Camera di Commercio, fatta la nuova Giunta

Giunta Camera di Commercio 2015
La nuova Giunta della Camera di Commercio di Bergamo

E’ fatta la nuova la Giunta della Camera di Commercio di Bergamo. Oggi pomeriggio il voto dei 31 consiglieri (erano assenti Nicefori della Cna e Cicerone della Uil) che ha portato all’elezione della squadra che affiancherà il presidente nel prossimo mandato. Le conferme riguardano – oltre ovviamente al presidente Paolo Malvestiti  Alberto Capitanio, presidente della Compagnia delle Opere, e Angelo Carrara, presidente di Confartigianato. Tra i volti nuovi in Giunta non mancano due presenze femminili, quella di Elena Fontana, vicepresidente di Confesercenti e di Maria Bertuletti, vicepresidente di Confimi – Confederazione dell’Industria Manifatturiera Italiana e dell’Impresa Privata. Siedono in Giunta, sempre in rappresentanza ed espressione di Imprese & Territorio,  Marco Amigoni, presidente della Lia-Liberi Imprenditori Associati, Alberto Brivio, presidente di Coldiretti e Giuseppe Guerini, presidente di Confcooperative.  In rappresentanza degli Industriali, come già trapelato nelle ultime ore, è stato eletto Ottorino Bettineschi presidente di Ance- Associazione Nazionale Costruttori Edili, che i ben informati dicono potrebbe affiancare Malvestiti nel ruolo di vicepresidente, ma bisognerà aspettare il 9 aprile per conferme . Lavoro e credito continuano ad essere al centro dell’attenzione della nuova Giunta, con due nomine ad hoc in rappresentanza dei settori. Il consiglio affida un tema delicato e importante come quello del lavoro a Marco Cicerone, segretario Uil. A Gualtiero Baresi, presidente Bcc di Zanica, il compito di occuparsi del Credito.

 

 




Avis, al via la collaborazione con la Protezione civile

Oscar Bianchi Avis
Oscar Bianchi, presidente dell’Avis

Sabato 28 marzo, alla Fiera di Bergamo, dalle 9 alle 16 si terrà l’assemblea provinciale di Avis. Presente il presidente della Provincia Matteo Rossi, verrà siglato il nuovo accordo biennale per sviluppare nuove forme di collaborazioni tra Avis e le Associazioni di protezione civile della Bergamasca.

A seguire il bilancio 2014 e le prospettive future dell’associazione illustrate dal Presidente di Avis provinciale di Bergamo, Oscar Bianchi; il riconoscimento ai donatori emeriti e l’elezione dei delegati alle assemblee regionali e nazionali.

Anche per il 2014 si confermano i dati positivi dell’associazione, articolata in 158 sezioni comunali, con oltre 35mila donatori attivi e 70mila donazioni di sangue e plasma.

Dall’1 aprile 2015 il progetto che prevede la prenotazione su appuntamento per la donazione, avviato con successo dallo scorso autunno al Centro del Monterosso, si completerà con l’estensione a tutte e nove le articolazioni organizzative periferiche (Aop) di Avis che si trovano presso gli ospedali dei seguenti paesi: Calcinate, Gazzaniga, Piario, Ponte San Pietro, Romano di Lombardia, Sarnico, San Giovanni Bianco, Trescore e Zingonia.

“Si è trattato di un vero e proprio cambiamento culturale e organizzativo finalizzato a rispondere con sempre maggior efficacia ai bisogni dei malati – sottolinea il presidente Oscar Bianchi – e desidero ringraziare per lo straordinario lavoro e l’instancabile generosità i presidenti comunali con i loro dirigenti e tutti gli amici avisini”.

