Bergamo Shopping Master fa il bis. Pronti a vincere una giornata di acquisti da sogno?

Bergamo shopping master - estate 2017

Dopo aver eletto la regina dello shopping invernale, il Distretto urbano del commercio di Bergamo vuole trovare un successore al trono in versione estiva. Arriva così la seconda edizione di Bergamo Shopping Master, il concorso che fa vivere una giornata da sogno, in cui fare spese in compagnia di un team di esperti e vivere esperienze esclusive tra i negozi della città, con un budget a disposizione di ben 3mila euro.

Basterà fare acquisti nelle attività aderenti all’iniziativa per ricevere la cartolina e concorrere all’estrazione del premio. Nella prima edizione hanno partecipato più di 200 insegne del Centro, di Città alta, di Borgo Palazzo e Borgo Santa Caterina, le quattro aree che compongono il Duc, l’organismo impegnato nella promozione commerciale e nello sviluppo dell’attrattività del centro storico.

Il concorso si aprirà sabato 17 giugno, in occasione della Donizetti Night, evento culminante dell’attività estiva organizzata dalla Fondazione Donizetti per “risvegliare” in città l’orgoglio per il musicista, che vedrà protagonista il centro della città bassa. Si concluderà il primo luglio.

Negozi e bar possono aderire al Bergamo Shopping Master scrivendo una mail a info@ducbergamo.com o chiamando il numero 035/218862.

Ecco, intanto, come ha vissuto la giornata da “regina dello shopping”, la prima vincitrice del concorso, Camilla.




Buoni pasto, Ascom critica sul decreto in vigore dal 20 maggio

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Il nuovo Decreto introduce la regola secondo cui il ribasso sul valore nominale del buono pasto non deve essere superiore allo sconto incondizionato verso gli esercenti. 

L’effettiva ricaduta della nuova norma potrà essere verificata solo con la prossima gara Consip, che riguarderà tra l’altro esclusivamente buoni elettronici. Occorrerà prestare la massima attenzione anche agli ulteriori criteri di attribuzione dei punteggi, in particolare quello relativo al cosiddetto “sconto incondizionato verso gli esercenti”. 

Scf, proroga al 30 giugno per i pagamenti

negozio - shopping - abbigliamentoÈ stato prorogato di un altro mese, al 30 giugno, il termine (già allungato dal 28 febbbraio al 31 maggio) per il pagamento agevolato da parte degli esercizi commerciali dei diritti Scf, il consorzio che gestisce in Italia la raccolta e la distribuzione dei compensi dovuti ai produttori discografici per l’utilizzo in pubblico di musica registrata, come stabilito dalle direttive dell’Unione Europea e dalla legge sul diritto d’autore.  La proroga, frutto del continuo presidio di Fipe sul tema, si è resa necessaria anche a causa dell’implementazione del nuovo impianto tariffario concordato tra la Federazione ed SCF. Come già avvenuto per l’abbonamento SIAE, anche in questo caso i MAV verranno inviati riportando la vecchia tariffa, basata sul vecchio modello. Pertanto, per usufruire delle agevolazioni del nuovo sistema tariffario, sarà necessario richiedere esplicitamente l’applicazione della tariffa del nuovo accordo. Agli associati Ascom è riservato uno sconto sulle tariffe del 30%. Per poterne usufruire è necessario contattare l’ufficio Accoglienza dell’Associazione, nella sede di Bergamo, in via Borgo Palazzo 137 (tel. 035 4120304) e richiedere il documento che certifica l’iscrizione all’associazione.
Le modalità di pagamento sono due. È possibile sottoscrivere un modulo di licenza, che permette di ricevere direttamente la fattura con l’importo già definito ed effettuare successivamente il versamento, nonché di ricevere automaticamente negli anni successivi la fattura con le tariffe di miglior favore previste dalla convenzione associativa senza dover più compilare nulla e solo comunicando eventuali variazioni intervenute in corso d’anno. In alternativa è possibile effettuare il versamento tramite l’apposito bollettino postale con le tariffe scontate.




