Affari di Gola, in edicola il numero di dicembre

Esce in edicola giovedì 5 dicembre il nuovo numero di Affari di Gola, la rivista di enogastronomia di Ascom Confcommercio Bergamo. Dai nuovi stellati Michelin al parco tematico del cibo Fico, dai panettoni da concorso alle cucine di Terry Giacomello, alle vigne che producono i migliori passiti, con una intervista al cantautore bergamasco Tiziano Incani (Il Bepi), i libri di gusto da regalare a Natale e tanto altro ancora. Il costo della rivista è di 2,60.

Per abbonarsi: www.larassegna.it/abbonamenti




Vite in libertà nell’ex carcere di Sant’Agata Al via il 14 e 15 dicembre la terza edizione

Vite in libertà 2019

La prima e unica fiera di vini nella città di Bergamo è un evento pensato dall’Associazione di promozione sociale Maite per dare spazio ai piccoli produttori di vino del territorio nazionale, ma non solo (quest’anno sarà presente anche un produttore francese di Barsac a sud di Bordeaux), che hanno come filo conduttore del loro lavoro quello di proporre un prodotto che nasce da un approccio alla coltivazione rispettoso dell’ambiente e al di fuori delle logiche della grande distribuzione.

Il 14 e 15 dicembre, nella suggestiva e accogliente cornice di ExSA – Ex Carcere di Sant’Agata l’appuntamento è per due giornate di convivialità e scoperta di vini e prodotti genuini, con incontri, degustazioni e chiacchierate con i produttori, in un contesto festoso e di condivisione.

La fiera cresce anche quest’anno, aumentando ulteriormente il numero di espositori presenti e le regioni rappresentate, sia per quanto riguarda la parte enologica, la principale, che per quella agroalimentare.

Diventano 26 i produttori di vino di questa terza edizione, con 11 aziende dalla Lombardia, di cui 5 le bergamasche, 5 dal Piemonte, 2 dalle Marche, dall’Emilia Romagna e dalla Toscana, 1 dall’Alto Adige, dall’Umbria, dall’Abruzzo e dalla Francia.

L’ottima qualità delle cantine vinicole presenti è confermata da belle novità: tre cantine dal bresciano, oltre a Colle San Giuseppe (colline di Brescia) e Pian del Maggio (Franciacorta), segnaliamo in particolare Cherubini, un artigiano del vino che fa della naturalità nella coltivazione e della vinificazione il mezzo per delle bollicine vere e dirette. All’esordio nella manifestazione anche cantina Grawu, dall’Alto Adige, considerata una delle cantine emergenti della zona, piccolo produttore di vini che sorprende per la freschezza e spontaneità dei suoi vini e Longanesi che nella pianura di Bagnacavallo, Ravenna, una zona poco conosciuta dal punto di vista enologico, porta a Bergamo i vini del vigneto di famiglia provenienti da una varietà di vite unica, che sono riusciti a fare riconoscere ufficialmente. Le aziende bergamasche sono rappresentate non solo da piccole realtà, tutte biologiche, del territorio, ma anche da vignaioli bergamaschi che hanno trovato fuori provincia il loro territorio di espressione: Preggio in Umbria, Tenuta Elena in Piemonte e lo stesso Grawu. Non mancano novità dalla Valtellina (Marcel Zanolari), dalla bergamasca (Nove Lune, con vini prodotti esclusivamente da vitigni piwi) e dalle Marche (Esther Hauser e La Caduta). Una menzione anche per il Piemonte rappresentato non solo dai vini delle Langhe, dove tra le novità di quest’anno spicca Claudio Alario, vincitore del Sole della Guida Oro i Vini di Veronelli 2019 con il suo Dolcetto di Diano d’Alba Superiore Sorì Pradurent 2016, ma anche da realtà piccole ed emergenti che hanno fatto della vigna e del ritorno alla campagna una scelta di vita (Il Vino e Le Rose, Colli Tortonesi). Ultima menzione per l’unico straniero presente, Chateau Pascaud, pioniere del biologico sarà presente con le diverse annate del Sautern prodotto nei suoi vigneti.

Quindi un’edizione ricca di vini naturali o biologici ma non solo, diversi gli approcci alla lavorazione ma comune l’amore per la terra e i suoi frutti. Piccoli produttori, con pochi ettari di terreno che con impegno realizzano i loro vini.

Per l’agroalimentare invece sono 4 le aziende ospitate, tutte lombarde, con una proposta che spazia dai formaggi vaccini dei Prati Parini, ai formaggi caprini di Ca’ Morone, dai salumi di AgriPiccola ai prodotti a base di cacao di Passion Cocoa.

