Alberghi, credito d’imposta per affitti fino a fine anno

Alessandro Capozzi

 “Apprezziamo il segnale di attenzione che Governo e Parlamento hanno rivolto al settore. Dopo sette mesi di blocco del mercato, durante i quali il contatore dei costi ha continuato a girare vorticosamente, mentre il cassetto dei ricavi è rimasto vuoto, la gran parte delle imprese ricettive e termali è allo stremo delle forze e, tra queste, particolarmente grave è la situazione delle strutture in affitto”.   Con queste parole il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca commenta favorevolmente l’emendamento approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, che prolunga sino a fine anno il credito d’imposta per i canoni di locazione e di affitto d’azienda per terme ed alberghi e introduce alcuni correttivi volti a tener meglio conto delle specificità del settore turismo. “La traversata del deserto si preannuncia lunga, prosegue Bocca, e questa misura – seppur non risolutiva di tutte le difficoltà – aiuta a ridurre il rischio che le imprese siano costrette ad arrendersi, schiacciate sotto il peso di canoni non più sostenibili.” Tre sono i capisaldi dell’emendamento: la validità del credito d’imposta è estesa sino al 31 dicembre 2020 (in luogo della previsione attuale che riconosce il credito per i mesi di marzo, aprile, maggio e giugno oppure, per le strutture turistico ricettive con attività solo stagionale, per i mesi di aprile, maggio, giugno e luglio); il credito d’imposta relativo all’affitto d’azienda è determinato nella misura del 50% (in luogo del vigente 30%); qualora in relazione alla medesima struttura siano stipulati due contratti distinti, uno relativo alla locazione dell’immobile ed uno relativo all’affitto dell’azienda, il credito d’imposta spetta per entrambi i contratti. “Non possiamo che salutare con favore l’emendamento che tiene conto delle grandi difficoltà che il settore sta attraversando- commenta Alessandro Capozzi, vicepresidente del Gruppo Albergatori Ascom Confcommercio Bergamo. L’innalzamento del credito d’imposta dal 30 al 50% rappresenta un importante aiuto per tutte le attività che si trovano in affitto. In questa fase per le nostre imprese far fronte al pagamento di stipendi, tasse e fornitori sta diventando un impegno, perchè i conti troppo spesso non tornano”. 

 

  




Una montagna di botteghe, salvaguardia e attrattore per piccoli borghi e frazioni

Le botteghe di montagna rappresentano spesso l’unico servizio presente e, per questo motivo, sono fondamentali per il permanere delle comunità in tali aree. Il progetto di cooperazione interterritoriale “Una montagna di botteghe” nasce con l’obiettivo di valorizzare l’insostituibile ruolo degli esercizi di vicinato nelle piccole frazioni e borghi montani. Questo progetto della durata biennale intende porre al centro dei processi di sviluppo territoriali le botteghe quali attività commerciali ma anche punti di accoglienza fondati sul valore umano e sul lavoro.

Le attività di progetto intendono quindi rilanciare il sistema botteghe favorendone la connessione tramite la creazione di reti locali interconnesse proiettate sia verso l’interno che verso l’esterno. Azioni di marketing, promozione e comunicazione rafforzeranno la consapevolezza delle comunità locali sull’importanza del sistema botteghe fornendone un’immagine rinnovata.

Mantenere in piedi i negozi di vicinato nelle realtà più periferiche è insieme una sfida e una necessità; perché è complesso far tornare i conti e perché ogni chiusura dà un colpo basso in più accelerando lo spopolamento. Ma le operazioni in questa direzione fortunatamente non mancano. L’ultima in ordine di tempo vede in scena il Gal Garda e Valsabbia, ed è intitolata «Una Montagna di botteghe». Tutto parte dalla Regione, che col Piano di sviluppo rurale mette sul tavolo 312mila euro per il triennio 2020/22. Il Gal è capofila di un gruppo che comprende realtà della Valsabbia ma anche i Gal Valseriana dei Laghi Bergamaschi e Val Brembana e altre realtà bresciane e bergamasche. Il progetto vuole rilanciare il piccolo commercio (alimentari, bar, panifici, trattorie, edicole e tabacchi) dei paesi montani bresciani e bergamaschi, un microsistema economico in grave difficoltà anche per un regime fiscale, giuridico e normativo che non considera i piccoli comuni montani. Questa iniziativa sostiene il commercio cercando soluzioni, e agisce a favore delle aree rurali e montane che soffrono di marginalità economica e sociale. Se i negozi muoiono lo stesso succede alla montagna. Il problema è che tenere aperto un negozio in aree difficili, bilanciando spese e ricavi, richiede fatica e ingegno. Solo l’amore per il proprio lavoro e le radici territoriali fanno sì che non si chiuda. Il percorso previsto da una Montagna di botteghe prevede mappatura dei negozi, valutazione dei dati conosciuti (esercizi, abitanti, visitatori, indici di natalità e mortalità, l’età del gestore) sul territorio per scoprire punti di forza e debolezza, bisogni e aspettative.

