I locali Veg+ ripartono dall’aperitivo

vegMangiare vegano può regalare piacevoli sorprese al palato, soprattutto se le proposte sono curate da chef preparati. Per avere un assaggio della filosofia e di sapori cruelty free, l’Ascom di Bergamo e la Lav provinciale (Lega antivivisezione) organizzano martedì 20 settembre al Relais San Lorenzo di piazza Mascheroni, in Città alta, l’Aperitivo Veg+, nell’ambito dell’omonimo progetto che ha certificato nel 2016 le proposte di 19 locali, tra cui Hostaria, il ristorante del relais.

Nella struttura a cinque stelle che unisce al design il fascino delle testimonianze archeologiche sapientemente valorizzate, il talentuoso chef Antonio Cuomo spazierà tra dry snack e finger food caldi e freddi mostrando le infinite possibilità che il mondo vegetale offre in cucina.

Il progetto Veg+ è nato nel 2014 all’interno della campagna Cambia Menù della Lav ed ha visto Bergamo fare da apripista a livello nazionale nella collaborazione tra un’associazione commercianti e un’associazione animalista per sensibilizzare i ristoranti a proporre piatti vegani, senza cioè l’utilizzo di alcun ingrediente di origine animale. Il percorso è stato riproposto quest’anno e ha portato cuochi e ristoratori nelle aule dell’Accademia del Gusto di Osio Sotto per un corso di formazione tenuto da Sauro Ricci, chef del Joia di Milano, punto di rifermento della cucina naturale e vegana.

Appresi i principi della cucina veg – che sono etici ma prevedono anche una forte attenzione ad un corretto apporto nutrizionale -, studiate le modalità per esaltare gusto e creatività, ogni locale ha messo a punto i propri piatti e menù, approvati dal progetto e segnalati in carta dal simbolo Veg+. Le insegne, tra Bergamo e provincia, sono, come detto, 19, quattro in più rispetto alla prima edizione, con molti nuovi ingressi, e sono riconoscibili da una vetrofania con la scritta verde “Veg +. Qui mangi anche vegano 2016».

L’iniziativa punta ad offrire una proposta di qualità e certificata a chi ha già optato per questa dieta ma anche a stuzzicare curiosità e interesse di chi vegano non è. Si può cominciare dall’aperitivo, appunto. La serata al Relais San Lorenzo comincia alle 19. Oltre alla sequenza di snack e finger food comprende due calici di prosecco. Il costo è di 20 euro. È richiesta la prenotazione (al numero 388 4618300).

I ristoranti Veg+ 2016

A Bergamo
  • Farina & co
  • Ol Giopì e la Margì
  • Hostaria San Lorenzo
  • Roof Garden
  • Sweet Irene
In provincia
  • La Vacherie – Brusaporto
  • Ristorante Vecchi Ricordi – Cene
  • Ristorante Dè Firem Rostec – Misano Gera d’Adda
  • Villa Pighet – Ponteranica
  • La Marina Ristotel – Pontida
  • Settecento – Presezzo
  • Hotel Villa delle Ortensie – Sant’Omobono Terme
  • Ristorante Da Franco – Seriate
  • Ristorante Donnarumma – Songavazzo
  • Ristorante La Taverna – Sotto il Monte Giovanni XXIII
  • Il Borgo Zen Albergo della salute (per gruppi solo su prenotazione) – Taleggio
  • Albergo della Torre – Trescore Balneario
  • Ristorante Cadei – Villongo
  • Ortofrutta Valietti, gastronomia – Zanica



Dossena scrigno di sapori e tradizioni. Una camminata per scoprirli

Una ventina di giovani di Dossena, riuniti nell’associazione Revival, si stanno dando fare, con l’aiuto del Comune, per far conoscere il proprio paese, che conserva intatte preziose specificità e tradizioni. Per farlo puntano spesso e volentieri sul connubio tra gusto e territorio.

Sarà così anche domenica 11 settembre, quando è in programma la seconda edizione di “Dossena… folclore e sapori”, camminata enogastronomica-folcloristica su un percorso di circa 5 chilometri fra sentieri sterrati e percorsi su strada. In più di 10 tappe sarà possibile assaggiare prodotti tipici, ascoltare i brani della tradizione folcloristica, rivivere le storie dei lavoratori delle miniere, riscoprire la manualità dei vecchi lavori artigiani, tuffarsi tra i borghi e le contrade con le antiche cascine dalla pareti dipinte e le cantine a volta, incontrare i giovani che hanno scelto di continuare a fare agricoltura in montagna.

Iscrivendosi al tour si riceverà un biglietto per accedere alle degustazioni e un calice tracolla. Il via sarà alle 10 in via Don Rigoli, collegata per l’occasione da un comodo servizio di bus navetta gratuito dal campo di calcio di via Provinciale.

Accurata la selezione di prodotti tipici e produttori, del paese e della valle: formaggi vaccini e caprini, salumi, vino Valcalepio, birra artigianale, marmellate naturali e dolci locali. La novità di quest’anno è Expo Dossena, un nuovo padiglione che permetterà di conoscere il territorio in tutti i suoi ambienti.

«Dossena conserva intatte tradizioni centenarie che si tramandano con rigorosa osservanza di padre in figlio – spiega Fabio Bonzi, sindaco di Dossena -, la manifestazione prevede la riscoperta di elementi folcloristici e gastronomici che affascinano il visitatore. Un appuntamento di assoluta rilevanza sia dal punto di vista promozionale del territorio che di riscoperta in chiave culturale-gastronomica».

