Bottiglie Aperte, a Milano sfilano 900 etichette

Oltre 150 aziende, 900 etichette in degustazione, decine di degustazioni verticali e masterclass: sono i numeri della sesta edizione di Bottiglie Aperte viaggio, nel vino italiano di qualità in programma domenica 8 e lunedì 9 ottobre al Palazzo delle Stelline di Milano.

L’evento mette in mostra e in assaggio le bottiglie delle migliori cantine italiane, dai grandi produttori alle aziende di nicchia, a viticultori associati in progetti speciali

Bottiglie Aperte«Bottiglie Aperte quest’anno ospiterà ben 20 eventi nell’evento – dichiara Federico Gordini, ideatore e fondatore della manifestazione – di cui ben 17 masterclass di degustazione e 3 workshop di grande importanza e spessore. Siamo riusciti a costruire un vero e proprio “Dream Team” della degustazione con grandi nomi ed eccezionali professionisti come Andrea Grignaffini, Daniele Cernilli, Luciano Ferraro, Giampaolo Gravina, Cristiana Lauro, Alessandro Rossi, Adua Villa e Orazio Vagnozzi che guideranno le masterclass in collaborazione con grandi produttori ed enologi come Ernesto Abbona, Renzo Cotarella, Bruno Vespa, Alessandro Cellai, Luca D’Attoma, Riccardo Cotarella, Emanuele Baldi, Giorgio Mercandelli, e Riccardo Silla Viscardi. Una squadra unica per un calendario senza alcun precedente per qualità e intensità che rende Milano la capitale del vino per due giorni».

Tra le verticali quelle di Soave, Montepulciano d’Abruzzo, Jo, Chianti classico e Barolo, mentre le masterclass si soffermano, tra l’altro, sulla riscossa dei rossi leggeri, sui 50 anni del Brunello e su quello che verrà, fino alle diverse anime del Trento doc. Non mancano i focus su aziende del calibro di Marchesi di Barolo, Riluce, Prunotto, Caccia al Piano, Vespa Vignaioli, Ca’ Rugate, Tenuta di Liliano, Agriverde, Rocca di Frassinello – Baffo Nero, Tormaresca Bocca di Lupo, Falesco e Agriverde.

Degustazioni solidali

Bottiglie Aperte è anche solidale: in continuazione con l’anno scorso, il ricavato delle masterclass sarà destinato al Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta per il supporto alla popolazione colpita dal sisma del 2016 ad Amatrice e nelle zone circostanti.

Trentodoc protagonista del lunedì

Lunedì 8 ottobre la manifestazione dedica una zona di degutazione a Trentodoc. La presenza di tutte le aziende aderenti all’Istituto e una masterclass guidata da Andrea Grignaffini porteranno gli ospiti alla scoperta delle diverse anime delle Bollicine di Montagna.

Gli Awards

La due giorni assegnerà anche gli Awards di Bottiglie Aperte: i Wine List Awards per la migliore carta dei vini, con un occhio attento non solo a prezzi e varietà, ma anche ad originalità ed estetica che premiamo il mondo della ristorazione italiana suddiviso in sei categorie, dal Wine Bar al ristorante stellato. E i Wine Style Awards assegnati alle aziende per la Miglior Presenza Fieristica, la Miglior Comunicazione Social, il Miglior Sito Web, il Miglior Packaging e il migliore evento aziendale.

Novità di quest’anno, il bando pubblico dedicato alle StartUp del vino. Le giovani società che hanno scelto di investire nel ramo vitivinicolo possono candidare le proprie idee e progetti. Una commissione tecnica composta da Università degli Studi di Verona, Geodetica Italian Stars, Aliante Business Solution e Federico Gordini, fondatore di Bottiglie Aperte, stabilirà i due vincitore di questo concorso al quale andrà il premio Wine Innovation Award. Al primo classificato la somma di 3.000 euro, mentre al secondo gradino del podio Geodetica Italian Solution dedicherà una consulenza gratuita con l’obiettivo di coadiuvare lo sviluppo del progetto.

Tavole Rotonde

Domenica 8 ottobre alle 11,30 una tavola rotonda dedicata ad un argomento di stretta attualità: “Clima vs vino – Vino vs clima. Problematiche e soluzioni”. Un dibattito aperto e documentato per valutare gli effetti negativi del cambiamento climatico sulla viticoltura che vedrà confrontarsi, alla ricerca di possibili correttivi, alcuni dei principali attori del mondo enologico italiano: il presidente dell’Unione Italiana Vini Ernesto Abbona, l’enologo Luca D’Attoma, la coordinatrice del Settore Vino dell’Alleanza delle Cooperative Ruenza Santandrea e il giornalista Daniele Cernilli, moderati da Andrea Grignaffini.

Due i workshop in programma domenica 8 ottobre alle 15, all’insegna delle visioni generazionali del mondo imprenditoriale enologico: “La seconda vita degli imprenditori” e “Imprese 2.0”, promossi da Confindustria Alto Milanese – Gruppo Giovani Imprenditori e Assolombarda.

Lunedì 9 ottobre alle 11.30, in quella che è la piazza finanziaria italiana, si discuterà del rapporto, che si fa sempre più articolato, tra vino e finanza nell’ambito del convegno Wine&Finance che si focalizzerà sulle prospettive di investimento vinicolo a livello nazionale e internazionale e vedrà, nel ruolo di moderatore, il caporedattore di Milano Finanza Patrimoni Aldo Bolognini Cobianchi.

