Agenti di commercio, ricambio generazionale fermo, sale l’età media

Le reti commerciali, specialmente legate alle pmi grazie ai plurimandatari, sono a rischio. E FNAARC propone una stretta collaborazione con le aziende

Agenti e rappresentanti di commercio Enasarco: cala il loro numero e cresce l’età (52 anni in media). Un problema anche per le imprese che si avvalgono del loro operato. L’alert è lanciato da Agenti FNAARC, la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio aderente a Confcommercio.  “Noi agenti siamo il motore delle pmi e facciamo la differenza nelle reti commerciali delle grandi aziende, intermediando il 70% del Pil del nostro Paese – spiega il presidente di Agenti FNAARC Alberto Petranzan – Molte piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale della nostra economia, si sono sviluppate e continuano a vendere i propri prodotti e servizi grazie alla figura professionale dell’agente di commercio che, gestendo in prevalenza più mandati contemporaneamente, riesce a sostenere i costi della propria attività garantendo una presenza commerciale sul mercato anche a chi non potrebbe permettersela”.  La retribuzione provvigionale, inoltre, motiva costantemente gli agenti spingendoli a superare sempre nuovi obiettivi di vendita. Oltre a ciò, gli agenti rappresentano, nell’era delle vendite online, un presidio importante del mercato anche come preziosa barriera alla concorrenza delle aziende estere.
Negli ultimi anni, però, il numero di agenti e rappresentanti di commercio è diminuito di 4.000 unità all’anno: ora sono 209.000 – 18.000 prossimi alla pensione – a fronte di 57.000 aziende preponenti che si avvalgono degli agenti. Per il 74% gli agenti sono plurimandatari, per il 26% monomandatari. Le donne agenti di commercio sono il 15%. Il ricambio generazionale, se non aiutato dalle aziende, è complesso: fisco troppo oneroso che non invoglia ad intraprendere l’attività di agente; costi di gestione dell’attività gravosi e condizioni contrattuali spesso non conformi agli Accordi Economici Collettivi (AEC) stipulati a garanzia di entrambe le parti. Molte case mandanti trascurano i reali costi dell’attività dell’agente non comprendendo che un agente correttamente inquadrato può concentrarsi serenamente sul business: “Gli affari si fanno in due, ma anche i contratti. Gli Accordi economici collettivi fortemente voluti da Fnaarc – sottolinea Fabio Fracassi, presidente Fnaarc Bergamo (nella foto, ndr)- sono il presupposto e la base di partenza per costruire, a partire dalle fondamenta, rapporti di lavoro solidi e duraturi, in grado di soddisfare reciprocamente le parti e mettere al riparo da contenziosi. Definire le clausole e gli aspetti economici spesso oggetto di tensioni e disaccordo -esclusiva di zona, provvigioni, preavviso, variazioni contrattuali- tutelano maggiormente gli agenti e il loro lavoro”. Ad ostacolare l’attività anche un regime fiscale e tetti di deducibilità inadeguati: “La nostra attività, legata a provvigioni e mandati in esclusiva o meno, è a tutti gli effetti un’attività imprenditoriale, anche se le spese detraibili e deducibili sono limitate rispetto ad altre categorie- continua Fracassi-. Basti pensare ai parametri obsoleti per l’acquisto di auto, bene strumentale primario per noi agenti, con tetti di deducibilità anacronistici, fermi al 1986. Fnaarc continua a battersi per incrementare le spese detraibili e per un fisco più equo. rappresentano uno strumento indispensabile per sancire un contratto di agenzia equo e congruo”. Le criticità “del mestiere” vengono confermate da Randstad, talent company leader mondiale, con la quale Agenti FNAARC ha realizzato il portale “La Piazza degli Agenti” che offre mandati qualificati facilitando l’incontro tra agenti e case mandanti. Reperire  profili adeguati  è diventato particolarmente difficile a causa della ‘talent scarcity’ e del ricambio generazionale. Le aziende dovrebbero investire in strategie di recruitment e formazione mirate per attrarre e sviluppare nuovi professionisti capaci di affrontare le sfide del mercato moderno. Attraverso le attività che stiamo svolgendo a fianco di Agenti FNAARC, lavoriamo per fornire i migliori professionisti presenti sul mercato, valutando attentamente competenze, conoscenze e personalità dei candidati.  Il calo costante degli agenti e rappresentanti di commercio ha portato inoltre tante aziende a non presidiare in modo efficace i territori di interesse e, in molti casi, a perdere un portafoglio clienti fidelizzato all’agente che è andato in pensione, senza il trasferimento ad un agente giovane delle competenze e dell’esperienza acquisite sul campo. Passaggio di competenze ancora più difficile per un agente plurimandatario. Per questo FNAARC, ha  avanzato con il presidente Petranzan la proposta di una collaborazione e di un tavolo di confronto con le aziende mandatarie per affrontare insieme il delicato tema del ricambio generazionale che sta interessando la categoria. “Dobbiamo essere alleati con le aziende – conclude il presidente di Agenti FNAARC Petranzan – perseguendo l’obiettivo comune dello sviluppo delle vendite. Per farlo, serviamo entrambi: agente di commercio e casa mandante. Senza una delle due parti le reti commerciali sono a rischio. Ecco perché chiediamo alle case mandanti un confronto per comprendere insieme come favorire questo ricambio generazionale e garantire condizioni eque ad entrambe le parti affinché continuino, insieme, ad ottenere risultati e condividere successi”.

Una consulenza su misura

Nella sede dell’ associazione  in Confcommercio Bergamo (Via Borgo Palazzo,137) gli agenti possono contare su una consulenza sul migliore regime fiscale e su incentivi, oltre che nella gestione contabile e previdenziale. Per informazioni e richiedere un appuntamento: 035.4120175. carlo.garzetta@confcommerciobergamo.it

 




Confcommercio per le scuole, nasce l’Area Education

Un progetto articolato per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro nel terziario Amare il proprio lavoro e coltivare il futuro, a partire dai banchi di scuola. Il tema scelto per l’assemblea annuale trova il suo primo riscontro pratico, sollecitato anche da un urgente e ormai annoso problema nel reperire personale qualificato. Confcommercio Bergamo  dedica  un’area all’orientamento al lavoro nel terziario di mercato, con l’obiettivo di avvicinare i giovani, dalle scuole primarie fino all’Università, ai settori del commercio, turismo e servizi. Nasce così Confcommercio Bergamo Education, un progetto articolato che risponde alla volontà di investire nell’orientamento e nel futuro del territorio, contribuendo a formare una nuova generazione di professionisti e imprenditori. Il primo passo è quello di creare un ponte tra mondo scolastico e imprenditoriale, riconducendo il progetto educativo dei giovani ad un unico obiettivo: la formazione dell’individuo all’interno della società, a partire dalla cittadinanza attiva nella scuola primaria per poi andare a coinvolgere i gradi di istruzione superiore, oltre a tirocini e stage in azienda. Confcommercio Bergamo si mette a disposizione delle scuole  e delle imprese per progettare un’educazione realmente orientata al mondo del lavoro, integrata con esperienze pratiche e reali (presentazioni, workshop,  visite in aziende, partecipazione a fiere e incontri con professionisti del settore). Laboratori pratici e attività interattive permettono di  scoprire e sviluppare attitudini e abilità specifiche, acquisendo consapevolezza delle proprie inclinazioni e potenzialità. Strategici i progetti di “alternanza scuola lavoro” PCTO- Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento: l’area Education intende facilitare l’accesso diretto alle imprese che offrano esperienze costruttive di stage e tirocini, creando un ponte tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro. E, dopo l’istruzione superiore secondaria, non manca il supporto nell’orientamento superiore e universitario, aiutando gli studenti a scegliere percorsi formativi che siano in linea con le loro aspirazioni e con le richieste del mercato del lavoro. E da imprenditori, l’inclinazione non può essere che quella di favorire l’imprenditorialità, incoraggiando e sostenendo tutti i giovani che desiderino intraprendere un percorso imprenditoriale, con informazioni sulle opportunità di avvio d’impresa, finanziamenti disponibili, percorsi formativi specifici per lo sviluppo delle competenze imprenditoriali. “Il progetto è stato fortemente voluto per rispondere al cambiamento in atto nel mondo del lavoro ed è frutto di tre anni di dialogo e confronto con gli istituti scolastici del territorio- spiega il presidente Confcommercio Bergamo, Giovanni Zambonelli-.  Abbiamo selezionato aziende certificate per accogliere al meglio i ragazzi, valorizzando le loro attitudini e mettendo in campo la passione che ci contraddistingue da imprenditori. Un investimento per il futuro e per l’economia del territorio”. Che il mondo sia cambiato nel terziario, è evidente nel ricambio generazionale che manca, con le nuove generazioni meno propense a proseguire l’attività di famiglia: “C’è discontinuità tra mondo del lavoro e giovani. In forte calo anche l’autoimprenditorialità e la voglia di mettersi in gioco: i dati Confcommercio, presentati in assemblea generale, evidenziano un calo di 160mila attività giovanili. Servono nuove modalità di attrarre e formare lavoratori e approcci completamente diversi” sottolinea il direttore Confcommercio Bergamo Oscar Fusini.  “L’obiettivo è cercare di creare percorsi di valore e incrementare la consapevolezza attraverso percorsi mirati e condivisi con le scuole- sottolinea Daniela Nezosi, vicedirettore Confcommercio Bergamo e responsabile dell’Area Education-. Seguendo da anni i percorsi di apprendistato e alternanza scuola-lavoro abbiamo chiare le fatiche e le difficoltà nell’inserimento lavorativo su entrambi i fronti, giovani e aziende. Mettendo in campo passione, competenze, comunicazione (dai video al gaming) e formazione trasversale cercheremo di rendere proficua l’esperienza dei Pcto”. Il progetto Education ha il sostegno economico degli Enti Bilaterali del Terziario e Alberghi e Pubblici esercizi provinciali, che ne hanno subito condiviso il valore e gli obiettivi:  “Imprese e sindacati hanno subito condiviso l’urgenza di un progetto atto ad avvicinare giovani e mondo del lavoro. Ogni giorno ci si confronta con problemi di inserimento lavorativo ed è indispensabile supportare in un percorso comune giovani e imprese”.

