Barometro alberghiero, focus su Bergamo il 29 gennaio

Il Barometro alberghiero è lo strumento che la Camera di commercio di Bergamo offre gratuitamente alle imprese alberghiere della provincia per l’analisi e il monitoraggio dei principali indicatori di prestazione. Il Barometro serve a valorizzare e ottimizzare le politiche tariffarie, nell’assoluto rispetto della riservatezza dei dati di ciascuna struttura. Attraverso la comparazione sistematica e continua delle prestazioni con il mercato di riferimento, il sistema fornisce dati aggregati dei flussi e dei valori generati, utili agli amministratori e a tutti i soggetti che operano nell’accoglienza turistica per meglio pianificare azioni di valorizzazione delle imprese direttamente e indirettamente collegate al turismo nel territorio.
Mercoledì 29 gennaio dalle 15 alle 16.30, nella sala del Consiglio di via Petrarca 10 a Bergamo, Marco Malacrida di Res presenterà i dati consuntivi 2013 in forma contestualizzata nello scenario italiano e internazionale.
La partecipazione è gratuita.




“Credito Adesso”, ampliati il target ed i benefici per le pmi

È stato pubblicato (sul Burl n. 51 del 19 dicembre 2013) il nuovo Avviso pubblico che modifica la misura “Credito Adesso” per la concessione di interventi finanziari a sostegno del capitale circolante delle micro, piccole e medie imprese lombarde. L’iniziativa, messa in campo da Regione Lombardia e Finlombarda S.p.A., finanzia uno o più ordini/contratti che siano stati accettati per la fornitura di beni e/o servizi. La dotazione finanziaria è di 500 milioni, di cui una quota pari a 50 milioni è impiegata per finanziare contratti/ordini esteri al fine di favorire l’internazionalizzazione delle imprese lombarde. Della dotazione finanziaria complessiva, 10 milioni sono riservati alle imprese del mantovano colpite dal sisma di maggio 2012, 5 milioni alle imprese della provincia di Sondrio e Lecco interessate dalla chiusura della Strada Statale 36 e 4 milioni alle imprese della provincia di Milano interessate dalla tromba d’aria di luglio 2013 (con sede nei comuni di Grezzago, Masate, Trezzano Rosa e Trezzo sull’Adda); per tutte queste imprese, il contributo in conto interessi è stato innalzato dall’1% al 3%.
Il target delle imprese beneficiarie – rappresentato dai settori manifatturiero, costruzioni, commercio all’ingrosso e servizi alle imprese – è stato ampliato alle imprese turistiche operanti nel settore dell’alloggio, alle agenzie di viaggio e tour operator, alle lavanderie industriali e alle imprese che svolgono attività di servizi per edifici e paesaggio. La quota di finanziamento è stata innalzata dal 50% al 60% del valore degli ordini (i finanziamenti hanno importo compreso tra 18mila e 500mila per le micro e piccole imprese, tra 60mila euro e 750mila euro per le medie); per le micro e piccole imprese l’importo minimo finanziabile di uno o più ordini/contratti è abbassato da 100mila a 30mila euro; per le medie imprese l’importo massimo dei finanziamenti è innalzato da 500mila a 750mila euro; il contributo in conto interessi di Regione Lombardia è aumentato dall’1% all’1,25%; è possibile richiedere più di un finanziamento (fino al limite massimo previsto); le procedure di accesso sono semplificate per richieste di finanziamento fino a 45mila euro (non è necessario presentare ordini).
Credito Adesso non richiede garanzie di natura reale, non prevede spese d’istruttoria e ai fini della rendicontazione della spesa è sufficiente presentare l'ordine/contratto accettato.
Le domande si sono aperte il 27 dicembre 2013. La presentazione è esclusivamente online: http://gefo.servizirl.it; http://www.finlombarda.it/finanziamentieservizi/creditoadesso2013




Pressione fiscale sempre più forte, «la riduzione nel 2014 resta un’illusione»