L’appetito vien degustando

L’area food al centro del Palazzo delle Stelline è gestita in questa edizione da “Al Cortile”, ristorante didattico della Food Genius Accademy che vedrà impegnati gli chef e gli studenti della scuola di cucina milanese sia in cucina che in sala con un’offerta food semplice e sana, dal sapore internazionale.

Non possono mancare la zona dedicata al caffè targata Astoria, storico marchio delle macchine per caffè espresso italiano, quella dedicata al caseificio piemontese Giordano e alla sua produzione di formaggi freschi a partire da latte di allevamenti selezionati, gli straordinari grissini artigianali e i prodotti da forno di Mastrocesare, da più di cento anni una delle realtà più qualitative del settore. Dulcis in fundo anche quest’anno un’area dedicata al mondo della cioccolateria e della pasticceria d’elite selezionata da Mario Gordini che – con le sue “Selezioni” – porterà a Bottiglie Aperte la cioccolateria piemontese di Peyrano e di Colle, gli amaretti di Eugenia e uno dei nomi storici della pasticceria milanese, Martesana.

  • Orari: dalle 11 alle 19
  • Ingresso per operatori gratuito previa registrazione sul sito www.bottiglieaperte.it
  • Ingresso per gli appassionati 40 euro, biglietteria online attiva

>> Il programma delle masterclass




La Stracciatella diventa un marchio, patrimonio di tutti i gelatieri bergamaschi

stracciatella marchio gelato

La stracciatella diventa patrimonio dei gelatieri bergamaschi e del territorio intero. Ha mosso oggi il primo passo ufficiale, nella sala di Porta Sant’Agostino in Città alta, il progetto “La Stracciatella il gelato di Bergamo” che fa del famoso gusto un marchio collettivo, in fase di registrazione alla Camera di Commercio.

la signora Pina della MariannaL’operazione – che vede protagonisti i Gelatieri Bergamaschi dell’Ascom insieme alla Camera di Commercio, alla famiglia Panattoni e alle aziende della filiera del gelato – ha dapprima sgomberato il campo sull’origine del goloso mix tra gelato fiordilatte e croccanti scaglie di cioccolato fondente, oggi presente pressoché in tutte le gelaterie.

Gli studi della storica del gelato Luciana Polliotti, che hanno preso in considerazione i testi di gelateria e i ricettari dei grandi cuochi dalla fine del 1600 agli anni Sessanta del secolo scorso, non hanno infatti trovato traccia di un simile preparato fino al 1961, la data nella quale Enrico Panattoni, alla Marianna di Colle Aperto, ha messo sul cono, dopo non poche prove, la sua versione gelata della minestra “stracciata” di origine romana.

stracciatella gelato di Bergamo - plateaI natali del gusto, dunque, paiono finalmente assodati. Ma non basta. Il progetto – curato dall’agenzia Multi – si è concretizzato con la disponibilità della famiglia Panattoni a condividere con i colleghi gelatieri quella specialità che ha reso La Marianna una delle principali mete golose della città.

Sono così nati un disciplinare, un logo, un kit promozionale che identificherà le gelaterie che propongono la “vera” stracciatella e che permetterà di raccontare la storia di quel gelato ai clienti. L’origine bergamasca sarà anche sviluppata fuori dalle gelaterie, avrà spazio sui social media e vivrà il suo momento clou in una festa di primavera che debutterà l’anno prossimo, ma potrà anche ispirare collaborazioni con aziende della moda, dell’arredo, del design.

Insomma la Stracciatella vuole diventare un simbolo di Bergamo, farsi conoscere meglio dai cittadini e ai turisti, sempre più mossi da interessi enogastronomici. Un testimonial tanto semplice quanto diretto non solo delle buone gelaterie artigianali ma di una filiera, quella del made in Bergamo, che è tra le più importanti a livello internazionale mondiale e comprende produttori di macchine, di ingredienti, arredi, contenitori, coni.

La valorizzazione della Stracciatella si muove, infatti, nell’ambito di ExpoGelato, l’evento food realizzato nel centro di Bergamo durante Expo 2015 che ha messo in rete verticale i diversi attori del settore.

Il presidente dei Gelatieri Bergamaschi, Massimo Bosio
Il presidente dei Gelatieri Bergamaschi, Massimo Bosio

«La stracciatella è uno dei gusti più famosi al mondo – ha ricordato durante la presentazione Massimo Bosio, presidente dei Gelatieri Bergamaschi – e con questo progetto vogliamo diffondere il fatto che è nato a Bergamo, un dato di sicuro valore per il territorio. È anche un gusto che ha come base il latte, importante produzione soprattutto per le nostre montagne, perciò la stracciatella bene rappresenta la tipicità e insieme la raffinatezza che, con il cioccolato, il gelatiere è in grado di dare al prodotto».

In Bergamasca le gelaterie artigianali sono 280, danno lavoro a 1.100 persone, producono annualmente 5.200 tonnellate di gelato per un fatturato di circa 70 milioni di euro.

