Crisi di liquidità senza precedenti, rischio usura e infiltrazioni

Dopo circa un mese dalla pubblicazione del decreto liquidità, non esiste una stima precisa delle imprese bergamasche che abbiano richiesto ed ottenuto i tanto agognati 25 mila euro promessi. Al netto dei ritardi causati dal fermo e poi dal rientro scaglionato dei dipendenti degli istituti di credito,  in base ai numeri diffusi dai media, si può dire che siamo di fronte ad uno strumento non gradito dalle imprese oppure poco efficace. Alcune banche stanno interpretando meglio di altre il rapporto con il cliente, comprendendone l’urgenza delle richieste. In generale, tuttavia gli istituti vanno in ordine sparso e questo ha rafforzato difficoltà e confusione. I giornali evidenziano quotidianamente il grido di aiuto degli imprenditori circa le complicazioni dei documenti o il rifiuto della garanzia ma questo distoglie lo sguardo dal centro della questione. Il problema non sono le banche, che restano al centro dell’attenzione, ma l’inadeguatezza della misura e le condizioni delle imprese che sono giunte a questo snodo cruciale per la sopravvivenza, già indebolite da anni di crisi dei consumi e di liberalizzazioni selvagge. 

La modifica della misura è già al vaglio del Governo che sta pensando estenderla a chi ne è rimato escluso, come start up e terzo settore. Nei soli settori del commercio e del turismo, con il turnover in corso,  possiamo stimare che il 10% delle imprese siano quelle che ad oggi non possono accedere alla misura. Se a questo sommiamo un grande numero di PMI, circa il 20%, con situazioni pregresse che non consentono di ricevere il credito, stimiamo che almeno un terzo del totale, circa 7mila imprese tra commercio e turismo del nostro territorio, siano in questo momento abbandonate a loro stesse. 

Troppe e con molti posti di lavoro a rischio per pensare di lasciarle indietro a morire.       

Mai come oggi il rischio vero è che molte di queste imprese siano vulnerabili all’usura, cioè siano facilmente adescabili dal racket per esigenze di liquidità. Il nostro territorio che già vive questo fenomeno, pur circoscritto e sempre ben contrastato dalle Forze dell’ordine, oggi potrebbe subire l’affondo decisivo della malavita. Un tessuto così denso di attività di impresa e con un numero così alto di imprenditori in difficoltà è territorio di caccia per l’illegalità. Senza dimenticare che chi fa usura predilige chi può pagare gli interessi e poi, forse, restituirli. Anche con la propria impresa quando questa ha prospettive di ripresa e rappresenta una possibile fonte di guadagno futura.   

Il problema è noto, è il momento a renderlo fortemente attuale. Confcommercio partecipa alla cabina di regia nazionale nata per contrastare questi fenomeni.  Il Ministero dell’interno ha diramato diverse note ai Prefetti ed ai Questori per sollecitare un attento monitoraggio della situazione. Le forze dell’ordine, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza con le quali ci stiamo già confrontando, sono al lavoro ed in contatto con le nostra Associazione.

L’appello a tutti gli imprenditori è di denunciare ogni eventuale contatto e di rivolgersi alla nostra Associazione. L’omertà non ha mai aiutato nessuno e soprattutto in questa fase non è certamente una vergogna denunciare di avere difficoltà finanziarie. La richiesta che ci sentiamo di rivolgere al nuovo Prefetto di Bergamo è di ripristinare l’Osservatorio territoriale che era lo strumento di monitoraggio dei fenomeni criminosi, attivo fino a dieci anni fa.

Infine occorre trovare soluzioni nuove. I progetti passati con i Fondi antiusura e di prevenzione- almeno nel nostro territorio – non hanno mai funzionato. Occorre che a livello centrale si trovino i fondi e i progetti in grado di dare risposte realmente efficaci a chi è in difficoltà

 




Libri per sognare e per ripartire, in vista del grande evento finale il 29 maggio