Tra i progetti realizzati lo scorso anno anche l’accreditamento di tutte le 10 sedi di raccolta dislocate sul territorio provinciale. L’Avis provinciale di Bergamo è stata tra le prime realtà italiane a conseguirlo, ponendosi in termini qualitativi ai vertici del sistema sanitario lombardo, con particolare riferimento alle attività sanitarie del comparto di medicina trasfusionale. Grazie agli accordi raggiunti con le Aziende ospedaliere della provincia, tutte le sedi sono state negli ultimi due anni sottoposte a lavori di ristrutturazione, che le hanno rese ancor più accoglienti, funzionali e capillarmente dislocate per essere facilmente raggiungibili dai donatori. “Si è trattato di un grande sforzo economico – conclude il presidente Bianchi – che andrà a vantaggio di tutta la comunità bergamasca. L’accreditamento è infatti una garanzia di piena tutela per donatori e riceventi”.




Distretti di attrattività turistica, Rossi e Gori: “No a progetti isolati”

????????????????????????????????I rappresentanti dei Dat, i Distretti di attrattività turistica, che nelle scorse settimane hanno ottenuto dalla Regione un finanziamento complessivo di 2 milioni e 880 mila euro per la realizzazione di progetti di promozione turistica, si sono incontrati con i vertici della Provincia.

Obiettivo della riunione un confronto sul lavoro svolto finora ma soprattutto l’individuazione di un modello organizzativo per coordinare i vari progetti in modo da valorizzarli, evitando sovrapposizioni e ottimizzando le risorse.

Un esempio di coordinamento è rappresentato dall’individuazione di temi trasversali (dallo sport ai luoghi religiosi, dall’arte all’enogastronomia) che consentono di mettere in comunicazione i vari Distretti sulla base di alcuni tratti salienti. Un primo schema di questo tipo è stato elaborato dal settore Turismo della Provincia.

“Avete dimostrato grande capacità di lavorare insieme e di portare risultati – ha detto il presidente della Provincia Matteo Rossi – credo che i Dat e i prossimi mesi dell’Expo saranno una palestra per sperimentare un nuovo modello di governance, un nuovo metodo di lavoro per continuare a fare progetti insieme”. Il presidente ha anche annunciato l’intenzione di organizzare, entro la fine di maggio, gli “Stati generali” per condividere i rischi e le opportunità che il territorio deve prepararsi ad affrontare.

“I distretti hanno dimostrato di sapersi dare da fare e cogliere una preziosa opportunità – ha affermato Giorgio Gori, consigliere delegato al Turismo – ma guai se ciascun progetto restasse un’isola. Occorre ottimizzare i progetti costruendo intrecci e raccordi, e in questo la Provincia può fare molto, ma le sue risorse sono e saranno sempre più risicate e la mobilitazione del territorio è fondamentale”.

All’incontro hanno partecipato anche Roberto Ghidotti, responsabile dei distretti Ascom, il direttore di Confesercenti Giacomo Salvi e il presidente di Turismo Bergamo Luigi Trigona e il professor Luca Zanderighi di Trade Lab, la società di consulenza che ha steso i progetti dei Dat.

I rappresentanti dei Dat intervenuti hanno concordato sulla necessità di individuare una prospettiva di lavoro che sia la più condivisa possibile; l’idea è quella di costituire un gruppo di lavoro che si incontrerà a cadenza regolare per passare alla fase operativa.

 

 




Buoni pasto, Fipe: “Ribassi inaccettabili, serve nuova disciplina”

Buoni pasto”Chiediamo al Governo e al Parlamento di mantenere e migliorare, nell’approvazione della legge delega sugli appalti, la legislazione sulle gare dei buoni pasto per frenare i ribassi insostenibili che si vedono continuamente”. E’ Aldo Cursano, vice presidente vicario di Fipe, a lanciare la richiesta circa la proposta presentata oggi al Senato, per regolare diversamente le gare d’appalto per i buoni pasto, a tutela di esercenti e lavoratori. ”Le società emettitrici più aggressive offrono al committente sconti altissimi a fronte di commissioni nominalmente basse agli esercenti e si ritrovano a vincere la gara con offerte in perdita, anche di svariati milioni di euro”, insiste la Fipe che, a tutela della salvaguardia del valore facciale del buono pasto. ”Negli ultimi anni abbiamo contestato di fronte alle autorità giudiziarie e non diverse gare, purtroppo senza i risultati sperati”, ha precisato la Fipe nell’intento di favorire una disciplina normativa del settore più equa e sostenibile per tutta la filiera.




