Milano, ora anche il cibo ha il suo fuorisalone

weekandfood

Come succede per mobili, design e arredamento, a Milano anche il cibo si appresta a vivere il suo fuorisalone. Accanto alla fiera internazionale di settore Tuttofood, in programma alla Fiera di Rho-Pero dall’8 all’11 maggio, debuttano infatti quest’anno le manifestazioni diffuse nelle location più di tendenza della città.

Il programma ideato da Tuttofood si chiama Week&food e grazie alla collaborazione con Comune di Milano, Regione Lombardia, Confcommercio, Fondazione Feltrinelli e JRE Jeunes Réstaurateurs si è ampliato fino a diventare Milano Food City, la prima food week della città.

Gli appuntamenti vanno dal 4 all’11 maggio e comprendono show-cooking, aperitivi a 5 stelle, circuiti esperienziali tra i ristoranti, degustazioni e street food. L’intento, proseguendo sulla strada tracciata dall’Expo, è dare vita ad una grande festa del cibo di qualità senza dimenticare una riflessione sulla naturalità, la sostenibilità e la lotta allo spreco alimentare. In particolare, il tratto distintivo degli eventi Week&food è il ruolo da protagonisti degli espositori e delle associazioni di categoria che per la prima volta usciranno dai cancelli della fiera per condividere anche con foodies, viaggiatori e tutti i cittadini le eccellenze di solito riservate in anteprima ai professionisti del settore in manifestazione.

Gli eventi e gli appuntamenti conviviali

Al The Mall di Porta Nuova, dal 4 al 7 maggio andrà in scena Taste of Milano, il festival dove gli chef stellati incontrano il grande pubblico.

Dal 6 al 10 maggio, al Superstudio Più di via Tortona 27, Tuttofood sarà partner di Italian Gourmet, una 5 giorni non-stop di eventi dedicati alla grande tradizione enogastronomica italiana in diverse aree tematiche: entertainment, cultura, cibo, workshop.

Il 5 maggio alle 19 è in programma la festa con cui saranno riconsegnati alla città i Dazi dell’Arco della Pace, che ospiteranno eventi serali facendo eco alle iniziative sparse in città. Sempre ai Dazi, la mostra “Design for Food” realizzata da ADI (Associazione del Disegno Industriale) illustrerà come il design sia parte essenziale di uno dei comparti più importanti del Made in Italy.

In giro per la città

Tra le iniziative diffuse, “Le fermate del Gusto” articoleranno per tutta la settimana percorsi di street food tra corso Garibaldi, piazza XXV aprile e vie limitrofe, oltre che in piazza XXIV maggio e Nuova Darsena, protagonisti Apecar, food truck e pop-up sempre più gourmand.

Nelle serate dell’8 e 9 maggio, i migliori ristoranti e locali di Milano proporranno degustazioni di piatti, menù, vini, cocktail dedicati, con il nome di Week&food experience.

Dall’8 all’11 maggio con il progetto FoodFriends si ampliano i circuiti dedicati al commercio con quattro percorsi: FoodFriends Day con assaggi nei negozi e mercati coperti e degustazioni in ristoranti e bar; FoodFriends Night con feste in alcune vie della città; FoodFriends Weekend dedicato all’accoglienza e infine FoodFriends Charity con la “FoodFriends doggy bag” e la “FoodFriends sustainability week” per la lotta allo spreco alimentare.

Infine, dal 3 al 9 maggio, al punto vendita de Il Viaggiator Goloso in viale Bellisario 1-3 si potrà diventare giurati di un’innovativa modalità di concorso: Cheese for People Awards, un premio che intende valorizzare i formaggi tipici italiani attraverso assaggi “al buio”.

Per riflettere

Week&food sarà anche riflessione e consapevolezza. In collaborazione con FederBio, sabato 6 il Palazzo Giureconsulti in via Mercanti ospita la Festa del Bio, con produttori, aziende, consumatori, giornalisti, blogger e aperta a millennials, studenti, bambini e adulti.