Nasce Assonidi, la rappresentanza Ascom di asili da 0 a 6 anni

Assemblea assonidi 25 maggio 2017 copiaAscom fonda la prima associazione provinciale di rappresentanza di asili nido e scuole dell’infanzia private, forte dell’esperienza di Assonidi Milano e di FederNidi Confcommercio. Il primo appuntamento di Assonidi Bergamo, oltre che l’occasione di presentare la nuova rappresentanza Ascom, è stato il corso di formazione “Che rabbia. Gestire l’aggressività ed i litigi dei bambini al nido”.

L’incontro, svoltosi ieri sera, 25 maggio, presso la sede cittadina, ha visto la partecipazione di Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo e Paolo Uniti, segretario generale di Assonidi. Silvia Iaccarino, formatrice certificata della Regione Lombardia, psicomotricista e docente Ascom Formazione, ha proposto un momento di riflessione sul tema della gestione dei comportamenti aggressivi (compresi quelli spesso additati come  “senza senso” dagli adulti) e dei litigi in età evolutiva e su come si possa comunicare con le famiglie in merito a questo tema.

La creazione della nuova associazione rientra nella volontà di Ascom Confcommercio Bergamo di ampliare la propria rappresentanza all’ambito dei servizi alle imprese e alle persone, coinvolgendo il sistema delle professioni. «Vogliamo superare la tradizionale separazione settoriale tra commercio, turismo e servizi ponendo al centro l’impresa e i suoi bisogni, il che proietta la tutela della nostra organizzazione verso un numero sempre crescente di imprese e professionisti – spiega il direttore Oscar Fusini –. Assonidi Bergamo vuole essere un interlocutore e adoperarsi per creare una migliore collaborazione tra i gestori del servizio, le istituzioni e le famiglie che vogliono operare una scelta consapevole, contribuendo a diffondere una cultura dell’asilo nido non più come luogo di semplice custodia, ma come tappa fondamentale per la socializzazione e la crescita psicofisica del bambino. Il workshop sulla gestione dell’aggressività è una prima iniziativa che vuole offrire agli operatori un’ occasione di formazione e di confronto».

Assonidi è l’unica associazione a livello nazionale che rappresenta le circa 4mila realtà che operano nel settore dell’infanzia, da zero a sei anni. Nata a Milano nel 2005 da un piccolo gruppo di 5 asili nido, oggi rappresenta 370 asili milanesi, la pressoché totalità di quelli cittadini. «La mission di Assonidi è quella di rappresentare il settore e di accompagnarlo nella sua crescita, avendo al centro dei pensieri il benessere del bambino – spiega Paolo Uniti, segretario di Assonidi Milano e di FederNidi-. Per questo investiamo moltissimo nella formazione, con momenti formativi che valorizzano l’aspetto pedagogico e rafforzano il rapporto con le famiglie, cui sono aperti anche molti incontri e workshop, come i sabato della salute, che approfondiscono temi di forte attualità, a partire dai vaccini. Come Assonidi ci rapportiamo e collaboriamo costantemente con le istituzioni, da Regione Lombardia alle Agenzie di Tutela della Salute – Ats».

Fondamentale per aderire ad Assonidi la sottoscrizione di un Codice Etico: «Per iscriversi è necessario avere come obiettivo il benessere psicofisico dei bambini ed attuare tutte le attenzioni per portare avanti questa mission» precisa Uniti. Oltre alla formazione continua e accreditata, le realtà iscritte ad Assonidi beneficiano di tutti i servizi che da sempre Confcommercio dedica alle imprese, attraverso una consulenza su misura, dall’aggiornamento sulle novità legislative alle convenzioni, al credito agevolato. «La Legge Buona Scuola porta con sé diverse novità, a partire dal sistema educativo integrato di nidi e infanzia, da zero a sei anni all’obbligo di laurea per le insegnanti – continua Uniti -. Sul fronte di servizi ed agevolazioni, Assonidi offre alle imprese assistenza su tutti i fronti, dall’aspetto fiscale a quello legale, dall’accesso al credito alle convenzioni».

