Bonicelli (Giovani): «Si riparte da zero. Insieme»

Bonicelli«In tanti parlano di ripresa ma noi abbiamo capito che non ci sarà ripresa. Piuttosto si parte da zero e ricostruiamo tutto con solide fondamenta per non cadere negli stessi errori. Ci rialziamo e facciamo squadra perché il nostro modo di fare impresa è basato sul questo». Luca Bonicelli, presidente e portavoce del Gruppo Giovani Imprenditori Ascom, intervenuto per ultimo al tavolo dell’Assemblea Ascom, ha ribadito più volte l’importanza di fare squadra nel commercio.

Dopo aver sottolineato la necessità dei giovani imprenditori di avere servizi “a costo ridotto”, almeno all’inizio dell’attività, il numero uno dei Giovani commercianti Ascom ha ricordato le iniziative del Gruppo promosse nel corso dell’anno: l’evento di beneficenza che ha tagliato il traguardo delle dieci edizioni; il sostegno e l’assistenza offerti agli imprenditori nell’avviare l’attività, la sinergia con l’Università di Bergamo, in particolare l’incontro tenuto a marzo sull’Expo; e ancora i corsi gratuiti di web marketing per i neoimprenditori e l’impegno con le altre categorie imprenditoriali nel Cgb, Coordinamento Giovani Bergamo.




L’assemblea dell’Ascom / «Insegniamo alle imprese a giocare in attacco»

Assembela Ascommalvestiti assemblea 2015È un compleanno che guarda avanti il settantesimo dell’Ascom. L’associazione ha ricordato l’anniversario nel corso dell’assemblea annuale alla fiera di Bergamo e il presidente Paolo Malvestiti ha tenuto a sottolineare che «l’Ascom non è un monumento bensì un organismo che vuole crescere, continuare ad innovare e contribuire alla crescita economica, ma anche alla valorizzazione sociale e personale degli imprenditori bergamaschi».

In questa visione rientra anche la decisione di ristrutturare la sede cittadina. «L’intendimento non è di creare un palazzo più grande e prestigioso – ha affermato -, ma di trovare nuova funzionalità e maggiore efficienza nei servizi dell’Associazione, portando al centro l’associato. Per questo abbiamo puntato sullo sviluppo di un’area accoglienza e su un sistema che favorisca l’accompagnamento e la fidelizzazione da un’area ad un’altra senza compartimenti stagni». E poiché la formazione degli operatori sarà sempre più determinate e l’approccio ai problemi dovrà essere sempre di più multidisciplinare, la nuova sede offrirà spazi per le riunioni, l’aggiornamento e la formazione tanto per gli associati quanto per il personale interno.

Sta cambiando anche il modo di comunicare con gli associati. «È nata la Rassegna.it e un sistema coordinato che utilizza pannelli video in tutte le delegazioni Ascom – ha ricordato Malvestiti -. I canali digitali rappresenteranno infatti strumenti più adeguati ai tempi e ai nostri uomini di impresa che sempre meno si affidano al proverbiale fiuto imprenditoriale ma che vogliono saper programmare, formarsi, investire, innovare e internazionalizzarsi».

Altro fondamentale supporto è quello del credito. Potenziando la presenza della cooperativa di garanzia Foglaco sul territorio, attraverso le sedi periferiche, l’Ascom intende sviluppare verso l’associato un approccio consulenziale affiancandolo soprattutto nella gestione del rapporto con la propria banca oltre che nel valutare correttamente il proprio fabbisogno finanziario. Versante sul quale anche la Camera di Commercio sta valutando un intervento nel 2015.Assemblea Ascom_1

Dopo aver assistito le imprese nel percorso di avvicinamento ad Expo – attraverso lo Sportello realizzato con Bergamo Sviluppo – l’Ascom prosegue nell’accompagnamento anche ora che l’Esposizione Universale si è aperta. «La nostra Associazione ha predisposto una serie di servizi per ottimizzare la presenza nell’arco di 12 giornate delle aziende associate all’interno del Padiglione Italia, l’organizzazione e l’accompagnamento di missioni aziendali e lo sviluppo di rapporti di internazionalizzazione tra gli imprenditori bergamaschi e le aziende espositrici di Expo», ha ricordato il presidente. «L’ottica in cui Ascom si muove è quella di piantare piccoli semi da raccogliere nel dopo Expo, così che le imprese del terziario possano contribuire a fare di Bergamo un punto di riferimento nell’ambito dell’attrattività del nostro Paese».

