Bergamo Wine 2015, il fuori Expo orobico si presenta al Vinitaly

Bergamo WineLunedì, al Vinitaly, nello stand del Consorzio Tutela Valcalepio, verrà alzato il sipario su Bergamo Wine 2015. La kermesse che promette di mettere in scena, nel cuore della città, il meglio dell’enogastronomia italiana, sarà presentata dal presidente dell’associazione Signum, Raoul Tiraboschi, alla presenza del ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Maurizio Martina, del Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori e del presidente del Consorzio Tutela Valcalepio, Emanuele Medolago Albani. Ospitata tra le braccia della Domus Bergamo, nella centralissima piazza Dante, Bergamo Wine 2015 offrirà a turisti e cittadini la possibilità di scoprire gusti, culture e tradizioni, in primis del territorio bergamasco, grazie ad una selezione rappresentativa del panorama enologico delle Doc orobiche (Valcalepio e Terre del Colleoni), della Docg Moscato di Scanzo e della sua Igt Bergamasca. Domus Bergamo sarà anche palcoscenico per la presentazione al pubblico di alcune tradizioni enologiche internazionali, grazie alla collaborazione stabilita con il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”. Ampio spazio verrà inoltre dato al mondo enologico italiano passeggiando tra 100 vini da vitigni autoctoni in degustazione permanente.




All’Accademia del Gusto il pasticcere di fama internazionale Leonardo Di Carlo

di carloIl 3o e 31 marzo il pasticcere di fama internazionale, giudice di “Il più grande pasticcere”, il primo reality per la pasticceria da poco andato in onda, sarà all’Accademia del Gusto di Osio Sotto per due golosi seminari con degustazione dedicati a ristoratori e pasticceri. Il primo corso, in programma lunedì 30 dalle ore 9 alle 13 e dalle 13.30 alle 17.30, si intitola  “Il carrello dei dolci” ed è rivolto ai ristoratori. Nel corso della giornata Di Carlo, campione del Mondo a Rimini nel 2004 e collaboratore della rivista Pasticceria Internazionale e di altre riviste specializzate del settore, spiegherà i segreti dell’arte pasticcera e ricette di torte inedite e di veloce realizzazione, per valorizzare il proprio carrello dei dolci e congedare il cliente con accostamenti inediti e d’effetto, nel rispetto dei tempi di servizio del ristorante. Per ogni ricetta elaborata verranno trattati in maniera approfondita i parametri per una corretta messa in linea e organizzazione del servizio, in un’ottica di ottimizzazione dei tempi vicina alle esigenze di una brigata di cucina. Il secondo seminario, fissato per martedì 30 negli stessi orari, sarà dedicato alla “La pasticceria salata”, ed è indirizzato sia ai professionisti della ristorazione che della pasticceria. La giornata formativa sarà in questo caso un’appassionante viaggio alla scoperta della pasticceria salata e in particolar modo di un nuovo e intrigante modo di realizzarla e servirla. Permetterà di approfondire i metodi e le tecniche per realizzare impasti e basi per la produzione salata e di andare oltre la pasticceria conosciuta per esplorare preparazioni raffinate, accostamenti fantasiosi e ottenere così torte, quiche, brioche, tartallette e snack di grande effetto.

Per informazioni e prenotazioni contattare Ascom Formazione, tel. 035 41.85.706/707/715 o info@ascomformazione.it.




Balzer “raddoppia”, il 2 aprile sul Sentierone apre La Gelateria

Balzer - CopiaBalzer “raddoppia”. A poche settimane dalla riapertura, grazie al subentro nella gestione della Codesa srl di Giovanni Barghi, il locale storico sul Sentierone apre “La Gelateria”. E’ un ritorno alla tradizione centenaria, che troverà spazio nei vicini locali fino a poco tempo fa occupati dal negozio di camicie “Stelio”. L’accordo con l’immobiliare Fiera è stato raggiunto nelle scorse settimane e anche il progetto per i nuovi allestimenti è definito. L’apertura è prevista per il 2 aprile. Da lì in poi, i bergamaschi potranno passeggiare sotto i portici e riassaporare il gelato made in Balzer.