Il marchio “La Stracciatella il gelato di Bergamo” è stato tenuto a battesimo dal direttore dell’Ascom Oscar Fusini, dal vicesindaco di Bergamo Sergio Gandi e da Maria Paola Esposito, segretario generale della Camera di Commercio. La genesi del gusto è stata illustrata dalla studiosa del gelato Luciana Polliotti e da Niccolò Panattoni, nipote dell’inventore, mentre Roberta Garibaldi, direttore scientifico di East Lombardy, che abbraccia anche il “progetto stracciatella”, e Giovanna Sainaghi, direttore di Visit Flanders, l’agenzia di promozione turistica delle Fiandre, hanno evidenziato il forte appeal turistico dei prodotti enogastronomici e le numerose iniziative che si possono costruire attorno al cibo per fare in modo che una località sia sulla bocca di tutti.

niccolò panattoniOra tocca ai gelatieri appropriarsi della “Stracciatella Doc” prendendo parte al progetto. Mentre la famiglia Panattoni, per voce di Niccolò, è «felice di condividere la storia della stracciatella e certa che nonno Enrico sarebbe orgoglioso di sapere che la sua stracciatella è diventata il gelato di Bergamo». «Non è con le chiusure – commenta il nipote – ma con le sinergie, lo scambio di idee e la collaborazione tra commercianti che si cresce».




Dal Formai de Mut ai vini, al via le sagre d’autunno di Branzi

Ha un’origine antica la Fiera di San Matteo a Branzi. Le prime notizie risalgono al Settecento, ma è probabile che, al momento dell’abbandono degli alpeggi nel mese di settembre, il paese fosse punto d’incontro di malghesi e commercianti già in pieno Medioevo.

Inizialmente solo fiera dei formaggi, nel 1877 è diventata anche fiera del bestiame ed anche oggi le due attività convivono nell’appuntamento organizzato dal Comune sabato 23 e domenica 24 settembre, nella tensostruttura in via Cagnoli e nell’area esterna.

formai dei mutLa manifestazione ha come fulcro la mostra zootecnica e il concorso del Formai de Mut Dop, ma offre anche tante occasioni per conoscere da vicino la montagna, l’allevamento e i formaggi. Tra le iniziative del programma ci sono infatti dimostrazioni di caseificazione del Formai de Mut, degustazioni guidate dai maestri assaggiatori Onaf, laboratori didattici sul formaggio, sul pane, sulla vendemmia, sulle erbe, e poi passeggiate con i pony, minialpeggio, prove di mungitura.

Domenica alle 10.30 l’approfondimento è affidato al convegno dal titolo “Il Formai De Mut dell’Alta Valle Brembana Dop, questo s… conosciuto! dalle origini ai giorni nostri, chi è, come si riconosce, quale è il suo valore socioeconomico e non solo…”.

Per pranzo e cena ci si potrà accomodare al ristoro della tensostruttura o in uno dei sei ristoranti convenzionati con la festa che offrono menù tipici a prezzi che vanno dai 25 ai 28 euro: Agriturismo Alle Baite, ristorante Corona, Il Caminetto, Da Bettina, Pedretti e Old Fox.

La Fiera di San Matteo inaugura la stagione delle sagre autunnali a Branzi, che proseguirà con la Festa della Taragna Bergamasca, il fine settimana successivo (30 settembre – 1 ottobre), e con la rassegna “I vini italiani incontrano i prodotti locali”, sabato 7 e domenica 8 ottobre. Nell’occasione, nei ristoranti di Branzi sarà possibile gustare un menù tematico abbinato ad un vino regionale, frutto del gemellaggio tra ognuno dei ristoranti convenzionati con una delle cantine presenti alla kermesse.

>>Fiera di San Matteo – il programma 2017

>> I menù dei ristoranti convenzionati




Vino e formaggio, Donizetti ispira due nuove specialità

Gaetano Donizetti come marchio della città, capace di veicolare il nome di Bergamo nel mondo. È un obiettivo che la Fondazione Donizetti e il territorio stanno condividendo, con iniziative che portano la musica e la figura del compositore fuori dai teatri.

Anche il cibo assume il ruolo di testimonial e così, dopo il Donizetti Spriss, aperitivo creato da Toni Foini de Le Iris, il liquore Elisir d’amore delle Distillerie di Sarnico, la serie di cioccolatini del Balzer, senza contare la già famosa torta Donizietti, arrivano altre due chicche ispirate al famoso musicista.

La Cantina Le Corne di Grumello del Monte, azienda con la vigna a corpo unico più estesa della provincia di Bergamo, orientata alla riqualificazione del territorio e alla produzione di vino nella cornice della coltivazione biologica, dedicherà annualmente una riserva numerata all’opera di Donizetti che compie 200 anni (progetto #donizetti200): quest’anno sarà il pinot nero di Bergamo “Divenire – Pigmalione”.

Il caseificio Defendi di Caravaggio, azienda familiare con oltre 150 anni di esperienza nella produzione di formaggi Dop lombardi come gorgonzola, taleggio e specialità con latte di bufala, ha invece in produzione la “Furtiva Lagrima”, un erborinato che nasce dall’unione di un gorgonzola selezionato dalla consistenza particolarmente cremosa e accurati ingredienti che vanno dalle confetture a granelle di cereali.

Ecco come i produttori raccontano la propria ispirazione donizettiana

Le Corne, il vino dedicato ai 200 anni della prima opera scritta da Gaetano Donizetti

le corne«Oggi il vino Pinot nero rappresenta, in quel di Bergamo, un’alternativa ai “tagli bordolesi” che tanto hanno sostenuto lo sviluppo enologico di questa terra. La lungimiranza del titolare, che 10 anni fa decise di piantare a Grumello del Monte questo vitigno ci permette oggi di produrre un “nettare” singolare; capace di risvegliare sensazioni nascoste e sopite nel tempo e nella monotonia della vita d’oggi!