Malvestiti ha voluto citare, in conclusione, «quanto è apparso su una vetrina del capoluogo lombardo dopo gli atti vandalici del primo maggio: “Nel dispiacere per aver subito un così vile attacco vi testimoniamo con orgoglio che il lavoro e la passione che mettiamo nel servirvi è più forte di qualsiasi atto di vandalismo. La follia di pochi non fermerà la vita di una città e il diritto al lavoro di chi ci abita”. Sono parole che faccio mie e nostre non solo per esprimere la nostra vicinanza ai colleghi milanesi e per condannare atti di tal genere, ma perché descrivono bene la passione che ci muove sia a livello personale e imprenditoriale che associativo».

«Questo compleanno dei 70 anni è una sfida, che detta i passi ad un impegno: insegnare alle nostre imprese a giocare in attacco», il suo pensiero finale.




“No all’happy hour nelle macellerie e pescherie”

image-4Scontro tra Regione Lombardia e la Fipe. La causa è un articolo del disegno di legge sulla semplificazione approvato dalla giunta regionale (e in attesa ora del via libera definitivo dell’aula del Pirellone) destinata a liberalizzare la vendita al pubblico di cibi da consumare nelle pescherie e macellerie, in particolare per l’happy hour. Lo denuncia sul Corriere della Sera Lino Stoppani, presidente dell’organizzazione di Confcommercio che rappresenta bar e ristoranti. “Trovo davvero paradossale – dice Stoppani – che da una parte si consideri importante e strategico il settore della ristorazione per la promozione turistica dei territori, per la valorizzazione dei prodotti della filiera agro alimentare, per il ruolo sociale che svolge e dall’altra parte la si costringa a subire provvedimenti che indeboliscono e dequalificano l’offerta, alimentando concorrenza sleale e disorientano il consumatore. E tutto questo nel bel mezzo di Expo.

Dice la legge della regione che «gli esercizi commerciali di vicinato che esercitano in via prevalente l’attività di vendita al dettaglio di carne o pesce è consentito il consumo immediato dei prodotti di gastronomia presso i locali dell’esercizio, con l’utilizzo degli arredi aziendali e di stoviglie e posate a perdere, ma senza servizio ed assistenza di somministrazione». La conseguenza più rilevante sarebbe la possibilità offerta di utilizzare spazi ed aree pubbliche all’esterno del negozio. Secondo la Fipe, saremmo di fronte a una triplice violazione delle regole sulla corretta concorrenza: «Nei confronti degli altri commercianti di alimenti che non possono utilizzare gli spazi antistanti; nei confronti degli artigiani che sono limitati nella vendita ai soli generi di propria produzione; nei confronti degli esercizi della ristorazione che propongono pietanze di carne e di pesce identiche a quelle fornite da detti esercizi dovendo rispettare regole molto più stringenti e che comportano costi altissimi». Stoppani ha annunciato, nella stessa lettera inviata al governatore Roberto Maroni, di essersi autosospeso dal ruolo di consigliere di Confcommercio Lombardia delegato al «confronto» con la Regione. Un passo indietro, spiega, dettato «dal sistematico maltrattamento di un settore che non poteva avere un servizio peggiore». La legge è stata fortemente voluta dalla Lega Nord, ma nella maggioranza di centrodestra che governa il Pirellone non tutti apprezzano la deregulation dell’aperitivo.