Nel 2013 la pressione fiscale è salita al 44,3%, nuovo record assoluto nella storia del nostro Paese dopo quello già raggiunto nel corso del 2012, e nel 2014 resterà ben oltre il 44%. È il risultato di un'analisi dell'Ufficio Studi Confcommercio sull'evoluzione del carico fiscale in Italia, da cui emerge uno scenario in cui, per riavviare il processo di crescita, occorerebbero più coraggio e più incisività nei tagli alla spesa pubblica e, soprattutto, politiche fiscali dal lato dell'offerta, a cominciare da una significativa riduzione degli oneri fiscali che gravano sui fattori produttivi, primo fra tutti il lavoro. «La riduzione del carico fiscale – evidenzia l'associazione – deve, dunque, essere l'obiettivo prioritario e irrinunciabile dell'azione di Governo nel prossimo futuro. Non spostare o rimodulare, ma ridurre, semplicemente ridurre in modo certo, progressivo e sostenibile la pressione fiscale è l'esigenza fondamentale di lavoratori, imprese, pensionati. È il solo modo, questo, per rilanciare le forze produttive vitali, ben presenti nel nostro Paese». Nell'anno che si è appena concluso il prelievo sotto forma di imposte e contributi previdenziali è aumentato di circa 1,6 miliardi di euro rispetto al 2012. Nello stesso arco di tempo, il Pil nominale ha subìto una flessione di oltre 8,7 miliardi di euro. Il rapporto aritmetico che esprime la pressione fiscale è dunque salito al 44,3%, vale 0,3% in più rispetto al livello del 2012. Invece che di "riduzione delle tasse", quindi, si dovrebbe più correttamente parlare di incremento assoluto delle "tasse" nonchè di incremento del carico fiscale (cioè in proporzione al Pil). Sempre nel 2013, per ogni euro prodotto in Italia la frazione di imposte, tasse e contributi pagata è cresciuta di altri 3,5 decimi di punto percentuale assoluto, aggiornando il record assoluto della pressione fiscale apparente nella storia d'Italia già raggiunto nel corso del 2012. «Non c'è stato dunque affatto – prosegue la Confcommercio – l'avvio di un percorso di riduzione della pressione fiscale e si è assistito, invece, a parziali effetti redistributivi che modificano il mix del gettito tra le diverse categorie di contribuenti. Purtroppo anche nel 2014 la riduzione della pressione fiscale è soltanto illusoria (le previsioni governative parlano di centesimi di punto percentuale) e il livello si manterrà sopra il 44,2%. La previsione governativa della pressione fiscale nel 2014 al 44,2%, peraltro, è compatibile con una crescita del Pil reale dell'1%, un tasso di variazione che nelle attuali condizioni economiche del Paese non sarà facile raggiungere».