Prodotto senza chimica, lentamente, solo l’intelletto umano e la pazienza di saper attendere. Un vino irruento e scontroso nella sua giovinezza, sfrontato e irriverente; non si concede mai a coloro che non lo sanno ascoltare, a coloro che non sanno percepire la sua profondità, a coloro che non sanno attendere! Come un’opera di Donizetti mai delude, la sua acidità unita alle note fruttate e minerali sa solleticare il palato predisponendo la nostra mente a piacevoli pensieri, sempre garantendo un crescendo sensuale e trascinante».

Formaggi Defendi: La furtiva lagrima, il gorgonzola cremoso si rifà all’aria più celebre

«Una ricetta segreta che come la complessità di un’aria non può essere svelare o descritta, ma solo ascoltata e assaggiata. Siamo molto felici di aver aderito a questo progetto perché già da anni i nostri prodotti portano nel mondo la genuinità dei formaggi e dei pascoli bergamaschi e la cultura del nostro territorio. Tempo fa abbiamo dedicato a Caravaggio e ai suoi dipinti alcuni prodotti della nostra gamma. Oggi dedichiamo a Gaetano Donizetti un omaggio legato anche al ricordo di nostro padre, grande appassionato d’opera e figura centrale nella storia dell’azienda».

Le due nuove specialità sono state annunciate all’apertura di DoReDrink, occasioni conviviali promosse dalla Fondazione Donizetti per condividere con la città idee, spunti, informazioni e approfondire la programmazione della nuova stagione lirica che avrà inizio a ottobre al Teatro Sociale».




I bergamaschi a Cheese: Presìdi, aziende e pure la birra

 

L'Agrì di Valtorta
L’Agrì di Valtorta

L’undicesima edizione di Cheese scalda i motori. La grande manifestazione casearia organizzata, ogni due anni, da Slow Food Italia e Città di Bra è in programma dal 15 al 18 settembre nella cittadina incastonata tra Langhe e Roero. Quest’anno il focus è sui formaggi rigorosamente a latte crudo e sulle storie di centinaia di allevatori e casari eroici provenienti da tutto il mondo.

Folta, come sempre, la pattuglia delle aziende bergamasche. A cominciare dai Presìdi Slow Food che sostengono produzioni tradizionali e di piccole dimensioni che altrimenti andrebbero perdute. Dalla Bergamasca arriveranno quello dell’Agrì di Valtorta e dello Stracchino all’antica delle valli Orobiche.

Per quanto riguarda le aziende, l’appuntamento è in piazza Carlo Alberto e piazza Roma, con il Mercato italiano e internazionale di Cheese che espone i migliori prodotti di casari, pastori, formaggiai e affinatori italiani e di tutto il mondo. Ci saranno Quattro Portoni di Cologno al Serio, Casarrigoni di Taleggio, Arrigoni Battista di Pagazzano, presente con il consorzio Gourm.it, La Via Lattea di Brignano Gera d’Adda e Sergio Arrigoni di Taleggio.

In piazza Spreintenbach troverà posto, invece, la Piazza della birra, e tra i birrifici artigianali presenti è stato selezionato anche il Birrificio Indipendente Elav di Comun Nuovo.

Per il resto, la quattro giorni offre appuntamenti, iniziative e prodotti di ogni tipo, dalle piazze tematiche ai laboratori, dagli incontri alle degustazioni, agli spettacoli.

Tutte le info su cheese.slowfood.it




Gazzaniga, la “Follia” di Daniele che vuole portare in tavola anche le meduse

Daniele Cortesi, 28 anni
Daniele Cortesi

La Follia di Daniele Cortesi è quella “sana”, la capacità di mettersi in gioco anche quando il senso comune spingerebbe ad andare sul sicuro. È così che tre anni e mezzo fa, all’età di 25 anni, ha aperto il suo ristorante scegliendo di fissare nell’insegna quell’atto di coraggio e volontà che condivide con la fidanzata Valeria Tiraboschi, appena 21enne all’epoca dei fatti.

Il locale si trova a Gazzaniga, in via Dante 9, nel centro storico. Trenta posti che permettono ai due di gestire praticamente da soli cucina (lui) e sala (lei).

Il giovane chef è stato una lieta sorpresa nel corso della dimostrazione organizzata dai Macellai Ascom alla recente Fiera di Sant’Alessandro, un’iniziativa che ha voluto mostrare la professionalità degli operatori e offrire ai visitatori le dritte giuste per scegliere e cucinare un buon piatto di carne. Cortesi ha spaziato dalle preparazioni classiche ai tocchi creativi, come i chicchi di melograno sul carpaccio o lo stufato arricchito con cacao e cioccolato fondente.

È questo anche lo stile della sua cucina, che non disdegna prodotti e abbinamenti insoliti e ricercati, frutto dell’esperienza internazionale. Diplomato alla scuola alberghiera di Nembro, Cortesi, infatti, non si è lasciato sfuggire l’occasione di vedere come vanno le cose dall’altro capo del mondo e dopo il cursus di rito Sardegna-Val Gardena-Inghilerra è volato al The Venetian di Macao, gemello dell’omonimo hotel casinò di Las Vegas che ricrea palazzi e canali di Venezia: un colosso da 3.000 suite e 18mila dipendenti, settimo tra gli edifici più grandi al mondo, primo degli alberghi.