Un progetto dalla scuola primaria all’università

Scuola primaria. Si gioca a fare gli imprenditori per diventare cittadini consapevoli

Come in un gioco relazionale, l’aula si trasforma in una città e i bambini in imprenditori. Divisi in gruppi ognuno dovrà vendere i propri servizi, guadagnando e spendendo  per accedere agli altri. Il laboratorio didattico interattivo – gratuito- si svolge direttamente negli istituti che ne facciano richiesta.

Scuola secondaria di primo grado. Visite virtuali in azienda tra gaming e sfide

Confcommercio Bergamo partecipa al progetto della Provincia di Bergamo, “Atlante delle scelte, che ha l’obiettivo di supportare l’orientamento già a partire dalle scuole secondarie di primo grado (II anno di frequenza). Per conoscere da vicino le realtà aziendali, le imprese associate aprono idealmente le porte a tutti gli studenti che vogliano esplorare il loro futuro. La visita virtuale – in imprese di diversa tipologia e settore- permette ai ragazzi di conoscere attraverso sfide, video e gaming le diverse aree professionali. La visita virtuale (sulla piattaforma Google Meet) è gratuita, previa prenotazione . Le prime visite sono in programma dalla fine di luglio a settembre.

Scuola secondaria di secondo grado. Stage in azienda con PCTO personalizzato e “Che Classe!”

Il percorso per le competenze trasversali e l’orientamento – PCTO deve rappresentare una prima occasione per costruire un curriculum competitivo, attraverso esperienze pratiche e formative. Per questo Confcommercio Bergamo seleziona tra i soci imprese fortemente motivate a formare e inserire giovani in azienda. L’obiettivo è, attraverso stage in azienda qualificanti, promuovere l’orientamento professionale, sviluppare competenze trasversali (lavoro di squadra, gestione del tempo e problem solving) e offrire esperienze  pratiche in collaborazione con le nostre imprese associate.
Un’altra tipologia di PCTO che Confcommercio Bergamo propone è quella realizzata con Edoomark e denominata “Che Classe!”. Un gruppo classe, 32 ore a disposizione, competenze trasversali e un cliente da raccontare. Queste sono le basi di questo format nel quale i ragazzi entrano nella dimensione lavorativa, mettendo in gioco le loro competenze trasversali nel mondo della comunicazione e dell’informazione, accompagnati da professionisti del settore. Ciascun gruppo di studenti realizza un video che diventa strumento di comunicazione e conoscenza di un settore. In ogni momento dell’anno Confcommercio Bergamo è disponibile a mettere a disposizione di ogni istituto esperti imprenditori di ogni settore (educationpcto@confcommerciobergamo.it).

 

Il progetto per le aziende. Organizzazione PCTO, Formazione tutor, formazione lavoratori

Spesso a frenare le aziende nell’accoglienza di giovani in stage è la mancanza di formazione. Per questo Confcommercio Bergamo organizza un corso per preparare i tutor aziendali a gestire al meglio accoglienza e formazione degli studenti e garantire così che l’esperienza dello stage sia di alta qualità e allineata agli obiettivi di entrambi. Mentoring, coaching e pianificazione e gestione del PCTO, oltre a tecniche di comunicazione efficace e valutazione, sono al centro del percorso formativo.
L’area Education organizza percorsi di alternanza scuola-lavoro, grazie a un collegamento efficace tra impresa e scuola, in un momento in cui il mismatch tra domanda e offerta è un problema particolarmente sentito.
Inoltre, con l’Area Formazione Confcommercio Bergamo, insieme ad esperti partner protagonisti del mondo del placement lavorativo, si organizzano percorsi di qualificazione per tutti coloro che cerchino impiego.

Vicini ai ragazzi. Education presente a Comicon in Fiera a Bergamo dal 21 al 23 giugno

Per incontrare i giovani e le famiglie, l’Area Education programma la partecipazione a manifestazioni in Fiera a Bergamo.  Dal 21 al 23 giugno sarà presente con uno stand in occasione della seconda edizione di Comicon Bergamo, Festival Internazionale della Cultura Pop per una quattro giorni di fumetti, giochi e videogiochi, anime e manga, cinema e serie tv.
In calendario tra i prossimi eventi: Fiera di Sant’Alessandro, Creattiva, Fiera Campionaria, Salone del Mobile, Libri per sognare, Atlante delle scelte.

 

 




Pubblici esercizi e ristorazione collettiva, accordo per il rinnovo contrattuale

Aumento contrattuale a regime di 200 euro (IV livello), rafforzamento assistenza sanitaria, revisione inquadramento professionale 

Giovanni Zambonelli

In vista dell’imminente avvio della stagione estiva, dopo lunga trattativa, è stata raggiunta l’intesa per il rinnovo del  contratto nazionale CCNL Pubblici Esercizi Ristorazione Collettiva, Commerciale e Turismo,  applicato ad oltre 1 milione di lavoratrici e lavoratori delle 333mila aziende del settore nazionale.  Nella nostra provincia sono interessati, in base ai dati Fipe Confcommercio,  25.861 dipendenti , che fanno della Bergamasca  la seconda provincia lombarda dopo Milano (97.248 addetti), segue Brescia, che occupa il terzo posto regionale con 24.456 lavoratori. Quanto alle imprese attive nella ristorazione,  nel territorio se ne contano 5758 (dati Fipe Confcommercio su elaborazione Infocamere), cifra che sale a 7105 considerate le unità locali.
Al termine di una lunga e articolata trattativa, e dopo numerose iniziative di mobilitazione culminate nello sciopero nazionale del 22 dicembre 2023, le associazioni datoriali Fipe Confcommercio, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Servizi e i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno siglato l’ipotesi di accordo del Contratto Collettivo nazionale scaduto il 31 dicembre 2021. “La trattativa arriva dopo mesi difficili e iniziative di mobilitazione e avrebbe  anche  potuto concludersi prima,  se non vi fossero state delle prese di posizione ideologiche da parte di qualche sindacato– commenta il presidente Confcommercio Bergamo, Giovanni Zambonelli-.  Un risultato importante in vista dell’imminente avvio della stagione estiva,  che evidenzia il grande senso di responsabilità verso tutti gli addetti del settore, che svolgono un lavoro impegnativo e che da tempo chiedevano un aggiornamento contrattuale. Con questo contratto, che prevede un aumento salariale doppio rispetto al precedente rinnovo del 2018, le imprese intendono dare slancio a un settore portante come quello dell’ospitalità, orgoglio del made in Italy. Ora contiamo che lo stesso risultato possa verificarsi in tempi brevi anche per il contratto che riguarda la parte alberghiera”.
La trattativa che ha visto un percorso di mesi di incontri, si è conclusa con una no-stop di 23 ore che ha portato alla firma di un testo che rafforza il potere economico dei collaboratori-  commenta  Enrico Betti, responsabile Area Lavoro, sindacale e welfare Confcommercio Bergamo, componente della commissione sindacale nazionale Fipe Confcommercio Imprese per l’Italia- . Hanno trovato spazio anche interventi sul welfare sanitario, la revisione dell’inquadramento del personale fermo agli anni Novanta  e nuove normative in materia di diritti e tutela di genere”. L’intesa, con vigenza dal 1° giugno 2024 fino al 31 dicembre 2027, definisce un aumento contrattuale a regime di 200 euro al 4° livelloda riparametrare per gli altri. La prima tranche di aumento salariale di 50 euro sarà corrisposta con la retribuzione del mese di giugno 2024seguiranno altre 4 tranche per complessivi 150 euro ( 40, 40, 30 e 40 euro). Previsto l’aumento di 3 euro del contributo per l’assistenza sanitaria integrativa Fondo EST a carico delle aziende a partire dal 1° gennaio 2027. Sulla classificazione del personale è stato rivisto l’impianto esistente- fermo agli anni Novanta- per renderlo più rispondente alle mutate esigenze del mercato e alle nuove tipologie di offerta della ristorazione, aggiornando le figure professionali.  Significativi gli interventi sulle politiche di genere: sono state inserite per la prima volta nell’articolato normativo le misure di contrasto alle molestie e violenze nei luoghi di lavoro, prevedendo percorsi di formazione e informazione, tra i quali un’ora di assemblea retribuita dedicata e aggiuntiva. Previsti, poi, ulteriori 90 giorni di Congedo retribuito al 100% per le donne vittime di violenza di genere, in aggiunta ai novanta previsti dalla Legge, definita la possibilità di trasferimento in altre sedi di lavoro ed esonero da turni disagiati. Rivisitati aggiornandoli alle norme di legge, gli articolati riferiti ai congedi di maternità e paternità obbligatori e facoltativi, migliorando l’accordo esistente, anche in riferimento alle pari opportunità e alla parità di genere. Per le lavoratrici e i lavoratori part time è stato confermato un esame congiunto volto al consolidamento del lavoro supplementare svolto in maniera continuativa. Definito anche l’automatismo del passaggio per le addette mense dal  6° livello al 6° super,  rivedendone le tempistiche.