Caffè, tutti lo bevono ma pochi lo conoscono

Ma è vero o no che quando l’espresso è buono tiene a galla lo zucchero? Pare che la risposta, come per molte altre annose questioni, sia un “sì, ma”: lo zucchero, secondo diversi esperti, deve rimanere un poco sospeso sopra una crema di giusto spessore, elastica quanto basta, e il foro creato dopo l’azione del cucchiaino deve richiudersi velocemente. Così non la pensa, comunque, quasi il 70% di consumatori facenti parte del campione intervistato dalla società "Apertamente" per conto dell’Istituto Internazionale Assaggiatori, in collaborazione con la rivista on-line Coffee Taster. La ricerca, condotta al telefono durante tutto il primo semestre 2013 su un campione di 180 adulti di entrambi i sessi distribuiti sul territorio nazionale, ha raccolto dati sulle abitudini, conoscenze e preferenze rispetto a questa tipica bevanda calda che gli italiani considerano di loro proprietà, con l’intento di verificare se ci sia spazio per un eventuale salto di qualità verso un consumo più consapevole, caratterizzato da un’attenzione maggiore alle caratteristiche del prodotto, anche a costo di pagare un prezzo lievemente maggiorato rispetto allo standard.
Ma le indicazioni non vanno in questa direzione. Se è vero, infatti, che emerge una minoranza più evoluta, la quota più consistente delinea un consumo un po’ meccanico, abitudinario, di chi forse non sa riconoscere la qualità e non mostra, in ogni caso, un particolare interesse a gustare prodotti migliori.
Il caffè viene consumato dal 78% degli intervistati, mentre il resto opta per altre bevande calde al bar fra caffè d’orzo, ginseng e altro ancora, quota che sale al 91% se vengono considerati solamente i maschi. Si può quindi certamente parlare di un consumo molto ampio e generalizzato. Il 69% del totale non pensa che il caffè sia di migliore qualità se tiene a galla lo zucchero e dimostra, quindi, una scarsa conoscenza dell’abc dell’espresso fatto a regola d’arte. L’86% degli intervistati non consuma a casa cialde e capsule, dato che ha un po’ sorpreso i ricercatori, visto che apparentemente le macchine casalinghe sembrano essere arrivate dappertutto. La stragrande maggioranza del campione (88%) ammette la propria ignoranza sull’esistenza del caffè monorigine, cioè del caffè proveniente da un’unica regione geografica, e fra quel 12% di consumatori più consapevoli spopola la qualità arabica, seguita a una certa distanza dalla robusta, sostanzialmente esaurendo con le due varietà principali le conoscenze sul monorigine.
Il 75% degli intervistati non intende pagare di più un caffè migliore, ma secondo i ricercatori il 25% di possibilisti è una quota interessante. Fra questi la stragrande maggioranza sborserebbe qualcosa in più “per un caffè davvero buono al gusto” (64%) e “di alta qualità” (31%), evidenziando, secondo i curatori dell’indagine, motivazioni un po’ generiche che confermerebbero la scarsa conoscenza del mondo del caffè e quindi l’impossibilità di citare altri indicatori di eventuale eccellenza come, per esempio, la consistenza e il colore della crema, la giusta temperatura e il flavour, ossia la ricchezza e la corposità del gusto.
Così non sorprende che la scelta del bar avvenga in genere per comodità e abitudine: il 18% beve l’espresso sotto casa, il 12% in un bar lungo il tragitto, il 13% sotto l’ufficio, il 5% dove capita. C’è però anche un 14% che beve il caffè in un bar che lo fa buono e l’11% che va alla scoperta di bar consigliati da amici.
Interpellata sull’eventuale miglioramento nel tempo della qualità del caffè del bar, la maggioranza degli intervistati non si mostra in grado di valutare il trend, posizione confermata anche per la successiva domanda focalizzata sull’evoluzione negli ultimi 5 anni. In questo caso la maggioranza (il 74%) ritiene che il caffè non sia né migliorato, né peggiorato e un 15% opta per un generale peggioramento.
Idee più chiare sulla qualità del caffè bevuto al ristorante, che il 59% degli intervistati ritiene peggiore rispetto al bar, forse per i ben noti problemi legati al minor utilizzo delle macchine o semplicemente alla minore vocazione del ristoratore.




In Fiera gennaio è il mese dell’Arte e della Cultura

Il nuovo anno fieristico della Promoberg si apre come consuetudine con i due appuntamenti dedicati all’arte e alla cultura: BAF (Bergamo Arte Fiera) e BergamoAntiquaria. Il primo evento, dedicato all’arte moderna e contemporanea, sarà allestito alla Fiera di Bergamo dal 10 al 13 gennaio 2014, mentre BergamoAntiquaria seguirà dal 25 gennaio al 2 febbraio.
Le due manifestazioni si ripresentano con un’importante novità. Da quest’anno, infatti, Promoberg ha acquisito da MediaConsulter tutti i diritti di BAF e BergamoAntiquaria e Sergio Radici, patron di Media Consulter, continuerà a curare i due appuntamenti in qualità di direttore artistico.

BAF sarà animata da oltre ottanta gallerie, tra le più importanti in Italia e presenti agli appuntamenti nazionali ed internazionali più affermati. La mostra, allestita su 6.500 metri quadrati di superficie, si presenta come un insieme armonico, senza divisioni in settori, in cui le articolazioni tematiche forniscono diverse opportunità per confrontare le molteplici anime dell’arte del Novecento e della produzione attuale. Ai visitatori si offre quindi un percorso di alta qualità artistica e culturale, dove accanto alle opere di artisti ormai “storicizzati”, saranno esposte nuove proposte attentamente selezionate. Ma BAF ha avuto anche il grande merito, nei suoi intensi primi dieci anni di vita, di andare ben oltre l’essere un Salone espositivo di alta qualità. L’evento ha incluso, infatti, sin dal suo debutto, un ricco calendario di eventi collaterali. Appuntamenti artistici, culturali, storici e di approfondimento, che hanno coinvolto trasversalmente, oltre agli esperti e agli appassionati del settore, anche molte persone che non si erano mai avvicinate prima alle mostre-mercato. Gli eventi collaterali di BAF 2014 avranno quali protagonisti Gabriele Basilico, Umberto Carrara, Margherita Leoni e Mariella Bettineschi.

