Treviglio, che storia i negozi!

Un archivio frutto di un lavoro di anni, con oltre 2.400 visure camerali, centinaia di schede di negozi, migliaia di foto storiche, cartoline e vecchie pubblicità. Carlo Ronchi – per tutti Lino – ha ricostruito, insegna dopo insegna, la storia del commercio di Treviglio, per non dimenticare famiglie, prodotti e lavori ormai quasi scomparsi, che hanno accompagnato la società dall’Ottocento ad oggi. Negli ultimi due anni Ronchi ha completato, via dopo via, la ricostruzione dell’antica mappa dei negozi, molti dei quali resistono ancora oggi. Un immane lavoro per sottrarre all’oblio materiale degli archivi privati e delle scatole dei ricordi. I documenti, scansionati ed archiviati, si intrecciano con i racconti raccolti da un negozio all’altro, a suon di instancabili pedalate con la sua inseparabile bicicletta.

Colorificio Zacchetti
Il primo negozio di vernici è ancora in attività

Il primo negozio di vernici di Treviglio venne inaugurato nel 1938 da Costante Zacchetti, nato a Milano nel 1897, che abbandonò l’impiego di autista dell’Ambasciata di Spagna in Italia giusto alla vigilia della dittatura di Francisco Franco, nel 1936. Lasciato il servizio di chauffeur, abbandonata il volante della Lancia Dilambda, su suggerimento di uno zio di Corsico che commercializzava vernici, aprì nel 1938 in via Roma – destinata a diventare la via dello shopping per antonomasia della cittadina – un negozio specializzato nella vendita di colori, smalti e vernici. Una bottega dove era possibile trovare tutto il necessario, nella “patria” dell’edilizia e degli artigiani, per metter su casa e rinnovarla, anche solo con un tocco di colore. Nel 1955 Costante cede l’attività al figlio Pierluigi, che ha imparato il mestiere, dividendosi tra scuola e bottega, sin da ragazzino. Pierluigi Zacchetti, classe 1935, porta ancora avanti l’attività, iniziata dando una mano al padre a soli 13 anni, negli anni della ricostruzione del dopoguerra, alla vigilia del boom economico. Oggi il negozio – trasferitosi qualche civico più in là, nel cortile interno di un palazzo in via Roma con un piccolo parcheggio per agevolare le operazioni di carico e scarico – affianca alla vendita di vernici articoli da regalo e di cartoleria, oltre a tutto l’occorrente per dare sfogo nel tempo libero, con l’hobby preferito, alla propria fantasia. Pierluigi Zacchetti racconta dalla sua vetrina una via che ha perso la sua anima e vivacità: «Via Roma negli ultimi anni ha subito una grande trasformazione. Non ci sono più negozi di alimentari, sostituiti dalle grandi catene, e da via di passaggio per le compere di tutti i giorni è diventata una via del lusso, in cui sopravvivono ancora poche insegne storiche».

Carsana
Di moda da centodieci anni

Nel 1902 Domenico Carsana – originario di Dongo, in provincia di Como, trasferitosi con la famiglia a Treviglio alla fine dell’Ottocento – inaugura in società con i fratelli il primo negozio di confezioni e tessuti in via Roma. Di lì a qualche anno, raddoppia l’iniziativa imprenditoriale inaugurando un nuovo punto vendita in via Galliari, destinato a diventare la sede storica dell’attività di famiglia, al civico 5. Il fratello Roberto, avvocato e commendatore, arrivò a ricoprire la carica di podestà di Treviglio, dopo una lunga gavetta politica, come consigliere comunale prima, come sindaco dal 1924 al 1927 per arrivare alla carica di podestà nel 1927, nel quinto anno dell’Era fascista, con tanto di medaglia d’oro per la magistratura municipale. Dal 25 giugno del 1948, con la scomparsa del fondatore Domenico, a portare avanti l’attività è la moglie Santina Radaelli. Nel 1960 la gestione del negozio passa al figlio Giancarlo, dopo una gavetta da Galtrucco in piazza Duomo a Milano, atelier di tessuti e alta moda, ambasciatore del made in Italy. Giancarlo Carsana arriva a far parte del Segretariato internazionale della lana, come consigliere del marchio Pura lana vergine, storica etichetta indice di qualità dei filati, affiancando veri e propri pezzi da novanta del settore, da Rivetti a Marzotto a Inghirami. Il negozio, completamente ristrutturato dai figli di Giancarlo, Roberto e Marco, ha attraversato mode e vere e proprie rivoluzioni nella confezione di tessuti. Nei primi anni del Novecento l’attività si distingue per l’importazione di tessuti, Scotland, Donegal, Tartan, Shetland e cotoni pregiati. Fino al secondo dopoguerra si vendono tessuti a metro e biancheria per la casa, con tanto di sarto nel cortile pronto a prendere le misure e ad imbastire abiti e giacche. Con la prima produzione in serie di vestiti, Carsana accompagna la rivoluzione del gruppo Facis del lanificio Rivetti, dell'abbigliamento formale maschile in Italia, che nel 1954, sull'onda del boom economico italiano, ispirandosi al modello americano e prestando attenzione al cambiamento dei bisogni e dei consumi, puntò sull'abbigliamento confezionato sulla base di misure teoriche, quelle che oggi chiamiamo taglie. Dagli anni Ottanta i fratelli Roberto e Marco portano avanti l’attività, dall’era dei paninari allo sdoganamento del casual, alle grandi griffe.