UE, verso le elezioni ecco le opinioni degli imprenditori del terziario

I risultati del sondaggio affidato da Confcommercio Bergamo a Format Research 

Gli imprenditori bergamaschi ritengono che l’Unione Europea sia  strategica e convengono sull’importanza  che sia unita e coesa, ma allo stesso tempo non sono pienamente soddisfatti del suo operato. Il giudizio sull’istituzione e quindi sulla partecipazione del nostro Paese alla UE è però largamente positivo: gli ultimi cinque anni- tra pandemia e conflitto russo-ucraino-  hanno rinsaldato il legame comunitario, che nel 2019 scricchiolava, fino al recesso storico del Regno Unito a fine 2020. La maggioranza degli imprenditori  (il 68,8%) ritiene importante che l’UE si dimostri davvero unita e forte, soprattutto al fine di ottenere maggiore autorevolezza internazionale per promuovere la pace e la sicurezza (52,9%), lo sviluppo sostenibile ( 45,8%),  il libero scambio (35%) e difendere i valori democratici (29,8%). Il giudizio cambia quando si passa  alla valutazione dell’impatto della Unione Europea sull’impresa, in particolare sulla micro e piccola, aspetto su cui è purtroppo ancora vista come ulteriore moltiplicatore di adempimenti anziché facilitatore. Per il 78,8% degli imprenditori per migliorare il proprio rapporto con le imprese l’UE dovrebbe semplificare le procedure amministrative.  Eppure tre imprenditori su quattro (il 76,4%) ritengono importante il ruolo della UE per sostenere anche la crescita delle imprese e accompagnare quella economica.  Ben chiara tra le imprese del terziario la percezione che la UE stia contribuendo alla promozione della cultura, allo sviluppo infrastrutturale e alla protezione dell’ambiente ma allo stesso tempo che non sia così incisiva nel favorire le imprese e nel creare posti di lavoro.  Sono queste alcune delle principali evidenze emerse dalla ricerca commissionata in vista delle elezioni europee da  Confcommercio Bergamo a Format Research.  L’osservatorio “Le opinioni degli imprenditori sull’Unione Europea”, basato sull’opinione di 700 imprese rappresentative del terziario bergamasche,  fotografa il sentiment  delle imprese del commercio, turismo e servizi bergamaschi rispetto all’operato generale UE,  al contributo al territorio, tra crescita economica, autorevolezza, benessere delle imprese e ambiente. “La ricerca mostra la consapevolezza diffusa che senza Europa e libero scambio tra Paesi non andremmo da nessuna parte- commenta Luciano Patelli, vicepresidente vicario Confcommercio Bergamo-. Il giudizio non è certamente del tutto positivo, specialmente sul fronte dell’equità fiscale e dei necessari tagli alla burocrazia. Rispetto allo Small Business Act non ci stancheremo mai di ripetere la necessità di una proporzionalità negli adempimenti, che non possono essere gli stessi per la micro impresa e per l’azienda strutturata. Tra le priorità, in primo luogo valorizzare lo Small Business Act, salvaguardare un turismo resiliente e sostenibile, favorire l’imprenditorialità di giovani e donne, investire nel capitale umano, accompagnare le imprese nella digitalizzazione, semplificare l’accesso al credito, completare l’unione bancaria, regolamentare i nuovi strumenti e fissare criteri ESG non discriminatori”. Lo sviluppo dell’UE passa attraverso la creazione di nuove imprese e nuovi posti di lavoro, oltre ad una politica energetica comune e a una risolutiva gestione dei flussi migratori. “Ci sentiamo europei nonostante le criticità- sottolinea il direttore Confcommercio Bergamo Oscar Fusini-. Gli imprenditori hanno infatti la percezione che la UE stia contribuendo alla promozione della cultura, allo sviluppo infrastrutturale e alla protezione dell’ambiente ma allo stesso tempo che non sia così propositiva nel favorire le imprese e creare posti di lavoro.   Gli imprenditori bergamaschi sentono che la UE potrebbe essere decisiva per risolvere l’annoso e atavico problema mai risolto in Italia, rappresentato dalla burocrazia. Ritengono che la UE coesa e forte rappresenti una grande opportunità a patto che sappia interpretare in maniera diversa il suo ruolo, che sappia cioè capire le esigenze del tessuto produttivo, in particolare il nostro che è fatto di micro e PMI, e aiuti le imprese a crescere”.

I risultati del sondaggio

Il contributo dell’Unione Europea  al territorio

Gli imprenditori della provincia di Bergamo sono molto o abbastanza d’accordo sul fatto che l’UE abbia contribuito a promuovere la cultura (39,9%), a sviluppare le infrastrutture (33,7%) e a proteggere l’ambiente (33,3%).

Importanza dell’UE

Per il 68,8% degli imprenditori di Bergamo è molto o abbastanza importante che l’UE si dimostri unita e forte.

UE e crescita economica

Il 76,4% degli imprenditori della provincia di Bergamo ritiene importante il ruolo dell’UE nel sostenere la crescita economica delle imprese.

Autorevolezza dell’UE

Promuovere la pace e la sicurezza (52,9%) e promuovere lo sviluppo sostenibile (45,8%) sono due dei modi identificati dagli imprenditori al fine di ottenere maggiore autorevolezza internazionale da parte dell’Europa. Segue  la promozione del libero scambio (35%) e la difesa dei valori democratici (29.8%).

Ruolo UE nel benessere delle imprese

Per contribuire al benessere delle imprese l’UE potrebbe soprattutto facilitare l’accesso ai finanziamenti (44,5%), promuovere politiche per la concorrenza (37,2%) e promuovere programmi di formazione ai lavoratori (35,5%). Seguono la promozione di politiche per la concorrenza (18,6%), incentivi  e azioni per la sostenibilità ambientale (16,2%).

Rapporto tra UE ed imprese

Per migliorare il proprio rapporto con le imprese private circa il 79% degli imprenditori ritiene che l’UE dovrebbe semplificare le procedure amministrative e il 53,3% vorrebbe fosse ridotto l’onere regolatorio. Tra i desiderata maggior dialogo e consultazione (17,9%), investimenti in infrastrutture digitali (12,6%), promozione della competitività (7,5%).

UE tra sostenibilità  e protezione dell’ambiente

Gli interventi a favore della sostenibilità trovano riscontro nel  75,5% degli imprenditori della provincia di Bergamo, i quali sottolineano l’importanza dell’UE nel proteggere l’ambiente (il 42,3% lo valuta molto importante, il 33,2% abbastanza importante).

L’operato generale dell’UE

Circa il 40% degli imprenditori della provincia di Bergamo ritiene molto o abbastanza positivo l’operato generale dell’UE, il 51%, tuttavia si dimostra poco soddisfatto.

Le richieste Confcommercio. Focus sulla Lombardia

Confcommercio Imprese per l’Italia  ha realizzato un documento per le elezioni europee che ha presentato a Roma ai leader dei partiti dal titolo “Per un’Europa competitiva e sostenibile”, dove vengono messi a fuoco i punti centrali delle richieste del terziario di mercato. L’agenda europea per la Lombardia e le sue imprese del terziario è stata al centro degli incontri tra alcuni candidati al Parlamento Europeo della Circoscrizione Nord Ovest e Confcommercio Lombardia in vista delle prossime consultazioni dell’’8 e 9 giugno per il rinnovo del Parlamento Europeo. Ai candidati presenti è stato consegnato il manifesto “Per un’Europa competitiva e sostenibile” con le priorità, secondo Confcommercio, che riguardano il settore del terziario nel contesto delle sfide europee ed internazionali.  Si tratta di proposte strategiche per le imprese del commercio, dei servizi, del turismo, della cultura, dei trasporti, della logistica e delle professioni che, in Lombardia, rappresentano il 65% delle attività economiche e garantiscono il 70% del Prodotto Interno Lordo. Tra le priorità, in primo luogo valorizzare lo Small Business Act, salvaguardare un turismo resiliente e sostenibile, favorire l’imprenditorialità di giovani e donne, investire nel capitale umano, accompagnare le imprese nella digitalizzazione, semplificare l’accesso al credito, completare l’unione bancaria, regolamentare i nuovi strumenti e fissare criteri ESG non discriminatori.
Per Confcommercio va costruito un ecosistema più favorevole alla creazione e allo sviluppo delle imprese. Transizione verde e digitale, lavoro e autoimprenditorialità di giovani e donne, investimenti in ricerca e capitale umano dovranno occupare l’agenda della prossima legislatura europea. Altre priorità sono il completamento dell’Unione bancaria, la costruzione del mercato unico dei capitali, in grado di aumentare le opportunità di finanziamento e gli investimenti privati, e un mercato interno ispirato ai principi di sussidiarietà e proporzionalità, con il bilanciamento tra concorrenza e politica di coesione.

Politiche urbane e Distretti del Commercio

Per la Lombardia – Regione dove aumenta la popolazione over 75 e quella straniera, con il 68,9% dei Comuni con meno di 5.000 abitanti, e oltre 500 (il 35%) a rischio spopolamento – è particolarmente importante che le politiche urbane siano tra quelle prioritarie dell’Unione Europea, come primo argine a disuguaglianze, degrado e declino demografico. È possibile farlo, partendo dalle attività economiche di prossimità – in Lombardia calate del 5% dal 2015 al 2022 – così da implementare il ruolo dei Distretti del commercio.
Nella nostra provincia, con 1.106.603 abitanti (dati al 1/1/2023 Istat) gli over 65 rappresentano il 22,10% con 244.584 residenti in provincia di Bergamo (120.531 sono over 75). Solo 74 comuni bergamaschi hanno più di 5mila abitanti: con 243 piccoli comuni (pari al 70% del totale) la Bergamasca presenta un rischio più marcato rispetto al resto della Lombardia di desertificazione e spopolamento.

Green Deal

Soprattutto aree con le peculiarità – territoriali, economiche e sociali – della Lombardia, necessitano di obiettivi ambientali sostenibili per MPMI (micro, piccole e medie imprese), attraverso la semplificazione amministrativa e normativa e una maggiore facilità e rapidità di accesso al credito e ai finanziamenti. Sostenibilità ambientale, dunque, coniugata a quella economico-sociale nel mondo dei trasporti, rispettando il principio di neutralità tecnologica. E una disciplina sugli imballaggi che consideri le esigenze del sistema economico: evitando forzature come il primato del riuso rispetto al riciclo e il divieto di utilizzo di numerose tipologie di imballaggi monouso.

