Treviolo, il teatro va in azienda. Due serate tra recital e dibattito

Il teatro si confronta con la crisi del lavoro facendo dialogare imprenditori, sindacati, rappresentanti di associazioni, commercianti, lavoratori precari e giovani che si avvicinano creativamente a nuove professionalità e all'innovazione. Non su un palcoscenico, ma in due aziende che hanno aderito alla proposta. È quanto propone “Al lavoro”, due appuntamenti, a metà tra recital e dibattito, promossi da Qui e Ora Residenza Teatrale nell’ambito del progetto “Coltivare Cultura”, con il quale si è aggiudicata il bando Cariplo per l'avvicinamento di nuovi pubblici al teatro. Le serate, promosse in collaborazione con il Comune di Treviolo e il coordinamento della biblioteca, sono in programma il 17 e il 31 gennaio a partire dalla 20.30, in aziende presenti nel comune stesso. La prima nel laboratorio di incisione Manenti Guido e figli (via Carlo Alberto Dalla Chiesa 10/26), la seconda alla Tappezzeria Poli (via Falcone 3/5).
Il 17 gennaio con, “Testimoni d’impresa, le buone pratiche esistono”, Luisella Traversi Guerra, consigliere di amministrazione della Robur di Zingonia, esperta nello sviluppo delle potenzialità umane, racconta una vita per l’azienda, accompagnata dal controcanto poetico di Qui e Ora Residenza Teatrale.
Il 31 gennaio “Giovani lavoratori alla ricerca di buone pratiche” si apre con la pillola teatrale della residenza teatrale Idra “Il credo” di Davide D’Antonio con Massimiliano Setti e prosegue con una tavola rotonda tra rappresentanti del mondo del lavoro, membri delle politiche giovanili Tool Box Cgil e giovani lavoratori.
«L'iniziativa – spiega Francesca Albanese, co-direttore artistico di Qui e Ora – sposa perfettamente le finalità della residenza teatrale che da qualche anno gestiamo con alcuni Comuni della Bassa Bergamasca e dell’hinterland. Il progetto Coltivare Cultura, infatti, si fonda sull'idea di un teatro che esce dai teatri e si connette strettamente al territorio in cui opera, mettendo a disposizione le proprie energie e il suo potenziale comunicativo per essere un organismo vivo, che entra in intimo contatto con i cittadini, le loro necessità reali, le problematiche che interessano la comunità residente, come quelle, appunto, sollevate dalla contrazione economica che tali e tante difficoltà sta creando alle imprese, in particolare quelle medio piccole».
L’ingresso è gratuito, con prenotazione obbligatoria (biblioteca@comune.treviolo.bg.it)




Sicurezza sul lavoro, il 21 gennaio apre  il bando Inail

Il 21 dicembre è stato pubblicato il Bando Inail che prevede la concessione di contributi a fondo perduto alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di sicurezza e salute sul lavoro. L’ammontare delle risorse finanziarie è pari a circa 307 milioni di euro, di cui 49 milioni destinati alla Regione Lombardia. Potranno presentare domanda le imprese, anche individuali, iscritte regolarmente alla Camera di Commercio. Sono escluse le imprese ammesse a contributo su precedenti Avvisi Inail 2010-2011-2012. Il finanziamento consiste in un contributo in conto capitale pari al 65% delle spese sostenute per la realizzazione del progetto, per un massimo di 130mila euro. Sarà inoltre possibile richiedere un’anticipazione fino al 50% del contributo, previa garanzia fidejussoria, per i progetti che prevedono un contributo pari o superiore a 30mila euro. Le domande dovranno essere presentate in modalità telematica e verranno finanziate, secondo l’ordine cronologico d’invio, fino ad esaurimento delle risorse.

IL BANDO
Il bando ha l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro. Per “miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro” si intende il miglioramento documentato delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori rispetto alle condizioni preesistenti e riscontrabile con quanto riportato nella valutazione dei rischi aziendali. Le imprese possono presentare una sola domanda in una sola Regione o Provincia autonoma.

RISORSE FINANZIARIE
Lo stanziamento relativamente alla Regione Lombardia è pari a complessivi 49.285.378 euro.

REQUISITI E CONDIZIONI DI AMMISSIBILITÀ
I soggetti destinatari dei contributi sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura che non abbiano ottenuto, a seguito della verifica amministrativa e tecnica della documentazione a conferma della domanda on line, il provvedimento di ammissione al contributo per uno degli Avvisi pubblici Inail 2010, 2011 o 2012 per gli incentivi alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

PROGETTI AMMESSI A CONTRIBUTO
Sono ammessi a contributo i progetti ricadenti in una delle seguenti tipologie:
1) progetti di investimento;
2) progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale;
3) progetti per la sostituzione o l’adeguamento di attrezzature di lavoro messe in servizio anteriormente al 21 settembre 1996 con attrezzature rispondenti ai requisiti di cui al Titolo III del D.lgs 81/2008 s.m.i. e di ogni altra disposizione di legge applicabile in materia

AMMONTARE DEL CONTRIBUTO
Il contributo, in conto capitale, è pari al 65% delle spese ammesse. Il contributo è calcolato sulle spese sostenute al netto dell’Iva. In ogni caso, il contributo massimo erogabile è pari a 130.000 euro. Il contributo minimo ammissibile è pari a 5.000 euro.

SPESE AMMESSE
Sono ammesse a contributo tutte le spese direttamente necessarie alla realizzazione del progetto nonché le eventuali spese accessorie o strumentali, funzionali alla realizzazione dello stesso ed indispensabili per la sua completezza. Le spese, documentate, devono essere direttamente sostenute dall’impresa richiedente i cui lavoratori e/o titolare beneficiano dell'intervento. Le spese ammesse a contributo devono essere riferite a progetti non realizzati e non in corso di realizzazione alla data dell’8 aprile 2014.