«Da tempo stiamo lavorando in sinergia con il Comune di Dossena ed i giovani del paese per promuovere una manifestazione che possa esprime le potenzialità del territorio – sottolinea Lidia Alcaini, presidente dell’associazione Revival (Gruppo Giovani Dossena) -. Trascorrendo del tempo in altri contesti per motivi di studio o lavorativi, ci siamo accorti di come la nostra comunità è ancora testimone di un passato legato alle tradizioni, ai ritmi della natura, del folclore autentico che scandisce i tempi nel corso dell’anno».

Per chi vuole fermarsi anche a cena a disposizione un menù convenzionato nei locali che partecipano all’iniziativa.

Info e prenotazioni: tel. 3421463257 – gruppogiov.dossena@libero.it




I sapori del mondo pronti a invadere Clusone

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Grigliata argentina, paella valenciana, lampredotto, agnolotti alla zucca, fish & chips, moules frites, arrosticini, gnocco fritto, macarons, birre artigianali, vini toscani ed emiliani. È il Fiva Street Food & Shows, la manifestazione promossa da Fiva Ascom Confcommercio Bergamo in collaborazione con l’Associazione dei Commercianti di Clusone Centro e il Distretto del Commercio Alta Valle Seriana – Clusone, che da venerdì 9 a domenica 11 settembre popolerà la piazza Manzù di Clusone dalle 10 alle 24.

Ventidue gli stand che proporranno piatti preparati al momento e legati alle grandi tradizioni enogastronomiche italiane ed estere. Il tutto accompagnato da Chianti, Lambrusco e un’attenta selezione di birre artigianali.

La manifestazione, alla sua prima edizione bergamasca, nasce nell’ambito delle politiche dei distretti del commercio ed ha l’obiettivo di vivacizzare la cittadina seriana, facendone conoscere i negozi e le bellezze al grande pubblico. Il festival, in perfetto stile urbano anglosassone, proporrà prodotti di qualità freschi, cucinati a vista e serviti.

Fiva Street Food & Shows è un evento tutto nuovo per la Bergamasca. Questa mattina la presentazione nella sede dell'Ascom di Bergamo. Da sinistra, Roberto Ghidotti, responsabile dei distretti del commercio dell'associazione; Lorenzo Balduzzi, presidente del Distretto Alta Valle Seriana - Clusone; il presidente dell'Ascom Paolo Malvestiti; il direttore Oscar Fusini; il presidente della Fiva Mauro Dolci
Fiva Street Food & Shows è un evento tutto nuovo per la Bergamasca. Questa mattina la presentazione nella sede dell’Ascom di Bergamo. Da sinistra, Roberto Ghidotti, responsabile dei distretti del commercio dell’associazione; Lorenzo Balduzzi, presidente del Distretto Alta Valle Seriana – Clusone; il presidente dell’Ascom Paolo Malvestiti; il direttore Oscar Fusini; il presidente della Fiva Mauro Dolci

Gli ambulanti presenti alla manifestazione giungeranno da Argentina, Brasile, Francia, Italia, Spagna e Messico. Per quanto riguarda l’Italia le regioni presenti saranno: Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto. Tra i piatti proposti: grigliata argentina, hamburger giganti, focaccine ripiene di maialetto e pecora, paella valenciana e castellana, lampredotto, carne chianina, moules frites, agnolotti alla zucca e alle noci, gnocco fritto, tigelle, piadine, porchetta, salsiccia, macarons, picanha, chimichangas, fajitas, burrito, enchiladas, papas, spianata modenese, arrosticini abruzzesi, bruschette, orecchiette, polpo, burrata, galletti, fish & chips, accompagnati da birre spagnole, belghe, americane e da vini selezionati.

L’evento proporrà anche momenti di spettacolo: venerdì 9 settembre alle 21.30 andrà in scena l’umorismo del comico di Zelig Marco Della Noce e sabato10 settembre, sempre alle 21.30, protagonista sarà la musica live con Jovanotte che proporrà un tributo a Jovanotti.

locandine Fiva Street FoodL’inaugurazione della manifestazione si svolgerà venerdì 9 settembre alle ore 18 alla presenza delle autorità locali.

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Cucina e ospitalità, una famiglia che non perde la “Bussola”

La famiglia Benussi al completo. Da sinistra Cristian, Silvana, Roberto e Pamela
La famiglia Benussi al completo. Da sinistra Crsitian, Silvana, Roberto e Pamela

«Vista in televisione la professione di chef sembra quella di un artista. In realtà è un mestiere che costa fatica, non ci sono né sabati né domeniche e non bisogna guardare l’orologio. Fare degli show è una cosa, lavorare in cucina è un’altra. Per questo i bravi cuochi sono sempre ricercati».

Ad esprimersi in questi termini è Roberto Benussi, 71 anni, che con la moglie Silvana Balduzzi ed i figli Cristian, 44, e Pamela, 31, conduce l’Hotel Ristorante La Bussola in via Brescia 14, a Clusone. Patron Benussi ha tutti i titoli per pronunciarsi così, visto che per 33 anni è stato insegnante di cucina alla scuola Alberghiera di Clusone e da sei anni è presidente della sezione di Bergamo della Federazione Italiana Cuochi, che lo scorso dicembre lo ha insignito del titolo di “Cuoco lombardo dell’anno”. Oltre all’insegnamento scolastico, ha tenuto corsi per chef e, tra le altre “perle” collezionate nel corso di una carriera, che dura da 57 anni, è stato per un anno cuoco personale del campione di motociclismo Valentino Rossi per le trasferte Oltreoceano.

la bussolaNativo di Orsera, in Istria, Benussi ha vissuto l’odissea dei profughi giuliano-dalmati fino a iniziare da Grado la sua esperienza lavorativa nel settore che l’ha portato in diverse zone del Paese e sulla navi della Costa Crociere. L’ultima svolta nel 2004, quando con la famiglia ha preso le redini della Bussola subentrando nella gestione del locale che da due generazioni apparteneva alla famiglia della moglie Silvana. Oggi ci sono quindi tre generazioni a garantire la continuità. Nel 2004 albergo e ristorante sono stati ristrutturati.

