L’estate golosa della Val di Scalve

Non solo escursioni, passeggiate, aria buona e paesaggio. La Valle di Scalve offre questa estate anche alcuni appuntamenti di carattere enogastronomico che possono rendere più gustosa la gita fuoriporta o la vacanza.

Sabato 16 luglio a Schilpario è in programma la quarta edizione di Arte & Sapori che per tutta la giornata propone stand gastronomici e di prodotti di artigianato locale lungo le vie del paese, mentre nei ristorati si può pranzare con un menù tipico a prezzo fisso. Giovedì 21 luglio è la volta della “Merenda un baita”, escursione pomeridiana lungo la strada che da Nona porta alla malga Saline con merenda a base di prodotti tipici scalvini. Sabato 30 luglio ci si sposta a Colere per Vivin Colere, degustazione enologica tra vie e cantoni, con animazione in serata. Lunedì 8 agosto, con partenza alle 9 da piazza Cardinal Maj a Schilpario, c’è “Colazione del malghese”, escursione alla baita Creisa accompagnati dall’illustrazione delle specie botaniche che si incontrano lungo il percorso e dimostrazione della lavorazione del latte. Si assaggiano anche i prodotti tipici, in collaborazione con l’azienda agricola Ciupì Giovanni e la Riserva naturale Boschi del Giovetto. Venerdì 19 agosto a Vilminore, in località Piazzola c’è la Festa dei capù, gli involtini di verza, accompagnati dall’immancabile polenta. Domenica 11 settembre si celebra invece la patata di Pradella, varietà locale molto apprezzata. L’appuntamento è organizzato all’albergo San Marco dove la brava chef Mea Tagliaferri è capace di valorizzare il meglio i prodotti e le erbe locali. Infine il 17 settembre è di scena “Tre Valli al Passo”, giornata all’insegna della cucina tipica della Valle di Scalve, della Valle Seriana e della Valle Camonica che si incontrano al Passo della Presolana.

 




Albino, la sagra degli gnocchi ripieni firmata dalla trattoria

Morbidi gnocchi di patate ripieni di prosciutto e formaggio, conditi con burro versato. Sono uno dei piatti più apprezzati della Trattoria Moro da Gigi di Albino, in località Perola, e sei anni fa, in occasione del 50esimo di attività, il titolare Gianluigi Moro ci ha costruito attorno una vera e propria sagra, diventata ormai appuntamento fisso dell’estate.

Gianluigi Moro - Trattoria moro da Gigi Albino
Gianluigi “Gigi” Moro

Quest’anno si tiene da giovedì 14 a domenica 17 luglio, sempre nell’area di fronte al locale. Gli gnocchi fumanti rappresentano il 90% dei primi serviti durante la festa (l’anno scorso ne sono stati preparati 8 quintali), ma chi vuole variare potrà trovare anche la pasta con il ragù di selvaggina e i casoncelli, anche questi fatti a mano in casa. Il locale ha sempre fatto della tradizione e della vicinanza al territorio il proprio marchio distintivo (anche prima dell’affermarsi del concetto del chilometro zero!) e la proposta della sagra segue la stessa linea. Per secondo, quindi, la polenta è preparata sul fuoco da due addetti e si accompagna con i funghi, il cinghiale in salmì o il baccalà. Sulla griglia costata, costine e cosce di pollo. Anche i dolci sono fatti in casa e quest’anno debutterà il “Moroncello“, la ricetta che ha vinto il concorso “Un dolce per il Moroni”, per dare ad Albino il suo emblema goloso. Un dolce che la trattoria prepara anche in una originale versione da portare a casa, in barattolo per conservare al meglio freschezza e fragranza, come fa con altri biscotti e alcuni piatti “take away”, su tutti casoncelli e trippa. Tra le bevande, assolutamente a tema è la birra alla patata.

Non mancano le iniziative collaterali, come l’animazione per i bambini, la presenza di artigiani che eseguono lavorazioni dal vivo del ferro e del legno, i gonfiabili e le prove di softair. Tra le novità la Beer Run (domenica a partire dalle 10.30), una goliardica corsa a cronometro sulla distanza di un chilometro, nella quale i concorrenti devono bersi una birretta alla partenza e dopo il primo giro.