L’obiettivo è quello di rilanciare i tanti gusti della tradizione che hanno fatto grande il locale fondato nel 1850 dall’omonima famiglia originaria del Lichtenstein e trasferito nel centro di Bergamo nel 1936.

“Vogliamo unire artigianalità e passione per poter garantire una qualità degna del nome Balzer – spiega Barghi -. Per questo abbiamo ricercato tutti gli ingredienti tradizionali in grado di dar vita a un prodotto semplice, ma al tempo stesso curato nel gusto e in ogni dettaglio della lavorazione”. Il gelato – precisa Barghi – sarà servito in cono, in coppetta, da gustare ai tavoli, o da asporto in vaschetta.




Expo, il gelato invade il centro di Bergamo

expo gelato

Mais, salumi, formaggi. Ma non solo. C’è un altro prodotto nel quale Bergamo è regina ed è un autentico campione del made in Italy nel mondo. Il gelato. Il territorio provinciale vede infatti la presenza unica ed eccezionale di operatori che coprono l’intera catena produttiva: dalle materie prime agli ingredienti, dalle macchine e i impianti agli arredi, dai contenitori a coni e cialde, dagli accessori fino, naturalmente, ai gelatieri. Tutti questi attori  saranno per la prima volta riuniti in un unico evento, Expo Gelato 2015, che prenderà casa nel centro di Bergamo dal 15 maggio al 30 giugno.

L’iniziativa, promossa e sostenuta dalla Camera di Commercio di Bergamo, ha l’obiettivo valorizzare il gelato artigianale made in Italy e le filiera bergamasca ed il primo passo di percorso di rete che progetti nuove azioni di valorizzazione, qualificazione e sviluppo dell’intero comparto, che vale complessivamente 3,2 miliardi a livello nazionale con 2 miliardi di consumo e con la presenza di 39mila punti/gelaterie sul territorio nazionale.

Expo Gelato è un progetto di edutainment rivolto al grande pubblico e agli operatori di settore, dove l’apprendimento (grazie ai laureati dall’Università di Bergamo che, in veste di ciceroni, racconteranno ai visitatori le tecniche e le qualità che stanno dietro ad ogni azienda e ad ogni processo), si unirà al gusto e al divertimento, con gli allievi degli istituti professionali di San Pellegrino e Sarnico che si dedicheranno, nel laboratorio, alla preparazione del gelato.

Gli spazi sono stati messi a disposizione dalla Banca Popolare di Bergamo e raccontano la filiere in un percorso in tre tappe: “conoscere”, “fare” e “mangiare”.

La conoscenza avverrà nella Gallery, nel Chiostro di Santa Marta, con la presentazione della storia del gelato e delle 20 imprese protagoniste: 18 bergamasche e due nazionali note al grande pubblico (Fabbri e Ferrero), suddivise negli ambiti “materie”, “tecnica” e “contenitori”.

Il fare sarà nel Lab, nello spazio ex Sacerdote uomo, con la creazione di un vero laboratorio a vista nel quale il pubblico potrà entrare, assistere da vicino alla produzione del gelato che sarà fresco tutti i giorni e partecipare agli workshop, incontri, esibizioni dei migliori esperti di settore internazionale (dalla Coppa del Mondo del Gelato) e nazionale (dalla Scuola Italiana di Gelateria) durante tutto il periodo. Il laboratorio sarà gestito dal Comitato Gelatieri Bergamaschi e prevede l’alternarsi dei gelatieri che aderiranno proponendo il gusto del giorno.