È invece giunta all’undicesima edizione BergamoAntiquaria, la mostra mercato di alto antiquariato, che torna con il suo inconfondibile format capace di fondere il fascino della tradizione con le esigenze di un mercato moderno e dinamico. Il nuovo appuntamento vedrà la partecipazione di 80 gallerie, scelte dall’organizzazione per consentire al pubblico un percorso rappresentativo del complesso panorama antiquariale italiano. Gli espositori, ognuno con le proprie specificità, provengono in particolare dai centri cardine del settore. Oltre che da Bergamo, arrivi quindi soprattutto da Brescia, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli.
La mostra racchiude le specificità artistiche e culturali di tutto il panorama italiano in una visione d’insieme ampia ed eterogenea che naturalmente volge lo sguardo oltralpe. Dagli arredi lombardi a quelli dello Stato Pontificio, dai mobili Genovesi a quelli del Regno delle due Sicilie, dall’Impero Francese al Vittoriano inglese. La ricca esposizione comprenderà gli argenti francesi e inglesi, ma anche quelli con il marchio della Lanterna o di Valadier, dipinti veneziani, della scuola romana, ma anche degli orientalisti, guaches napoletane, macchiaioli toscani ma anche acquarelli inglesi di viaggiatori del Gran Tour. E poi, vetri, porcellane, maioliche, gioielli, per soddisfare gli appassionati più esigenti e gli innamorati dell’ultima ora.
A BergamoAntiquaria spazio anche per un omaggio all’Accademia Carrara, che, nonostante la chiusura per i lavori di ristrutturazione, non ha mai smesso totalmente la sua attività.
Info http://www.promoberg.it




Imprese giovani, peggiora la stretta del credito

Nell'ambito dell’Osservatorio del Credito Confcommercio viene trimestralmente realizzato uno specifico focus di approfondimento sulle imprese giovani, ossia le imprese individuali il cui titolare è di età inferiore a 36 anni, le società di persone costituite in maggioranza da giovani di età inferiore a 36 anni e le società di capitali i cui consigli di amministrazione sono costituiti, per più di due terzi, da giovani di età inferiore a 36 anni.
In base alle rilevazioni del terzo trimestre 2013 resta molto alta la percentuale di giovani imprenditori che ravvisano un peggioramento nell'andamento dell'economia italiana nel suo complesso (il 75,3%); in flessione la fiducia sull'andamento delle imprese "giovani" del terziario. Peggiora l'andamento dei ricavi (per il 59,1% sono diminuiti), dell'occupazione (per il 33,6% si è ridotta), la capacità di riuscire a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario (il 25,9% dei giovani imprenditori non ci è riuscito). In flessione anche la percentuale di giovani imprenditori che rispetto al passato effettueranno investimenti: solo il 19% dichiara che li farà nei prossimi due anni. Resta particolarmente bassa (9,5%) la percentuale delle imprese "giovani" del commercio, del turismo e dei servizi che hanno chiesto un prestito in banca. La stretta creditizia tarda a rallentare: cala la percentuale di imprese che ottengono il credito con un ammontare pari o superiore rispetto alla richiesta (23%), mentre cresce la quota di imprese che si sono viste accordare un credito inferiore rispetto a quello richiesto e di quelle che non se lo sono viste accordare (61,7%).

Clima di fiducia
Sostanzialmente invariato il clima di fiducia dei giovani imprenditori sull'andamento dell'economia italiana. Nel terzo trimestre del 2013 ben il 75,3% dei giovani ritiene che la situazione si sia aggravata rispetto al periodo precedente (saldo pari a -69,6 sul precedente -77) ed il 48,5% dichiara che si aggraverà anche nei tre mesi successivi (saldo pari a -45 sul precedente -48,3). La situazione appare in ogni caso migliore rispetto alla media nazionale.
In flessione, invece, il clima di fiducia relativo alla situazione economica della propria impresa. Per il 61% dei giovani imprenditori l'andamento economico della propria impresa è peggiorato nel periodo luglio-settembre rispetto ai tre mesi precedenti (saldi pari a -58,6 contro il precedente -54,8) e per il 38,2% si aggraverà nel quarto trimestre (saldo pari a -34,2 sul precedente -31,1).

