagonista assoluto, fin dai tempi antichi, dei momenti conviviali. Ciascun ristorante potrà realizzare una ricetta personale che esalti l’alimento-base per antonomasia. Ascom Confcommercio Bergamo organizzerà uno o più eventi a livello locale per sostenere l’iniziativa e celebrare, grazie alla capitale della Cultura 2023, l’alto livello dell’accoglienza e della ristorazione bergamasca. L’iniziativa prevede la donazione di 1 euro per ogni piatto a base di pane consumato. Intesa Sanpaolo contribuirà a sostenere l’attività di charity in favore di Caritas Italiana e contro la povertà alimentare con una raccolta fondi sulla piattaforma di crowdfunding “ForFunding”. Inoltre, nei giorni che precedono e seguono la Giornata della Ristorazione sarà possibile donare anche attraverso gli ATM di Intesa Sanpaolo.
Sono 30 i locali bergamaschi che hanno aderito finora all’iniziativa