Sono 430  le recensioni raccolte in questa quarta edizione di Libri per sognare, la manifestazione nata nel 2017 e ideata dal Gruppo Librai e Cartolibrai di Ascom Confcommercio Bergamo, organizzata in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, con il sostegno di Ubi Banca. L’iniziativa, ideata con l’obiettivo di promuovere la lettura tra i ragazzi delle scuole primarie e secondarie della città e della provincia di Bergamo, ha visto la partecipazione di 900 giovani studenti. Nonostante l’emergenza da Covid-19, il coinvolgimento dei ragazzi è stato quanto mai attivo e creativo. Da casa i ragazzi, complice la didattica a distanza, hanno pubblicato i loro lavori, svolgendo con impegno il doppio ruolo di lettori e recensori di quattro titoli di letteratura contemporanea selezionati dai librai Ascom . Oltre alle recensioni dei testi sul portale (www.libripersognare.it), i ragazzi hanno realizzato un video e una decina di presentazioni in power point.  

Proseguono, sfruttando tecnologie e didattica a distanza, gli incontri con gli autori. 

Gli altri autori coinvolti-  Sara Rattaro, Matteo Corradini, Guido Sgardoli e Luigi Garlando-  saranno presenti con video attraverso i canali social, in vista dell’appuntamento conclusivo, che, nonostante le restrizioni, sarà comunque una grande festa, oltre che un giorno atteso per conoscere il libro preferito dagli studenti e i nomi dei vincitori tra i ragazzi per le migliori recensioni. L’appuntamento è venerdì 29 maggio alle 10,30 in videoconferenza. Interverranno tutti e quattro gli autori e verranno presentati i vincitori del concorso. 

Al via il contest fotografico con “Un libro per sognare” e “Un libro per ripartire” rivolto alle famiglie. Due generazioni a confronto per guardare oltre l’emergenza

In attesa dell’evento finale, i librai Ascom hanno lanciato due iniziative, rivolte ai ragazzi, coinvolgendo anche le famiglie. I ragazzi sono invitati a proporre “Un libro per sognare” e i genitori “Un libro per ripartire”.  Il concorso vede due generazioni a confronto per guardare oltre l’emergenza, tra sogno e speranza per il mondo che verrà. 

Per partecipare al contest, non resta che inviare una fotografia che ritrae figli e genitori con in mano un libro a seconda delle due categorie ( “Un libro per sognare” per i ragazzi e “ Un libro per ripartire” per i genitori), indicando in breve il motivo della scelta.  

La foto deve essere inviata a libripersognare@ascombg.it a partire dall 11 al 28 maggio 

“Nonostante le restrizioni, la manifestazione è stata più che mai partecipata quest’anno – commenta Cristian Botti, presidente dei Librai e cartolibrai Ascom Confcommercio Bergamo-.  E in questo momento, in cui i libri fanno evadere o sono utili strumenti per leggere la realtà o guardare oltre l’emergenza,  abbiamo pensato di coinvolgere anche le famiglie, mai così vicine e messe a confronto tra generazioni. Perché i libri servono sì per sognare, ma anche per ripartire”.  

I quattro libri selezionati dai Librai per l’edizione 2020 di Libri per sognare

Dalle leggi razziali a un teatro dove tutto è possibile, dalla storia della prima reporter donna, Nellie Bly, al racconto di una vita a fianco di Rita Levi Montalcini affidato al suo assistente di laboratorio.  I titoli selezionati dai librai Ascom Confcommercio Bergamo invitano i ragazzi a riflettere su grandi temi. 

“Sentirai parlare di me” di Sara Rattaro, edito da Mondadori, “Mosche, cavallette, scarafaggi e Premio Nobel” di Luigi Garlando, edito da Harper Collins, “Il fenomenale P.T. Heliodore” di Guido Sgardoli, autore vincitore del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2019 con “The Stone. La settima pietra”, edito da Il Battello a Vapore, “Solo una parola. Una storia al tempo delle leggi razziali” di Matteo Corradini, edito da Rizzoli.




