Nuovo successo per i Cerea: al Da Vittorio St. Moritz la seconda stella Michelin

Nuovo riconoscimento per i fratelli Cerea. Il Da Vittorio al Carlton di Saint Moritz ha conquistato la seconda stella Michelin nella guida 2020 dedicata alla Svizzera. Da Vittorio Saint Moritz è il primo 2 stelle della famiglia Cerea fuori dall’Italia. Ora le stelle dei locali di proprietà della famiglia bergamasca sono diventate sei: tre al ristorante di Brusaporto, due a Saint Moritz e una a Shanghai. Il ristorante svizzero aveva conquistato la sua prima stella nel 2014, dopo una sola stagione invernale dalla sua apertura. Aperto nel 2012 all’interno dell’Hotel Carlton, è guidato dello chef Paolo Rota, da sempre a fianco di Chicco e Bobo Cerea (di cui è anche cognato) nella gestione fine dining del Gruppo. Accanto a Paolo Rota, nell’avventura elvetica, ci sono il maître Giulio Bernardi e il sommelier Giorgio Spartà.




Coronavirus, task force al Papa Giovanni XXIII  

L’Ospedale di Bergamo, centro di riferimento individuato da Regione Lombardia per la diagnosi e il ricovero di casi di Coronavirusha organizzato già dalle prime ore di sabato due briefing quotidiani e gruppi di lavoro con clinici, sanitari e tecnici sugli aspetti organizzativi più rilevanti, per fronteggiare la situazione. 
Per l’accoglienza dei pazienti con sintomi sospetti, all’esterno del Pronto Soccorso è già stato allestito a scopo precauzionale – come richiesto dal direttore Maria Beatrice Stasi al tavolo che si è tenuto ieri in Prefettura – un tendone della Protezione Civile. L’indicazione resta quella di non recarsi direttamente in ospedale ma di chiamare il 112 e segnalare la propria situazione (febbre, sintomi respiratori, …). 
All’ingresso del Triage tutti i pazienti che si recano in Pronto Soccorso sono invitati a indossare la mascherina, al lavaggio con soluzione antisettica delle mani e vengono accolti da personale munito di tutti i dispositivi personali di protezione (camice usa e getta, cuffia, guanti, mascherina…). 
Gli operatori vengono istruiti puntualmente per l’utilizzo dei dispositivi personali di protezione e per il loro smaltimento con tre simulazioni al giorno, prima dell’inizio di ogni turno, rivolte in particolare al personale delle Terapie intensive. 
Un tema verso cui è alta l’attenzione è la disponibilità di posti letto, in terapia intensiva e in Malattie infettive, per far fronte a possibili futuri ricoveri. Per questa ragione i ricoveri programmati sono stati rimandati, ad eccezione dei pazienti oncologici o urgenti, dei trapiantati degli ultimi sei mesi e dei pazienti in lista d’attesa per un trapianto. E’ stato fatto uno sforzo eccezionale, liberando 68 posti in 5 ore già nella giornata di domenica e due volte al giorno la situazione viene monitorata. 
Infine sono stati disposti percorsi specifici e personale d’accoglienza per i pazienti che verranno trasportati da altre strutture sanitarie per casi accertati o sospetti di coronavirus. 
L’afflusso sia al Pronto Soccorso che al Centro prelievi è stato molto inferiore rispetto alla media del lunedì, mentre le telefonate al Centralino sono state più del solito, per avere informazioni su visite ambulatorialiIn caso l’ospedale decida di disdire anche alcune visite ambulatoriali i pazienti saranno contattati direttamente.   
Ricordiamo le disposizioni di Regione Lombardia per cui sono state sospese le vaccinazioni, le attività di prevenzione, gli screening, le commissioni di invalidità e per le patenti non urgenti, l’attività degli sportelli scelta e revoca. L’Ospedale ha scelto di sospendere anche i corsi pre parto e le attività congressuali aperte agli esterniConsigliamo di tenere monitorata la pagina Facebook della ASST e il sito www.asst-pg23.it che sono tenuti costantemente aggiornati 