«La mia esperienza professionale mi porta a proporre una cucina di carattere internazionale – spiega Roberto Benussi -, ma dall’incontro con mia suocera è nato un mix e le nostre specialità sono diventate anche i casoncelli, gli scarpinocc ed i capù che facciamo in casa. Vista la mia origine, in pratica ho iniziato a Grado l’attività, e visto anche che mio figlio Cristian che collabora in cucina ha gestito in questa località un ristorante per dieci anni, possiamo poi affermare di poter proporre tutte le specialità di pesce».

Il gruppo famigliare si muove con ingranaggi ben oliati all’interno di una macchina abbastanza complessa, date le specializzazioni della Bussola. C’è la mamma Silvana che nel corso della settimana si occupa di due mense aziendali importanti e al sabato segue i banchetti. La figlia Pamela, laureata in Scienze della comunicazione, si occupa delle prenotazioni dell’albergo, delle cerimonie e della direzione della sala e Cristian, come detto, è in cucina con il papà.

«Ristorazione, catering e banchettistica sono le direzioni nelle quali ci muoviamo – racconta il titolare -. Al ristorante abbiamo l’intenso lavoro del menù di mezzogiorno, mentre la sera abbiamo un menù guidato da 20 o 25 euro. Un nostro punto d’orgoglio sono però le cerimonie, i matrimoni in particolare, con prenotazioni che vanno di anno in anno. Purtroppo nelle nostre zone ci si sposa quasi esclusivamente di sabato e quindi è difficile rispondere a tutte le richieste. Oltre che in cucina, ci stiamo dando da fare per abbellire, per quanto già gradevole, soprattutto l’esterno, perché oggi viene data molta importanza anche alla cornice».

la bussola sala ricevimenti la bussola Giardino

Vista la presenza dell’albergo, il locale non ha giorno di chiusura. Per la sera, il menù degustazione costa 25 euro se si scelgono tre portate, 20 euro se se ne scelgono due. Contorni, dolce della casa, acqua e vino sono compresi, è escluso solo il caffè. Abbiamo dato una sbirciata a questa mini-carta trovandola stuzzicante e ben equilibrata tra i sapori di terra e quelli di mare. Ci sono tra gli antipasti: bresaola con formaggio, lonzino in carpaccio, prosciutto di Parma con melone, carpaccio di spada e insalata di mare. I primi sono tagliatelle ai funghi alla ciociara, casoncelli alla bergamasca, scarpinocc di Parre, fusilloni al ragù di salsiccia e finocchietto, garganelli al fumè di salmone e spaghetti ai frutti i mare. La lista dei secondi piatti comprende invece tagliata di manzo alla Robespierre, costolette d’agnello scottadito, roast beef in carpaccio, vitello tonnato, nodino di vitello ai ferri, tagliata di tonno glassata, involtino di branzino con julienne di zucchine. Diversi i contorni e l’esperienza di chi sta in cucina è una garanzia.

LA PROVA

Un indirizzo sicuro anche per i “villeggianti”

Per il menù a prezzo fisso della pausa pranzo la clientela è diversa da quella che siamo soliti incontrare nel corso dei nostri “assaggi” nei locali della Bergamasca. L’Hotel Ristorante La Bussola è un esercizio di lunga tradizione, che soprattutto nella stagione estiva offre i propri servizi anche a numerosi turisti. Le camere non sono molte, dieci in tutto, ma i “villeggianti” come venivano chiamati una volta, arrivano anche dalle seconde case o da appartamenti presi in affitto. Si tratta, nella maggior parte, di clientela di una certa età che con un buon pranzo a mezzogiorno e magari un brodino alla sera ha risolto in modo pratico il problema dell’alimentazione.

Ecco quindi che a pranzo si compone un mix tra turisti e lavoratori con i ritmi del servizio che cambiano a seconda delle diverse esigenze. Sempre più o meno di fretta chi deve ritornare in ufficio o in cantiere, con molta più calma gli altri clienti per i quali la tavola diventa anche occasione per socializzare.

In termini di prezzi la proposte sono tre: 8 euro per il primo piatto con contorno, 9 euro per il secondo con contorno e 10 euro per il menù completo. Acqua e vino sono compresi. Bene assortita la lista dei piatti. Penne alla puttanesca, pasta fresca alla bolognese, zuppa di cozze, insalata di orzo fredda, casoncelli alla bergamasca e pasta al pomodoro per quanto riguarda i primi. Arrosto di vitello al forno con polenta, salamella ai ferri, polenta e zola, filetto di maialino ai ferri, sogliola gratinata con polenta, roast beef all’inglese, formaggi misti e, per completare l’elenco dei secondi piatti, l’insalatona con tonno e mozzarella. Patate fritte, piselli al prosciutto e insalata mista sono i contorni.

Scegliamo delle ottime tagliatelle fatte in casa alla bolognese e il roast beef all’inglese. Tenuto conto anche della bontà del servizio il rapporto qualità/prezzo risulta eccellente.