Grossisti HoReCa, lettera a Governo e istituzioni per accelerare ripresa

Giampietro Rota

Il settore delle imprese all’ingrosso di distribuzione HoReCa (Hotellerie, Restaurant, Cafè) sta registrando un crollo del fatturato con punte fino al 90% a seguito della chiusura di bar, pizzerie, ristoranti e alberghi conseguente alle necessarie misure di distanziamento a contrasto dell’epidemia da coronavirus.
La filiera è al collasso, e la chiusura di bar e ristoranti fino al 31 maggio, rappresenta un ulteriore ostacolo allo sforzo di salvare aziende e i relativi posti di lavoro dalla chiusura.
A livello nazionale i consorzi tra i più rappresentativi del settore- Adat e San Geminiano, coordinati in Helios insieme a Udial, strutture che raggruppano oltre 430 aziende di distribuzione all’ingrosso food e beverage- in accordo con tutte le categorie di pubblici esercizi hanno rivolto ieri, attraverso una lettera, un appello alle istituzioni, a partire dai vertici del Governo.
In linea con Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, hanno chiesto un anticipo dell’apertura al 18 maggio.
Una scelta che, nel pieno rispetto della salute dei cittadini, consentirebbe all’intera filiera HORECA di rimettersi in marcia.
Ascom, attraverso il gruppo Grossisti distribuzione bevande, sposa l’iniziativa, condividendone contenuti e modalità. La lettera è stata infatti portata all’attenzione della categoria dal presidente bergamasco del consorzio San Geminiano, Stefano Betti, di Bere Betti Distribuzione Bevande di Cividate al Piano.
“Anche pochi giorni di anticipo sulla riapertura in questo momento sono cruciali- spiega Giampietro Rota, presidente dei grossisti distributori Ascom Confcommercio Bergamo-. Molte aziende non sono riuscite ad anticipare le casse integrazioni ai dipendenti e si trovano in emergenza liquidità. Inoltre siamo ancora in attesa di risposte da parte del Governo. Perché se la chiusura è stata un problema, al momento si preannunciano grandi difficoltà per la riapertura, in assenza di mezzi di sostegno certi e immediati”.
Il comparto dei pubblici esercizi è in grave sofferenza e a cascata le imprese specializzate nelle loro forniture.

I sei punti per la ripresa

Le richieste avanzate alle istituzioni invocano misure urgenti per:

  • Un prolungamento della cassa integrazione per tutto il comparto della distribuzione e dei grossisti HoReCa e per il settore della ristorazione e del turismo.
  • Contributi a fondo perduto per le imprese del settore che hanno dovuto chiudere l’attività
  • Trasformazione in credito di imposta delle perdite su crediti per i grossisti settore HoReCa
  • Finanziamenti per liquidità a tasso 0 con durata fino a 9 anni e pre-ammortamento di anni 3
  • Annullamento di imposte quali: Imu e Tari
  • Riduzione dei contributi previdenziali fino fine 2020, fatto salvo che l’emergenza Covid-19 possa definirsi conclusa.



La task force Federalberghi mette al sicuro strutture e turisti

Si chiama “Accoglienza sicura” ed è il Protocollo nazionale realizzato dalla task force di Federalberghi per contrastare il diffondersi di Covid – 19. La Federazione nelle scorse settimane ha costituito un gruppo di lavoro che ha approfondito le procedure e le cautele che le aziende turistico ricettive saranno chiamate ad adottare in vista del ritorno alla normale attività. Lo scopo è quello di individuare soluzioni capaci di assicurare il necessario equilibrio tra le esigenze di tutela della sicurezza dei clienti e dei collaboratori, della qualità del servizio e del controllo dei costi di gestione.

La task force, composta da imprenditori e dirigenti, italiani e stranieri, espressione delle diverse categorie e tipologie di strutture turistico ricettive aderenti al sistema Federalberghi, ha operato con l’ausilio di consulenti in materia di igiene e sicurezza e della Croce Rossa Italiana, sotto la supervisione di un esperto in malattie infettive. Inoltre, in considerazione dell’esigenza di rappresentare unitariamente al Governo e alle Regioni la posizione della categoria, ha partecipato ai lavori anche una rappresentanza di Confindustria Alberghi e di Assohotel.

