Mele, ora la Val Brembana rilancia una varietà autoctona

È un bel progetto di recupero territoriale che cresce e si consolida di anno in anno. Quello della coltivazione delle mele in Val Brembana, che ha uno dei suoi momenti clou nella Sagra organizzata a Piazza Brembana dall’Associazione Frutticoltori Agricoltori Val Brembana (Afavb) in collaborazione con Altobrembo, Comune e Pro Loco Piazza Brembana.

L’appuntamento è sabato 17 e domenica 18 ottobre con un ricco programma che unisce alla promozione dei frutti e alla vendita del nuovo raccolto la valorizzazione del territorio e dell’enogastronomia, coinvolgendo numerosi ristoranti della Valle con menù a tema a prezzo convenzionato.

Le mele sono coltivate da centinaia di appassionati che nel 2007 hanno costituito l’Afavb. «Chi coltiva un albero da frutto – sottolinea il presidente Davide Calvi – segnala la volontà di restare in Valle, dimostra di crederci. Il nostro impegno ha reso possibile il recupero di molti terreni, altrimenti abbandonati. La consulenza di tecnici esperti ci ha consentito di selezionare una qualità di alto livello, ottimizzando la resa dei frutteti e valorizzando al meglio le proprietà dei terreni. Le analisi hanno confermato che la Valle Brembana ha ottime peculiarità, addirittura superiori a quelle di zone più rinomate».

Mela Val Brembana (3)I soci Afavb partecipano ogni anno a viaggi di studio in zone dove sono operative aziende frutticole. Per segnalare la qualità e la genuinità delle Mele della Val Brembana, è nato uno specifico marchio di tutela, che mette in evidenza i colori della natura e quelli delle varietà coltivate: Golden, Gala, Red Delicious, Renetta e Topaz. «Sono anche i colori – sottolinea il vicepresidente Pinuccio Gianati – della maschera di Arlecchino, biglietto da visita della Val Brembana e del territorio bergamasco. Stiamo anche lavorando alla selezione di una varietà autoctona, rintracciata a San Giovanni Bianco, che mostra particolari doti di qualità e resistenza».

A livello didattico l’Afavb promuove attività specifiche presso il Campo Scuola “Arcobaleno delle Mele”, attivo dal 2012 a Moio de’ Calvi e per la campagna 2016 annuncia la creazione di un campo biologico certificato. Dallo scorso agosto l’associazione ha una nuova sede a Moio de’ Calvi ed il 4 ottobre ha ufficialmente presentato il proprio progetto nell’ambito di Expo Milano 2015, occasione nella quale hanno debuttato anche due nuovi dolci a base di mele e Mais Nostrano Orobico, un’ulteriore riscoperta del territorio.

La Sagra darà naturalmente l’opportunità di assaggiare e comprare le mele, ma anche prodotti del territorio, gastronomici e d’artigianato locale. Sabato alle 9 è in programma l’apertura ufficiale dell’area espositiva nel centro di Piazza Brembana, mentre alle 10 si aprirà il laboratorio didattico “La merenda sana: mele e sapori del territorio”, dedicato alle scuole locali. Alle 10.30 verrà inaugurato il “Tour gastronomico” che offre ai visitatori la possibilità di assaggi guidati alle eccellenze in mostra.

Alle 11.30 lo chef Andrea Midali presenterà preparazione e degustazione di risotto con le mele. Nel pomeriggio, alle 15.30, il tecnico Adriano Gadaldi illustrerà per i neofiti la possibilità di avviare un frutteto, mentre alle 16.30 degustazione di dolci di mele direttamente da Expo. Alle 17 il biologo nutrizionista Paolo Paganelli guiderà un incontro sul tema “Le Mele della Val Brembana, frutti della salute”.

Domenica 18 ottobre sarà interamente dedicata alla mostra-mercato delle Mele e dei prodotti tipici, con decine di stand. Alle 10 i tecnici Afavb proporranno una dimostrazione pratica di coltivazione, mentre alle 11 grazie alla collaborazione con Slow Food Valli Orobiche verrà proposto un Laboratorio del Gusto per abbinare mele e formaggi. Alle 14.30 partiranno le attività di animazione per bambini nell’area MeLaGIOCO, mentre alle 15 le torte in gara per lo specifico concorso verranno proposte all’assaggio del pubblico dagli allievi dell’Istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme. Alle 16 la premiazione dei migliori frutti e dei dolci più gustosi chiuderà la due giorni di festa.