Poi la valutazione della connettività del sistema botteghe prima di «lanciare un capillare lavoro d’animazione e supporto agli operatori con una visione progettuale verso la crescita .

Bisogna anche migliorare il collegamento tra botteghe e filiere produttive locali, prodotti tipici, turismo rurale; ma anche con istituzioni e associazioni di categoria. L’obiettivo è far diventare i negozianti ambasciatori del territorio. Insomma, un tentativo di ridare vita alle botteghe rafforzando l’intero «sistema montagna» che coinvolge tante realtà locali bresciane e bergamasche e molti borghi e frazioni.

Questo progetto deve prevedere anche un salto di qualità da parte delle pubbliche amministrazioni. Riconoscendo il valore dei negozi di montagna le amministrazioni comunali devono, e non solo dovrebbero, attuare scelte amministrative consone all’obiettivo che si vuol raggiungere. Dalle parole bisogna passare ai fatti con atti amministrativi ben precisi; uno su tutti, la salvaguardia del territorio e delle sue bellezze in un’ottica di attrattività verso i potenziali clienti; inoltre anche i residenti devono essere loro stessi ambasciatori delle bellezze locali vedendo il turista non come un impiccio ma come un portatore di benessere economico.




La cucina abbatte le barriere, Abf forma cinque aspiranti chef con disabilità psichiche

i cinque “neo diplomati” con Fabio Ferla, sindaco di Calvenzano

L’indipendenza e l’autonomia si conquistano anche ai fornelli. Lo testimoniano i cinque ragazzi, affetti da disabilità psichica, che sabato 2 ottobre hanno ritirato gli attestati di partecipazione al corso “Cucino come te”, promosso dalla onlus “Ci sono anch’io”, in collaborazione con l’Abf di Treviglio. A mettersi alla prova sono stati Stefani Schibuola di Morengo, Sara Omacini di Fornovo, Tazio Fratus di Ghisalba, Debora Magli di Misano Gera d’Adda e Nicolas Filipponi di Lurano.
A seguirli, frequentando il corso con loro, i volontari della onlus Marilena Tognoli e Nicoletta Colleoni. I laboratori sono iniziati a ottobre 2019 per un totale di 30 ore. A febbraio l’emergenza Covid -19 non ha fermato le lezioni, che sono proseguite on line. E, ora, i cinque ragazzi andranno avanti, insieme ad altri compagni che si sono iscritti al nuovo corso annuale, più avanzato di cucina, sotto la guida dello chef Pierfrancesco Sabadini, affiancato da Silvia Duzioni per sala bar. “L’iniziativa rientra nelle attività pensate per rendere il più autonomi possibile i nostri ragazzi che si impegnano nel comprare gli ingredienti, prepararli, cucinare piatti semplici come risotti, primi, arrosti, torte, oltre che nell’apparecchiare e ripulire. Impiegano il loro tempo, sentendosi utili, a lungo termine ci piacerebbe che possano inserirsi nel mondo del lavoro, a dispetto della disabilità”, afferma Elizabeth Escobar, mamma di Stefani. La signora, originaria del Perù, che da 30 anni vive in Italia, è la fondatrice dell’associazione che ha sede a Morengo. Lo scopo della onlus è racchiuso nel motto “Abilità diverse, stessa voglia di vivere”. “Ho voluto creare un gruppo dove i ragazzi potessero condividere esperienze, stringere amicizie, dove tutti  sono liberi di essere se stessi – afferma Elizabeth -. In questo scambio di doni, c’è interazione e integrazione, il dare è reciproco”. L’atmosfera e il calore che si trovano nell’associazione sono tali che tutti si sentono a casa e richiama volontari anche da Treviglio, Misano, Ghisalba, Verdellino e perfino Milano. Molte le attività della onlus, dai corsi di ginnastica rieducativa a quelli di fotografia, dal teatro alla danza, alle serate in compagnia. Info su www.cisonoanchio.com.

Per diventare volontari o accompagnare un diversamente abile, scrivere a cisonoanchio.morengo@gmail.com o chiamare al 342 0543348.