Digitalizzazione delle imprese

Le imprese lombarde investono sopra la media nazionale soprattutto per cybersecurity, applicazioni di siti web e gestionali. Un punto di forza – in una Regione locomotiva sul fronte del digitale – che potrebbe essere accentuato da interventi e politiche attive per la digitalizzazione e l’accessibilità anche per le imprese meno strutturate a percorsi di collaborazione con il mondo universitario e della ricerca.

 

 




Libri per sognare, vince Zeno in condotta di Massimo Vitali

Edizione record, evento finale in fiera con 800 ragazzi. Premi a scuole per elaborati e recensioni

È Zeno in condotta di Massimo Vitali il titolo di letteratura contemporanea più amato dai ragazzi che hanno partecipato all’ottava  edizione di Libri per sognare, la manifestazione ideata dal Gruppo librai e cartolibrai di Confcommercio Bergamo, che si è chiusa oggi con l’evento finale in Fiera a Bergamo.  Il libro racconta la storia di Zeno, alle prese con il passaggio da Mortenia a Ollivud, con l’obiettivo di non farsi bocciare ad Alkatraz, nome in codice dell’istituto che frequenta fin dall’asilo. Il traguardo non è semplice, alzare le materie per lui è sempre stato un problema, ma questa volta deve farcela, a costo di studiare. E il destino ci mette lo zampino, facendogli conoscere Alma. Una ragazza determinata e brillante che non potrebbe essere più diversa da Zeno, soprattutto per un piccolo dettaglio: lui ama lei, lei ama i libri. Così, per conquistarla, lo studente più pigro e maldestro di Mortenia dovrà mettere in gioco se stesso, fino addirittura ad arrivare a leggere un romanzo. “Un libro in cui il protagonista non ama la lettura è diventato il più letto dai ragazzi di Libri per sognare, che mi hanno trasmesso tutto il loro entusiasmo, dalla richiesta di selfie a quella di autografi con tanto di coda al firma-copia. Ora mi auguro che seguano Zeno  e riscoprano il piacere di immergersi nella lettura” commenta l’autore Massimo Vitali . Vitali è nato nel 1978 a Bologna. Zeno in condotta è il suo primo romanzo per ragazzi. Ha pubblicato per Fernandel Editore i romanzi L’amore non si dice e Se son rose; da quest’ultimo sono state tratte due pièce teatrali e il film Nel bagno delle donne. Insegna scrittura creativa, promuove attività di lettura ad alta voce, cura per le scuole laboratori didattici sulla fantasia e conduce un programma radiofonico chiamato «Ufficio Reclami», dove accoglie le lamentele di tutti, compresi i lettori dei suoi romanzi. Ha inoltre scritto Una vita al giorno (Sperling & Kupfer 2019).

Il concorso

 In questi mesi le scuole e gli alunni coinvolti hanno inviato 800 recensioni, 50 video, 130 tra disegni, elaborati.  Il progetto, ideato dal Gruppo Librai e Cartolibrai Confcommercio Bergamo, ha coinvolto quest’anno 49 istituti comprensivi per un totale di 143 classi e 2.833 alunni, delle scuole primarie (classi quinte) e secondarie di primo grado (classi prime) di 47 Istituti scolastici, statali e paritari bergamaschi, oltre a due istituti da fuori provincia: Caravate (Varese) e Pralboino (Brescia).  La novità introdotta quest’anno è il firma- copie. In Fiera  tutti i ragazzi hanno avuto la propria copia del libro autografata dagli autori in concorso:  Andrea Fontana e Claudia Petrazzi, Espèrance Hakuzwimana,  Elena Orlandi, Ilaria Prada e  Massimo Vitali.
In questi anni Libri per sognare è cresciuta tantissimo sia in partecipazione che in coinvolgimento, oltre che nella qualità degli elaborati– commenta Cristian Botti, presidente del Gruppo Librai e Cartolibrai Confcommercio Bergamo e vicepresidente dell’associazione- . La selezione per la giuria è ogni anno più difficile, tra ottime recensioni, video ed elaborati originali. È stata un’edizione molto seguita e partecipata, come mostra il successo degli incontri con gli autori che in questi mesi hanno rappresentato una grande fonte di ispirazione per i ragazzi”.  Più che positivo il bilancio del format che conferma il successo anche in questa ottava edizione: “La partecipazione  e l’impegno dei librai sono stati anche quest’anno fondamentali ed è stata un’occasione in più per rimarcare il valore delle librerie del territorio, che portano con sé quel valore aggiunto, personale e creativo che le grandi insegne non hanno- continua Botti- . L’interesse per la manifestazione, che l’anno scorso abbiamo condiviso con Brescia capitale della cultura, si sta facendo sentire anche in altre province, che ci stanno contattando per replicare il concorso altrove”. Luca Gotti, Direttore Regionale Lombardia Ovest di BPER Bancaha sottolineato  il valore dell’iniziativa: “BPER Banca rinnova quest’anno il suo impegno in favore di Libri per sognare, una manifestazione che si conferma tra le più attese per le nuove generazioni, dal momento che sono stati coinvolti quasi 3 mila ragazzi. La nostra Banca è sempre attenta nell’intercettare le migliori occasioni di promozione della cultura e di valorizzazione dei giovani talenti perché abbiamo bisogno per il futuro di cittadini curiosi e preparati. Devo dire che il successo e la partecipazione di quest’anno ci confermano che stiamo lavorando nella giusta direzione”.
A partecipare all’evento finale e alle premiazioni in Fiera oggi, tra le autorità, Carlo Fontana, presidente di Impresa Cultura Italia di Confcommercio, Claudia Maria Terzi, assessore alle Infrastrutture, trasporti e mobilità Regione Lombardia, Luciano Patelli, presidente Promoberg, Enrico Betti, presidente Ente Bilaterale del Turismo di Bergamo, Oscar Fusini, direttore Confcommercio Bergamo.

La manifestazione
Libri per sognare, iniziativa che ha ricevuto la benemerenza della Provincia di Bergamo, ha coinvolto nelle precedenti  7 edizioni circa 10mila ragazzi e 21 autori per ragazzi, tra i più apprezzati del panorama nazionale.  L’iniziativa è sponsorizzata da Bper Banca, Ente Fiera Promoberg, Enti bilaterali del Terziario e Alberghiero e dei Pubblici Esercizi della provincia di Bergamo, Federcartolai Confcommercio e ha il patrocinio di Regione Lombardia, Comune, Provincia, Ali Confcommercio Imprese per l’Italia, Impresa Cultura Italia Confcommercio Imprese per l’Italia, L’Eco di Bergamo e Fondazione Istituti Educativi Bergamo.

Per informazioni  – facebook @librixsognare

I premi per i ragazzi e le scuole

L’evento finale ha rappresentato l’occasione per premiare i migliori elaborati e recensioni, con tanto di acclamazione della platea di quasi 800 ragazzi presenti. Il premio per il miglior video va a Giorgia Pozzoni della1B Istituto Sacro Cuore – Opera Sant’Alessandro – Villa d’Adda, ispirato alla lettura di  Zeno in condotta di Massimo Vitali. Premio simpatia ad Alberto Minelli, della 5a –  Scuola primaria Gabriele Rosa –  IC Camozzi – Bergamo per il video ispirato a La boutique dei ricordi di Ilaria Prada. Tre i premi alle scuole: per la partecipazione con i numerosi elaborati all’ Istituto Comprensivo Vilminore di Scalve e all’ IC “G. B. Rubini” di Romano di Lombardia; per l’originalità della proposta alla classe 1B dell’Istituto Sacro Cuore dell’ Opera Sant’Alessandro di Villa d’Adda. Premi agli elaborati della 5A della Scuola Primaria Endenna dell’ IC Zogno (La Boutique dei ricordi di Ilaria Prada); alla 1F  della Scuola secondaria di primo grado I.C “G.B. Rubini” di Romano di Lombardia (Clara e le Ombre di Andrea Fontana, illustrazioni di Claudia Petrazzi); alla 5  Scuola Primaria Papa Giovanni XXIIII   Plesso di Prezzate – IC Mapello (Zeno in condotta di Massimo Vitali). Il premio alla miglior recensione va alla 5 A  della Scuola Primaria Zogno IC Zogno (La banda del pianerottolo di Espérance Hakuzwimana). Le 5 migliori recensioni dei libri sono quelle di  Sara Bonomi della 1 B, Scuola secondaria di primo grado dell’ IC “Sandro Pertini” di Ciserano (La Boutique dei ricordi  di Ilaria Prada); Pamela Corti della 1 della Scuola secondaria di primo grado dell’ IC Cisano Bergamasco (Zeno in condotta di Massimo Vitali); Lara Sorrentino della1 A  della Scuola media Maria Regina di Bergamo (L’aria immobile della piena estate di Elena Orlandi); Alex Gritti, Angelo Quispe Cnetellas, Kevin Sonzogni della 1 C – Scuola secondaria di primo grado “A. Manzi”  – Villa d’Almè (Clara e le Ombre di Andrea Fontana, illustrazioni di Claudia Petrazzi); Luca Gaspani della 1 A  dell’Istituto Sacro Cuore dell’ Opera Sant’Alessandro di Villa D’Adda (La banda del pianerottolo Espérance Hakuzwimana).