Il Gruppo di lavoro ha analizzato le diverse fasi dei processi di produzione ed erogazione del servizio, individuando i punti critici e suggerendo le misure da adottare, prospettando quando possibile la disponibilità di soluzioni alternative, ispirate al principio della sicurezza equivalente. Il protocollo nazionale “Accoglienza Sicura” è composto da:

– schede dedicate a specifiche aree di attività aziendale: ricevimento; pulizia delle camere e degli ambienti comuni; somministrazione di alimenti e bevande; riunioni, conferenze ed eventi (è allo studio la possibilità di elaborare ulteriori schede, concernenti altre aree di attività aziendale);

– schede di carattere generale: informazioni per gli ospiti e i collaboratori; dispositivi di protezione individuale; gestione dei casi di contagio;

– fac simile di comunicazioni destinate agli ospiti. 

Il documento – che è disponibile per gli associati Ascom – sarà soggetto a revisione in caso di aggiornamento delle fonti che regolano la materia e di evoluzione della situazione epidemiologica.




Ambulanti, scadenza al 30 settembre per il Move-in

La Regione allunga i tempi di scadenza al 30 settembre  per l’installazione della scatola nera Move-in. 

La decisione è stata presa nei giorni scorsi dalla Giunta Regionale che ha così approvato la deroga alla scadenza, che era fissata al 30 aprile prevista.  Possono beneficiare della misura gli operatori del commercio ambulante soggetti alle limitazioni della circolazione dei veicoli più inquinanti. La delibera ha efficacia sull’intero territorio regionale.

La proroga porta anche una novità: viene consentito agli operatori del commercio ambulante di aderire a MoVe-In su base triennale. Per gli autonegozi e gli automarket – furgoni allestiti per la vendita di prodotti alimentari freschi e da cuocere – sarà prevista l’assimilazione ai veicoli di classi Euro superiori. Se aderiranno a MoVe-In, quindi, gli  Euro 0 saranno assimilati a Euro 2; mentre gli Euro 1 e 2 a a Euro 3. Ciò consentirà la percorrenza di 6mila km/anno per i veicoli Euro 0 e di  9mila km/anno per i veicoli Euro 1 e 2.

Infine, agli operatori che avranno aderito a MoVe-In sarà consentito recarsi ai mercati anche in caso di limitazioni temporanee al traffico per eccessive polveri sottili nell’aria. 




Impresa Sicura, bando per il rimborso di mascherine e dpi

Per le imprese sono a disposizione 50 milioni di euro per mettersi in sicurezza per la ripartenza.  Impresa SIcura è l’intervento previsto dal decreto Cura Italia (DL 18/2020, articolo 43, comma 1) che punta a sostenere la continuità, in sicurezza, dei processi produttivi delle imprese, di qualunque dimensione e operanti su tutto il territorio nazionale.

Il bando di Invitalia consente alle aziende di ottenere il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale (DPI) finalizzati al contenimento e al contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19.

Il rimborso è concesso fino al 100% delle spese ammissibili e fino ad esaurimento della dotazione finanziaria disponibile.

Importo massimo rimborsabile: 500 euro per ciascun addetto dell’impresa – a cui sono destinati i DPI – e fino a un massimo di 150mila euro per impresa.
Importo minimo rimborsabile: non inferiore a 500 euro.
Le risorse disponibili sono 50 milioni di euro.

Il bando 

 




Gioiellerie, via libera a riparazioni e produzione con ritiro e consegna a casa

Federpreziosi chiarisce in una circolare (datata 2 maggio)le attività consentite per il comparto a partire dal primo avvio della fase 2, dal 4 maggio. Il via libera dal Governo è per le attività con codice ATECO 2007 32.12.10 Fabbricazione di oggetti di gioielleria ed oreficeria in metalli preziosi o rivestiti di metalli preziosi. E’ autorizzata, ai sensi dell’allegato 3 del decreto del 26 aprile (ed eventuali successivi aggiornamenti) la produzione ma non la vendita al dettaglio.
Ad affermarlo sono due FAQ pubblicate il 2 maggio sul sito della Presidenza del Consiglio.
Pertanto, nel caso delle attività artigianali del settore che contemplano la vendita a privati sono consentite unicamente altre forme di vendita previste dall’allegato 1 (via internet; per televisione; per corrispondenza, radio, telefono).
Per analogia, salvo ulteriori interventi della Presidenza del Consiglio, si ritiene che la ratio delle citate FAQ possa estendersi anche alle attività di ritiro/consegna di riparazioni, privilegiando i servizi di ritiro e consegna a domicilio.  Per tutte le attività Ascom è possibile aderire al progetto, con tanto di app, Compravicino. 