Reti d’impresa e distretti del commercio al via “Better2gether” fino al 9 ottobre

Reti di impresa e Distretti del commercio, modalità di aggregazione sempre più diffuse (+7,7% le imprese in rete in Lombardia rispetto al settembre 2019*), hanno rappresentato una diga di difesa dai colpi durissimi inferti dal lockdown – che in Lombardia lascerà sul terreno 22 miliardi di consumi in meno alla fine di quest’anno – e si stanno rivelando sempre di più una sorta di antidoto alla “solitudine” delle imprese.

A rivelarlo sono le tante testimonianze fornite, a Confcommercio Lombardia, dalle imprenditrici e dagli imprenditori: voci raccolte per dare vita a “Better2gether” – insieme è meglio – la settimana tematica dedicata alle aggregazioni di impresa in programma da domani 5 ottobre fino al 9 ottobre sui canali social (Facebook, Linkedin). “Better2gether” prevede cinque giorni intensi di webinar, interviste, approfondimenti – interamente online – mirati a fornire strumenti utili per affrontare questa fase di “nuova normalità”. Dalle consulenze gratuite per il riposizionamento dell’attività, agli ultimissimi strumenti digitali, alle opportunità fornite dalla finanza pubblica.

Tra i racconti delle imprese, spiccano esperienze di condivisione, di messa in comune di piani di riorganizzazione aziendale per resistere alla crisi, sino a vere e proprie riconversioni di intere filiere in risposta ai nuovi bisogni legati all’emergenza.

“Siamo convinti che le aggregazioni di impresa, oltre ad un’efficacia operativa, abbiano anche un’importanza di metodo perché indicano con chiarezza che la via per ritrovare la crescita passa anche attraverso la ricerca di formule di collaborazione innovative e obiettivi condivisi” commenta Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio Lombardia.

 Per Confcommercio Lombardia queste connessioni sono fondamentali per poter continuare ad essere competitivi e per crescere, per attivare sinergie sull’offerta dei prodotti e dei servizi, per favorire la ricerca di economie di scala, per esplorare nuovi spazi di mercato. Dal confronto e dalle strategie comuni le imprese trovano la forza per affrontare anche un contesto come quello che si sta vivendo: fare rete è un’iniezione di forza e di fiducia verso il futuro. La rete d’impresa è un modello organizzativo di business con cui più imprese si dotano di un apposito accordo – il contratto di rete – incentrato su meccanismi di comunicazione e di coordinamento. Le imprese che hanno sottoscritto un contratto di rete in Lombardia sono quasi 3.800 (il 10% circa del totale nazionale di 37080), il 60% di queste espresse dal terziario.

A Milano le imprese in rete sono 1.355. 126 sono invece i Distretti del commercio in Lombardia, che in queste settimane stanno partecipando attivamente al nuovo bando regionale.

 Confcommercio Lombardia rileva come l’emergenza Covid abbia allargato una forbice, tra chi mantiene la tendenza all’isolamento e chi invece ha capito che il mondo nuovo, fatto di digitalizzazione, connessioni sempre più intense, relazioni aumentate è la strada da percorrere. Da sempre Confcommercio Lombardia sostiene le aggregazioni di impresa, aiutandole nel consolidamento in Reti e Distretti.




Domani “Tutti in Borgo” ad Almenno San Bartolomeo

Domenica 4 Ottobre, dalle ore 9 fino le ore 18.30, nel cuore di Almenno San Bartolomeo lungo Via Vignola e Via Camillo Rota ritorna l’ appuntamento con “Tutti in Borgo”, mercatino di prodotti tipici, patrocinato anche da Ascom Confcommercio Bergamo, organizzato nel rispetto delle norme anti-Covid. Nelle vie del centro storico di Almenno sarà possibile scoprire prodotti tipici locali (formaggi, sia vaccini che caprini, salumi, frutti di bosco, vino, miele, dolci, uova, marmellate, farina) e prodotti di artigianato. Si potrà anche curiosare tra le bancarelle degli hobbisti con articoli di ogni genere. Non sarà presente alcun sevizio cucina in questa edizione. Come già sperimentato con successo con l’edizione della Sagra del Lampone, vi sarà una stretta collaborazione con i ristoranti di Almenno San Bartolomeo (Ristorante Collina, Ristorante Camoretti, Ristorante Da Ivan, Agriturismo al Robale, Antica Trattoria Giubi’, Pizzeria la Quarenga). Tutti i partecipanti al Mercatino riceveranno un tagliando con il quale avranno il diritto al 15% di sconto sul conto finale nei ristoranti, che per l’occasione proporranno un Menù dedicato all’autunno. Il buono ritirato al Mercatino potrà essere utilizzato nella giornata di domenica e – su prenotazione- per tutta la settimana post evento. A disposizione dei visitatori del mercatino anche biglietti d’ingresso a prezzo ridotto per la visita del Museo del Falegname Tino Sana di Almenno San Bartolomeo.