Bergamo, confronto aperto sulla Voluntary Disclosure

convegno voluntary2La stretta intorno ai paradisi fiscali, gli accordi incassati con Svizzera e Liechtenstein e il trattato, più recente, con il Principato di Monaco. Scrivi “cooperazione amministrativa tra Paesi”, leggi “contrasto all’evasione fiscale transazionale”. Su tutto questo hanno fatto il punto l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo e Ubi Banca, nel corso del convegno tenutosi il 23 marzo presso il Centro Congressi Giovanni XXII, a Bergamo.

Un incontro nato dal bisogno di approfondire tutti i contorni della Voluntary Disclosure, la legge di “pacificazione fiscale”, che permette ai contribuenti italiani di regolarizzare la propria posizione fiscale per le annualità pregresse sia con riguardo alle attività detenute all’estero che in Italia. Questione con la quale già numerosi commercialisti di Bergamo stanno avendo a che fare.

«Sottolineo il ruolo centrale che nella procedura di voluntary disclosure assume il commercialista in quanto trattasi, di fatto, di un accertamento fiscale la cui realizzazione è stata delegata al consulente. È un accertamento basato su dati autodichiarati e su cui poi l’amministrazione finanziaria effettuerà le opportune verifiche. Pertanto, è di fondamentale importanza che vi sia grande accuratezza nel ricostruire un quadro fedele e completo del comportamento complessivo del contribuente negli anni rilevanti ai fini della disclosure (e prudenzialmente ritengo sia sempre opportuno indagare oltre il quinquennio nel presupposto di un raddoppio dei termini). Molti clienti arrivano al primo colloquio informativo dichiarando che la propria posizione è assolutamente semplice. Nel corso del colloquio emergono invece sovente fatti che, se sottaciuti, potrebbero addirittura portare alla nullità della disclosure con effetti devastanti per il contribuente sia dal punto di vista penale che da quello sanzionatorio» – spiega il Alberto Carrara, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Bergamo.

La Voluntary, infatti, si presenta come un provvedimento realmente rivoluzionario: profondamente diverso dai precedenti condoni e scudi fiscali in quanto trova la sua genesi in un mutato contesto internazionale, segnato di fatto dal crollo del segreto bancario.

convengo voluntarySono intervenuti al convegno importanti relatori tra i quali l’on. Giovanni Sanga, componente della VI commissione Finanze e relatore della legge 186/2014, Renzo Parisotto, consulente del gruppo Ubi Banca e pubblicista e Paola Flora responsabile del servizio consulenza e compliance fiscale di Ubi Banca, Antonio Martino responsabile dell’Ufficio Centrale per il contrasto agli illeciti fiscali internazionali dell’Agenzia delle Entrate ma anche professionisti come Stefano Massarotto, Luca Rossi e Federico Pezzani.

Il convegno ha affrontato gli aspetti operativi nonché le criticità della norma, ivi compresi i riflessi in tema di antiriciclaggio, autoriciclaggio e penali, con particolare riferimento alle norme e ai contenuti della prima Circolare, numero 10\E, dell’Agenzia delle Entrate che con oltre 60 pagine ha contribuito a sciogliere alcuni dei tanti dubbi interpretativi. Con l’emanazione della circolare suddetta è entrata nel vivo la procedura di emersione e numerosi commercialisti bergamaschi stanno incontrando i propri clienti per effettuare le necessarie valutazioni.