Congiuntura
In flessione la situazione dei ricavi delle imprese "giovani" del terziario: per il 59,1% dei giovani imprenditori sono diminuiti nel terzo trimestre rispetto al secondo (saldo pari a -58,2 sul precedente -55,2) e per il 37,5% diminuiranno ancora (saldo pari a -33 sul precedente -28,5). In peggioramento anche l'andamento dell'occupazione (-32,6 su -29,2): il 33,6% dei giovani imprenditori ritiene che si sia ridotta nel terzo trimestre del 2013 rispetto al periodo precedente (pari al 31,2%) e il 34,9% dichiara che si ridurrà anche negli ultimi tre mesi dell'anno.
Invariata la valutazione sui tempi di attesa per i pagamenti da parte dei propri clienti. Nel terzo trimestre del 2013 il 34,9% dei giovani ritiene che la situazione si sia aggravata rispetto al periodo precedente (saldo pari a -31,8 sul precedente -34,1) ed il 14,1% dichiara che si aggraverà anche negli ultimi tre mesi dell'anno (saldo pari a -8,1 sul precedente -11,4).

Fabbisogno finanziario
Si deteriora la condizione finanziaria dei giovani imprenditori del terziario: il 25,9% dei giovani imprenditori non è riuscito a far fronte al proprio fabbisogno finanziario nel terzo trimestre rispetto al secondo (21%) e il 33,9% dichiara che questa situazione peggiorerà. Il saldo congiunturale è risultato pari a -61,8 contro il precedente -56. Le imprese "giovani" mostrano comunque una maggiore capacità di riuscire a fronteggiare i propri problemi di liquidità rispetto alla totalità delle imprese del terziario

Domanda e offerta di credito
Molto contenuta la percentuale dei giovani imprenditori del terziario che nel terzo trimestre 2013 si sono rivolti alle banche per chiedere un fido, un finanziamento o la rinegoziazione di un fido o di un finanziamento esistente: sono stati il 9,5% contro il 9,9% del trimestre precedente (il 10,5% contro il 10,8% nella rilevazione sull’intero campione delle imprese del terziario).
In questo scenario, pur non rilevando scostamenti evidenti rispetto al periodo precedente, la stretta creditizia tarda a rallentare. Perde oltre un punto la percentuale della cosiddetta area di stabilità, ossia la percentuale di imprese che ottengono il credito con un ammontare pari o superiore rispetto alla richiesta (23%) e cresce l'area di irrigidimento, ossia la quota di imprese che si sono viste accordare un credito inferiore rispetto a quello richiesto o non se lo sono viste accordare (61,7%). Il dato generale relativo a tutte le imprese del terziario è meno negativo, le imprese che hanno visto accogliere la propria domanda di credito sono state infatti il 26%, mentre la percentuale delle imprese che hanno visto rifiutare la propria domanda di credito o accoglierla, ma con un ammontare inferiore alla richiesta sono state il 49,1%.

Giovani imprese "familiari" ed "ex-novo"
Analizzando più nel dettaglio la struttura delle imprese "giovani" del terziario, appare evidente la stretta correlazione del fenomeno con la tipologia delle origini delle stesse. Occorre difatti differenziare tra le cosiddette imprese "familiari", intese come quelle a carattere familiare e contraddistinte dal "passaggio generazionale", e le imprese fondate "ex novo", intese come quelle costituite praticamente dal nulla.
In fatto di credito, i comportamenti dei due segmenti appaiono distanti sia sul fronte della domanda sia su quello della richiesta. Sono difatti le imprese a carattere "familiare" a mostrarsi maggiormente attive nel primo caso (10,7% contro il 9% registrato presso gli operatori "ex novo") e sono sempre queste a ricevere di gran lunga il maggior numero di risposte positive (area di stabilità pari al 26,5% contro il 18,7%). Sebbene tali risultanze non evidenzino necessariamente un rapporto di causalità tra la tipologia di impresa e l'esito della domanda di credito (sul quale possono agire anche altre cause quali, a titolo di esempio, il merito del credito dell'impresa stessa, il tasso di insolvenza, etc), sembra evidente la distanza tra le due parti, con gli operatori "familiari" molto più vicini al comportamento medio nazionale del terziario, probabilmente favorite da un rapporto più consolidato negli anni con l'istituto di credito di riferimento (che, in passato, avrà certamente avuto modo di confrontarsi con l'impresa, magari guidata da un familiare dell'attuale vertice) che mostra inevitabilmente meno fiducia nei confronti delle "nuove" imprese senza alcuna storia alle spalle.

