Giornata mondiale dell’autismo. Per i bar e i ristoranti c’è la tovaglietta in simboli

Bar e ristoranti  possono aiutare i bambini e le persone con difficoltà a fare il proprio ordine in autonomia e allo stesso tempo sensibilizzare i clienti sul tema delle disabilità cognitive.

Nella Giornata mondiale per la sensibilizzazione dell’autismo, invitiamo i gestori ad adottare nei propri locali le tovagliette-menù in simboli, realizzate in Comunicazione Aumentativa Alternativa, che presentano il menù sotto forma di illustrazioni per renderlo comprensibile a tutti: a chi ha disabilità cognitive e di comunicazione, ma anche ai bambini in età prescolastica e a chi non conosce la lingua italiana (stampa la tovaglietta qui).

L’iniziativa si chiama ‘Al Bar scelgo io’ ed è stata ideata da Ascom Bergamo e dall’associazione Angelman onlus, con il patrocinio di ARMR – Fondazione Aiuti per la Ricerca sulle Malattie Rare onlus e Fipe-Federazione Italiana Pubblici Esercizi.

Proporre le tovagliette è facile, economico e porta due benefici: si dà un servizio utile che piace molto – con un ritorno positivo in immagine – e risolve il problema di spiegare ai clienti stranieri i piatti quando non si conosce la loro lingua.

Alla campagna hanno aderito nel 2016 60 locali di Bergamo e nel 2018 una trentina di locali di Osio Sotto grazie alla collaborazione dell’Amministrazione e dell’associazione commercianti Acea. L’iniziativa è stata adottata anche a Parma e a Melegnano e ha ispirato la creazione in Olanda di un software che permette ai ristoratori di creare il proprio menù per i bambini, scegliendo i cibi e le bevande

Il progetto è stato premiato da Confcommercio nel 2016 tra le iniziative più innovative realizzate per i locali; nello stesso anno è stato adottato e promosso a livello nazionale dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi – Fipe.

L’iniziativa è aperta a tutti i locali che vogliono dare un’attenzione in più alla propria clientela.
Per maggiori informazioni e per proporre l’iniziativa nel proprio paese: tel. 035.4120.124 /202 – mail giorgio.lazzari@ascombg.it

 

 




Bergamo: gli occupati superano il 65%

Le forze lavoro, persone occupate o attivamente in cerca di lavoro residenti in provincia di Bergamo, superano nella media del 2018 il mezzo milione (503 mila) e determinano un ulteriore innalzamento del tasso di attività (69,1%) nella fascia di età 15-64 anni.

Gli occupati sono 479 mila per un tasso di occupazione del 65,7% tra i 15 e i 64 anni di età, in costante progresso negli ultimi quattro anni.

È quanto emerge dal servizio studi della Camera di Commercio di Bergamo su dati Istat.

Dopo un quinquennio di variazioni negative le persone in cerca di occupazione tornano a crescere e raggiungono le 24 mila unità: il tasso di disoccupazione, cioè la loro incidenza sulle forze lavoro, sale al 4,9%, rimanendo comunque sotto i livelli che hanno caratterizzato il periodo 2012-2016. Parallelamente, nel 2018 è anche aumentata la disoccupazione giovanile: al 16,2% dei giovani attivi tra 15 e 24 anni e al 12% dei giovani attivi da 18 a 29 anni.

Dopo tre anni di stabilità, il tasso di attività femminile di Bergamo è cresciuto al 58,2%, restando comunque quasi sei punti al di sotto di quello medio lombardo; cresce anche il tasso di attività maschile che si porta al 79,6%: rimane di conseguenza ampio il divario di genere. Prosegue il trend positivo del tasso di occupazione femminile, che segna un nuovo massimo storico al 54,8%, anche se sempre distante dal livello medio regionale (59,6%). Il tasso di occupazione maschile recupera oltre 6 punti sul livello minimo del 2014 e si porta al 76,3%, al di sopra dei livelli medi nazionale e regionale.

In aumento invece la disoccupazione sia tra i maschi (4,1%) che tra le femmine (5,9%), ma a livelli nettamente inferiori ai tassi di Italia e Lombardia.

