Accelera il terziario a Bergamo: fatturati su,+5,8% nei servizi e +2% nel commercio al dettaglio

Nel secondo trimestre l’andamento del comparto risulta migliore delle aspettative, anche per l’effetto dei prezzi; aumentano però le incertezze 

Nel secondo trimestre corre il volume d’affari del settore terziario a Bergamo. E’ quanto emerge dall’Osservatorio della Camera di Commercio di Bergamo.
In particolare, nei servizi le imprese con almeno 3 addetti mettono a segno una variazione su base annua ancora molto marcata (+20,1%), mentre nel commercio al dettaglio la crescita tendenziale si ferma al +6%. La dinamica più recente è però meglio leggibile dall’analisi delle variazioni congiunturali, ossia calcolate rispetto al trimestre precedente, indicatore che per i servizi raggiunge il +5,8%, evidenziando un’ulteriore accelerazione della velocità di crescita. Il commercio, che nel primo trimestre aveva evidenziato un rallentamento, si riporta anch’esso su ritmi sostenuti (+2%). I livelli di attività, misurati dagli indici calcolati rispetto al 2010, raggiungono il punto di massimo della serie storica per quello che riguarda i servizi (113,9), mentre si riportano sui valori di undici anni fa nel commercio al dettaglio (94,6). Se quindi i timori di una possibile interruzione della fase di crescita non si sono al momento avverati, anche per l’effetto dell’aumento dei prezzi che contribuisce a “gonfiare” i risultati di fatturato, il clima di fiducia degli imprenditori registra però un peggioramento, indice della grande incertezza che grava sulle prospettive per la seconda parte dell’anno.
Le imprese bergamasche dei servizi hanno archiviato un secondo trimestre decisamente positivo, in linea con quanto avvenuto anche a livello regionale: le variazioni tendenziali (+20,8%) e
congiunturali (+5,7%) registrate in Lombardia risultano infatti molto simili.
La crescita su base annua è guidata soprattutto dai servizi di alloggio e ristorazione, che hanno messo a segno una variazione tendenziale superiore al 50%. Positivi anche i risultati conseguiti dal
commercio all’ingrosso e dai servizi alle imprese.
La “marcia” dei prezzi si conferma molto sostenuta (+3,6% congiunturale), elemento che deve indurre cautela nell’analizzare la dinamica del fatturato: è infatti evidente come la crescita in termini
reali del volume d’affari, ossia al netto dei prezzi, sia sicuramente più ridotta. Il commercio all’ingrosso e le attività di alloggio e ristorazione sono i due comparti dove i prezzi mostrano le
maggiori tensioni. Va tuttavia sottolineato come la velocità di crescita dei listini risulti in lieve rallentamento rispetto ai primi tre mesi dell’anno, quando l’incremento aveva raggiunto il +5%.
Anche il numero di addetti, che nel primo trimestre aveva registrato una diminuzione, mostra una ripresa (+0,5% il saldo tra entrate e uscite nel trimestre).
Le aspettative per l’occupazione rimangono comunque in area positiva (+5 il saldo tra previsioni di crescita e diminuzione), mentre sul fatturato le previsioni svoltano in area negativa per la prima
volta dopo 5 trimestri: si tratta di un saldo negativo di entità ridotta (-4), ma che ben rappresenta l’incertezza degli imprenditori sulla possibile evoluzione degli affari nella seconda metà dell’anno.

Il risultato del commercio al dettaglio in provincia di Bergamo mostra una crescita più significativa nel trimestre rispetto a quella evidenziata in media regionale: in Lombardia il fatturato
è infatti aumentato del +5,4% su base annua e del +1,5% rispetto al trimestre precedente. L’incremento registrato in provincia riguarda gli esercizi non specializzati, che comprendono
supermercati e minimarket, e soprattutto quelli non alimentari, che dopo il forte calo causato dall’emergenza sanitaria stanno evidenziando una intensa fase di ripresa. Si conferma invece il
trend negativo dei piccoli negozi alimentari.
Ancora più che nel caso dei servizi, la dinamica del fatturato del commercio al dettaglio deve essere considerata con cautela data la spinta crescente fornita dai prezzi. I listini degli esercizi
commerciali mostrano infatti un ulteriore surriscaldamento, raggiungendo l’aumento record del +4,6% su base trimestrale. Il direttore Ascom Confcommercio Oscar Fusini, non nasconde però preoccupazione per i prossimi mesi tra crisi di Governo e conflitto in Ucraina: “Siamo contenti dei dati positivi del terziario. Questa crescita  è dovuta al recupero che il settore ha messo a segno dal 2021. Temiamo però per il futuro. Le aspettative sono negative per i prossimi mesi dove il problema del caro energia e del conflitto in Ucraina si acuiscono anche alla luce dell’attuale  crisi di Governo”. Le valutazioni sugli ordini ai fornitori confermano l’ipotesi di un rafforzamento della crescita: le indicazioni delle imprese segnalano un aumento rispetto allo stesso trimestre del 2021 nel 31,3%dei casi, a fronte di un 22% di giudizi di diminuzione. Il saldo, pari a +9,3, torna quindi positivo dopo il valore nullo registrato nel trimestre scorso. Le scorte vedono una leggera prevalenza di valutazioni di esuberanza rispetto a quelle di scarsità, determinando un saldo (+5,1) in linea con il valore dello scorso trimestre e con quelli del periodo pre-Covid.
Anche il dato occupazionale evidenzia un miglioramento, con la variazione tra addetti a fine e inizio trimestre che si riporta in territorio positivo (+0,8%), confermando la tendenza crescente registrata negli ultimi anni, al di là delle oscillazioni dei singoli trimestri. Le aspettative degli imprenditori mostrano un leggero deterioramento per quanto riguarda fatturato
e ordinativi: nel primo caso il saldo tra previsioni di crescita e diminuzione si attesta sul valore nullo, mentre nel secondo scende a -7. Si tratta di valori più bassi rispetto all’ultimo trimestre, ma il
calo è di entità limitata e sembra indicare un aumento dei margini di incertezza più che un tracollo del clima di fiducia. Restano invece positive le aspettative in merito all’occupazione.