Anche Bergamo si fa affascinare dal cibo su ruote

fase area foodL’acquolina arriva al solo scorrere l’elenco dei partecipanti: una sfilza di specialità regionali in versione street food, ossia con mezzi e packaging originali che rendono ancora più festoso l’assaggio.

È The Big Food Festival, prima edizione di un grande evento bergamasco dedicato al cibo di strada, diventato una vera e propria tendenza gastronomica. L’appuntamento è sabato 17 e domenica 18 ottobre allo Spazio Fase di Alzano Lombardo con l’organizzazione di Coffee N television, la squadra che sempre nello speciale contesto post industriale dell’ex Cartiera Pigna realizza già con successo il Factory Market, rassegna di artigiani e designer creativi.

Le due giornate (si mangia tutto il giorno, dalle 11 alle 23) vedono la presenza di una ventina tra i più interessanti food truck italiani, dalla Puglia di “Pantura – storie di cibo”, bici-cargo carica di pane di Altamura Dop, stracciatella e mozzarella fresca, pomodoro regina di Torre Canne Presidio Slow Food) e olio extravergine di oliva, alle carni di Chianina dei toscanacci di BBQ Valdichiana, agli arancini e ai dolci siciliani di LùBar. Dalla romana Pizza e Mortazza alle golosità romagnole di Beerstrò (piada con sardoncini fritti, fishburger di tonno, hamburger di mora di Romagna, ad esempio) alle tigelle e allo gnocco fritto di Mozao, passando per i prodotti tipici di Bra (a bordo di Brambù), le olive ascolane, i piatti vegani di “Cucinando su ruote” (quelle della roulotte vagabonda “Gigetta”) e persino la cucina asiatica creativa di Imperial Asian Crossover da Milano.

Non poteva mancare una rappresentanza di Bergamo, con l’Appe-Titoso, l’ape rosso con il quale la Vineria Cozzi di Città alta porta a spasso le proprie proposte gourmet e due debutti, quello dei fratelli Gavazzeni che su Be Typical fanno conoscere polenta, formaggi, casoncelli, loanghina bergamasca e molto altro e quello di “Ma prima un caffè”, caffetteria su tre ruote.

Il furgone di Be Typical
Il furgone di Be Typical

Simona Vineria Cozzi Ape
e l’ape della Vineria Cozzi

Durante la manifestazione sarà possibile anche acquistare prodotti di stagione a km zero dai produttori locali, in collaborazione con il Mercato agricolo e non solo di Alzano Lombardo, bere birre artigianali, far divertire i bambini con workshop e giochi a cura di Mothem. In programma anche musica live e djset e la proiezione di film e documentari sul cibo in collaborazione con il Food Film Fest di Bergamo.

L’ingresso è gratuito. Il motto degli organizzatori è “venite affamati”. E non c’è nemmeno da preoccuparsi per le condizioni meteo, visto che a disposizione ci sono ben 2mila metri quadrati coperti con tavoli, zone bar, mercato e spazio proiezioni.




“PiattoForte”, a Dalmine cene con spettacolo in sette locali

PiattoForte - DalminePrende il via giovedì 15 ottobre e si concluderà il 26 novembre l’ottava edizione di PiattoForte, l’itinerario cultural-gastronomico nato dalla collaborazione tra gli assessorati alla Cultura e al Commercio del Comune di Dalmine e i ristoratori del territorio, che propongono cene speciali in accompagnamento a musica e performace. Sette serate all’insegna del gusto e dell’arte, dell’incontro e della convivialità propri della cultura mediterranea.

«Da sempre infatti – spiega l’assessore alla Cultura Paolo Cavalieri – il cibo è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, un’occasione di contatto non solo fra persone ma anche fra idee, culture, modi di vivere e di pensare differenti. In poche parole: un’occasione per allargare i propri orizzonti».

«La rassegna – illustra l’assessore al Commercio Ciro Napoletano – rientra quest’anno nel circuito enogastronomico “Magna Brembo Bevi Colli”, promosso dal Dat del Brembo e dei Colli di Bergamo e finalizzato all’incentivazione dell’attrattività integrata tra turismo e commercio. Speriamo così che un numero sempre maggiore di persone possa toccare con mano l’ospitalità dei ristoranti dalminesi e gustare le loro eccellenze culinarie, trascorrendo una serata diversa in compagnia di musica e intrattenimento».