Costo dei servizi bancari
La situazione del costo dei servizi bancari nel loro complesso è risultata nel terzo trimestre del 2013 in peggioramento rispetto a quella registrata nei tre mesi precedenti (-62,4 su -58). La congiuntura negativa risulta inoltre più preoccupante rispetto al giudizio che del medesimo fenomeno hanno fornito le imprese del terziario a livello nazionale (-50,2).




Confartigianato Bergamo, calano le imprese ma non gli associati

 
Servizi per la crescita e la competitività, corsi di formazione pensati per le diverse categorie, progetti legati all’internazionalizzazione e alla promozione delle diverse attività, supporto nell’accesso al credito, il tutto con un accompagnamento costante pensato per abbracciare l’intero arco di vita dell’impresa, a cominciare dallo start-up.
È un anno ricco di iniziative per Confartigianato Bergamo che ha chiuso il 2013 con una sostanziale tenuta degli associati, nonostante la crisi abbia fatto segnare, nella provincia di Bergamo, il saldo negativo peggiore degli ultimi anni, considerando la differenza fra le nuove aperture e le cessazioni: meno 669 imprese secondo i dati della Camera di commercio aggiornati al 30 novembre scorso.
«Questa tenuta in un anno pesantissimo – spiega il presidente Angelo Carrara – ci gratifica enormemente perché significa che le imprese hanno trovato nella nostra Organizzazione un supporto concreto, una vicinanza e una capacità di ascolto dei loro problemi e delle loro esigenze. In questi giorni ho personalmente ricevuto diverse lettere di associati che hanno voluto testimoniare questo senso di appartenenza ad una grande famiglia. In particolare quella di un artigiano che, arrivato alla pensione, ci ha voluto ringraziare per l’aiuto, non solo materiale ma anche morale, che ha potuto trovare in tanti anni di lavoro. Possono sembrare piccole cose ma in momenti così difficili sono segnali importanti perché ci spronano ad essere ancora più presenti e propositivi».
E anche quest’anno sono molte le opportunità riservate agli associati che sottoscriveranno la tessera 2014 di Confartigianato Bergamo (vedi pagina a fianco), con una particolare attenzione all’aggiornamento e alla formazione delle imprese per aiutarle ad affrontare i mutati scenari economici. «Sono pronti a partire una settantina di nuovi corsi che sono stati tarati sugli specifici settori – continua Carrara – e che spaziano dall’aggiornamento professionale alla gestione aziendale, passando per l’informatica, il marketing e le nuove forme di comunicazione. Altre proposte formative saranno poi organizzate in corso d’anno seguendo le richieste e le esigenze che verranno manifestate dalle Aree di mestiere e dagli stessi artigiani».
Accanto alla formazione, i punti di forza di via Torretta sono i progetti per promuovere l’export e la competitività su nuovi mercati (diverse le iniziative programmate dall’ufficio Internazionalizzazione, dai check-up aziendali per analizzare potenzialità alle fiere e missioni all’estero), e i servizi per l’innovazione e la qualità. Tra questi spiccano lo sportello Conf@reti che sostiene le imprese nella creazione di reti e forme di aggregazione, lo sportello Appalti Pubblici che aiuta a far cogliere le opportunità di business legate a questa particolare tipologia di lavoro, e lo sportello Energia che offre la possibilità di risparmiare sulle utenze aziendali e domestiche di energia elettrica e gas, grazie alla forza contrattuale del consorzio CEnPI di Confartigianato.