 




I-boost, a Bergamo il primo concept store dedicato al benessere di Estecare

L’azienda, distributore esclusivo di tecnologie in ambito medicale applicate all’estetica, ha scelto Bergamo come suo quartiere generale

Un nuovo concetto di bellezza e benessere, basato su un allenamento attento all’equilibrio tra mente e corpo. Apre a Bergamo Estecare, il distributore esclusivo in Italia, delle tecnologie nate in
ambito medicale e applicate al mondo dell’estetica ideate dalle aziende italo francesi Allcare Innovations France e i-Tech Industries. Un gruppo internazionale presente in 40 Paesi e 4.500 centri estetici. “Estecare è il distributore esclusivo per Italia di tecnologie innovative in campo estetico e ha aperto la sua sede a Bergamo, portando per la prima volta nel nostro Paese un allenamento
rivoluzionario nato dai laboratori Allcare Innovations France e i-Tech Industries – spiega l’amministratore delegato di Estecare, Roberta Caldara –. Allcare Innovations si occupa della ricerca, costruzione e commercializzazione di soluzioni innovative al servizio della salute e del benessere psico-fisico. i-Tech Industries è un’azienda specializzata nello studio della struttura della pelle e dei suoi cambiamenti e ha sviluppato nell’ultimo decennio tecnologie all’avanguardia che offrono soluzioni efficaci per trattamenti anti-age viso e corpo. Portiamo in Italia il successo di un
gruppo nato 15 anni fa e oggi presente in 40 Paesi nel mondo e adottato in 4.500 centri estetici, spa hotel e luxury resort nel mondo”.
Tra le tecnologie più all’avanguardia nel settore estetico arriva per la prima volta in Italia b-moove®, una tecnologia con movimento elisferico® che riproduce il naturale andamento a spirale dei muscoli e delle articolazioni e stimola il sistema propriocettivo, ossia la capacità di percepire a occhi chiusi la posizione del proprio corpo nello spazio. b-moove® esercita un’azione a tre
dimensioni: rotazione, inclinazione, movimento eccentrico. Garantisce così di: bruciare le calorie grazie all’allenamento e al lavoro naturale su tutto il corpo; rimodellare il corpo grazie alla
stimolazione e tonificazione di tutti i muscoli; migliorare il portamento lavorando sulla stabilità e rinforzando la colonna vertebrale.
“Il fulcro di b-moove® – spiega Roberta Caldara, AD Estecare – nasce proprio da questa consapevolezza: lavorando dall’interno verso l’esterno, permette di stimolare la coordinazione tra
corpo e mente, riattivare tutti i collegamenti neurosensoriali e riequilibrare la figura”. La tecnologia b-moove® è stata presentata ufficialmente all’ultima edizione della Fiera Cosmoprof di Bologna dal 28 aprile al 2 maggio scorsi, punto di riferimento per l’intera industria della cosmetica e della bellezza professionale.
Negli spazi rinnovati di Piazza Dante a Bergamo ha inaugurato il nuovo concept store dedicato al beauty e al wellness: Estecare ha infatti  aperto il primo i-Boost® center in Italia, in via Monte Sabotino 2/A.  i-Boost® si basa su un approccio scientifico alla bellezza e su competenze tecnologiche avanzate, e offre trattamenti personalizzati per ogni singolo cliente combinando due dispositivi rivoluzionari: icoone® e b-moove®. Grazie alle due tecnologie che lavorano insieme è possibile avere in poche sedute risultati mai visti prima: icoone®, che rigenera la struttura del tessuto connettivo ridisegnando le forme del corpo, e b-moove®, che migliora la postura e l’equilibrio aumentando il tono muscolare in modo naturale.




Associazioni di categoria unite per la continuità dell’azione del Governo Draghi

Questa mattina in Confindustria l’incontro e l’appello congiunto lanciato ai parlamentari bergamaschi

Dopo che più di mille sindaci hanno aderito alla lettera aperta per convincere Draghi a restare al governo, anche le associazioni di categoria sono scese in campo compatte perché il premier ritirasse le dimissioni. Un forte appello per la continuità del Governo Draghi che ha fatto eco questa mattina nell’Auditorium di Confindustria Bergamo dove le associazioni hanno espresso la loro forte preoccupazione in relazione alla crisi politica apertasi negli ultimi giorni e per presentare ai parlamentari bergamaschi (in sede o in video collegamento) l’appello congiunto a favore della continuità dell’azione del governo Draghi. Ad ascoltare le loro istanze c’erano infatti Alessandra Gallone e Gregorio Fontana (Forza Italia), Cristian Invernizzi, Daniele Belotti, Simona Pergreffi e Roberto Calderoli (Lega), Elena Carnevali, Antonio Misiani e Lyela Ciagà (Partito Democratico). Un appello accorato quello che 15 associazioni di categoria dei comparti dell’industria, del commercio, dell’artigianato e delle cooperative hanno rivolto ai parlamentari: in meno di 48 ore le associazioni hanno raccolto l’invito di Confindustria a creare un’alleanza capace di parlare a una sola voce e in grado di mettere la politica di fronte alle sue responsabilità, rispetto alla crisi di Governo.