A fare da cornice alla fiera sono in programma incontri e degustazioni, iniziando sabato 14 alle 17 con l’incontro “Piwi, le varietà di vite resistenti” condotto da Alessandro Sala, presidente di Piwi Lombardia, e alle 18.30 con “Alla scoperta del vino: un assaggio di… corso d’assaggio” a cura di Seminario Permanente Luigi Veronelli e di Namasté Società Cooperativa Sociale, una degustazione guidata di tre vini che anticipa e presenta il corso di degustazione “Il vino come racconto” in programma a gennaio presso ONP Bistrò di Bergamo (su prenotazione). Si prosegue domenica 15 alle 11 con il micromaster degustativo “Italian Grape Ale” a cura di Beer Garage, esperienza degustativa delle birre prodotte con il mosto d’uva (su prenotazione), per concludere domenica alle 17 presentazione del libro “Novanta giorni: Diario di una stagione in alpeggio” di Francesco Gubert, alla presenza dell’autore, e a seguire degustazione guidata di formaggi caprini con abbinamento di vini dei produttori della fiera (su prenotazione).

Ad inaugurare la nuova edizione venerdì 13 dicembre è la cena con degustazione dei vini dell’azienda agricola Claudio Giachino, di Montelupo Albese (CN), presso Chotto Gastronomia Conviviale di via Borgo Santa Caterina (su prenotazione).

IL PROGRAMMA

Sabato 14 dicembre

Dalle 14 alle 22 (ExSA) Fiera dei produttori. Alle 17 (Maite) Incontro su “i Piwi, le varietà di vite resistenti” conduce Alessandro Sala presidente Piwi Lombardia. Incontro conoscitivo sulle varietà di vite resistenti alle crittograme: come nascono, cosa sono, quali caratteristiche hanno e che differenze ci sono con le varietà di vite tradizionali. Alle  18.30 (Maite) “Alla scoperta del vino: un assaggio di… corso d’assaggio” a cura di Seminario Permanente Luigi Veronelli e di Namasté Società Cooperativa Sociale, una degustazione guidata di tre vini che anticipa e presenta il corso di degustazione “Il vino come racconto” in programma a gennaio presso ONP Bistrò di Bergamo. Prenotazione obbligatoria. Prenotazione: eventi@seminarioveronelli.com o www.seminarioveronelli.com

Domenica 15 dicembre

Dalle 10 alle 20 (ExSA) Fiera dei produttori. Alle 11 (Maite) Micromaster degustativo “Italian Grape Ale” a cura di BeerGarage – Percorso alla scoperta delle Italian Grape Ale, primo stile birrario autoctono italiano: l’aggiunta di uva o mosto d’uva al già ricco caleidoscopio di aromi e sapori che le birre possono presentare crea sinergie sorprendenti e tutte da scoprire. Iscrizione obbligatoria. whatsapp 345 948 9754 email viteinliberta@gmail.com, contributo 30 euro con degustazione guidata di 4 tipologie di birre e ingresso alla fiera incluso. Alle 17 (Maite) Presentazione del libro “Novanta giorni: Diario di una stagione in alpeggio” di Francesco Gubert, alla presenza dell’autore, e a seguire degustazione guidata di formaggi caprini con abbinamento di vini dei produttori della fiera. Prenotazione obbligatoria per la degustazione. Prenotazione a viteinliberta@gmail.com, contributo 15 euro con ingresso alla fiera incluso. 

 




A Val Brembilla mostra fotografica dedicata alle imprenditrici del terziario 

Fino a domenica 8 aprile il Padiglione Expo di Val Brembilla (l’ex struttura recuperata dal padiglione del Kuwait dell’Expo di Milano del 2015) ospita “Sguardi di donne, storie di commercio” mostra del fotografo bergamasco Sergio Nessi, promossa dal Gruppo Terziario Donna di Ascom con il patrocinio della Pro Loco Val Brembilla.
Trenta scatti rendono omaggio alla figura femminile per raccontarne lo spirito imprenditoriale; ritraggono altrettante donne al lavoro nei loro negozi, bar, ristoranti, uffici e aziende. In concomitanza con questa mostra si terrà anche la mostra fotografica “I commercianti della Val Brembilla”, dedicata alle botteghe e attività locali.

Aprendo la porta del negozio, dell’ufficio o dell’azienda si è percorso assieme qualche passo, condividendo racconti, esperienze, storie di vita. Lì, io e la mia macchina fotografica, abbiamo fatto il resto, cercando di fissare in un’unica immagine il senso e il significato di alcune vite viste attraverso una lente, la mia” dice il fotografo Sergio Nessi.