Riguardo l’occupazione per posizione lavorativa, continua la crescita del lavoro dipendente, giunto a 384 mila lavoratori nel 2018 dopo il minimo di 351 mila nel 2014. Si assiste invece a un calo del lavoro indipendente che scende nuovamente al minimo del 2015 di 95 mila occupati (erano 105 mila del 2007).
L’area degli inattivi in età lavorativa si riduce a Bergamo passando dalle 228 mila alle 222 mila unità.




Urban Center, affitti dimezzati ai commercianti

Novità in arrivo all’Urban Center: la Giunta del Comune di Bergamo ha approvato un sostanziale riordino della gestione dello spazio che collega il piazzale degli Alpini e la stazione autolinee, riordino che va nella direzione di agevolare al massimo i commercianti e coloro che frequentano l’immobile.
Innanzitutto il Comune conferma ad ATB Azienda Trasporti Bergamo la gestione dell’edificio: viene infatti rinnovata la concessione per ulteriori tre anni.

Nell’ambito di questo accordo vi è però un passaggio molto significativo, ovvero sgravi sui canoni di affitto degli spazi commerciali: l’Amministrazione ha infatti deciso di abbattere sostanzialmente i costi di affitto per i negozianti che svolgono qui la loro attività, una percentuale pari al 50% del canone attuale.

Infine il Comune ha optato per una gestione diversa (affidata ad ATB anche in questo caso) dei bagni pubblici presenti nell’immobile, in modo da garantire un servizio il migliore possibile, rispondendo alle segnalazioni pervenute dagli stessi commercianti e frequentatori dell’area.

“Un segnale molto importante – spiegano il Sindaco Giorgio Gori e l’Assessore Francesco Valesini – di sostegno ai commercianti di questa delicata e frequentatissima zona della città. Ci eravamo impegnati con le attività commerciali che avremmo fatto tutto il possibile per migliorare la situazione dell’area: lo stiamo facendo in tanti modi diversi, riqualificando piazzale Alpini, realizzando il nuovo spazio InformaGiovani all’Urban Center, intensificando servizi di sicurezza e di pulizia alle autolinee e infine con questo forte sconto sul canone di affitto. In questo modo diamo un segnale forte di attenzione e di impegno.”

“Noi commercianti – spiega Alessandra Nessi, titolare della panetteria che trova spazio all’Urban Center –siamo stati ascoltati e interpellati per la prima volta da quando siamo qui, ovvero da oltre vent’anni. Ci sentiamo ora parte di un progetto: è stato un percorso anche duro e difficile, ma il Comune ha dato finalmente una risposta nuova. Abbiamo sperimentato presidi fissi negli anni precedenti, abbiamo avuto a lungo le auto della Guardia di Finanza con unità cinofile tutti i giorni davanti alle nostre vetrine, ma queste attività non hanno sortito effetti. Per questo valutiamo positivamente il tentativo di trovare strade nuove, che coinvolgono la struttura dei luoghi che viviamo: sappiamo quanto possa essere decisivo nelle città realizzare spazi che possono essere vissuti dalle persone. Qualche risultato già lo vediamo alla stazione autolinee, dove la concentrazione di senzatetto si è ridotta (ben sapendo quanto sia utopico farla sparire del tutto): la stazione non può essere periferia e con queste iniziative per la prima volta non ci sentiamo tali. Solo così la stazione può tornare a essere di tutti.”




Stati generali della mobilità: la priorità è rinnovare il parco circolante

Il settore dell’automotive è stato al centro della seconda edizione degli Stati generali della mobilità. L’appuntamento di confronto e studio, organizzato da Federmotorizzazione e Assomobilità Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, si è tenuto oggi nella sede milanese di Confcommercio e ha visto dialogare politici e rappresentanti di tutti i comparti del settore, una realtà che conta circa 125.000 imprese. 
Al centro della giornata la necessità di dare risposte concrete al settore dell’auto alla luce della lotta all’inquinamento. 