Gelmi
Dal carbone ai giocattoli, una storia che si rinnova del 1879

Dal 1879 la “ditta Silvio Gelmi” accompagna la storia di Treviglio. Ad inaugurare l’attività in via Verga, al civico 12, è Silvio Gelmi – nonno dell’attuale gestore, che porta il nome del fondatore -, che vendeva di tutto, dalla ferramenta all’antracite, dalle corone mortuarie alle polveri e ai pallini per la caccia, dai casalinghi alle canne da pesca. Le pubblicità dell’epoca promuovono la stufa americana e la milanese, oltre alla vendita di carbone artificiale, per non parlare de «il rinomato carbone antracite senza fumo della Gwan-Cae-Gurwen Collery Company, la più pura antracite al mondo per il miglior combustibile ad uso domestico, che consente di risparmiare il 25% in confronto al Coke». Per “l’americana” il negozio rivendica l’esclusiva «come unico deposito in Treviglio» e non manca di pubblicizzare, a sorpresa, nella stessa campagna, la vendita di corone mortuarie. Il negozio si trasferisce nella sede attuale, in via Verga 1, a due passi dal primo negozio, sul lato opposto della via, nel 1905. Nel 1927, con la scomparsa del fondatore, a portare avanti l’attività è la vedova Ernestina Ginevra Berna. Nel 1950, dal 3 gennaio a prosegue Angela Longaretti, vedova di Flaviano Gelmi, che conduce il negozio per vari lustri. Nel 1974 la gestione passa ai fratelli Alessandra, Silvia e Silvio, a partire dal 12 agosto. Nel 1985 a mandare avanti l’attività è Silvio Gelmi, che ancora oggi, a 72 anni, gestisce il negozio, che oggi vende quasi esclusivamente giocattoli. «Da cinque anni ho scelto di abbandonare i casalinghi e di concentrarmi sui giocattoli, che da tempo, vista la mia passione, rappresentavano ormai la specializzazione del negozio. Da anni ho scelto di lasciar perdere ferramenta ed altri articoli. La crisi sta mettendo a dura prova il commercio e i negozi sfitti nella via si moltiplicano. Ricordo gli anni in cui l’Upim portava 1.500 persone al giorno e la vivacità e animazione nella via non mancavano. Ora sembra che per l’edificio, per anni in stato di abbandono, si sia finalmente trovata una soluzione. La speranza è che non si riveli l’ennesimo contenitore vuoto. In centro diverse operazioni immobiliari hanno portato ad un rilancio di palazzi storici e di pregio, ma i negozi sono rimasti per la maggior parte vuoti».

Pozzi
Una famiglia tra commercio e sport

Nel 1936 Emilio Pozzi, classe 1896, rileva il 5 settembre, in seguito alla scomparsa dei proprietari del negozio e alla rinuncia da parte degli eredi a mandare avanti l’attività, una parte del grande emporio in cui lavorava come commesso. Nello stesso anno la moglie Giuseppina Prandina, classe 1899, abbandona l’attività di sarta per aiutare il marito ed assume due delle dieci ragazze che lavoravano con lei in atelier. La più giovane delle commesse, Wanda Bugini, sposa Annibale – detto Lino – Pozzi, che il 14 novembre 1960, rileva con la moglie l’attività. Negli anni il negozio si trasforma e da ingrosso di tessuti ed articoli di merceria a servizio di sartorie e laboratori, si specializza nella vendita di abbigliamento intimo e di altri capi di vestiario e accessori. A mandare avanti l’attività sono ancora oggi i figli di Wanda e Lino, Emilio, Aldo e Guido, che nonostante gli studi, decidono di continuare la tradizione del negozio storico di via Roma. Emilio Pozzi – che, sulle orme di papà, storico presidente della società calcistica Zanconi dell’oratorio Sant’Agostino, si è sempre diviso tra commercio e sport, come socio fondatore della squadra Blu Basket, insieme ad Alberto Mattioli – ha visto cambiare a partire dagli anni Settanta il centro di Treviglio: «Il centro storico si sta svuotando anno dopo anno. Sono scomparsi i negozi di alimentari, soppiantati dalle grandi catene, e bar e ristoranti non riescono a calamitare l’attenzione e a creare movimento e passaggio in centro». Il Distretto del commercio ha in parte invertito la rotta: «Grazie ai mercoledì sera di giugno e luglio e ad altre manifestazione di valore, si sono riuscite ad animare le vie. Non tutti fanno acquisti subito, ma sono tanti i clienti che adocchiano dei capi e rinviano la spesa nei giorni successivi. La speranza è che si parta il prima possibile con la fidelity card del distretto per incentivare ulteriormente gli acquisti».

Alimentari in via di estinzione

Sono due i negozi di alimentari storici che resistono in centro a Treviglio. L’attività della macelleria, gastronomia e rosticceria Rozzoni in via Matteotti sfida la crisi prendendo per la gola concittadini e visitatori. Abbandona invece la via XXV Aprile, a due passi dalla macelleria, il negozio di ortofrutta Ortofresco, specializzato nella quarta e quinta gamma, che si trasferirà in periferia, in via Cristoforo Colombo.