Si parte al ristorante pizzeria Al Faro con una selezione dei migliori brani di musica italiana eseguiti da “Alessandra”. Il programma prevede poi altri eventi capaci di soddisfare tutti i palati: dal jazz al folk, dal piano bar alla musica leggera, senza dimenticare la pittura e la prestidigitazione.

Il prezzo del menù è di 23 euro e la prenotazione è consigliata. Per informazioni contattare l’Ufficio Cultura allo 035 564952 – e-mail cultura@comune.dalmine.bg.it –www.dalminecultura.bg.it.

IL PROGRAMMA

15 ottobre

Ristorante Pizzeria “Al Faro”
“Alessandra” – la più bella musica italiana

22 ottobre

Osteria “Numerosette” – tipica cucina romana
“No Rewind” – il meglio della musica leggera italiana e della musica popolare romana

29 ottobre

Trattoria “L’Infinito”
“Matteo Tiraboschi” – buon gusto e piano bar

5 novembre

Trattoria “Sole”
“Dalmine Folk” – musica popolare

12 novembre

Trattoria “Il Carroccio”
“Mago Gigi” – magia e prestidigitazione

19 novembre

Ristorante “Binomio”
“Rudy Leonardo Locatelli” – concerto per pianoforte

26 novembre

Ristorante Pizzeria “L’Anonimo”
“World Latin Jazz” – quintetto jazz

 




A Gandino la disfida tra le polente del mondo

Proseguono fino a domenica 18 ottobre I Giorni del Melgotto, la manifestazione che, partendo dalla riscoperta del Mais Spinato di Gandino, accende i riflettori anche sugli altri prodotti del territorio, sulle tradizioni, la sostenibilità e fino a una nuova visione dell’agricoltura. Tra le iniziative più interessanti, da segnalare la presenza martedì 13 ottobre di Marcello Coronini, patron della manifestazione Gusto In Scena di Venezia che da tempo si confronta e indaga sulla “cucina del senza”, ovvero la sfida a ridurre e perfino eliminare sale, grassi, zucchero a favore di gusto e salute.

Sabato 17 ottobre ci sarà invece la “Disfida delle polente” una degustazione di polente dal mondo dal network internazionale dei mais antichi du cui fa parte anche lo Spinato.

Il programma

13 ottobre
  • ore 10.30 – Expo Milano 2015
    LA SICUREZZA ALIMENTARE DEL MAIS – relatore Sabrina Locatelli del CREA-MAC di Bergamo
  • ore 21 – Gandino – via Forzenigo 17
    LA CUCINA DEL SENZA® con MARCELLO CORONINI patron di GUSTO IN SCENA – VENEZIA
16 ottobre
  • ore 14.30 – Gandino – Parco dei Ruviali, presso RSA – via XX settembre
    Valgandino In Transizione – Visioni per una comunità resiliente
    PRATICA DI FALCIATURA MANUALE DEI PRATI: riscopriamo un’arte che non inquina, non consuma, non fa rumore e.. .snellisce il girovita!
  • ore 20.30 – Cazzano Sant’Andrea – Auditorium Oratorio
    Valgandino In Transizione – Visioni per una comunità resiliente
    Proiezione del film “HOME”
    A seguire la proposta delle Transition Towns come risposta locale alle sfide globali del picco del petrolio, del cambiamento climatico e della crisi economica.
17 ottobre
  • ore 11.30 – Bergamo – Seminarino di Città alta
    MEB 2015: UNA RETE INTERNAZIONALE PER VALORIZZARE COLTURE E CULTURE DEL MAIS
    organizzata dal CREA, Unità di Ricerca per la Maiscoltura, Bergamo. Inserito nella XIII edizione di BERGAMOSCIENZA a cura di Carlotta Balconi.
  • ore 16 – Gandino – Chiostro Santa Maria ad Ruviales – via XX settembre
    BIODIVERSITÀ: DAL DIRE AL FARE
    Il presidente del Network Internazionale dei Mais Antichi, Renato Ballan incontra gli agricoltori e i custodi del seme per delineare i nuovi orizzonti dell’agricoltura a impollinazione libera.
  • ore 18.30 – Gandino – Chiostro Santa Maria ad Ruviales  via XX settembre
    DISFIDA DELLE POLENTE: GLI ANTICHI MAIS DEL NETWORK INTERNAZIONALE A CONFRONTO
    degustazione delle polente dal mondo.
  • dalle 19.30 alle 23  – Gandino – Chiostro Santa Maria ad Ruviales –  via XX settembre
    SPIRITI NEL CHIOSTRO degustazione di RUM & CIOCCOLATO
    11 rum a confronto a cura dell’enoteca Franchina di Casnigo, i cioccolati della pasticceria Morlacchi di Zanica e l’armonia di corde, fiati e percussioni del gruppo della Pastorella e del trio Matteo Brignoli, Alice Colamonaco e Cristiano Nodari. Il ricavato della serata sarà interamente devoluto in beneficenza.
18 ottobre
  • ore 15 – Expo Milano 2015
    SLOW FOOD PRESENTA: IL PRESIDIO NAZIONALE DEI MAIS ANTICHI
    Padiglione Slow Food – Expo
  • ore 21 – Casnigo – Teatro Circolo Fratellanza
    “GIOPPINO SCARPE GROSSE CERVELLO FINO”
    Spettacolo della tradizione dei burattini bergamaschi agito da attori con maschere di tradizione presentato da Le Maschere di Rataplam. Una versione teatrale nuova e accattivante che racconto la storia di Gioppino e la polenta.