Albergo Ristorante La Bussola

via Brescia 14
Clusone
tel. 0346 24635
aperto tutti i giorni



Cucinare la carne, quattro ricette semplici ma di gusto

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Utilizzando il giusto taglio e rispettando i tempi di cottura, i piatti di carne saranno un successo. Parola dei macellai dell’Ascom di Bergamo, che nel corso della Fiera di Sant’Alessandro, all’interno dello stand della Regione Lombardia, hanno dato dimostrazione del loro mestiere nel sezionare e disossare i prodotti e offerto consigli per utilizzare al meglio ogni parte. Li ha affiancati lo chef Darwin Foglieni del ristorante Ol Giopì e la Margì di Bergamo, che ha anche proposto quattro ricette semplici ma di gran gusto.

Fettine di coppa di maiale alle erbe

Ingredienti per 4 persone
  • 4 fette di coppa di maiale
  • alloro, rosmarino
  • 1 spicchio d’aglio
  • limone/aceto balsamico
  • olio evo
  • sale, pepe

In una ciotola preparare la marinata con aglio tagliato a pezzi, il battuto d’erbe, l’aceto balsamico, l’olio e il sale. Mettere le fettine di coppa a marinare per 30 minuti.
Scaldare una pentola antiaderente, togliere l’aglio e scottare a fuoco vivace le fettine di carne da entrambi i lati. Proseguire la cottura per pochi minuti, togliere dalla pentola e accompagnare le fettine di coppa con insalatina o patate arrosto.

Spezzatino porri e peperoni

Ingredienti per 4 persone
  • 600 g spezzatino polpa di spalla
  • 2 lt brodo
  • 1 porro
  • 1 peperone
  • olio evo
  • burro
  • sale, pepe
  • vino bianco
  • maggiorna

Tagliare la carne a pezzi di 2 cm circa e saltarla in padella antiaderente con poco olio.
Rosolare in un’altra pentola con poco burro i porri a fuoco dolce fino a farli appassire.
Sistemare la carne nella pentola con i porri, aggiungere il brodo e il trito di maggiorana e proseguire la cottura a fuoco dolce per 40/60 min.
Tagliare i peperoni a listarelle, saltarli in padella con poco olio e aggiungerli gli ultimi 5 minuti di cottura allo spezzatino.

Coniglio farcito con funghi e salsiccia

Ingredienti per 4 persone
  • 1 coniglio medio
  • funghi freschi o secchi
  • salsiccia
  • 8 fette di pancetta fresca tesa
  • rosmarino
  • scalogno
  • olio evo
  • burro
  • vino bianco
  • sale, pepe

Disossare il coniglio e allargalo bene su un tagliere.
Mettere a bagno i funghi secchi per 10 minuti. Poi strizzarli e tagliarli grossolanamente, metterli in una padella antiaderente con la salsiccia sbriciolata e lo scalogno tritato con poco burro e lasciare insaporire.
Riempire il coniglio con questa farcia.
Rivestire di pancetta il rotolo di coniglio e legare con lo spago da cucina.

Rosolare bene, in una pentola bassa, il rotolo di coniglio con poco olio e burro. Bagnare con un bicchiere di vino di bianco e far evaporare. Proseguire la cottura per un’ora circa in pentola con coperchio o in forno.
A cottura ultimata avvolgere il coniglio in carta stagnola e tenerlo in caldo.
Tagliare il coniglio a medaglioni, nappare con il sugo di cottura e accompagnare con polenta morbida.

Stufato di manzo

Ingredienti per 4 persone
  • 1,5 kg di cappello del prete o scamone
  • 300 g verdure per soffritto
  • 1 lt vino rosso
  • olio evo
  • salvia
  • rosmarino
  • alloro
  • 200 g pomodoro salsa
  • sale, pepe
  • noce moscata

Mettere l’olio in pentola e rosolare il pezzo di carne rigirandolo spesso. Aggiungere le verdure e gli aromi. Unire il vino e la salsa di pomodoro. Fare cuocere per 2 ore circa a fuoco basso.
A cottura ultimata togliere la carne dal fuoco e lasciare intiepidire.
Tagliare la carne a fette sottili e condire con la salsa di verdure.




Astino, raccolta e asta di ortaggi nella Valle della Biodiversità

ortaggi valle biodiversità astino

È tempo di raccolto anche nella Valle della Biodiversità, sezione di Astino dell’Orto Botanico, dove crescono tante varietà di ortaggi, tradizionali del territorio o mai coltivate a Bergamo.

«Nel 2015 – afferma Gabriele Rinaldi, direttore dell’Orto Botanico – era stata sperimentata l’auto-raccolta nei sabati mattina, offrendo ai più affezionati frequentatori la possibilità di cogliere e gustare le eccedenze biodiverse messe a disposizione dall’Orto Botanico. Sabato 3 settembre 2016, invece, vorremmo che le persone condividessero il piacere dello stare assieme in un museo a cielo aperto unico nel suo genere e la soddisfazione della raccolta di ortaggi poi messi all’asta. Vogliamo comunicare l’idea che le verdure a disposizione sono solo le eccedenze, quelle da raccogliere per evitare che vadano in malora o che fanno esaurire presto i cicli biologici delle piante che le producono».

Sabato è anche la prima occasione d’incontro con la neonata Associazione Amici dell’Orto Botanico di Bergamo – Valle della Biodiversità, desiderosa di promuovere, valorizzare e favorire il civico Orto Botanico, anche con i proventi dell’iniziativa.

ortaggi valle biodiversità astino 2L’evento inizierà alle 10 e i volontari dell’Orto, sotto la guida dell’agronomo Marco Zonca, accompagneranno i partecipanti nella raccolta delle eccedenze di stagione: cetrioli, fagioli, insalate, peperoni e peperoncini, zucchine, melanzane, patate e cipolle. Verso le ore 11 inizierà la preparazione di cesti e cassette con mix di verdure, poi battuti all’asta. Il battitore è un membro degli Amici che tra un pomodoro gigante e una melanzana bianca e una gialla farà contendere ai prodi raccoglitori le delizie più ambite della Valle della Biodiversità. La conclusione è prevista per mezzogiorno.