Macelleria Rozzoni
«Qualità e servizio continuano a premiare»

Da garzone a patron di uno degli indirizzi di riferimento per salumi, carne e gastronomia, ultimo baluardo nella vendita di alimentari del centro storico. Silvio Rozzoni, consigliere Ascom del Gruppo Macellai dal 2009, inizia la sua attività lavorativa a soli 13 anni come garzone di macelleria a Treviglio, a scuola di Carlo Chiodaroli, in piazza del Popolo. Dopo dieci anni di lavoro come dipendente, appresi i segreti dell’arte della macellazione e della realizzazione di insaccati, coglie al volo l’opportunità di rilevare l’attività e nel 1968 diventare titolare della storica macelleria. Le soddisfazioni e il lavoro non mancano: nel 1987 Silvio Rozzoni amplia l’attività, trasferendosi nell’attuale sede, di proprietà, in via Matteotti, che oggi impiega sei dipendenti. Rozzoni è specializzato nella selezione, macellazione e vendita di carni nel laboratorio di Treviglio (aperto nel 1984 e certificato dai più rigidi standard qualitativi) e nella preparazione di insaccati; è inoltre salumeria, rosticceria e gastronomia. Nel suo negozio si trovano inoltre chicche gastronomiche provenienti da tutta Italia. Nei periodi di festa, come Natale e Pasqua, è un indirizzo apprezzato per la realizzazione di cesti regalo per ogni esigenza. «Le soddisfazioni nell’attività non mancano – dice – e, anche se i consumi sono cambiati, la qualità e il servizio sempre attento alla clientela continuano a premiare».

Ortofresco
«Per far crescere l’attività ci dobbiamo spostare in periferia»

Le sorelle Tina e Rosita Mazzadi dal 1985 portano avanti l’attività Ortofresco, negozio di frutta e verdura specializzato nella selezione e trasformazione di primizie e ortaggi di pronto consumo, dalle melanzane alla parmigiana alle verdure grigliate e cotte a vapore, alle zuppe. Una passione per la cucina che le sorelle, con un passato in gastronomia e salumeria, affiancate da diversi collaboratori, mettono al servizio della clientela, rendendo più agevole la vita ai fornelli di donne sempre di corsa. «La crisi impone un cambiamento e per migliorare, evolverci e gettare le basi per il futuro della nostra attività, attraverso l’innovazione, questa non era più la sede opportuna», dicono. Non manca una frecciata ad amministrazione e associazioni: «In questo momento di grande difficoltà si sente come non mai la mancanza di una preparazione e di una conoscenza del commercio e delle problematiche che siamo chiamati ad affrontare. Diverse sono le scelte infelici, dalle bancarelle piazzate alla bell’e meglio che impediscono il passaggio e per noi significano decine di spese perse, all’assenza di una vera e propria regia, che finora nemmeno il Distretto del commercio, salvo qualche iniziativa, è riuscito a creare».




Ambulanti Fiva, giovedì l’Assemblea per il rinnovo delle cariche

È con lo stile lo caratterizza, più attento alla sostanza che alle uscite ad effetto, che Mauro Dolci, presidente provinciale della Fiva-Ascom, la federazione dei venditori ambulanti, traccia il bilancio alla vigilia dell’assemblea elettiva, in programma giovedì 4 aprile (alle ore 17 nella sala Villa della sede dell’Ascom di Bergamo, in via Borgo Palazzo 135). Una serie di punti che, messi uno dietro l’altro, disegnano un quadro positivo di quanto fatto nel corso del mandato. A cominciare dall’impegno della federazione nazionale – di cui Dolci è vicepresidente vicario – sul recepimento della direttiva Bolkestein, che avrebbe potuto rivoluzionare il settore. «Ormai siamo alle battute finali – spiega –. I criteri di base sono stati approvati dalla Conferenza Stato-Regioni ed ora devono essere adottati dalle singole Regioni, ci auguriamo nella maniera più uniforme possibile. Significa che abbiamo messo al sicuro le concessioni per i primi 12 anni da quando terminerà la fase transitoria, tra il 2017 e il 2020, il che non è davvero poco di fronte a premesse che sembravano annullare la storia di tutte le nostre imprese».
Anche sul versante del contrasto all’evasione fiscale e all’abusivismo evidenzia i passi avanti: «Carta di esercizio e attestazione sono ormai a regime – ricorda Dolci – e con il passaggio al sistema digitale ora è davvero agevole per i Comuni avere sotto controllo la situazione e programmare, eventualmente, delle verifiche». «Sul piano più strettamente locale – prosegue – l’associazione continua a fare da raccordo tra le amministrazioni comunali e gli operatori, promuovendo il dialogo e la ricerca di soluzioni condivise, ed affianca le imprese con una serie di servizi e opportunità che credo si possano tranquillamente definire di eccellenza: dal supporto per le pratiche e gli adempimenti alla contabilità, alle convenzioni fino all’accesso al credito tramite la cooperativa di garanzia Fogalco».
Il rammarico è che tutto questo impegno e la volontà di accompagnare il settore nelle diverse sfide che i tempi propongono sia poco percepito dagli ambulanti. «Troppo spesso gli operatori pensano che l’associazione non serve perché non hanno riscontri diretti sulle proprie attività – evidenzia -, magari perché non si occupa del problema del singolo. Ma la realtà è che non si può andare lontano senza una visione collettiva. Solo se funziona tutto il mercato si può lavorare bene e questo avviene cercando di instaurare il miglior rapporto con le amministrazioni e dando qualcosa in più ai consumatori, che sono i nostri azionisti di maggioranza. Con il Comune di Bergamo, ad esempio, abbiamo cominciato a collaborare per introdurre la raccolta differenziata nei mercati, un’azione che non può che qualificare la nostra presenza».
Il messaggio che rilancia agli associati è, quindi, che «senza un po’ di vitalità e voglia di mettersi in gioco non può esserci un gran futuro», augurandosi «un’assemblea partecipata, in modo che ci si possa guardare in faccia, capire le necessità e decidere cosa si vuole, in termini realistici, da qui in avanti».
Dolci, che ha assunto la carica nel 2008 dopo la prematura scomparsa di Mario Vanonicini, si ripresenta alle elezioni con buona parte della squadra che lo ha già affiancato e qualche volto nuovo. «L’ultimo rinnovo – ricorda – ha portato nel Consiglio un ambulante africano. Visto che una buona percentuale delle aziende presenti sui mercati è condotta da persone extracomunitarie è interesse dell’Associazione dialogare e collaborare con loro. Resta difficile intercettarli, ciò che possiamo dire è che la porta è aperta a tutti, senza distinzioni».  