Malvestiti: “Passati anni difficili, ma il nostro tessuto imprenditoriale ha tenuto”

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Paolo Malvestiti

Sede Ascom

«Bisogna tornare a guardare con realismo alle proprie capacità e potenzialità imprenditoriali. Nel commercio e nel terziario occorre ponderatezza e un’elevata qualificazione, non è più tempo di improvvisazioni».
La sfida del commercio per il futuro si vince anche così. Ne è convinto Paolo Malvestiti, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo, che lunedì illustrerà lo scenario di quest’ultimo anno del terziario nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione.
«Questi anni di difficoltà – dice il numero uno dei commercianti bergamaschi – ci hanno permesso di far emergere questa esigenza di guardare con serietà e realismo alla nostre imprese e di abbandonare quel desiderio “malato” di avere “tutto subito”, magari senza neanche le possibilità economiche adeguate come è successo in anni pre crisi; che non significa non osare ma valutare e ponderare bene che cosa si può e non si può fare, affidarsi quindi alle capacità di pianificare e di sostenere finanziariamente gli investimenti oltre alla necessità di formarsi e qualificarsi».
La crisi ha portato anche a un’altra necessità, quella di fare rete.
«Le difficoltà che insieme abbiamo attraversato ci hanno spinto a guardare con simpatia a tutti i tentativi di aggregazione che sono nati in questi ultimi anni, sulla spinta di un disegno lungimirante di Regione Lombardia. Penso in particolare ai distretti del commercio e ai distretti dell’attrattività, per cui la nostra Associazione ha speso tante risorse. A ben guadare si è trattato di un cambio di passo, di un sorta di “rivoluzione” e dell’introdursi di una diversa mentalità nel mondo del commercio da sempre caratterizzato da un forte individualismo. Tanti passi sono stati fatti, anche se la strada è ancora lunga».
Qual è, ad oggi, il bilancio dell’esperienza dei distretti e quali saranno gli sviluppi nei prossimi mesi?
«Nella nostra provincia abbiamo una realtà diffusissima che è da esempio a livello regionale in questo senso:  28 distretti del commercio che coinvolgono 174 comuni e più di 10mila attività imprenditoriali. Inoltre con il bando dei distretti dell’attrattività la Regione ha premiato 9 progetti orobici così che nella Bergamasca sono arrivati ben 3 milioni 240mila euro. Un tesoretto non da poco che permette alla nostra provincia di partecipare ad Expo in modo ancora più competitivo e di costruire un unico “pacchetto turismo”  fatto di 166 comuni con oltre 700mila abitanti, 7.200 negozi, 3.400 tra bar e ristoranti, 400 strutture ricettive».
Crede che l’aggregazione tra negozi, e tra privato e pubblico, sarà una leva importante per il futuro?
«Ne sono convinto. I distretti si sono dotati della presenza di una figura manageriale e di un sistema di governance ben definito e questo ha permesso ai nostri imprenditori di fare un salto di qualità in tema di comunicazione e marketing. Stanno nascendo i primi gruppi d’acquisto in tema di energia elettrica, gas, telefonia, assicurazioni; si sono sviluppate iniziative di promozione con carte fedeltà, comunicazioni online, siti internet, app. In alcuni comuni si è persino arrivati a ottimizzare le risorse del territorio con la messa in comune delle attrezzature e degli strumenti per la realizzazione di eventi e manifestazioni; e, forse, una delle novità più assolute sta nella possibilità, in alcune realtà, di collegare i propri sistemi di videosorveglianza privati ai sistemi di pubblici di proprietà dei Comuni. Queste sinergie non possono che far bene alle oltre 20mila imprese del terziario che hanno radici nel nostro territorio e che sono costrette a fare i conti con l’evoluzione dei consumi che ha caratterizzato tutta la nostra storia e soprattutto questi ultimi anni».