I partecipanti dovranno presentarsi muniti di borse di tela, pronti per la raccolta e la condivisione di questa mattinata conviviale. Ai partecipanti che arrivano alle 10 una gradita sorpresa.

Per informazioni: educazione@ortobotanicodibergamo.it – www.ortobotanicodibergamo.it




“Sette Terre Wine Fest”, in Città Alta la degustazione dei vini bergamaschi

st-fest-facebook-coverIn occasione dell’edizione 2016 del Meeting internazionale “I maestri del paesaggio”, l’associazione Sette Terre, wine partner dell’evento, organizza quattro giorni di degustazioni. Sette Terre Wine Fest si terrà dal 9 all’11 e il 16 settembre, dalle 18 alle 22, al Seminarino di Bergamo Alta, in via Tassis. La quattro giorni sarà dedicata ai vini dei produttori che fanno parte del gruppo, un’occasione per avvicinarsi ai sapori del territorio e scoprire come le differenze di terreno possono influenzare il carattere di un vino. Durante l’evento sarà possibile percorre la strada delle Sette Terre, scoprendo un paesaggio fatto di profumi e di sapori, degustando i vini delle aziende che hanno dato vita all’Associazione (Caminella, Casa Virginia, Cascina Lorenzo, Eligio Magri, Sant’Egidio, Sassi della Luna, Tellurit, Valba). L’evento è realizzato con il patrocinio di Onav, Slow Food e Ais, associazioni da sempre vicine alla cultura del vino, che lavorano quotidianamente per valorizzare i prodotti  del territorio. Sette Terre offre l’ingresso gratuito all’evento ai soci di queste associazioni, secondo il seguente calendario:

  • 9 Settembre, degustazione in collaborazione con Onav
  • 10 Settembre, degustazione in collaborazione con Slow Food
  • 16 Settembre, degustazione in collaborazione con Ais

sette-terre-aziendePer accedere gratuitamente, è necessario presentare la tessera personale, valida per l’anno 2016. Il costo dell’ingresso ai non soci, amici, simpatizzanti e cultori del vino è di 10 euro. Tutti i partecipanti riceveranno in omaggio un taccuino di degustazione personalizzato. Sette Terre è l’Associazione dei Viticoltori Indipendenti di Bergamo, un gruppo nato con l’obiettivo di valorizzare e promuovere la produzione vitivinicola della Bergamasca, seguendo uno sviluppo ecocompatibile. Le cantine che fanno parte del gruppo condividono la necessità di ricerca per dare massima espressività ai vini e alla loro identità, partendo dai sette profili dei suoli che caratterizzano i vigneti della zona collinare della bergamasca. L’Associazione ha sottoscritto uno statuto per condividere parametri produttivi importanti, compreso il taglio del carico d’uva per pianta, per garantire la qualità del vino prodotto.

 

 

 




Dal bosco al piatto, funghi senza segreti in Alta Val Brembana

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Raggiunge l’undicesima edizione Fungolandia, la mostra del fungo della Val Brembana che esalta i profumati frutti del bosco in tante iniziative golose e altrettante occasioni per scoprire e vivere il territorio.

L’appuntamento è dal 3 all’11 settembre negli undici paesi di Altobrembo (Averara, Cassiglio, Cusio, Mezzoldo, Olmo al Brembo, Ornica, Piazza Brembana, Piazzatorre, Piazzolo, Santa Brigida e Valtorta) con iniziative per tutti i gusti e tutte le età: escursioni alla scoperta dei funghi, visite alle aziende agricole, eventi legati alla valorizzazione dei prodotti del territorio, convegni di carattere naturalistico-culturale, concorsi, ma anche degustazioni, aperitivi, menù promozionali a tema nei ristoranti convenzionati.

L’apertura ufficiale sarà sabato 3 settembre a Cassiglio, con una giornata tra mercatini, animazione per i bambini, esposizione di rapaci e caccia ai tartufi. Lo stesso giorno, al pomeriggio, a Olmo al Brembo sarà inaugurata la Mostra del Fungo della Valle Brembana, a cura dell’Associazione Micologica Bresadola di Agrate Brianza, preziosa occasione per ammirare tutte le specie fungine presenti nell’area. Sabato 3 settembre prenderanno il via anche le uscite “Alla scoperta del mondo dei funghi”, escursioni con i micologi per conoscere le varie specie e il loro habitat, proposte ogni giorno della manifestazione su percorsi sempre differenti.

Nel corso dei nove giorni sono in programma anche altre escursioni alla scoperta della natura e dei paesaggi di Altobrembo: nei boschi, nei pascoli e tra i borghi storici, valorizzando un’area di notevole valore ambientale.

Tra gli appuntamenti da non perdere, quello con il concerto in quota Sinfonie del Tramonto sulle Torcole di Piazzatorre, presso il Rifugio Gremei. Al calar del sole la musica degli ottoni risuonerà circondata dal panorama delle Orobie bergamasche.

Domenica 4 sarà invece una giornata dedicata ai sapori del territorio, con il Percorso sensoriale-degustativo nel bosco a Cusio, un’esperienza che toccherà tutti i sensi e che permetterà di gustare i prodotti dell’Alta Val Brembana direttamente dalle aziende agricole del territorio. I più piccini si divertiranno quindi con Puffolandia, l’appuntamento con puffi e funghi a Piazza Brembana, mentre a chiudere il primo week-end sarà il suggestivo “Percorso a lume di candela” a Mezzoldo, con dimostrazioni di attività artigianali e tappe alla scoperta della tradizione.