Ad allietare la giornata saranno presenti i grandi artisti della Compagnia Piccoli Passi che porteranno in scena lungo le vie del Mercatino lo spettacolo “Echi di Antiche Leggende” dedicato alle tradizioni della cultura bergamasca. Non mancheranno momenti di animazione per i più piccoli: clown con palloncini, tiro al bersaglio e la pista dei Mini Quad per sfide al volante. Durante la giornata sarà possibile visitare la Chiesa di Santa Caterina e la Chiesa Parrocchiale del paese. In ottemperanza alle misure di sicurezza previste dalla normativa per la prevenzione dell’epidemia da covid 19, accesso e uscita saranno regolati dal personale: si accederà dal Piazzale della Chiesa Parrocchiale o da Via Senatore Attilio Rota, mentre l’uscita sarà verso Via Professor Camillo Rota. Ai visitatori è richiesto l’uso della mascherina e il rispetto delle distanze di sicurezza. “Tutti in Borgo è un evento che abbiamo nel cuore, quest’anno così triste e difficile per tanti di noi abbiamo deciso di non organizzare la mitica Camminata Enogastronomica, ma abbiamo fortemente voluto questa manifestazione nel centro storico di Almenno in una modalità che rispetti le normative in vigore e garantisca sicurezza completa ai visitatori”commenta Pietro Rota Presidente della Pro Loco Almenno San Bartolomeo. “L’obiettivo, come ogni anno, è di dare vita al cuore del nostro paese una volta vero e proprio fulcro commerciale ed economico del paese- aggiunge Rota-. Il centro di Almenno sarà quindi caratterizzato da un’invasione di deliziosi prodotti tipici, prodotti di artigianato e di ogni genere. E non mancheranno piacevoli momenti di intrattenimento. Siamo inoltre contenti della continua collaborazione con i ristoranti d’eccellenza di Almenno e ringrazio tutti coloro che hanno possibile l’iniziativa” .

In caso di maltempo la manifestazione sarà rinviata a domenica 11 ottobre

Alla realizzazione dell’evento partecipano: il Gruppo dei Carabinieri in congedo di Almenno San Salvatore, il Gruppo Bersaglieri ed il Gruppo Alpini di Almenno San Bartolomeo per garantire il servizio di sicurezza e sempre disponibili a collaborare; Gianbattista Brioschi, Presidente Ambito Territoriale Valle Imagna-Villa d’Almè. Si ringraziano Loris Maggioni, Responsabile Ufficio Tecnico di Almenno e l’Amministrazione Comunale per aver concesso il benestare alla manifestazione.

I Menù dei ristoranti

Agriturismo Al Robale (Via Cabinetti 2, 035/642633) In carta: -Tagliata d’anatra all’arancia -Casoncelli all’asparago con tartufo bergamasco (sconto 15% sul menù)

Antica Trattoria Giubì (Via Cascinetto 2, Almenno S.B. – 035/540130) -Parmigiano extra vecchio -Polpettina classica / Crostino rustico -Il gran tagliere dei salumi dell’Osteria -Secondo a scelta: Stufato con marzemino (piatto storico); Selezione dei caprini con marmellate di cotogne; Arista con castagne -Dolci a scelta: la sbrisolona; budino al cioccolato fondente; latte in piedi -Bicchiere di vino selezionato (42 euro a persona *)

Ristorante Camoretti (Via Camoretti 1, Almenno S.B. 035/550073) – Antipasto misto della casa – Fettuccine ragù di cinghiale – Filettino di maiale con funghi porcini – Gelato fiordilatte con i lamponi caldi – Caffè – Bevande e vino della casa (rosso e bianco)- (36 euro a persona *)

Ristorante Collina (Via Capaler 3, Almenno S.B. – 035/642570) -Cappuccino di zucca, stracchino della Roncola e pansèta -Una moderna polenta e pica sò -Risotto al ristretto di idromele di castagno e boròle -Pancia di maialino morbida croccante con i gambarèi -Casonsèi in chiave dessert -Caffè con mignon di smaiassa e Albenzola ( 68 euro a persona*)