Come sta oggi il commercio bergamasco?
«Abbiamo passato anni difficili, ma il nostro tessuto imprenditoriale sostanzialmente ha tenuto».
L’Assemblea di lunedì in Fiera sarà anche l’occasione per festeggiare un importante anniversario: i 70 anni dell’Associazione. Anche qui il bilancio è positivo?
«È un traguardo significativo perché siamo una delle poche Ascom che hanno contribuito a costituire la confederazione a livello nazionale. In questi 70 anni, mi sento di poter dire con orgoglio che noi la nostra parte l’abbiamo fatta e che continuiamo a farla. La responsabilità che ci sentiamo addosso è la sfida più grande dell’oggi, perché ci permette di guardare con sicurezza e speranza verso il futuro, anche se a volte sembra incerto. Festeggiare questa ricorrenza significa celebrare la storia dell’associazione ma soprattutto quella di tante imprese e di tanti imprenditori che hanno vissuto con passione e impegno l’associazione e che ci lasciano un’eredità importante».
Come sono cambiati in questi settant’anni i consumi delle famiglie?
«Nel 1945 i consumi delle famiglie erano rivolti per circa l’80% a generi alimentari e bevande quando negli anni prima della guerra erano intorno al 54%. Già nel 1955 si sono diversificati e la quota di consumo dei beni e servizi aveva raggiunto il 39%, mentre i generi alimentari scendevano al 50%. Questa tendenza negli ultimi 60 anni si è progressivamente accentuata. Oggi, in una società post-industriale e fortemente terziarizzata, il consumo di beni e servizi non alimentari supera il 75%, mentre la spesa per i prodotti alimentari rappresenta meno del 20%».
Anche il commercio si è trasformato molto. Quali sono le ultime novità?
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In 70 anni anche il sistema distributivo è fortemente cambiato, anche per una minore disponibilità di spesa. Dai negozi di vicinato nei centri storici e nei borghi e dal proliferare del commercio ambulante, negli ultimi trent’anni – nella nostra provincia come nel resto d’Italia – si è passati ai grandi centri e parchi commerciali extraurbani. Oggi assistiamo a un terza polarità rappresentata da esercizi di medie e grandi dimensioni, anche per i ristoranti, che trovano spazio nelle aree omogenee sulle strade principali».
C’è il rischio che la città perda ulteriore attrattività per il commercio?
«Ci auguriamo che questa tendenza basata sull’attrazione delle polarità extraurbane possa mantenersi per volumi e addetti, ma lasci spazio al risveglio della città, che ha il vantaggio di essere il luogo in cui si incrociano cultura, formazione e turismo, e dove nuovi di canali di mobilità leggera potranno spostare comodamente le persone nel fare acquisti».
Anche per l’associazione ci saranno importanti cambiamenti. Dopo i lavori di ristrutturazione delle sedi di qualche anno fa, nel 2016 sarà inaugurata la sede nuova. Perché questa scelta, in un momento di contrazione economica come questo?
«L’intendimento non è di creare un palazzo più grande e prestigioso ma di trovare nuova funzionalità e maggiore efficienza nei servizi dell’Associazione, seguendo standard che in questi anni sono stati testati e sono risultati efficaci nelle nuove sedi periferiche dell’Ascom. La ristrutturazione è un passaggio fondamentale per la riorganizzazione dei servizi dell’associazione che portino al centro l’associato e soddisfino i suoi bisogni, che oggi sono ancora più grandi e stringenti rispetto agli anni scorsi. L’accoglienza ed il trattamento del cliente rappresentano fattori che determinano la qualità della prestazione e il grado di soddisfazione dell’utente. Per questo abbiamo puntato sulla ristrutturazione dell’ingresso, sullo sviluppo di un’area accoglienza e su un sistema che favorisca l’accompagnamento e la fidelizzazione degli associati, da un’area ad un’altra dell’Ascom senza compartimenti stagni».