Il mangiare, invece, avverrà nella zona living, all’angolo tra via Crispi e la Galleria di Santa Marta, dove in uno spazio di 300 mq troverà spazio un allestimento destinato alla degustazione del gelato e favorirà l’incontro, il relax e lo svago dei visitatori nazionali, locali e internazionali.

Una nota particolare la merita l’allestimento, progettato da Francesca Perani, che con l’obiettivo di stimolare i sensi attraverso materiali, colori, trasparenze e allestimenti trasforma e modifica temporaneamente la funzione d’uso di luoghi pubblici e privati in un percorso di rinnovamento e rinascita.

massimo-bosio.jpg«È un evento di grande spessore – evidenzia Massimo Bosio, presidente del Comitato Gelatieri Bergamaschi dell’Ascom -, in pratica è l’unica manifestazione a livello nazionale in chiave Expo dedicata al gelato, che consacra perciò Bergamo come punto di riferimento per una delle specialità italiane più amate nel mondo. Ha un forte valore divulgativo e promozionale ed è importante che anche i gelatieri artigianali della provincia siano coinvolti». Al lavoro ci saranno le insegne aderenti al Comitato «per le quali si apre una vetrina nel centro città, mentre bergamaschi e turisti avranno l’opportunità di assaggiare giorno dopo giorno lo stile ed i gusti diversi, che compongono l’offerta bergamasca». Oltre alcuni gusti legati alle aziende presenti nell’esposizione e a quelli proposti da ogni gelatiere sarà, sempre presente il “Mielgot”, gelato a base di latte, miele e biscotto di mais Spinato di Gandino scelto come simbolo del territorio e della campagna Gelateria di Fiducia nell’anno dell’Expo.

A corollario di Expo Gelato sono stati studiati altro progetti per valorizzare la filiera: un piano di internazionalizzazione volto ad attrarre a Bergamo operatori business dalla Germania, dal Marocco e dalla Polonia, un articolato piano di comunicazione che coinvolge anche il Sigep, la più importante fiera internazionale che si svolge a Rimini e punta con decisione su web, social network e progetti di marketing relazione per mettere in rete aziende, consumatori, operatori in tutto il mondo. Da sottolineare anche la collaborazione con la Fondazione Veronesi, attiva da anni nella prevenzione attraverso l’alimentazione e che ha identificato il gelato come “cibo che fa bene alla salute” e che verrà a Bergamo a raccontare il progetto e gli obiettivi.

ExpoGelato – le aziende

ExpoGelato – gli eventi




E’ Gualtiero Marchesi l’Ambassador dell’Expo

MarchesiGualtiero Marchesi è diventato Ambassador di Expo Milano 2015. Lo chef milanese, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, entra così a far parte della grande famiglia dell’Esposizione Universale. Le sue creazioni culinarie daranno un tocco di classe e qualità a un evento che fa dell’alimentazione sana e consapevole il suo punto di forza. In occasione del suo ottantacinquesimo compleanno, Marchesi dimostra di credere fermamente in questa straordinaria avventura: “Expo è una grande occasione per dimostrare quello che possiamo fare. Sottolineo possiamo, perché basta che questo Paese lo voglia ed è capace di superare qualsiasi ostacolo. Solo così ritroveremo l’Italia che si fa rispettare”.