Il focus del dibattito è stato il futuro della mobilità elettrica.  Malgrado gli incentivi della politica, l’elettrico rimane un obiettivo di lungo periodo dal momento che, come ha sottolineato il direttore di “Quattroruote“, Gianluca Pellegrini, «gli incentivi fino a 6.000 euro per l’acquisto di auto che costano 50.000 euro non servono a chi oggi guida e si può permettere solo una Punto del 1997».  «Secondo le previsioni i prossimi dieci anni le auto elettriche ed elettrificate non supereranno quote del 20-30 per cento. Il resto resterà legato ai motori termici» ha detto il professor Sergio Savaresi del Politecnico di Milano. «Non bisogna cadere nell’errore di pensare che l’energia elettrica sia la soluzione per tutti i problemi; purtroppo non è così, poiché non è un’energia primaria, ma deve essere prodotta prodotta» ha ammonito l’onorevole Luca Squeri.

 
Il dibattito ha chiarito che diesel, elettrico e altre soluzioni devono convivere, per fare in modo che merci e persone possano continuare a circolare, migliorando la qualità della vita.

È emersa soprattutto la necessità, condivisa, di intervenire sul rinnovamento del parco circolante, poiché già eliminando i modelli più vecchi in circolazione con veicoli Euro 6, ma anche Euro 5, si otterrebbe il raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2030 in tema di riduzione di emissioni di CO2. A questo proposito, la scelta della politica di criminalizzare il diesel va nella direzione opposta, mentre la soluzione più efficace passa attraverso un utilizzo di tutte le tecnologie più attuali. 
Anche per Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e al clima di Regione Lombardia “L’azione più efficace per ridurre le emissioni è senza dubbio la sostituzione del parco obsoleto con veicoli nuovi, a prescindere dalla loro tecnologia. Se il mercato offre soluzioni efficaci, non ci sono motivi per vietarne l’uso».

Dello stesso avviso anche Loreno Epis, presidente del gruppo autosalonisti Ascom e consigliere nazionale di Federmotorizzazione, tra i partecipanti alla giornata (nella foto è con Simonpaolo Buongiardino presidente Federmotorizzazione, Oscar Fusini, direttore Ascom Bergamo Confcommercio e Giorgio Lazzari, responsabile marketing Ascom): «È più realistico e concreto puntare sulle tecnologie attuali che consentono di abbattere le emissioni inquinanti, ovvero gli euro 6 che sono quasi a impatto zero, l’ibrido e anche i combustibili alternativi come metano, gpl. Il problema è che su 35 milioni di autoveicoli circolanti in Italia quasi 15 milioni sono altamente inquinanti. Le ricette sono più d’una: cercare di fare cambiare il parco circolante, potenziare i carburanti alternativi e perseguire l’ammodernamento del trasporto urbano».
 
 



Garanzie per i finanziamenti oggi un seminario spiega le nuove regole

Dal 15 marzo sono in vigore le nuove Disposizioni operative che danno attuazione alla riforma del Fondo di garanzia. Oggi, giovedì 18 marzo, alle 16 all’Hotel Settecento a Presezzo si tiene un seminario tecnico per spiegare per spiegare le novità, in particolare la ridefinizione delle modalità d’intervento che vengono articolate in garanzia diretta, riassicurazione e controgaranzia, l’applicazione all’intera operatività del Fondo del modello di valutazione basato sulla probabilità di inadempimento delle imprese beneficiarie, la riorganizzazione delle misure di copertura e di importo massimo garantito, l’introduzione delle operazioni a rischio tripartito.

Le nuove Disposizioni operative si applicheranno alle richieste di ammissione alla garanzia del Fondo presentate a partire dal 15 marzo 2019.

PROGRAMMA: 

15.45 – Registrazione

16.00 Carlo Vimercati (Presidente Onorario – CdO Bergamo)
Saluti e Introduzione

16.10 Mariangela Locatelli (Mediocredito Italiano – Gruppo Intesa Sanpaolo)
“La procedura di accesso diretto: l’introduzione di un sistema di rating”

 

 16.40 Antonio Arrigoni (Fogalco Bergamo)
“La garanzia tripartita e le operazioni di controgaranzia

 

17.10 Sergio Serra (CdO Bergamo)
Il modello di calcolo del nuovo rating MCC 662
Casi pratici

 

17.45 – Domande & Risposte

L’evento è gratuito e aperto a tutti, clicca qui per iscriverti.

 




Addio alla plastica usa e getta, stoviglie e confezioni alimentari diventano ‘green’

Il galateo lo dice da tempo: utilizzare stoviglie in plastica non è elegante. Presto però sarà anche vietato perché, cosa ben più importante, inquina moltissimo. La rivoluzione ‘no plastica’ è iniziata e a breve coinvolgerà tutto il mondo della ristorazione e dell’alimentari, a partire dalle industrie produttrici.