Averara recupera i castagneti. E la Sagra ha più gusto

Redivo di Averara - casa Bottagisi - Foto Paolo Ferrante - Altaluce
Redivo di Averara – casa Bottagisi – Foto Paolo Ferrante – Altaluce

È una sagra storica – ben 41 edizioni -, ma quest’anno ha un motivo di richiamo in più. La Sagra della Castagna di Averara, in programma sabato 10 e domenica 11 ottobre, in località Redivo sarà l’occasione per presentare il progetto in corso per il recupero delle selve castanifere secolari presenti sul territorio.

L’iniziativa è portata avanti dall’Associazione Castanicoltori, costituitasi recentemente per salvare il bosco, l’ambiente e le tradizioni, ed ha già dato i primi frutti. È stato sconfitto infatti il cinipide, l’insetto che ha aggredito le piante in questi ultimi anni causando una netta diminuzione della produzione, ed il raccolto è buono, tale da assicurare alla sagra tutte castagne locali.

 

La due giorni proporrà musica, servizio bar e food, degustazioni di prodotti locali e visite guidate. Tra le iniziative, si annuncia suggestiva quella delle caldarroste nel bosco con accompagnamento musicale, sicuramente stuzzicanti la cena e il pranzo con piatti tradizionali e a base di castagna

IL PROGRAMMA

Sabato 10 ottobre

ore 14,30 – Escursione al Castagneto in fase di recupero accompagnati da Stefano D’Adda (agronomo) e Lorenzo Lego (presidente Castanicoltori Orobici)
ore 15 – “Madre Natura e le sue magie”, open day e visita ai laboratori dell’azienda Soluna di Averara
ore 16 – “Caldarroste nel bosco” con intrattenimento musicale del maestro Mauro Po
ore 18 – “Aperitivo d’Autunno” con il bandino di Zogno
ore 19,30 – Cena tradizionale e piatti a base di castagna

L'azienda Soluna di Averara - foto Paolo Ferrante - Altaluce
L’azienda Soluna di Averara – foto Paolo Ferrante – Altaluce

Domenica 11 ottobre

ore 9,30 – Escursione guidata al castagneto in fase di recupero
ore 10 – “Madre Natura e le sue magie”, open day e visita ai laboratori dell’azienda Soluna di Averara
ore 12 – Pranzo tradizionale e piatti a base di castagna
ore 14 – “Caldarroste in piazza”

Sabato e domenica “Coloriamo l’autunno”: animazione e racconti per bambini con Patrizia Geneletti del Teatro Prova Degustazione e vendita di prodotti tipici del territorio.

Info: castanicoltoriaverara2015@gmail.com – tel. 366 9598725




Le Cascate del Serio si sposano alla Sagra dei Formaggi

formaggi e sapori serianiDomenica 11 ottobre a Valbondione va in scena l’ultimo appuntamento con la spettacolare apertura della Cascata del Serio, ma c’è anche la possibilità di concedersi una sosta di gusto alla 5^Sagra del formaggio e dei Sapori Seriani.