Le strutture all’infanzia private (asili nido e micronidi) operanti nell’Ats di Bergamo sono 158 e si rivolgono a oltre 3.500 utenti. Si tratta, in linea con il quadro nazionale, di imprese giovani e al femminile: l’età media dei titolari d’impresa è di 30-35 anni e per il 90-95% si tratta di donne. Per queste imprese Ascom offre specifiche progettualità e agevolazioni: «Oltre alla formazione terremo informate le imprese associate su tutte le novità e le normative ed offriremo dei servizi dedicati – annuncia il direttore Ascom Oscar Fusini -. Intendiamo garantire agli asili associati polizze assicurative a tariffe agevolate, dato che rappresentano una delle voci più importanti nel bilancio di queste imprese. Inoltre, attraverso la nostra Cooperativa di Garanzia Fogalco, metteremo a disposizione linee di credito dedicate».




Ascom, al via la scuola di Alta Formazione per i dirigenti

generica-università1Parte lunedì 29 maggio la Scuola di Alta Formazione rivolta ai vertici associativi di Ascom Bergamo Confcommercio. Sette lezioni indirizzate ad una trentina tra presidenti, vicepresidenti e consiglieri che compongono il quadro di rappresentanza dell’Associazione. Il corso, che durerà fino a fine novembre, è organizzato dall’Area formazione di Ascom in collaborazione con l’Università di Bergamo e la sua School of Management. La direzione didattica è affidata a Stefano Tomelleri, componente della Faculty School of Management dell’Università di Bergamo e professore del Dipartimento Scienze umane e a Daniela Nezosi, responsabile dell’Area Formazione e Sviluppo di Ascom. Tra i docenti  del corso oltre a Tomelleri, Sergio Cavalieri, prorettore delegato al trasferimento tecnologico, innovazione e valorizzazione della ricerca.

«Quest’anno abbiamo scelto di destinare un percorso di Alta Formazione ai nostri dirigenti e la proposta è stata accolta con molto interesse – spiega Paolo Malvestiti, presidente Ascom Bergamo Confcommercio -. L’investimento, oltre ad avere un importante valore sia in termini economici che organizzativi, vuole essere il giusto riconoscimento a chi si impegna e dimostra quotidianamente di credere nell’associazionismo. Il nostro obiettivo è quello di avviare un progetto formativo stabile, solido e strutturato, perché il cambiamento che è in atto a livello globale e che tocca anche i nostri settori ci impone di favorire nuovi comportamenti organizzativi orientati all’integrazione e alla crescita del sistema, indirizzando le competenze del sistema verso la comprensione delle nuove dinamiche di mercato e la ricerca delle migliori opportunità di sviluppo».

Gli obiettivi del corso sono duplici: da un lato offrire nuovi stimoli di sviluppo ai vertici associativi, fornendo gli strumenti strategici per affrontare i cambiamenti economici e di sistema; dall’altro creare una squadra affiatata che condivida ideali e valori di crescita.

Il corso si articola in sette moduli. Il primo, in programma lunedì 29 maggio dalle 16 alle 20, ha come tema il ruolo della rappresentanza; gli altri appuntamenti sono su leadership (12 giugno e 10 luglio), team work e negoziazione (11 settembre), comunicazione (25 settembre), public speaking (16 ottobre), media comunication (30 ottobre). Concluderà il percorso un team building conviviale sul fare squadra ( 27 novembre).  Tutte le lezioni si svolgono nella Sede Universitaria del Parco Scientifico Kilometro Rosso.

 




Trescore, fare la spesa nei negozi porta fortuna

I negozianti di Trescore Balneario premiano i propri clienti con la campagna “Gratta & Shopping”. Fino al 4 giugno chi compera in una delle attività della cittadina aderenti può vincere un buono per fare nuovi acquisti in uno degli altri esercizi. L’iniziativa, alla sua prima edizione, è promossa dall’Act, l’Associazione commercianti di Trescore, e coinvolge 36 attività che rappresentano quasi tutte le merceologie: negozi di abbigliamento e calzature, gioiellerie, cartolerie, alimentari, centri ottici, casalinghi, bar, ristoranti, fioristi, farmacie, centri estetici, parrucchieri e altri ancora. Basterà fare un acquisto per ricevere un gratta e vinci. In palio ci sono oltre mille tagliandi vincenti tra buoni sconto e buoni spesa da usare in una delle attività aderenti.