Dal 2021 sarà vietato l’uso di tutti gli oggetti monouso in plastica: piatti, bicchieri, posate, cannucce, palette per miscelare le bevande, contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso e persino le pellicole trasparenti dovranno quindi essere in materiali alternativi e biodegradabili. Non solo, entro il 2029 il 90% delle bottigliette di plastica dovrà essere raccolto ttraverso la differenziata e entro il 2025 le bottiglie di plastica debbano contenere almeno il 25% di contenuto riciclato, per passare al 30% entro il 2030. Questo farà cambiare gli acquisti e il modo di lavorare di milioni di operatori e le nostra abitudini quando mangiamo fuori casa.

L’obbligo coinvolgerà ristoranti, bar, pizzerie, paninerie, take-away, supermercati, negozi di alimentari, gastronomie, salumerie, friggitorie e ogni altro esercizio e centro abilitato alla somministrazione di cibo e bevande, ma anche i negozi che vendono stoviglie per alimentari, i chioschi, le feste, le sagre. Cambieranno gli acquisti e il modo di lavorare di milioni di operatori e il nostro modo di mangiare fuori casa.

La data sembra lontana ma è meglio avvantaggiarsi cominciando già a fare acquisti più attenti all’ambiente.

Le misure rientrano nella più generale “Strategia europea per la plastica” adottata dalla commissione europea un anno fa, che punta a ridurre in modo drastico l’inquinamento dei mari. Questo alla luce delle tonnellate di rifiuti di plastica che finiscono nelle acque devastando gli ecosistemi e provocando danni anche alla catena alimentare e di conseguenza a quello che mangiamo.

L’obiettivo è avere un continente “plastic free” entro il 2030. Secondo le previsioni grazie a questi divieti le emissioni diminuiranno di 3,4 milioni di tonnellate di CO2 di emissioni e si limiteranno per 22 miliardi di euro i danni ambientali entro il 2030.

L’eccessivo consumo di plastica, del resto, è tra i principali problemi ambientali del nostro tempo e sta diventando una emergenza rispetto alla quale non è più possibile restare indifferenti. Se si pensa, ad esempio, che le posate monouso in plastica resistono 450 anni e si utilizzano solo per circa 20 minuti si capisce la portata del problema.

Parole d’ordine: ecologici e compostabili

Niente panico. Le alternative ecologiche alla plastica sono tante e alla portata. Carta, cartone e legno si utilizzano per confezionare il cibo ormai da decenni. E il mondo dell’ ‘eco packaging’ offre materiali vegetali che resistono in frigorifero e nel microonde e si decompongono in poche settimane; come la pla, plastica biodegradabile ricavata dall’amido di mais, e la bagassa, residuo della canna da zucchero, eccellente sostituto del polistirolo. Al posto delle stoviglie in plastica si potranno usare prodotti compostabili in carta e cellulosa ricavata dalla canna da zucchero. Per posate e cannucce si potrà optare per quelle in bambù e, nel caso delle posate, anche per quelle prodotte con fecola di patate, acqua e glicerina (resistono come le normali posate di plastica, non inquinano e si possono persino mangiare). Invece delle vaschette e dei recipienti di plastica si potranno scegliere contenitori in polpa di canna da zucchero e ceste sostenibili. E ancora, le inquinanti pellicole e i fogli di alluminio per confezionare frutta, formaggi e avanzi potranno essere sostituiti con carte cerate ecosostenibili e involucri in c’era d’api.

Dall’Inghilterra a Milano il vento sta già cambiando

La rivoluzione ecologica ha già i suoi orgogliosi pionieri: in Inghilterra il supermercato Thornton Budgens è uno dei primi market al mondo a utilizzare solo packaging di carta. E il fondatore assicura che questa rivoluzione senza plastica è possibile anche dal punto di vista economico. Deliveroo, la piattaforma inglese per le consegne on line a domicilio, mette a disposizione dei ristoranti partner in 12 Paesi stoviglie e confezioni ecosostenibili. Perfino Mac Donald’s, il colosso mondiale del fast food, ha deciso di sostituire le cannucce con quelle in carta, partendo dai suoi locali d’oltremanica.