Assemblea Fogalco, bilancio in utile. Cristian Botti confermato presidente all’unanimità

Nel 2023 assicurati dalla Cooperativa di Garanzia finanziamenti per 5 milioni di euro

È  tempo di bilanci e di tirare le somme sulle principali attività svolte nel triennio e sui risultati raggiunti per Fogalco, Cooperativa di garanzia Confcommercio Bergamo, oggi pomeriggio, 28 maggio, in assemblea. Con l’approvazione del bilancio 2023 termina infatti il mandato dell’attuale consiglio di amministrazione, chiamato al rinnovo delle cariche da qui al 2026. Per il prossimo triennio 2024-2026 il cda di Fogalco vede la conferma all’unanimità per Cristian Botti con il ruolo di presidente e di Giovanni Zambonelli, vicepresidente. Conferma- sempre unanime-  anche per i consiglieri Roberto Capello, Luciano Patelli e Giampietro Rota. Il collegio sindacale continuerà altresì ad essere presieduto da Giorgio Gozzoli con componenti Gerardo Ferrari, Massimiliano Serra, Piergiuseppe Locatelli e Alberto Manaresi.

Il bilancio

Il bilancio dell’ultimo esercizio è positivo, nonostante il difficile contesto economico: nel 2023 Fogalco ha assicurato credito alle imprese socie per  5 milioni e 29mila euro,  per un controvalore garantito pari a oltre 2 milioni di euro ( 2.065.300) e un importo medio, suddiviso tra 41 imprese, pari a circa 100mila euro . Il rischio in essere (al 31 dicembre2023) ammonta ad oltre 10 milioni e 500mila euro (10.516.445). Le rettifiche di valore nette per deterioramento delle garanzie in essere ammontano a oltre 830.955 euro. Il patrimonio netto della società ammonta a quasi 4,5 milioni di euro (4.491.923). Il risultato di esercizio  2023 è positivo per  42.797 euro. Il margine di interesse ammonta a 70.019 euro, le commissioni nette sono pari a 116.490 euro, mentre il margine di intermediazione è pari a 190.484 euro.  Nell’ultimo triennio, come sottolinea il presidente Fogalco e vicepresidente Confcommercio Bergamo  Cristian Botti nella sua relazione, la cooperativa è stata riorganizzata, resa più snella e veloce nelle procedure interne e soprattutto è stata impostata con un orientamento più spiccatamente commerciale. Sono stati infatti predisposti per ciascun anno i relativi budget dei ricavi e dei costi, ed è stata messa in campo una politica commerciale per obiettivi ed un monitoraggio mensile dei risultati, oltre ad una chiusura semestrale gestionale. Sono stati riallacciati rapporti commerciali con numerosi istituti di credito operanti sul territorio della provincia di Bergamo a seguito di molteplici incontri in filiale e con le direzioni. È  aumentata notevolmente l’attività di supporto alle imprese sia in termini di assistenza nelle operazioni finanziarie, sia in termini di accompagnamento nelle pratiche di finanza agevolata.  Sono sempre più le imprese che si affidano a Fogalco per consulenza, assistenza e partecipazione ai bandi. Nel triennio è inoltre decisamente migliorato il rapporto cost-income. Sono state ridotte in modo significativo le pratiche in sofferenza di firma e di cassa soprattutto per effetto di un’importante attività di saldo e stralcio conclusa nel corso del 2023. La Cooperativa di garanzia è diventata ancor più solida da un punto di vista patrimoniale e di copertura del rischio. Con riferimento alla gestione finanziaria del 2023, occorre evidenziare che Fogalco ha continuato ad operare come in passato con la massima prudenza ed oculatezza, investendo per lo più in attività finanziarie che garantiscono un giusto mix di rendimento e di sicurezza dell’investimento. La patrimonializzazione della cooperativa può comunque ritenersi ben adeguata ai rischi derivanti dalla sua attività. Tra i dati più significativi del bilancio, in particolare, vanno evidenziati quello relativo alle riserve indivisibili per complessivi euro  1.512.062, oltre ai fondi rischi ed oneri per complessivi  1.083.422 euro (determinati in base all’analisi del portafoglio di Fogalco).

I corsi di educazione finanziaria: appuntamento il 4 e l’11 giugno

Giovanni Zambonelli, presidente Confcommercio Bergamo e vicepresidente Fogalco, ha posto l’accento sull’importanza di innalzare le competenze finanziarie degli imprenditori.  In questo quadro di crescenti difficoltà, l’associazione non sta a guardare e ha subito colto l’opportunità offerta dal progetto avviato da Confcommercio Imprese per l’Italia in collaborazione con il Dipartimento tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d’Italia, nato con l’obiettivo di rafforzare la conoscenza e le competenze delle imprese associate, a partire dal rapporto con istituti di credito e intermediari finanziari. Confcommercio Bergamo e la Cooperativa di garanzia Fogalco promuovono  il percorso formativo gratuito di educazione finanziaria per le micro e piccole imprese del commercio, turismo e servizi dal titolo “Piccole e medie imprese: come gestire il rapporto con le banche”. Ottenere credito e a condizioni migliori, monitorare i prestiti bancari e conoscere le dinamiche che regolano la concessione dei finanziamenti, sono alcuni degli obiettivi che il percorso formativo si prefigge. Il taglio del corso sarà fortemente pratico e tarato sulle reali esigenze degli imprenditori, con casi pratici ed esercitazioni.  Il primo appuntamento in aula con il corso “Piccole e medie imprese: come gestire il rapporto con le banche” è il 4 giugno, dalle 15 alle 17, nella Sala Conferenze dell’associazione, in Via Borgo Palazzo 137 (Iscrizione obbligatoria, partecipazione gratuita Info 035.4120212, info@fogalco.it). Al centro dell’incontro il rapporto con la banca, dalla regolamentazione, alla concessione e monitoraggio dei prestiti. Il secondo incontro, sempre dalle 15 alle 17, la settimana successiva, l’11 giugno, pone l’accento sui contratti bancari e sul sistema di garanzie, dai confidi al fondo centrale.

Gli scenari e l’evoluzione del credito

Salvatore Vescina, responsabile Area Credito- Incentivi e politiche di coesione Confcommercio Imprese per l’Italia, ha evidenziato nel suo intervento  le criticità congiunturali e strutturali del rapporto tra banche e micro e piccole imprese, a partire dal brusco passaggio da un sistema di assegnazione del merito creditizio su base qualitativa e andamentale, al rischio algoritmico, affidato a rating e tabelle, imposto dalla normativa Ue, da Basilea 2 nel 2004 a CRR nel 2013. Le imprese più piccole e che per loro natura giuridica non sono tenute a presentare bilanci rischiano di vedersi chiudere le porte dal sistema bancario. Dal 2011 le imprese sotto i 20 addetti registrano una variazione percentuale di credito pari a -36%. Anche fattori poco considerati dalle imprese più piccole, come quelli ambientali e sostenibili Esg, acquistano una crescente importanza. Dove c’è nebbia, opacità o assenza di informazioni e dati numerici e di bilancio si perdono proporzionalmente possibilità di finanziamento.

Fondi antiusura

Fogalco, Cooperativa di Garanzia Confcommercio Bergamo è tra i soggetti iscritti al Registro del Mef- Ministero Economia e Finanza per la gestione dei fondi antiusura.  Fogalco è con Confcommercio Bergamo nel novero delle associazioni firmatarie del Protocollo d’intesa per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni dell’usura e dell’estorsione nella provincia di Bergamo, in base all’accordo sottoscritto ad aprile 2024 alla presenza del Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Prefetto Maria Grazia Nicolò. L’intesa prevede anche il monitoraggio costante del fenomeno, in un momento di vera e propria crisi di liquidità, tra rialzo dei tassi di interesse e inflazione. Fogalco ha rinnovato con questo accordo l’impegno che negli ultimi anni ha portato a siglare importanti convenzioni antiusura con  istituti di credito, con l’obiettivo di allargare ulteriormente il coinvolgimento delle banche, oltre ad innalzare le competenze finanziarie, promuovendo corsi di formazione per i soci per migliorare la gestione economica  e diffondere la conoscenza di tutte le iniziative a contrasto dell’usura, a partire dai fondi di cui Fogalco dispone per supportare le imprese in difficoltà. Fogalco  al 31 dicembre 2023 disponeva di fondi Antiusura Legge 108/96 per quasi 700mila euro complessivi  (697.711 euro), derivanti principalmente da fondi liquidati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, incrementati dagli interessi maturati nel corso degli anni, di cui parte messi a disposizione da Fogalco.




La grande sfida del terziario: amare il lavoro, coltivare i talenti

Formazione e inserimento lavorativo dei giovani i temi al centro della 79esima assemblea Confcommercio Bergamo 