«In Cina ci sono rimasto sei mesi – ricorda – poi una serie di circostanze mi ha fatto decidere di rientrare. Del resto, avevo già ben chiara l’idea di aprire un locale mio e di chiamarlo proprio La Follia, che dice della mia voglia di provarci. È vero, i tempi non sono dei migliori e siamo giovani, ma finché non ci si butta non si può sapere come andrà. Noi l’abbiamo fatto, scegliendo una dimensione che possiamo gestire. Non è semplice, ovviamente, ma le soddisfazioni pian piano arrivano».

ristorante La Follia - Gazzaniga (1)«Un pizzico di “follia” sta anche nel menù – evidenzia -. Lavorare in estremo Oriente e in un ambiente internazionale mi ha fatto conoscere tanti prodotti e sapori e la nostra proposta vuole appunto offrire qualcosa di diverso. Secondo me chi esce a cena deve trovare piatti che non mangia a casa. È difficile farlo capire in un contesto come il nostro, in cui si dà più valore all’abbuffata, ma ci proviamo».

La lista è essenziale: quattro proposte (due di terra e due di mare) di ciascuna portata – antipasto, primo, secondo – più i dessert. Il menù degustazione permette di assaggiare tutti i piatti (di pesce o di carne) al costo di 55 euro, acqua e vino compresi. Tra le ricette che meglio descrivono la sua cucina, Daniele Cortesi cita la tartare di cobia (uno squaletto che nel piatto ricorda merluzzo e ricciola indicato come il pesce del futuro per la sostenibilità dell’allevamento) con yogurt di ravanelli e brunoise di zucchine, gli gnocchi di patate e maggiorana con crudo di gambero rosso, piselli e zenzero, il filetto di storione in crosta di pane e basilico, cous cuos in caponata di verdure dell’orto.

Cappuccino e brioche? In realtà è una zuppa di patate e funghi con spuma al parmigiano con croissant salato
Cappuccino e brioche? In realtà è una zuppa di patate e funghi con spuma al parmigiano con croissant salato

Vero e proprio simbolo del locale è diventato il cappuccino, una zuppa di patate e funghi con spuma al parmigiano, servita in tazza come al bar, accompagnata da un croissant salato. L’attenzione è anche alle nuove tecniche, con cotture sottovuoto, marinature e affumicature. Il menù cambia con le stagioni e non mancano le serate a tema (la prossima è sui porcini, il 15 e 16 settembre, ma ci sono anche quella sul pesce crudo, sui tartufi, la serata bergamasca e quella sarda).

E chissà che la follia dello chef non vada oltre. «In futuro mi piacerebbe osare un po’ di più – confessa -. Tra i cibi più strani che ho assaggiato in Cina e che più mi sono piaciuti c’è la medusa. Devo solo capire come fare ad averla… ».

 




Bake Off Italia, derby bergamasco nella sfida al miglior pasticciere

il set di bake off italia
In nuovo set del programma è caratterizzato da un “Mexico mood” che rende omaggio alla pittrice Frida Kahlo

Carlo o Rosalind? Gli appassionati bergamaschi di Bake Off Italia – il talent show televisivo che mette in sfida pasticcieri dilettanti condotto da Benedetta Parodi su Real Time – nella nuova edizione potrebbero essere combattuti nella scelta del beniamino locale.

Tra i 16 concorrenti che nella puntata di selezione andata in onda ieri sera si sono aggiudicati l’accesso al programma ben due provengono, infatti, dalla nostra provincia.

Sono Carlo Beltrami, 36 anni, serramentista di Casnigo, e Rosalind Pratt, 44 anni, inglese di origine, vive ad Adrara San Martino e fa l’insegnate madrelingua.

Hanno avuto la meglio tra i 50 cultori del mondo dolce riuniti nel prato di Villa Annoni di Cuggiono (Mi) per contendersi una postazione nel mitico “tendone” dove si svolgono le prove del contest, sotto gli occhi attenti (per non dire dei palati) dei giudici Ernst Knam, maestro di cioccolateria, Clelia D’Onofrio, direttrice della rivista Il Cucchiaio d’Argento, e Damiano Carrara, pasticciere lucchese che spopola negli Stati Uniti con la sua catena di pasticcerie e in tv, nuovo volto di questa quinta edizione.

Carlo e Rosalind hanno convinto con la prova “cavallo di battaglia” e quella tecnica. Qualche brivido lo ha corso Carlo quando ha visto crollare sotto il peso dei fiori di frutta il cestino di frolla realizzato per la prova “wow” che chiedeva di stupire con una flower cake. È stato però salvato dalla competenza e dalla precisione dimostrata nel corso dell’intera selezione.

La gara ora entra nel vivo. Le puntate, in onda di venerdì alle 21.10 (il canale è il 31), saranno tutte a tema e scandite da tre sfide: la prova creativa, quella tecnica e la spettacolare prova “wow”.