Borgo Palazzo, un mercatino vintage per far vivere il quartiere

borgo palazzo piazzetta rossa - civico 100Quella di sabato 9 maggio sarà una sorta di prova generale. Dopo la quale potrebbe diventare un appuntamento a cadenza fissa.

Dalle 12 alle 18 nella piazzetta Rossa al numero 100 di via Borgo Palazzo debutta “Riviv!amo il Borgo”, mercatino dell’usato, vintage, collezionismo e hobby organizzato dalla Cooperativa La Terza Piuma in collaborazione con l’associazione Le Botteghe di Borgo Palazzo. L’iniziativa ha una doppia finalità.

La prima è fare vivere e rivivere il quartiere, cercare di valorizzare il tessuto sociale creando un’occasione d’incontro. Ad aderire al mercatino sono infatti le famiglie del Borgo, ma anche persone che vengono da fuori Bergamo. La seconda finalità della manifestazione è ludico – educativa, in linea con le iniziative organizzate dalla Cooperativa La Terza Piuma, che si occupa di riciclo e riuso e nel punto vendita in via Divisione Tridentina 4/a offre una selezione di capi di abbigliamento e accessori ecologici.

La Cooperativa, in particolare, è impegnata nel creare una “cittadinanza sostenibile” tramite una sensibilizzazione al consumo consapevole e all’aumentare sempre più le reti e le relazioni tra cittadini, tra chi abita nello stesso territorio o chi condivide alcuni principi: «Accrescere insomma quelle relazioni di buon vicinato che portano ricchezza culturale e benessere reale – spiegano – e abituare anche le giovani generazioni a essere meno invidivualiste».




Turismo, intesa sulle buone pratiche d’accoglienza

turismobgturist.jpgOggi pomeriggio, giovedì 7 maggio, è stato siglato il protocollo di intesa “Expo 2015: buone pratiche per l’accoglienza e l’ospitalità del turista” da Provincia di Bergamo, Comune, le Associazioni dei consumatori operanti sul territorio bergamasco (Adiconsum, Adoc e Federconsumatori) e le Associazioni di categoria (Ascom e Confesercenti).

Obiettivo dell’intesa: promuovere la migliore fruibilità dei servizi forniti dagli operatori della ristorazione e della ricettività, coinvolgendoli nel rispetto di “buone pratiche” a riscontro delle esigenze del turista Expo.

Le buone pratiche si traducono in sei semplici ma efficaci concetti chiave:

  • Rispetto dei prezzi comunicati, con contenimento delle tariffe massime;
  • Rispetto della capacità ricettiva;
  • Chiarezza sulle disponibilità dei servizi e delle modalità di fruizione degli stessi;
  • Chiarezza delle condizioni;
  • Effettuazione di una pubblicità corretta e chiara;
  • Fornitura attiva di servizi di cortesia e garanzia della promozione turistica del territorio e delle sue eccellenze.

Tutti i sottoscrittori si sono impegnati nel garantire la più ampia collaborazione per la diffusione e la conoscenza dei principi di buona accoglienza esplicitati nel protocollo. Allo scopo non mancherà il supporto degli uffici di informazione e accoglienza turistica provinciali (I.A.T.). I fruitori dei servizi collegati all’ospitalità e all’accoglienza, oggetto dell’intesa, potranno segnalare eventuali violazioni compilando un modulo a disposizione presso gli I.A.T. avranno inoltre l’opportunità di farsi affiancare da una dalle associazioni di consumatori per la risoluzione delle possibili controversie.




Commercio, l’Ascom premia tre benemeriti

«Persone e aziende che si sono distinte sia per fedeltà associativa che per aver contribuito allo sviluppo dell’economia locale. Imprenditori che in questi decenni hanno saputo far crescere le loro imprese, inserendole in mercati sempre più competitivi e globali e sui quali il nostro sistema confida per superare la pesantissima crisi attuale».

Questa la motivazione con la quale l’Ascom premierà con una medaglia d’argento tre benemeriti del commercio nel corso dell’assemblea annuale in programma lunedì 11 maggio alla Fiera di Bergamo, con inizio alle 15.