Nel secondo fine settimana gli appuntamenti golosi saranno a Valtorta, con l’Agrì-Fest, e a Ornica, con Funghi nel Borgo, una cena itinerante a base di funghi nel borgo rurale di Ornica. Sabato 10 a Olmo al Brembo è in programma uno spettacolo pirotecnico, preludio della grande chiusura di Fungolandia che si terrà domenica 11 a Santa Brigida.

Durante tutta la settimana di Fungolandia, ristoranti e bar aderenti all’iniziativa propongono menù a base di funghi locali e aperitivi con funghi e altre tipicità

www.fungolandia.it




Moscato di Scanzo, tutto pronto per la Festa. Che pensa anche ai terremotati

moscato scanzoÈ ormai tutto pronto per la Festa del Moscato di Scanzo e dei sapori scanzesi, la manifestazione che celebra il famoso passito (è la Docg più piccola d’Italia) e le altre eccellenze del territorio.

L’11esima edizione è in programma da giovedì 8 a domenica 11 settembre ed avrà come fulcro il percorso nel borgo storico di Rosciate tra le casette dei produttori associati alla Strada del Moscato di Scanzo, che proporranno in degustazione il proprio “nettare” e gli altri vini, ma anche miele, olio, formaggi, prodotti da forno, tutti provenienti dalle colline scanzesi, e pure il gelato al Moscato di Scanzo. Il ticket di solidarietà previsto per le degustazioni non poteva dimenticare la tragedia che ha colpito il centro Italia e sarà perciò destinato alla ricostruzione dei Comuni colpiti dal terremoto del 24 agosto, oltre che al progetto locale del Parco Inclusivo di via Galimberti a Scanzo.

Per quanto riguarda gli eventi, il carattere distintivo della manifestazione è quello di affiancare al piccolo campione dell’enologia bergamasca personaggi dal mondo dello spettacolo e dello sport, della cultura e dell’enogastronomia. E così quest’anno la Festa si aprirà (giovedì 8) con la comicità del cabarettista e attore Andrea Pucci e il suo spettacolo “I tabù del proprio io”. Venerdì 9 sarà la volta degli ospiti sportivi, tra i quali Mario Poletti, emblema dello Skyrunnig moderno, alcuni giocatori dell’Atalanta e della Foppapedretti Volley, mentre sabato 10 l’appuntamento sarà con la tradizionale sfilata e con il Palio del Moscato di Scanzo, una gara di pigiatura dell’uva tra contrade, disputata dai bambini delle scuole materne di Scanzorosciate.

La mattina di domenica 11 la novità della Moscato di Scanzo Trail, una gara di corsa su 20 km tra colline, vigne e cantine di Scanzorosciate alla scoperta di paesaggi incantati (verrà proposta anche una versione non agonistica della corsa con un percorso più “soft”) e la conferma delle camminate guidate lungo gli itinerari della Strada del Moscato (su prenotazione). Esperte guide del territorio accompagneranno i visitatori tra borghi, chiese, vigne e cascine del territorio di Scanzorosciate e dei luoghi del Moscato. Nel pomeriggio sarà la volta dello spettacolo di teatro dialettale della compagnia del Sottoscala di Rosciate, mentre nelle vie del borgo ci si potrà imbattere negli interventi teatrali a cura di Erbamil.

Un ruolo di primo piano lo hanno come sempre anche gli show-cooking, di scena sabato e domenica nel teatro dell’oratorio di Rosciate e condotti da due chef della Nazionale Italiana Cuochi, il bergamasco Francesco Gotti e il forlivese Gaetano Ragunì, entrambi responsabili del Team Junior. Proporranno ricette dedicate alla Lombardia Orientale, che per il 2017 si è aggiudicata il titolo di Regione Europea della Gastronomia. Trarranno perciò ispirazione dai prodotti delle quattro province coinvolte nel progetto, Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova. Lo show-cooking di sabato, su invito, con Francesco Gotti, sarà anche l’occasione istituzionale per parlare della nascente area turistica le Terre del Vescovado e dello stesso programma Erg (Regione Europea della Gastronomia) a cui Scanzorosciate ha aderito.

Anche la musica di qualità è un ingrediente immancabile. Per tutta la durata della Festa, le vie del borgo saranno animate dai ritmi di 17 gruppi, dal rock al pop internazionale fino alla musica leggera italiana e alla classica. Sul palco principale di piazza Alberico si esibiranno giovedì sera gli “Shine on Project” con il loro tributo ai Pink Floyd, venerdì sarà il turno della musica pop/rock internazionale con i “3ndy”, sabato della musica italiana con gli “Adrenalina”, domenica si ascolteranno i successi dei Beatles con i “Revolver” e tante altre proposte si potranno trovare negli altri angoli musicali allestiti nelle vie del borgo.