Intanto i due concorrenti si presentano così

Rosalind

Rosalind - bake offInglese d’origine, vive in Italia da 15 anni, ma ancora conserva un forte accento britannico. È mamma di quatto figli e moglie innamoratissima. Dopo aver girato moltissimo per studio e lavoro in gioventù, ora fa l’insegnante d’inglese madrelingua. Vive con la famiglia in una fattoria in mezzo alle montagne e quando non deve tenere lezioni si occupa dell’orto e degli animali. Sorridente ed emotiva, rappresenta alla perfezione lo spirito British, sempre molto pacato e diplomatico, ma in gara potrebbe tirare fuori le unghie…

Cavallo di battaglia: Drip Cake

Carlo

Carlo - bake offMarito e padre di famiglia, Carlo è il classico esempio di come un hobby possa trasformarsi in una grande passione. Posatore serramentista, Carlo è un uomo semplice, che pone la famiglia prima di tutto. Ha tre figli, Marco, Silvia e Giada, che sono il suo orgoglio e fonte d’ispirazione per le sue ricette. Buono d’animo cerca sempre di aiutare chi è in difficoltà. Appassionato di corsa in montagna, è molto tenace e determinato. Vuole vincere Bake Off per cambiare la sua vita e fare di questa sua passione il suo lavoro.

Cavallo di battaglia: Guscio frolla al mais integrale, confettura di pere, frangipane noci e mais e ganache di cioccolato fondente




Bolognini, la trattoria storica non teme le novità

Altre due insegne bergamasche sono recentemente entrate a far parte degli indirizzi storici della ristorazione. Si tratta della “Trattoria Bolognini” di Mapello e della “Piccola Trattoria da Tite” di Valsecca che si sono recentemente aggiudicate il riconoscimento di “Storica Attività” dalla Regione Lombardia. Il titolo viene assegnato a chi può vantare almeno 50 anni di storia, mantenendo inalterati i propri prodotti, l’insegna e possibilmente la gestione e la sede fisica. Conosciamo la Trattoria Bolognini

 

Trattoria Bolognini - la famiglia al completoA Mapello, a pochi passi da Sotto il Monte, paese natale di Papa Giovanni XXIII, c’è un locale che dal secondo dopoguerra rappresenta un vero e proprio punto di riferimento culinario per l’Isola bergamasca. La Trattoria Bolognini, così come la conosciamo oggi, venne aperta dal 1963 ma le sue origini risalgono a parecchi anni prima.

«Era il 1947 quando i miei bisnonni Pietro Bolognini e Caterina Donadoni aprirono la “Frosca” in località Piana di Sotto dove producevano vini. Poi dal 1951 l’attività diventò Circolo Arci Enal», racconta Romina Bolognini che insieme al padre Giambattista, al fratello Cristian e alla mamma Maria Grazia Panzeri è oggi al timone di questa storica attività che si tramanda da decenni. Dal 1963 il locale cambiò insegna in “Trattoria” con nonno Natale e la moglie Felicità Roncalli e, nel 1970, venne spostata nell’attuale location in via Divisione Alpina Tridentina. Dal 1975 Gianbattista, dopo anni di lavoro a fianco di Felicità, prese le redini del Bar Trattoria insieme alla moglie Maria Grazia.

Ora il locale, che dal 1995 conta anche sul prezioso aiuto della figlia Romina, guarda al futuro senza perdere di vista le tradizioni che lo ancorano al territorio. «Ho sempre cercato di tenermi al passo coi tempi unendo tradizione e innovazione e frequentando corsi di aggiornamento e di cucina – spiega Romina – . Abbiamo anche una fattoria portata avanti da mio fratello Cristian. Grazie alla passione per la tradizione contadina che si tramanda da generazioni, il raccolto delle nostre terre e l’allevamento dei nostri animali riusciamo ancora a offrire cibi genuini e a chilometro zero. Produciamo anche tre varietà di vini: rosso, bianco incrocio Manzoni e filtrato dolce».

Trattoria Bolognini - Mapello

Tra gli antipasti il salame nostrano non manca mai, abbinato ad altre gustose specialità, come la pancetta o la testina, che provengono direttamente dall’azienda agricola. E ancora: cascata di crudo e pere; involtini di bresaola e caprino; pizzette e sfogliatine; taglieri di formaggi misti con confetture; crostino con pancetta e castagne in agrodolce; vol au vent con salsa sfiziosa. Tra i primi, oltre ai classici casoncelli, ci sono vari tipi di pasta fatta in casa il cui ripieno varia a seconda delle stagioni con asparagi, canapa, speck, scamorza. C’è poi il risotto con mirtilli e porcini, un abbinamento che, assicura Romina, «ai clienti piace tantissimo». I secondi vengono preparati con carne di vitellone di provenienza della fattoria Bolognini: da provare i bocconcini con la polenta. Infine le crostate, tutte rigorosamente fatte in casa con frutta di stagione.

«Nel corso degli anni – prosegue Romina – il nostro menù si è evoluto per andare incontro alle esigenze della clientela. Se prima ci chiedevano solo salame, casoncelli e formaggi, oggi la scelta cade su cibi più ricercati. La gente è più attenta a ciò che consuma e soprattutto rispetto a un tempo si mangia meno, le grandi abbuffate dall’antipasto al dolce non si usano più. Tutte le domeniche proponiamo un piatto unico che varia a seconda delle stagioni più un tris di dolci. Per i più golosi c’è anche un menù degustazione con antipasto, casoncelli, carne coi funghi e dolci. Ci stiamo adattando anche ai vegani con pietanze naturali e integrali».

via Divisione Tridentina, 11
Mapello
tel. 035 908173

 




Moscato di Scanzo, che Festa! Ecco il programma

festa moscato di scanzo (3)

La Festa del Moscato di Scanzo e dei sapori scanzesi sfodera anche quest’anno un programma intenso. La 12esima edizione si terrà dal 7 al 10 settembre e avrà come fulcro il tradizionale percorso, nel borgo storico di Rosciate, tra i produttori associati alla Strada del Moscato di Scanzo, che proporranno in degustazione il proprio passito (a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, l’unica della Bergamasca e la più piccola d’Italia) insieme ad altri vini, miele, olio, formaggi e prodotti da forno, tutti provenienti dalle colline scanzesi. Non mancherà nemmeno il gelato al Moscato di Scanzo.