La diga del Barbellino sarà aperta dalle 11 alle 11.30. Il triplice salto, il più alto d’Italia, si potrà vedere salendo dal centro di Valbodione con un passeggiata di circa un’ora.

Per l’intera giornata, invece, nel piazzale del Palazzetto dello Sport saranno presenti stand con assaggi e vendita di prodotti tipici. Protagonisti saranno i formaggi e i prodotti caseari della Valle, ma anche miele, confetture, marmellate, vino e tanto altro! Uno speciale stand sarà dedicato ai prodotti a marchio Sapori Seriani, una serie di prodotti selezionati per rappresentare le tipicità enogastronomiche della Val Seriana e Valle di Scalve.

Per raggiungere la casata l’ufficio turistico consiglia l’abbigliamento da montagna. Organizza inoltre un percorso con l’accompagnamento di guide alpine. Gli itinerari  sono due, entrambi con partenza dal palazzetto dello sport, e prevedono soste didattiche e culturali. Il costo di partecipazione è di 5 euro (prenotazioni all’Ufficio Turistico Valbondione – www.turismovalbondione.it – tel. 0346/44665).




Pasticcerie, il Capab premierà quelle storiche

logo capab - pasticcieri confartignato bergamoI pasticcieri orobici si sono ritrovati numerosi, lunedì 5 ottobre nell’affascinante cornice del ristorante Il convento dei Neveri di Bariano, per la 37ª Festa del Pasticciere organizzata dal Capab(Consorzio Artigiani Pasticceri Bergamaschi), aderente a Confartigianato Bergamo.

La serata si è aperta con l’intervento del presidente del consorzio, Giosuè Berbenni, che ha presentato le iniziative di formazione e promozione della categoria. In particolare, ha annunciato l’intenzione di istituire un apposito premio per valorizzare le botteghe storiche del consorzio, che vedono protagoniste famiglie di pasticcieri da più generazioni.

È quindi intervenuto il presidente di Confartigianato Bergamo, Angelo Carrara, che ha evidenziato come negli ultimi anni l’attenzione alla qualità del cibo, agli ingredienti utilizzati e alla ristorazione in genere sia cresciuta in modo esponenziale, così come l’esigenza della clientela. Il Capab, ha sottolineato Carrara, è stato il primo nel campo della pasticceria a fare della qualità la sua filosofia. E questo grazie allo spirito di collaborazione e alla sinergia che gli operatori hanno saputo costruire dal lontano 1978, anno di fondazione, ad oggi.

Ha infine preso la parola il fondatore e primo presidente del Capab, Alessandro Piva, che ha invitato i pasticcieri, soprattutto in questi tempi di difficoltà generalizzata, a non scoraggiarsi mai, ma a innovarsi e a proporre sempre qualcosa di nuovo con l’obiettivo di tenere alta la qualità della pasticceria bergamasca.

Tra i presenti alla festa anche Angelo Ondei, presidente del presidente del consorzio fidi Confiab.

serata capab




Vini bordolesi pronti al confronto. Torna il concorso “Emozioni del Mondo”

Sarà un’edizione itinerante, l’undicesima del Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”, in programma il 15, 16 e 17 ottobre prossimi per la regia dell’associazione Vignaioli Bergamaschi e del Consorzio Tutela Valcalepio. E con un finale del tutto nuovo per manifestazioni di questo genere: il banco d’assaggio dei vini vincitori sarà infatti allestito e aperto al pubblico in un tempio dello shopping come Oriocenter.

A fare da filo conduttore dell’intero programma c’è, del resto, l’attenzione al territorio: agli ospiti internazionali, tecnici e giornalisti chiamati a Bergamo in veste di giurati verranno mostrate le bellezze e le ricchezze locali non solo per quel che riguarda l’enologia e la gastronomia ma anche storia, cultura e tradizione. Per raggiungere al meglio questo obiettivo, Vignaioli Bergamaschi e Consorzio Tutela Valcalepio hanno scelto di coinvolgere il distretto dell’attrattiva Gate e, in particolare, i comuni di San Paolo d’Argon, Seriate, Scanzorosciate e Orio al Serio.