In materia di consegne a domicilio è obbligo rispettare le disposizioni in materia di sicurezza igienico- sanitaria previste dall’art. 2, comma 7, del DPCM 26 marzo 2020, al momento della consegna al domicilio quali: limitazione del contatto con il cliente e con il corriere, rispetto delle distanze di sicurezza, l’utilizzo di guanti nonché – ove prescritto, ma sempre consigliabile l’uso di mascherine protettive.
E’ sottinteso altresì il rispetto delle prescrizioni riguardanti la compilazione del modello di autodichiarazion;  dovrà essere posta particolare attenzione alla voce relativa alle comprovate esigenze lavorative, completata con tutte le indicazioni atte a consentire le verifiche sulla sussistenza di tali necessità. A tale autodichiarazione
dovrà essere allegata la documentazione – ove esistente – relativa da presentare su richiesta alle forze dell’ordine,

Per le attività di compravendita di oro usato assimilabili ai Codici ATECO 2007 consentiti dall’allegato 3 del DPCM 26 aprile 2020, alla luce delle citate FAQ del Governo, diviene indispensabile attivarsi presso le rispettive Prefetture di competenza per verificare la effettiva possibilità da parte dei cittadini di spostarsi dalla propria dimora per effettuare le suddette operazioni.




Federmobili, per negozi di arredo il vademecum per operare in sicurezza

Dal 4 maggio i negozi di arredo possono riprendere le attività di consegna e montaggio mobili, purché in possesso dei codici ateco 43.32.02 e/o 49.42.00, che debbono essere riportati 
nella visura camerale.  
L’emergenza sanitaria richiede sicuramente tuttavia di ripensare il proprio modo di lavorare. Per questo, al fine di accelerare il riavvio delle attività economiche in piena sicurezza, le parti sociali il 24 aprile 2020 hanno sottoscritto con il Governo il nuovo “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, che integra quello precedentemente siglato in data 14 marzo 2020. Il Protocollo (ed eventuali successive integrazioni dello stesso) rappresenta il punto di riferimento per le imprese rispetto alle misure atte a garantire gli adeguati livelli di protezione nei luoghi di lavoro

In particolare, alla ripartenza, nei modi e nei tempi che l’Autorità comunicherà, ci si dovrà occupare di come ripensare la fase di montaggio e installazione di mobili presso l’abitazione del cliente, dove, di solito, non sono presenti le figure professionali preposte al coordinamento delle misure di sicurezza, alle quali compete la definizione dei presidi sanitari minimi necessari.

Le linee guida, raccolte nel vademecum di Federmobili e Cna, intendono offrire uno schema di lavoro per adottare le misure minime di protezione sanitaria nei confronti del contagio, in attesa che vengano emanati precisi provvedimenti da parte delle autorità, per la gestione di piccoli cantieri temporanei presso le abitazioni dei clienti.

Le linee guida non sostituiscono a nessun effetto altre prescrizioni obbligatorie che venissero nel frattempo emanate, con particolare riguardo ad eventuali campagne di test immunologici che dovessero essere introdotte dalle competenti autorità, né autorizzano ad anticipare o aggirare le norme che presiedono la possibilità di effettiva esecuzione dei lavori.

 

 




Il Comitato Francesco Arrigoni devolve all’Ospedale di Bergamo il premio 2020

Il premio assegnato dal Comitato Francesco Arrigoni che riunisce familiari, amici e colleghi del noto giornalista gastronomico, prematuramente scomparso nel 2011, non andrà quest’anno a un agricoltore, un vignaiolo o un ristoratore che si è distinto per il valore etico del proprio lavoro.

Non si aggiungeranno, perciò, un nome e un viso nuovi ai premiati nelle precedenti edizioni: Don Ciotti di Libera Terra, i pescatori di Lampedusa, il casaro Guglielmo Locatelli, i rifugiati e richiedenti asilo di Maramao, i responsabili delle fondazioniFrancesca Pecorari ed Ernesto Pellegrini e gli olivicoltori del Pratomagno. O meglio, se ne aggiungeranno tanti: i visi e i nomi dei medici, degli infermieri, degli operatori e dei volontari dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, di tutti coloro che, quotidianamente, hanno fronteggiato l’emergenza covid-19, mettendo professionalità e dedizione al servizio della collettività.