La Festa del Moscato di Scanzo arriva fino a via degli Orti e coinvolge sia la struttura scolastica F. Nullo sia il piazzale. Nel parco della scuola media si trova l’Orto didattico più grande d’Italia, mentre nella struttura scolastica verranno proposti concerti e i Laboratori del Gusto con Slow Food Bergamo, alcuni produttori associati alla Strada del Moscato e altri professionisti. Sarà inoltre allestita un’area bimbi dove in tutta sicurezza potranno giocare ed incontrare gli animali della fattoria. Un’altra importante novità è il servizio navetta gratuito messo a disposizione dal Comune di Scanzorosciate in collaborazione con Atb, che permetterà ai visitatori di lasciare la macchina nei parcheggi convenzionati e di raggiungere comodamente la Festa

Per una sosta gastronomica sono a disposizione un ristoro principale con piatti tradizionali e grigliate e altri tre punti food dove sarà possibile fare spuntini e pasti veloci a base di prodotti locali. Non mancano arte, la mostra di modellismo ed i concorsi, quello per gli addobbi di case e vetrine, della MoscaT-shirt e per la creazione della torta del Mosgatto, le cui premiazioni chiuderanno la manifestazione.

L’organizzazione è dell’Associazione Strada del Moscato di Scanzo e dei sapori scanzesi, che ha raccolto il programma dettagliato e le informazioni utili nel sito www.festadelmoscato.it




La frutta a Bergamo? Poca ma creativa

In Lombardia, secondo i dati recentemente comunicati dalla Coldiretti regionale, sono coltivati a frutta 7.859 ettari, con decine di varietà: dai kiwi alle mele, dalle pere ai meloni, dai mirtilli alle pesche. Quasi il 60% dei frutteti, con 4.864 ettari, è concentrato in provincia di Mantova, il 14%, pari a 1.132 ettari, in Valtellina e circa il 7% rispettivamente a Brescia con 544 ettari e a Pavia con 556 ettari. Bergamo è in posizione più defilata. Il suo territorio possiede circa 195 ettari coltivati a frutta, collocandosi dopo i 397 ettari di Cremona e prima degli 87 di Milano, dei 79 di Como, dei 70 di Varese, i 58 di Monza, i 40 di Lecco e, infine, i 23 di Lodi.

Le specie coltivate in misura prevalente in Lombardia rimangono le pere e le mele, anche se negli ultimi dieci anni si è potuto vedere un deciso incremento del terreno destinato alla coltivazione dell’Actinidia (kiwi). La provincia di Bergamo non rispecchia la generale vocazione lombarda, infatti le maggiori estensioni, con esclusione della coltivazione dell’uva, rimangono quelle che storicamente hanno caratterizzato questi territori. Secondo dati forniti sempre dalla Coldiretti, la presenza del castagno si afferma quella predominante, con i suoi 60,68 ettari sul totale di circa 195. Al castagno, in termini di estensione della coltivazione, segue il noce, con i suoi 22,75 ettari di terreno coltivati. E poi in ordine il pero, il melo, l’albicocco, il pesco e il ciliegio. A questo punto arriva anche l’Actinidia con 5,20 ettari coltivati. Tra i piccoli frutti svetta il lampone che si aggiudica ben 14 ettari, molti, considerando che in genere gli impianti di piccoli frutti non raggiungono grandi estensioni e le aziende in provincia che si dedicano alla loro coltivazione sono molto piccole. A seguire la mora, il mirtillo e il ribes.

Ma come far sopravvivere aziende e comparti di queste dimensioni in un mercato che spesso soffoca i piccoli produttori? Diversificando la propria attività o vendendo prodotti trasformati e pronti all’uso, che possono generare un valore aggiunto, meglio ancora se unici. Non a caso molti piccoli agricoltori si sono dedicati alla produzione di confetture artigianali, anche se nel tempo, anche in questi settore, l’offerta si è moltiplicata. C’è anche chi ha iniziato a pensare a qualcosa di diverso per davvero e sta raccogliendo molte soddisfazioni.

Settimocielo – Camerata Cornello

Disidratata e confezionata, diventa snack per ogni occasione

settimocieloL’azienda agricola Settimocielo è nata nel 2009 a Camerata Cornello per volere di Alberto Sangalli che, nonostante provenisse da un altro settore, con dedizione ha scelto la vita all’aria aperta e in montagna. Sostenuto da questa motivazione ha avviato il suo progetto, che nel corso del tempo ha subito non pochi cambiamenti, nell’ottica dell’affinare le prospettive, fare ricerca e man mano raddrizzare il tiro cercando di proseguire per la strada giusta. All’inizio della sua attività, la produzione di frutta con la conseguente trasformazione in confettura non era molto diffusa, ma in pochissimo tempo questo impiego ha preso sempre più piede e Alberto ha deciso di cambiare direzione. Nel frattempo si è specializzato sempre più nella coltivazione e in tutto quello che ruota attorno ai piccoli frutti, immaginandone anche altri utilizzi. Ecco che la disidratazione, la forma più antica di conservazione scoperta dall’uomo, ha catturato il suo interesse ed… ecco fatto!

Alberto Sangalli
Alberto Sangalli

«Abbiamo iniziato a disidratare la nostra frutta – spiega Sangalli – e a confezionarla in sacchetti. Questo per permetterne un facile utilizzo ovunque, quasi fosse una caramella. A scuola, a casa, in ufficio, durante lo sport, un prodotto facile da consumare che mantiene tutte le proprietà della frutta, senza l’aggiunta di zucchero». Le sfoglie di frutta si possono anche utilizzare in altri modi, ad esempio nello yogurt per colazione, per arricchire gelati o dolci e così via. Un prodotto sano e comodo «che ha avuto molto successo – spiega ancora Sangalli – anche se a volte l’utilizzo è talmente semplice che non viene subito capito. Per questo motivo abbiamo deciso di iniziare a venderlo direttamente anche tramite il web. In questo modo possiamo raccontarlo e farlo conoscere». L’ultima invenzione di Alberto? La frutta disidratata e polverizzata, pronta da unire all’acqua per creare delle favolose e golose bibite e bevande.