SPESE NON AMMESSE
Non sono ammesse a contributo le spese relative all’acquisto o alla sostituzione di:
– dispositivi di protezione individuale nonché ogni altro relativo complemento o accessorio;
– automezzi e mezzi di trasporto su strada, aeromobili, imbarcazioni e simili;
– impianti per l’abbattimento di emissioni o rilasci nocivi all’esterno degli ambienti di lavoro, o comunque qualsiasi altra spesa mirata esclusivamente alla salvaguardia dell’ambiente;
– hardware, software e sistemi di protezione informatica fatta eccezione per quelli dedicati all’esclusivo ed essenziale funzionamento di sistemi (impianti, macchine, dispositivi e/o attrezzature) utilizzati ai fini del miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza;
– mobili e arredi.
Non sono inoltre ammesse a contributo le spese relative a:
– consulenza per la redazione, gestione ed invio telematico della domanda di contributo;
– adempimenti inerenti la valutazione dei rischi di cui agli artt. 17, 28 e 29 del D.lgs 81/2008 s.m.i.;
– interventi da effettuarsi in locali diversi da quelli nei quali è esercitata l’attività lavorativa al momento della presentazione della domanda;
– manutenzione ordinaria degli ambienti di lavoro, di attrezzature, macchine e mezzi d’opera;
– adozione e/o certificazione e/o asseverazione dei progetti di tipologia 2 relativi ad imprese senza dipendenti o che annoverano tra i dipendenti esclusivamente il datore di lavoro e/o i soci;
– le spese inerenti i compensi ai componenti degli Organismi di vigilanza nominati ai sensi del D.lgs 231/2001;
– acquisizioni tramite locazione finanziaria (leasing);
– mero smaltimento dell’amianto (lo smaltimento è ammesso solo nel caso in cui l'intervento rientri in un progetto complessivo volto al miglioramento delle condizioni di salute dei lavoratori dell'azienda nel quale è compresa la rimozione dell'amianto ad esempio presente in coperture, per coibentazione e similari;
– acquisto di macchinari o apprestamenti indispensabili per l'erogazione di un servizio o per la produzione di un bene, di cui l’impresa non dispone ma che deve comunque possedere per avviare l’impresa o una nuova attività;
– costi del personale interno: personale dipendente, titolari di impresa, legali rappresentanti e soci.

PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
Le domande devono essere presentate in modalità telematica, secondo le seguenti tre fasi successive:
1) accesso alla procedura on line e compilazione della domanda;
2) invio della domanda on line;
3) invio della documentazione a completamento della domanda da effettuarsi nei tempi e con le modalità indicati.
A partire dal 21 gennaio 2014 ed inderogabilmente fino alle ore 18 del giorno 8 aprile 2014 sul sito www.inail.it – sezione Servizi online le imprese registrate avranno a disposizione una procedura informatica che consentirà loro, attraverso la compilazione di campi obbligatori, di:  effettuare simulazioni relative al progetto da presentare; verificare il raggiungimento della soglia di ammissibilità; salvare la domanda inserita.
Ai fini del raggiungimento della soglia minima di ammissibilità sono stati individuati dei parametri, associati sia a caratteristiche proprie dell’impresa sia al progetto oggetto della domanda. Ai parametri sono attribuiti punteggi la cui somma deve raggiungere la soglia minima di ammissibilità pari 120 punti. Dopo le ore 18 dell’8 aprile 2014 le domande salvate non saranno più modificabili. A partire dal 10 aprile 2014 le imprese che abbiano raggiunto o superato la soglia minima di ammissibilità prevista e salvato la propria domanda, potranno accedere all’interno della procedura informatica per effettuare il download del codice che le identificherà in maniera univoca. La stessa procedura, mediante un’apposita funzionalità, rilascerà un documento contenente tale codice che dovrà essere custodito dall’impresa ed utilizzato nel giorno dedicato all’inoltro telematico.

INVIO DELLA DOMANDA ON LINE
Le imprese potranno inviare attraverso lo sportello informatico la domanda di ammissione al contributo, utilizzando il codice identificativo attribuito alla propria domanda e ottenuto mediante la procedura nei giorni precedenti l’invio telematico. Lo sportello informatico collocherà le domande in ordine cronologico di arrivo sulla base dell’orario registrato dai sistemi informatici Inail. Le data e gli orari dell’apertura e della chiusura dello sportello informatico per l’invio delle domande, saranno pubblicate sul sito www.inail.it a partire dal 30 aprile 2014. In caso di ammissione al finanziamento, il progetto deve essere realizzato (e rendicontato) entro 12 mesi (365 giorni) decorrenti dalla data di ricezione della comunicazione di esito positivo della verifica.

Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere allo Sportello del Credito della Cooperativa Fogalco in via Borgo Palazzo 137 a Bergamo, tel. 035 4120321 (responsabile del servizio Matteo Milesi)




Ascom, al via i corsi sostitutivi del libretto sanitario

Con il nuovo anno, dal 20 gennaio, riprendono i corsi sostitutivi del libretto sanitario.  A seguito dell’abolizione della Legge Regionale numero 12 del 4 agosto 2003 è venuto meno l’obbligo formale di aggiornamento con frequenze prefissate. Tuttavia, la formazione degli operatori del settore alimentare risulta ancora obbligatoria ai sensi del Regolamento CE 852/2004. Per tal motivo, al fine anche di semplificare le procedure di autocontrollo ed in accordo con le altre associazioni di categoria, Ascom ha ritenuto opportuno suddividere in tre macro-aree gli addetti che entrano a vario titolo in contatto con gli alimenti, in funzione dell’attività svolta:
I)  addetti alla produzione, preparazione e somministrazione di alimenti;
II)  addetti alla vendita senza preparazione
III) addetti alla logistica alimentare (trasporto e distribuzione degli alimenti).
Per chi deve seguire il corso di prima formazione è previsto un incontro di tre ore (il lunedì dalle 14.30 alle 17.30) alla sede Ascom di Bergamo. Il corso di aggiornamento prevede invece una lezione di due ore dalle 14.30 alle 16.30. Per agevolare le aziende il corso viene proposto oltre che in città anche nei principali centri della provincia. Si ricorda che gli operatori del settore sono tenuti all’ aggiornamento del percorso formativo con cadenza biennale (categoria I), triennale (categoria II) e quinquennale (categoria III).
Per i soci Ascom sono previste condizioni agevolate. Per le aziende iscritte all’Ente Bilaterale del Commercio e per quelle aderenti all’Ente Bilaterale del Turismo è previsto un contributo fino ad esaurimento dei fondi. Per usufruire del sussidio, la partecipazione al corso non deve essere soggetta ad altre forme di finanziamento.
Per partecipare ai corsi è obbligatorio iscriversi telefonando alla segreteria organizzativa ai numeri 035.4120181 – 035.4120129 oppure mandando una mail all’indirizzo info@ascomqsa.it. Per l’elenco completo dei corsi si può visitare la sezione dedicata al sito internet www.ascomqsa.it