Nel nostro Paese sempre più amministrazioni dal Nord a Sud dichiarano guerra alla plastica firmando decreti che cittadini, commercianti e turisti devono seguire per non incorrere in sanzioni. La città di Milano, insieme a Confcommercio Milano e Legambiente, ha da poco lanciato tra tutti i ristoranti, i bar, i negozi e i loro clienti la campagna “Milano Plastic free”, per ora nei quartieri Isola e Niguarda ma potrebbe presto estendersi ad altre vie. E Regione Lombardia sta valutando la proposta di eliminare la plastica da mense pubbliche e scolastiche e sagre.

A scegliere il cambio di marcia ‘green’ non è solo il mondo legato al cibo. L’azienda danese Lego ha annunciato che entro il 2030 i mattoncini e anche le confezioni saranno realizzati in materiale riciclabile (obiettivo per il quale ha investito circa 130 milioni e assunto un centinaio di esperti); diverse compagnie aeree hanno inaugurato i voli ‘plastic free’ e altre sono pronte a farlo come Ryanair. E persino lo sport ha abbracciato il cambiamento: i tubicini di plastica sono stati banditi dal torneo di tennis di Wimbledon e da diversi stadi di calcio e di cricket.

A Trescore Balneario c’è chi ha tracciato la strada da tempo

Nella nostra provincia c’è chi da tempo ha puntato sulla commercializzazione di questi prodotti. A Trescore l’azienda Bio Green Gate è stata tra le primissime aziende in Italia a puntare sul packaging biodegradabile per l’industria alimentare. Il fondatore, Adriano Ferrari, che viaggiava in tutto il mondo per lavoro, vide che in diversi Paesi si usavano bioplastiche e decise di importarle. Da quando nel 2016 è mancato è la moglie Maura Chiesa a portare avanti l’azienda, insieme alle figlie Elena, che si occupa dell’amministrazione, e Caterina, la più giovane, responsabile della comunicazione e dei social. “Come famiglia siamo sempre stati amanti della natura, del mare. Mio marito è stato lungimirante e i tempi ci stanno dando ragione” – dice Chiesa.
Tra i clienti ci sono realtà alimentari, diverse amministrazioni (a Chiuduno tutte le sagre sono 100% ‘green’), ma anche famiglie. Nello spaccio si possono acquistare per fare feste e take away.
“Per ora è una scelta filosofica – spiega Chiesa – I prodotti biodegradabili costano di più, ma lo smaltimento diventa più facile. Sono sempre scarti ottenuti dalla lavorazione della canna da zucchero, della polpa di mais, vanno tutti nell’umido e non rimane nulla”.
La scadenza del 2021 sta già dando i primi riscontri. “Da metà dell’anno scorso stiamo facendo molti preventivi, prima eravamo noi a cercare i clienti ora sono loro a farlo. Consiglio di non aspettare l’obbligo e di cominciare a capire come trattare gli articoli e negli acquisti di fare attenzione: spesso prodotti a basso costo nascondono prodotti di scarsa qualità e nell’usarli con le pietanze di rompono. I nostri prodotti sono tutti certificati”. 

da sinistra Elena Ferrari, Maura Chiesa, Caterina Ferrari



Fondo di garanzia per le Pmi: sono in vigore le nuove regole

Sono entrate in vigore il 15 marzo scorso le nuove disposizioni operative che attuano la riforma del Fondo di Garanzia per le Pmi (Decreto ministeriale del 6 marzo 2017).

«Finalmente, dopo due anni di attesa, la riforma del Fondo di Garanzia di Stato per le imprese permetterà alla nostra Cooperativa di far “riaccendere il turbo” alle piccole e medie imprese della bergamasca – afferma Riccardo Martinelli, presidente di Fogalco, la Cooperativa di Garanzia di Ascom Confcommercio Bergamo -. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha eliminato la stortura che in teoria consentiva a tutte le imprese di ottenere la garanzia massima dell’80% ma, in pratica, solo le aziende considerate “in prima fascia” potevano accedere con facilità al credito garantito. Le insufficienti disponibilità finanziarie del Fondo e la perdurante crisi economica hanno reso più difficoltoso l’accesso alla garanzia da parte delle aziende più deboli e più piccole».