Tutto avrà inizio nella giornata di giovedì 15 ottobre, che sarà interamente dedicata all’accoglienza degli ospiti italiani e stranieri con una visita pomeridiana all’affascinante Abbazia di San Paolo d’Argon. La giornata si concluderà con la consueta cena di benvenuto.

Giornata centrale del Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” sarà venerdì 16 ottobre: nel corso della mattinata, infatti, i giudici saranno chiamati a degustare i vini Merlot e Cabernet in concorso. Ad ospitare le degustazioni sarà la villa Betty Ambiveri nel comune di Seriate: un luogo ricco di storia che gli organizzatori vogliono mostrare e condividere con gli ospiti di Emozioni dal Mondo. Nel corso del pomeriggio i giudici avranno la possibilità di accedere alla ricca biblioteca della villa, che custodisce oltre 3.200 volumi in lingua russa, di conoscere la realtà dell’Associazione Russia Cristiana, fondata dalla stessa Betty Ambiveri, di scoprire qualcosa in più sull’affascinante vita di questa bergamasca fuori dal comune e di ammirare gli interni della cappella bizantina e il giardino della villa.

Non si perderà poi l’occasione di mostrare agli ospiti anche le aziende vitivinicole della Valcalepio, che saranno oggetto dell’itinerario tecnico del venerdì pomeriggio.

Ad inaugurare la giornata di sabato sarà invece il convegno tecnico-scientifico sul tema “Territorio come Identità: Il Paesaggio tra Consumo e Conservazione” con interventi di relatori internazionali presso la sala giunta del Comune di Scanzorosciate. A seguire, nella stessa sala, l’attesa proclamazione dei vini vincitori dell’undicesimo Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” 2015.

A chiudere in bellezza la rassegna, come detto, la passerella-degustazione dei vini vincitori, al primo piano del centro commerciale, nell’area ristorazione adiacente al Green Expo Point dalle 14.30 alle 18.30. Il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto alla onlus Nepios.

 




Chef sugli yacht: «Una carriera, mille emozioni»

Nel mondo della ristorazione c’e una realtà che in pochi conoscono. Parliamo della cucina private extralusso, ovvero la professione di chef per il jet set. Se ne parla poco: i committenti, ricchi magnati e armatori, esigono la massima riservatezza e d’altro canto gli chef eletti sono pochi. Eppure è un mestiere affascinante, avventuroso e molto ben remunerato, che può dare grandi soddisfazioni. Gli stipendi vanno dai 2mila fino ai 10-12mila euro per i cuochi più prestigiosi. E si è spesati di tutto, dai trasferimenti agli abiti fino alle necessità personali. Ad esempio, se lo yacht è attraccato a Miami e si viene chiamati, l’aereo è a carico del committente.

Dario Tagliasacchi, 42 anni, cuoco di Credaro cresciuto nella brigata di Gualtiero Marchesi, ha alle spalle anni di esperienza alla corte del jet set internazionale. Ci racconta aneddoti e curiosità oltre agli aspetti positivi e negativi di questo mestiere che – dice – «fa aprire la mente, conoscere tanti modi di cucinare e vivere vere e proprie avventure». Come, ad esempio, inseguire uno yacht con la borsa della spesa a bordo di un tender per cucinare una cena speciale in una caletta in mezzo all’atlantico, oppure essere mandati a fare un corso a Merano da Henri Chenot per lavorare a una dieta speciale. Cucinare il risotto lombardo per le Eurotoque a Bruxelles, imbandire un buffet di gala sotto le stelle di New York, improvvisare una cena alle cinque di notte a bordo di uno yacht MY Montrevel di 37 metri.

Come si e avvicinato a questo mondo?

«È iniziato tutto per merito di Gualtiero Marchesi. Un giorno sono tornato a Erbusco a trovare lo staff per un saluto. Parlando con il patron mi disse “vuoi partire in barca?”. In quegli anni Marchesi aveva in gestione un Club sulla Costa Atlantica. Dall’oggi al domani si è deciso che sarei andato io. Ho fatto otto mesi tra i Caraibi e il Mediterraneo. Poi qualche crociera tra Venezia, Bari, Istanbul e Pireos. Finita l’esperienza ho lavorato per tre anni e mezzo come secondo di Marchesi a Parigi, al Lotti della catena Jolly Hotel che in quegli anni ottenne una stella Michelin. Qui ho avuto il mio primo incontro con il mondo private extralusso».

