Da Zogno a Taleggio eventi e menù dedicati alle castagne

Castegnone - Zogno - castagneLa settima edizione della rassegna zognese Sapori e Cultura si estende al Distretto dell’Attrattività Territoriale Vallinf@miglia, progetto di sviluppo locale che unisce 11 comuni tra le valli bergamasche e lecchesi (Sedrina, Ubiale-Clanezzo, Zogno, Valbrembilla, Blello, Vedeseta, Taleggio, Cremeno, Cassina, Moggio e Pasturo). Il risultato è un cartellone di eventi che sino alla fine di novembre mette al centro le tradizioni gastronomiche dell’autunno con una protagonista su tutti, la castagna. Si va dai concorsi alle degustazioni, dalle serate culturali ai laboratori fino alle iniziative per i più sportivi, come le escursioni e le passeggiate.

Per chi ama invece star seduto a tavola, sono 17 i ristoranti che per tutto il mese offrono un menù completo con ricette tradizionali legate dal filo conduttore delle castagne al prezzo fisso di 25 euro.

Per cominciare, domenica 8 ottobre è in programma la visita guidata a una selva di castagni accompagnati da un esperto, per conoscere il bosco e i colori autunnali, con tanto di caldarroste (ritrovo e arrivo all’Agriturismo Piazza Martina di Zogno, il percorso presente un dislivello minimo), mentre sabato 21 si andrà alla scoperta di luoghi e tradizioni dell’Ecomuseo Valtaleggio passeggiando con le racchette sotto la guida dell’istruttore di Nordic Walking, senza dimenticare la degustazione.

La Festa dei bilogòcc, in una delle patrie della castagna affumicata, il borgo di Castegnone di Poscante, è fissata domenica 15 ottobre. Farà visitare il borgo attraverso un itinerario tra gli antichi mestieri e gli essiccatoi recuperati. Ci saranno anche mercatini di prodotti locali e un punto ristoro.

La chiusura della rassegna sarà affidata invece alla manifestazione CastagnAMO, un’intera giornata, domenica 29 novembre dalle 10 alle 18 a Zogno, dedicata ai sapori autunnali con espositori del territorio che propongono prodotti a base di castagna e delle proprie aziende, caldarroste e vin brulè per tutti e merenda gratuita con torte alle castagne. Sarà l’occasione per premiare i vincitori dei due concorsi legati alla rassegna, quello fotografico e quello per le torte più buone.

I locali aderenti

Taleggio: Al palazz dol Miro, Da Marta, Liberty, Albergo; Ubiale Clanezzo: Le Terrazze; Valbrembilla: Antica trattoria Il forno, Belvedere, La Rua; Zogno: Antica Trattoria Breve Respiro, Casa Baggins, Casa Martina, Da Gianni, Del Maglio, La Baita dei Saperi e dei Sapori, La Caraffa Ambrata, La Staletta, Da Tranquillo, Tavernetta.

I menù e tutto il programma della rassegna su www.saporiecultura.org




“in dispArte”, ecco il locale che mixa cibo e cultura

Il locale in dispArte (Foto Antonio Milesi)
Il locale in dispArte (Foto Antonio Milesi)

Inaugurato “in dispArte”, un luogo di incontro a Bergamo, in pieno centro. Un locale per fare arte e cultura, in via Madonna della Neve 3, promosso da Cristian Sonzogni e Natale Malena.

Vi si possono trovare mostre di pittura, fotografia, musica e teatro, ma anche una biblioteca con duemila volumi selezionati per portare alla luce titoli e autori che meritano di essere letti.

L’intenzione dei titolari è quella di far vedere che anche a Bergamo c’è un luogo dove poter trovare un gruppo di persone capace di esprimere talento ed emozione, senza l’assillo del business. “Sì perché in dispArte – affermano Malena e Sonzogni – nasce così: per dare modo a chi abbia qualcosa da dire di farlo notare attraverso la forma d’arte che meglio gli si confà. Per far sì che i nostri tesori non restino nascosti”.

In dispArte è però anche bar (già attivo) e ristorante (a partire dalla fine di novembre, affidato allo chef Stefano Asperti), con apertura dalle 7 alle 2 di notte, senza giorno di riposo.