Enasco aperta solo su appuntamento fino all’ 8 marzo

L’Istituto di Patronato e Assistenza Sociale Confcommercio 50&Più Enasco ha disposto la sospensione in via precauzionale fino all’8 marzo di tutti gli eventi che prevedono aggregazione delle associazioni 50 & Più provinciali e regionali. Per gli uffici di Bergamo e delle altre province collocate nelle zone coinvolte dal contagio o limitrofe, è disposta la gestione dell’attività solo previo appuntamento o attraverso il telefono o via internet, oltre all’interruzione della consulenza o dei recapiti in strutture pubbliche o di accoglienza (case di riposo, Asl, ambulatori medici, centri anziani e assimilabili).

È inoltre disposta la registrazione quotidiana dell’assistenza prestata, con indicazione per ogni utente di nome, cognome, orario e provenienza.

Gli uffici di Via Borgo Palazzo 137, presso Ascom Confcommercio Bergamo, sono a disposizione per pratiche con reali urgenza o in scadenza, da domande di pensione e relativo aggiornamento dati alla presentazione Isee.

Per informazioni e assistenza: mail: enasco.bg@enasco.it, tel 035.4120126/127/160/162/177.




Coronavirus, indicazioni pratiche per il terziario Ascom a disposizione

Anche il mondo del terziario si prepara ad affrontare l’emergenza Coronavirus. Ascom Confcommercio Bergamo si è attivata nel comunicare a tutti i soci le nuove disposizioni e ha diffuso un vademecum di buone prassi per lo svolgimento dell’attività lavorativa, i cui punti principali sono riassunti in una locandina da esporre nei negozi e nei locali. In questo momento di emergenza sanitaria stiamo facendo tutto il possibile per aiutare le aziende associate ad affrontare la situazione dichiara Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo-. In queste ore abbiamo raccolto le domande e i dubbi sul tema dai nostri imprenditori associati, in attesa di nuove disposizioni delle autorità”. Come ha ricordato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli,“bisogna agire in modo rapido per evitare la paralisi. Sono necessarie misure eccezionali, come la sospensione delle scadenze, contributive e fiscali, l’estensione del fondo integrazione salariale, l’attivazione della cassa integrazione in deroga, direzione@ascombg.it, tel. 035.4120280/183/304.  

Per scaricare il materiale

Locandina

Vademecum Ministero

 




Azzardo, a Bergamo numeri allarmanti Ascom partecipa a “Mind the gap”

Mind the gap 2020

Prosegue la lotta contro la ludopatia, grazie a «Mind the GAP». Progetto ambizioso promosso dal Distretto Bergamo Est, con il convegno “In rete contro l’azzardo”, tenutosi al Cineteatro Gavazzeni, tira le fila delle esperienze realizzate da maggio 2019 a gennaio 2020. L’obiettivo dell’iniziativa distrettuale, che coinvolge 7 ambiti territoriali, per un totale di 103 comuni e un bacino d’utenza di 385 mila abitanti, è definire un modello territoriale omogeneo in ambito preventivo, di cura e contrasto. Per realizzare il progetto sono stati coinvolti diversi partner: sette Ambiti Territoriali (il capofila distrettuale Seriate, Grumello, Val Cavallina, Alto e Basso Sebino, Valle Seriana e Valle Seriana Superiore Val di Scalve), ATS di Bergamo, che svolge un ruolo fondamentale nella lotta alla ludopatia, ASST Bergamo Est, 4 Istituti Scolastici (Istituto Lorenzo Lotto di Trescore B., ISIS Ettore Majorana di Seriate, ISIS Oscar Romero di Albino, IPSEO Sonzogni di Nembro), Ascom Confcommercio Bergamo e Confesercenti Bergamo quali associazioni di rappresentanza dei gestori di locali con apparecchi da gioco, il CSI Bergamo, tre associazioni di Mutuo Auto Aiuto (ACAT Alto Sebino, ACAT Bergamo, ACAT Val Cavallina Valcalepio), sei Cooperative Sociali (Il Piccolo Principe di Albano Sant’Alessandro, Sottosopra di Parre, Sebina di Castro, Il Cantiere di Albino, Comunità Emmaus di Chiuduno, Crisalide di Luzzana), e la Fondazione Angelo Custode di Bergamo.