Intanto dal 4 al 10 maggio, la Fondazione Feltrinelli in viale Pasubio sarà animata da dibattiti, laboratori, talk e spettacoli con la partecipazione di protagonisti nazionali e internazionali impegnati in attività istituzionali, associative, imprenditoriali, di ricerca e culturali.

Oltre Milano

Alla Sapore in Lombardia Lounge presso il Roses Restaurant del Rosa Grand Hotel, in piazza Fontana, dal 7 all’11 maggio ci si può cimentare in una full immersion nell’enogastronomia lombarda attraverso sapori e aromi di tutte le sue tradizione locali; mentre dal 3 al 6 maggio, all’insegna dell’hashtag #saporeinlombardia, un viaggio lungo 400 km di strade lombarde che toccherà 1.000 scorci tipici coinvolgerà 5 team, 4 lingue, 10 influencer in un viaggio alla ricerca di luoghi, ristoranti, cantine uniche, da far conoscere al pubblico.

Business e aggiornamento professionale

A completare il quadro la ricca offerta di contenuti ed eventi all’interno della fiera. Tra questi spiccano lo spazio-evento Seeds&Chips, dedicato all’innovazione agrifoodtech, con start-up, istituzioni ed esperti; Spazio Nutrizione, dove scienziati e nutrizionisti dibattono con l’industria e i professionisti food; Wine Discovery, momento di alto profilo sui vini con la Vinitaly Wine Academy.

A oggi sono registrati a Tuttofood 2017 2.850 espositori, dei quali oltre 500 esteri (+10%), consolidando i 2.800 dell’edizione record di Expo 2015, eguagliata anche nella superficie espositiva con 180mila mq lordi. Sono più di 3.150 i buyer profilati dall’Italia e dall’estero, con le delegazioni più numerose provenienti, nell’ordine, da Usa, Canada, Sud America, Germania e Paesi del Golfo.




Seriate, porte aperte e degustazioni gratuite al birrificio Otus

otus - pils produzioneSe volete vedere come nascono le birre artigianali e trovare quella che vi piace di più, sabato 6 maggio, dalle 15 alle 19 potete fare un giro a Seriate.

Il birrificio Otus, in via Rumi 7, aprirà infatti le porte e via accompagnerà in un vero e proprio “tour” nei propri reparti produttivi. Il percorso sarà affiancato da una degustazione gratuita di birre selezionate: la “Pils”, appena premiata al Vinitaly, la “Side B”, fresca e beverina, che con il suo frumento a km zero è l’ideale per accogliere la stagione estiva ed infine la classica ed inconfondibile rossa “Red&Go”.

La partecipazione è libera e non serve prenotazione. Sarà anche possibile acquistare i prodotti direttamente nel punto vendita in sede, approfittando di vantaggiose opportunità.




A Dossena il tour è doppio: tra i prodotti tipici e in miniera

dossena miniera

Per far scoprire, in un colpo solo, le antiche miniere, i prodotti tipici e i produttori della Valle Brembana, Dossena propone, per il terzo anno, “Una miniera di Gusto”, la manifestazione che unisce tour gastronomico e visita guidata tra i cunicoli del sito estrattivo minerario dismesso.

L’appuntamento è domenica 30 aprile a partire dalle 10. La zona delle miniere sarà raggiungibile dal centro del paese con un bus navetta gratuito. Si potrà quindi partecipare al tour gastronomico in 13 tappe tra formaggi, vino, salumi e altre specialità locali e percorrere le gallerie insieme agli esperti dell’Associazione Miniere Dossena, che ne illustreranno la storia e le caratteristiche. Ci sarà anche uno spazio ristoro dove verrà proposto il “pranzo del minatore”.

Tra le proposte di intrattenimento la doppia (alle 11.45 e alle 14.45) spettacolare esibizione dei “Falconieri dei Quattro Venti” e “Falcontree”, le passeggiate sui pony con “La scuderia del Cornello”, laboratori per bambini, la scalata speleologica e le dimostrazioni del mestiere del fabbro con “Artigianfer”. Non manca una confortevole zona relax in mezzo alla natura. Alle 17 scatterà l'”Aperitipico”, mentre per la cena si potrà scegliere di fermarsi nei ristoranti convenzionati.