Le Associazioni firmatarie dell’appello  
Presenti Ance Bergamo; Ascom Bergamo; Cdo – Compagnia delle Opere Bergamo; CNA Bergamo; Coldiretti Bergamo; Confagricoltura Bergamo; Confai Bergamo; Confartigianato Imprese Bergamo; Confcooperative Bergamo; Confesercenti Bergamo; Confimi Apindustria Bergamo; Confindustria Bergamo; FAI Bergamo; LIA Bergamo; Unione Artigiani Bergamo). Per i presidenti delle associazioni numerose emergenze caratterizzano lo scenario economico, dalle tensioni geopolitiche internazionali, con le importanti conseguenze su disponibilità e prezzi degli input produttivi, alle ripercussioni sul sistema logistico; dai rincari sui beni energetici alle dinamiche inflattive interne; dalla situazione pandemica che impatta sulla salute e sulla mobilità delle persone ai fattori climatici e ambientali che pregiudicano numerose attività.
In ragione di queste emergenze considerano fondamentale la continuità nell’azione di governo, per garantire al Paese e al suo sistema economico e sociale una guida stabile, chiara e indiscussa, e che senza indugi prosegua nel cammino di riforme e di investimenti avviatosi con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si appellano dunque al senso di responsabilità del Governo in carica, affinché non rinunci al proprio mandato, e delle forze politiche presenti in Parlamento affinché confermino la loro fiducia all’Esecutivo.

 




Buoni pasto, fissato il tetto al 5% delle commissioni

Fusini:”È il primo presupposto per un servizio migliore per esercenti e lavoratori”

Con l’approvazione del Decreto legge Aiuti di Stato, è diventata legge il tetto del 5% alle commissioni a carico di bar, ristoranti, esercizi di vicinato, supermercati e ipermercati nelle gare per l’acquisto dei buoni pasto destinati ai dipendenti pubblici.
È questo il primo risultato del lavoro che ha visto unite le associazioni della ristorazione e del commercio per rispondere al disagio di migliaia di imprese costrette a pagare una tassa occulta del valore di centinaia di milioni di euro per assicurare il servizio ai lavoratori che utilizzano ogni giorno il buono pasto.

“È un primo importante risultato raggiunto. Dare sostenibilità all’esercente significa migliorare la qualità del servizio e aumentare il valore reale del buono anche per il lavoratore- sottolinea il direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini- Chi si aggiudicherà le prossime gare pubbliche per i buoni pasto non potrà più imporre agli esercenti una commissione maggiore del 5%. La prossima gara Consip del valore di oltre 1,2 miliardi di euro sarà il banco di prova per valutare l’efficacia della nuova normativa nel segnare una profonda discontinuità con le precedenti gare che hanno portato a commissioni addirittura superiori al 21 per cento”.

Resta comunque la necessità di una riforma strutturale del sistema dei buoni pasto, per intervenire anche sulle gare private che oggi non sono interessate dal provvedimento appena approvato e che, tuttavia, valgono due terzi del mercato. Occorre adottare modelli di regolazione mutuati da altri Paesi europei, mettendo al centro la salvaguardia del valore reale del buono pasto, da quando viene acquistato dal datore di lavoro a quando viene speso dal lavoratore. Ed è bene ricordare che questo strumento prevede già importanti vantaggi sia per il datore di lavoro con la decontribuzione, sia per il lavoratore con la defiscalizzazione.

Il valore annuale complessivo dei buoni pasto tra città e provincia è di oltre 70,3 milioni di euro (dato 2022, in crescita di oltre 4 milioni di euro rispetto al 2021, secondo stime Ascom); sono interessati 58.200 lavoratori. Ad accettare i ticket sono oltre 800 tra trattorie, bar, ristoranti, negozi di alimentari (stime Ascom Confcommercio Bergamo).




Promoberg, Luciano Patelli designato presidente, Matteo Zanetti vice

Nominato il nuovo consiglio d’amministrazione, manca l’assegnazione dell’incarico al nuovo amministratore delegato