 




Distretto dei Colli e del Brembo. Torna il concorso gratta e vinci di Natale

Torna più ricco che mai il Grande Concorso di Natale del Distretto dei Colli e del Brembo che quest’anno valorizza sempre più gli acquisti dei consumatori con tantissimi premi in palio: basta fare una spesa di 10€ e ritirare uno dei 10.000 gratta e vinci distribuiti negli esercizi commerciali aderenti.
L’iniziativa coinvolge 64 commercianti degli 8 comuni del Distretto dei Colli e del Brembo (DID), ovvero Curno, Mozzo, Valbrembo, Paladina, Almè, Villa d’Almè, Sorisole e Ponteranica e ha lo scopo di sostenere e rafforzare il tessuto commerciale e valorizzare la ricchezza del territorio, dei suoi commercianti e dei prodotti di qualità che propongono ogni giorno ai consumatori.

Operatori del commercio, della somministrazione, del turismo e dei servizi degli 8 Comuni che costituiscono il DID, e i consumatori sono i protagonisti di questo progetto che rappresenta una grande occasione per tutti: la clientela potrà sbizzarrirsi nello shopping natalizio più sfrenato in un periodo dell’anno particolare e i commercianti potranno mostrare il valore dei loro prodotti e la vivacità del loro ruolo nel territorio, dove è il rapporto umano che fa la differenza e dove il momento dell’acquisto si accompagna al valore del contatto tra le persone.

Dall’abbigliamento all’oggettistica, dalla ristorazione all’accoglienza, dal fitness al benessere, dagli alimentari all’utensileria e poi ancora arredamento, oreficeria, pasticceria e prodotti da forno, bar, parrucchieri e molto altro per rispondere in modo ampio a qualsiasi tipo di esigenza richiesta dal consumatore: tante le categorie merceologiche coinvolte nel concorso e altrettanti i commercianti impegnati per la buona riuscita del progetto. I consumatori potranno così approfittare di questo speciale periodo dell’anno per accontentare i loro desideri e quelli dei propri cari, con regali per tutte le festività natalizie, tutte le fasce d’età e tutti i gusti, abiti speciali per le serate di festa, cene aziendali ma anche semplici aperitivi con gli amici.

Ai consumatori basterà quindi spendere un minimo di 10 € in un unico scontrino per ottenere uno dei 10000 gratta e vinci distribuiti tra i 64 esercizi commerciali aderenti all’iniziativa e partecipare così al Concorso che prevede un montepremi totale di 4000 €. Per ogni scontrino/ricevuta valido verranno consegnati al massimo 5 gratta e vinci, fino ad esaurimento.

I buoni spesa potranno essere utilizzati indistintamente presso tutti i punti vendita aderenti all’iniziativa dal momento della vincita fino al 31 gennaio 2020, e dovranno essere spesi ciascuno in un’unica soluzione. La consegna dei premi è condizionata alla presentazione dello scontrino fiscale e dell’originale gratta e vinci con la scritta “Hai vinto”. E come ogni anno i benefici che emergono dall’iniziativa non si evidenziano solo in ambito economico: il Grande Concorso di Natale è un’opportunità per creare relazioni e incontri e accrescere la passione per il proprio territorio.

Info: distrettocommercio.collibrembo@comune.curno.bg.it, www.facebook.com/distrettodeicolliedelbrembo

Ecco il numero e il valore dei premi dei Gratta e Vinci vincenti, tra i non vincenti:
n. 1 gratta e vinci da € 500
n. 1 gratta e vinci da € 300
n. 1 gratta e vinci da € 200
n. 3 gratta e vinci da € 100
n. 16 gratta e vinci da € 50
n. 12 gratta e vinci da € 20
n.166 gratta e vinci da € 10

 

 




Favolato, dalla fava al cioccolato

Sabato 7 dicembre la Pasticceria Riva di Treviglio organizza “Favolato Day”, un momento per degustare il cioccolato in tutte le sue varianti e assistere alla principali fasi di lavorazione del cacao, fino alla formatura della tavoletta. La giornata propone lezioni di cioccolato e degustazioni con il maestro Paolo Riva e animazioni e laboratori nel mondo di cioccolato della fabbrica con Willy Wonka per i più piccoli. 