Gas ed elettricità, dall’Ascom un aiuto per tagliare le tariffe

L’Ascom dà un taglio alle bollette di gas e luce per rispondere alle esigenze di ogni singola impresa del commercio, del turismo e dei servizi, dal piccolo negozio all’azienda più strutturata.
L’accordo siglato con Unogas – gruppo che opera sui mercati internazionali per l’approvvigionamento di gas naturale e di energia elettrica, tra i primi operatori privati nella fornitura di gas a livello nazionale – garantisce tariffe particolarmente vantaggiose per gli associati Ascom.
La convenzione  prevede sconti sulle tariffe approvate dall’ Autorità competente per l’Energia e il Gas, calcolati sulla base dell’effettivo consumo – espresso in kilowatt/ora per l’energia elettrica e in metri cubi per il gas, rispetto al listino costante in vigore nel periodo di riferimento – e, in caso di sottoscrizione del contratto di fornitura per entrambi, un ulteriore sconto grazie alla tariffa agevolata “Dual Fuel”.  La sottoscrizione del contratto garantisce l’accesso anche all’assistenza diretta di Unogas Energia, presente a Bergamo con la sede di via XX Settembre 29. E’ incluso nell’offerta il servizio “Pacchetto sicurezza”, che prevede la copertura assicurativa gratuita della caldaia per i rischi legati alla rottura accidentale. Il contratto garantisce inoltre un servizio di assistenza nell’asseverazione della pratica di richiesta di applicazione di aliquota ridotta delle accise gas-metano, che consente un risparmio notevole ad ogni impresa. Oltre alle agevolazioni previste dal protocollo d’intesa siglato dall’Associazione Commercianti, attraverso Cat-Ascom Sistemi Gestionali, ribadito dallo slogan “La nostra energia, la vostra tutela”, ogni associato avrà modo di tenere in qualsiasi momento sotto controllo risparmio e consumi, tramite l’accesso gratuito al portale per il monitoraggio e la verifica dell’effettivo utilizzo di gas ed energia elettrica.
“In tempi di caro-energia e di penalizzazioni fiscali che sovraccaricano ulteriormente i costi energetici delle attività, già alle prese con una contrazione di consumi senza precedenti e ritardi sempre più gravosi nei pagamenti, l’Ascom ha sottoscritto un accordo con un partner tra i leader del settore che consente tariffe vantaggiose alle imprese socie” ha sottolineato il responsabile di Cat-Ascom Servizi Gestionali Andrea Comotti. Le imprese interessate ad avere maggiori informazioni sul “pacchetto energia” Ascom-Unogas possono contare su una linea dedicata e contattare il numero verde gratuito 800587383.
Per aderire alla proposta è necessario essere soci Ascom ed essere in regola con i contributi associativi. La modalità è semplice ed immediata: inviando all’indirizzo energia@ascomqsa.it l’ultima bolletta (gas o energia elettrica, o entrambe) è possibile avere un preventivo su misura e valutare l’effettivo risparmio. Il contratto di fornitura non è soggetto a vincoli temporali ed è in qualsiasi momento possibile rescindere dall’offerta.