«Quest’anno ci fermiamo, nel rispetto delle regole e, soprattutto, nel rispetto della sofferenza che riguarda tutti così profondamente. Abbiamo ritrovato comunque i principi ispiratori del Premio: la generosità, l’impegno civile e la montagna, intesa non solo come passione e coraggio, ma anche come determinazione nel superare le difficoltà per giungere alla meta»dichiara Antonella Colleoni, moglie di Francesco e Presidente del Comitato.

Una decisione che sottolinea il valore civile dei servizi offerti non solo dall’ospedale di Bergamo ma da tutte le strutture sanitarie italiane, per ricordare, con Francesco Arrigoni, altri due grandi uomini che recentemente ci hanno lasciati: Gianni Mura, geniale giornalista sportivo, grande amico di Francesco e componente del Comitato, e Vittorio Fusari, chef franciacortino, infaticabile sostenitore del premio.




I ristoranti di Brescia solidali ora hanno il marchio della “bontà”

I ristoranti e agriturismi etici di Brescia ora hanno il marchio della bontà. È nata “Brescia Buona. Il gusto dell’accoglienza”, una rete formata da dieci cooperative sociali attive nell’ambito della ristorazione e dell’accoglienza solidale. L’iniziativa è promossa da Fondazione ASM e ha l’obiettivo di far conoscere realtà che, lontano dai riflettori, ogni giorno mettono nel piatto una cucina di qualità che valorizza i prodotti e le ricette del luogo, un’ospitalità genuina e cordiale e il gusto dell’accoglienza e dell’inclusione sociale. Nei ristoranti e negli ostelli gestiti dalle cooperative che aderiscono alla rete lavorano infatti donne e uomini con difficoltà e condizioni di svantaggio sociale, che ogni giorno si mettono alla prova per crescere e trovare il proprio posto nella comunità. Il risultato è che la cucina è buona due volte, per il palato e per la comunità. Ogni ristorante è un laboratorio di sapori, la proposta spazia da piatti più veloci a menù sofisticati.
Per ora Brescia Buona è una vetrina virtuale che racconterà sul sito internet (www.bresciabuona.it) e sui social network i luoghi, le persone, le storie e le esperienze uniche che si nascondono dietro i ristoranti e gli agriturismi solidali del territorio bresciano.
Non appena l’emergenza Coronavirus e le necessarie limitazioni imposte a tutte le attività di ristorazione rientreranno, BresciaBuona diventerà anche un laboratorio di iniziative culturali, in chiave anche di promozione turistica per favorire la conoscenza di ciascuna realtà e del territorio in cui opera e attivare così un circuito virtuoso di crescita e sviluppo.

CHI PARTECIPA A BRESCIABUONA
Al progetto Brescia Buona hanno aderito 9 “Dimore del gusto” tra ristoranti e attività di catering solidale e 6 “Dimore dell’accoglienza” tra ostelli, alberghi e rifugi solidali, della città e della provincia. 

DIMORE DEL GUSTO

Cascina Parco Gallo
Via Corfù, 100 – Brescia
Tel. 334 1046966
cascinaalgallo@gmail.com
Cooperativa Alborea

Bar Trattoria Villa Glori
Via Villa Glori, 36 – Brescia
Tel. 338 7825951
monia.pluda@libero.it
Cooperativa Anemone

Bistrò Popolare
Via Industriale, 14 – Brescia
Tel. 340 2278334
bistropopolare@cooperativalarete.it
Cooperativa La Rete

CENTOTTANTA Cantina&Cucina
Via Enrico Mattei – Corte Franca
Tel. 347 1278891
centottanta@cascinaclarabella.it
Cooperativa Cascina Clarabella

Fattoria La Mirtilla
Via Vargne, 1 – Idro
Tel. 348 5593186
fattoria@coopcogess.org
Cooperativa Co.Ge.S.S.