Bacche di goji, lamponi, mirtilli, uva spina e frutti di bosco sono solo alcune delle proposte dell’azienda. Tutta la frutta utilizzata è coltivata in montagna e lavorata poche ore dopo la raccolta. Le diverse tipologie vengo anche abbinate in funzione delle proprie nutritive: goji e mirtillo, lampone e sambuco, sono solo degli esempi.

Tropico dei Colli – Bergamo

Le specie esotiche crescono in città

Giulia Serafini e Mirko Roberti
Giulia Serafini e Mirko Roberti

Quando due giovani laureati con una passione sfrenata per l’agricoltura e la medesima grande sensibilità si incontrano succedono cose che nemmeno si possono immaginare. E quindi, anche la frutta tropicale si fa bergamasca, grazie all’impegno e alla passione di Giulia e Mirko, che insieme hanno dato vita a Tropico dei Colli, progetto sperimentale su terreni ai piedi di Città alta, tra San Colombano e Valtesse, che presto ha ricevuto riconoscimento al concorso “Luberg 2015 – Diventa imprenditore”.

Detto, fatto ed è partita l’avventura. «Non ho mai immaginato che mi sarei occupata di agricoltura – spiega Giulia Serafini, classe 1990 –, infatti mi sono diplomata al classico e poi non sapevo davvero che fare. Un giorno mia mamma mi consigliò di provare ad informarmi per la facoltà di Agraria. In realtà ciò che mi ha più affascinato è stato il fare qualcosa a cui non avevo mai pensato, che non avevo considerato. È stato subito amore. Ho appena conseguito la laurea magistrale in Agraria». Attualmente lavora come guida all’Orto Botanico di Bergamo, dopo esperienze in varie aziende agricole. «Durante un corso – prosegue ancora Giulia – ho incontrato Mirko e abbiamo scoperto di condividere le stesse idee e sensibilità. Lui mi ha raccontato delle sue sperimentazioni con piante tropicali ed era già tutto chiaro: dovevamo farlo».

Il fiore di Feijoa
Il fiore di Feijoa

L'Asimina
L’Asimina

«Io ho studiato Architettura Ambientale al Politecnico di Milano – spiega Mirko Roberti – e nutro da sempre una grande passione per il mondo vegetale. Studio e coltivo da anni diverse specie di piante utili con una particolare attenzione per i fruttiferi non convenzionali. Amo particolarmente gli alberi da frutto». Ma perché proprio piante tropicali? «Per fare una cosa nuova con delle specie molto rustiche, che si possono coltivare senza grandi interventi fitosanitari – spiega Giulia –, ma anche che possano offrire un prodotto unico. Grazie alle ricerche di Mirko abbiamo capito quali fossero le specie ben adattabili e abbiamo iniziato le sperimentazioni dall’inizio, con i vivaisti». Un approccio estremamente glocal, con l’obiettivo di trovare anche altri coltivatori, anche con piccoli appezzamenti, disposti a credere in queste cultivar. Per il momento le specie coltivate sono tre: il kiwi arguta, un piccolo kiwi rosso dalla buccia liscia e sottile, dolcissimo, da mangiare intero come una ciliegia; la Feijoa, scoperta da un ricercatore portoghese, da cui ha preso il nome, ha un profumo, una consistenza e un sapore unici, nonché un fiore stupendo ed è utilizzabile per gelati e sorbetti; l’Asimina, un frutto cremoso, dal sapore molto tropicale originaria del Nord America.

Francesca Belotti – Chiuduno

Frullati e dolci, ecco l’agri-streetfood

street food - Francesca Belotti - Chiuduno (1)A volte le cose succedono per caso e qualcuno ci scopre una grande passione. È quanto accaduto a Francesca Belotti, classe 1983, che ha dato vita nel 2010 a Castelli Calepio all’azienda agricola che porta il suo nome. «Mio papà Marino – racconta Francesca – aveva acquistato questo terreno con l’obiettivo di fare un investimento. Per diletto ho quindi cominciato a coltivare qualche pianta di piccoli frutti, su suo consiglio». Papà Marino e mamma Flora da sempre lavorano nel settore floricolo, con varie esperienze commerciali alle spalle. Esperienze che hanno sicuramente spinto e influenzato anche Francesca che pian piano si è dedicata alla coltivazione, partendo da zero e imparando giorno dopo giorno. Ma come accade spesso a chi si approccia con passione a una cosa nuova, ha visto molte opportunità per commercializzare la sua frutta e non se n’è lasciata scappare nemmeno una. «Prima ho pensato al periodo invernale e ho iniziato a trasformare parte della frutta in confettura, ma poi rimaneva l’estate. Come potevo valorizzare la mia frutta?», si è chiesta e da lì l’idea: uno street food a base di frutta! Coppette di frutta fresca, frullati di ogni tipo, dolci.

street food - Francesca Belotti - Chiuduno (2)

Partecipa a numerose sagre e un po’ meno agli eventi dedicati allo street food perché al momento non sono sostenibili a livello di spese per un’azienda agricola come la sua. Ma l’idea c’è, la direzione l’ha trovata e perfino il successo. «La gente vuole arrivare alla fonte – evidenzia – quindi attraverso la partecipazione ai mercati, il passaparola e i social network sono riuscita a raggiungere molte persone. Ora ha in cantiere anche altre iniziative, come cene in azienda, aperitivi e altro ancora». Per tutto il periodo estivo è possibile acquistare la frutta fresca direttamente in azienda. Anche nel periodo invernale è presente una piccola bottega in una bella casetta in legno in cui è possibile acquistare le conserve e altri prodotti del territorio.