Dote lavoro, Bergamo seconda in Lombardia

“Abbiamo assegnato 4.288 doti per la fascia alta per un totale di oltre 11 milioni di euro (45%), 2.515 per la fascia media (26%), con fondi per 4,5 milioni, 2.044 (21 %) per la fascia “altro aiuto” e 744 (8%) per la bassa con quasi 1,5 milioni.
Cifre che testimoniano la grande attenzione di Regione Lombardia per chi si trova in difficoltà lavorative e indicano come la tipologia di Dote più richiesta sia quella che abbiamo pensato per chi sta vivendole situazioni di maggiore criticità”. Lo ha detto Valentina Aprea, assessore regionale al Lavoro, Istruzione e Formazione professionale spiegando che “in base agli ultimi dati disponibili, aggiornati al 20 dicembre scorso, sono state assegnate 9.591 doti lavoro per un importo di 17.846.053 euro”. “Altre 2.337 doti – ha continuato l’assessore – sono in fase di predisposizione. La Regione ha destinato a questo strumento uno stanziamento di risorse totali per 48,6 milioni di euro, di cui 5 per incentivi all’assunzione per le aziende”.
“I dati relativi all’assegnazione della dote lavoro diventano una sorta di radiografia di dove la crisi del lavoro colpisce di più – ha spiegato Aprea -; i destinatari sono maschi per il 52,81% (le femmine raggiungono il 47,19%), nella maggioranza dei casi hanno un grado di istruzione corrispondente alla secondaria superiore (52,95%), per il 27 % hanno la secondaria inferiore e per il 13,29% sono laureati. Sono per il 54,95% disoccupati, per il 32 % occupati e per il 12,20 % inoccupati. L’età di chi fa richiesta della Dote Unica Lavoro – ha concluso l’assessore – ha una punta percentuale per la fascia 35-44 anni (25,29%) seguita da chi ha tra i 45 e i 54 anni (23,39%) e a poca distanza la fascia 25-34 anni (23,33%). Le persone che hanno tra i 16 e i 24 anni costituiscono il 21,50% del totale, mentre chi è over 55 rappresenta solo il 6,49%”.
Quanto alla ripartizione delle doti, Milano è la provincia con il maggior numero di Doti assegnate (3.229) con risorse per 6.178.841 euro. Segue Bergamo con 1.050 e contributi per 1.703.360 euro e poi le altre province.
La Dote è rivolta ai giovani che devono entrare nel mondo del lavoro, ai disoccupati che cercano un nuovo posto, a chi – in attività – vuole aumentare il livello complessivo di competenze e ai lavoratori sospesi per crisi aziendali. A ogni persona la Dote offre potenziale accesso diretto a servizi qualificati di formazione e lavoro, in qualunque momento della sua vita attiva e, per le imprese che assumeranno i beneficiari di questo strumento, sono previsti incentivi. Sono quattro le fasce di intensità di aiuto: bassa (persone che possono trovare lavoro in autonomia o richiedono un supporto minimo per la collocazione o ricollocazione nel Mercato), per una durata di 3 mesi; media (persone che necessitano di servizi intensivi) per una durata di sei mesi; alta (persone che necessitano di servizi per un periodo medio/lungo e di forte sostegno individuale), per sei mesi; e “altro aiuto” (persone che necessitano di servizi per il mantenimento della posizione nel Mercato del Lavoro fino ad un massimo di 3 doti), per sei mesi. Quest’ultima è dedicata ai lavoratori di aziende che hanno sede in Lombardia, che rientrano in accordi contrattuali che prevedano la riduzione dell’orario di lavoro (in particolare Accordi/Contratti di solidarietà) e i lavoratori che si apprestano a fruire dell’ultimo periodo di CIGD senza possibilità di rinnovo. Possono accedere a Dote Unica Lavoro i giovani inoccupati, residenti o domiciliati in Lombardia, fino a 29 anni; i disoccupati in mobilità in deroga o iscritti nelle liste di mobilità ordinaria; i disoccupati, residenti o domiciliati in Lombardia: gli occupati in Cassa Integrazione e i lavoratori di aziende ubicate in Lombardia.