Seicento metri quadrati divisi in due: da una parte, il ristorante che punta sulla semplicità e su prodotti di qualità, provenienti da tutta Italia e da altri Paesi, spiegati e raccontati ai clienti nei dettagli; dall’altra, un’area espositiva e un’area eventi per musica (ogni sabato), teatro (ogni venerdì), interviste e convegni (ogni domenica).

Poi, la rivista: un mensile già attivo da settembre, con arte e cultura in primo piano. E un obiettivo: portare a galla ciò che sta un po’ nascosto, ma che ha qualità importanti e nulla da invidiare a ciò che è più popolare. Musica, teatro, cinema, letteratura, e qualsiasi altra cosa possa essere classificata come arte o cultura.

http://indisparte.com/




A Treviglio il ristomarket che fa cucinare il cliente

Matè come Madre terra è il nuovo ristomarket di Treviglio che trasforma il cibo in esperienza di vita. Per la prima volta, nella Bergamasca sbarca una formula innovativa: oltre alla forte attenzione alle intolleranze, i prodotti possono essere acquistati nella bottega del locale e cucinati dallo stesso cliente nell’area “You cook”.

Alla base del progetto c’è una filosofia salutistica, concetti come la nutraceutica e la nutrigenomica che spingono a consumare alimenti che ci fanno stare meglio e, in alcuni casi, ci aiutano a guarire. «Nei  prossimi anni, la scienza riuscirà a mappare il genoma del cliente ottenendo informazioni preziose per fargli assumere ciò di cui necessita», spiega Fabio Duca della società Treverde che ha ottenuto lo spazio nell’ex Upim dopo essersi aggiudicata il bando comunale. Per rifornire il locale è nata la cooperativa agricola Cascine nelle terre di ghiaia con una decina di soci tra Arzago, Pandino, Treviglio e Pontirolo. I loro prodotti sono in vendita, dalle 8 alle 20, nella bottega. Si possono trovare carne bovina romagnola e marchigiana, pasta fresca, verze, patate e la zucca dalla buccia verde scura, oltre a valeriana, soncino e lattuga garantiti dalle estese serre.

Dopo aver fatto la spesa il cliente può decidere di cucinare per 14 suoi ospiti nell’area show cooking: al centro ci sono i fornelli, attorno i commensali che assistono alla preparazione. Si può provare l’esperienza affiancati da uno chef dell’Abf di Castel Rozzone oppure delegare al cuoco ogni mansione. Lo chef di Maté è Roberto Raimondi. Scegliendo dal menù su tablet si possono gustare le sue prelibatezze, le torte e i pasticcini di carne di Gio Fenili, il gelato fior di mucca ottenuto da latte appena munto, la birra prodotta da Heineken a Comun Nuovo, non pastorizzata e con solo 4,8 gradi o scegliere tra 25 etichette del distributore piemontese Vino libero. A metà novembre comincerà la lezione alimentare “Bella bimbi”, il sabato e la domenica a pranzo. I ragazzi, sempre più bombardati da spot di merendine, avranno davanti a loro un buffet ricco di tentazioni: chi sceglierà le combinazioni più bilanciate sarà premiato. Il 10 novembre debutta “Sit Down”: ogni martedì, alcuni bambini si trasformeranno in camerieri per far riflettere sulla loro patologia. I posti sono 115 all’interno, altrettanti fuori d’estate. Prezzi per tutte le tasche, dai 9 ai 15 euro a pranzo fino ai 45 per la cena.




Cuochi, tutte le emozioni del Trofeo Baroni

Una giornata intensa quella vissuta dal mondo dei cuochi domenica primo novembre alla Fiera Campionaria di Bergamo, con le sfide all’ultimo secondo per la preparazione dei piatti del Trofeo Fiorenzo Baroni organizzato dall’Associazione cuochi bergamaschi. Alla fine l’ha spuntata Simone Cadei, 36enne titolare con i fratelli del ristorante Simagò di Osio Sopra, che ha avuto la meglio sul bresciano Luca Piccinelli e il lecchese Mirko Ravasio.

Qui tutti i dettagli, di seguito, invece, il racconto per immagini dell’evento.