Ristorante Pizzeria Da Ivan (Via Barlino 62, Almenno S.B. – 035/642573) – Antipasto assortito – Pappardelle ai mirtilli e funghi Porcini – Casoncelli alla bergamasca – Tagliata di filetto di manzo al pepe nero e fonduta di scamorza – Funghi Porcini trifolati con polenta – Dessert – Caffè (38 euro a persona *)

Ristorante Pizzeria La Quarenga (Via Piusano 2, Almenno S.B. – 333/9199573) Tagliere di salumi con gnocco fritto -Risotto ai funghi porcini -Filetto di manzo ai funghi porcini -Tortino di cioccolato e castagne -acqua e ¼ vino inclusi -Caffè (35 euro a persona *)

*ai prezzi indicati sarà praticato uno sconto del 15% con la presentazione del tagliando rilasciato a tutti i visitatori del mercatino




Nasce Confcommercio Professioni Bergamo Matteo Mongelli eletto presidente del Gruppo

Matteo Mongelli

In Ascom nasce Confcommercio Professioni, il Gruppo di rappresentanza a livello provinciale dei titolari di partite Iva e autonomi che non appartengono a Ordini professionali, declinazione territoriale della categoria nazionale Confcommercio Imprese per l’Italia. L’associazione si rivolge così al lavoro autonomo professionale nei suoi diversi settori, in un contesto di mercato dinamico e di evoluzione delle competenze e delle logiche e strategie aziendali e occupazionali. Il numero delle nuove partite Iva registrate nel primo semestre dell’anno è di 3.677 ( Elaborazione Ascom su dati Agenzia Entrate e Camera di Commercio di Bergamo al 30 giugno 2020). Nel primo semestre 1450 nuovi titolari di partite Iva sono liberi professionisti (dato complessivo che include anche gli iscritti a Ordini e Collegi), pari al 39,4% delle start-up. È in crescita (+1%) il peso dei professionisti rispetto alle imprese. Accanto alle professioni tradizionali si stanno infatti sempre più affermando nuove tipologie di consulenti ed esperti, anche in campo digitale.

“Intendiamo rappresentare una categoria in crescita anche nella nostra provincia, che non fa riferimento a ordini o collegi professionali e che non gode delle tutele delle attività d’impresa. In un’epoca di cambiamento come questa è necessario investire su chi è disposto a rischiare, prima di tutto su se stesso, sulle sue competenze, sui suoi talenti – sottolinea il presidente Ascom Giovanni Zambonelli -. Stiamo creando servizi su misura per il variegato mondo delle professioni e la nostra Cooperativa di Garanzia Fogalco ha già disposto linee di credito dedicate”.

Il Gruppo, composto da sette consiglieri, ha eletto alla presidenza Matteo Mongelli. Mongelli, 26 anni, di Bergamo, è consulente marketing con base a Ranica. Lo affianca come vicepresidente Umberto Comi, consulente informatico. “L’obiettivo della nuova rappresentanza in Ascom, che nasce da un gruppo di titolari di partita Iva che ha condiviso esigenze e problematiche, è quello di qualificare a livello professionale tutti i lavoratori autonomi e i free-lance che, non facendo capo a ordini e collegi, necessitano di tutele e visibilità- spiega il neo-presidente Matteo Mongelli-. Tra gli obiettivi dei prossimi mesi, oltre all’allargamento della base associativa, la creazione di eventi e momenti di confronto e crescita, che possano coinvolgere anche i giovani, invitandoli a partecipare alla vita dell’associazione”.

Il consiglio del nuovo Gruppo

Sono sette ( di cui cinque consiglieri e il presidente Mongelli e il vicepresidente Comi) i rappresentanti dei professionisti Ascom: Michela Bendotti, Silvano Sacchi, Michele Volpi, Diego Percassi e Claudia Sibella. Il consiglio, appena costituito, sarà in carica per il prossimo quinquennio.  




Post Covid, la resilienza (e il gran cuore) degli imprenditori faranno la differenza

L’Italia non è più al primo posto per contagi e morti da Covid da molti mesi. Eppure resta nell’immaginario collettivo planetario il Paese Occidentale dove la pandemia post Cina è iniziata. Bergamo è inoltre il territorio italiano che, per primo e più di tutti, ha pagato a causa di questa emergenza sanitaria.
All’inizio di aprile del 2020, quando Format Research ci consegnò l’Osservatorio semestrale dell’andamento delle imprese, apparse subito chiaro che il contraccolpo economico della pandemia non aveva precedenti.La caduta verticale del clima di fiducia delle imprese era impressionante. La fiducia degli imprenditori nell’andamento della propria impresa calava del – 38,2%, toccando quota 11,6%, il 7,4% in meno del dato nazionale (19%). Mai si erano registrate perdite di questo rilievo in condizioni normali. Con la fiducia cadevano anche gli indicatori dei ricavi, del fabbisogno finanziario (capacità di farne fronte) e dell’occupazione. Dati da bollettino di guerra, più che da economia del tempo di pace.
Da un punto di vista sociale ed economico, dopo il dramma sanitario, Bergamo ad aprile era ancora capitale della pandemia rispetto alla Lombardia e al resto d’Italia e i dati raccolti potevano dipendere ed essere giustificati dalla condizione emotiva degli imprenditori, ancora sotto shock per quanto stavano vivendo a livello umano e familiare. La paura della gente paralizzava anche gli acquisti più necessari.