Il costo è di 15 euro (8 euro per i ragazzi da 6 a 12 anni, gratis fino a 6 anni) per l’abbinata tour gastronomico+visita guidata alla miniera. Solo il tour o la visita costano 10 euro. Sono esclusi il pranzo, per il quale si spendono circa 5 euro, e l’aperitivo.

L’evento è organizzato dall’Associazione Miniere e dall’Associazione Revival (Gruppo Giovani Dossena) in collaborazione col Comune. Sono consigliate la prenotazione e un abbigliamento “a cipolla”, dato che la temperatura interna della miniera è di 10 gradi. Info: 3421463257




Castione della Presolana, tre giorni al sapor di cioccolato

chocolates-1142_960_720Castione della Presolana omaggia sua golosità il cacao e lo fa con una nuova manifestazione dal nome “Choco Presolana”, al via sabato 29 aprile fino a lunedì 1 maggio.

Per tre giorni sono in agenda momenti dedicati alla dolcezza e al mondo del cioccolato artigianale. Piazza Roma ospiterà la Fabbrica del cioccolato, uno spazio con produttori, esibizioni di lavorazione e lezioni di cioccolateria. Si potrà, ad esempio, vedere come nasce una pralina (sabato dalle ore 17.30) e come si realizza una torta Sacher (lunedì dalle ore 15) e cimentarsi in un corso per la preparazione del cioccolato (domenica 30 aprile ore 17).

Per i bambini inoltre tutti i giorni, dalle 15.30 alle 17.30, c’è il laboratorio “Choco baby” che insegna a realizzare cioccolatini. Appuntamento da non perdere domenica 30 aprile alle 17 in piazza Roma dove verrà realizzata una maxi barretta di cioccolato lunga dieci metri che verrà poi omaggiata ai presenti.

La manifestazione è promossa da Turismo Presolana. Gli stand degli espositori sono aperti dalle 10 alle 20. Per prenotazioni e informazioni su eventi e laboratori, consultare la pagina Facebook Turismo Presolana.




A Bossico torna la “Festa dei formaggi dell’altopiano”

Bissoco formaggiValorizzare un prodotto storico, fortemente legato al territorio ed espressione delle tradizioni casearie tipiche del mondo contadino. Con questo obiettivo la Pro Loco di Bossico, con il patrocinio della locale Amministrazione comunale e di Coldiretti Bergamo, ha organizzato la quinta edizione della “festa dei formaggi dell’altopiano di Bossico”. L’evento –  in programma  dal 28 aprile al primo maggio – quest’anno si è dato una veste particolare e si è trasferito dal centro abitato alle cascine dislocate in pineta, per dare la possibilità ai partecipanti di rendersi conto che fare il formaggio in cascina non è come lavorare in un caseificio: non ci sono strumenti di precisione, si fa tutto a mano e a occhio, seguendo l’esperienza e l’istinto. Ogni gesto si ripete sempre uguale e ogni volta diverso, perché il latte crudo è un alimento vivo e le giornate non sono mai le stesse. È questa l’unicità dei sapori dei  formaggi dell’altopiano di Bossico.

La manifestazione si aprirà venerdì 28 aprile, alle ore 20.45 nella sala dell’oratorio di Bossico, con un  interessante incontro su come un prodotto tipico può essere rappresentativo di un luogo e per quel luogo essere attrattiva e creare indotto. Relazioneranno: Chicco Coria chef bergamasco promotore del lancio della patata di Martinengo, Andrea Messa dell’associazione “Grani dell’Asta del Serio”, Carlo Belotti segretario della zona Montagna Orientale di Coldiretti Bergamo, Giulio Signorelli del negozio storico di Bergamo “Ol Formager”, grande conoscitore internazionale di formaggi. Durante la serata verrà anche presentato, a cura di Pro Loco Bossico,  il progetto di promozione dei formaggi dell’altopiano di Bossico.