Yogurt artigianali, due prodotti da assaggiare a Bergamo

Anche per lo yogurt siete alla ricerca del gusto artigianale? A selezionare i migliori ci ha pensato la sesta edizione del concorso nazionale Agri Yogurt, riservato ad aziende agricole, caseifici sociali e produttori artigianali, organizzato nell’ambito delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona. In lizza 50 aziende provenienti da 32 province e 16 regioni d’Italia, che hanno sottoposto alla commissione d’assaggio, composta da 17 giudici, 38 campioni di yogurt da latte vaccino e 12 di capra. Di questi, 17 yogurt vaccini e 6 caprini si sono aggiudicati la qualifica di “ottimo”. Tra loro anche quelli di due produttori bergamaschi, entrambi classificati al quarto posto. Nello yogurt vaccino l’azienda agricola Lanzeni Giuseppe di Caravaggio, in quello di capra la Cascina Aurelia di Bariano, condotta da due giovani imprenditrici, che oltre a formaggi e yogurt producono con il latte delle proprie caprette gelati e cosmetici.

Le classifiche

Latte vaccino

1- Casati Mario, Daniele e Riccardo soc. ag. (LC)
2- Gocce di Memoria latte az. agr. La Taiata (SO)
3- Leccolatte scarl (LC)
4- Cosi Manuel Fattoria Antica Rendena (TN)
4- Lanzeni Giuseppe (BG)
6- Vitali Ottavio (BS)
7- Pievetta di Fellegara soc. agr. (PC)
8- Az. agr. Zipo di Pozzi Marco (MI)
8- La Campagnola di Destrotti (VR)
10- Caseificio Deidda di Marco Deidda (CA)
10- Angolo di Paradiso di Di Mulo (FM)
12- Oggero Gianpiero (TO)
13- Fenilazzo di Cavaliere A. (BS)
13- Affinito Anna (PZ)
15- Domenicantonio Gaspare (TE)
16- Ferrari Gino e Riccardo (CO)
17- Casalicchio az. Agr. D’Avanti (CB)
17- Fucci Giacomo (RA)

Latte caprino

1- Fattoria il 2° altopiano di La Barbara (TR)
2- Argei le fattorie Renova soc. agr. (CA)
3- Le Capre della Selva Romanesca (MO)
4- Cascina Aurelia di Colzani Gabriele (BG)
4- Mont Blanc soc. agr. di Zerga Edy (AO)
4- Cipolat Padiel Massimo (PN)

 




Sfida tra cuochi in Fiera, il migliore è di Osio Sopra

cadei premiazione 2L’appetito vien mangiando, si dice. E così dopo il terzo posto conquistato da vero outsider al Cuoco d’oro, giusto qualche giorno fa sul palcoscenico di Host a Milano, Simone Cadei, 36enne titolare insieme ai fratelli del ristorante Simagò di Osio Sopra, ha piazzato un altro bel colpo. Questa volta in casa, vincendo alla Fiera Campionaria la quinta edizione del Trofeo Fiorenzo Baroni, organizzato dall’Associazione cuochi Bergamaschi in ricordo del fondatore. Una sfida avvincente, che ha visto ai nastri di partenza 12 concorrenti, impegnati sul tema “La sosteniblità alimentare, ingredienti poveri per un gusto ricco” con tre ingredienti obbligatori – galletto, riso carnaroli e formaggio Branzi – e tre panieri a sorpresa diversi per ogni batteria in gara, selezione per la finale nella quale la difficoltà in più consisteva nell’obbligo di utilizzare tutti i prodotti in dotazione. Nel suo piatto Cadei ha condensato, nei 55 minuti previsti dal regolamento, un ideale menù: un antipasto di insalata di galletto su cereali con maionese al basilico, degli gnocchetti di riso con scalogno, tartufo nero e crosta di polenta e petto di galletto ripieno di pasta di salame su polentina di riso. Ha staccato, di poco, il valente 24enne bresciano Luca Piccinelli, mentre al terzo posto si è classificato il lecchese Mirko Ravasio. Quarto finalista il 23enne pavese Michele Strazzeri.