Secondo Martinelli, il precedente sistema di garanzia ha contribuito al “razionamento del credito” riservato solo alle realtà imprenditoriali più strutturate, mentre ora, l’intervento del Confidi, e nello specifico di Fogalco, permetterà di condividere con l’Istituto di credito la percentuale di garanzia necessaria all’impresa per il pianificare il proprio fabbisogno finanziario.

«L’entrata in vigore delle nuove disposizioni acconsentirà a Fogalco di trasferire all’impresa un considerevole risparmio in quanto il prezzo e il costo della garanzia – spiega Martinelli – saranno direttamente proporzionali alla percentuale di garanzia prestata e graduata dal 30 all’80%. In questo modo sarà certamente facilitato il ricorso al credito finalizzato alle necessità finanziarie anche delle aziende più piccole».

Insomma, con questa riforma i Confidi “tornano sul mercato” al fianco ed a sostegno delle imprese.

Tutte le aziende potranno accedere alla garanzia sul finanziamento attraverso la valutazione del rating basato su cinque classi di rischiosità: “sicurezza”, “solvibilità”, “vulnerabilità”, “pericolosità” e “rischiosità”. Solo quest’ultima esclude l’azienda dai finanziamenti. «Fogalco – conclude Martinelli – sta implementando una piattaforma di valutazione del rating, secondo il “Modello Mediocredito” per “mediare” la fascia di merito attribuita all’imprenditore rispetto ai criteri determinati dall’Istituto Bancario». L’importo massimo garantito per impresa è di 2,5 milioni di euro.

La riforma introduce anche un’altra novità sostanziale per il mondo della garanzia: la cosìddetta “Garanzia Tripartita”. «I finanziamenti fino ad un importo di euro 120 mila euro – spiega Antonio Arrigoni, direttore di Fogalco – saranno garantiti da Fogalco tramite la società partecipata Asconfidi Lombardia nella misura del 67%. Per velocizzare e agevolare la fase di istruttoria e ammissione alla garanzia si utilizzerà anche un proprio modello di rating implementato con l’ausilio di una società di service già sperimentata. Anche in questo caso il beneficio per le imprese sarà significativo in quanto la “riassicurazione e controgaranzia” del Fondo dello Stato consentirà al sistema bancario di mettere a disposizione, concordate per tempo, risorse per i progetti di crescita, sviluppo e liquidità a condizioni particolarmente vantaggiose. La “Garanzia Tripartita” non prevede l’acquisizione di ulteriori garanzie reali, assicurative e/o bancarie».




L’arte della caffetteria e della miscelazione all’Accademia del Gusto

info@ascomformazione.it




A Monasterolo protagonisti i sapori della Val Cavallina

Domenica 31 marzo 2019 nella suggestiva cornice del Castello di Monasterolo, sul lago di Endine, si tiene “I sapori della Val Cavallina”, una giornata dedicata ai prodotti e alle eccellenze culinarie locali. Dalle 10.30 alle 20 sono in programma showcooking gourmet con degustazioni, esposizione e vendita di prodotti a km zero, visite al castello, musica e piatti a km zero
La giornata è alla sua terza edizione ed è promossa dal Comitato turistico inValCavallina.
Le prime due edizioni si sono svolte il 4 marzo 2018 alla Villa Redona di Trescore Balneario e il 28 ottobre 2018 all’Ex Monastero Benedettino di San Paolo d’Argon.
L’iniziativa vuole essere l’occasione per riproporre con rinnovato entusiasmo al pubblico i volti e i prodotti dell’offerta culinaria a km0 del nostro territorio.
Ingresso libero. Per informazioni: Comitato turistico inValCavallina 3899174893 – info@invalcavallina.it

foto credit: InValcavallina



Al via la seconda edizione degli Stati Generali della Mobilità

Tredici mesi dopo il primo appuntamento, tornano a Milano gli Stati Generali della Mobilità, l’evento itinerante che richiama i maggiori esperti del settore automotive con l’obiettivo di interrogarsi per dare risposte concrete a un settore che ha visto accelerare bruscamente la sua evoluzione, scardinando elementi che erano considerati una certezza. Nel corso del 2018 sono stati organizzati altri due eventi a Bari e Perugia con approfondimenti delle tematiche locali.