«Le indicazioni della circolare sono state certamente utili per iniziare a lavorare su alcune domande di disclosure anche se rimangono da definire molti altri aspetti e vi è la necessità che in tempi brevi per non dire brevissimi venga dato seguito a questa prima circolare dell’Agenzia. La stabilità legislativa ed interpretativa sono infatti essenziali per poter fare un lavoro accurato e il successo di tale provvedimento dipenderà molto più da questi fattori che non dalla minaccia che la disclosure rappresenti l’ultima spiaggia per chi in anni passati non ha dichiarato. I tempi stanno diventando troppo stretti per poter rispettare la scadenza del 30 settembre: o in tempi brevissimi arrivano le modifiche legislative e gli ulteriori chiarimenti interpretativi dell’Agenzia oppure la scadenza dovrà essere prorogata” ha concluso Carrara, ribadendo che -“sono convinto che i commercialisti bergamaschi siano ben preparati e attrezzati per assolvere alle funzioni richieste e che l’obbligo di riservatezza, derivante dal segreto professionale, possa tutelare adeguatamente gli interessi dei contribuenti bergamaschi che potranno affidarsi ai propri professionisti di riferimento con fiducia, senza che pensare di recarsi in altre città per maggiormente tutelare le informazioni che li riguardano».

 

 




I consumatori, “attenti agli aumenti di Telecom”

telecomA tutti i clienti Telecom stanno arrivando bollette con allegate “ comunicazioni importanti”, con le quali si informa che dal maggio 2015 , in concomitanza con il superamento dei marchi di linea fissa e mobile, Telecom Italia e Tim confluiranno in un solo brand e Tim diverrà l’unico marchio, per tutti i servizi di telefonia fissa, mobile e internet. Di fatto, cambierà unilateralmente il portafoglio di offerta dedicato alla linea di casa. Molti si vedranno cambiare il loro contratto e, a seconda dei casi, ci potrebbero essere vantaggi o svantaggi economici.

“Quello che ci preoccupa in particolare – avverte Eddy Locati, presidente di Adiconsum Bergamo – è ciò che potrebbe accadere alle fasce più deboli dei clienti, gli anziani, che usano il telefono quasi solo per ricevere e pochissimo per telefonare”.

Oggi questi clienti, segnalano dall’associazione consumatori della CISL orobica, pagano non più di 38 € al bimestre, ma se non telefonano al 187, da Maggio si ritroveranno a pagarne 58 con un aumento di circa il 53%.

Ogni interessato dovrà chiamare per usufruire della nuova offerta “Voce” che costa 19 euro al mese (38 bimestrali), perché Telecom sembra orientata a passare automaticamente a questo tipo di contratto solo coloro che non hanno avuto traffico fonia verso fissi o mobili nazionali nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2014. “In pratica, basta aver fatto una telefonata e non aver chiamato il 187 che, dal 1° Maggio, scatterà il forte aumento sopra descritto”.

Ovviamente, come sempre succede in questi casi, il cliente “è libero” di recedere dall’attuale contratto, dandone comunicazione scritta entro il 31 Maggio 2015.

“Ma il problema vero è che le persone anziane difficilmente leggeranno le “comunicazioni importanti” – continua Locati – e si ritroveranno a pagare molto di più a fronte di “chiamate illimitate verso tutti i fissi e cellulari nazionali” che mai faranno…….Chiediamo perciò a Telecom e all’Autorità Garante di rivedere questa posizione, passando tutti gli interessati automaticamente alla offerta “VOCE” : saranno i clienti a decidere autonomamente se vorranno cambiare il tipo di contratto”.

La comunicazione a Telecom va fatta scrivendo all’indirizzo “Telecom Italia Servizio Clienti Residenziali, casella postale n.211 – 14100 Asti o via fax al numero gratuito 800000187.