Il programma si apre alle 18.30 giovedì e venerdì, alle 16 il sabato e alle 10.30 la domenica.

http://www.trattoriamoro.it/sagra.html




Cascate del Serio, apertura notturna con soste golose

L’apertura in notturna delle cascate del Serio, in programma sabato 16 luglio dalle 22 alle 22,30, si accompagna alla scoperta dei sapori locali.

“Cascata sotto le stelle – tra gusto e tradizione” è la formula inaugurata lo scorso anno dell’iniziativa, che unisce allo spettacolo del triplice salto d’acqua illuminato da potenti fari alcune soste golose. Si comincia alle ore 17 all’antico borgo di Maslana con l’aperitivo e l’antipasto di “Sapori Seriani” accompagnati da mostre fotografiche sulla storia e la natura del territorio, intrattenimenti musicali, folcloristici e la rievocazione di antichi mestieri e tradizioni.

La cena prosegue in località “Pià del’arda”, a pochi metri dal famoso ponte romano, dove verrà servito il piatto unico chiamato “la pietansa”. All’Osservatorio di Maslana, ottimo punto per godersi la cascata, sarà invece possibile gustare il dolce, mentre per il caffè ci si potrà recare in una delle attività convenzionate in paese.

La quota partecipazione è di 20 euro per gli adulti, 12 per i bambini fino a 12 anni. Comprende gadget e buono pasto per ogni tappa. Poiché il percorso si sviluppa prevalentemente su sentiero montano, è obbligatorio utilizzare un’adeguata attrezzatura (scarponcini, torcia elettrica, maglione, giacca impermeabile) ed è sconsigliato ai bambini sotto i 5 anni.

Alte 315 metri, le cascate del Serio le maggiori d’Italia e le seconde in Europa. Anche in alcune delle successive date di apertura – diurne – sono previsti eventi all’insegna del gusto. L’appuntamento di settembre (domenica 18) sarà in concomitanza con la festa di Maslana, mentre quello di ottobre (il 9) si sposerà al Sagra del formaggio e dei sapori seriani. In agosto l’evento sarà domenica 21.

www.turismovalbondione.it




A Lovere ritorna la Mangi ‘n piazza

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Venerdì 15 e sabato 16 luglio a Lovere ritorna “Mangi ’n piazza”, la manifestazione enogastronomica che trasforma la piazza del paese in un grande ristorante a cielo aperto. L’iniziativa, giunta alla terza edizione, è promossa da Nuova Pro Loco Lovere, con il patrocinio del Comune di Lovere e in collaborazione con le attività commerciali di piazza 13 Martiri e piazza V. Emanuele II. Il programma delle serate si apre alle 19 con due proposte: i ristoranti e i bar metteranno in campo una superbrigata di cucina e i negozianti aderenti proporranno l’apertura serale. Il tutto con un intrattenimento musicale.

In caso di maltempo la manifestazione sarà rinviata al 29 e 30 luglio.

Per maggiori informazioni: www.nuovaprolocolovere.it 




La sfida di “Francesco”, imprenditore a 22 anni

Francesco e Stefano Rampolla
Francesco e Stefano Rampolla

Si chiama “Francesco” la Gelateria Artigianale Italiana appena aperta a Torre Boldone, in via Donizetti, davanti alla scuola media. È una start up che vede in campo un giovane imprenditore bergamasco di soli 22 anni, Francesco Rampolla. Il quale, con l’aiuto del fratello gemello Stefano, ha deciso di investire sul proprio territorio di residenza. Sì, perché Francesco, oltre ad aver denominato la sua nuova impresa con il proprio nome, ricordando anche quello del nonno, ha voluto – con l’apertura dell’attività – rimarcare il senso di appartenenza al proprio ambito e, in qualche modo, fare da traino per i giovani che, come lui, hanno un sogno nel cassetto. Studi alberghieri a Nembro, tappe nelle cucine stellate dei fratelli Cerea, Da Vittorio (dove impara il rispetto per le materie prime), di Patrick Guilbaud, a Dublino (dove comprende ancor di più il valore dei prodotti italiani) e di Alain Ducasse al Louis XV presso l’Hotel de Paris di Monte Carlo (dove affina il metodo), Francesco, tornato in Italia, decide di focalizzare la sua attenzione sul gelato artigianale, il suo sogno, appunto. E dopo una breve esperienza alla “Romana”, in centro a Bergamo, e in altre gelaterie della provincia, compie il grande passo. Ed ecco “Francesco”. Gelateria_Francesco