Cadei al lavorocadei piattiCadei non è un “professionista” dei concorsi, ma due risultati in pochi giorni lo autorizzano a guardare al mondo delle competizioni culinarie con un po’ di ambizione in più. «Mi sono messo in gioco perché c’è sempre da imparare – racconta -, per confrontarmi con un pubblico e, perché no, far conoscere il nostro locale che è una piccola realtà. Per chi deve anche mandare avanti un’attività non è facile trovare il tempo per prepararsi, devo ringraziare i miei fratelli, Agostino e Fabrizio, che mi danno questa possibilità. Confesso che un po’ sono stato conquistato da questo mondo, la voglia mettermi alla prova ora è sempre lì che stuzzica». Definisce la sua cucina “divertente”. «Siano tre fratelli e tutti e tre cuciniamo – spiega -, abbiamo fatto esperienze all’estero, gli incroci sono continui. Nel nostro locale si può trovare dalla zuppa thai al casoncello». La vittoria la dedica a mamma Rina, che con i suoi piatti di casa ha trasmesso la passione a tutti e tre.

Al Trofeo, ospitato nello stand della Camera di Commercio dedicato i prodotti a marchio “Bergamo Città dei Mille… sapori” hanno partecipato concorrenti provenienti da tutto il Nord Italia e persino un giapponese, prima presenza internazionale nella storia della manifestazione. Si tratta di Masato Suzuki che, a Bergamo per uno stage, ha scelto di confrontarsi a fornelli tra estetica orientale e ingredienti locali.

cadei e commis Lorenzo Mazzoleni cadei piatto finale«Siamo soddisfatti – commenta Fabrizio Camer, segretario provinciale dell’Associazione cuochi – perché quest’anno ci sono stati parecchi volti nuovi, soprattutto bergamaschi. E bergamasco è anche il vincitore, un segnale di vivacità, interesse e una conferma della qualità del settore nella nostra provincia». Camer è stato supportato nell’organizzazione da Fabio Sanga, Alessandro Pilatti e Riccardo Carnevali.

In giuria c’eravamo anche noi di Affari di Gola, tra chef di grande esperienza come il presidente Cesare Chessorti, presidente dell’Associazione cuochi di Como, e lo stellato Sergio Mauri e due bergamaschi che in fatto di competizioni sanno dire la loro, Francesco Gotti, già componente della Nazionale italiana cuochi e oggi allenatore dello Junior team, e Mirko Ronzoni, vincitore del programma tv Hell’s Kitchens, il più fotografato dai visitatori della Fiera. Commissari di gara gli impeccabili Cinzia Fumagalli e Cristian Spagnoli.

Non sono mancate le parole di incoraggiamento del presidente provinciale Roberto Benussi e regionale Carlo Cranchi e l’incontro con gli sponsor vicini al concorso e all’Associazione, per una lunga giornata tra sfrigolare di padelle, profumi, occhiate al timer, apprensione, riconoscimenti per tutti. Compresi i quattro giovani commis, Mattia Grassi, Lorenzo Mazzoleni, Oscar Crotti e Gabriele Camer.




Gusto e sostenibilità, ecco i 12 chef che si sfidano in Fiera

Le gare di cucina impazzano in tv, ma domenica primo novembre i visitatori della Fiera Campionaria di Bergamo avranno la possibilità di assistere di persona ad una competizione ai fornelli. È infatti in programma, dalle 9 al pomeriggio inoltrato nel padiglione C, il quinto Trofeo Fiorenzo Baroni, indimenticato promotore della cucina, della formazione e dell’associazionismo a Bergamo e non solo, l’ormai consueta fida tra chef professionisti organizzata dall’Associazione Cuochi bergamaschi.

Gli ingredienti per confronto goloso e avvincente ci sono tutti: 12 concorrenti, tre ingredienti obbligatori e un paniere a sorpresa con cui elaborare il proprio piatto caldo, il tutto con la formula delle manche ad eliminazione.