Domenica 30 aprile, dalle 14, la manifestazione si trasferirà in cinque aziende agricole della zona che producono artigianalmente e con maestria gustosi prodotti caseari. Ci sarà così la possibilità di fare una passeggiata tra queste realtà produttive, per assistere ai vari momenti del lavoro agricolo, degustare  e acquistare prodotti a km zero. Verranno realizzate anche attività dedicate ai bambini. Chi seguirà questo “agri percorso” avrà anche la possibilità di adottare una mucca tra quelle presenti nelle stalle. La scelta potrà essere fatta  tra Bianca – Luce – Jessy – Milka – Camilla – Stella – Portogalo – Parma – Lory – Cerva – Romana – Venezia. Adottare una mucca comporterà l’acquisto di un’intera formaggella al prezzo di 7 euro al chilo, questo darà diritto all’acquisto, per tutto l’anno successivo, di formaggelle sempre allo stesso prezzo.

Adottare una mucca si propone di sostenere il lavoro dei casari e di garantire l’acquisto di un prodotto genuino. Il primo maggio, alle 10, si terrà invece un’escursione guidata fra prati e  boschi per il riconoscimento delle erbe spontanee con le quali, nel pomeriggio, sempre sotto la guida di mani esperte, si imparerà ad aromatizzare i formaggi freschi per renderli ancora più gustosi e digeribili.

 

 




Premio Francesco Arrigoni, la quinta edizione alla Onlus “Francesca Pecorari”

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“Fatto In Paradiso”, il vino promosso dalla Fondazione Francesca Pecorari

La quinta edizione del Premio Francesco Arrigoni andrà, quest’anno, alla “Francesca Pecorari Onlus”, Fondazione friulana nata dopo il tragico incidente stradale in cui, nel 2002, perse la vita Francesca Pecorari, figlia di Alvaro, titolare dell’azienda agricola Lis Neris (San Lorenzo Isontino, Gorizia). La Fondazione è attiva in numerosi progetti a sostegno dell’infanzia svantaggiata in Africa e nel Sud-Est asiatico. E per supportare queste attività, insieme alla cantina Lis Neris, ha dato vita anche al progetto “Fatto in paradiso”, vino in edizione speciale per alimentare la raccolta fondi. La consegna del premio si terrà il 4 maggio, alle 18,30, all’Abbazia di Fontanella, a Sotto il Monte. Alle 20 seguirà la cena al Cavril, 55 euro a persona che andranno a rendere più corposo il premio in memoria del giornalista enogastronomico scomparso all’improvviso all’età di 52 anni.

La cena sarà firmata dai ristoranti di InGruppo, con il contributo anche di alcune aziende agroalimentari del territorio e di cantine che sin dall’inizio hanno sostenuto il premio. Il menù prevede: aperitivo di benvenuto a cura dell’agriturismo Cavril, Consistenze di verdure con erbe e fiori del Ristorante Loro di Trescore Balneario, Casoncelli della Bergamasca dell’Antica Osteria dei Camelì di Ambivere, Trippa in umido del ristorante Lio Pellegrini di Bergamo e Panna cotta di latticello con meringa e gelato al moijto proposto dal ristorante Da Vittorio. Durante la serata verrà organizzata una lotteria con in palio vini e prodotti gastronomici offerti dalle cantine, dagli artigiani e da chiunque voglia dare il suo contributo al premio.




«Bergamo ha un ricco patrimonio caseario, ma non siamo capaci di valorizzarlo»

Gianluigi Zenti
Gianluigi Zenti

È stato uno degli ambasciatori più preziosi dell’agroalimentare italiano nel mondo Gianluigi Zenti, bergamasco doc (nativo di Zù di Riva di Solto) noto soprattutto per aver sviluppato il mercato americano per il gruppo Barilla (ha anche gestito per Barilla l’«Academia» di Parma, biglietto da visita della cultura gastronomica italiana nel mondo). Ora è tornato in Bergamasca per sviluppare un progetto ad ampio raggio che, partendo dai prodotti della Cooperativa di Vigolo (il formaggio Monte Bronzone in primis), potrebbe in futuro essere in grado di ampliare la sua azione verso altre realtà importanti del food and beverage, col successivo coinvolgimento di attività turistiche e di accoglienza. Sfida affascinante e coraggiosa per il nostro manager caseario, che potrebbe smuovere le acque di un comparto che negli ultimi anni, anche grazie a Expo, ha fatto passi da gigante, ma che poche volte in passato ha avuto una strategia comune ed è stato in grado di fare rete.