 

 




Gelato artigianale, l’Oasi di Villongo vince il concorso

2° classificata Artigel. ritJPG 3° Classificato Petit Fleur rit

È della Gelateria Oasi di Villongo il successo nella terza edizione del Concorso di Gelateria Artigianale, promosso dal Comitato gelatieri di Bergamo e svoltosi ieri nel pomeriggio all’Istituto alberghiero di San Pellegrino Terme. Tema della competizione era l’interpretazione del Mielgot (gelato di latte, miele e biscotto di mais spinato di Gandino, gusto che il Co. Gel. ha lanciato l’anno scorso in onore alle produzioni bergamasche) nella combinazione con i prodotti d’eccellenza del territorio. Venti le gelaterie che vi hanno partecipato, insieme agli studenti di due istituti: l’IPSSAR di San Pellegrino Terme e l’Istituto Serafino Riva di Sarnico.

Il primo classificato, Giuseppe Mologni, ha presentato il gusto Mielgot con miele di tiglio, achillea di Monte Bronzone e amarene. Al secondo posto Simone Rota Biasetti di Artigel di Azzano San Paolo con Crema al Passito di Torre de’ Roveri e miele mille fiori. Al terzo posto Enrica Natali del Petit Fleur di Almenno San Salvatore con L’allegro Mielgot, preparato con infuso di menta fresca e salsa alle noci.

Premio Scuola Iacopo Zenoni S.Pellegrino rit Premio Scuola Sarnico rit

Nella sezione dedicata agli alunni della scuola alberghiera, si è aggiudicato il primo posto Jacopo Zenoni dell’Ipssar di S. Pellegrino Terme con un gelato al gusto Fiordilatte con miele d’acacia Mielgot e crema di marron glacè; mentre all’Istituto di Sarnico è andato un premio per aver ottenuto il maggior punteggio assegnato dalla Giuria sulla base dei gusti presentati.

Diverse e insolite le combinazioni proposte dai venti gelatieri: dalla birra fruttata alla grappa di moscato, dalla salsa di polenta con stracchino al latte delle stalle di Piario; dall’infuso di alloro all’agrì di Valtorta.

La giuria – presieduta da Luciana Polliotti e composta dai giornalisti Emanuela Balestrino, Gloria Levati, Elio Ghisalberti, da Giovanni Martinelli, vicepresidente Associazione Pasticceri bergamaschi e da Pietro Bresciani, segretario del Comitato Gelatieri di Ascom Bergamo – ha valutato il gelato in gara sulla base del gusto, della struttura, dell’aspetto visivo e dell’originalità degli abbinamenti.

I gelatieri in gara

Sergio Pezzoli (Laboratorio Gelateria Franca, Albino), Enrica Natali (Petite Fleur, Almenno San Salvatore), Daniela Nodari (Rosa, Arcene), Simone Rota Biasetti (Artigel, Azzano San Paolo), Pierangelo Suardi (Cherubino, Bergamo), Viviana Elena Cremaschi (Cuore, Bergamo), Roberto Acerbis (Frigidarium, Bergamo), Cristian Daldossi (Safarà Soft, Bergamo), Manuel Fratus (La Piazza, Bolgare), Francesca Gelmi (Il Gelato da Giò, Chiuduno), Alessandro Bosio (Selz Café, Clusone), Claudio Negri (Da Claudio – Clusone), Pietro Andreoli (Gelatissimo, Darfo Boario Terme), Colombano Mariani (Oasi, Fara Gera d’Adda), Paolo Mariani (Gelateria Dolce Vita, Lallio), Laura Colombelli (Pasticceria Laura, Medolago), Graziella Molinari (Gelateria Arizzi, Olmo al Brembo), Simona Pansa (La Gelatteria, Pedrengo), Luigi Cornolti (Taverna del Caio, Ponteranica), Marco Mangini (La Gelateria, San Pellegrino Terme), Giuseppe Giudici (La Gatta, Sarnico), Andrea Giudici (La Gatteria, Sarnico), Marco Pietrobono (Gelato Matto, Seriate), Matteo Corna (Gelatiamo, Treviolo), Giuseppe Mologni (L’Oasi, Villongo), Marcello Gusmini (La Crem, Vertova), Maria Angela Giassi (Il Gioppino, Zanica), Daniel Rossi (Voglia Matta, Zanica).