“La sostenibilità alimentare, ingredienti poveri per un gusto ricco!” è il tema di quest’anno. Galletto, riso e formaggio Branzi sono i tre prodotti che tutti i partecipanti devono utilizzare obbligatoriamente, il resto lo troveranno in panieri “misteriosi” diversi, sorteggiati per ogni batteria di quattro. Gli chef avranno a disposizione anche una “dispensa” degli ingredienti più comuni (olio, sale, aceto, farina, ecc.) oltre ad una serie di attrezzature. Le postazioni di cucina saranno identiche, saranno assegnati 5 minuti per studiare gli ingredienti e rendere noto il nome della ricetta e 55 minuti per realizzare il piatto, che dovrà essere presentato in una porzione da esposizione e fotografata e in sei mezze porzioni per la giuria. Il punteggio massimo è di cento punti, così distribuiti: 50 per il gusto, 20 per l’estetica, 10 per mise en place, pulizia e rispetto norme Haccp, 10 per gli scarti di lavorazione, 10 punti per l’innovazione. Ogni minuto di ritardo comporta la perdita di un punto ed è prevista una penalizzazione anche per chi non lascia la postazione pulita entro 10 minuti dalla presentazione dei piatti.

Al primo classificato andrà un premio di 500 euro, 300 al secondo e 100 al terzo. Saranno assegnati anche un premio speciale per l’innovazione e un attestato a tutti i partecipanti.

Ecco gli chef in gara

Davide Tagliaferri
Federico Cattaneo
Francesco Rampolla
Luca Piccinelli
Masato Suzuki
Mauro Manfredi
Michele Strazzeri
Mirco Ravasio
Morena Maci
Salvatore Finocchiaro
Simone Cadei
Valter Cervi

In giuria quest’anno ci saremo anche noi della Rassegna con la nostra testata Affari di Gola, insieme ad un pool eccellente composto da Francesco Gotti, executive chef del Bobadilla di Dalmine e allenatore dello junior team della Nazionale italiana cuochi, Mirko Ronzoni, vincitore della seconda edizione del programma tv Hell’s Kitchens, il ristoratore stellato Sergio Mauri, Carlo Cranchi, presidente dei cuochi lombardi, e Cesare Chessorti, presidente dell’Associazione cuochi Como.

A curare l’organizzazione Fabrizio Camer, Fabio Sanga e Alessandro Pilatti dell’Associazione cuochi Bergamaschi.




In alpeggio? Adesso ci sale il vino bergamasco

Sette baite per sette produttori di vino bergamasco. È quanto offrono i Piani dell’Avaro, nel comune di Cusio in Alta Val Brembana, domenica primo novembre.

L’iniziativa, alla seconda edizione, è organizzata da Kairos Brembo Emotion – società costituita da giovani con l’obiettivo di animare il territorio e valorizzarne le risorse turistiche, culturali e naturalistiche – e dall’associazione Viticoltori indipendenti Sette Terre.

È un percorso enogastronomico che permette di godere della montagna fra i colori dell’autunno e gli splendidi panorami, assaporando vini, piatti e prodotti tipici. In ogni baita sarà presente un viticoltore che presenterà un proprio vino e lo farà degustare in un abbinamento ad hoc con un piatto locale.

Si parte con un aperitivo di salumi nostrani dell’azienda Corticelli accompagnati da “Il Lupo e la Volpe” di Tenuta Casa Virginia di Almè e con un successivo appetizer a base di stuzzichini salati abbinati al “Cut” dell’azienda Valba di Cenate Sopra. Si prosegue con la Caminella di Cenate Sotto che proporrà il suo “Ripa di Luna” sposato ad una zuppa d’orzo perlato con verdure, seguita dalla polenta nostrana con Osèi Scapà servita con “Lyr” di Eligio Magri di Torre de’ Roveri e, ancora, da un emblema del territorio come il Formai de Mut dell’Alta Val Brembana dell’azienda Salvini innaffiato con il “Ronco della Sera” della cantina Sant’Egidio di Sotto il Monte.

Due anche le tappe dolci. Con le torte del ristorante Ristorobie e il “Durlo 12” di Cascina Lorenzo di Costa Volpino e con i biscotti artigianali abbinati al “Moscato” de Le Corne di Grumello del Monte a concludere la passeggiata tra natura e gusto.

I Piani dell’Avaro sono un ambiente incontaminato adatto a tutte le età. Il pass per accedere alle degustazioni si acquista all’info point nei pressi del locale “Ai Ciar”, dove saranno fornite tutte le informazioni per effettuare il percorso in autonomia.