“La Ludopatia è una delle piaghe del nostro tempo. Spesso colpisce fasce di popolazione deboli e vulnerabili e prende forza di fronte alla fragilità economica e a problemi di carattere sociale o abitativo. Anziani che bruciano la loro pensione sperando nella fortuna e giovani che manifestano dipendenze precoci sono i due estremi di un fenomeno molto ampio e preoccupante. La Regione è impegnata con decisione a contrastare il fenomeno, sostenendo anche progetti innovativi come ‘Mind the Gap’ che sta già dando risultati incoraggianti”.

Lo ha detto l’assessore alle Politiche sociali, abitative e Disabilita’ di Regione Lombardia, Stefano Bolognini, intervenendo oggi a Seriate, in provincia di Bergamo, al convegno ‘In rete contro l’azzardo: un’esperienza da raccontare’, durante il quale sono stati presentati i primi esiti dell’iniziativa sperimentale Mind the Gap che ha interessato sette ambiti del distretto Bergamo Est.

Nel corso del suo intervento, l’assessore Bolognini ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento dei giovani, nella prevenzione e nella lotta al fenomeno tramite progetti e attività scolastiche. La ludopatia da gioco d’azzardo, infatti, sempre più spesso coinvolge i minorenni, nonostante i divieti previsti dalle leggi vigenti. “I tanti ragazzi e ragazze presenti oggi in platea sono la testimonianza piu’ efficace della loro maturità e sensibilità al problema. Il loro entusiasmo è di sprone per noi tutti a fare meglio. È fondamentale che si sentano protagonisti di iniziative come questa, insieme alle scuole e agli istituti scolastici, perchè se vengono coinvolti dalla società con il linguaggio e gli strumenti giusti, sono in grado di liberare un’energia positiva capace davvero di cambiare le cose”.

A Bergamo numeri allarmanti

“Nel territorio bergamasco – ha chiarito l’assessore nel corso del convegno di Seriate – il fenomeno e’ di proporzioni importanti. Nel 2018 la sola ATS di Bergamo, che conta 6 servizi pubblici per il trattamento del GAP, ha assistito 273 persone, pari al 10% del totale regionale. Il costo a carico della collettività è stato di 75.348 euro”. Da ricordare, sempre con riguardo alla realtà’ orobica, che sulla quota di 8,5 milioni di euro destinati dal 2018 dalla Regione ad azioni specifiche in capo alle ATS, alla provincia di Bergamo sono stati destinati 814.727 euro, ripartiti in 440.746 euro per potenziare l’attività di prevenzione e contrasto del GAP nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nelle comunità’ locali e 373.942 euro per potenziare le opportunità di diagnosi precoce, cura e riabilitazione a livello territoriale in linea con l’assetto organizzativo.

In Lombardia primato per newslot, fenomeno in evoluzione

“Le cifre mostrano la realtà di un fenomeno che ha dimensioni inquietanti. La Lombardia – ha ricordato l’assessore – detiene il triste primato, in Italia, di esercizi con newslot, 10.718 sull’intero suolo regionale, mentre gli apparecchi in esercizio sono circa 44.000, pari al 17% del totale nazionale. Nel 2018 da noi sono stati puntati 14,5 miliardi di euro su un totale nazionale di quasi 75 miliardi di euro. La Lombardia è, quindi, la regione italiana in cui si è speso di più in termini assoluti. La cifra pro-capite di 1.446 euro l’anno è la terza più alta del Paese. Il questo quadro, il gioco online conferma un preoccupante trend di crescita”. Nel 2018 la raccolta, si ricorda, era cresciuta del 16% rispetto al 2017. “Riguardo proprio a quest’ultimo aspetto si pone anche in primo piano il tema della legalità se si considera che sull’intero territorio italiano i siti irregolari e proibiti sono quintuplicati rispetto al 2013 e sono stati oltre 1.000 quelli inibiti nel solo 2018”.