Dottor Zenti, lei torna in Bergamasca con obiettivi ambiziosi…

«Ora mi occupo di sviluppo, promozione e difesa dell’identità della cultura enogastronomica italiana attraverso progetti di formazione e internazionalizzazione di imprese italiane all’estero. Nello specifico in Bergamasca mi sto occupando del rilancio del caseificio di montagna della cooperativa agricola Monti e Laghi e di promozione dell’incoming turistico sul lago d’Iseo. Nella stagione estiva 2016 abbiamo portato oltre 600 turisti stranieri provenienti da Regno Unito, Germania, Olanda, Stati Uniti, Danimarca, Francia, Australia, Giappone, Israele, Russia».

L’agroalimentare è una risorsa che potrebbe avere potenzialità superiori nella nostra provincia?

«L’agroalimentare è un asset importantissimo nella Bergamasca, ma fino ad ora poco valorizzato. I settori su cui si è messa maggiore enfasi sono sempre stati industria, costruzioni e servizi mentre su agroalimentare e turismo non sono mai stati fatti investimenti importanti. Il nostro territorio possiede una forte identità caratterizzata dalla sua storia, dalla sua cultura e dalla sua conformazione geografica che lo distingue in modo particolare. Olio, riso, farine, prodotti ittici, salumi, vini e formaggi sono un fiore all’occhiello frutto della nostra tradizione gastronomica ma poco conosciuti e valorizzati sia a livello locale che nazionale e internazionale».

La necessità di fare rete tra produttori, ma anche fra territori è basilare: cosa manca a Bergamo su questo fronte?

«La rete tra produttori e territori è uno strumento tattico ma non strategico. I bergamaschi sanno bene che prima di costruire la casa serve un progetto ben fatto. Per seguire una direzione condivisa è necessario avere una vision, una mission e una strategia chiara con obiettivi misurabili e ruoli/responsabilità chiaramente attribuiti».

Bergamo è la capitale dei formaggi Dop con 9 prodotti, facciamo abbastanza per promuoverli?

«Continuiamo a raccontarci che l’Italia è il paese più bello del mondo, ricco di cultura, cibo, moda, design, mobili, auto di lusso etc. ma siamo arrivati nel 2017 senza essere stati in grado di valorizzare in maniera efficace queste ricchezze mentre la concorrenza di altri paesi sta rubando l’identità dei prodotti italiani. Ad esempio oggi il Grana Padano è la prima Dop Italiana al mondo ma è anche la più contraffatta: oltre il 70% del Grana venduto in America con il nome “parmesan” non è un prodotto italiano ma un prodotto americano commercializzato da una multinazionale. Questo dimostra che anche se il prodotto si rende disponibile su un determinato mercato, senza un’adeguata formazione il consumatore non è in grado di distinguerne la qualità e l’origine. In queste situazioni ha campo fertile la contraffazione e quindi la difesa legale diventa indispensabile per tutelare l’identità dei nostri prodotti».

Stracchino BronzoneQuindi esiste un problema d’identità e ancor prima di comunicazione?

«Esatto. Non basta esistere ma bisogna saper comunicare di esistere. Questo vale in particolar modo per i nostri formaggi. Di 9 Dop solo 4 sono conosciuti a livello nazionale e poco a livello internazionale. Anche il Grana Padano ha una notorietà pari a circa la metà del Parmigiano Reggiano nonostante abbia un fatturato di oltre il doppio».

Monte Bronzone, ma anche Agrì o altre chicche casearie, come il blu di bufala o alcune formaggelle: in che modo sviluppare il business di questi formaggi? Non ci si muove troppo in ordine sparso?