La Festa inizierà giovedì 7 settembre con la simpatia del cabarettista e attore Leonardo Manera e lo spettacolo “Segnali di vita” e la partecipazione di alcuni giocatori dell’Atalanta.

Si continua venerdì 8 con la partecipazione delle atlete della Foppapedretti Volley e, a seguire, con lo spettacolo comico dell’artista bergamasco Il Vava77 “TOURnée  Söbet 2017”.

festa moscato di scanzo (2)Sabato 9 l’appuntamento sarà con la tradizionale sfilata e con il Palio del Moscato di Scanzo, una gara di pigiatura dell’uva tra contrade, disputata dai bambini delle scuole materne di Scanzorosciate. Sempre per i più piccoli, dalle 17, ci sarà la possibilità di incontrare e vedere all’opera il fumettista Luca Rota Nodari, creatore della mascotte del Moscato di Scanzo, il Mosgatto e del suo fumetto. Alle 18.30 si terrà il consueto momento istituzionale con uno show-cooking nel teatro dell’oratorio di Rosciate, condotto dallo chef della Nazionale Italiana Cuochi Francesco Gotti e lo chef della Nazionale Italiana Cuochi Junior Andrea Tiziani, che vedrà protagonisti i prodotti delle Terre del Vescovado. Durante lo show-cooking il servizio per la degustazione del Moscato di Scanzo sarà gestito da Onav Bergamo.

La mattina di domenica 10 grande appuntamento con la seconda edizione della “Moscato di Scanzo Trail”, una gara di corsa tra colline, vigne e cantine di Scanzorosciate (per chi non è allenato c’è invece la “Moscato di Scanzo Family Walk”, versione non agonistica della corsa con un percorso più “soft”). Durante la mattinata si terranno anche le tradizionali camminate guidate lungo gli itinerari della Strada del Moscato (su prenotazione). Nel pomeriggio l’associazione culturale musicale Rataplam si esibirà in “Storie bergamasche cantate” e balli popolari, inoltre, nelle vie del borgo si terranno gli interventi teatrali a cura di Erbamil. Alle 18, in Piazza Alberico, si terrà in contemporanea mondiale il #Fencingmob 2017 – Flash mob di scherma, a cura di Scherma Bergamo.

A fare da cornice della Festa del Moscato di Scanzo sarà poi il tradizionale binomio tra vino e musica: per tutta la durata della Festa, le vie del borgo saranno animate dai ritmi di 15 gruppi musicali che spazieranno dal rock al pop internazionale fino alla musica leggera italiana e alla nuova proposta di musica underground. Oltre agli angoli musicali, che saranno allestiti lungo le vie del borgo, sul palco principale di piazza Alberico si esibiranno tre big: giovedì, musica internazionale con i “BBBand”; sabato, tributo ufficiale ai Pooh con i “Boomerang”; domenica, i grandi successi Pop & Rock con gli “Hi Five”.

Novità per l’edizione 2017 è la nuova rassegna musicale underground “In Vino Veritas”, con la direzione artistica dell’associazione Sotto Alt(r)a Quota, nelle figure di Michela Benaglia e Andrea Manzoni. Una proposta originale e di qualità che si dirama su due palchi, elettrico e acustico, per dar vita a una nuova rassegna musicale tra le vie del Moscato di Scanzo. Due atmosfere ben distinte e nove artisti, che alle spalle hanno una ricerca musicale personale e un approccio innovativo e sperimentale.

moscato scanzoDal cuore di piazza Alberico la Festa continuerà in via degli Orti, coinvolgendo sia la struttura scolastica sia il piazzale. Nel parco della scuola media l’Orto didattico più grande d’Italia, mentre nella struttura scolastica verranno proposti concerti, corsi e laboratori con Fisar (Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori), Ais (Associazione Italiana Sommelier) e il Laboratorio del Gusto con Slow Food Bergamo. Ma non finisce qui, all’orario di Rosciate alcuni produttori associati alla Strada del Moscato e altri professionisti proporranno laboratori e corsi. Inoltre, presso la struttura scolastica, sarà allestita un’area bimbi, dove in tutta sicurezza potranno giocare e divertirsi, oltre ad incontrare gli animali della fattoria.

Ci sarà anche quest’anno un ristoro principale con piatti tradizionali e grigliate, affiancato da altri tre punti food dove sarà possibile fare spuntini e pasti veloci a base di prodotti locali.

Dopo il successo degli scorsi anni, la Festa del Moscato di Scanzo sposerà l’arte ospitando una pluralità di linguaggi all’interno del suggestivo borgo storico di Rosciate, con la direzione artistica dell’associazione Sotto Alt(r)a Quota. Forme artistiche che troveranno sede lungo le strade della Festa e nella quattrocentesca Chiesa di Santa Maria Assunta: “Abitare l’incontro” installazioni artistiche, “Le rughe sono come strade” mostra fotografica, “Cinemoscato” la proiezione su mura storiche di un film d’autore, “Moscáns” l’inedito ed originale gioco da tavolo del Moscato di Scanzo. Senza dimenticare i concorsi: addobbi case e vetrine e MoscaT-shirt, le magliette d’artista del Moscato.