In un periodo in cui, sempre più, si fa attenzione all’alimentazione, ricercando prodotti sani e di alta qualità, si sta creando una nuova consapevolezza tra i produttori che, nella loro gamma, propongono linee di eccellenza che si avvicinano alle rinnovate esigenze e gusti dei consumatori. Da qui l’idea di Riva di creare un nuovo cioccolato che rappresentasse la massima espressione dell’artigianato poiché realizzato con nobili ingredienti e senza processi industriali. Riprendendo una lavorazione semplice, così come si faceva una volta, nel laboratorio Bottega Riva tutto inizia dalla fave di cacao che provengono da produttori certificati da ogni parte del mondo e vengono lavorate fino alla barretta di cioccolato combinando etica e salute.  Nasce così Favolato. Partendo dal processo bean to bar, Favolato è l’unione tra fava e cioccolato; una trasformazione e valorizzazione della materia prima che richiede conoscenze tecniche, un pizzico di estro e tanto cuore. Una rinascita della produzione artigianale del cioccolato, trasparente e di qualità, esaltando un gusto unico e molto diverso dalle forme industriali. La pasticceria si trova in Viale Alcide de Gasperi 14/E.

 




Madre e figlia, in un video l’impresa donna tra generazioni

Ascom Confcommercio Bergamo ha presentato lunedì 2 dicembre alle 19.30, nell’esclusiva cornice del Castello della Marigolda di Curno, l’iniziativa “Madre e figlia. L’impresa donna tra le generazioni”. Il progetto, promosso dal Gruppo Terziario Donna, è nato la scorsa primavera con l’intento di valorizzare il rapporto madre-figlia nelle attività del commercio, del turismo e dei servizi di città e provincia.
Un video racconta a 30 voci, con 15 mamme e 15 figlie imprenditrici, il valore delle attività familiari, tra sacrifici, soddisfazioni, emozioni, supporto e inevitabili discussioni, come accade quando si lavora spalla a spalla. I riflettori sono puntati sulle storie di vita e lavoro di chi sta dietro un bancone, in cucina e tra i tavoli e attraversano più generazioni.
Lunedì sera, alla presenza di tutti i presidenti delle categorie rappresentate da Ascom Confcommercio Bergamo e delle protagoniste delle storie al femminile del terziario, si terrà la prima proiezione ufficiale del video.
Il trailer del video è pubblicato qui 

Per partecipare alla serata 035.4120203, direzione@ascombg.it




Crisi aziendali. Indennizzo anche per chi ha chiuso l’attività tra il 2017 e il 2018

Le attività commerciali che hanno cessato l’attività commerciale tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2018 possono richiedere un indennizzo. La nuova misura di aiuto è stata prevista con legge n.128 del 2 novembre 2019 (“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101 recante disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali”), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 257 del 2 novembre 2019 (comma 2 art.2 D.Lgs. n. 207/1996).

Possono beneficiare dell’indennizzo:

– titolari (anche in forma societaria) o coadiutori di attività commerciale al minuto in sede fissa, anche abbinata ad attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;

– titolari (anche in forma societaria) o coadiutori di attività commerciale su aree pubbliche, anche in forma itinerante:

– titolari (anche in forma societaria) o coadiutori di attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;

– agenti e rappresentanti di commercio

Sono esclusi dall’indennizzo:

– Gli esercenti attività commerciali all’ingrosso, salvo che l’attività sia prestata congiuntamente ad un’attività di vendita al dettaglio a prescindere dal criterio di prevalenza. Pertanto, possono beneficiare dell’indennizzo i titolari di imprese che esercitano contemporaneamente plurime attività commerciali, come avviene, ad esempio, nei casi di esercizio congiunto di commercio all’ingrosso e al dettaglio.

– In tali casi, indipendentemente dalla loro prevalenza, ciò che rileva è che il soggetto richiedente, al momento della cessazione dell’attività, eserciti un’attività indennizzabile;

– Gli esercenti le attività commerciali effettuate al di fuori dei tradizionali negozi di vicinato, banchi o mercati (es. il commercio elettronico, la vendita presso il domicilio dei consumatori, la vendita per corrispondenza o tramite televisione, la somministrazione o vendita di alimenti e bevande in luoghi non aperti al pubblico effettuata esclusivamente a favore di coloro che hanno titolo ad accedervi, ad esempio, scuole, ospedali, circoli privati, mense aziendali);

– Gli esercenti attività di intermediazione diversa da quella prevista dalla legge n. 204/1985 quale, ad esempio, quella svolta da procacciatori e agenti d’affari, agenti assicurativi, agenti immobiliari, promotori finanziari.

L’erogazione dell’indennizzo deve essere richiesta con riferimento all’ultima attività commerciale cronologicamente cessata; pertanto, non può fruire del beneficio il soggetto che, dopo aver cessato un’attività di commercio rientrante nell’ambito di applicazione della norma, abbia successivamente cessato un’altra attività non indennizzabile.