Costi elevati per collettività, già erogati 10,5 milioni

“Il gioco d’azzardo causa elevati costi sociali ed economici per l’intera collettività – ha puntualizzato Bolognini -. Nel 2018 i 68 servizi territoriali per il trattamento di questo tipo di dipendenze hanno preso in carico nella nostra regione 2.773 persone. Sono state erogate prestazioni sanitarie e psico-socio-educative per un controvalore di 1.187.640 euro. In questo quadro, Regione Lombardia ha messo sul piatto azioni di indirizzo e disposizioni chiare e organiche e fondi importanti – ha spiegato Bolognini -. Dal 2018 a oggi abbiamo erogato 10,5 milioni di euro, oltre ai quasi 2 milioni destinati ai progetti realizzati dagli Enti Locali. Con una delibera del 2019 la Regione ha previsto di stanziare ulteriori fondi, per un totale di 1.595.000 euro”.

Da ‘Mind the gap’ risultati incoraggianti

“Il benessere di tutti i nostri cittadini e’ uno dei principi cardine che guida la Giunta – ha detto l’assessore – e questa della lotta al Gioco d’Azzardo e’ una battaglia fondamentale, alla quale Regione Lombardia certo non si sottrae e non si sottrarrà in futuro”. In merito, nello specifico, ai risultati del progetto ‘Mind the Gap – una rete per il Distretto Bergamo est’, Bolognini ha sottolineato come “sono incoraggianti e ci spingono a proseguire con tenacia nella lotta al fenomeno”. Quest’iniziativa sperimentale, finanziata al 75% dalla regione con 84.000 euro sui 113.200 euro complessivi, ha coperto quasi il 50% della provincia di Bergamo, coinvolgendo gli ambiti di Seriate (la capofila), Alto Sebino, Basso Sebino, Valle Seriana superiore e Valle di Scalve, Valle Seriana, Valle Cavallina, Grumello del Monte. “Sono stati creati percorsi – ha concluso l’assessore – per l’omogeneizzazione dei regolamenti in atto, sono stati avviati percorsi di formazione specifici per gli operatori sociali e di sistema, sono stati consolidati e potenziati i punti di informazione e di orientamento degli sportelli di prossimità, con il coinvolgimento di esperti del settore. Sono anche intraprese azioni integrate di mappatura degli esercizi con newslot e VTL, con attenzione alla distanza dai luoghi sensibili.




Commercio, Bergamo tiene soprattutto in periferia ed è sempre più turistica

Le imprese del commercio, del turismo e della ristorazione stanno ridisegnando il volto delle città. Dal 2008 ad oggi, il cambiamento del nostro centro storico e dell’immediata periferia è evidente. Il tema è stato oggi al centro dell’analisi, condotta a livello nazionale, dall’Ufficio Studi di Confcommercio “Demografia d’impresa nelle città italiane”, presentata oggi a Roma.

L’indagine prende in considerazione 120 comuni italiani, tra cui Bergamo. Rispetto al contesto nazionale, Bergamo non è tra i comuni più vitali commercialmente (a differenza, ad esempio, della vicina Lecco e, sempre in Lombardia, di Varese), ma fortunatamente non presenta segni di declino e rischio desertificazione, in linea con le altre città lombarde (i problemi più grossi si rilevano a Chieti, Ancona e Genova).

“La nostra città evidenzia situazioni di difficoltà ma complessivamente tiene – commenta il direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini-. A perdere, in linea con il quadro nazionale e del Centro Nord, sono negozi di abbigliamento, calzature, libri e giocattoli, mercerie, ferramenta”. Rispetto ai dati del 2008, l’analisi che ripercorre gli ultimi undici anni presenta in tutta la sua evidenza, la riconversione turistica della città, con lo sviluppo enorme che l’aeroporto ha avuto nell’ultimo decennio: “Il cambio di vocazione ha consentito di recuperare attività nel campo ricettivo e della ristorazione, in particolare della somministrazione- continua-. Di contro, il centro storico si è svuotato di quegli esercizi che contribuiscono alla varietà e vitalità commerciale insostituibile per i residenti che ogni giorno vivono la città”. Il calo del commercio al dettaglio è tutto sommato contenuto al di fuori del centro città, dove segna rispetto al 2008 un -2,5%: “La periferia sta tenendo, ma non dobbiamo dimenticare che l’hinterland ha già pagato pesantemente negli anni precedenti al 2008 la pressione e l’invasione dei grandi centri commerciali” ricorda Fusini.