E gli studenti

IPPSSAR di San Pellegrino Terme: Marco Scalabrino, Edison Gropaj, Andrea Oliveri, Federico Maestroni, Fabio Fabbris, Davide Brambilla, Nicole Perico, Alessia Ancora, Jacopo Zenoni

Istituto Serafino Riva di Sarnico: Sara Dosselli, El Yousfi Lemghari Hajar, Deborah Finazzi, Martina Milesi, Giulia Pezzoli, Valentina Rapis, Elena Rivadossi, Sara Vavassori, Claudia Venezia




Industria manifatturiera, Bergamo ai vertici in Europa

Minolta DSCL’industria manifatturiera occupa a Bergamo oltre 150 mila persone e produce un valore aggiunto vicino ai 10 miliardi di euro: un valore che colloca questo sistema produttivo al secondo posto fra le province italiane ed europee. E’ quanto emerge dall’analisi “Bergamo European Manufacturing Industry” svolta dal professor Marco Fortis, vicepresidente di Fondazione Edison – in collaborazione con Fondazione Symbola e Confindustria Bergamo – presentata oggi a Milano.

Il fatturato estero dell’industria manifatturiera bergamasca, secondo l’analisi, vale quasi 15 miliardi (2014) ed è cresciuto di quasi 6 punti negli ultimi 12 anni. La bilancia commerciale ha contribuito per il 17,5% al Pil provinciale. La propensione alle esportazioni (esportazioni /Pil) è vicina al 50%, superiore ai valori della Germania (40%), molto al di sopra della media italiana (23,8%) e dell’Unione Europea (22,2%), e ha un ruolo di primo piano nelle performance dell’Italia, che resta uno dei soli 5 paesi al mondo con un surplus manifatturiero sopra i 100 miliardi di dollari. Infatti, nonostante la crisi, l’Italia è tra i paesi che hanno sofferto meno l’irruzione della Cina e degli altri Brics nel mercato mondiale, mantenendo nel 2013 oltre il 72% delle quote di export rispetto al 1999, mentre USA e Francia le hanno viste ridotte al 70,2% e 59,8%, il Giappone al 57,3%, il Regno Unito al 53,4%.

E nel 2012, grazie anche alle imprese di territori come Bergamo, si è piazzata prima, seconda o terza al mondo per attivo commerciale con l’estero in ben 935 prodotti su un totale di 5.117 (il massimo di disaggregazione statistica del commercio mondiale).

Nella competizione internazionale sono in prima fila, è vero, le grandi imprese e diverse centinaia di medie imprese specializzate, ma a fare la differenza sono le filiere produttive, spesso costituite da piccole imprese con un profondo legame con il territorio e le comunità. A Bergamo la compattezza della struttura produttiva garantisce che il 79,9% del valore dei beni esportati sia prodotto da imprese operanti in Italia; per valutare il significato di questa percentuale è sufficiente sottolineare che è ben superiore al 64% della Germania, e ai livelli degli altri Paesi europei, che si fermano a percentuali inferiori.