Bistrot
Via A. De Gasperi, 3 – Sabbio Chiese
Tel. 328 6757651 – 0365 1870253
info@coopser.org
Cooperativa Coop. Ser

Ristorante Pizzeria Cascina Cattafame
Via Seriola, 62 – Ospitaletto
Tel. 349 5788924
pizzeria.cattafame@fraternita.coop
Cooperativa Fraternità Impronta

Ristorante Pizzeria Desenzanino
Lungolago Cesare Battisti, 1
Desenzano del Garda
Tel. 030 9128096
info@desenzanino.eu

Ristorante Il Circolino
Via S. Zeno, 83 – Desenzano del Garda
Tel. 030 9110775
Cooperativa La Cascina di Desenzano del Garda
 
DIMORE DELL’ACCOGLIENZA
 
Rifugio Antonioli
Passo del Mortirolo – Mazzo di Valtellina
Tel 338 7825951
rifugio.antonioli@libero.it
Cooperativa Anemone
 
Cascina Clarabella Agriturismo
Via Enrico Mattei – Corte Franca
Tel. 347 1278891
centottanta@cascinaclarabella.it
Cooperativa Cascina Clarabella
 
Ostello Villa dalla Rosa
Via Roma, 61 – Toscolano Maderno
Tel. 0365 641416
ostellovillarosa@fobap.it
FOBAP Onlus
 
Casa Vacanze Saoghe
S.P. 50, Km. 6 n°14 Marmentino
Tel. 334 6810758
casa.saoghe@fraternita.coop
Cooperativa Fraternità Impronta
 
Ostello Antica Pieve
Strada Provinciale, 39
Manerba del Garda
Tel. 0365 654488
info@ostelloanticapieve.it
Cooperativa Tempo Libero
 
Hotel Ristorante Miramonti
Via Panoramica, 96 – Gardone Riviera
Tel. 0365 20905
info@hrmiramonti.it
Cooperativa Tempo Libero

COSA SONO LA RISTORAZIONE E L’ACCOGLIENZA SOLIDALE

Affidarsi alla ristorazione di una cooperativa sociale non significa solo consumare un buon pasto, è un’esperienza etica e solidale.
Le cooperative che aderiscono al progetto si occupano di formare e di inserire nel mondo lavorativo della ristorazione e dell’accoglienza, attraverso l’impegno e la dedizione di altissime figure professionali del settore, persone svantaggiate: giovani e adulti con disabilità fisiche e psichiche, soggetti in trattamento per problemi psichiatrici o dipendenze, minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare, detenuti ammessi al lavoro all’esterno cui viene offerta una preziosa opportunità di formazione professionale come parte essenziale del percorso di reinserimento.
L’obiettivo che si pongono le cooperative è ambizioso. La tutela delle categorie protette è intesa come coinvolgimento attivo delle fasce più deboli della popolazione in progetti di ristorazione qualificati, proposti non come temporaneo ripiego ma come esperienze professionali in grado di proporsi al pubblico secondo standard non inferiori alla ristorazione comune.
La valorizzazione di aree territoriali, quartieri e spazi pubblici è promossa nel rispetto dell’ambiente, con una speciale attenzione ai prodotti e alle ricette del territorio, è la chiave perché l’impegno delle persone nelle esperienze di ristorazione solidale si sviluppi in armonia con la comunità che le ospita.
La ristorazione solidale costituisce dunque da un lato un indispensabile e troppo poco conosciuto presidio territoriale al fianco delle persone svantaggiate e delle loro famiglie, dall’altro un’esperienza imprenditoriale virtuosa e sostenibile, che produce ricchezza per il territorio senza consumarne le risorse, ma anzi moltiplicandole in uno spirito di condivisione e crescita collettiva.
Analogamente, l’accoglienza solidale è una tipologia di ospitalità costruita attorno alla persona e alle sue esigenze, nel segno della condivisione di esperienze, della scoperta del territorio e del rispetto per l’ambiente.
Negli ostelli e nei rifugi solidali i visitatori sanno di trovare location semplici e confortevoli e personale preparato e cordiale, in una forma di turismo consapevole che dà a persone svantaggiate l’opportunità di mettersi alla prova e crescere professionalmente.
 

Cascina Clarabella