Quanto all’accesso, viene confermato il servizio navetta gratuito messo a disposizione dal Comune in collaborazione con Atb, che permetterà ai visitatori di lasciare l’auto nei parcheggi convenzionati e di raggiungere comodamente la Festa.

Laboratori e degustazioni

VENERDÌ 8 SETTEMBRE

ore 20.30 – ORATORIO

“Il miele e il suo mondo” – a cura dell’azienda agricola Martellini. Costo 5 euro a persona, inclusi assaggi e mignon di miele in regalo (iscrizioni@stradamoscatodiscanzo.it).

ore 20 – SCUOLE VIA DEGLI ORTI

“Questo è il passito” – introduzione mediata dall’enologo sulle peculiarità territoriali. Degustazione ragionata Ais di sei differenti bottiglie. Abbinamenti culinari con possibilità d’assaggio. Contributo aggiuntivo alla realizzazione dell’evento: 25 euro soci Ais, 30 euro  non soci. Per informazioni e prenotazioni: Roberta Agnelli (347 7321538; mail: roberta.agnelli@aislombardia.it) Luigi Mascheretti (349 2676432; mascherettiluigi@libero.it).

SABATO 9 SETTEMBRE

ore 17.30 – ORATORIO

“Dall’oliva all’olio e alla bruschetta bergamasca” – a cura dell’azienda agricola Il Castelletto. Costo 5 euro a persona (iscrizioni@stradamoscatodiscanzo.it).

DEGUSTAZIONI FISAR – SCUOLE VIA DEGLI ORTI

ore 15

In vigna con Fisar – le diverse forme di allevamento della vite, l’importanza della viticoltura nella valorizzazione dei territori (attività adatta anche ai bambini). Costo 10 euro.

ore 16.30

Storia dei dolci contadini della Lombardia – spiegazione della storia e degustazione di due dolci tipici della tradizione contadina lombarda, in abbinamento un Moscato di Scanzo (attività adatta anche ai bambini). Costo 10 euro.

ore 18

Aperitivo didattico con Fisar- buffet gourmet e vini in abbinamento selezionati dai sommelier Fisar Monza. Costo 20 euro.

ore 20 e ore 21.30

Il Moscato di Scanzo e i suoi abbinamenti – due grandi dolci italiani in abbinamento al Moscato di Scanzo. Costo 15 euro.

Tutte le attività Fisar sono confermate al raggiungimento di minimo 20 partecipanti (iscrizioni 039 323036 – info@fisarmonza.it)

DOMENICA 10 SETTEMBRE

ore 14.30 – ORATORIO

“Il galateo a tavola per bambini e ragazzi” – età 6-13 anni, durata 2 ore; costo 8 euro (iscrizioni@stradamoscatodiscanzo.it)

ore 17 – ORATORIO

“L’arte del ricevere il galateo a tavola” (adulti) – durata 2 ore; costo 10 euro (iscrizioni@stradamoscatodiscanzo.it)

ore 17  – SCUOLA VIA DEGLI ORTI

“Laboratorio del Gusto” – degustazione guidata di tre Moscato di Scanzo in abbinamento al formaggio erborinato “Blu di bufala” del caseificio Quattro Portoni di Cologno al Serio. Organizzato dalle Condotte Slow Food di Bergamo, Bassa Bergamasca e Valli Orobiche. Costo di 10 euro (prenotazione obbligatoria: prenotazioni@slowfoodbergamo.it).

>>Il programma completo 




Escursione con gusto, a Mezzoldo c’è il Cheese Trekking

La-casere-di-Mezzoldo

I sentieri si arricchiscono di gusto in alta Val Brembana. Venerdì 18 agosto a Mezzoldo c’è il Cheese Trekking, un’escursione guidata da un accompagnatore professionale per scoprire le bellezze del territorio e gli alpeggi, corredata da soste di approfondimento ambientale su botanica, fauna e geologia, visita e pranzo in alpeggio con i prodotti a chilometro zero.

Il ritrovo è alle 9 al parcheggio del rifugio Madonna delle Nevi, il rientro è previsto per le ore 16. Il dislivello da affrontare è di 500 metri, la difficoltà è quella del sentiero “Escursionistico”. Sono richiesti abbigliamento da escursionismo e scarponi, consigliati i bastoncini da trekking.

Il costo di partecipazione è di 20 euro, incluso il pranzo in alpeggio, di 12 euro per i bambini fino ai 12 anni.

La giornata – che sarà replicata lunedì 4 settembre – è organizzata da Altobrembo, l’associazione di promozione turistica e coordinamento territoriale dei comuni di Averara, Cassiglio, Cusio, Mezzoldo, Olmo al Brembo, Ornica, Piazza Brembana, Piazzatorre, Piazzolo, Santa Brigida e Valtorta alla quale partecipano anche operatori turistici, commercianti, artigiani, aziende agricole e associazioni.

L’escursione viene confermata al raggiungimento di minimo 10 partecipanti. L’iscrizione è obbligatoria (tel. 348 1842781 – info@altobrembo.it)