Orio mette in palio un giro intorno al mondo

Fino al prossimo 30 giugno, all’aeroporto di Bergamo si svolgerà un nuovo concorso: coloro che effettueranno un acquisto di almeno 10 euro in uno dei punti vendita retail all’interno dello scalo, inclusi i parcheggi, avranno diritto a ritirare un premio immediato oltre a concorrere all’estrazione finale di un viaggio intorno al mondo.
L’iniziativa è riservata ai possessori della Welcome Card, che potrà essere sottoscritta gratuitamente previa compilazione di apposita cartolina di adesione. La Welcome Card potrà essere richiesta negli esercizi commerciali retail presenti nel terminal di Orio al Serio, agli uffici di biglietteria aera nell’area pubblica dell’aerostazione, alla cassa dei parcheggi dell’aeroporto e presso l’apposito desk in area airside.
Tutti i passeggeri che avranno speso da 10 a 30 euro avranno diritto a un buono parcheggio di 24 ore valido a partire da 30 giorni dopo la data di emissione e utilizzabile fino al 31 dicembre prossimo.
I passeggeri che avranno speso da 30 a 50 euro avranno diritto a un buono parcheggio di 48 ore valido dopo 30 giorni dalla data di emissione ed utilizzabile sempre fino al 31 dicembre prossimo.
Per spese di importo superiore a 50 euro i passeggeri avranno diritto a uno sconto del 25% da utilizzare nella stessa giornata su un ulteriore acquisto presso una rosa selezionata di punti vendita retail presenti nel terminal aeroportuale.
La scontistica sarà applicabile a tutti i prodotti, eccezion fatta per quelli in promozione o in saldo. Tutti i passeggeri potranno concorrere all’estrazione del premio finale, che avrà luogo entro il 10 luglio e che consiste in un viaggio intorno al mondo per una persona. Oltre alla partecipazione al concorso, la Welcome Card dà diritto  a una serie di sconti e agevolazioni, per esempi in alberghi, ristoranti campi da golf e nell’acquisto di skipass.




Città, a dicembre prezzi al consumo in crescita dello 0,4%

Nello scorso mese di dicembre, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), a Bergamo, ha registrato un aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente. Il tasso tendenziale (la variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), si attesta a +0,7%, in lieve aumento rispetto allo 0,6% registrato il mese scorso.La variazione, in aumento, più marcata si registra, per questo mese, nella divisione di spesa per i “Trasporti” (+1,4% rispetto al mese precedente), dove ad incidere sono i voli nazionali ed internazionali, gli idrocarburi per il trasporto, il trasporto marittimo e di passeggeri su autobus e pullman e la riparazione dei mezzi di trasporto privati, controbilanciati dal calo dei prezzi nel trasporto ferroviario passeggeri e degli pneumatici.
In aumento anche “Ricreazione, spettacoli e cultura” (+0,6%) dove si registrano rincari per i pacchetti vacanze nazionali ed internazionali, strumenti per la ricezione e registrazione, servizi di rilegatura e e-book download, libri di narrativa, riviste e periodici e articoli di cancelleria per il disegno. In controtendenza strumenti di registrazione suoni, immagini e per il trattamento dell’informazione, macchine fotografiche e videocamere.
Seguono, tra le voci in crescita, “Abitazione, acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili” (+0,2%) con aumenti per gli idrocarburi liquidi e il gasolio di riscaldamento e la fornitura di acqua potabile mentre è in diminuzione il costo per la manutenzione delle caldaie e “Abbigliamento e calzature” (+0,2%) con rincari per l’abbigliamento per bambini e le calzature da donna.
In lieve aumento anche le divisioni “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+0,1%) dove ad incidere sono le verdure fresche e refrigerate, la carne, gli alimenti per bambini, le spezie, il pesce e i frutti di mare conservati l’olio d’oliva, mentre sono in diminuzione la frutta fresca, refrigerata, secca e con guscio, lo yogurt, i piatti pronti e il caffè; “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+0,1%) con aumenti per i mobili ed articoli per il soggiorno e sala da pranzo e servizi per la pulizia e la manutenzione della casa mentre sono in calo i prezzi per la biancheria per la casa e gli elettrodomestici per la conservazione dei cibi; e i “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+0,1%) con rincari per le strutture ricettive.
In calo le “Comunicazioni” (-0,2%) con ribassi per gli apparecchi della telefonia mobile, fissa e telefax. Segue la divisione “Servizi sanitari e spese per la salute” (-0,1%) con la diminuzione dei prezzi per i prodotti medicali quali cerotti e disinfettanti.
Invariate nel complesso le divisioni: “Istruzione”, “Altri beni e servizi” e “Bevande alcoliche e tabacchi”. I dati, anticipati dal Comune di Bergamo, vanno considerati provvisori in attesa della loro convalida da parte dell’Istat il prossimo 14 gennaio.