Cosa è accaduto?

«Il passaparola è stato importante. Tramite degli amici conosciuti a Parigi ho fatto dei colloqui a Cannes e in un’agenzia di Nizza. Come prova, mi hanno mandato in due abitazioni di lusso a Montecarlo. La prima era uno stabile di 14 piani che ospitava due famiglie e l’azienda. La seconda una villa bellissima abitata da una famiglia e da 12 dipendenti fissi: eravamo due cuochi, uno cucinava per i proprietari, l’altro per i dipendenti».

Come si svolgono il colloquio e la selezione?

«Le selezioni vengono fatte da agenzie specializzate, si chiamano Crew Agency. Ad Antibes ce ne sono molte, valutano le caratteristiche del candidato e cercano di abbinarle a quelle degli armatori. Il colloquio è in due lingue, inglese e francese: ti viene richiesta una breve presentazione, poi ti fanno fare la spesa e cucinare».

Dario TagliasacchiQuali sono le doti necessarie per fare gli chef privati di lusso?

«Innanzitutto e richiesta preparazione sui piatti, sui prodotti e sulla cucina classica. Essere un cuoco italiano è un’eccellenza che da il 30% di punti in più rispetto agli altri candidati. E poi occorre avere una buona esperienza ed essere curiosi, avere una mente aperta. Si tenga conto che quando si lavora sugli yacht, si gestiscono situazioni impreviste, a volte estreme, e si lavora con persone di lingue e culture molto diverse. Servono voglia di sperimentare e capacità di mettere insieme anche culture alimentari diverse, tenendo conto dei gusti e delle tradizioni degli ospiti».

Lei ha lavorato per anni sullo yacht di un armatore. Che tipo di impegno viene richiesto?

«La giornata non finisce mai. È un impegno costante. Gli armatori chiedono di essere disponibili 23 ore su 24, in ogni momento bisogna essere pronti a soddisfare qualunque richiesta, anche stravagante. È un mondo extralusso dove si ottiene sempre quello che si vuole. Poi ci sono mille imprevisti».

Ad esempio?

«Può capitare di cucinare per gli ospiti negli orari più impensati, all’una di notte come alle quattro del mattino e poi alle cinque tornare in cucina per preparare la colazione al personale di bordo. Una sera l’armatore per cui lavoravo mi ha chiesto una cena a base di astice. Non l’avevo, cosi quando è sceso sull’isola sono sceso anch’io e ho girato tra i ristoranti per trovarlo. È costato una fortuna».

Quali sono invece gli aspetti positivi?

«Il mestiere ti porta a conoscere tanta gente e a buttarti senza paura in situazioni nuove. Si impara qualcosa ogni giorno e si allacciano rapporti con altri chef e colleghi. Inoltre nei momenti liberi si può godere al meglio la vita in mare e i posti che si incontrano».

Cosa si mangia sugli yacht? Chi decide il menù?

«Il cuoco è una figura speciale, si deve interfacciare con gli ospiti, si presenta a loro, raccogliere le loro richieste, i loro desideri e in base a quelli formula il menù per il giorno dopo o la sera stessa. La cucina mediterranea e la più apprezzata, poi dipende dall’origine e dalle tradizioni culinarie dell’armatore e degli ospiti e dai loro gusti. Ci sono anche ospiti che mangiano panini e insalate da mattina a sera. In questo caso a bordo non chiedono cuochi professionisti ma stewart tuttofare».

Le esperienze più belle che ricorda?

«Sono davvero tante. Ho comprato pesce al mercato di Saint Tropez per una cena in barca, scelto una miscela di the ad Oxford Circus per uno stuzzichino serale, imparato a fare il Gazpacho da un fruttivendolo di Valencia, comprato pesce fresco sottobordo a Lipari. Ma forse le emozioni più grandi sono state le regate. Per due anni sullo yacht abbiamo seguito l’American’s Cup e ho conosciuto politici e personaggi del mondo della vela e pubblici, come D’Alema e Bertarelli. Un altro anno partecipammo al Classic Week presso lo Yacht Club Montecarlo: è una manifestazione dove sfilano le più belle imbarcazioni del mondo e i loro cuochi si sfidano. In quell’edizione vincemmo noi».