In una società chiamata a grandi cambiamenti, soprattutto sul fronte del lavoro e della formazione, anche le imprese devono cambiare e adattarsi al contesto, orientando al meglio le loro scelte. È questo il messaggio lanciato oggi dal palco della 79esima assemblea Confcommercio Bergamo, rivolto agli imprenditori del commercio, turismo e servizi: “Da genitori, lavoratori e imprenditori dobbiamo tornare ad educare al valore del lavoro e alla necessità dei vincoli sociali che favoriscano il bene comune- ha dichiarato Giovanni Zambonelli, presidente Confcommercio Bergamo- . Abbiamo un compito: trasmettere l’amore per il nostro lavoro, come imprenditori che creano ricchezza da redistribuire e occupazione. Dobbiamo trasmettere l’amore e i valori per quello che stiamo facendo anche se non è quello che la società reclama. Siamo chiamati a testimoniare quanto sia bello fare impresa, essere imprenditore, con le fatiche e le soddisfazioni che ne conseguono. Il problema principale che affligge il contesto sociale risiede nella diversa matrice di valori delle giovani generazioni rispetto alle nostre. Da imprenditori dobbiamo far fronte al problema e trovare una soluzione”. Al centro dell’assemblea annuale, il lavoro nel terziario e l’educazione dei futuri lavoratori. Un tema dalle forti implicazioni sociali, ma anche valoriali, che mette al centro la trasmissione di passione e competenze, a partire dai banchi di scuola per creare un ponte tra imprese e sistema scolastico e ridurre le distanze con le nuove generazioni. Ospiti dell’assemblea Stefano Tomelleri, professore dell’Università degli Studi di Bergamo e presidente dell’Associazione Italiana di Sociologia, che ha tracciato il quadro con l’intervento dal titolo “Siamo figli della nostra società”  e Paolo Ferrari, ideatore di Delta Index, osservatorio dedicato al mondo del lavoro con focus specifico sul rapporto tra le aziende e le nuove generazioni, basato su dati certificati raccolti grazie alla partecipazione dirette delle imprese. Tra le criticità messe in luce dall’intervento di Stefano  Tomelleri, a partire da un quadro demografico profondamente mutato nella provincia,  passato da 1.109.933 persone nel 2016 a 1.103.768 nel 2023, un cambio radicale di prospettive e inclinazioni. Si è passati dal posto fisso come traiettoria biografica alla massimizzazione delle opportunità offerte dal mercato su scala globale, unitamente a una maggiore propensione alla contrattazione delle condizioni di lavoro alla minore disponibilità al “sacrificio”. Ragionare al plurale, valorizzare il talento e coltivare relazioni mettendo in campo comprensione emotiva e la cosiddetta intelligenza sociale , sono alcune delle azioni che le imprese possono intraprendere. “Il lavoro non è più il centro della vita ma parte di una vita che si caratterizza da tante componenti, con minor disponibilità a farvi rinuncia- ha sottolineato Tomelleri- . Da sociologo il tema  della decrescita non mi trova d’accordo con la pandemia abbiamo visto che rallentare e fermarsi  è stato per molti un dramma. Serve avere visione, immaginazione sociologica, oltre a puntare sulle relazioni e sulla consapevolezza di essere sistemi interdipendenti l’uno dall’altro. Per troppo tempo si è pensato a un futuro come replica del presente, ma il futuro è tutto da costruire e ognuno di noi, come sancito dall’articolo 4 della Costituzione, ha il dovere di concorrere al progresso della società”.  Paolo Ferrari ha messo in luce l’importanza per le imprese di essere attrattive in tutti gli ambiti, dalla comunicazione ai rapporti con il sistema formativi, dalle competenze al clima aziendale, fino alle politiche di welfare, mostrando i vantaggi di impiegare nuove leve, in particolare giovani. “Le aziende cercano nuove leve, ma questa fame di giovani non può essere affidata all’istinto o al luogo comune che non si trovi più un ‘ragazzo sveglio’. Di contro, le ricerche raccontano molto delle nuove generazioni ma non aiutano a focalizzarci sul gap che c’è tra mondo del lavoro e lavoratori. Solo 1 ragazzo su 85 viene valutato come “preparato” e solo 1 su 50 arriva in azienda, dopo selezione. La verità è che i giovani non possono essere pronti per il mondo del lavoro perché se lo fossero non sarebbero nemmeno così giovani. Bisogna guardare al recruitment in modo diverso, in un mondo in cui lo stipendio conta ma non è una variabile così dirimente perché sono altri i fattori di attrattività. E l’assunzione tempo indeterminato crea ansia invece che opportunità. I dati Ocse evidenziano una permanenza media al primo impiego di 2 anni e 3 mesi. Ed è in questo periodo in cui trasferire mission, valori, fare crescere e trattenere personale. Non è per tutte le aziende impiegare un giovane, perché implica uno sforzo e un investimento in più”. Su cui però ci si gioca il futuro.

Politica

Non sono mancati gli interventi delle autorità presenti.  Il sindaco Giorgio Gori ha inevitabilmente tirato le somme dei suoi due mandati da primo cittadino con delega al commercio, attività produttive e turismo: “ Abbiamo fatto tanto in questi dieci anni grazie alla collaborazione costante con le associazioni del territorio, anche in virtù di una fiducia e grazie al valore dei corpi intermedi . Abbiamo il capoluogo di tutta la regione  con il  più basso numero di negozi sfitti, il 16%, contro il 30% medio. Anche le politiche messe in atto sul turismo portano dati incoraggianti: registriamo il 4% di crescita dei flussi a livello provinciale e il 20% in città per presenze turistiche”. Le criticità tuttavia non mancano: “Il quadro tracciato anche dal presidente Zambonelli ha luci ed ombre- continua Gori-. Non posso che condividere l’importante richiamo ai valori mai come oggi fondamentali . Anche il tema della demografia è evidentemente cruciale. La difficoltà delle nostre imprese nel trovare personale deriva in grande misura da questo. Anche la frammentazione del corpo sociale è un altro tema importante, unitamente alla coesione e alla comunità, che sono vitali”. Da candidato alle Europee, il sindaco ha aggiunto: “Le elezioni europee sono fondamentali per mettere in atto politiche necessarie a turismo e commercio, a partire dalla valorizzazione dello Small business act. In un tessuto produttivo fatto da tante micro e piccole imprese non è pensabile che siano richiesti a piccoli imprenditori gli stessi adempimenti delle grandi. Cercherò, se possibile, di portare in sede europea questi temi “.  Il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi ha sottolineato la centralità della formazione: “La percentuale di Neet  è in calo grazie anche ai progetti messi in atto nella formazione scolastica. La formazione resta la chiave di volta a tutti i livelli. I progetti di inserimento lavorativo a livello locale sono  fondamentali “. Claudia Maria Terzi, assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche Regione Lombardia ha messo in luce l’importanza dei temi portati in assemblea: “L’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro e  il ricambio generazionale sono obiettivi prioritari, ancora più con il perdurare della crisi. Regione Lombardia è impegnata con politiche attive per strutturare le  imprese e affiancarle per incrementare la competitività. Tanti i bandi aperti (voucher formazione,  Confidiamo per credito e confidi, imprese per il futuro  per le imprese storiche ,Re- impresa) e tante linee di  finanziamento per imprese all’estero. Se il 9% di Neet è il dato più basso media nazionale (che si attesta al 15%) resta comunque un valore troppo alto e preoccupante”.  Carlo Mazzoleni, presidente della Camera di Commercio di Bergamo, ha sottolineato l’obiettivo dell’Ente di favorire l’imprenditività prima ancora dell’imprenditorialità: “ Il tema dell’occupazione resta fondamentale anche se la nostra è un’isola relativamente felice. La Camera di Commercio che Zambonelli condivide con me come vicepresidente ha sfiorato 13 milioni di impegno finanziario in questo campo, dato ai massimi,  con 1,5 milioni in più di risorse dei tre anni precedenti per la formazione assieme ai fondi riservati a Bergamo Sviluppo (ore formazione per occupati, start up , imprese femminili, oltre a orientamento). Quest’anno anche la  Fiera dell’orientamento ha riscosso un grande successo, grazie anche alla preziosa collaborazione con Promoberg”.

 

 

Il video messaggio di Carlo Sangalli

Carlo Sangalli, presidente nazionale Confcommercio Imprese per l’Italia ha voluto inviare il suo saluto in assemblea, affidandolo ad un videomessaggio: “Coltivare inclinazioni e amare quel che facciamo è fondamentale. Purtroppo le criticità non mancano: il gap  su produttività e occupazione femminile rispetto alla media europea è evidente. Serve investire le migliori energie del Paese, coinvolgendo donne e giovani.  Un dato recente di Unioncamere sottolinea come la voglia di fare impresa se accompagnata a passione le renda più longeve. I nostri progetti devono essere fatti per creare lavoro sul territorio, coltivando talenti e amando il nostro lavoro come prerequisito. Quello lanciato da Confcommercio Bergamo è un messaggio di ispirazione e futuro, che non possiamo che condividere e fare nostro”. In assemblea erano presenti in rappresentanza Confcommercio Lombardia  il vicepresidente vicario Carlo Massoletti , il vicepresidente Giuseppe Freri e il segretario generale Giovanna Mavellia.

2023, un anno ancora difficile per il terziario

Quanto al bilancio del terziario per l’anno che ci siamo lasciati alle spalle, l’emorragia nel  commercio, turismo e servizi registrata nel 2022 si è fermata, ma la situazione resta difficile. È quanto emerge dal saldo tra aperture e chiusure elaborato da Confcommercio Bergamo . Le cessazioni nel terziario orobiche sono scese e di molto rispetto a quello dell’anno precedente, il saldo con le aperture è tornato positivo ma i negozi continuano a chiudere. Il quadro resta complesso. Il numero di nuove attività create è aumentato di poco rispetto al 2022 (+ 93 + 7,4%) e spesso, con ancora un dato ancora così alto di chiusure, segnala un turnover più che una reale crescita del terziario. Nel 2023 hanno aperto 1.293 nuove imprese del terziario bergamasco a fronte delle 1.019 che hanno chiuso con un saldo positivo di 274 imprese. Il numero di nuove attività create è aumentato di poco rispetto al 2022 (+ 93 + 7,4%).  Il dato è leggermente inferiore a quello del 2021. Le chiusure sono state nettamente più contenute dello scorso anno (– 631 -38,2%), anno terribile per il settore e inferiori anche al 2021. Il dato più positivo lo mette a segno il settore dei servizi con + 124 imprese. Seguono il commercio elettronico (+ 83) e la ricettività (+41). Quadro positivo anche per le imprese di somministrazione ( +32), commercio non alimentare all’ingrosso (+26), commercio non alimentare al dettaglio (+ 24) e commercio alimentare all’ingrosso (+ 12). Il saldo è invece negativo per il commercio alimentare al dettaglio (- 36) e per gli ambulanti (-32). A livello territoriale, nella suddivisione per aree crescono per numero di imprese la città e l’hinterland (rispettivamente + 119 e + 66). In crescita anche la pianura dell’area di Treviglio (+ 66), la Valle Cavallina (+ 22), l’Isola bergamasca (+ 21), la pianura centrale con Osio Sotto (+ 20). Stabili la pianura orientale con Romano di Lombardia (+ 7) e la Val Calepio (+ 3), mentre in difficoltà sono la Valle Seriana (- 17) e la Valle Brembana (- 3).  Occorre però sottolineare che 246 su 367 delle nuove imprese dei servizi e ausiliari del commercio, pari al 67%, sono Agenti di commercio, Procacciatori d’affari e Produttori assicurativi. Cresce la somministrazione trascinata dai ristoranti, mentre il saldo dei bar continua ad essere negativo. Nella ricettività il saldo positivo ma è imputabile soprattutto all’extralberghiero. Nel commercio alimentare il saldo è negativo per i negozi con 30 esercizi in meno,  tra cui un calo vistoso delle rivendite di pane ( – 13), alimentari (- 9)  fruttivendoli (-4) e macellai (-4).