CORSO

ORE

ORARIO

SEDE

CALENDARIO

Prima Formazione

3

14.30-17.30

Ascom Bergamo

3 febbraio,10 marzo, 5 maggio,

9 giugno, 14 luglio

Aggiornamento

2

14.30-16.30

Ascom Bergamo

14 aprile, 12 maggio, 16 giugno

2

14.30-16.30

Osio Sotto

25 febbraio, 30 giugno

2

14.30-16.30

Zogno

3 marzo

2

14.30-16.30

Trescore Balneario

24 marzo

2

14.30-16.30

Treviglio

7 aprile

2

14.30-16.30

San Pellegrino

14 maggio

2

14.30-16.30

Sarnico

26 maggio




Contro l’abusivismo il marchio “Orgoglioso di essere artigiano”

Un marchio per valorizzare la professionalità e la qualità del lavoro artigiano e, allo stesso tempo, tutelare la cittadinanza dal rischio di trovarsi di fronte ad abusivi e persone improvvisate.
È l’obiettivo della campagna “Orgoglioso di essere artigiano”, lanciata da Confartigianato Bergamo in concomitanza con la campagna tesseramento 2014.
A tutti gli associati è stato distribuito un adesivo, con l’invito ad esporlo pubblicamente nei propri negozi, laboratori e automezzi aziendali, per attestare che l’impresa fa parte di Confartigianato Bergamo, è regolarmente iscritta alla Camera di Commercio nella “sezione delle imprese artigiane” e i suoi titolari e dipendenti investono in modo costante nella formazione e nell’aggiornamento.
«Abbiamo voluto tenere a battesimo il nostro recente cambio di denominazione, da Associazione Artigiani a Confartigianato Bergamo – spiega il presidente Angelo Carrara –, con una forte campagna antiabusivismo che ci vede ancora di più al fianco dei nostri imprenditori: persone che quotidianamente producono valore, servizi, prodotti di qualità e, soprattutto, garantiscono posti di lavoro, pagano le tasse e generano punti di Pil, rappresentando il motore della nostra economia. Tale impegno deve però essere promosso e valorizzato, sia nei confronti della clientela che delle istituzioni. I cittadini, anche solo camminando per strada, vedendo questo simbolo identificativo sapranno di trovarsi di fronte ad un professionista serio e saranno maggiormente sensibilizzati a scegliere prodotti e servizi realizzati con cura, evitando brutte sorprese. Ma allo stesso tempo ci rivolgiamo alle istituzioni, che spesso si sono dimostrate sorde alle nostre richieste di maggiore tutela, di una legislazione che spinga verso la crescita e gli investimenti e di una burocrazia meno oppressiva e più “a misura di Pmi”».
Il presidente Carrara sottolinea come il marchio sia solo uno degli strumenti messi in campo dall’Organizzazione di via Torretta per tutelare il valore delle imprese artigiane. Ad affiancare l’iniziativa è infatti in partenza un ricco pacchetto di proposte formative e informative per qualificare ulteriormente le differenti categorie. «Per combattere concretamente l’abusivismo – evidenzia – bisogna anche sapere investire nel futuro, sapendo interpretare le mutevoli esigenze del mercato dando alla clientela risposte sempre più puntuali e di qualità. Bisogna comprendere che per continuare ad essere competitivi servono innovazione, formazione e internazionalizzazione perché il nostro mercato di riferimento ormai non è più locale ma globale. Mantenere alta la professionalità del comparto artigiano significa sostenerlo in questa fase necessaria di traghettamento fra un vecchio e un nuovo mondo. Confartigianato Bergamo questa sfida la vuole giocare fino in fondo e anche per questo ha predisposto un ricco ventaglio di proposte formative e seminari di aggiornamento mirati».
A questo proposito, lunedì 27 gennaio sono in programma due incontri, entrambi nell’Auditorium di via Torretta e aperti dal presidente Carrara. Alle 15, per gli Acconciatori e le Estetiste, si terrà un seminario che approfondirà le tematiche del cosiddetto affitto di poltrona e il ruolo del responsabile tecnico: moderati dal capo Area Servizi alle persone Maurizio Locatelli, interverranno il presidente degli Acconciatori di Confartigianato Lombardia Aurelio Salvoni, Giovanna Bolis della Camera di commercio di Bergamo e il consulente legale di Confartigianato Lombardia Claudio Venghi.
Alle 18.30 seguirà un seminario per gli Alimentaristi, organizzato in collaborazione con l’Asl di Bergamo e incentrato sul tema della celiachia: interverranno Lucia Antonioli e Elio Azzolari dell’Area Igiene degli Alimenti e Sicurezza Nutrizionale dell’Asl di Bergamo, Eugenio Bolognini, consulente nel settore alimentare e il capo Area Alimentari di Confartigianato Bergamo Giosuè Berbenni.