L’apertura dell’economia ha generato a Bergamo un diffuso fenomeno di internazionalizzazione. Gli investimenti diretti esteri delle industrie bergamasche sono più che consistenti – con 733 unità produttive in 70 Paesi, dagli Usa, alla Germania a Brasile e Cina – così come la presenza di imprese straniere, che danno lavoro nella provincia a 14 mila persone. Un fenomeno che ha accompagnato l’economia bergamasca fin dalla prima rivoluzione industriale. Su questa performance hanno inciso molti fattori: l’imprenditività, la capacità di fornire servizi al cliente, l’affidabilità e la qualità delle produzioni e, naturalmente, l’innovazione sia dei prodotti che dei processi che attraversa tutti i settori, accompagnata dalla capacità di cogliere le sfide del futuro legate alle nuove tecnologie, alla cultura, alla green economy. La vocazione di Bergamo, infatti, è la manifattura di qualità: quella di medio-alto livello tecnologico, che occupa il 30,7% degli addetti (più del 28,3% della media Ue a 27). E quella, 7.190 imprese, che scommette sulla sostenibilità: la stessa che, come dimostrano i dati nazionali, innova di più: ben il 30% delle imprese che investono green ha sviluppato, nel 2013, nuovi prodotti o nuovi servizi, contro il 15% delle altre; imprese che esportano di più: lo fa stabilmente il 44% di chi punta sull’ambiente, contro il 24% delle altre; E creano più occupazione: dalle imprese della green economy è arrivato il 61% della domanda di lavoro totale.

Quelle imprese, insomma – che già oggi portano al territorio e al Paese risultati straordinari – oltre a competenze e professionalità hanno quello sguardo rivolto al futuro che è indispensabile per conquistare i primati che raccontiamo nelle pagine seguenti, e che è la condizione necessaria e sufficiente per successi ancora maggiori. E che consente a quelle imprese, e a questo territorio, di essere uno dei protagonisti dell’Expo, la straordinaria vetrina globale sull’Italia che si aprirà a Milano.




La delegazione Ascom: «Pesa la vicinanza dei centri commerciali»

Mauro Briccoli - Ascom Romano di Lombardia rit e ritA Romano di Lombardia, dopo uno sviluppo durato un decennio, da un paio d’anni il commercio si è stabilizzato. Sono 82 le attività presenti, inclusi i bar. Il tasto dolente sono i costi sempre più difficili da sostenere. «Molti sono gli interessati al commercio che passano da noi in ufficio per chiedere informazioni per l’inizio di un’attività – spiega il responsabile della delegazione Ascom, Mauro Briccoli -. Ma quando sottoponiamo loro un resoconto delle spese che devono affrontare si spaventano e desistono. Quelli già avviati cercano, invece, di stare in piedi, spesso sono disorientati tra le tante tasse da pagare, quali Imu, Tasi, Tares» per citarne alcune.

Il malessere è diffuso e non colpisce un settore più di un altro. Tra chi si presenta agli sportelli ci sono anche molti extracomunitari: «Cercano di aprire la partita Iva principalmente come ambulanti ma difficilmente concludono l’operazione», aggiunge Briccoli. A influire sulle attività è anche la vicinanza dei centri commerciali: il Borgo aperto nel 2002, l’Antegnate shopping center, avviato nel 2009 e con maggiore capacità attrattiva per i suoi settanta negozi e, fino a poco tempo fa, Le Acciaierie di Cortenuova, attivo dal 2005 puntava ad avere 175 negozi, ma oggi ha chiuso. La Bassa bergamasca conta, infatti, su un bacino di 200mila residenti. E i supermercati possono essere d’appeal se, come nel caso di Romano, sono nel raggio inferiore ai venti chilometri.

Il settore che forse risente meno è quello degli agenti di commercio «Anche se effettivamente in questo ultimo periodo hanno subito un notevole ridimensionamento del fatturato anche loro», spiega il responsabile dell’Ascom. Alcuni per limitare i costi di gestione di un negozio conducono la propria attività attraverso la rete. Un esempio può essere il commercio di beni nuovi ed usati con la creazione di un proprio sito internet. Oppure chi punta a prodotti ricercati. «C’è chi tenta nuove strade come chi ha avviato una vendita di alimenti tipici e vino della propria regione e chi apre attività dedicate a giocattoli particolari e al modellismo, come i Lego, che hanno un mercato di nicchia ma che attraggono collezionisti e appassionati – commenta Briccoli – Gli altri, che hanno negozi tradizionali, cercano di ridurre le spese con gestioni a carattere familiare basandosi principalmente sulla fidelizzazione del cliente». E conclude: «Le previsioni economiche dicono che la crisi sta volgendo al termine; noi ci vogliamo credere e nel frattempo cerchiamo di offrire il massimo supporto ai commercianti».