Una sfida non certo facile, a soli 22 anni e, soprattutto, senza una tradizione di famiglia alle spalle. «Ci voleva coraggio – commenta Rampolla -. Non mi è mancato, grazie al supporto della mia famiglia, ma anche di Fogalco e dei Lions della Valseriana». «La gelateria è “Artigianale” – sottolinea Francesco – perché facciamo tutto in casa, con tanta passione e con prodotti selezionati e di prima qualità. Non a caso, scegliamo noi gli ingredienti al mercato della frutta o dai nostri migliori contadini, cercando di instaurare rapporti solidi che durino nel tempo. È “Italiana” perché voglio valorizzare il nostro territorio e la nostra agricoltura. Per questo abbiamo sposato l’idea del “meno è meglio”, avvalendoci di aziende in sinergia con la nostra filosofia e con le nostre esigenze, come Agrimontana e Domori». Pochi i gusti in offerta – tra questi gli immancabili pistacchi di Bronte Dop e la nocciola Igp del Piemonte – ma tutti all’insegna della qualità, con particolare attenzione anche al mondo vegano e alle intolleranze alimentari. «Produciamo anche torte gelato, semifreddi, ghiaccioli alla frutta e stecchi gelato – evidenzia Francesco -, oltre a ottime cremolate di frutta fresca di stagione. La stagionalità, in effetti, è importantissima per poter offrire la migliore qualità dei prodotti». Provare per credere.

chiccogel.torreboldone@gmail.com




Tavernola, la sardina (di lago) torna protagonista

sardina-e-polenta
Prati verdi, aria pura, il lago sullo sfondo, serate di musica, ma soprattutto tante proposte dedicate all’agone, o meglio, alla sardina, come viene chiamata sul Sebino, per la sua forma affusolata e le squame argentate che ricordano la sarda di mare.

Con più di un quarto di secolo di storia, la “Sagra della sardina” di Tavernola, promossa dalla Pro Loco del paese, è un appuntamento fisso delle estati sul Lago d’Iseo. Quest’anno si apre venerdì 8 luglio e prosegue nelle giornate di sabato 9 e domenica 10, per riprendere di nuovo venerdì, sabato e domenica della settimana successiva, nell’area verde della frazione Gallinarga.

Il piatto forte saranno le sardine con la polenta, sardine sott’olio, leggermente abbrustolite sul fuoco e servite con fette di polenta fredda tostata. Ma si potranno gustare anche alborelle fritte (richiestissime), filetti di persico saltati con burro e salvia, pasta con pesce di lago e altri manicaretti, tra cui le sfongade, pagnottelle dolci preparate secondo la ricetta del paese, e la torta di amarene, dolce tavernolese per eccellenza la cui ricetta si tramanda da generazioni.

La cucina è aperta la sera a partire dalle 19 circa e domenica 12 luglio anche a pranzo (su prenotazione). um ininterrotto di auto. «Abbiamo pensato anche di spostarla nel centro storico del paese e di ingrandirla ma perderebbe il suo fascino, così abbiamo rinunciato» confida Foresti che per il futuro ha un desiderio: «Passare il timone della sagra ai giovani del paese in modo che non vada persa questa bella e importante tradizione».

sagra sardina tavernola - programma 2016




Albino, il cinema all’aperto è anche goloso

immagini di notte albino

Il cinema all’aperto ad Albino si allea anche quest’anno con alcuni locali, per dare più gusto all’estate. Legate alla rassegna Immagini di Notte, in programma dall’8 luglio al 25 agosto nel bello scenario del chiostro dell’ex monastero di Sant’Anna ci sono infatti due iniziative legate ai sapori.