«La Giovani Card? Fidelizza i consumatori del futuro»

Torna la Giovani Card 2014, la carta sconti di durata annuale che 52.500  ragazzi dai 15 ai 25 anni residenti a Bergamo e in 41 comuni della provincia ricevono a casa  e che dà accesso a sconti ed agevolazioni negli oltre 200 negozi ed attività convenzionate, oltre a garantire tariffe speciali presso le strutture pubbliche e private aderenti all’iniziativa. Il progetto si propone anche per il 2014 con una particolare attenzione al mondo del web, sempre più al centro della comunicazione ed avrà nel sito internet www.giovanicard.it il proprio punto di riferimento interattivo in grado di dare maggiore visibilità alle realtà coinvolte, amplificata attraverso il passa-parola sui principali social network, e di ospitare tutte le novità del mondo Giovani Card.
La card consente l’accesso agevolato – con sconti dal 15 al 25% presso le attività convenzionate – alle più disparate iniziative di interesse giovanile, per facilitare la vicinanza e la fruizione da parte delle giovani generazioni dei servizi e delle proposte del territorio. Le amministrazioni comunali che promuovono l’iniziativa, vedono in Giovani Card un concreto segnale di attenzione verso le giovani generazioni e si pongono l’obiettivo di offrire ad adolescenti e giovani ulteriori occasioni per essere protagonisti all’interno dei loro ambienti di vita e di valorizzare sempre più la loro partecipazione alla realtà della comunità locale, grazie allo sforzo congiunto che unisce agli enti pubblici i soggetti privati. Giovani Card è uno strumento costruito con il contributo delle associazioni di categoria, tra cui Ascom, e sostenuto da diversi e importanti sponsor: “La Giovani Card è una grande opportunità di fidelizzazione per i commercianti, che possono così rispondere alle esigenze dei ragazzi, i consumatori del futuro – sottolinea Pietro Bresciani, responsabile marketing Ascom -. All’iniziativa possono aderire attività di ogni settore, dal commercio ai servizi, garantendosi la possibilità di acquisire nuovi clienti, garantendo sconti dal 15 al 25 %, e acquisendo maggiore visibilità presentando la loro attività sul sito dedicato all’iniziativa. Sono oltre 200 le convenzioni con prezzi ridotti su innumerevoli servizi e beni che vanno incontro al portafogli dei più giovani.  a Giovani Card non offre solo sconti, ma favorisce, grazie al web 2.0 e ai social network, l’aggregazione e promuove l’incontro tra i giovani, moltiplicando le occasioni di divertimento, intrattenimento, sport e cultura a disposizione con importanti convenzioni”. L’adesione al circuito Giovani Card è gratuita per gli esercenti e prevede l’applicazione di una percentuale di sconto variabile tra il 15 ed il 25% a discrezione del singolo commerciante. Sul sito Internet Giovani Card potranno essere pubblicati i contenuti di presentazione del proprio negozio/attività; ad una maggiore percentuale di sconto corrisponderà un migliore posizionamento nella lista degli esercenti. Il sito internet rende possibile la consultazione ed identifica gli ambiti di interesse presso i quali si ottengono sconti e vantaggi (Abbigliamento, Assicurazioni/Banche, Benessere/Estetica, Cultura, Divertimento, Elettronica/Informatica, Formazione, Fotocineottica. Maggiori informazioni sull’iniziativa su sito www.giovanicard.it.

I comuni aderenti

L’iniziativa Giovani Card coinvolge 42 amministrazioni comunali. Almenno San Bartolomeo, Arzago d’Adda, Azzano San Paolo, Bergamo, Bonate Sopra, Brusaporto, Calvenzano, Casazza, Chiuduno, Cologno al Serio, Comun Nuovo, Curno, Dalmine, Fiorano al Serio, Gazzaniga, Gorlago, Lallio, Levate, Medolago, Mozzo, Orio al Serio,  Osio Sopra, Osio Sotto, Pedrengo, Ponte San Pietro, Ponteranica, San Paolo d’Argon,  Sarnico, Scanzorosciate, Seriate, Sorisole, Spinone al lago, Stezzano, Terno d’isola, Torre Boldone, Treviglio, Treviolo, Ubiale Clanezzo, Urgnano, Verdello, Villa d’Almè, Villa di Serio.