Ed è significativo il prodotto scelto dal Maestro per rappresentare la sua cucina: “Io amo il grano e lo scelgo come emblema, perché appartiene alla prima grande rivoluzione umana, quella neolitica, dopo, ben inteso, l’essere scesi dagli alberi. I greci usavano una bellissima metafora, chiamando gli uomini: mangiatori di pane, il contrario di bruti. Anche se furono gli arabi a inventare i maccheroni, prima del Mille, a Palermo, la pasta è l’ingrediente che più ci caratterizza”. Un elemento imprescindibile per Marchesi è la formazione, fondamentale per essere competitivi in ogni settore, quindi anche per preparare degli chef di alto livello: “Non c’è crescita sociale e personale senza il tempo dello studio e del sacrificio. Chi parla di cucina, parla a vanvera se non chiarisce che la creatività e l’improvvisazione possono nascere solo da un lungo tirocinio, dalla perfetta conoscenza della materia prima e delle cotture”. “E’ un onore poter annoverare tra i nostri Ambassador un maestro della cucina italiana come Gualtiero Marchesi – commenta Giuseppe Sala, commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 – Siamo certi che le sue doti sapienti nel saper miscelare ingredienti e sapori, unite ad una cucina legata alle tradizioni ma fortemente innovativa rappresenteranno un valore aggiunto prezioso in grado di esaltare il Made in Italy. Quella di Marchesi è un’arte che parte da prodotti di prima scelta e proprio per questo potrà fornire un importante contributo, capace di stimolare riflessioni sul tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.




Valcalepio, il Consorzio replica a Fava: “Penalizzante star fuori dal Padiglione Vino”

Medolago Albani  e Enrico Rota
Enrico Rota (a sinistra) e Emanuele Medolago Albani

Qualche giorno di riflessione ed ecco la replica da parte del presidente del Consorzio di Tutela Valcalepio, Emanuele Medolago Albani e del delegato Expo Enrico Rota all’assessore regionale all’Agricoltura Roberto Fava, il quale aveva precisato di “aver ricevuto dalle aziende lombarde la richiesta di rimanere all’interno del Padiglione Lombardia per tre motivi: innanzitutto perché siamo l’unica Regione che ha un padiglione autonomo. In secondo luogo, perché i produttori di vino volevano partecipare dell’offerta complessiva dell’agroalimentare regionale; in terzo luogo, perché avrebbero potuto contare su spazi gratuiti”. L’assessore Fava aveva concluso precisando che “la scelta non è assolutamente contro il Padiglione del Vino”.

“Noi del Consorzio Tutela Valcalepio – esordisce Rota – non abbiamo mai criticato la scelta, giusta e pregevole, compiuta dalla Regione di riservare un intero padiglione, quello della Lombardia, appunto, a chi ospita questo EXPO e al comparto produttivo della regione. Siamo grati al presidente Maroni ed all’assessore all’Expo, Fabrizio Sala per aver poi deciso di confermare la loro fiducia nel settore agroalimentare lombardo al punto da dedicare uno spazio all’interno del Padiglione Lombardia alla produzione locale. Il Consorzio Tutela Valcalepio – aggiunge Rota – è fiero e orgoglioso di poter partecipare al Padiglione Lombardia, la cui istituzione ci riempie di soddisfazione”

“Quello che ci lascia invece perplessi – è il presidente del Consorzio, Emanuele Medolago Albani a parlare – è la scelta di rimanere fuori dal Padiglione Vino. All’interno di Expo il vino italiano, unico prodotto, avrà un padiglione ad esso dedicato. Tornando alla questione della scelta tematica operata dal visitatore, è chiaro che chi si recherà ad EXPO perché interessato a scoprire qualcosa di più sulvino italiano che, a nostro parere, rimane uno dei prodotti Made in Italy più conosciuti ed apprezzati al mondo, si troverà a trarre la logica conclusione che in Lombardia non si produca vino o che ci sia un vuoto di rappresentanza per quanto riguarda le denominazioni di origine lombarde. Questa prospettiva ci spaventa moltissimo, soprattutto visto quanto fatto dai produttori a supporto del vino lombardo negli ultimi anni. Ricordiamo con orgoglio, infatti, che il Consorzio Tutela Valcalepio è stato promotore per il riconoscimento di un IGT che portasse il nome della Lombardia in occasione di Expo, occasione persa, e partecipa senza esitazione a qualsiasi genere di manifestazione ideata e portata avanti nel nome del vino lombardo, primo fra tutti il Vinitaly, al quale Valcalepio partecipa da sempre all’interno del padiglione regionale. Non vorremmo quindi – puntualizza Medolago Albani – che il messaggio comunicato al visitatore del Padiglione Vino si ritorcesse contro un settore, quello del vino lombardo, che tanto ha fatto negli ultimi anni per imporre la propria presenza sul panorama italiano ed estero con ottimi e soddisfacenti risultati”.