Con l’approvazione del Bilancio 2021, l’Assemblea dei soci di Promoberg ha nominato il nuovo Consiglio di amministrazione. Luciano Patelli, consigliere, è stato designato presidente. E’ stato votato il nuovo consiglio di amministrazione che vede Matteo Zanetti vicepresidente e in consiglio Lorenzo Pinetti, Lorenzo Cereda, Giuseppe Cristinelli, Renato Giavazzi, Carlo Loffreda, Leone Algisi. “Ringrazio per il lavoro svolto il dottor Fabio Sannino, con cui ho condiviso le difficoltà e le soddisfazioni di questo triennio- ha commentato Luciano Patelli-. Sono contento di questa designazione e mi metto da subito al lavoro con grande responsabilità, impegno e condivisione”.
Luciano Patelli, classe 1958, è titolare dell’omonima società attiva nei servizi immobiliari a Bergamo. Dal 2022 vicepresidente vicario di Ascom Confcommercio Bergamo, ricopriva già la
carica di vicepresidente dal 2018 ed è nel direttivo di Ascom dal 2009. E’ membro del consiglio d’amministrazione di Fogalco Soc. Coop dal 2006. Da quest’anno Patelli è presidente di Asseprim
Bergamo, la nuova rappresentanza Ascom della realtà dei servizi d’impresa. Dal 1995 è iscritto al ruolo periti ed esperti immobiliari della Camera di Commercio. Dal 2004 al
2017 è stato presidente Fimaa Confcommercio Bergamo; dal 2004 al 2016 consigliere regionale Fimaa e dal 2015 al 2017 coordinatore regionale Fimaa. Dal 2009 consigliere Regionale
Confcommercio Lombardia, dal 2016 consigliere Confedilizia Bergamo. Dopo essere stato nominato nel 2019 vicepresidente, oggi è stato indicato dai soci come nuovo presidente di
Promoberg, Società che gestisce la Fiera di Bergamo.
Nel presentare il Bilancio 2021 e il Piano di sviluppo 2022-2026, Promoberg torna ed essere una società con uno stato patrimoniale solido (avendo ripristinato il patrimonio netto), un portfolio di manifestazioni fieristiche in parte già molto efficaci e con un concreto scenario di sviluppo per nuovi eventi anche dal profilo internazionale e nel settore congressuale e Mice (meeting, incentive, conferenze and exibition).
Il Bilancio 2021 chiude con un utile di 1,2 milioni di euro. Al risultato della gestione contribuiscono in modo determinante i contributi pubblici ricevuti dalla società come ristori per compensare lo stop delle attività causato dalla pandemia da Covid-19.
Il Piano di sviluppo 2022-2026 – redatto con l’assistenza di PwC, primaria società di revisione e consulenza strategica alle imprese, approvato dal Consiglio di amministrazione di Promoberg e presentato quest’oggi ai soci di Promoberg e Bergamo Fiera Nuova, la società proprietaria del quartiere fieristico di via Lunga – vede la società tornare alle performance pre-pandemia nel 2024 (+676mila euro di differenza, tra ricavo e costo di produzione), utilizzando il 2022 (-233mila euro) e il 2023 (-536mila euro) per garantire gli investimenti necessari per tornare all’utile di bilancio negli anni successivi.
La previsione del Piano è arrivare nel 2026 ad un fatturato di circa 14 milioni di euro (dagli attuali 8 milioni di euro), con un tasso di crescita composto su base annua del 14%. Il Piano prevede anche l’inserimento di una nuova figura apicale nell’organizzazione della società, l’Amministratore delegato, che rappresenta un elemento di novità nella governance di Promoberg.
Il Bilancio 2021, il primo che Promoberg approva dopo la sua trasformazione in Srl, chiude con un utile netto di esercizio di 1.225.024 euro, contro una perdita di euro 938.846 dell’esercizio precedente, formatosi anche grazie alla contabilizzazione di contributi in conto esercizio per euro 2.650.664. Si tratta di un risultato che ha beneficiato, in modo straordinario, dei contributi statali e regionali di ristoro dei danni e delle perdite subite negli esercizi 2020 e 2021 a causa della pandemia.

La contabilizzazione dell’utile ha consentito di incrementare il patrimonio netto contabile della società (capitale sociale e riserve), portandolo dal saldo di euro 854.254 esistente al 31 dicembre 2020 a quello di euro 2.079.277 rilevabile al 31 dicembre 2021. L’utile di esercizio, derivando da utili formati con contributi pubblici, è stato accantonato a riserva indisponibile. Oltre ai contributi in conto esercizio sopra menzionati, la società ha potuto beneficiare nell’esercizio 2022 anche della definitiva assegnazione del finanziamento agevolato concesso da Simest di euro 2.508.618,25, già da questa deliberato nell’esercizio 2021, e la cui erogazione era subordinata al perfezionamento della trasformazione dell’ente associativo in società di capitali; trasformazione perfezionata in data 25/1/2022 con l’iscrizione presso il Registro Imprese della Camera di Commercio di Bergamo.
Sempre in tema di contributi, Promoberg incasserà nel corrente esercizio l’importo di circa 476mila euro a titolo di contributo in conto capitale a fronte del completamento degli investimenti effettuati a valere sul Bando Rilancio dei quartieri fieristici 2021. Investimenti iniziati nell’esercizio 2021 e che hanno principalmente riguardato l’automazione del parcheggio di via Lunga, il rifacimento della pavimentazione dei padiglioni (ad oggi completati) e l’aggiornamento tecnologico del Centro Congressi e della Galleria Centrale della Fiera, in via di
completamento nel mese di luglio.
Promoberg ha inoltre conseguito proprio pochi giorni fa l’aggiudicazione di un contributo di euro 650mila euro dal Ministero del Turismo in relazione ad un bando PNRR per l’efficientamento
energetico del Palacreberg (struttura comunale gestita da Promoberg) ed è in attesa di conoscere l’esito di un’altra domanda di contributo presentata sempre al Ministero del Turismo per la
realizzazione di una tettoia fotovoltaica in copertura del parcheggio antistante la Fiera.
Obiettivo del Piano di sviluppo 2022 – 2026 è consolidare le performance della società tornando all’utile di esercizio dall’anno 2024, arrivando nel 2026 ad un fatturato di circa14 milioni di euro
(dagli attuali 8 milioni di euro), con un tasso di crescita composto su base annua del 14%. Per raggiungere questo risultato, il Piano individua 5 ambiti di sviluppo strategico e 26 linee guida.
I 5 ambiti – che si configurano come le aree in cui prioritariamente operare per ottenere i risultati previsti a Piano – sono:
1) L’ottimizzazione delle performance dell’attuale modello di business
2) Il consolidamento delle fiere di maggior successo e aggiornamento dei format delle manifestazioni più tradizionali o con performance migliorabili
3) L’organizzazione e sviluppo di nuove manifestazioni e format (con un’intensificazione del calendario fieristico B2C e B2B, con 10 nuovi eventi a portfolio avviati o da avviare e altri 3 di
impatto da ideare e/o acquisire nei prossimi 5 anni)
4) L’intensificazione dell’attività di internazionalizzazione (con manifestazioni esistenti o nuove, il rafforzamento del programma «incoming buyers» e dei servizi per la permanenza business e
turistica)
5) L’ampliamento di nuove collaborazioni strategiche e strutturali con enti, associazioni, imprese pubbliche e private (tra cui Provincia e Comune di Bergamo, Camera di Commercio, Università di
Bergamo, mondo associativo ed economico).
Per raggiungere gli obiettivi, il Piano prevede oltre all’inserimento della figura dell’Amministratore delegato anche il rafforzamento della struttura professionale di Promoberg, portando nei prossimi cinque anni il numero dei dipendenti dagli attuali 15 alle 20 unità, con l’aggiunta di diverse e specifiche figure professionali.