I requisiti richiesti

Per ottenere l’indennizzo, al momento della domanda amministrativa occorre possedere i seguenti requisiti:

– Aver compiuto 62 anni di età, se uomini, e 57 anni di età se donne

– risultare iscritti al momento della cessazione dell’attività, per almeno 5 anni anche non continuativi, come titolari o coadiutori, nella gestione speciale commercianti Inps;

– aver cessato definitivamente l’attività commerciale;

– aver riconsegnato al comune l’autorizzazione per l’esercizio dell’attività commerciale al minuto, oppure quella per l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, o entrambe nel caso di attività abbinata.

Attenzione: Oltre ai requisiti sopra indicati, il titolare dell’attività deve avere effettuato la cancellazione del registro delle imprese presso la Camera di Commercio o dal Repertorio Economico Amministrativo REA (per gli agenti e rappresentanti di commercio in seguito alla soppressione del relativo Ruolo è stata inserita nella struttura del REA un’apposita sezione).

Decorrenza del trattamento

L’indennizzo spetta dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della relativa domanda. Poiché la cancellazione dal Registro delle imprese è una condizione essenziale, nel caso questa abbia una data successiva alla domanda di indennizzo, la decorrenza dovrà essere differita al primo giorno del mese successivo all’avvenuta cancellazione.
La decorrenza degli indennizzi reintrodotti dalla Legge 145/2018 non potrà essere, in ogni caso, antecedente al 1° febbraio 2019, primo giorno del mese successivo alla data di entrata in vigore della legge di bilancio 2019.

Presentazione delle domande

La domanda deve essere presentata con modalità telematica, tramite i consueti canali.

Durata

L’indennizzo spetta sino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia (cioè sino al compimento dei 67 anni di età) qualore il titolare abbia il requisito contributivo per il pensionamento (di regola sono 20 anni) al compimento dell’età pensionabile e per l’accesso alla pensione di vecchiaia siano previste le cosidette finestre di accesso, l’indennizzo spetterà fino alla prima decorrenza utile alla pensione di vecchiaia.

Compatibilità/Incompatibilità

L’indennizzo è incompatibile con lo svolgimento di qualsiasi attività di lavoro autonomo, subordinato o occasionale. La violazione di questa condizione comporta la decadenza della prestazione con impossibilità di ripristinare l’erogazione dell’indennizzo anche qualora venga rimossa la causa ostativa.

Non costituisce invece causa di incompatibilità la qualifica di “socio accomandante” di una società in accomandita semplice.

L’indennizzo è compatibile con la percezione di altri trattamenti pensionistici diretti e in particolare:

– Pensione “Quota 100”

– Pensione Anticipata con requisiti standard (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini; 41 anni e 10 mesi le donne),

– Assegno Ordinario di invalidità/Pensione di Inabilità

– Assegno Sociale (pertanto l’indennizzo può essere concesso anche al titolare di AS. Tuttavia il diritto all’Assegno Sociale è soggetto al fatto che il beneficiario non possegga redditi propri – salvo alcune esclusioni, tra cui non compaiono gli indennizzi – o possegga redditi di importo inferiore a quello annualmente determinato dell’assegno sociale. Ne deriva che per il 2019 la percezione dell’indennizzo comporta nella maggior parte dei casi la revoca dell’assegno se si supera il limite reddituale annuale di 5.954,00 euro).

Leggi la circolare completa qui

Per informazioni e per avere assistenza nella domanda, contattare l’Ufficio Enasco presso Ascom Confcommercio Bergamo, tel. 035.4120302, enasco.bg@enasco.it. (via Borgo Palazzo 137, orari lunedì, martedì, giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 13.30 alle 17, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13).

 




Fallimenti, auto inquinanti e Pos. Fogalco vara interventi su misura

Credito. Linee dedicate per le attività alberghiere rimaste coinvolte nel caso Thomas Cook. Proposte anche per chi deve cambiare vettura e per abbattere i costi sui pagamenti elettronici traffico». Le tre linee di finanziamento (albergatori, agenti di commercio e tassisti) sono destinate alle imprese con almeno tre anni di operatività e con adeguato merito creditizio (cash flow adeguato e regolarità Centrale Rischi Banca d’Italia), senza vincolo di apertura di nuovo conto corrente.
L’importo massimo richiesto è di 30 mila euro e durata minima di 12 mesi estendibile fino a un massimo di 60 mesi.