Marco Parimbelli - presidente commercianti trescore«L’iniziativa è nata con l’intenzione di creare un flusso di clienti nelle attività di Trescore – spiega Marco Parimbelli, presidente dell’associazione commercianti locale -. Abbiamo spesso notato che tante attività hanno clientela che viene da fuori e che poi fatto l’acquisto se ne va. Attraverso il concorso vogliamo dare l’opportunità ai visitatori di conoscere le tante opportunità commerciali della nostra cittadina, circa 120 indirizzi tra cui scegliere e fermarsi per un momento di relax e di shopping e di ricordare ai residenti che possono trovare a Trescore tutto quello di cui hanno bisogno».

Per il concorso sono stati stampati più di 12mila tagliandi.

L’iniziativa è una delle tante pensate dall’Associazione commercianti che già sta organizzando una serata di shopping sotto la luna per il primo luglio. «Stiamo cercando di creare un centro commerciale naturale – dice Parimbelli – e siamo convinti che le iniziative siano uno strumento efficace per vivacizzare il commercio».

 

TRESCORE SHOPPING




Foglieni (Confindustria): “IVS un sistema virtuoso da replicare anche in altri comparti”

IVS 2017“Innovazione, qualità e formazione”: sono le parole d’ordine spese da Sergio Gandi, vicesindaco di Bergamo, nell’inaugurare IVS, evento fieristico internazionale in programma oggi e domani alla Fiera di Bergamo. “Che IVS fosse un progetto importante e di qualità – dichiara Ivan Rodeschini, presidente Promoberg, ente co-organizzatore della manifestazione, volto ad evidenziare come il comparto del valvolame Oil&Gas sia focalizzato per quasi il 90% a Bergamo e dintorni –  è notizia nota e lo si evidenzia dai dati registrati per questa seconda edizione, dove si è passati da uno a due padiglioni in termini di copertura spazi, da 150 a più di 200 espositori per un numero di visitatori che dovrebbe attestarsi intorno alle 8000 unità, provenienti da circa 60 Paesi”.

L’eccellenza del comparto emerge anche nello studio di settore presentato da Prometeia/Confindustria Bergamo che illustra come (base dati 2015) il settore del valvolame Oil&Gas registri un fatturato complessivo di 3,5 miliardi di euro, realizzato da 303 imprese con un indotto di 11.292 addetti. Rispetto al settore della meccanica il fatturato medio di un’impresa che produce valvole è di 12 milioni di euro e rispetto al fatturato complessivo europeo dell’Oil&Gas che si attesta su 10 miliardi di euro, l’Italia copre quasi un terzo. “In tal senso – afferma Giuseppe Schirone, Prometeia – possiamo dire che l’Italia è la prima manifattura d’Europa, leader nella produzione di valvole a sfera e posizionata tra il primo e il terzo posto nella produzione delle altre tipologie di valvole”.

Indicatore altrettanto importante è l’ebitda del comparto che nel 2013/2014 ha raggiunto il 20%. Flessioni riscontrate dal 2015 in poi sono da imputarsi al costo del petrolio, variabile rilevante per le imprese del settore. Un secondo studio realizzato da ICE (Istituto per il Commercio con l’Estero) si è posto l’obiettivo di analizzare il mercato delle valvole per l’industria degli idrocarburi, beni strumentali di cruciale importanza per il funzionamento degli impianti Oil&gas.

Lo studio ha visto un focus sui mercati di Emirati Arabi Uniti, Oman e Russia, principali mercati di destinazione del mercato italiano. “I dati enunciati e lo studio da noi promosso insieme a Prometeia – sostiene Olivo Foglieni, vicepresidente di Confindustria Bergamo – evidenziano come IVS sia un buon esempio di sistema il cui obiettivo è la valorizzazione della produzione locale a livello internazionale. È un modello da replicare per altri comparti e altri distretti d’eccellenza di cui la provincia Bergamo è ricca”.