Farmacie, accordo tra Farbanca e Asconfidi Lombardia

Asconfidi Lombardia ha siglato un accordo con Farbanca a sostegno delle imprese del commercio che operano nel settore farmaceutico, chiamate ad erogare servizi e prestazioni professionali ai cittadini e a diventare “farmacie di servizi”. L’istituto di credito Farbanca – nato nel 1997 per iniziativa di oltre cento farmacisti ed esponenti di associazioni di categoria specializzato nell’offerta di servizi finanziari e bancari dedicati al mondo della Farmacia del Gruppo Banca Popolare di Vicenza – mette a disposizione, oltre a prodotti bancari dedicati alla gestione delle imprese che operano in questo settore, un plafond a tasso agevolato da destinare a richieste di finanziamento garantite da Asconfidi Lombardia e finalizzato a nuovi investimenti o ristrutturazioni aziendali. A questo si sommano le garanzie che Asconfidi Lombardia, attraverso l’accordo siglato, potrà concedere su linee finanziarie richieste dalle Farmacie a Farbanca, agevolando l’erogazione del credito.
“La convenzione appena siglata con Farbanca, istituto specializzato nei servizi bancari alle imprese che operano nella commercializzazione di farmaci ed articoli farmaceutici, consentirà ad Asconfidi Lombardia – sottolinea il presidente del Consiglio di Gestione di Asconfidi Lombardia Enzo Ceciliani -,  di poter svolgere la propria attività di servizi per le garanzie ed il credito ad un settore di grande importanza per l’economia del Paese. Asconfidi Lombardia si pone l’obiettivo, grazie alla convenzione sottoscritta con Farbanca, di fornire servizi sempre più efficienti ed efficaci per far fronte alle esigenze di gestione delle farmacie”. La nuova convenzione si aggiunge agli accordi che  il soggetto di garanzia vigilato dalla Banca d’Italia Asconfidi Lombardia, Confidi che interviene fornendo garanzie su crediti bancari alle 55 mila micro e piccole e medie imprese socie, ha siglato con i principali istituti di credito. “La convenzione offre delle linee di credito agevolate per le imprese che operano in un settore di vitale importanza come quello farmaceutico – commenta Antonio Arrigoni, direttore della Fogalco, incaricato da Asconfidi Lombardia di seguire gli accordi con il sistema bancario -.  L’accordo supporta le imprese nell’acquisto della farmacia, nell’anticipo crediti Asl per lo smobilizzo dei crediti e con finanziamenti per riequilibrare la situazione finanziaria o sostenere gli investimenti. In un contesto di inasprimento del costo del credito e in un sistema in cui l’ accesso ai finanziamenti diventa sempre più selettivo, il ruolo dei Confidi assume sempre maggior importanza nel garantire e supportare le piccole imprese attraverso linee di credito dedicate che possano rispondere alle reali esigenze che ogni settore  presenta”. Giampiero Bernardelle, amministratore delegato di Farbanca ha ribadito l’importanza dell’accordo: “L’intesa va a rafforzare il sostegno che il Gruppo Banca Popolare di Vicenza attraverso Farbanca rivolge al comparto della farmacia, settore che presenta importanti opportunità di sviluppo. Farbanca, oltre ad offrire prodotti bancari ed assicurativi su misura per la gestione della farmacia, si conferma come partner finanziario di riferimento in grado di soddisfare le esigenze di gestione, crescita ed evoluzione delle imprese verso la “farmacia dei servizi”. L’accordo con Asconfidi Lombardia consentirà di sviluppare importanti sinergie volte a facilitare l’accesso al credito e alle agevolazioni regionali da parte delle imprese che operano in questo comparto”. Tra le agevolazioni previste dall’accordo, la proposta di un conto su misura delle imprese che operano nel settore, con la possibilità di essere integrato dal Programma Farmacisti con prodotti assicurativi e strumenti di pagamento a condizioni vantaggiose. Una particolare attenzione è riservata al servizio POS e Anticipi Incassi e all’home banking. La linea di finanziamenti dedicata supporta l’acquisto di farmacia, agevola lo smobilizzo dei crediti mediante la presentazione delle Distinte Contabili Riepilogative relative alle forniture effettuate dall’Azienda Sanitaria Locale con la quale il farmacista è convenzionato, offre un finanziamento per operare una ristrutturazione o riequilibrare la situazione finanziaria e supporta investimenti per l’ammodernamento e l’acquisto di beni strumentali. Il progetto “Stop & Start” aiuta i farmacisti ad affrontare un mercato in continua evoluzione ed influenzato da novità normative che richiedono la trasformazione in “farmacia di servizi”, attraverso una consulenza su misura. Il progetto mira a sostenere percorsi di analisi aziendale tesi a rafforzare la struttura patrimoniale e finanziaria della farmacia, individuando posizionamento strategico ed iniziative da intraprendere per migliorare le performance reddituali e competitive. Rientra nell’accordo anche una soluzione assicurativa creata sulle reali esigenze del farmacista che copre l’attività quotidiana con una polizza ad hoc. 




Emergenza furti, a Treviglio aumenta il numero di telecamere

Anche la Bassa Bergamasca si ritrova terra martoriata dai furti. C'è chi provvede a dotare la propria abitazione di vetri antisfondamento o inferriate, chi organizza ronde con il vicinato, altri, esasperati, come una coppia di Castel Rozzone, dopo quattro saccheggi subìti e due sventati in poco tempo, ha deciso di affiggere sul cancello un cartello che recita: “Per i sign. ladri: casa rapinata 4 volte. Soldi, oro finiti”. Proprio i furti negli appartamenti sono la maggioranza, seguiti da quelli nelle auto in sosta e nei negozi. Non mancano poi borseggi e scippi. Secondo il ministero dell'Interno, sono 26.026 i furti  di vario genere denunciati nella provincia orobica nel 2012, di questi 5.200 nella Bassa. L'incremento è del 15 per cento in dieci anni. Per far sì che aumenti la percezione di sicurezza nei cittadini, Treviglio installa nuove telecamere di sorveglianza. Alle 76 già esistenti più le 6 speciali che leggono le targhe delle auto, sospette o rubate, entro febbraio, se ne aggiungeranno altre 5. La rete trevigliese arriverà così a contare 87 dispositivi. “Abbiamo scelto di mettere due occhi elettronici nel parco di via Grossi perché poco sorvegliato e chiuso dai condomini. A richiederle sono stati proprio alcuni abitanti della zona che uscivano la sera e avevano paura – spiega Antonio Nocera, comandante della polizia locale -.  Inoltre, altre tre saranno installate nel sottopasso della stazione ovest: una nel tunnel e due all'uscita in via Milano”. La stazione centrale è già monitorata dal 2011. Videosorvegliare il territorio è un buon metodo per prevenire reati e illeciti come gli atti vandalici. L'emergenza furti in appartamento si è assestata in questo mese a livelli medi dopo l'impennata registrata a novembre e dicembre quando si è passati dalla media di una razzia al giorno a cinque. I dati sono resi noti dal commissariato di Treviglio diretto dal vicequestore aggiunto Angelo Lino Murtas. Poche settimane fa, la compagnia è riuscita a sgominare una banda di ladri acrobati. Dopo l’individuazione, il fermo e l'identificazione di alcuni giovani albanesi, è stato decisivo il lavoro della polizia scientifica. Gli agenti avevano estrapolato un'impronta digitale da un pezzo di guanto, indossato da uno dei malviventi, su alcuni frammenti di vetri. L'uomo è stato rintracciato e arrestato dalla Polmare di Brindisi mentre si stava per imbarcare alla volta di Durazzo. Da temere sono proprio le molte bande in azione in trasferta al Nord. L'aumento di furti, infatti, non è una conseguenza della crisi. Chi ha fame ruba al supermercato generi di prima necessità. Le vittime principali di furti con raggiro restano gli anziani. L'ultima tecnica adottata consiste nel fingersi poliziotti e nel bussare alla porta dei pensionati mostrando collane e catenine quale presunta refurtiva di un furto appena subito da un vicino e chiedendo all'anziano se sono di sua proprietà. In questo modo, la persona fa entrare i finti agenti e mostra dove tiene i preziosi. Proprio al circolo degli anziani il commissariato ha tenuto incontri e diffuso un vademecum di consigli utili. Al primo posto, la difesa attuata dal gruppo. Vale a dire, ficcare il naso nella quotidianità del vicino: se si sentono rumori o movimenti strani, è bene affacciarsi, osservare e nel caso rivolgersi alle autorità. Secondo, usare meccanismi di prevenzione passiva come le inferriate. Terzo, se i tubi delle grondaie sono accanto alle finestre, meglio spostarli. Facilitano il lavoro dei ladri. Sono anche diversi i tipi di furti negli appartamenti. C'è chi mira a casseforti e va a colpo sicuro curando gli inquilini e usando un flessibile. Altri, come i ladri acrobati, si arrampicano nelle case dove si entra senza difficoltà. La consuetudine vuole che ci si concentri nella camera da letto, dove si tengono contanti e oro. Più difficile che vengano rubati pc e tv, anche se  di valore. L'operazione dura un lampo, 120 secondi, al massimo 200. Ma a destare allarme sono anche i dati che arrivano dal Tribunale di Bergamo: nel 2013 i giudici delle indagini e udienze preliminari hanno emesso 2.087 decreti di archiviazione su 2.088 fascicoli trattati a carico di ignoti. Stessa sorte per quelli con sospettati: 85 su 102 archiviati. Un'impunità che aumenta la paura.