Francesco Nullo, a 150 anni dalla morte l’omaggio del Comune in un libro

A 150 anni dalla scomparsa (5 maggio 1863), il Comune di Bergamo pubblica un volume, a cura del giornalista Giuseppe Dossi, sull’eroe garibaldino Francesco Nullo.
Il libro, “Omaggio a Francesco Nullo” (Sestante edizioni), che sarà presentato martedì 16 aprile alle ore 18 nella sala Riccardi del Teatro Donizetti, contiene gli interventi di: Arturo Colombo, docente dell’Università di Pavia, che ha curato la presentazione; Giuseppe Dossi con il saggio dal titolo “L’eroe di due Stati nell’eterna lotta per i diritti umani”; Umberto Zanetti “Era bello e parlava bergamasco”; Intervista a monsignor Loris Capovilla “Nullo nel ricordo di Papa Giovanni”; Paolo Merla “Francesco Nullo e i Fratelli dell’Ovo. Due famiglie bergamasche nell’epopea del Risorgimento”; Franco Nicefori “Nullo e Piccinini. Due bergamaschi nel cuore di Garibaldi protagonisti della spedizione dei Mille”; Anna Tola “Nullo e Garibaldi: una affettuosa amicizia nutrita da ideali comuni”; Silverio Signorelli “Civicum monumentum a Francesco Nullo”; Francesco Ghidotti “I fatti di Sarnico e l’arresto di Nullo a Palazzolo sull’Oglio”; Mario Sigismondi “Francesco Nullo, imprenditore tessile e commerciante di sete”; Rosanna Casari “Nullo «Garibaldi del Nord» e l’odissea dei volontari bergamaschi prigionieri in Siberia”; Andrea Trovesi “La memoria di Francesco Nullo in Polonia”.
All’incontro, moderato da Giulio Orazio Bravi, interverranno, oltre al curatore del saggio, il sindaco Franco Tentorio, l’assessore comunale alla Cultura Claudia Sartirani e lo storico Arturo Colombo.




La Germania alla scoperta di Bergamo

Due economie a confronto: quella bergamasca e quella tedesca. Regia dell’evento la Camera di Commercio di Bergamo. Da giovedì 4 a sabato 6 aprile una delegazione tedesca del Land del Baden Württemberg, zona sud Occidentale della Germania, verrà in visita a Bergamo per un confronto tra istituzioni, mondo economico e universitario.
La delegazione è composta da Rainer Haas, presidente della provincia di Ludwigsburg, Claus Munkwitz, direttore generale della Camera di Commercio per l’artigianato di Stoccarda, Hienz-Werner Schulte, vicepresidente vicario della Camera di Commercio e Industria di Stoccarda, Jochen Haller, direttore generale della Camera di Commercio e Industria di Stoccarda – Sezione di Ludwigsburg, Wolfram Ressel, rettore dell’Università di Stoccarda, Georg Maag, direttore dell’Italien Zentrum presso l’Internationales Zentrum Fuer Kultur – Und Tecnikforschung dell’Università di Stoccarda e Barbara Garzia–Jansen, coordinatrice della Ricerca dell’Italien Zentrum.
Ad accoglierli giovedì sera saranno i presidenti di Imprese & Territorio, con una cena all’Antico Ristorante del Moro in città, e poi venerdì la regia dell’evento, che prevede una serie di incontri, passerà nelle mani della Camera di Commercio di Bergamo.
«Il land del Baden Württemberg è una delle più importanti regioni della Germania – spiega Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio di Bergamo -. Insieme alla Lombardia, alla Catalogna e al Rhône-Alpes è uno dei cosidetti quattro motori d’Europa e costituisce una forza economica trainante per il resto dell’Unione Europea. Per questo motivo l’incontro con la delegazione tedesca è una grande occasione di scambio di conoscenze delle rispettive economie e ed è un’opportunità per poter analizzare e valutare eventuali sinergie economico-scientifiche culturali che possono arricchire entrambe le realtà territoriali».
Il Baden Württember è uno dei 16 stati federati della Germania, la cui capitale è Stoccarda, ed ha un’economia ricca e moderna, la terza in Germania per contributo al prodotto interno lordo. Molte sue aziende sono di dimensioni medie e piccole, ma anche molto innovative e con un'ampia gamma di produzioni. Vi è una modesta attività agricola e mineraria nei centri più piccoli, ma il reddito è fornito in gran parte dall'industria e dai servizi.
«La regione tedesca ha un tessuto economico molto simile al nostro con molte piccole e medie imprese nel settore della meccanica, dell'occhialeria e dei giocattoli, della metallurgia e più di recente dell'elettronica. Inoltre è una regione a buon sviluppo turistico e commerciale ed ha una attenzione particolare al mondo della formazione con numerose università e istituti parauniversitari e di ricerca – continua Malvestiti -. Quindi ci sono molte caratteristiche che ci accomunano. Come ci sono molte elementi simili tra la nostra economia e quella della provincia di Ludwigdburg sia dal punto di vista economico ma anche di qualità della vita».
La regione tedesca aveva negli anni scorsi già intrecciato rapporti con la nostra realtà territoriale, ma con la visita si vogliono allacciare rapporti soprattutto dal punto di vista economico. La delegazione tedesca venerdì 5 aprile sarà ricevuta in Camera di Commercio dal presidente Malvestiti alle ore 9, dove, dopo lo scambio di saluti, ci sarà un momento di presentazione e di confronto tra le due economia; alle 10.30 è previsto il trasferimento al Polo Fieristico, lì, dopo una breve visita alla Fiera dell’Edilizia, il presidente dell’Ente Fiera di Promoberg, Ivan Rodeschini, illustrerà le azioni, la mission della fiera bergamasca e le possibilità di rapporti che possono nascere. Nel pomeriggio, dopo il pranzo previsto in Città Alta – che permetterà di godere delle bellezze anche architettoniche e enogastronomiche del territorio – le altre due tappe saranno l’Università di Bergamo e l’Associazione Artigiani. La partenza della delegazione è prevista per sabato mattina.