Il prossimo 29 marzo si riparte da Milano, con un evento che richiamerà nella sala Orlando della sede di Confcommercio, in corso Venezia 47, i maggiori protagonisti del settore, dai costruttori e importatori di auto ai concessionari, dai giornalisti al mondo delle infrastrutture legate alla mobilità.

Gli Stati Generali della Mobilità, promossi da Federmotorizzazione e Assomobilità Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, hanno contribuito ad approfondire i temi per la ricerca di soluzioni per un settore che si muove tra incognite e nuove frontiere. Sono proprio le prime evidenze concrete ad avere convinto Simonpaolo Buongiardino, promotore dell’evento e Presidente di Federmotorizzazione e Assomobilità, a rinnovare l’impegno anche nel 2019. Una tra le prime emergenze da affrontare in un mondo che si sta confrontando con l’avvio di una nuova era, è rappresentata da una spinta verso una mobilità elettrica che presenta ancora numerose incognite. Lo sviluppo deve passare attraverso la diffusione delle necessarie infrastrutture, ma nella fase di transizione non deve generare svantaggi per le imprese distributrici tradizionali e allo stesso tempo deve favorire lo svecchiamento di un parco circolante attraverso interventi efficaci nel segno della neutralità tecnologica.

È Simonpaolo Buongiardino a chiarire più nel dettaglio i temi di questa seconda stagione:

«Le informazioni fornite dai protagonisti della filiera dell’Automotive durante la prima edizione degli Stati Generali della Mobilità hanno dimostrato come non esista una sola risposta ai quesiti che il comparto sta affrontando: gli interventi da programmare devono essere flessibili, perché l’irrompere di nuove tecnologie, prospetta, in una visione di lungo periodo, la possibilità di poter disporre di capacità innovative, in grado di dare risposte differenti ai mutamenti necessari in tema di sostenibilità complessiva e magari senza focalizzarsi unicamente sulla scelta dell’auto elettrica, sia dal punto di vista economico sia da quello ambientale. La nostra iniziativa intende fornire attraverso il confronto e il dibattito un quadro documentato dell’attualità e una visione prospettica per il futuro. Uno strumento, dunque, di conoscenza e un contributo agli indirizzi strategici dell’operare quotidiano degli addetti ai lavori».

Al dibattito, focalizzato su mobilità elettrica, alternative al diesel, politica dei trasporti, come di consueto moderato dal giornalista Pierluigi Bonora, fondatore del Movimento di opinione #FORUMAutoMotive, interverranno relatori che già hanno fornito il loro contributo nel corso del 2018, al quale se ne aggiungono di nuovi. Il parterre degli autorevoli ospiti comprende:

Simonpaolo Buongiardino, Presidente Federmotorizzazione e Assomobilità
Gian Luca Pellegrini, Direttore di Quattroruote
Pierluigi Ascani, Presidente di Format Research
Franco Fenoglio, Presidente di UNRAE Veicoli Industriali
Roberto Zucchetti, Docente Università Bocconi
Gianmarco Giorda, Direttore ANFIA
Luigi Ottaiano, Responsabile mobilità elettrica Enel X Italia
Claudio Spinaci, Presidente di Unione Petrolifera
Pier Francesco Caliari, Direttore Generale di Confindustria – ANCMA
Francesco Monteamaro, VP Sales Powertrain Solutions Bosch Italia
Sergio Savaresi, Docente al Politecnico di Milano
Aprirà i lavori il Vice Presidente Vicario Confcommercio Imprese per l’Italia Lino Enrico Stoppani

A chiusura dei lavori interverranno:

– Attilio Fontana, Presidente Regione Lombardia (invitato)

– Luca Squeri, Deputato e Presidente FIGISC

– Marco Granelli, Assessore di Milano alla Mobilità e all’Ambiente

Federmotorizzazione – Federazione Nazionale Commercianti della Motorizzazione – rappresenta e tutela sul piano nazionale, gli interessi delle categorie imprenditoriali appartenenti al settore della mobilità, quali: venditori di autoveicoli – motocicli e ciclomotori – parti di ricambio e pneumatici – vendita di prodotti nautici e veicoli ricreazionali “sea & snow” – attività di autorimessa e autoriparazione.