Per accedere alle linee di credito agevolato, le imprese alberghiere devono garantire un fatturato dieci volte superiore
alla richiesta di finanziamento, mentre per agenti e rappresentanti il requisito è di poter contare su provvigioni doppie rispetto all’importo finanziato.
Oltre all’accesso a finanziamenti, resta centrale per le imprese il tema delle commissioni bancarie richieste per i pagamenti elettronici. Fogalco – grazie all’accordo sottoscritto dalla Federazione Confcommercio Fipe, che rappresenta
«Con l’aumento dei pagamenti digitali non c’è alcuna ragione che i costi di transazione restino così alti e continuino a pesare sulle nostre imprese – sottolinea Antonio Arrigoni -. In attesa del tanto auspicato piano di azzeramento o riduzione delle commissioni annunciato dal governo, non ci stanchiamo mai di sensibilizzare il sistema bancario e di cercare di chiudere accordi vantaggiosi per i nostri associati con gli istituti di credito». Tra le tipologie di finanziamento oggetto dell’accordo Fipe-Intesa Sanpaolo, oltre ad agevolazioni per investimenti e la dilazioni dei pagamenti nel tempo (finanziamento-tandem) è di particolare interesse il plafond di 100 milioni di euro dedicato ai soci che vantano crediti nei confronti di Qui!Group, società emettitrice di buoni pasto che con il suo fallimento ha messo in ginocchio tante imprese bergamasche, con 2 milioni di euro complessivi da riscuotere.

Per maggiori informazioni: 035.4120321 info@fogalco.it




Abusivismo, contraffazione e concorrenza sleale Zambonelli: “L’illegalità è un danno per tutti”

Giovanni Zambonelli

Costa oltre 30 miliardi di euro l’illegalità nel commercio e nei pubblici esercizi. E mette a rischio 197 mila posti di lavoro regolari. Questa la stima per il 2019 elaborata da Confcommercio in occasione della giornata “Legalità ci piace”, cui ha preso parte a Roma oggi anche il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. In base ai dati raccolti dall’indagine- affidata a Format Research e presentata da Mariano Bella, direttore Ufficio Studi Confcommercio Imprese per l’Italia- emerge che le perdite in termini di fatturato ammontino a 30,2 miliardi, pari al 6,4% del fatturato complessivo. Un costo enorme dettato non solo all’incidenza di abusivismo, contraffazione taccheggio ma anche alla criminalità. Di contro, la stima del fatturato delle attività abusive e irregolari ammonta a circa 8,7 miliardi. E gran parte degli affari prospera sul web.
“L’illegalità produce un danno enorme non solo alle nostre imprese ma a tutti- commenta Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo-. Si traduce in concorrenza sleale, riduzione del fatturato e, a cascata, dell’occupazione. Le imprese del terziario subiscono contraffazione, abusivismo, furti, rapine ed estorsioni. Operiamo in un territorio che, grazie all’impegno delle forze dell’ordine, tutela la legalità. Ma siamo consapevoli della presenza di infiltrazioni. Per questo continuiamo a rinnovare l’impegno delle nostre imprese a collaborare con le istituzioni per salvaguardare l’intero sistema”.

I DATI PRINCIPALI DELL’INDAGINE

Il quadro nazionale

In Italia la contraffazione è in continua crescita: nel 2019 quasi un consumatore su tre (30,5%) ha acquistato un prodotto contraffatto o usufruito di un servizio illegale (+ di 3,7 punti percentuali rispetto al 2016 e +4,9 punti in confronto al 2013). In aumento rispetto al passato l’acquisto illegale di abbigliamento (+9,4 punti sul 2016), prodotti farmaceutici (+2,8), prodotti di intrattenimento (+1,5), pelletteria (+0,4), e giocattoli (+0,3). In crescita l’utilizzo del web in prevalenza per: giocattoli (+12,1 punti), prodotti di pelletteria (+10,5) e capi di abbigliamento (+9,0). Attraverso il web passa gran parte dell’intrattenimento (89% della musica, film, abbonamenti tv, etc.) e quasi la metà (47,9%) dei servizi turistici (alloggio, ristorazione, trasporti) illegali.
Per la maggior parte dei consumatori l’acquisto di prodotti o servizi illegali è sostanzialmente legato a motivi di natura economica (70%) ed è ritenuto «normale» (73%), una tendenza diffusa in prevalenza tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Oltre il 90% dei consumatori è consapevole dei rischi dell’acquisto illegale e degli effetti negativi di questo fenomeno. Il 66,8% dei consumatori è informato sul rischio di incorrere in sanzioni amministrative in caso di acquisto di prodotti contraffatti.

Lo studio relativo alla macro area Nord Ovest

Il trend della contraffazione. Leggermente inferiore al dato nazionale (30,5%) la percentuale dei consumatori che acquistano prodotti contraffatti nel Nord Ovest che si attesta al 28,8%.