Capello (Aspan): “Panificazione sempre più al femminile”. “Formazione da rafforzare”

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Al centro il presidente dell’Aspan Roberto Capello

L’assemblea annuale dell’Aspan, svoltasi ieri 22 maggio presso la sede dell’Associazione Panificatori a Grassobbio, ha rappresentato l’occasione per fare un bilancio dell’attività annuale e per guardare al futuro mettendo in luce novità e problematiche del settore.
Il presidente dell’Aspan Roberto Capello, che ricopre anche la massima carica nella Federazione Italiana Panificatori nazionale e  nell’Unione Regionale Panificatori della Lombardia, ha tirato le somme del 2016 e ha approfondito questioni chiave per la categoria come il lavoro, dalla formazione al rinnovo del contratto, l’organizzazione della produzione, soffermandosi in particolare sul valore che ogni giorno il pane veicola con sè, da qualche mese perfino attraverso i sacchetti di carta.

Quali sono state le iniziative più importanti portate avanti nel 2016?

«Anche quest’anno Aspan ha portato avanti iniziative per portare valore al consumatore, o meglio al “consumattore”, sempre più attento e per cui il pane non è certo più un alimento di sostentamento. Dal progetto “Qui Vicino” a favore della sostenibilità e della valorizzazione della filiera locale alla riduzione del sale nel pane. Nell’ultimo anno ogni sacchetto di pane ha portato nelle case dei bergamaschi messaggi importanti,  dalla campagna contro la ludopatia “Azzardo bastardo” alla promozione culturale delle mostre ospitate dall’Accademia Carrara. Grazie al progetto “Pane Ri-affemo” – che vede impegnati una cinquantina di panificatori tra città e provincia e la Caritas –  i prodotti da forno che restano invenduti sugli scaffali hanno una seconda vita sulle tavole e nelle mense di chi più ne ha bisogno. Oltre alla forte valenza sociale, questa iniziativa contribuisce a migliorare e ottimizzare la panificazione, invitando a ridurre gli sprechi attraverso una gestione più attenta».

Si è giunti ad un accordo per il rinnovo contrattuale, dopo mesi di trattative. Quali sono le principali novità per gli imprenditori del settore?

«Il costo del personale incide per almeno il 40 per cento per ogni attività artigiana. La trattativa è come sempre migliorabile, ma dopo 28 mesi di negoziazione si è raggiunto un accordo per il rinnovo contrattuale, che porta ad un incremento salariale per una figura di riferimento di  52 euro a regime. Le imprese hanno a disposizione due strumenti contrattuali: un’agevolazione per l’inserimento lavorativo di di disoccupati (che per il primo anno di contratto percepiscono il 30 % in meno dello stipendio e per il secondo anno il 20%) e di personale al primo impiego».

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La presenza femminile nel comparto si fa sempre più sentire. L’arte della panificazione sta conquistando sempre più donne?

«Sulla base dei dati regionali presentati dai nostri Enti Bilaterali emerge come le donne rappresentino una quota pari al 60% nelle nostre imprese. Se è vero che ci sono più addette alla vendita che panificatori, la presenza femminile è ormai consolidata anche nei laboratori. E’ un lavoro ormai più sostenibile anche per donne e mamme, che non devono più lasciare tutta notte i loro figli da soli. Gli orari ormai si stanno sempre più spostando: una volta si iniziava alle 23 la sera e si finiva la mattina presto, oggi la sveglia si punta quasi sempre dopo le 4 del mattino.  Le donne hanno poi una sensibilità più spiccata e riescono spesso ad anticipare le tendenze nei consumi. Non stupisce che siano spesso loro a mettere a punto ricette innovative».

E’ finita l’era delle maxi infornate notturne e del profumo di pane all’alba nelle vie?