I premi andranno a Giudo Barcella della Barcella Elettoforniture spa di Azzano San Paolo, a Piergiorgio Salvi fondatore della Fratelli Salvi srl di Gorle e a Mario Lameri di Lanzagomma Snc di Bergamo. Sarà inoltre consegnata una targa di riconoscimento ai negozi storici che hanno ottenuto il riconoscimento nel corso del 2014: Hosteria del Vapore di Carobbio degli Angeli (1870), Ristorante Trattoria Ca’ Sabì di Palazzago (1913) e Macelleria Cazzaniga di Canonica d’Adda (1918).

L’assemblea  è accompagnata dallo slogan “70 anni. Una storia, tante imprese”, con il quale si sottolineano i settant’anni di attività dell’organizzazione imprenditoriale, una ricorrenza alla quale l’Ascom ha dedicato anche un nuovo logo che accompagna tutte le iniziative del 2015




Il bergamasco d’Auria segretario nazionale di Adiantum

francesco d'auria - CopiaFrancesco D’Auria, presidente dell’Associazione Minori in primo piano onlus di Bergamo è stato eletto nel consiglio direttivo di Adiantum con la nomina di segretario nazionale. D’Auria è stato eletto all’unaminità. La carica nazionale durerà tre anni. L’Associazione Minori in primo piano onlus ė nata a Bergamo circa un anno fa su iniziativa di D’Auria e di un gruppo di genitori separati con l’obiettivo di offrire sostegno morale, assistenza legale e supporto psicologico alle famiglie che si trovano in condizioni di disagio a causa di provvedimenti ristrettivi che hanno determinato situazioni di distacco dai figli, per eventi di fatto o per la difficoltà degli stessi di occuparsi dei figli dopo la separazione. Adiantum è la più grande associazione italiana di tutela dei diritti civili dei minori.




Fogalco, confermato il Cda. «Ma c’è troppa incertezza sul ruolo dei Confidi»