Nella prima, due ristoranti pizzeria – Al Bistrot di Albino e Vecchi Ricordi da Gimbo di Cene – proporranno lo speciale menù “Cena & Cine” al prezzo fisso di 15 euro (pizza, bibita, dolce, caffè), comprensivo di un ingresso omaggio al cinema da utilizzare liberamente nel corso di Immagini di Notte.

La seconda premierà la fedeltà degli spettatori che saranno omaggiati di buoni consumazione e buoni gelato offerti da Gelateria Franca di Albino.

L’iniziativa è promossa dall’Amministrazione comunale di Albino nell’ambito delle proposte estive 2016 ed è ospitata negli spazi messi a disposizione dalla parrocchia di Albino e dalla società Bergamoverde. L’organizzazione è curata dall’associazione culturale “Lo Scoiattolo”.

Il costo del biglietto è di 5 euro, 4 euro il ridotto, riservato ai bambini fino a dieci anni e agli studenti universitari. Le proiezioni iniziano alle 21.15. L’ingresso al chiostro è dal porticato della chiesa di Sant’Anna, in via Mazzini. Gli spettacoli saranno effettuati anche in caso di pioggia grazie alla disponibilità di spazi al coperto.

Il programma

LUGLIO

Venerdì 8 – Sabato 9

IL LIBRO DELLA GIUNGLA (il classico Disney)

Lunedì 11 – Martedì 12

QUO VADO?

Mercoledì 13

SVEGLIATI NED! (Serata promossa in collaborazione con la Cooperativa Generazioni)

Venerdì 15 – Sabato 16

BELLE & SEBASTIEN – L’avventura continua

Lunedì 18 – Martedì 19

PERFETTI SCONOSCIUTI

Mercoledì 20 – Giovedì 21

I BAMBINI SANNO

Venerdì 22 – Sabato 23

INSIDE OUT

Lunedì 25 – Martedì 26

CHIAMATEMI FRANCESCO

Mercoledì 27 – Giovedì 28

BELLI DI PAPÀ

Venerdì 29 – Sabato 30

IL PICCOLO PRINCIPE

AGOSTO

Lunedì 1 – Martedì 2

EVEREST

Mercoledì 3 – Giovedì 4

IL PONTE DELLE SPIE

Venerdì 5 – Sabato 6

IL VIAGGIO DI ARLO

Lunedì 8 – Martedì 9

REVENANT – REDIVIVO

Mercoledì 10 – Giovedì 11

DEPARTURES

Venerdì 12 – Sabato 13

ZOOTROPOLIS

Mercoledì 17 – Giovedì 18

MIA MADRE

Venerdì 19 – Sabato 20

HEIDI

Lunedì 22 – Martedì 23

MACBETH (nell’ambito delle iniziative commemorative per il 400° anniversario della morte di Shakespeare)

Mercoledì 24 – Giovedì 25

MIRACOLO A LE HAVRE

Info: www.microfonoaperto.it 




Premio Qualità Italia 2016, ecco tutti i vini vincitori

concorso-enologicoSi sono concluse le degustazioni dei vini sottoposti al giudizio della commissione del Premio Qualità Italia 2016, il concorso enologico nazionale organizzato dalla Scuola di Alta Formazione e Perfezionamento Leonardo di Città Sant’Angelo, in Abruzzo. Un lavoro accurato, quello dei giudici, che ha messo in evidenza anche quest’anno la migliore produzione enoica italiana. La cerimonia di premiazione si terrà sabato 9 luglio, alle 11, al Teatro Comunale di Atri (Teramo), situato in uno dei centri storicamente ed artisticamente più significativi dell’Italia centro-meridionale. La Direzione, nel complimentarsi con i vincitori e nel ringraziare tutti i partecipanti, ha sottolineato come “anche quest’anno il concorso ha registrato un’ottima risposta dal mondo dei produttori a conferma della fiducia riposta sia nel concorso sia nella sua organizzazione”.
Le categorie contemplate dal Premio – che gode anche dell’approvazione del ministero delle Politiche Agricole – sono state così definite:

  • Igt (Indicazione Geografica Tipica: rossi, bianchi e rosati)
  • Doc (Denominazione di Origine Controllata: rossi annate 2015, 2014, 2013, 2012, 2011 e precedenti, bianchi annate 2015, 2014 e precedenti, rosati)
  • Docg (Denominazione di Origine Controllata Garantita: rossi, bianchi e rosati)
  • Vini Frizzanti (Rossi Doc e Igt, Bianchi Doc e Igt, Rosati Doc e Igt)

Per maggiori info  www.premioqualitaitalia.it

I vincitori del Premio Qualità Italia 2016 – Concorso Enologico

 

 

 

 




Caseificio Taddei, doppietta di premi e nuovi prodotti

Camilla e Massimo Taddei
Massimo e Camilla Taddei

Vincere un concorso caseario nazionale è già difficile, figuriamoci la doppietta nel giro di una settimana: eppure per il caseificio Taddei di Fornovo nulla sembra impossibile, grazie alla tenacia e al rigore con cui i titolari Massimo e Camilla curano la qualità dei loro formaggi, che li ha portati a esportare in mezzo mondo, ottenendo recentemente anche preziosi ordini proprio nella tana del nemico, quei francesi che sono stati “sfidati” durante il Salon du Fromage di Parigi, riscuotendo consensi unanimi, non solo per il taleggio Dop, per il quale già Edoardo Raspelli aveva “incoronato” la coppia regina bergamasca, ma per tante altre delizie del palato che hanno saputo portare alla conoscenza del mercato transalpino.

Tornando alla doppia vittoria italiana, la medaglia d’oro con il Blutunt all’Alma Caseus in occasione di Cibus e quella d’argento per la Toma bergamasca al CaseoArt di Pandino, la soddisfazione è grande, anche se Camilla Taddei, che da sempre cura il marketing e la parte commerciale, sa bene che queste soddisfazioni fanno parte di un percorso che arriva da lontano: «Sia io che mio marito Massimo conosciamo la nostra azienda e il cammino compiuto negli anni, ma questi riconoscimenti ufficiali, che arrivano da esperti del settore, garantiscono per noi che il lavoro fatto non è solo di parole ma di costanza e serietà, proiettando sempre di più l’azienda in un mercato di qualità».

Per il Blutunt, erborinato bergamasco molto gettonato negli ultimi anni dagli appassionati, è stato addirittura un percorso in crescendo a Cibus: dopo due argenti, ecco arrivare l’oro: «È un riconoscimento – aggiunge Camilla Taddei – alla qualità e alla crescita costante che negli anni ha avuto questo formaggio, pur collocandosi sempre in una fascia di nicchia del mercato. Premia il lavoro e il rispetto delle regole: viene infatti prodotto seguendo un disciplinare imposto dalla Camera di commercio di Bergamo e per questo può fregiarsi del marchio “Mille Sapori di Bergamo” ed è certificato dalla CSQA».

E se il Blutunt, come il Taleggio e il Salva Cremasco, possono dirsi veterani di Casa Taddei, ha destato impressione la Toma Bergamasca, per la prima volta proposta in un concorso e subito premiata a Pandino: «La nostra toma – spiega Camilla – rappresenta un’altra produzione sulla quale abbiamo investito tempo e lavoro fino ad arrivare al risultato che ci eravamo prefissati e cioè un formaggio che si colloca nella nostra tradizione, con una pasta morbida ed elastica, sapore delicato con retrogusto di fieno e una stagionatura importante. L’argento ricevuto a Pandino è stato una bellissima quanto inaspettata sorpresa, anche se sinceramente ci speravamo perché da buoni produttori e stagionatori conosciamo le potenzialità di questo formaggio».