Figli contesi e adozioni. A Bergamo un convegno sui diritti dei bambini

immagine minori in primo pianoSi parlerà di figli contesi, bambini allontanati dalla famiglia, giovanissime vittime di violenze e di pedofilia e anche di diritti nelle adozioni da parte di coppie omosessuali, venerdì 27 marzo prossimo a Bergamo. A partire dalle ore 14 all’Auditorium del Liceo Mascheroni in via Alberico da Rosciate 2/1, si terrà il convegno “L’evolversi della tutela dei minori tra resistenze e innovazione” promosso dalla onlus ‘Minori in primo piano’ di Bergamo e dalla associazione nazionale Adiantum. Il convegno sarà un momento di incontro e scambio tra avvocati, psicologi, scrittori e genitori; l’occasione per conoscere meglio questi drammi, per fare il punto sul diritto della famiglia e, soprattutto, per ribadire con forza la necessità sempre più stringente di una maggiore tutela per i diritti dei bambini.
La giornata sarà presentata da Francesco D’Auria, presidente associazione ‘Minori in primo piano onlus’ e Giacomo Rotondi, presidente associazione Adiantum.
Interverranno, in tavola rotonda, Marino Maglietta, docente universitario dell’università di Firenze e presidente dell’associazione nazionale ‘Crescere insieme’, l’avvocato Marcello Adriano Mazzola, esperto in diritto civile e minorile, la dottoressa Simonetta Bellaviti, sostituto procuratore del Tribunale dei Minori di Brescia, il dottor Olindo Canali, giudice della sezione famiglia del Tribunale di Milano.
Alle ore 15.15 Fabio Nestola, presidente della Federazione Nazionale Bigenitorialità parlerà di ‘Affidamento condiviso: strategie di deroga. Bilancio a nove anni dal varo della riforma’.
Alle ore 15.45 Carlo Piazza, del gruppo legislativo di Adiantum, approfondirà ‘La deportazione giudiziale dei minori: cause ed effetti. Prassi della delocalizzazione dei minori nelle separazioni e la recente giurisprudenza in materia’.
Alle ore 16.15 sarà la volta dell’investigatore Dante Davalli che parlerà dei ‘Comuni modus operandi di pedofili e stalker’.
Alle 17.15 la psicologa giuridica e criminologa Sara Pezzuolo interverrà su ‘Diritti dei minori verso diritti dei grandi. Diritti di chi nelle adozioni da parte di coppie omosessuali?’. Alle 17.45 la psicologa psicanalista e ricercatrice Barbara Camilli affronterà il tema ‘Quale forma di ascolto per il minore?’. Di seguito, intorno alle 18.15, l’autrice Roberta Rocco presenterà il libro ‘Manuale di sopravvivenza per papà separati’; e alle 18.45 Antonella Dellapina presenterà ‘Nidi violati. Allontanamenti facili dai genitori, pensavi fosse impossibile?’. La partecipazione ė libera. Il convegno è accreditato dall’Ordine degli avvocato di Bergamo per quattro crediti formativi.
L’Associazione Minori in primo piano onlus ė nata a Bergamo circa un anno fa e offre sostegno morale, assistenza legale e supporto psicologico alle famiglie che si trovano in condizioni di disagio a causa di provvedimenti ristrettivi che hanno determinato situazioni di distacco dai figli, per eventi di fatto o per la difficoltà degli stessi di occuparsi dei figli dopo la separazione.
Adiantum è la più grande associazione italiana di tutela dei diritti civili di figli e genitori. Per informazioni sul convegno: francescoelia.dauria@libero.it.