Può essere un’opportunità di lavoro per i giovani cuochi?

«Può essere un’aspirazione. Prima bisogna imparare a cucinare. A un giovane che vuole fare questa avventura il mio consiglio è di insistere, di buttarsi, di non fermarsi al primo no. Anche a me obiettavano che non avevo esperienza in questo settore, ho insistito finché non mi hanno preso. Consiglio anche di fare il libretto di navigazione, il documento marittimo che si ottiene dopo avere superato degli esami, perché chi lo possiede ha tutte le carte in regola per navigare ovunque».

Ha dei rimpianti per quella vita?

«Ora sto focalizzando le mie energie su due ambiti diversi, la consulenza professionale alle attività enogastronomiche che vogliono migliorarsi e la realizzazione di eventi domestici personalizzati ed esclusivi come “Chef a domicilio”. E un’ulteriore evoluzione del mio cammino che non manca di stimoli e che mi fa svegliare ogni mattina pensando: amo il mio lavoro».




Astino, i formaggi bergamaschi diventano opere d’arte

I formaggi bergamaschi esposti come opere d’arte. È la spiazzante prospettiva offerta dalla mostra “Formae – Bonum, pulchrum, verum”, allestita all’ex Monastero di Astino a Bergamo dal 2 al 31 ottobre.

Protagonisti sono i nove gioielli caseari Dop che fanno di Bergamo la “Capitale europea dei formaggi” (Taleggio, Salva Cremasco, Quartirolo, Grana Padano, Gorgonzola, Bitto, Provolone Valpadana, Formai de mut e Strachitunt), a cui si aggiungono altre eccellenze, ovvero i “Principi delle Orobie” Bitto Storico, Branzi Ftb, Agrì di Valtorta, Stracchino, formaggi di Capra orobica.

Un evento fuori Expo voluto dall’associazione “San Matteo – Le Tre Signorie” di Branzi, dalla Camera di Commercio di Bergamo e da Regione Lombardia e a cui hanno collaborato decine di partner pubblici e privati. «Un lavoro intenso durato sei mesi – ha detto il capo progetto Francesco Maroni – per far conoscere le nostre eccellenze casearie, per alzarne di valore».

Nelle sale di Astino sono state allestite le teche climatizzate che ospitano i nove formaggi Dop, accanto a 14 capolavori internazionali dell’arte contemporanea, già esposti nei principali musei del mondo, da New York a Venezia (opere di Rodolfo Aricò, Carlo Ciussi, Dadamaino, Riccardo De Marchi, Ron Gorchov, Francois Morellet, Mario Nigro, Pino Pinelli, Bruno Querci, Angelo Savelli, Nelio Sonego, Rudi Wach e fotografie di Raffaella Toffolo). «L’invito – ha detto il filosofo musicista Massimo Donà all’inaugurazione – è quello di abbandonarsi per fare un’esperienza diversa. Così che da ultimo non si capisca più quale sia l’opera d’arte. Dobbiamo muovere le nostre rigide contrapposizioni, i nostri schemi fissi».

La rassegna prosegue con il percorso sensoriale dove il visitatore è portato a conoscere il mondo dei formaggi partendo dagli elementi fondamentali della natura, la terra, il fieno, il latte. Un’esperienza multisensoriale che coinvolge vista, tatto, olfatto, udito (i rumori dell’alpeggio che dialogano con la musica) e solo alla fine il sapore con la degustazione dei formaggi orobici.

Per Astino, con il progetto Forme, inizia così un mese intenso di iniziative gastronomiche (la mostra, le cene, tra cui quella con ospite Gualtiero Marchesi) ma anche artistiche, musicali, poetiche, filosofiche, con incontri, corsi per assaggiatori ed educational per le scuole.

Tra i prossimi appuntamenti la conferenza di filosofia “Il colore del fantasma e della fantasia”, relatori Giulio Giorello e Luca Guzzardi, in programma alle 19 di martedì 6 ottobre, alla chiesa di Astino. Il 13 ottobre interverrà invece il filosofo Carlo Sini sul tema “Il fondo oscuro del sapere, lo sfondo chiaro della vita”. Grande musica il 22 ottobre, con la performance “Di formaggi e altri biancori”, che vedrà protagonisti Massimo Donà-trio e David Riondino.

Il calendario degli eventi sul sito web www.progettoforme.eu.