imageL’ assemblea annuale della Fogalco, svoltasi oggi 4 maggio all’Hotel Settecento di Presezzo, ha portato alla nomina del consiglio di amministrazione che guiderà fino al 2017 la cooperativa di garanzia dell’Ascom. Il nuovo Cda vede la riconferma dei consiglieri uscenti: Giorgio Beltrami, Mauro Dolci, Riccardo Martinelli, Luciano Patelli, Roberto Capello, Giovanni Zambonelli, Paolo MalvestitiNel corso dell’ assemblea è stato approvato anche il bilancio relativo all’esercizio 2014 con la lettura da parte di Piergiorgio Butti come da statuto sociale, certificata anche dalla società di revisione Mazars.
Nella prossima riunione del Consiglio d’Amministrazione, in programma a metà maggio, verrà formalizzata l’elezione del presidente, ma la leadership di Martinelli, alla guida di Fogalco dal 2009, è ben salda. Nel corso dell’assemblea è stato tracciato un bilancio dell’anno appena chiuso: «Alle preoccupazioni per l’economia e per la domanda interna, si somma l’apprensione per le riforme del Governo – ha sottolineato il presidente -. Dal 2009 Fogalco ha esercitato un ruolo fondamentale come ammortizzatore del credito, ma ora non è chiaro se il Ministero dello Sviluppo Economico voglia procedere in linea diretta o valorizzare il  ruolo dei confidi. La riforma del titolo V del Testo Unico Bancario è da tempo in attesa promulgazione. E noi aspettiamo che qualcuno ci dica cosa fare. A livello istituzionale sembra prevalere la volontà politica di indirizzare l’utilizzo del Fondo centrale di Garanzia a favore del sistema bancario, con gravi effetti – negativi-  sui nostri confidi, specialmente in questo momento».
In una fase caratterizzata da scarse disponibilità di risorse pubbliche, il presidente Fogalco ha ricordato iniziative importanti di supporto: «Confiducia, Fei Federfidi, l’iniziativa Sblocca crediti e il fondo di Fin Lombarda per aiutare i confidi a sostenere il 50% della garanzia alle imprese (con  27 milioni di euro stanziati in Lombardia) hanno rappresentato iniziative fondamentali di sostegno. Il futuro della Cooperativa di Garanzia sarà quello di garantire una maggiore consulenza alle imprese e di battersi per la condivisione del merito creditizio con il sistema bancario, anche attraverso incontri ed un’opera di sensibilizzazione, unitamente al rafforzamento della presenza sul territorio presso le delegazioni Ascom».
Luigi Trigona, direttore dell’Ascom, ha sottolineato l’importanza nel prestare assistenza alle imprese: «Il sistema economico bergamasco, nonostante la solidità complessiva, ha più di un’ammaccatura. Insolvenze e sofferenze sono all’ordine del giorno. È fondamentale monitorare le imprese per evitare situazioni difficili. Dobbiamo guardare con ottimismo al futuro in un anno in cui, come la confederazione nazionale, tagliamo il traguardo dei 70 anni; da ben 37 anche Fogalco aderisce al sistema. Nonostante il commercio abbia perso diversi pezzi, dobbiamo fare tesoro dell’esperienza e della buona amministrazione che ci consente di essere ancora vitali. La sfida che abbiamo davanti è quella di creare nuovi strumenti di assistenza alle aziende. Il supporto tecnico alle pmi è fondamentale e per aiutarle a stare sul mercato, credito e marketing restano leve fondamentali». 
Ernesto Ghidinelli, responsabile dell’area Credito di Confcommercio ha illustrato i nuovi scenari: «Gli interrogativi che le realtà dei Confidi hanno davanti sono significativi e di grande portata. È una fase incerta: la Bce ha messo in campo iniziative di immissione di denaro agli  istituti bancari per calmierarne il costo, con tassi particolarmente bassi, a beneficio del tessuto produttivo. Il Fondo di Garanzia nasce per agevolare imprese e favorirne l’accesso al credito. Con l’introduzione della ponderazione zero si dà accesso al credito ma allo stesso tempo l’agevolazione alle imprese passa in secondo piano rispetto ai vantaggi del risparmio capitale, fatto messo all’attenzione dalla Federazione al Ministero dello Sviluppo Economico. In questo momento c’è una vera e propria distorsione di uno strumento di incentivi alle imprese. C’e bisogno di riequilibrare la situazione perchè quello che era nato come strumento a supporto dei confidi  sta diventando in competizione con la garanzia consortile. Per una microimpresa è fondamentale valorizzare i dati qualitativi, purtroppo incompatibili con i parametri  e il rating, che invece possono essere valorizzati dai Confidi».
Quanto alla questione normativa che si trascina dal 2010 per la riforma del sistema bancario, diversi sono gli aspetti in sospeso: «Nel quadro di riforma è prevista la costituzione di un organismo per favorire la razionalizzazione del settore, che però stenta ad arrivare. Contestualmente è partito il disegno di legge delega che ha avviato l’iter parlamentare – ha continuato Ghidinelli -. È fondamentale porre ordine nella riforma e capire chiaramente qual è il futuro del sistema dei Confidi. Le imprese hanno bisogno di essere supportate nei confronti delle banche, attraverso una consulenza su misura e l’ assunzione e condivisione del rischio con l’ impresa che solo i Confidi possono garantire».



Sangalli (Confcommercio): “Vicini a cittadini e imprese danneggiate”

Sangalli 1“All’inaugurazione di Expo abbiamo visto un’Italia della quale essere orgogliosi, fatta di lavoratrici e lavoratori capaci di realizzare un grande progetto. Questa è l’Italia che vogliamo. Il contrasto con quello che è avvenuto nel pomeriggio a Milano è invece drammatico”. Ad affermarlo è Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. “Siamo vicini a cittadini e imprese danneggiati da un odio cieco e ingiustificabile  – ha aggiunto Sanaglli – che nulla ha a che fare con la protesta e il dissenso legittimi. Che i responsabili vengano rapidamente individuati e assicurati alla giustizia. Le violenze di una minoranza estremista, che ha in testa solo la devastazione, non prevarranno sulla volontà dei tanti che vogliono far ripartire il Paese”.