Il costo è di 18 euro, 12 euro per i ragazzi dai 7 ai 16 anni, gratis per i bambini fino a 6 anni. È necessaria la prenotazione, al numero 333 2858655.




Cuoco dell’anno, un bergamasco sul podio

il piatto di Simone Cadei, Lingua con salsa verde scomposta

 

C’è un bergamasco sul podio dell’undicesima edizione del concorso Cuoco dell’anno, organizzato dall’Unione Cuochi Regione Lombardia (UCRLo) nel corso di Host, la fiera internazionale dell’ospitalità chiusa ieri a a Fieramilano Rho.

simone cadei 2È Simone Cadei, titolare con i due fratelli – anch’essi chef – del ristorante Simagò di Osio Sopra. Si è classificato al terzo posto nella competizione che ha visto in lizza 18 concorrenti, soci della Federazione di tutta Italia, e che aveva come tema “Del maiale non si butta via nulla”.

Si chiedeva di elaborare un piatto con le parti meno nobili e il quinto quarto del suino abbinate alla lavorazione di un cereale (come riso, orzo, mais). Cadei ha ottenuto il punteggio di 96,2 sul totale di 100 con il piatto “Lingua con salsa verde scomposta”. Il titolo di Cuoco dell’anno è andato ad Andrea Mantovanelli, dell’Associazione Cuochi Verona, con “Musetto di maialino e scampi” (punteggio 98,6) mentre in seconda posizione è arrivata la “Guancia di maiale” del bresciano Cristian Spagnoli.

Al debutto quest’anno, il concorso per la “Salsiccia 3.0”, così definita per l’utilizzo di strumenti professionali innovativi, è stato vinto da Michele Fiorito dell’Associazione Cuochi Brescia.

Queste, infine, le menzioni speciali assegnate dalla Giuria:
Coppa Aldo Sacchi, tecnica nell’uso dei fondi e salse: Luca Fasoli
Coppa Egidio Rossi, capacità tecniche dimostrate in giovane età: Giulia Corbellini
Coppa Fiorenzo Baroni, Premio Giuria popolare gusto visivo: Luca Piccinelli
Coppa Enzo D’Ellea, Premio speciale pertinenza al tema e ricerca: Mattia Giacomelli
Coppa Gian Paolo Cangi, miglior utilizzo di tecniche innovative: Pompeo Lorusso

Oltre a promuovere il confronto professionale, la presenza in fiera della Federazione Italiana Cuochi ha rappresentato una vetrina del mondo associativo per la vasta platea dell’evento, che in quattro giorni ha totalizzato oltre 150mila visitatori.

 




Tutti a mangiare fagiolini con le cotenne a Pizzighettone

scodella-Fasulin-de-l’òcDopo il record delle 25 mila presenze dell’edizione 2014 con turisti e buongustai di tutte le età e oltre 400 camperisti da tutta Italia, dopo la presentazione in grande stile dell’edizione 2015, Pizzighettone torna a diventare tra ottobre e novembre (solennità dei Defunti e Ognissanti) la capitale dei ‘Fasulin de l’òc cun le Cudeghe’ (Fagiolini dall’occhio con le cotenne), con l’omonima maratona gastronomica dentro le mura, riscaldate dai grandi camini d’epoca, che anche quest’anno va in scena nella versione del doppio week end: Sabato 31 Ottobre e domenica 1 novembre e di nuovo Sabato 7 e Domenica 8 Novembre. Durante la festa non c’è possibilità di prenotare i tavoli, per partecipare è sufficiente inviare mail a info@fasulin.com, precisando nome, cognome, mail e cellulare di riiferimento, serata prescelta e numero di commensali. Quest’anno si prevedono 16mila porzioni di Fasulin (62 quintali cucinati espresso con tre cotture al giorno, a partire dall’alba, serviti in fumanti scodelle in coccio), oltre 250 volontari pizzighettonesi di tutte le età al lavoro. E poi le materia prime, tutte di esclusiva provenienza locale e tutte a chilometro zero, compreso il fagiolino dall’occhio di Pizzighettone, da agricoltura locale, coltivato a circa 500 metri dalle mura, col recupero così oltre che di un antico piatto tipico anche di una antica coltura della tradizione contadina locale, in uso fino agli Anni Sessanta.