«La panificazione è ormai continua per garantire una flessibilità produttiva e un “adeguamento di scena” tempestivo. Ormai la grande varietà di pane proposta porta a gestire più infornate ed impasti più piccoli. Anche per questo il lavoro è sempre più alla portata delle donne, che non si trovano a gestire impasti da mezzo quintale, ma tanti piccoli lotti di produzione. Questa organizzazione del lavoro permette di avere strutture meno importanti, con inevitabili ripercussioni positive per chi lavora in laboratorio e per di più maggiore qualità nella produzione, perché il pane appena sfornato qualitativamente non ha eguali».

Crescono le varietà di pane e si moltiplicano i prodotti sugli scaffali. E’ una moda da assecondare o l’occasione di innalzare la qualità nella produzione?

«Il valore della panificazione italiana sta nella pane-diversità: con  28 mila imprese dal Nord al Sud si portano avanti ricette e tradizioni che costituiscono un patrimonio culturale prima ancora che gastronomico di grande valore. Basti pensare che solo in Lombardia sono attive 4500 imprese nella panificazione, lo stesso numero che conta l’intera Germania, dal territorio più esteso del nostro nazionale. Oggi è ormai scontato impiegare nella panificazione farro, avena, grano Senatore Cappelli, Khorasan e via dicendo. I grani antichi godono di una nicchia di consumatori. Probabilmente è anche una moda del momento, ma la qualità del pane non tramonta mai. Le ricette poi e le combinazioni e miscele tra farine sono davvero moltissime, basta mettere in campo la creatività. Curcuma e semi sono ormai ingredienti quotidiani nei nostri laboratori. Recentemente in Fiera a Gourmarte abbiamo presentato un pane al baobab, una ricetta davvero curiosa».

Si mangia meno pane ma non si rinuncia alla qualità e ci si concede qualche sfizio in più?

«I consumi di pane comune sono ridotti, ma non conoscono crisi tutti i prodotti da forno che rappresentano un’evoluzione dell’impasto base del pane, dalle focacce alle pizze, al pane speciale. Non si acquista più il pane la mattina presto per la colazione come si è sempre fatto un tempo, ma non mancano alternative anti-spreco, a partire dalle classiche pagnotte, o dalla stessa Garibalda che celebra il territorio, che hanno una vita di scaffale più lunga e sono ideali tagliate a fette per accompagnare il risveglio di tutta la famiglia».

Sono sempre altissime le iscrizioni alle scuole di panificazione, ben sei quelle presenti solo nella nostra provincia. E’ qui che nascono nuove leve e si tramanda l’arte della panificazione italiana?

«Moltissimi ragazzi vogliono fare questo mestiere, ma per molti di loro è una scelta dettata dalla convinzione che sia un lavoro sicuro perché tutti continueranno a mangiare pane come si è sempre fatto nei secoli dei secoli. E così si parte già con il piede sbagliato perché senza passione e dedizione non si va da nessuna parte, men che meno in un campo professionale che richiede grande impegno e sacrificio. Purtroppo tra i banchi di scuola mi sembra che manchi senso di disciplina e rispetto del lavoro. E poi molti ragazzi si sentono già bravi e arrivati dopo qualche anno di stage».

 




Studi Aperti, il 26 e 27 maggio gli architetti aprono le porte al pubblico

Architetti_OpenSono 637 gli studi di architettura di 84 province italiane che il 26 e 27 maggio prossimi apriranno al pubblico, in contemporanea, per far conoscere il mondo dell’architettura e gli ambiti in cui operano, dando la possibilità ad ogni architetto di rappresentare, idealmente, l’intera categoria professionale. Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha infatti organizzato, per la prima volta in Italia con questa modalità, l’iniziativa “Open, Studi Aperti” che vedrà coinvolti centinaia di studi professionali di tutta Italia, compresi quelli di Renzo Piano,  e Mario Cucinella, attraverso l’organizzazione di specifici eventi.
“Open, Studi Aperti” è un grande abbraccio culturale che ha l’obiettivo di avvicinare i cittadini agli architetti, per farne comprendere l’importanza del ruolo come protagonisti delle trasformazioni dello spazio pubblico e privato, nonché come portatori di valore sociale, perché contribuiscono a risolvere, a diversa scala, le questioni sociali, economiche e culturali della nostra società. “Open, Studi Aperti” unirà in un unico fil rouge tematiche come la sicurezza dell’abitare, lo sviluppo sostenibile, la convivenza e l’integrazione, la valorizzazione delle bellezze del paesaggio e dei territori e la tutela del patrimonio artistico.
Circostanza di particolare rilievo nell’iniziativa, organizzata dal Dipartimento Promozione della Cultura Architettonica e della figura dell’Architetto del Consiglio Nazionale degli Architetti, coordinato da Alessandra Ferrari, è quella di vedere coinvolti insieme professionalità diverse,  architetti di fama mondiale e giovani professionisti che iniziano la loro carriera, uniti in una grande azione di testimonianza della funzione sociale dell’architettura.