 

 

 

 




Confcommercio Bergamo in assemblea lunedì 20 maggio ore 15

Lavoro ed education i temi centrali, affrontati con il sociologo Stefano Tomelleri e con Paolo Ferrari, ideatore di Delta Index 

L’assemblea annuale di Confcommercio Bergamo è in programma per lunedì 20 maggio alle ore 15 nella sede cittadina dell’associazione (via Borgo Palazzo 137), Sala Conferenze. Il programma della parte pubblica prevede la relazione del presidente Giovanni Zambonelli, oltre all’intervento delle autorità presenti.
Al centro della 79esima assemblea dell’associazione,  il lavoro nel terziario e l’educazione dei futuri lavoratori. Un tema dalle forti implicazioni sociali, ma anche valoriali, che mette al centro la trasmissione di passione e competenze, a partire dai banchi di scuola per creare un ponte tra imprese e sistema scolastico e ridurre le distanze con le nuove generazioni.
Ospiti dell’assemblea Stefano Tomelleri, professore dell’Università degli Studi di Bergamo e presidente dell’ Associazione Italiana di Sociologia e Paolo Ferrari, ideatore di Delta Index.
Alle 17 segue la parte associativa, con l’esame e approvazione del Rendiconto 2023 e del Conto Preventivo 2024.




Congiuntura economica, imprese del terziario resilienti, ma non mancano le difficoltà

Quadro altalenante. Prima- lieve- flessione della corsa dell’inflazione, si assestano i tempi di pagamento

Le imprese del terziario bergamasco stringono i denti, con la sensazione che il peggio non possa che essere ormai alle spalle, dopo quattro anni estremamente difficili. Prosegue un quadro altalenante tra rallentamenti e frenate, inflazione e stretta creditizia. È quanto, in estrema sintesi, evidenzia il nuovo Osservatorio sul terziario delle imprese di Bergamo, indagine continuativa a cadenza semestrale, effettuata su un campione rappresentativo di imprese, da Confcommercio Bergamo in collaborazione con Format Research.
Nonostante una flessione nell’ultimo semestre, la fiducia a Bergamo resta saldamente al di sopra della media nazionale. Positiva in particolare la fiducia nell’andamento della propria impresa: la previsione per l’autunno ( a quota 53) è superiore decisamente sia alla flessione registrata a marzo (da 51 a 48) che al valore nazionale (a 49). Resta alto il turnover delle imprese e preoccupa la fragilità delle nuove aziende, chiamate per di più ad affrontare un mercato sempre più difficile. L’ultimo semestre ha registrato infatti un minore numero di aperture nel commercio, turismo e servizi. In risalita la previsione da qui a settembre dell’occupazione, dato in cui Bergamo presenta attualmente un dato peggiore di quello nazionale, ma prevede un recupero da qui ai prossimi sei mesi.
In generale, l’andamento e le previsioni evidenziano notevoli differenze per settori e dimensioni di impresa. Si allarga ulteriormente la forbice tra il clima di fiducia nell’ambito dei servizi, positivo anche per effetto della spinta finanziaria dei fondi legati al PNRR, e del turismo che – eccezion fatta per le aree di grande afflusso e attrattività – fatica ad uscire da una crisi strutturale. In difficoltà anche il commercio tradizionale per cui prosegue la difficile sfida al calo dei consumi, con le famiglie alle prese con inflazione e spending-review. “Il quadro evidenzia ancora criticità, anche se la fiducia, insita nel dna degli imprenditori, in particolare nei confronti dell’andamento della propria impresa è in miglioramento- commenta il presidente Confcommercio Bergamo Giovanni Zambonelli-. Le diversità tra settori e a livello dimensionale d’impresa sono evidenti. Basti pensare al turismo, che ha una ricaduta a macchia di leopardo a livello provinciale, con una crescita a Bergamo e  nella Grande Bergamo, ma con fatiche e difficoltà nelle valli.  In lieve miglioramento l’aumento dei costi, di cui si sono fatti carico in larga misura i commercianti per mesi. Preoccupano ancora la stretta al credito e l’aumento del costo del denaro. Oggi un’azienda media se non è più che strutturata sconta tassi elevati. E’ cambiato il modo di rapportarsi al sistema bancario e il nostro territorio avverte la mancanza di istituti legati saldamente ad esso, ormai appannaggio di grandi gruppo bancari dal respiro internazionale. Anche l’occupazione resta una criticità. E su questi temi incentreremo la nostra assemblea annuale il 20 maggio e promuoveremo corsi di formazione con la nostra Cooperativa di garanzia Fogalco, per incrementare la cultura finanziaria”.  “Il periodo si conferma complicato per la situazione internazionale e per il perdurare della stretta dei  consumi. La preoccupazione c è, ma la fiducia non manca- commenta Pierluigi Ascani, presidente Format Research-. Il quadro resta migliore che nel resto d’Italia. Nei prossimi mesi gli imprenditori mostrano di avere maggiore fiducia e ottimismo, con i principali indicatori in ripresa”.

Il tessuto economico: saldo negativo ma in miglioramento

Il terziario della provincia di Bergamo è costituito da 43.837 imprese il 61,9% delle imprese extra agricole attive in provincia. Di queste 17.546 sono del commercio, 5.509 del turismo e 20.782 dei servizi (servizi alle imprese e servizi alla persona). Le nuove iscrizioni nell’ultimo semestre sono diminuite da 813 a 703 (-110). Il saldo semestrale tra imprese nuove e cessate, seppur negativo, è migliorato perché è passato da – 655 (dato a settembre 2023)  a  – 480 (dato a marzo 2024). Le nuove iscrizioni diminuiscono nel commercio, da 283 a 243, nel turismo da 110 a 82 e nei servizi da 420 a 378. Nel corso dell’ultimo semestre il saldo risulta in miglioramento in tutti i settori. Nel dettaglio: nel commercio da – 320 a – 263, nel turismo da -140 a – 95 e nei servizi da -195 a -122.

Clima di fiducia e congiuntura economica: previsioni positive da qui all’autunno

La fiducia nell’economia a Bergamo, nonostante una lieve flessione nell’ultimo semestre (dove è scesa da 42 a 39) resta saldamente al di sopra della media nazionale, che sovrasta di ben 4 punti (in Italia il valore è 35). La previsione per il prossimo autunno è di un suo nuovo recupero a 42 (valore superiore alla media nazionale che si attesta a quota 39).
Il sentiment resta positivo e sopra la media per il solo settore dei servizi  (nelle imprese con più di 10 addetti), in media per il commercio e nettamente al di sotto per il settore turismo e per le imprese meno strutturate (con meno di 10 addetti). Diminuisce in generale anche la fiducia nell’andamento della propria impresa: l’indicatore scende a 48 (3 punti in meno rispetto a ottobre 2023). Tuttavia la previsione in vista dei prossimi mesi è di una crescita addirittura di 5 punti  a 53. I bergamaschi sono più ottimisti della media degli imprenditori italiani (indice a 46). In particolare, appare decisamente  sopra la media l’indice del settore dei servizi e quello delle imprese più strutturate, con più di 10 addetti. In linea anche l’indice del commercio, mentre al di sotto delle attese il settore turismo e quello delle imprese fino a 9 addetti.

Andamento dei ricavi: nettamente sopra la media italiana, si prevede un rialzo

L’indice dell’andamento dei ricavi è sceso a quota  50 (- 3 punti rispetto a settembre 2023). Le previsioni a sei mesi è positiva, con un rialzo a 54. L’indicatore relativo ai ricavi, nettamente superiore alla media del terziario nazionale (a quota 50, dopo una discesa di ben 6 punti nell’ultimo semestre, da 51 a 45). L’indice è sopra la media per i servizi e per le imprese sopra i 49 addetti, dove raggiunge quota 59. E’ in linea per il commercio e le imprese tra i 6 e i 49 addetti e al di sotto per il turismo e per imprese fino a 5 addetti.

Occupazione: sotto la media nazionale ma si prevede un recupero entro l’autunno

L’indice dell’andamento occupazionale delle imprese del terziario orobico è peggiorato rispetto a settembre 2023 ed è passato da 53 a 51. La previsione è di una risalita e un recupero a 53. Il dato è tuttavia peggiore di quello nazionale che è 54. Di contro, la previsione a livello nazionale da qui a sei mesi evidenzia un peggioramento, con uno sfiduciato 50 (sotto di 3 punti rispetto al dato provinciale, dove è appunto a 53). L’indice è sopra la media per il settore dei servizi e per le imprese dai 6 addetti. E’ sotto la media per il commercio e nettamente sotto la media per il settore del turismo e per le imprese micro e fino a 5 addetti.