Le principali evidenze dell’indagine

A Bergamo il commercio al dettaglio, rispetto alle altre città del Centro Nord, perde più della media: si segna infatti il -17,9% nel centro storico (contro il 13,7%). Tiene, tutto sommato in periferia, dove si registra il -2,5% (contro una media che al Centro Nord evidenzia un calo del 12,5%). “L’accessibilità e il parcheggio – motiva così il calo il direttore Ascom- continua a determinare l’appeal del tessuto commerciale”.

Alberghi, bar e ristoranti crescono del 35% nel centro storico (contro la media del 15,4% del centro Nord) per effetto, come già ricordato, del cambio di vocazione, a favore del crescente numero di turisti e visitatori. La crescita si rileva, anche se con numeri meno importanti, anche al di fuori della città: si segna il +18,6%, percentuale decisamente sopra la media degli altri comuni del Centro Nord, dove si attesta a +14,5%.

Tra le categorie che perdono di più nel terziario, le insegne non specializzate: segnano un crollo drastico (-71%) nel centro storico e del -32% fuori dalla città.

Tra le principali dinamiche nella demografia d’impresa, anche nella nostra città, si rende evidente l’effetto degli aumenti delle licenze. Le farmacie crescono del 22,5% nel centro storico e del 59,5% al di fuori della città. Le tabaccherie segnano invece una crescita tutto sommata contenuta in centro (+0,8%) e a due cifre in periferia (+10,3%) .




A Torino torna il Festival del Giornalismo alimentare

Torna il Festival del Giornalismo alimentare, in programma al Lingotto di Torino dal 20 al 22 febbraio, appuntamento di riferimento per dialogare sul rapporto fra il mondo del giornalismo e quello del cibo.

Il Festival Internazionale del Giornalismo Alimentare, giunto alla quinta edizione, propone tre giorni di seminari, tavole rotonde, eventi e laboratori dedicati al racconto del cibo con un tema preciso: la lotta allo spreco alimentare. Gli argomenti sono tantissimi. Si parlerà di sugar tax e plastic tax,  di food bag, di Moca (Materiali e Oggetti a Contatto con Alimenti), di pesca e acquacoltura, di ristorazione sociale, di salute a tavola. E ancora di come comunicare la cultura del cibo, di come contrastare le pratiche sleali nel cibo, di come promuovere i territori del cibo e del vino di fronte ai nuovi scenari internazionali.

Ai 35 panel di lavoro partecipano circa 170 esperti fra giornalisti, istituzioni, imprenditori, foodblogger, influencer, professionisti della sicurezza alimentare, chef e rappresentanti del mondo associazionistico.

Tra i relatori ci saranno anche Andrea Bonini, direttore del Seminario Veronelli che venerdì interverrà all’incontro “La cultura gastronomica guarda al futuro”; e Andrea Rossi , presidente Cooperativa Clarabella di Corte Franca che, sempre venerdì, racconterà l’esperienza virtuosa della cooperativa bresciana nel talk “Il cibo come veicolo di promozione sociale. Dai campi al ristorante, progetti che comunicano (in modo efficace) l’inclusione.

Come nelle scorse edizioni, al termine delle prime due giornate di lavoro e nel corso della terza, la discussione proseguirà fuori dal Centro Congressi, con una serie di eventi “extra festival” riservati ai giornalisti e blogger.

 

Informazioni e programma qui

 




Agenti immobiliari. Workshop per migliorare le vendite

Comunicare in modo efficace per essere più convincenti nella vendita. È questo il tema del seminario organizzato da Fimaa Bergamo venerdì 21 febbraio in Ascom alle ore 14.30. Il corso è rivolto agli agenti immobiliari e ha un taglio pratico. Offre strumenti concreti per affrontare i momenti di difficoltà e di mancanza di motivazione e i picchi di carico di lavoro.