I prodotti contraffatti più acquistati e l’utilizzo del web. I prodotti contraffatti maggiormente acquistati dai consumatori del Nord Ovest sono: abbigliamento (55,5%), alimentari (31%) e i prodotti farmaceutici (28%). Rispetto al dato nazionale i prodotti contraffatti più acquistati sul web nel Nord Ovest sono: i biglietti piratati (+10 punti percentuali), i giocattoli (+3,5%) e i prodotti di elettronica (+2,8%).

Le ragioni dell’acquisto illegale. Per la maggior parte dei consumatori del Nord Ovest l’acquisto di prodotti o servizi illegali è sostanzialmente legato alla possibilità di «fare un buon affare» (78%, superiore al dato nazionale del 68%) e per motivazioni di natura economica (55% contro il 70% del dato nazionale). Sostanzialmente in linea con il dato nazionale la percentuale dei consumatori del Nord Ovest che ritengono rischioso acquistare prodotti contraffatti (91,2% rispetto al 91,4% dell’Italia)

Il livello di informazione. Il 60,6% dei consumatori è informato sul rischio di incorrere in sanzioni amministrative in caso di acquisto di prodotti contraffatti

Identikit del consumatore «illegale»: nel Nord Ovest è in prevalenza donna (55,4%), dai 25 anni in su, ha un livello d’istruzione medio (per il 57,2%), è soprattutto impiegato, pensionato o operaio (per l’80,9%).

La percezione sui fenomeni criminali. Tra i fenomeni criminali percepiti maggiormente in aumento dalle imprese del terziario di mercato del Nord Ovest: abusivismo (33%, sostanzialmente in linea con il dato Italia del 34%), furti (28,8%, in linea con il dato nazionale del 29%) e la contraffazione (26%, decisamente inferiore rispetto al dato nazionale del 34,8%).

Le imprese danneggiate dall’illegalità. Il 64,9% delle imprese del Nord Ovest si ritiene danneggiato dall’azione dell’illegalità, percentuale leggermente inferiore rispetto al dato nazionale (66,7%).

Gli effetti della contraffazione e dell’abusivismo. La concorrenza sleale (52,4%, decisamente inferiore al dato nazionale) e la riduzione dei ricavi (37,3%, in linea con il dato Italia) sono gli effetti ritenuti più dannosi dalle imprese del Nord Ovest.

FOCUS SULLE IMPRESE DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO

Le imprese del commercio e il taccheggio. Il 75,5% delle imprese del commercio al dettaglio del Nord Ovest è stato vittima almeno una volta in passato di un episodio di taccheggio. La percentuale è più elevata rispetto al dato nazionale del 69,3%. Le imprese del Nord Ovest che lamentano un aumento del fenomeno del taccheggio sono il 16%, dato inferiore rispetto alla media nazionale del 24,1%. Il 67% degli esercizi commerciali del Nord Ovest si è dotato di misure anti-taccheggio (il dato è decisamente superiore rispetto alla media nazionale del 55,8%), di cui il 48% di dispositivi anti-taccheggio e il 25,5% in formazione del personale.




Fiducia in calo per le imprese bergamasche. E si raffreddano i rapporti con le banche

Il clima di fiducia, complice l’incertezza politica e l’andamento generale dell’economia, peggiora. Più del 29% degli imprenditori bergamaschi del terziario evidenzia una preoccupazione maggiore rispetto alla prima parte dell’anno. Ma la previsione per i prossimi mesi è di sostanziale stabilità. Il quadro, in un contesto italiano che evidenzia quanto a fiducia la punta più bassa degli ultimi tre anni, è decisamente più roseo a queste latitudini; gli indicatori si confermano migliori a Bergamo anche rispetto al Nord-ovest. In generale, si tratta di una tenuta del settore, frutto di una crescita dell’8% del commercio, turismo e servizi, rilevata negli ultimi dieci anni (contro il 5% medio nazionale). Il clima di incertezza sembra dettato dalla flessione dei ricavi, mentre migliorano occupazione e i tempi di pagamento dei clienti.

Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca che Ascom Confcommercio Bergamo ha affidato a Format Research per fotografare la salute del terziario, con particolare attenzione ad uno dei temi da sempre cruciali per la sopravvivenza delle imprese: il credito. Sul fronte finanziario si evidenzia – in un quadro di leggero calo della domanda di credito- un raffreddamento dei rapporti delle pmi del terziario con il sistema bancario. Cala leggermente il numero delle imprese che ha ottenuto la cifra desiderata attraverso finanziamento. Peggiorano le condizioni del credito: i costi aumentano e le richieste da parte del sistema bancario sono più stringenti.