Nuovo impulso alle fiere, puntando all’internazionalizzazione

I risultati ipotizzati si potranno ottenere solo ampliando il calendario fieristico, sfruttando le potenzialità di alcune delle manifestazioni già in portfolio oltre che incrementando decisamente
l’attività congressuale.
Le manifestazioni fieristiche passano dalle 15 nel 2022 a 20 nel 2023 (nonostante la mancanza di IVS e B2Cheese, che hanno cadenza biennale); a 22 nel 2024 e a 23 nel 2025 e 2026. Oltre alle già
affermate Ivs e Creattiva, il Piano prevede uno sviluppo internazionale per altre fiere, iniziando da B2Cheese, la fiera dedicata alla filiera professionale del formaggio.
Il Piano di sviluppo 2022-2026 prevede una crescita significativa per l’attività congressuale di Promoberg che, si stima, possa raggiungere nel 2026 un fatturato di oltre 630mila euro (dagli attuali
260mila euro) con un tasso di crescita composto su base annua di + 28%.
Promoberg punta, quindi, a potenziare decisamente le attività extra fieristiche, partendo da quelle congressuali e del settore Mice (meeting, incentive, conferenze and exibition), candidando  Bergamo ad avere un ruolo di rilievo nel settore: una nuova sfida per Promoberg, per potenziare un business che ha importanti margini di sviluppo e produce ricadute positive per tutta l’economia e la promozione del territorio, anche all’estero.
Promoberg ha le potenzialità per diventare un polo di coordinamento e gestione di più strutture congressuali, facendo leva su sinergie con poli quali Treviglio – a partire dalla Fiera della città – e
lo stesso Teatro Creberg (se sarà confermata la gestione a Promoberg).
Il Piano prevede anche una serie di possibili miglioramenti (upside) dei risultati presentati, ossia azioni non ancora quantificate nel documento – in quanto non corredate ad oggi da sufficienti o
solide informazioni disponibili –, ma che possono consentire un ulteriore sviluppo dei risultati previsti. Tra queste: collaborazioni con enti del territorio e/o di respiro internazionale per far
evolvere i format fieristici e attrarre nuove manifestazioni; avvio del nuovo business della gestione degli allestimenti; ampliamento del quartiere fieristico; riqualificazione energetica del polo
fieristico, …).
“Il Piano di sviluppo rappresenta non un punto di arrivo, ma un punto di partenza- ha sottolineato Fabio Sannino, nel lasciare l’incarico di presidente Promoberg-. La scelta di
presentarlo sia ai soci di Promoberg che a quelli di Bergamo Fiera Nuova indica in modo chiaro una direzione ed un metodo: la strada del futuro della Fiera può e deve – per quanto possibile –
essere costruita insieme, puntando a quelle sinergie tra imprese, associazioni datoriali e istituzioni che – quando perseguite con determinazione – mettono sempre la nostra città in grado di
raggiungere obiettivi di assoluta eccellenza. Promoberg è partita da una riflessione su sé stessa, sulla propria capacità operativa e sulle proprie
potenzialità di crescita e recupero di redditività. Abbiamo lavorato su uno scenario ottimistico, perché bisogna credere nelle proprie idee, ma bisogna essere consapevoli che i risultati attesi
saranno raggiungibili solo con un intensissimo lavoro su tutti i fronti ed in un contesto di massima collaborazione associativa ed istituzionale”. Le difficoltà del momento post pandemico e lo scenario di grande incertezza verso il futuro hanno portato gli operatori fieristici ad accelerare i processi di aggregazione tra gli eventi del settore, riducendone il numero assoluto e rendendoli più partecipati e rappresentativi. “Promoberg, quindi, deve puntare a presidiare nuovi ambiti specialistici su cui il nostro ecosistema imprenditoriale può e deve dire la sua, a partire dai bisogni e dalle aspettative delle imprese. Per fare ciò, la figura di un Amministratore delegato è indispensabile per dare più respiro, anche internazionale, all’azione della società”.
Il tema del dimensionamento del quartiere fieristico andrà affrontato con grande attenzione: ampliare il polo di Bergamo è operazione lunga, complessa e costosa: ma è una operazione
possibile e, in prospettiva, necessaria per attrarre manifestazioni che necessitano di spazi espositivi più estesi, ma anche poter contare su spazi di compensazione per garantire
allestimenti/disallestimenti di eventi contestuali o susseguenti. Per realizzare materialmente nuovi spazi occorre avviare sin d’ora un proficuo confronto con Bergamo Fiera Nuova, proprietaria del
quartiere fieristico, e le Istituzioni del territorio. La relazione virtuosa con l’aeroporto di Bergamo può dare i suoi migliori frutti non solo nell’abbinamento all’attività fieristica, ma anche a quella congressuale. Bergamo, può e deve fare sistema per diventare in pochi anni un punto di riferimento nel panorama nazionale del turismo congressuale ed avere un ruolo centrale nella attività di networking tra imprese e Pubblica Amministrazione”.