Distretti del commercio, salto di qualità con la “cabina di regia”

Nasce una cabina di regia per i distretti del commercio bergamaschi, con il sostegno delle Associazioni di categoria e della Camera di Commercio che ne hanno promosso la costituzione e che ora intendono accompagnarli nella loro evoluzione. In avvicinamento ad Expo, tema già al centro dell’attenzione dei distretti in occasione del quinto bando regionale, e alla vigilia del primo appuntamento per il nostro territorio che porterà a fine febbraio in Fiera a Bergamo 150 delegati in rappresentanza dei 70 Paesi cluster che parteciperanno all’Esposizione Universale, le 28 isole dello shopping  di città e provincia sono pronte a condividere strategie e a cogliere le opportunità che potranno sorgere attorno a questo grande evento.
Il modello dei distretti del commercio si è mostrato una risposta corretta ai bisogni di riequilibrio territoriale e di crescita identitaria, ora una politica nata inizialmente a sostegno del commercio e per riequilibrare l’offerta distributiva, è chiamata a dare una risposta ai bisogni non solo delle imprese commerciali, del turismo, dei servizi e di altri operatori economici ma anche dei cittadini, siano essi semplici consumatori, turisti, frequentatori dell’area, residenti o proprietari immobiliari. Con le casse dei comuni blindate dalla Spending Review, i distretti offrono inoltre alle amministrazioni un’opportunità di risparmio sui costi e la possibilità di rapportarsi con altri enti e con gli operatori.
“Per non disperdere il patrimonio di conoscenza, la rete di rapporti, i risultati che i 28 distretti bergamaschi hanno raggiunto in questi cinque anni di vita, è necessario dare vita ad progetto di coordinamento efficace della loro attività, che miri a mettere in rete e valorizzare in misura ancor più significativa le diverse esperienze – spiega Roberto Ghidotti, funzionario Ascom e referente dei distretti -. Questa nuova modalità di aggregazione della rete di vicinato ha saputo fare del commercio un fattore di crescita del territori, andando a rivitalizzare il tessuto urbano o intercomunale con il coinvolgimento delle amministrazioni e delle associazioni di categoria oltre ad altri partner”.
Il progetto, sviluppato di intesa con la Camera di Commercio, vuole innanzitutto sviluppare un modello provinciale che coinvolga al meglio anche quelle realtà che, per dimensioni e numeri, sono meno strutturate per accompagnarne lo sviluppo attraverso la condivisione di  modalità di lavoro e nuove progettualità. L’obiettivo, in linea con quanto realizzato attraverso i laboratori dei distretti e i workshop negli ultimi anni, è che l’eccellenza di ciascun distretto possa diventare patrimonio di tutti gli altri.  Il progetto va ben al di là dei confini provinciali e guarda ai migliori esempi europei ed internazionali: “Il coordinamento intende creare proficui scambi di esperienze operative e contatti con altri Distretti italiani ed europei in vista della costituzione di eventuali partenariati per il reperimento di fondi” – continua Ghidotti.
All’estero infatti, sulla scorta dell’esperienza americana di gestione dei luoghi pubblici attraverso fund raising, il distretto può arrivare a ripensare uno spazio pubblico sulla base della propria visione di sviluppo e può farsi carico della sua gestione in modo da renderlo appetibile per investimenti, tipicamente attraverso partnership e sponsorizzazioni, andando così a finanziare le attività da svolgere per animare l’area, per pubblicizzare e rilanciare l’offerta commerciale, culturale e per il tempo libero. Il progetto di coordinamento provinciale prevede quattro aree di intervento che si sviluppano attorno alla valorizzazione dell’offerta commerciale e turistica, alla promozione e allo sviluppo di reti (micro-filiere, negozi di territorio), alla creazione di gruppi di acquisto e di  altre possibili economie di scala e allo studio di nuove tecnologie e opportunità per lo sviluppo locale. 
“Gli esempi virtuosi non mancano nemmeno in questa fase iniziale, dalle applicazioni innovative alle fidelity card per incentivare gli acquisti, dalle promozioni con tanto di coupon lanciate tramite newsletter alla moltiplicazione della visibilità di ogni insegna grazie ad un sistema virtuoso di condivisione degli spazi espositivi – ricorda Ghidotti -. Sono state inoltre iniziative per gestire i negozi sfitti e infrastrutture tecnologiche per garantire la sicurezza e monitorare i flussi pedonali e si sta lavorando per garantire nei centri storici l’accesso ad internet”.