Albergatori, incontro con i dirigenti della Questura sulla trasmissione telematica dei dati

Giovedì 4 aprile l'Ascom organizza un incontro per tutti gli albergatori interessati a ricevere le informazioni necessarie per la trasmissione telematica dei dati delle persone alloggiate. L’appuntamento è nella sede di Bergamo (via Borgo Palazzo 137 – sala Villa) alle ore 15 e vedrà la presenza del capo di gabinetto della Questura dott. Francesca Ferraro e dell’ispettore capo Michele Emme.
Saranno approfondite le modifiche apportate dal Decreto Legge 201/2011 che prevede di comunicare, entro 24 ore, direttamente alle Questure e non più alle autorità locali di pubblica sicurezza le generalità delle persone alloggiate avvalendosi solo di mezzi informatici o telematici e non più cartacei.
Coloro che desiderano partecipare all’incontro possono confermare la propria presenza con una mail a info@ascombg.it o all’ufficio soci Ascom tel. 035 4120304.




Quarantuno comuni bergamaschi danno una mano ai giovani

Torna la Giovani Card, la carta sconti di durata annuale che 52.500  ragazzi dai 15 ai 25 anni di 41 comuni bergamaschi (6  amministrazioni in più rispetto alla  precedente edizione) ricevono direttamente a casa  e che dà accesso a sconti ed agevolazioni presso gli esercenti dei settori merceologici che più interessano i ragazzi, garantendo tariffe speciali presso le strutture pubbliche e private aderenti all’iniziativa. Il progetto si propone anche per il 2013 con una particolare attenzione al mondo del web, sempre più al centro della comunicazione ed avrà nel sito internet www.giovanicard.it il proprio punto di riferimento interattivo in grado di dare maggiore visibilità alle realtà coinvolte, amplificata attraverso il passa-parola sui principali social network, e di ospitare tutte le novità del mondo Giovani Card. La card  consente l’accesso agevolato – con sconti dal 15 al 25 per cento in oltre 200 attività presenti nel territorio – alle più disparate iniziative di interesse giovanile, per facilitare la vicinanza e la fruizione da parte delle giovani generazioni dei servizi e delle proposte del territorio. Le amministrazioni comunali che  promuovono l’iniziativa, vedono in Giovani Card un concreto segnale di attenzione verso le giovani generazioni e si pongono l’obiettivo di offrire ad adolescenti e giovani ulteriori occasioni per essere protagonisti all’interno dei loro ambienti di vita e di valorizzare sempre più la loro partecipazione alla realtà della comunità locale, grazie allo sforzo congiunto che unisce agli enti pubblici i soggetti privati. Giovani Card è uno strumento costruito con il contributo delle associazioni di categoria, tra cui Ascom, e sostenuto da diversi e importanti sponsor: A2A, Camera di Commercio Bergamo, Fondazione della Comunità Bergamasca, UBI – Banca Popolare di Bergamo, Centro Commerciale Le Due Torri, CRTL magazine. “La Giovani Card è una grande opportunità di fidelizzazione per i commercianti, che possono così rispondere alle esigenze dei ragazzi, i consumatori del futuro – sottolinea Pietro Bresciani, responsabile marketing Ascom -. Sono oltre 200 le convenzioni con sconti che vanno incontro al portafogli dei più giovani.  La Giovani Card non offre solo sconti, ma favorisce, grazie al web 2.0 e ai social network, l’aggregazione e promuove l’incontro tra i giovani, moltiplicando le occasioni di divertimento, intrattenimento, sport e cultura a disposizione con importanti convenzioni”. Per beneficiare degli sconti e delle agevolazioni della card, in attesa della ricezione a casa, basta mostrare la card dello scorso anno unitamente ad un documento di identità.
I numeri della Giovani Card
Alla dodicesima edizione, Giovani Card – progetto nato nell’ambito delle politiche giovanili del Comune di Bergamo nel 2002 – è stato esteso nelle edizioni 2007 e 2008 a 16.000 giovani residenti nei comuni dell’ambito territoriale numero 1 che hanno aderito all’iniziativa e dal 2009 anche ad altre amministrazioni comunali del territorio provinciale tra cui quelle appartenenti all’ambito territoriale numero 2 che già dal 2005 condividevano un progetto di carta sconto riservato ai giovani
I comuni promotori
L’iniziativa Giovani Card coinvolge quest’anno 41 amministrazioni comunali. Sono 6 i nuovi comuni aderenti: Ambivere, Brembate, Casazza, Chiuduno, Curno, Scanzorosciate. Hanno aderito all’edizione 2013 le amministrazioni di: Almenno San Bartolomeo, Ambivere, Arzago d’Adda, Azzano San Paolo, Bergamo, Bonate Sopra, Brembate, Brusaporto, Calvenzano, Casazza, Chiuduno, Cologno al Serio, Comun Nuovo, Curno, Dalmine, Gorlago, Lallio, Levate, Medolago, Mozzo, Orio al Serio, Osio Sopra, Osio Sotto, Pedrengo, Ponte San Pietro, Ponteranica, San Paolo d’Argon, Sarnico, Scanzorosciate, Seriate, Sorisole, Stezzano, Torre Boldone, Treviglio, Treviolo, Ubiale Clanezzo, Urgnano, Verdellino, Verdello, Villa d’Almè, Villa di Serio.
Proposte e promozioni
Giovani Card si presenta con nuovi colori, accesi ed accattivanti e mantiene gli elementi di riconoscibilità della veste grafica dello scorso anno: sulla card oggetti ed elementi espressivi legati al mondo giovanile, sul sito internet la possibilità di identificare immediatamente gli ambiti di interesse presso i quali si ottengono sconti e vantaggi (Abbigliamento, Assicurazioni/Banche, Benessere/Estetica, Cultura, Divertimento, Elettronica/Informatica, Formazione, Fotocineottica, Motori, Musica, Oggettistica, Ristorazione, Salute, Sport, Viaggi). Sono più di 200 le convenzioni stipulate per garantire sconti ai ragazzi. Anche per il 2013 Giovani Card garantisce una percentuale di sconto vantaggiosa presso gli esercizi aderenti al progetto (sconti dal 15% al 25%), scelti tra le categorie merceologiche di maggior interesse e a più alta frequentazione da parte di adolescenti e giovani. Gli esercenti che non hanno ancora aderito potranno farlo in qualsiasi momento dell’anno compilando l’apposito modulo che trovano sul sito internet.
I buoni sconto
Oltre a Giovani Card, nella busta che i ragazzi ricevono direttamente a casa, sono presenti 10 buoni sconto speciali, da ritagliare e consegnare presso le strutture segnalate e avere così diritto allo sconto riportato sul buono (Wall Street Institute, Lizzola Snow&Fun, Cocca Hotel Royal Thai Spa, Acquasplah, Ovet viaggi, Blu Basket Treviglio-Comark, Helispin, Musco Agenzia Assicurativa, Parco Avventura Bergamo, Bauhaus).  Sulla scia del successo dello scorso anno vengono riproposte in evidenza nell’home page le promozioni online, buoni sconto temporanei che i ragazzi possono scaricare e stampare in periodi limitati per usufruire di agevolazioni offerte dai punti vendita del Centro Commerciale Le Due Torri, in particolare dell’area ristorazione. Si conferma inoltre l’opportunità di usufruire di convenzioni appositamente stipulate, sconti e ingressi agevolati per fare sport, divertirsi e partecipare ad eventi culturali a spiccato interesse giovanile. Dai teatri ai parchi-divertimento e agli impianti sciistici, sono tanti e significativi, e non solo nel territorio di Bergamo, i soggetti che hanno stipulato convenzioni con Giovani Card (AcquaWorld, CAI, Erbamil, Sviluppo Turistico Lizzola, Centro Teatrale Bresciano, Piscina Comunale di Seriate, Teatro Elfo Puccini, Teatro OutOff, Mani di Scorta).