Non c’è che dire. L’Italia è una bella orchestra, ma suona per pochi

Da una parte trombe e tromboni per l’entrata in vigore, dal 30 giugno, delle sanzioni per il mancato incasso tramite POS, misura risolutiva secondo il direttore d’orchestra per dare
attuazione al PNRR grazie alle azioni efficaci aggiuntive volte a ridurre l’evasione fiscale.
Dall’altra, proprio nel momento in cui il bisogno di aiuto aumenta, violini ed arpe annunciano con delicatezza la scadenza del tax credit al 100% sulle commissioni di pagamento e la fine del credito di imposta per l’acquisto o il noleggio di POS collegati a registratori di cassa e server.
Bella musica per molti non c’è che dire. Peccato che a pagare questo ennesimo giro di valzer saranno sempre i soliti commercianti.

Dino l’acidino




Pos, nuova convenzione Ascom BPER per i soci

L’accordo prevede condizioni vantaggiose a partire dall’ installazione gratuita 

In vista dell’imminente entrata in vigore, il 30 giugno, delle sanzioni in capo agli esercenti in caso di mancata accettazione dei pagamenti elettronici di qualsiasi importo, Ascom Confcommercio Bergamo ha stipulato una convenzione con Banca BPER.

L’accordo è riservato ai soci Ascom che non abbiano ancora introdotto il Pos all’interno della loro attività imprenditoriale e prevede installazione gratuita, sei mesi di canone gratuito e a seguire un costo mensile che va dai 14,60 euro alla gratuità, a seconda delle transazioni fatte in un mese. Le commissioni applicate vanno dallo 0,70% per i Pagobancomat, all’ 1,05% per Visa, all’1,10 % per Mastercard. La tipologia di Pos è un Gprs C-less Car Dati Cliente.

“Considerato che è ancora ampia la fascia delle imprese che non si è dotata di un sistema di incasso elettronico, abbiamo stretto con una delle banche fortemente radicate sul territorio una convenzione specifica pensata appositamente per loro – spiega Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo – Le condizioni sono molte interessanti anche per le imprese che avranno bassi incassi con i pagamenti elettronici e poche transazioni”.

“È con grande soddisfazione che avviamo con Ascom Confcommercio Bergamo una collaborazione che offrirà alle realtà associate l’opportunità di sottoscrivere un servizio ormai indispensabile nell’attuale mondo del lavoro- ha commentato Luca Gotti, direttore territoriale Lombardia Ovest di BPER Banca-. Grazie a quest’offerta, infatti, gli imprenditori associati potranno sottoscrivere, a condizioni vantaggiose, il servizio POS GPRS. BPER Banca conferma così il suo impegno a fianco delle associazioni di categoria, delle realtà produttive e dei lavoratori nei territori presidiati”.

Per informazioni consulenza@ascombg.it e 035 4120123

 

 

 

 

 

 




Vincanto, una targa in ricordo di Gian Battista Bolognini, patròn della “Trattoria Bolognini”

Omaggio al ristoratore, promotore della tipicità e ambasciatore dei prodotti locali,  scomparso all’improvviso

«A ricordo di Gianbattista Bolognini. Ristoratore e viticoltore (6 gennaio 1950-19 febbraio 2022). Per la sua passione, dedizione e umanità nel promuovere il territorio»: è questo il messaggio inciso sulla targa alla memoria del ristoratore Bolognini che sabato 25 giugno è stata consegnata alla famiglia nella Sala consigliare del Municipio di Carvico, ex palazzo Medolago Albani, in occasione della manifestazione “Vincanto – Percorso d’avvicinamento e degustazioni dei vini del Monte Canto”. La manifestazione , nata con l’obiettivo di valorizzare l’enogastronomia locale, è stata l’occasione per rendere omaggio al ristoratore Gian Battista Bolognini scomparso nei mesi scorsi all’età di 72 anni. Una morte improvvisa, che ha destato profondo dolore nei tanti che lo conoscevano e non solo nella moglie Grazia e nei figli Cristian e Romina (e i quattro nipoti) con cui Bolognini portava avanti la storica trattoria omonimia, a due passi da Sotto il Monte, da oltre 70 anni punto di riferimento per la cucina bergamasca dell’Isola, non a caso insignita nel 2017 del riconoscimento di Attività storica della Regione Lombardia.

«Battista era un uomo semplice e perbene, schietto, sempre sincero, attento e rispettoso delle istituzioni. Si faceva voler bene dappertutto, anche in Ascom – ricorda Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Era una persona semplice ma intelligente e, a suo modo, geniale. Fu il primo con i figli Cristian e Romina a capire come il prodotto tipico potesse fare la differenza a tavola, facendo il percorso inverso dell’agriturismo, cioè da ristoratore ad agricoltore, per fornire i propri prodotti a km 0 in cucina e coronando con questo anche quella sua grande passione per la terra che lo portava a lavorare nella sua vigna. Alla sua amata famiglia rivolgiamo un grande abbraccio da tutta la nostra Associazione e questa targa è un modo per mantenere vivo il ricordo di un grande uomo».