I numeri nella Bergamasca

Sono 28 i distretti del commercio presenti in Bergamasca, di cui 4 urbani (Treviglio, Bergamo, Seriate e Romano di Lombardia) e 24 diffusi. I distretti coinvolgono 130 comuni e oltre il 60 per cento della rete di vendita di vicinato, con 10 mila imprenditori. In questi anni la Camera di Commercio e le associazioni di categoria  hanno organizzato oltre 90 incontri e percorsi formativi. Superano quota mille le riunioni, tra comitati direttivi e d’indirizzo e tavoli di confronto con i commercianti e le associazioni del territorio per la definizione di eventi e iniziative da sviluppare per il rilancio degli acquisti sotto casa e del vicinato.




Librai, «resistere è sempre più difficile»

Il rapporto Istat aggiornato alla fine del 2013 dice che la percentuale dei lettori in Italia è passata dal 46 al 43%, gli editori hanno stimato (aggiornato ad ottobre) un calo delle vendite dei libri del 5% e gli acquisti on line guadagnano terreno. Proprio questo canale, con le sue proposte scontate, è indicato dalle librerie indipendenti come la minaccia più preoccupante. Un nemico in più per realtà che sono già da tempo il soggetto più debole e indifeso del mercato (la moria di attività, a Bergamo come nel resto del Paese, ne è una conferma), perché non possono ingaggiare battaglie sul prezzo con le catene gestite dagli editori e la grande distribuzione. 
Ciò che oppongono è il loro “essere librai”. Vogliono cioè continuare a leggere, scegliere e proporre titoli ed edizioni seguendo il proprio giudizio, condividere la passione per la lettura con i propri clienti, offrire una proposta e uno stile personale. In mancanza di regole che riequilibrino la concorrenza si affidano al senso critico dei consumatori, affinché comprendano le differenza dell’offerta e il valore del loro servizio.

â–  Mondadori (Stezzano) / Roberto Cecchinelli
«Il libro ha ancora lunga vita, se non sarà
trattato come una merce qualsiasi»

Da vent’anni nel settore, Roberto Cecchinelli ha aperto quasi quattro anni fa nel centro commerciale Le due Torri di Stezzano la propria libreria, affiliata in franchising alla Mondadori ma «gestita come una libreria indipendente – tiene a sottolineare -, con i titoli scelti da noi in base a criteri di qualità e interesse». «È vero, all’interno del centro commerciale i libri sono venduti anche al supermercato e nello store di elettronica – nota -, ma non lo considero un ostacolo, un conto è accatastare libri, un altro è la libreria e ritengo che competenza e specializzazione abbiano ancora un senso». I risultati sono di tenuta, Natale compreso, «considerando che l’attività è ancora giovane e deve per forza crescere. Certo è un lavoro che si fa per passione, perché si sa che non si diventa ricchi, la marginalità è molto bassa e viene erosa dall’aumento dei costi fissi, mentre le vendite sono rallentate dalla crisi, che sui libri però si è forse fatta sentire meno rispetto ad altri settori».
Una volta di più Cecchinelli sottolinea l’impossibilità di confrontarsi con gli sconti della grande distribuzione e soprattutto dell’online, «oggi il vero rivale delle librerie». «Su tutti colossi come Amazon che però si scopre applicano condizioni di lavoro da terzo mondo – rimarca -. La concorrenza non è alla pari e il compito delle organizzazioni di categoria dovrebbe essere quello di far capire all’opinione pubblica che le librerie sono un’altra cosa, far riflettere su cosa sarebbe il mondo senza più librerie. Io credo che sarebbe una perdita sociale». Il dati Istat sul calo dei lettori lo preoccupano: «La sensazione è che sia dovuto all’assalto delle nuove tecnologie – dice –, il tempo a disposizione è sempre lo stesso e se lo si passa sui social network è logico che se ne dedichi meno alla lettura». Non crede, al contrario, che la comunicazione digitale possa essere d’aiuto alla promozione della lettura e se non considera gli e-book un concorrente («la quota di mercato è ancora marginale»), non li vede nemmeno come un supporto. «La passione per la lettura si costruisce sui libri – afferma -, la lettura è anche atmosfera, sensazione, sentimento e credo che il libro abbia ancora lunga vita, se non verrà fatto morire trattandolo come una merce qualsiasi».

â–  Libreria Fantasia (Bergamo) / Laura Togni
«Letture animate e attività con le scuole,
così facciamo sbocciare la passione»