L’obiettivo del workshop è quello di supportare la figura dell’agente immobiliare, nello sviluppo di comportamenti, credenze e abilità necessarie per essere più efficace nel vendersi, sapendo affrontare con strumenti concreti la propria quotidianità lavorativa. L’incontro è tenuto da Roberto Petruccelli formatore comportamentale e relationship coach. Tra gli argomenti trattati, atteggiamento mentale e ciclo del successo, decisione e gestione di stress, pressione e emozioni e, infine, i pilastri, i livelli e i postulati della comunicazione.

Per informazioni e iscrizioni scrivere a fimaa@ascombg.it.

Il programma

 



Imprese in rete, crescita a due cifre A Bergamo un balzo del +17%

Dalle imprese di prodotti naturali italiani che intendono condividere la loro attività di commercializzazione di cibi freschi anche all’estero, quelle che si affiancano per creare un prototipo di moduli abitativi prefabbricati in legno a basso costo e di rapida realizzazione, le cooperative che insieme puntano a sostenere il diritto alla salute dei lavoratori attraverso l’erogazione di ticket sanitari, le aziende che si accordano per migliorare gli skills dei rispettivi lavoratori e riqualificarli, le imprese che stanno creando un servizio “chiavi in mano” nell’ambito del restauro e della conservazione dei beni culturali.   Sono alcuni esempi di aziende che hanno scelto di sottoscrivere un contratto per reti d’impresa, la formula – disciplinata da apposite normative – che permette alle imprese di unire le forze per affrontare meglio la competizione globale. Le imprese che in Italia hanno stipulato un contratto di rete sono 34.880. Di queste imprese, ne sono presenti 3.561 in Lombardia (pari al 10% nazionale); prima regione è il Lazio con 8.909 imprese coinvolte in reti (26%). A seguire Lombardia (10%), Veneto con 2.751 imprese (8%), Campania con 2.634 (7%) e Toscana con 2.381(6%).   Riguardo al tasso di crescita, le imprese coinvolte in contratti di rete sono aumentate in Italia del 49% in 2 anni, passando da 23.369 a 34.880. La crescita maggiore nel Lazio (+121% in due anni), Valle d’Aosta (+115), Molise (91%), Campania (64%). In Lombardia crescita complessiva del 17% in due anni, con in testa Milano (+26%) e Mantova (+25%), seguite da Monza Brianza (+21%) e Bergamo (+17%).  In Lombardia, dopo Milano in testa con 1.311 imprese (pari al 37% del totale regionale), si collocano Brescia con 527 imprese (pari al 15% lombardo), Bergamo con 383 imprese (11%), Lecco con 265 imprese (7%) e Monza Brianza con 191 imprese (5%). Nel complesso le imprese coinvolte in reti sono 1.540 tra Milano, Monza Brianza e Lodi, pari al 43% delle aziende lombarde che hanno unito le forze per dare luogo a reti d’impresa. A livello lombardo, tra i settori privilegiati nei contratti di rete quello dei servizi (44% delle imprese coinvolte in contratti di rete), il comparto industriale e artigiano (23%); seguono le costruzioni e il commercio (21%) e l’agricoltura (9%). Per quanto concerne la forma giuridica, prevalgono ampiamente le imprese di capitali (65% delle imprese coinvolte in contratti di rete), seguite dalle imprese individuali (13%) e dalle società di persone (11%). “Le reti d’impresa sono uno strumento in crescita, sia a livello nazionale che lombardo, a riprova dell’acquisita consapevolezza delle imprese che fare sinergia aiuta a cogliere al meglio le sfide odierne del mercato, soprattutto globale, sviluppando capacità innovativa e competitività, per ottenere vantaggi comuni. Rappresenta un veicolo soprattutto per le MPI. E’ certamente un moltiplicatore di risultati, un integratore di ricchezza per competenze e  relazioni umane, consente  di gestire e superare anche momenti di crisi grazie all’esperienza degli altre imprese della rete. Sono certamente un mezzo che consente alle singole aziende di crescere nei propri asset immateriali tra i quali la specializzazione in competenze e quindi lo sviluppo di nuova occupazione nonchè lo sfruttamento di brevetti.” – ha affermato Vincenzo Mamoli, componente della Giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.   La rete rappresenta uno strumento giuridico-economico di cooperazione fra imprese che, attraverso la sottoscrizione di un contratto (detto appunto “contratto di rete”), si impegnano reciprocamente, in attuazione di un programma comune, a collaborare in forme ed ambiti attinenti alle proprie attività, scambiando informazioni e/o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica e/o realizzando in comune determinate attività relative all’oggetto di ciascuna impresa. Il contratto di rete è stipulato da più imprenditori con lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato. Gli imprenditori si impegnano a collaborare sulla base di un programma comune, scambiandosi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ed esercitando in comune una o più attività che rientrino nell’oggetto della propria impresa. 