Sono passati sei mesi, la situazione è certamente migliorata, ma resta difficile. Un recupero economico c’è stato, ma per molti non è sufficiente per dare continuità alla propria impresa. L’incertezza prevale e forte è il disorientamento degli imprenditori. Non ci sono ancora punti fermi sui quali fissarsi per ripartire.
Come sta andando Bergamo rispetto al resto d’Italia? La discesa del PIL e dell’indice dei consumi, non misurati su scala provinciale nell’ Osservatorio di settembre, sono da considerare allineati a quelli nazionali, con il primo dato, quello della ricchezza prodotta, leggermente superiore per la robustezza dell’economia territoriale e il secondo, i consumi, inferiore per la propensione al risparmio che contraddistingue i bergamaschi.

Per il resto l’effetto della pandemia è ancora forte. Nella propensione nel fare impresa, in un territorio che per sua natura ha sempre registrato una forte natalità di impresa, si è registrato il – 59% di nuove attività nel secondo trimestre 2020, rispetto al -41% del dato nazionale, con la punta del – 80% per le imprese del turismo (contro il -59% nazionale).

Sono dati eloquenti e soprattutto non recuperabili nei prossimi mesi. Il nostro timore poi va sulle chiusure delle attività entro fine anno, con una coda che potrebbe amplificare un fenomeno che è già in atto da mesi.

Eppure a Bergamo dove le “macerie” economiche del Covid sono molte, stiamo reagendo. L’Osservatorio di Format Research registra a settembre la risalita del clima di fiducia nella propria impresa che va al 19%, con una proiezione che arriva fino al 28%, contro il 20% (+8%) del terziario italiano. Stiamo recuperando in fretta e corriamo più della media italiana. Il clima di fiducia non sarà forse un fondamentale economico ma è basilare per la tenuta del sistema delle imprese e per la propensione all’attività di investimento delle PMI.

I nostri piccoli imprenditori ci credono ancora. La resilienza e il gran cuore faranno anche stavolta la differenza.




Bandi Rinascimento, webinar il 1 ottobre, ore 15

Un webinar per la scoperta delle nuove opportunità legate ai bandi promossi dal Comune di Bergamo. Il progetto Rinascimento, attivato dal Comune di Bergamo e dal Gruppo Intesa San Paolo in collaborazione con Cesvi, ha l’obiettivo di sostenere nella ripartenza le microimprese della città di Bergamo, attraverso i bandi Michelangelo e Raffaello. Michelangelo sostiene progetti di adeguamento, consolidamento e rilancio competitivo dell’attività,
Raffaello supporta iniziative innovative di sviluppo e cambiamento, riorganizzazione e/o integrazione a impatto per il territorio nell’ottica della sostenibilità.
Il termine per presentare la domanda di adesione al bando è il 30 novembre.
 Il Webinar sarà l’occasione per conoscere le informazioni relative ai bandi, risolvere eventuali dubbi e rispondere alle tue domande.
 L’evento è gratuito, per partecipare è necessario compilare il form a questo link