“Per quanto riguarda il lato economico toccato dall’Assessore all’Agricoltura Gianni Fava, vorremmo ricordare come, da ormai due anni, il sistema dei consorzi non riceva contributi per la promozione” ricorda il delegato Expo del Consorzio Tutela Valcalepio, Enrico Rota. Per quanto riguarda la richiesta di spiegazione su questa presa di posizione da parte del presidente Emanuele Medolago Albani, lo stesso precisa che nell’ultimo incontro con i consorzi si sono avuti concreti confronti sul tema”.




Rosa Camuna, la Lega candida Massari

iginio massariIginio Massari candidato al premio Rosa Camuna 2015. La domanda per assegnare il riconoscimento regionale al pasticciere bresciano considerato l’esponente più illustre del settore in Italia e nel mondo è stata presentata oggi dal vice capogruppo della Lega Nord al Pirellone, Fabio Rolfi. «Ritengo sia una candidatura di indiscusso spessore – spiega Rolfi – per un lombardo che già ha ricevuto attestati di prestigio a livello mondiale e, con il suo talento di maestro pasticciere, ha certamente portato lustro e notorietà alla nostra Regione, oltre che alla provincia di Brescia. A ciò va sommato che siamo nell’anno di Expo, e quindi della buona alimentazione, per tanto con questo riconoscimento non si premia soltanto la persona in sé, ma anche a ciò che rappresenta, ovvero l’artigianato di altissimo livello nel settore dolciario».

Il premio Rosa Camuna è stato istituito nel 1996 e assegnato per la prima volta nel marzo 1997 come riconoscimento del ruolo e dell’operosità delle donne nei settori dell’educazione, del lavoro, della cultura, dell’impegno civile e sociale, della creatività, e a favore della condizione femminile e delle pari opportunità. Dal 2014 ha esteso il proprio raggio e viene assegnato a tutti coloro che si distinguono nel contribuire allo sviluppo economico, sociale, culturale e sportivo della Lombardia e che sono riconosciuti pubblicamente per l’impegno, l’operosità, la creatività.

Nato a Brescia il 29 agosto 1942, Iginio Massari è un maestro riconosciuto, vincitore, dal 1964 ad oggi, di oltre 300 concorsi e premi nazionali e internazionali. Docente, autore di libri e noto al grande pubblico anche per la partecipazione a trasmissioni tv , è titolare della prima realtà italiana entrata a far parte dell’esclusiva catena Relais Desserts International: la Pasticceria Veneto di Brescia, aperta nel 1971. È stato allenatore e presidente della squadra italiana che ha vinto la Coppa del Mondo di Pasticceria a Lione nel 1997 e ha allenato Davide Comaschi, primo italiano a vincere il World Chocolate Masters a Parigi nel 2013. Fondatore dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani e co-fondatore di Cast Alimenti di Brescia è stato proclamato pasticcere dell’anno “1999-2000”.




Treviglio, Slow Food lancia la “Comunità del cibo buono”