Mobilità, il punto dell’Osservatorio Format Research

Cresce l’importanza di ibrido ed elettrico, ma l’usato va valorizzato 

La «mobilità che si mobilita» e lancia un messaggio al mondo dell’automotive. Presso la sede della Confcommercio di Varese si è tenuto l’evento «Mobilita», voluto per sottolineare, da una parte la nascita del polo di Federmotorizzazione sul suolo varesino, e per presentare, dall’altra, i risultati dell’osservatorio sulla mobilità di Format Research.
L’evento, moderato da Pierluigi Bonora, promotore di #ForuMAutoMotive, ha visto anche la partecipazione di due esponenti della politica italiana, l’onorevole Luca Squeri, di Forza Italia, che fa parte della commissione Commercio; e l’onorevole Paolo Borchia, europarlamentare della Lega, membro della commissioni Industria, Energia, Ricerca e Trasporti e Turismo. I quali hanno lanciato un chiaro messaggio: «Decarbonizzare significa non usare più petrolio e gas, che oggi rappresentano il 75% del fabbisogno energetico mondiale – le parole di Squeri -. In Italia abbiamo cominciato un percorso sbagliato, dettato dall’Europa, perché la strada decisa è quella di elettrificare tutto. E questo significa che quel restante 25% che oggi produciamo dovrebbe coprire tutto. Impensabile. Potremo arrivare a una vera decarbonizzazione solamente quando riusciremo ad implementare molto di più le fonti rinnovabili. Ma vi piacerebbe vedere tutta la Pianura Padana coperta di pannelli fotovoltaici? A me no, ma bisogna considerare anche le necessità del caso».
Gli fa eco Paolo Borchia: «Nel 2021 il 18% delle auto vendute sono state ibride ed elettriche, un mercato importante, ma che deve ancora crescere; ma bisogna lasciarlo crescere non imponendo dall’alto direttive, ma andando dietro allo sviluppo della tecnologia. Il Governo Draghi? Sono cautamente ottimista. Dico solo che la politica europea ha deciso di dire no al gas russo perché causa dipendenza; ora stiamo andando verso la dipendenza cinese da tecnologia e materie prime».
La giornata è stata aperta da Rudy Collini, presidente di Uniascom Varese: «Dobbiamo sostenere le imprese ed è in questo che la Confcommercio può avere un valore, mettendo attorno a un tavolo tutti gli interlocutori e portando avanti le istanze. La mobilità deve essere vista a 360 gradi, non con semplici paradigmi e in modo parziale».
A coordinare l’attività di Federmotorizzazione sul territorio varesino sarà Roberto Scavuzzo: «Quello di oggi non è un punto di arrivo, ma di partenza, un risultato di due anni di lavori, quando si è deciso di presidiare con Federmotorizzazione la zona di Varese».
Il punto di Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione: «Il 2035 è data talmente lontana che con la velocità di oggi data dalle novità tecnologiche, avverranno mille altre cose che renderanno inutile l’auto elettrica – le parole del presidente – ma questo vedrà anche l’addio a molte aziende italiane, che si scontreranno con la manodopera e la tecnologia cinese, più a buon mercato».
Mentre Loreno Epis, consigliere nazionale di Federmotorizzazione, ha rimarcato l’importanza di avere un mercato dell’usato controllato: «Per ogni 100 vetture vendute, 77 sono usate – la sua riflessione – con transazioni dirette tra privati pari al 55%. Questa è concorrenza sleale, perché non c’è nessuna garanzia legale di conformità, nessuna tracciatura di pagamento, nessun costo da sostenere e nessuna tassa da pagare all’amministrazione finanziaria. Non c’è da sorprendersi se si registra un aumento esponenziale delle truffe online da parte di “finti” commercianti, con pagamenti falsi, trasferimenti di proprietà mai conclusi, autovetture mai consegnate. In Italia il problema non è solo il parco circolante, il più vetusto in Europa, ma va ben oltre».
Ma come stanno le aziende automotive oggi? «Il dato relativo alla fiducia sull’andamento della propria impresa è del 23,5% – così Pierluigi Ascani, presidente di Format Research e titolare della ricerca sul mondo automotive – si tratta di indicatori che danno il segno della crisi. La pandemia e oggi la guerra, insieme alle le decisioni a livello transnazionale sul destino del mercato, non stanno giocando a favore del mercato; tanto che le imprese hanno diminuito i propri organici del 25%, ma nessuno degli intervistati ha previsto licenziamenti. E questo fa ben sperare».
E quale sarà il futuro dell’auto? Claudio Spinaci, presidente di Unem: «Il problema più grave è che stiamo avviando una repentina deindustrializzazione – ha osservato -: il percorso avviato è insostenibile, noi non chiediamo altro che non ci siano norme escludenti, che ci stanno impedendo persino lo sviluppo verso la decarbonizzazione». E per i concessionari non resta che puntare su un tema solo: «La formazione è continua, nel mondo del concessionario e dell’officina oggi è fondamentale», ha chiuso la giornata Massimo Musazzi, responsabile di Busto Motor Company.