Alessandra Ferrari: «Due giorni per festeggiare l’architettura»
«Tra eventi, performance, dibattiti e presentazioni sarà la più importante manifestazione diffusa, in Italia, di architettura – sottolinea Ferrari -. Da Aosta a Trapani, tutto il Paese sarà infatti unito da un ideale fil rouge d’architettura, in cui ogni architetto rappresenterà, di fatto, l’intera categoria professionale. Una voce plurale per ribadire che l’architetto è indispensabile poichè parte  fondamentale  della vita quotidiana delle comunità, come operatore di tutela e valorizzazione del paesaggio, dei territori, del patrimonio artistico e culturale del Paese. Oggi bisogna festeggiare il magnifico contributo culturale e promozionale che, in contemporanea, gli architetti si apprestano a dare venerdì; 26 e sabato 27 maggio. Ringrazio profondamente tuttigli studi che hanno aderito all’iniziativa, gli Ordini provinciali e tutti quelli che hanno messo a disposizione la loro esperienza con entusiasmo perché questo fine settimana si celebri  l’architettura».

L’Ordine di Bergamo apripista della manifestazione
Mutuato dall’esperienza francese, Studi Aperti è infatti un’opportunità preziosa per far conoscere il mondo dell’architettura al grande pubblico e ai non addetti ai lavori. Un’occasione unica per entrare negli studi degli architetti liberamente, in quanto aperti alla gente per due giorni consecutivi. Quest’anno, in tutta Italia, cittadini, passanti, viaggiatori e semplici curiosi potranno accedere negli studi che presenteranno il proprio lavoro organizzando anche eventi, mostre o allestimenti o semplicemente si renderanno disponibili per permettere ai visitatori di intrattenersi e conoscere i diversi settori in cui operano gli architetti anche con le rispettive specializzazioni.
«A Bergamo Studi Aperti è ormai una tradizione, frutto di una iniziale collaborazione tra il nostro Ordine e quello di Parigi – sottolinea Alessandra Morri dell’Ordine degli Architetti di Bergamo, tra i primi a livello nazionale a promuovere l’iniziativa -. Abbiamo cominciato nel 2015 e quest’anno, grazie al Consiglio Nazionale, gli studi aprono in tutta Italia in più di 80 province. Un grande onore per l’Ordine di Bergamo essere stato tra i pioneri. Una grande occasione per parlare di architettura attraverso gli studi degli architetti a Bergamo e in provincia, per ribadire il compito fondamentale della buona progettazione».

Il progetto di alternanza Scuola-Lavoro con il Liceo Artistico di Bergamo
Quest’anno Studi Aperti potrà contare sulla collaborazione con il Liceo Artistico della città come spiega l’architetto Paolo Fabri: «È la terza volta che partecipo a questa importante iniziativa, ora organizzata a livello nazionale, con un duplice ruolo: come architetto, con altri quattro colleghi, e come professore e tutor di progettazione architettonica del Liceo Artistico Manzù, coinvolgendo la mia classe 3 A, indirizzo architettura, nell’ambito dell’esperienza dell’alternanza Scuola-Lavoro. Nel primo ruolo ritengo sia un’occasione unica aprire gli studi di architettura per mostrare il “lavoro” dell’architetto, dall’idea alla realizzazione dell’opera, in qualsiasi scala e settore, e spiegare che l’architetto non solo sia utile ma anche indispensabile. Nel secondo ruolo per dare la possibilità ad alunni del Liceo Artistico che hanno scelto l’indirizzo di architettura di conoscere meglio una professione tanto variegata quanto affascinante. Ringrazio l’Ordine e invito i colleghi che hanno aderito all’iniziativa ad accogliere nei loro studi i miei studenti facendoli partecipare attivamente allo svolgimento degli eventi programmati».