“La riqualificazione sarà il nuovo tema chiave”

di Luigi Trigona*

Che il comparto dell'edilizia abbia urgente bisogno di un nuovo modello di sviluppo è una constatazione divenuta di stringente attualità.
Parlando di crisi, non sempre si deve guardare, però, il bicchiere mezzo vuoto, ma occorre saper cogliere quegli aspetti, quelle opportunità che anche in un periodo difficile come questo si celano.
Il settore delle costruzioni, come la nostra manifestazione testimonia attraverso i settori merceologici presenti, deve intraprendere con decisione la strada della sostenibilità, declinata in tre concetti chiave: riqualificazione, recupero dell'esistente e innovazione tecnologica. Una fiera come Edil, non può che cogliere e tracciare un solco in questa ottica operativa.
Ventisette edizioni rappresentano un bagaglio importante per una mostra che ha saputo diventare un punto di riferimento solido per il comparto edilizio a livello regionale e nazionale, con una formula capace di fornire contenuti tecnici all’articolato mondo dei professionisti della filiera delle costruzioni e insieme di soddisfare le aspettative di chi ogni anno viene in fiera per essere aggiornato sulle ultime novità del settore.
Un compito che abbiamo inteso perseguire anche quest’anno, attraverso la proposizione di alcuni temi “forti” come ad esempio la riqualificazione dell’esistente. Riqualificare l’esistente è la via per ridare fiato all’economia e lavoro ed occupazione al mondo dell’impresa, ma significa soprattutto innalzare la qualità della vita della città e dei suoi abitanti attraverso interventi mirati, che incrementino l’efficienza energetica degli edifici e ne migliorino le caratteristiche acustiche e antisismiche.
Va da sé che questa percorrere questa via ci consentirà di raggiungere un obiettivo di primaria importanza, ovvero il risparmio di suolo, altro tema delicatissimo su cui occorre riflettere con sensibilità ed attenzione,
La riqualificazione sarà sempre più un tema chiave nell’edilizia, ed è indispensabile che su questo fronte si faccia squadra tra tutti gli attori della filiera: committenti, progettisti, imprese e Pubblica Amministrazione devono operare in sinergia con l’obiettivo di avere città e case più sicure, con edifici più confortevoli ed efficienti.
Per comprenderne l’importanza basti dire che l’80% del nostro patrimonio edilizio risale a prima degli anni Settanta, ed è stato quindi realizzato quando non esistevano normative per l’efficienza energetica. Le conseguenze sono tangibili: attualmente gli edifici sono responsabili del 40% dei consumi energetici totali.
Prima di parlare di energie alternative, ci si dovrà quindi impegnare per ridurre i consumi degli edifici attraverso politiche mirate al miglioramento dell’uso dell’energia.
Un altro tema di estrema importanza con un patrimonio edilizio così datato è quello della messa in sicurezza degli edifici, soprattutto sotto il profilo antisismico. Se vogliamo poi parlare di ricadute economiche, basti citare un altro dato: si è stimato che la mancata attuazione dei provvedimenti in materia di efficienza energetica abbia comportato un’occasione persa per un milione di posti di lavoro.
E’ un tourbillon di cifre e numeri che, seppur nascondendo scenari a volte sconfortanti, non ci deve togliere la fiducia di guardare avanti e di gettare il cuore oltre l’ostacolo.