Gli interventi delle autorità presenti

Carlo Sangalli, Presidente Confcommercio Imprese per l’Italia ha portato i suoi saluti in assemblea con un video messaggio: “ Bergamo è stata epicentro pandemia che ci ha cambiato la vita e oggi si chiede da dove ripartire. Sono convinto che lo si faccia dalle persone dalle idee e dall’associazione.  La strada va percorsa con determinazione e spirito di sacrificio  doti di questa terra per ripartire.  Bergamo è un esempio per il paese”. Non manca l’augurio per la candidatura a capitale della salute nel 2021: “La mia speranza è che la città possa raggiungere questo risultato”. Anche il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha portato i suoi saluti con un video: “Nonostante il virus ci abbia colpito più duramente, la Lombardia sta reagendo ad una crisi economica senza precedenti che va affrontata con impegno. Regione ha cercato di intervenire con finanziamenti e garanzie per l’accesso al credito destinando 3,5 miliardi per interventi sul territorio”. Il vicesindaco Sergio Gandi ha evidenziato la volontà di ripartenza del territorio, nonostante i dati drammatici del terziario, con 128 imprese in città che hanno chiuso i battenti, tra cui molte operanti nella ricettività extra alberghiera. “Il Comune ha espresso la sua vicinanza alle imprese, attraverso sgravi e azioni concrete, da 1, 5 milioni di euro impegnati per azzerare il canone occupazione suolo pubblico e dare un taglio alla Tari alle linee di intervento per l’ innovazione, per complessivi 6,8 milioni di  risorse messe a disposizione del tessuto economico”. Per il settore dei pubblici esercizi è stata decisiva la possibilità di ampliamento dei dehors: “Abbiamo ricevuto e accolto oltre 200 domande per la creazione e l’ampliamento dei dehors, che hanno dato la possibilità ai locali di poter contare su una proposta esterna”. La collaborazione con i negozi e la loro importanza si è fatta sentire durante il lockdown: “Grazie ai negozi, alle edicole e ai locali siamo riusciti a distribuire mascherine e altri presidi fondamentali per i cittadini in un momento di grande difficoltà”. 
Il presidente della Provincia Gianfranco
Gafforelli ha sottolineato l’importanza di leggere e interpretare la realtà: “Bisogna saper leggere in modo corretto le sfide che la fase attuale ci pone. Il momento impone di puntare su innovazione e rinnovamento e credo che non vi sia investimento migliore della promozione di nuove idee”.  L’assessore regionale al Turismo Lara Magoni, ha espresso le difficoltà del settore più colpito dal Covid: ” Le nostre certezze sono cambiate: l’aeroporto aveva 14 milioni passeggeri e portava ad un indotto incredibile e crescente. Il virus ha spento tutto e tutte le luci. Ora siamo qui per riprendere e da sportiva posso dire che dalle mie sconfitte più grandi sono arrivate le vittorie più indimenticabili”.  La Regione sta varando misure speciali per aiutare il comparto: “Abbiamo promosso diverse misure, a partire dai 17 milioni stanziati per gli hotel a supporto investimenti. Ma con l’ assistenzialismo non si cresce. In questi mesi ho visto i diversi effetti del Covid. Le nostre valli sono state prese d’assalto, ma  tanti alberghi sono restati vuoti e il  tracollo per molti è stato pazzesco, fino a sfiorare il -80%. Lo stop agli eventi e alle fiere e al turismo business internazionale rappresentano ulteriori mazzate. Ora dobbiamo rilanciare la reputazione della nostra bellissima Regione e puntare sul mercato di prossimità e europeo. E cercare di resistere. Oggi al cancelletto di partenza non sono sola ma posso contare sull’appoggio di migliaia di imprese del turismo”. Anche Alberto Brivio, presidente di Imprese & Territorio ha richiamato le imprese, invitandole “a mettere in campo quella resilienza che da sempre accompagna l’imprenditoria bergamasca”. 
A portare un dato positivo in assemblea, dopo la presentazione dei numeri devastanti della pandemia, il rettore dell’Università degli Studi di Bergamo Remo M
orzenti Pellegrini: “I dati delle nuove immatricolazioni sono superiori all’anno scorso- commenta a pochi giorni dall’apertura dell’anno accademico-. Sono molto contento di questo segnale positivo, che dà un grande segno di speranza. Credo che la scommessa e la grande lezione per tutti sia quella di ripartire dalla conoscenza. Un valore insostituibile. La voglia di ripartire e incrementare le competenze si è resa evidente, seppur con i limiti della distanza, anche con la didattica on-line, che ha comunque permesso di assicurare la vicinanza ai nostri studenti”. 
L’assemblea ha visto la partecipazione in platea dei principali esponenti e rappresentanti delle istituzioni: il prefetto Enrico Ricci, il questore Maurizio Auriemma,  Maria Paola Esposito, segretario generale della Camera di Commercio di Bergamo, Mario Salerno, colonnello comandante della Guardia di Finanza di Bergamo, Calogero Turturici, comandante dei Vigili del Fuoco, Cristiano Re, delegato del lavoro della Diocesi, Fabio Sannino, presidente Ente Fiera Promoberg. Tra i politici, i consiglieri regionali Nicolò Carretta e Giovanni Malanchini. In rappresentanza di Confcommercio Lombardia  Giovanna Mavellia, segretario generale e Carlo Massoletti, vicepresidente. 