I PRINCIPALI INDICATORI RILEVATI DALLA RICERCA

Clima di Fiducia

Peggiora la fiducia delle imprese del terziario della provincia di Bergamo, sia con riferimento all’andamento dell’economia italiana (con indicatore che scende da 44 a 42,2 e il 29,3% degli imprenditori che evidenzia maggiore preoccupazione), complice il quadro politico, sia per quel che riguarda l’andamento della propria impresa (da 51 l’indice scende a 49,8 e la previsione è di un ulteriore lieve calo a 49 nella fine del 2019 e per i primi mesi del 2020).

Andamento congiunturale

Il clima di incertezza è in parte imputabile all’andamento dei ricavi, giudicati in lieve flessione (l’indice scende dal 53,5 al 52,1 con il 20,3% delle imprese che evidenzia un peggioramento rispetto al semestre precedente). La previsione per i prossimi mesi a cavallo tra il 2019 e il 2020 è di una sostanziale stabilità (indice sempre a quota 52).

Migliora leggermente la situazione relativa all’occupazione, l’indicatore rallenta la dinamica di crescita che aveva caratterizzato l’ultimo periodo (sale a quota 50,7 da 49,4 del semestre precedente. Il 9% degli imprenditori evidenzia un miglioramento, solo il 7,6% un peggioramento)

ma regge in vista dell’ultima parte dell’anno fino a marzo (indicatore a 50).

Sostanzialmente stabili i prezzi praticati dai fornitori secondo la percezione delle imprese del territorio (sarà così anche nei prossimi sei mesi) e migliora ancora l’indicatore relativo ai tempi di pagamento da parte dei clienti (le tempistiche si accorciano per il 30,6% degli imprenditori e restano uguali per il 64,2%).

In questo contesto, si abbassa leggermente la quota di imprese che negli ultimi sei mesi sono riuscite a far fronte al proprio fabbisogno finanziario (la liquidità migliora per il 21,1% delle imprese, peggiora per il 2,9%; l’indice scende da 60,5 a 59,1 con previsione a 59).

Osservatorio sul credito

Diminuiscono le imprese che si rivolgono al sistema bancario (la domanda di credito fa registrare un lieve calo generalizzato, il 28% contro il precedente 28,8%). Quanto all’andamento del finanziamento, è in diminuzione infatti la percentuale di risposte positive a fronte della richiesta di credito: il 61,2% delle imprese ha ottenuto la cifra desiderata, rispetto al precedente 62%.

Tra le imprese che si recano in banca per chiedere un fido, un finanziamento o la rinegoziazione di un prestito, è in aumento la percentuale di quelle che lo fanno per esigenze di liquidità e cassa (il 45,2% delle aziende contro il 43% del semestre precedente). In leggero calo anche gli investimenti che interessano il 39,9% degli imprenditori (prima erano il 40,7%).

Sono dunque in peggioramento i giudizi delle imprese del terziario anche per quel che riguarda le condizioni alle quali il credito viene concesso (dal costo del finanziamento, alle garanzie richieste): l’indice scende dal 53,4 al 51,7 anche se la percentuale di chi rileva un miglioramento dei costi (il 16,2%) supera chi evidenzia un inasprimento (12,8%). In lieve peggioramento l’andamento del costo dell’istruttoria (da 42,9 a 42; per il 22,1% i costi e altre spese accessorie sono aumentati) e della durata del finanziamento (da 52,0 a 49,9; peggiora per il 14,3%).

Le richieste di garanzie da parte delle banche sono sempre più stringenti: per un’impresa su quattro (24,9%) peggiorano. Anche i costi aumentano: per il 18,3% delle imprese che hanno richiesto fido o finanziamento le condizioni peggiorano (l’indice passa a 49,3 contro il 50,9).

Scenari e trend nazionale, a Bergamo la situazione è più rosea che altrove

Il 66% delle imprese della provincia di Bergamo opera nel commercio, turismo e servizi, che rappresenta una fetta estremamente importante dell’economia del territorio pur essendo al di sotto della media nazionale (il 74% delle imprese italiane , 2,6 milioni di insegne, opera nel terziario, il 34% nei servizi, il 31% commercio, il 9% turismo). Sono 46.026 (Elaborazione Format Research su dati Istat 2019) e operano per il 34% nei servizi (in linea con dato nazionale), il 25% nel commercio e il 7% nel turismo.

Il terziario nell’ultimo decennio è cresciuto a Bergamo dell’8% (contro il 5% della media nazionale), assorbendo parte del tessuto imprenditoriale deteriorato di agricoltura e industria. Nella provincia di Bergamo il commercio è cresciuto dell’1% (mentre in Italia è calato dal 2%) e i servizi del 13% (contro il +12% italiano). Crescita a doppia cifra per effetto-Orio per il turismo che segna il +17% (in lieve calo rispetto alla media italiana).