Nuovi negozi, Irap azzerato per tre anni in 1326 comuni lombardi

Zero Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) per 1.326 Comuni lombardi. Lo stabilisce la delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta del presidente Attilio Fontana. Viene pertanto riconfermata l’esenzione triennale per le nuove attività commerciali e artigianali nei centri storici dei comuni capoluogo, ai nuovi insediamenti nei comuni con più di 40.000 abitanti e nei Comuni con più di 3 mila residenti. Dal 2020 è prevista un ulteriore estensione del beneficio a tutti i comuni fino a 15 mila abitanti. Il provvedimento attua quanto disposto dalla legge introdotta a fine 2019 con la manovra di bilancio 2020 (art. 6, comma 1, lett. b) della legge regionale del 30 dicembre 2019, n. 24). La delibera, oltre a stabilire l’elenco dei Comuni beneficiari, indica i destinatari della misura: imprese costituite tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2020 che svolgono attività commerciali di vicinato e artigianali, nei centri storici dei Comuni capoluogo, dei Comuni con popolazione compresa tra 3.001 e 15.000 abitanti; dei Comuni con popolazione superiore a 40.000 abitanti. Nei comuni fino a 3.000 abitanti il beneficio fiscale opera su tutto il territorio comunale. “Questa misura – spiega il presidente Fontana – è sperimentale e ha previsto nel corso degli anni una sempre maggiore estensione dei cittadini e dei territori che ne beneficiano”. “Siamo partiti dai Comuni sotto i 1000 abitanti – continua il governatore della Lombardia – poi 3000 e ora 15.000. Nel 2018 è stata azzerata l’Irap a favore delle nuove imprese insediate nei centri storici di Comuni capoluogo e con più di 50.000 abitanti”. “L’agevolazione – chiosa l’assessore regionale al Bilancio, Finanza e Semplificazione Davide Caparini – si inserisce fra le azioni concrete messe in campo dalla Giunta regionale per sostenere le imprese, con particolare riferimento a quelle che si impegnano a mantenere l’occupazione in Lombardia”. “Siamo convinti che con questa decisione – ha aggiunto l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli – andremo a incentivare il numero di operatori del commercio e, allo stesso tempo, incideremo sul tessuto sociale, oltre che economico, dei singoli territori, alleggerendo il peso fiscale soprattutto là dove chi produce e ricchezza si trova in condizioni di maggior disagio”. “Guardando alla stretta attualità – ha proseguito l’assessore – sorge spontanea una riflessione: noi cerchiamo di favorire, con azioni concrete, la nascita e lo sviluppo di negozi e le attività di vicinato in ogni zona delle città, altri, in Amministrazioni molto importanti, preferiscono aver gioco facile puntando su distretti già forti e consolidati”. La delibera prevede una misura agevolativa di azzeramento dell’IRAP per 3 periodi d’imposta a decorrere dal 1° gennaio 2020 a favore di nuove imprese costituite nel 2020 che esercitano: attività commerciali di vicinato e attività artigianali con vendita di beni di propria produzione nei locali di produzione o adiacenti