Sperimentare e proporre, accanto ai caci della tradizione, sempre nuove golosità è una prerogativa dei Taddei, che hanno già pronta un’altra novità: «La passione per questo lavoro ci solletica sempre a creare cose nuove – spiega ancora Camilla – e quando Massimo sparisce dall’ufficio per chiudersi in caseificio a “confabulare” con i casari e il responsabile di stagionatura, vuol dire che qualcosa bolle in pentola. Questo nuovo prodotto che sta già riscuotendo un notevole gradimento da parte dei nostri clienti è “Il Quartino del Casaro”, formaggio a crosta lavata con una stagionatura di 60/70 giorni e un gusto deciso. Buon appetito!».




Il Questore: «A Bergamo ho trovato una ristorazione di qualità»

il questore di Bergamo Girolamo Fabiano assaggia i vini di Antonio Lecchi
Il questore di Bergamo Girolamo Fabiano assaggia i vini di Antonio Lecchi

«A Bergamo ho trovato grandissima professionalità, una ristorazione di alto livello, e non solo nei tanti locali stellati. Passione e amore nella ricerca, nella qualità e nella cura del locale sono senz’altro i valori che mi hanno colpito di più».

Così Girolamo Fabiano, Questore di Bergamo, analizza le proposte enogastronomiche della nostra provincia, e lo fa da raffinato gourmet qual è, amante del piacere della buona tavola in convivialità. Le sue origini pugliesi – per la precisione di Corato, in provincia di Bari, che definisce capitale dell’olio d’oliva (tant’è che una delle tipologie di olive diffuse è appunto la coratina) – sono alla base di una conoscenza e competenza affinate nel tempo e nel percorso professionale che lo ha portato ad operare in diverse realtà geografiche.

Prima del trasferimento nella nostra città, ha lasciato un pochino del suo cuore nell’umanità della popolazione valtellinese. Ma non solo. Anche in questa zona ha coltivato la passione per il gusto, apprezzando il duro lavoro dei vignaioli locali sui terrazzamenti dove producono vini da uve Chiavennasca e ottenendo anche l’ammissione all’Accademia del Pizzocchero.

Spontaneo, a questo punto, un raffronto tra le due tipologie di cucina. Ci sono alcune sostanziali differenze che forse partono dal contesto ambientale. «Trovo che le principali differenziazioni si trovino nell’approccio personale, decisamente più caldi i valtellinesi, molto più concentrati nella loro professione i bergamaschi. Anche il contesto economico, con i conseguenti ritmi sono diversi».

È nella storia la valutazione del “maestro” Veronelli che ha eletto Bergamo a capitale della ristorazione italiano. Dopo le sue esperienze, in pratica sull’intero territorio nazionale, condivide questa affermazione?

«In Italia si mangia ovunque bene, non so se Bergamo possa meritare questa definizione, ma indubbiamente noto una grande evoluzione. Non molti, purtroppo, fanno la tipica cucina bergamasca, anzi, è nata quella che potrei definire la “nouvelle bergamasca”. Sono comunque soprattutto i giovani quelli che fanno attenzione alla tradizione, ma non è facile cucinare come una volta. Bisogna proprio trovare i giovani a cui piace questo tipo di ricerca e di riscoperta. I piatti classici sono i casoncelli e la polenta taragna ma un particolare riguardo meritano senza dubbio i nove formaggi dop, un record per la provincia orobica».

Ha colto qualche eccellenza, in particolare?

«Non posso fare una graduatoria di merito, ma sicuramente per l’amore verso la professione, datoche ci mette veramente il cuore e l’entusiasmo, cito Antonio Lecchi per i suoi vini di Casa Virginia, visto in modo particolare l’attaccamento alla terra e alla produzione agricola in generale».

E per concludere prendiamo per la gola i nostri lettori chiedendole di proporre due menù, uno bergamasco e l’altro pugliese.

«Pochi dubbi al riguardo – ammette Fabiano –. Nel menù bergamasco sono obbligatori i casoncelli e se ci si trova in un agriturismo lo stracotto d’asino. In montagna la polenta taragna. Per il menù pugliese scelgo quello della tradizione e cioè: antipasto di verdure, orecchiette al ragù, involtino di carne, mozzarella e insalata. Come dolce, perché no?, potrebbe andar bene la vostra polenta e osei. Ma per il vino è d’obbligo il mio amato nero di Troia. Buon appetito!».