cheeseEducare le nuove generazioni al concetto di “biodiversità” e salvaguardare i prodotti e le tradizioni locali: è la duplice sfida che Slow Food Bassa bergamasca lancia in vista di Expo 2015 dove l’associazione fondata da Carlin Petrini vuole avere un ruolo centrale in materia di nutrizione. Il programma, che vedrà impegnata la Condotta trevigliese guidata dal Fiduciario Barbara Schiavino, è stato presentato in occasione dell’Assemblea annuale dei soci tenutasi nei giorni scorsi al Podere Montizzolo di Caravaggio. Obiettivo principale dell’attività sul territorio rimane l’educazione, anzitutto nelle scuole: “Per noi l’educazione è al primo posto – ha detto nella sua relazione di bilancio il segretario Chicco Crippa – nelle scuole come tra la gente. Nel 2014, in collaborazione con la Cooperativa sociale Alboran, abbiamo continuato il progetto “La biodiversità nell’agricoltura della Bassa bergamasca” presso la Scuola Agroalimentare di Caravaggio e iniziato il progetto  “Un menu biodiverso” all’Istituto ABF di Treviglio nei corsi per cuochi e per pasticceri. Attività educativa che continuerà, ancora più specifica, quest’anno per l’apertura ufficiale dell’Esposizione universale di Milano, anche in altri Istituti scolastici trevigliesi, come per il progetto Happy Hours con l’Istituto Professionale Zenale Buttinone e la partecipazione al Progetto “Culture e colture di cibo nella Bassa pianura”, con Labter e Rete S.O.S. e il Comune di Treviglio, nelle scuole primarie”. Educazione in primo piano anche in mezzo alla gente attraverso la partecipazione a fiere, sagre ed eventi: si sono svolte serate con degustazioni di prodotti Presidio Slow Food, un Corso di degustazione del vino, Laboratori del gusto alla Sagra della patata di Martinengo e alla Festa della CFL in settembre al mercato di Treviglio; assieme alle altre Condotte bergamasche sono stati organizzati i “Sabati di…vini” a Leolandia nel mese di luglio, i Laboratori del gusto alla GAMEC di Bergamo (cibo e arte) e al Food Film Fest di Bergamo (cibo e cinema). Un ambito particolare è stato riservato a promuovere la conoscenza dell’olio extravergine con l’evento “Dall’oliva all’olio”, una piacevole domenica passata tra uliveto, frantoio e rinfresco, in un’azienda sui colli bergamaschi, e con la serata de “il Gioco del piacere dell’olio” un vero mini corso di apprendimento e degustazione. A tutto questo si devono aggiungere le iniziative culturali copromosse con la rete associativa di Infinito Benessere; le serate, organizzate con Libera e Legambiente, in difesa della Legalità e contro le mafie che anche nella nostra provincia agiscono nel settore dell’ambiente e dell’agroalimentare. Infine ricordiamo le visite ad aziende agricole e cantine, gli incontri conviviali a tavola nei locali e negli agriturismi che propongono i piatti genuini del territorio e di stagione, per un totale di oltre 30 eventi organizzati nel 2014. “Anche nel programma 2015 l’educazione farà la parte del leone – ha ribadito Barbara Schiavino, presentando il programma del corrente anno – sottolineando che centro dell’attività annuale sarà naturalmente l’Expo e non solo a Milano, dove Slow Food gestirà un grande spazio tutto dedicato alla Biodiversità, “l’unica ricetta in grado di Nutrire il Pianeta”, ma in tutta una serie di eventi sul territorio organizzati con le associazioni locali. Ci sono in cantiere anche progetti a lungo termine come la realizzazione della “Comunità del cibo buono, pulito e giusto” , un obiettivo ambizioso da costruire con la scoperta, la conoscenza e la mappatura di produttori, trasformatori, artigiani, allevatori, negozianti, docenti, chef e ristoratori del nostro territorio, riuscendo a mettere in rete tutte queste realtà”. Un primo step di questo percorso sarà l’ impegno a progettare e realizzare un  “Mercato della Terra” con i prodotti locali, a filiera corta e chilometro zero, per garantire a tutti il diritto al cibo di qualità e rispettoso della salute, dell’ambiente e delle tradizioni della bassa pianura. A tale proposito Slow Food conferma l’impegno a promuovere le iniziative culturali e solidali, come la mensa popolare e l’attività della Quercia di Mamre a Treviglio, contro la lotta agli sprechi alimentari e per il diritto al cibo per tutti. Info su www.slowfoodbassabg.it