Caro energia, un vero salasso per imprese famiglie

Osservatorio Confcommercio: +61% tra gennaio e aprile 2022 per l’energia elettrica, +21% per il gas; fino al 140% in più da aprile 2021 

Gli aumenti delle bollette sono fuori controllo. Se il 2020 verrà ricordato come l’anno della pandemia, il 2022 non potrà che essere etichettato come l’anno della guerra tra Russia e Ucraina e della crisi energetica che coinvolge imprese e famiglie. L’Osservatorio Confcommercio Energia, un’analisi trimestrale realizzata in collaborazione con Nomisma Energia, evidenzia come “la forte dipendenza dal gas russo, dovuta ad una politica energetica che negli ultimi anni si è dimostrata poco lungimirante, ha reso ormai indispensabili interventi mirati per il contenimento dei prezzi al dettaglio dell’energia, arrivati a livelli insostenibili. L’annullamento temporaneo degli oneri di sistema deciso dal governo e gli interventi provvisori sulla fiscalità energetica hanno consentito di alleggerire sensibilmente le bollette elettriche e del gas, ma nonostante ciò i costanti rincari della componente energia continuano a pesare notevolmente sui conti delle imprese”.

Consumi energetici per le imprese

E’ una crescita senza sosta quella del prezzo dell’energia per le imprese del terziario: tra gennaio e aprile 2022, infatti, il prezzo delle offerte elettriche è salito mediamente del 61%, mentre il prezzo delle offerte gas è aumentato del 21%. Allargando il confronto su base annua, tra aprile 2021 e aprile 2022, gli aumenti della spesa annuale di elettricità e gas per il terziario sono ancora maggiori raggiungendo una “forchetta” che va da +110% a +140%. Nel 2022 la spesa in carburante per gli autotrasportatori si dovrebbe collocare sui 37 miliardi di euro, 7 in più rispetto ai 30 miliardi di euro del 2021.

Ad aprile 2022, rispetto alle rilevazioni dello scorso gennaio, si stima un incremento del costo delle forniture di energia elettrica che oscilla tra il 50% fino ad oltre l’80%. In particolare, i dati del primo trimestre 2022 (31 gennaio/30 aprile) testimoniano che la spesa annua per il 2022 in elettricità per un albergo tipo può arrivare fino a circa 137.000 €, con un incremento del 76%, per un ristorante fino ad oltre 18.000 € (+57%), mentre per un negozio alimentare passerà da 23.000 € a 40.000 € (circa il 70% in più), per un bar il conto annuale aumenta del 54%, mentre per i negozi non alimentari il rincaro può arrivare addirittura all’87%. Nel complesso, i comparti del terziario nel 2022 soffriranno un aggravio di spesa più che doppio, passando da 11 miliardi di eurodi spesa nel 2021 a 27 miliardi di euro, sempre che rimangano stabili o in calo gli attuali prezzi. Numeri pesantissimi che testimoniano ulteriormente, qualora ce ne fosse bisogno, il momento di sofferenza delle imprese.

Altrettanto significativi i rincari, su base trimestrale, per la spesa annuale del gas. Si stima che, tra il 31 gennaio ed il 30 aprile 2022, la spesa annuale di gas per tutti i comparti del terziario presi a riferimento è aumentata, arrivando a toccare, in alcuni casi, incrementi pari al 34%. Di particolare rilievo l’incremento registrato per gli alberghi (+6.000€ rispetto alle previsioni di gennaio 2022) e altrettanto importante l’aumento del conto annuale del gas nel settore della ristorazione, passato dai circa 8.000 € delle previsioni di gennaio ai 10.000€ stimati di aprile (+2.000€ di differenza nel giro di pochi mesi). Un +5% si registra invece per i bar, mentre per i negozi – di generi alimentari e non – il “delta” tra le previsioni di inizio anno e aprile è del 31%.

Nel confronto tra aprile 2021 e aprile 2022, la “bolletta annuale” di elettricità è aumentata considerevolmente per tutti i principali comparti del terziario: settore alberghiero (+68.000€), ristoranti (+9.000€), bar (+5.000€), negozi di generi alimentari (+20.000€) e negozi non alimentari (+5.000€).

Incrementi “decisi” anche per la spesa annua per il gas – sempre nel confronto tra aprile 2022 e aprile 2021 – sia per il settore alberghiero (+13.000€) che per i ristoranti (+5.000€). Anche i bar, i negozi di generi alimentari (e non) sono stati colpiti dal “caro gas”, il cui rincaro annuale è pari a circa il 110%.

Consumi energetici domestici

Anche le famiglie hanno sofferto un “balzo” pesantissimo sulle bollette di luce e gas, infatti le tariffe sono più che raddoppiate fra aprile 2021 e aprile 2022. La spesa media annuale di una famiglia tipo, con consumo annuo di 2.700 kWh, sarà di 1.116€ (ossia più del doppio rispetto ai 540€ dell’anno scorso). Per quanto riguarda invece i consumi annui di gas, che per una famiglia tipo sono 1.400 metri cubi, la spesa sarà di 1.731 €. Anche in questo caso, si tratta di un incremento notevole se si pensa che, nel 2021, la spesa media annua si è attestata sui 1.028€ (lo scostamento registrato, per il 2022, è pertanto di +703€). Complessivamente, su quasi 30 milioni di allacci elettrici e 15 milioni per riscaldamento a gas, la spesa complessiva per le famiglie si attesta sui 59 miliardi di euro nel 2022, contro i 32 dell’anno precedente: un aggravio di +27 miliardi di euro sul bilancio delle famiglie che andrà inevitabilmente ad incidere sulla capacità di spesa e sui consumi.

Consumo energetico e impatto ambientale

Abbattere considerevolmente i propri consumi però è possibile. Questo è quanto emerge dalle imprese che hanno seguito i percorsi suggeriti dal sito e dal progetto Imprendigreen Confcommercio. In particolare, le buone pratiche avviate dalle aziende permettono di quantificare un risparmio che si traduce in un minor costo delle bollette e fornisce, al contempo, un contributo all’esigenza di comprimere i consumi di fronte alla crisi energetica internazionale in atto.