I dati della ricerca Format Research sull’impatto del Covid-19

La crisi da Covid-19 frena la crescita produttiva in Italia: il Pil segna il -12,8% rispetto al primo trimestre dell’anno, il -17,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La frenata del Pil è strettamente correlata al crollo dei consumi, con – 13,7% nel secondo trimestre 2020 (rispetto allo stesso periodo del 2019). La variazione congiunturale nel secondo trimestre 2020 rispetto ai primi tre mesi dell’anno segna il -8,7%. Sono questi alcuni dati che emergono dalla ricerca condotta da Format Research e presentata dal presidente dell’Istituto di ricerca Pierluigi Ascani sull’impatto della pandemia sul tessuto imprenditoriale italiano e del territorio. 

Imprese

Quanto alle dinamiche delle imprese, a Bergamo, in un tessuto in cui il terziario pesa per il 61% delle imprese totali, per un totale di 197.417 lavoratori, l’emergenza sanitaria ha contribuito alla forte decelerazione dell’apertura di nuove attività: il crollo delle nuove imprese nate è del -59% (rispetto al -41% in Italia; dati secondo trimestre 2020 rapportati allo stesso periodo del 2019). Il dato è ancora più negativo se si considera il solo turismo (bar, ristoranti, alberghi): – 80% (contro una media nazionale del -59%).

Clima di fiducia e sentiment

Il clima di fiducia delle imprese del terziario di Bergamo proiettato a fine anno, è decisamente in risalita, superiore anche rispetto alla media in Italia. Anche la previsione a fine anno relativa all’andamento delle imprese evidenzia un recupero più rapido rispetto alla media italiana. Gli imprenditori nonostante tutto tengono duro (l’indicatore è a quota 28 contro il 20 nazionale). Se durante il periodo di lockdown le imprese del terziario sembrano aver sofferto oltre la media nazionale, la fase di recupero appare più veloce rispetto al resto d’Italia. A essere in maggiore difficoltà le imprese di dimensioni più piccole e quelle che operano nel turismo.

Il timore di una seconda ondata

L’82% delle imprese ritiene di non essere ancora uscito dall’emergenza sanitaria: le più preoccupate sono le imprese del turismo, per cui la percentuale sale a quota 86%. Il 69% delle imprese del terziario di Bergamo teme una seconda ondata di contagi (il 69% delle imprese del turismo e il 68% del commercio). Bar, ristoranti e alberghi rilevano le maggiori difficoltà.

E-commerce

La pandemia ha fatto esplodere il valore degli acquisti online, nel corso del 2020, raggiungendo quasi i 50 miliardi di euro. I consumatori italiani online sono triplicati nei primi mesi dell’anno: in concomitanza con l’emergenza sanitaria, circa 1,3 milioni di consumatori hanno acquistato online (erano 700mila tra gennaio e maggio 2019), raggiungendo così quota complessiva di 2 milioni. Durante la pandemia gli italiani hanno acquistato moltissimo online e fatto la spesa alimentare via web nei negozi di prossimità che si sono organizzati. In Lombardia- trend confermato anche a Bergamo- durante il lockdown c’è stato un ampio ricorso agli acquisti online e un più elevato numero di acquisti nei negozi di vicinato. A Bergamo ha riscosso infatti particolare successo il progetto #Compravicino Ascom Confcommercio Bergamo, con consegna gratuita di alimentari durante il lockdown, che ora si è evoluto attraverso la creazione di una App dedicata.

Le imprese ai tempi del Covid-19

Negli ultimi 5 anni sono cresciute di 9 mila unità le imprese che vendono esclusivamente su internet, a fronte di una diminuzione di quasi 45mila operatori dell’intero comparto del commercio al dettaglio (nel 2015 erano 13.546, ora sono 23.386). La Lombardia si distingue per concentrazione di imprese che vendono su internet (4.406, dati al 31 marzo 2020).
Le imprese di Bergamo stanno mettendo in campo nuove soluzioni per adattarsi alle difficili circostanze, a partire dalla revisione del proprio modello di business alla svolta verso il digitale.

La percentuale di imprese che ricorrono all’e-commerce è cresciuta del +134%, passando dal 15% al 35%. Le consegne a domicilio sono cresciute del 143%, interessando dal 7 al 17%. Nella fase di ripresa le imprese bergamasche stanno portando avanti le innovazioni introdotte durante lo scoppio dell’emergenza sanitaria. In particolare, dall’avvento del Covid-19, il 18% delle imprese bergamasche ha intensificato la propria presenza sui marketplace, il 14% ha puntato sull’e-commerce, l’8% ha stretto partnership per le consegne a domicilio.