*segretario generale dell’Ente Fiera Promoberg




Fruttivendoli, premiata la storia di due famiglie

foto: inControluce Studio Fotografico

«Le nostre sono imprese familiari e per questo ci piace l’idea di premiare non l’azienda ma la famiglia, marito e moglie che hanno lavorato fianco a fianco per diversi anni. Segno anche del valore che la famiglia continua ad avere nella nostra società e nel mondo imprenditoriale bergamasco». Nelle parole del presidente del Gruppo Fruttivendoli dell’Ascom, Livio Bresciani, la motivazione del premio assegnato durante la tradizionale Festa di Primavera a due famiglie che hanno cessato l’attività perché raggiunta l’età pensionabile e che sono state un punto di riferimento per la categoria: Carmen e Antonio Mora del Fruttivendolo Mora di via Borgo Santa Caterina a Bergamo, chiuso nel 2012 dopo 45 anni di attività, e Ornella e Attilio Gotti del negozio di frutta e verdura di via Tremana, sempre in città, chiuso nel 2011 dopo 33 anni di attività.
La premiazione – effettuata da Bresciani, dal presidente dell’Ascom e della Camera di Commercio Paolo Malvestiti e Dino Abbascià, dal presidente nazionale della Fida, la federazione dei dettaglianti alimentari – ha avuto come scenario il ristorante Roof Garden, all’ultimo piano dell’Hotel Excelsior San Marco di Bergamo dove una nutrita schiera di fruttivendoli con le loro famiglie si è puntualmente ritrovata, dopo la messa nel monastero di San Benedetto, per l’incontro annuale della categoria. Un’occasione per rinsaldare i legami tra colleghi e focalizzare le tematiche di maggiore attualità per il settore, senza dimenticare la buona tavola e l’intrattenimento. La presenza tra gli ospiti della signora Gabriella Vitali, vedova del maresciallo Luigi D'Andrea, ucciso da Renato Vallanzasca a Dalmine nel 1977, presidente dell'associazione intitolata al marito, ha dato lo spunto al presidente Bresciani per ringraziare le forze dell'ordine che difendono famiglie e negozi dalla criminalità ed ha auspicato che la loro azione sia potenziata con nuovi uomini e mezzi.




Rapina in gioielleria a Seriate La solidarietà e l’allarme dell’Ascom

Un altro episodio di cronaca riaccende l’attenzione sul problema sicurezza nelle attività commerciali. Il titolare della Casa dell’Orologio, nella centralissima via Italia a Seriate, è finito in ospedale dopo essere stato aggredito con calci e pugni da tre rapinatori che hanno assaltato il negozio martedì mattina appena dopo l’apertura e se ne sono andati svuotando la cassaforte. Esprimendo solidarietà all’imprenditore e ai suoi collaboratori, il presidente dell’Ascom Paolo Malvestiti ribadisce l’importanza del problema. «È un fatto gravissimo, anche perché avvenuto in pieno giorno e nel pieno centro di Seriate – ha sottolineato –. Siamo solidali con le persone coinvolte e nello stesso tempo ribadiamo la nostra di fiducia e piena collaborazione alle Forze dell’Ordine con le quali da tempo abbiamo consolidato un’azione di prevenzione».
Malvestiti rilancia così l’appello a difesa dei negozi presenti sul territorio: «È necessario agevolare e incentivare l’utilizzo dei sistemi di sicurezza passivi come le telecamere, accrescendo la prevenzione attraverso la collaborazione con le forze dell’ordine, perché i nostri negozi sono presidi sociali».
Collaborare con le istituzioni per favorire la sicurezza dei commercianti rappresenta uno degli obiettivi più importanti dell’Ascom. «La sicurezza è uno dei bisogni primari delle persone, soprattutto per coloro che, come gli esercenti, svolgono il loro lavoro sulla strada e sono più esposti agli attacchi della criminalità – spiega Malvestiti -. Il commerciante non teme la violenza solo per ragioni di ordine economico ma anche, e soprattutto, di carattere umano. Nel negozio, a seguito di rapina, possono subire violenza fisica e psicologica tanto lui quanto i suoi familiari, dipendenti e clienti, persone alle quali egli è strettamente legato affettivamente. E questo oggi è accaduto. Occorre ristabilire un clima di fiducia e di moderato ottimismo intorno all’esercizio delle attività commerciali e tutti gli strumenti sono validi se prevengono i reati e riducono i rischi della violenza».