«“Chi fa da se fa per tre” è un detto molto sentito nella Bergamasca ma in un mondo sempre più globalizzato non si può più pensare di andare in ordine sparso. Serve un coordinamento ed è necessario individuare in quali mercati/canali si vuole agire da soli ed in quali creare delle sinergie tra pubblico e privato. Ingredienti essenziali per poter raggiungere risultati positivi rimangono comunque competenze e investimenti. Come già menzionato c’è scarsa conoscenza dei nostri prodotti e del loro utilizzo ed è quindi sempre da qui che bisogna partire. Con i prodotti del Monte Bronzone abbiamo cominciato a sviluppare ricette per aiutare le persone a trovare nuovi modi di utilizzo oltre alle modalità di consumo tradizionali».

Il progetto Erg 2017, che vede Bergamo capofila, potrebbe davvero portare giovamenti al nostro food? Quali gli errori da non commettere?

«Non conosco il progetto Erg nel suo dettaglio, ma da quanto ho letto mi sembra il giusto approccio per creare sinergie tra agroalimentare e turismo enogastronomico. All’aggregazione delle informazioni devono seguire azioni concrete e accordi per stimolare ulteriormente i flussi turistici e il consumo di prodotti enogastronomici. Per poter studiare e portare a termine con successo attività di questo tipo occorrono esperienza e competenze specifici. Il rischio è che non vi siano risultati sostanziali in tempi brevi».




Sul lago Garda è l’ora di Fish & Chef: sei cene d’autore con i prodotti del territorio

fish & chef

I grandi prodotti del Lago di Garda incontrano celebri nomi della cucina italiana contemporanea. Dal pesce d’acqua dolce alla garronese veneta, dai vini delle denominazioni del Custoza e della Valtènesi all’olio extravergine d’oliva Dop del Garda: dal 23 al 28 aprile le eccellenze del Lago torneranno ad essere le protagoniste di Fish&Chef, la rassegna ideata Leandro Luppi ed Elvira Trimeloni, che nel 2017 ha raggiunto l’ottava edizione.

Cinque gli chef cui quest’anno è stata lanciata la sfida di raccontare e valorizzare i prodotti enogastronomici del Lago attraverso un menù degustazione servito in altrettante cene in alcuni dei più esclusivi hotel sulle tre sponde del Garda.

Si comincia domenica 23 aprile con Paolo Trippini del Ristorante Trippini, ospite dell’Hotel Bellevue San Lorenzo di Malcesine, per poi spostarsi sulla riva lombarda lunedì 24 aprile, dove al Grand Hotel Fasano di Gardone Riviera arriverà Silvio Battistoni del Ristorante Colonne. Martedì 25 aprile sarà la volta di Vinod Sookar di Al Fornello da Ricci, ospite dell’Aqualux Hotel spa e Suite di Bardolino, seguito da Andrea Tonola del Ristorante Lanterna Verde, che mercoledì 26 aprile animerà le cucine dell’Hotel Lido Palace di Riva del Garda e da Paolo Donei di Malga Panna, che giovedì 27 aprile si esibirà al Palazzo Arzaga di Calvagese della Riviera.

Il gran finale nella serata di venerdì 28 aprile, quando all’Hotel Regina Adelaide di Garda si terrà la cena realizzata a otto mani da quattro chef del Dream Team del Garda: Leandro Luppi del ristorante Vecchia Malcesine di Malcesine; Stefano Baiocco, chef del ristorante di Villa Feltrinelli di Gargnano; Andrea Costantini del Ristorante Regio Patio di Garda e Matteo Felter del Ristorante Fagiano di Gardone Riviera.

La particolarità dell’evento è anche nel servizio in sala. Per ogni serata uno chef del Dream Team del Garda girerà tra i tavoli raccontando ai convitati i piatti ed i vini scelti in abbinamento a ciascuna portata. La figura del maître di sala tornerà così in primo piano accanto a quella dello chef e, soprattutto, in questo modo verrà sancito il legame che unisce a doppio filo gli chef del Garda ai loro colleghi da tutta Italia. Se a questi ultimi spetterà il compito di interpretare e rileggere con una nuova chiave i prodotti tipici del territorio gardesano, ai primi verrà affidato il compito di raccontare al pubblico i menù proposti. Le novità presentate in anteprima durante le serate sono, infatti, piatti nati dalla commistione della materia prima locale con le diverse esperienze portate dai loro colleghi.