«Alla fine ce l’abbiamo fatta, siamo riusciti a tenere ed è l’obiettivo che ci eravamo proposti. Ma quanta fatica», esordisce Laura Togni della libreria Fantasia, aperta dal settembre 2005 in via Borgo Santa Caterina e specializzata nella letteratura per ragazzi. «Natale è stato ancor più faticoso – prosegue -. Solitamente potevamo contare su un flusso costante, mentre quest’anno le vendite sono partite in ritardo e sono proseguite tra alti e bassi, rendendo difficile anche pianificare la presenza di addetti in negozio. Mi sembra che la gente abbia girato di più prima di fare acquisti, anche se questa maggiore attenzione a come si spende ha premiato i libri che, nel confronto con i giochi, costano meno e rappresentano comunque un regalo di qualità». Al di là della crisi, che tocca tutti i settori merceologici, la debolezza di fondo, secondo la libraia, è data dalla scarsa abitudine alla lettura degli italiani. «La possibilità di detrarre fiscalmente la spesa per i libri promossa dal governo è senz’altro un aiuto – dice -, vedremo se darà risultati, ma la cosa più importante è una forte azione di promozione alla lettura sin dalla tenerissima età». Ne è talmente convinta da averne fatto un punto centrale della propria attività. Ogni sabato, dall’autunno a Pasqua, propone nella sua libreria letture animate che registrano sempre il tutto esaurito, ospita classi che scoprono come nasce un libro e come è organizzata una libreria, collabora con le insegnati. «È un lavoro nel lavoro, che però permette di costruire un lettore – commenta –. I risultati in termini di vendite non sono immediati, ma si porta gente in libreria e si alimenta il passaparola». E se è vero che l’online cresce per via dell’assortimento e dei prezzi scontati, non bisogna dimenticare che «su una pagina internet – sottolinea – non si troverà mai un consiglio o un servizio personalizzato». Tra l’altro, proprio la guerra degli sconti avrebbe avuto l’effetto di aumentare il prezzo dei libri: «Un best seller come Dan Brown – rileva Laura Togni – è stato proposto a 25 euro, siamo ai livelli di un libro illustrato. Fino a qualche anno fa eravamo attorno ai 22 euro. Si tratta di operazioni di marketing, alzare il prezzo per poi giocare la carta dello sconto, ma sono pericolose e il prezzo sta diventando un ostacolo alla vendita. Bisognerebbe ragionare sulla qualità dell’offerta, non solo sul prezzo e, in quest’ottica, sono le librerie indipendenti quelle che rispondono a logiche di qualità e non di mercato. Chiediamoci cosa succederebbe se chiudessero tutte…».

â–  Libreria Palomar (Bergamo) / Valentina Porta
«La conduzione familiare ci fa andare avanti»

«Il libro a Natale funziona sempre perché ha costi contenuti e si fa sempre bella figura. Quest’anno le vendite sono andate meglio dello scorso anno, alcuni clienti ci hanno detto apertamente di aver scelto di fare acquisti in una libreria indipendente per sostenere questo tipo di proposta, ma l’intera annata è stata faticosissima», racconta Valentina Porta della libreria Palomar di via Maj a Bergamo, di cui è titolare dal ’97, insieme alla madre, libraia da 35 anni. «Resistiamo perché abbiamo una conduzione familiare – evidenzia -, è la nostra passione e siamo disposte a rinunciare allo stipendio se alla fine di un mese non ci sono soldi a sufficienza. Teniamo al nostro lavoro e finché riusciamo tiriamo avanti». «Sicuramente siamo pessime comunicatrici e manager – ammette -, ma noi vogliamo fare le libraie, significa fare una selezione tra le 60mila novità che escono ogni anno, cambiare la vetrina di continuo per mostrare ciò che ci piace e che vogliamo far conoscere. Confrontando la nostra classifica delle vendite con quella generale si troveranno al massimo due titoli in comune». Insomma qualcosa di diverso dal proporre «quello che vogliono farti comprare editori e catene distributive», un valore che i lettori sembrano aver colto, almeno a giudicare dalle dichiarazioni raccolte durante le feste dalla libraia. «Siamo nel campo delle scelte critiche – rileva -, una sorta di commercio equo e solidale, ma tutte le responsabilità sul futuro delle librerie non possono ricadere esclusivamente sui consumatori. Sono scelte che andrebbero aiutate offrendo le condizioni per una concorrenza alla pari». Anche secondo Valentina Porta oggi il problema maggiore è rappresentato dalle vendite online e dagli sconti indiscriminati, «su articoli che hanno un prezzo imposto, un vero paradosso. In Francia e Germania esiste da tempo una regolamentazione che ha dimostrato di tutelare le librerie indipendenti, mentre in Italia la legge sul tetto agli sconti offre troppe scappatoie». L’e-book invece non fa paura, «è solo un supporto diverso che il lettore può scegliere, così come può decidere di prendere un libro in biblioteca. Anzi, se si diffonde potrebbe trarne vantaggio anche il libro, facendo crescere l’interesse per la lettura. Sarà poi la persona a decidere, di volta in volta, se scaricare un titolo, comprarlo o prenderlo in prestito dalla biblioteca».




Haccp, verso la semplificazione nelle microimprese

Regione Lombardia, con DGR n. 1105 pubblicata sul Bollettino Ufficiale dell’8 gennaio, ha approvato le “Disposizioni regionali di indirizzo programmatico in materia di coordinamento, trasparenza e semplificazione dei controlli nel settore della sicurezza alimentare e della sanità pubblica veterinaria”. Il Provvedimento regionale approva le “Linee di indirizzo per la semplificazione dell’applicazione del sistema Haccp nelle microimprese del settore alimentare” destinate agli operatori del settore alimentare (chioschi, banchi del mercato, auto negozi, banchi temporanei di vendita, locali in cui sono serviti prevalentemente bevande, negozi alimentari al dettaglio, piccoli bar, macellerie, pescherie, panetterie, piccoli ristoranti, ecc.). La Direzione Generale Salute della Regione Lombardia ha precisato che «queste Linee di indirizzo non rappresentano uno strumento cogente, bensì orientamenti operativi sui quali le singole Asl, nei prossimi mesi, organizzeranno incontri a livello territoriale con le Categorie di impresa interessate, al fine di diffondere e spiegare i contenuti di tali indirizzi».  Lo stesso Provvedimento, inoltre, ha approvato il Manuale Operativo delle Autorità Competenti Locali – “Asl Regione Lombardia” relativo agli standard di organizzazione e funzionamento, ai sensi del Regolamento (CE) n.882/2004. È stato inoltre istituito il “Tavolo regionale di coordinamento per la sicurezza alimentare e la sanità pubblica veterinaria” (composto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il Ministero della Salute, il Corpo Forestale dello Stato, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, la Polizia di stato e l’Agenzia delle dogane e dei monopoli) ed è stato approvato il relativo Protocollo di Intesa – sottoscritto da tutti i componenti del tavolo regionale di coordinamento – per l’attuazione degli adempimenti previsti dal Piano Nazionale Integrato dei controlli ufficiali ai sensi del Regolamento (CE) n. 882/2004.