Ecco Flamingo, il nuovo rosé di Monte Rossa

bottiglia Flamingo - CopiaDebutta al Vinitaly la nuova release dello storico Franciacorta Rosé Brut della Cantina Monte Rossa di Bornato di Cazzago S. Martino. Si chiama Flamingo e nasce dal connubio tra il 40% di Pinot nero, che gli conferisce lunghezza e rotondità, e il 60% di Chardonnay, che ne esalta freschezza e piacevolezza. La vinificazione avviene attraverso una pressatura soffice con selezione della parte migliore delle uve per non oltre il 55% della resa, mentre la fermentazione avviene una parte in tini d’acciaio a temperatura controllata e una parte in botti di rovere. Affinamento in bottiglia per un minimo di 24 mesi. Flamingo continua la storia di uno dei Franciacorta che hanno contribuito al successo di Monte Rossa, il Rosé Brut. Prodotto fin dalle prime annate di attività della Cantina, già dopo pochi anni rappresentava un significativo 50% della produzione e insieme al P.R. Brut è stato per anni un omaggio ai fondatori dell’azienda Paola Rovetta e Paolo Rabotti.




Il mais Spinato tra i campioni del rilancio del territorio

copertina libro - Cibo e identita localeUno studio approfondito e articolato per segnalare i processi virtuosi innescati in sei distretti lombardi grazie alla riscoperta dei prodotti tipici dell’enogastronomia. Viene presentato giovedì 19 marzo alle 20.45 a Gandino, nella Sala conferenze della Biblioteca Civica Brignone, il volume “Cibo e identità locale – sistemi agroalimentari e rigenerazione di comunità” di Michele Corti, Sergio De la Pierre e Stella Agostini, edito dal Centro Studi Valle Imagna.

Il libro (oltre 500 pagine) ricostruisce alcuni “modelli” esemplari di sviluppo locale in cui la difesa e la valorizzazione del patrimonio legato ai sistemi agroalimentari locali tradizionali ha innescato processi virtuosi di rigenerazione comunitaria. All’insegna di proposte autosostenibili.

«Il Comune di Gandino – sottolinea il delegato al turismo Antonio Rottigni, presidente della commissione De.C.O. – segue con attenzione le ultime fasi di avvicinamento a Expo Milano 2015 e più in generale le tematiche legate a sviluppo sostenibile, biodiversità e cooperazione. Il progetto Mais Spinato di Gandino, che in questi anni ha dato alla comunità tante soddisfazioni, ne è la chiara conferma. Un progetto che mette al centro coltura e cultura del Mais, quale leva importante di rilancio economico e di promozione della nostra terra. Ne abbiamo avuto la riprova alcune settimane fa con l’ennesima partecipazione a “Gusto in Scena” a Venezia, dove unanimi sono stati gli apprezzamenti degli chef dell’alta cucina».

Il volume “Cibo e identità locale” mette in relazione l’esperienza di Gandino con altri cinque sistemi agroalimentari lombardi di eccellenza: il grano saraceno di Teglio, il vitigno urbano Pusterla di Brescia, l’asparago di Mezzago, lo stracchino all’antica di Corna Imagna e il bitto della Val Gerola.

Protagonista della seconda parte della serata sarà il libro “Chicco Spinato e il mondo del Mais” (ed. Sahel) nato dalla fantasia di Nadia Fornoni, con le illustrazioni di Nicoletta Cabrini e la collaborazione di Angela Sabella e Giulia Pasini. «Attraverso le brillanti lezioni alla Scuola Alimentare del maestro Melgotto – spiega Nadia Fornoni – Chicco Spinato racconta la storia del Mais Spinato e pone a portata di bambino i temi di Expo 2015». Durante la serata verrà presentato il nuovo sito didattico e interattivo www.chiccospinato.it