Il costo della cene è di 80 euro. Le prenotazioni per le cene e i pernottamenti devono essere effettuate direttamente negli alberghi.




Cibo di strada, ad Alzano tornano le specialità di The Big Food Festival

big food festival

Polpette, cartocci di pesce, gnocchi fritti, salsicce, arrosticini, panzerotti, pizze fritte. Da venerdì 21 a domenica 23 aprile ad Alzano Lombardo ritorna “The Big Food Festival”, la rassegna dedicata allo street food di qualità organizzata allo Spazio Fase (ex Cartiere Pigna).

Per tre giorni il festival, alla sua quinta edizione, porterà in scena i piatti della tradizione regionale italiana rivisitati in chiave “da passeggio” con alcune specialità del Sud America e dell’Asia e proposte vegetariane e gluten free, per il piacere degli appassionati di cibo da strada e di buoni sapori in generale. La nuova edizione sarà ancora più ricca che in passato: 25 food truck selezionati tra i migliori in Italia, due aree coperte di 2.000 mq allestite con sedute, 5 zone bar tra cui uno spazio dedicato a birre artigianali e cocktail con gin da degustazione. Il tutto corredato da musica e intrattenimento.

I “truck” proporranno specialità come lo gnocco fritto, la meassa, la salsiccia di Bra, il cuoppo napoletano, le tapas spagnole e il bbq americano. E in un angolo dedicato si potranno apprezzare cocktail e gin con etichette da tutto il mondo per un gin tonic da manuale. Oltre alla spiaggia e al bosco urbani allestiti nelle scorse edizioni, ci sarà un’area chill-out camping dove rilassarsi e curiosare tra i banchetti di vinili, editoria e illustrazione, sorseggiando una fresca birra artigianale. Il festival è organizzato da Coffee N Television e Spazio Fase con il patrocinio del Comune di Alzano Lombardo ed è a ingresso libero. Il venerdì l’apertura è dalle 18 alle 24, sabato e domenica dalle 11 alle 24.




Il cibo nella tradizione bergamasca, scuole in concorso con Food Film Fest

verdure bambini divertentiFood Film Fest mette in gara anche le scuole di Bergamo e provincia. Il festival cinematografico internazionale dedicato al mondo del cibo – la cui quarta edizione si terrà in piazza Dante e al Quadriportico del Sentierone dal 13 al 18 giugno prossimi – ha indetto un nuovo concorso, organizzato in collaborazione con il Provveditorato degli Studi di Bergamo, per le classi terze, quarte e quinte della Scuola Primaria di tutti gli Istituti scolastici di Bergamo e provincia.

Alle classi si propone di realizzare un filmato di qualsiasi genere e in qualsiasi formato, della durata tra i 5 e i 10 minuti, legato al tema: “Cibo sano e cibo buono nella tradizione bergamasca”: un cortometraggio per raccontare i prodotti e le coltivazioni tipiche del territorio, la loro storia e il loro valore, il piatto preferito o la ricetta della nonna.

Il filmato, comprensivo di scheda di partecipazione, scaricabile con l’intero regolamento sul sito www.foodfilmfestbergamo.com, deve essere inviato entro e non oltre il 10 maggio 2017, a comunicazione@montagnaitalia.com. Una giuria di esperti visionerà tutti i filmati e decreterà entro il 31 maggio i tre finalisti che verranno proiettati e premiati a Food Film Fest 2017, giovedì 15 giugno alle ore 20.45, al Quadriportico del Sentierone a Bergamo.

Le tre classi finaliste saranno premiate con buoni spesa (del valore di 1.000 euro per il primo posto e di 500 per il secondo e il terzo) per l’acquisto di materiale scolastico offerti da Coldiretti Bergamo, Yoobe e Trony Rigamonti Bergamo.