I prezzi dei fornitori: aumenti per 6 imprese su 10

Il 59,8% delle imprese registra un aumento dei prezzi dei fornitori, il 38,1% stabilità e il 2,1% una diminuzione. Rispetto all’autunno scorso inizia a rientrare leggermente il problema dell’inflazione, con una prima, lievissima,  flessione (da 60,4% a 59,8%) delle imprese che dichiarano di registrare aumenti. Le previsioni per la prossima primavera sono meno plumbee: il  48,2% prevede un aumento, il 51,8% una stabilità.

I tempi di pagamento: in miglioramento, va peggio solo per il 14% degli imprenditori

Continua il miglioramento dei tempi di pagamento con solo il 14% degli imprenditori  che dichiara un suo peggioramento. L’indice specifico registra un primo deciso miglioramento dallo scorso autunno, 44 contro 35, con la previsione di recupero di ulteriori due punti, a quota 46, entro il prossimo ottobre.

 




Per gli acquisti importanti ci si affida al gioielliere di fiducia

L’8 maggio, dalle 13 alle 15, in sede incontro dedicato al settore orafo “Essere unici per distinguerci: strategie di eccellenza e unicità”  Tra le categorie del commercio tradizionale, le gioiellerie mantengono il loro appeal. Quando si tratta di acquisti importanti, ad alto investimento emotivo ancora prima che economico, i consigli del commerciante e il poter valutare l’acquisto, ponderando attentamente la scelta, toccando con mano i preziosi, non hanno prezzo. Il 90,3% dei consumatori bergamaschi ha effettuato acquisti nel negozio specializzato di fiducia; il 45,5% degli indecisi sull’acquisto da fare si è affidato al gioielliere. E i suggerimenti si sono rivelati il canale prediletto per l’individuazione del gioiello da acquistare per ben il 43,3%, surclassando i consigli di amici e conoscenti (che rispettivamente incidono per il 24,7% e il 22%) e la pubblicità dei media tradizionali (10%). Per la stragrande maggioranza dei consumatori bergamaschi (il 72,7%), le gioiellerie sono al passo coi tempi e capaci di cogliere nuovi trend.  Sono queste alcune delle principali evidenze emerse dalla ricerca commissionata da Confcommercio Bergamo a Format Research, con dati elaborati a fine aprile, basati su un campione di consumatori rappresentativo residente in città e provincia di età compresa tra i 25 e i 54 anni e su un campione sperimentale e ragionato di gioiellerie al fine di analizzarne l’andamento dell’attività economica.  Un primo vero e proprio focus sul comparto effettuato dall’associazione.  “La ricerca restituisce un quadro del settore anche attraverso gli occhi del consumatore, consentendoci di apprezzare la stima e la fiducia che la clientela attribuisce al nostro lavoro di tutti i giorni, soprattutto per quanto riguarda la professionalità– commenta Alessandro Riva, presidente Gruppo Commercianti di preziosi e antichità Confcommercio Bergamo-. Stiamo assistendo, come nei ciclici momenti di crisi economica, alla valorizzazione dell’oro e di altri preziosi come beni- rifugio e ciò comporta un ulteriore investimento nella nostra professionalità e consulenza. Sono questi i veri valori su cui puntare”.  Oltre la crisi e al di là degli investimenti, che interessano una parte minoritaria e privilegiata della clientela, il gioiello continua a mantenere la sua attrattiva: “Resta, al di là del sacrificio economico che richiede, l’acquisto per antonomasia per regali importanti ad altissimo investimento emotivo– continua Riva- . Un bene durevole dalla bellezza senza tempo, che va oltre la griffe e la moda del momento, per cui ci si affida ancora, come per gli altri acquisti di valore, agli esperti e ai loro consigli. La ricerca evidenzia il nostro ruolo nel consigliare e personalizzare la scelta di acquisti”. Il gioielliere rappresenta per ben il 36,2% dei consumatori un valore aggiunto.  

L’identikit delle imprese del settore

Le imprese del commercio al dettaglio di orologi, gioielleria e argenteria della provincia di Bergamo sono 138, pari all’8,9% del totale regionale. In Italia, su un totale di 715mila imprese del commercio al dettaglio, 12.711 sono imprese del commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioiellerie e argenteria. Le gioiellerie nella provincia di Bergamo hanno per il 58,7% un solo addetto, per il 18,8% due addetti e per il 17,4% 3 addetti. Solo il 2,9% ha oltre 4 addetti.
Il 47,1% delle gioiellerie della provincia di Bergamo sono ditte individuali, il 26,8% società di capitali e il 26,1% società di persone.
Quanto alla merceologia in vendita, gioielli in oro (96,9%) e gioielli con pietra (97,6%) sono tra le tipologie di prodotti i più venduti negli esercizi commerciali della provincia di Bergamo.

Andamento economico delle gioiellerie

L’andamento economico e della liquidità le gioiellerie di Bergamo nel 2023 è rimasto perlopiù invariato rispetto al 2022. Per il 2024 è previsto un miglioramento su entrambi i fronti: l’indicatore previsionale sale infatti a quota 53 dai 50 attuali.

Innovazione in gioielleria: il 13,3% dei ricavi avviene da vendite con e-commerce

Oltre la metà (52,6%) delle gioiellerie della provincia di Bergamo ha sia un sito web sia un profilo sui social network, il 18,1% ha solo un profilo sui social network, il 7,4% ha solo un sito web.  Tra coloro che hanno un sito web, l’utilizzo principale è quello dedicato al marketing per il 60% (per il 40% per l’esposizione dei prodotti, per il 20% per comunicare le novità) e all’e-commerce per il 30%. Dalle vendite online le imprese realizzano il 13,3% del loro fatturato. L’assistenza alla clientela passa anche dal web e dai social: il 10% li utilizza anche per rispondere alle svariate richieste dei clienti.

Attrattività dei gioielli

Nell’ultimo biennio, il 69% dei consumatori della provincia di Bergamo è entrato almeno una volta in gioielleria e ha acquistato gioielli (sia in gioielleria che online). La percentuale scende al 27% per coloro che sono entrati in gioielleria ma non hanno effettuato acquisti. Il 3,7% non è entrato in gioielleria, ma ha acquistato altrove preziosi.

Tipologie di acquisto

Gioielli in oro (31,9%) e in argento (30,3%) sono le tipologie di gioielli più acquistate dai consumatori della provincia di Bergamo. Seguono orologi di fascia fino a 500 euro (il 23,6%), gioielli con pietra (20,8%), orologi di alta gamma (11,1%) e gioielli in platino (3,2%). Circa la metà (49,5%) degli intervistati ha dichiarato di dare rilevanza nella scelta del prezioso acquistato al rapporto qualità/prezzo, alla forma, alle linee ed al design (47,4%) e ai materiali con cui è creato (25,9%). Segue il brand (23,1%) e l’unicità e la lavorazione a mano (15,7%).

Guida agli acquisti

Il 50,5% aveva un’idea  vaga sull’acquisto da compiere prima di recarsi in gioielleria, il 38,9% aveva un’idea precisa mentre l’11,6% non aveva idee.  Il 45,5% dei consumatori indecisi sull’acquisto da compiere si è recato in gioielleria per avere una consulenza dal gioielliere, il 27,3% ha effettuato prima una ricerca online e successivamente si è recato in gioielleria e il 21,2% ha effettuato l’iter al contrario (ha approfondito online dopo essere stato in negozio). Il 6,1% ha effettuato solo un’approfondita ricerca online su più siti e social. I suggerimenti del gioielliere si rivelano il canale prediletto per l’individuazione del gioiello da acquistare (43,3%), seguiti dai consigli di amici e conoscenti e dal web (24,7% e 22%) e dalla pubblicità dei media tradizionali (10%).

I plus della gioielleria per i consumatori

Il 90,7% dei consumatori ha effettuato il proprio acquisto in gioiellerie, ossia nel locale fisico. Solo il 9,3% si è affidato all’online.  Tra coloro che hanno acquistato presso un negozio fisico il «toccare» il prodotto (56,1%) e l’immediatezza dell’acquisto (38,3%) sono tra le motivazioni principali. Il gioielliere rappresenta per ben il 36,2% un valore aggiunto e assiste in tutte le fasi di acquisto. L’acquisto tradizionale mette infatti al riparo da problematiche per ben il 19,9%, oltre a non essere soggetto a possibile truffe (per il 17,9%). Non manca la fiducia: l’11,7% si affida al gioielliere di sempre.

Consumatori e e-commerce

Tra il 9,3% di coloro che hanno effettuato l’acquisto online, il 50% motiva la scelta dando rilevanza alla facilità ed alla velocità nel trovare il prodotto desiderato e alla maggiore ampiezza dell’offerta su web (45%). Non manca la considerazione di prezzo (più vantaggioso per il 45%), la libertà di acquistare dove e quando si desidera (30%), la possibilità di approfondire il prodotto (20%) e il rimborso di parte della cifra spesa sottoforma di buoni e coupon (5%).

L’incontro in programma l’8 maggio dalle 13 alle 15

Un momento di lavoro, di confronto e di discussione per esplorare come il settore orafo sta affrontando i cambiamenti in atto, adattandosi alle nuove esigenze dei consumatori.L’8 maggio dalle 13 alle 15 in Sala Conferenze nella sede di Via Borgo Palazzo 137, è in programma l’incontro “Essere unici per distinguerci: strategie di eccellenza e unicità” promosso da Confcommercio Bergamo e Federpreziosi Confcommercio. Il focus sul settore, moderato dal direttore Oscar Fusini, vede la partecipazione di Giovanni Zambonelli, presidente Confcommercio Bergamo, Stefano Andreis, presidente Federpreziosi Confcommercio, Pierluigi Ascani, presidente Format Research, che presenta l’indagine sul comparto. Ad analizzare e commentare i dati, il presidente del Gruppo Commercianti di preziosi e antichità Confcommercio Bergamo Alessandro Riva e Steven Tranquilli, direttore Federpreziosi Confcommercio.