 

L’ELENCO DEGLI STUDI BERGAMASCHI ADERENTI

 

6ab architects&co – via Borgo Santa Caterina, 85 – Bergamo

A23C – via don Luigi Palazzolo, 23/C – Bergamo

Angela Betelli Architetto – via SS. Nazario e Celso, 6 – Suisio

Architecno & Guido Roche – via G. Acerbis, 10/14 – Alzano Lombardo

Mario Alessandro Marco Beltrame Architetto – via F. Coghetti, 196 – Bergamo

Manuela Biffi Architetto – via Broseta, 8 – S. Lazzaro 1/o – Bergamo

Mario Bonicelli Architetto and partners – via Madonna della Neve, 43/45 – Bergamo

Marianna Carrera Architetto – via Longobardica, 21 – Fara Gera d’Adda

Celeri Associati Studio di Architettura – via Rinada, 7 – Torre Boldone

CN10 Architetti – via case Nuove, 10 – Sotto il Monte Giovanni XXIII

Esprit Architettura – via G. B. Moroni, 310 – Bergamo

Nunzio Giarratana Architetto – via Castello, 7 – Verdello

Sandra Marchesi Architetto / staged interiors srls – via Costantina, 8/A – Bergamo

Paolo Mazzariol Architetto – via Coghetti, 196 – Bergamo

Alessandra Morri Architetto – via A. Maj 18/A – Bergamo

OKAM Studio – via Trento, 26 – Curno

Francesca Perani Architetta / FP enterprice – via Cappuccini, 3 – Albino

Gianpietro Perico Architetture – via Roma, 23 – Alzano Lombardo

Studio Architettura Anna Mologni – via Mons. Camillo Carrara – 11 Albino

Studio Associato Scaravaggi Architettura e Urbanistica – viale Cesare Battisti, 8 – Treviglio

Studio Capitanio Architetti – via Montello, 11 – Bergamo

Studio Datei Nani – via Alcaini, 12 Bergamo

Tasso 89 – via T. Tasso, 89 – Bergamo

 




Agenzia delle Entrate, “Bonus mobili valido anche per i lavori iniziati nel 2017”

bonus23423.jpgPer fare maggiore chiarezza sul Bonus Mobili, la detrazione del 50% sull’acquisto di arredi, l’Agenzia delle Entrate ha risposto ad alcune domande frequenti. Il bonusè stato confermato anche per il 2017, limitatamente, però, agli interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati a decorrere dal 1º gennaio 2016.

È possibile usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici in relazione a un intervento di ristrutturazione che avrà inizio nel 2017?

Ai contribuenti che fruiscono della detrazione per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (articolo 16-bis, Tuir), limitatamente agli interventi iniziati a decorrere dal 1º gennaio 2016, spetta anche una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, per le ulteriori spese documentate sostenute nel 2017 per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di recupero (articolo 16, comma 2, DL 63/2013). La detrazione, inizialmente riferita alle spese sostenute dal 6 giugno al 31 dicembre 2013, è stata da ultimo prorogata al 31 dicembre 2017 dalla Legge 232/2016 che, per il 2017, ha limitato il beneficio agli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici effettuati in connessione con lavori di recupero del patrimonio edilizio eseguiti nel 2016 e nel 2017. Pertanto, è possibile usufruire della detrazione anche con riferimento a un intervento di recupero edilizio iniziato nel 2017.

Posso usufruire del bonus arredi se l’acquisto è avvenuto prima dell’inizio del lavori di ristrutturazione?

Il presupposto per la fruizione della detrazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici è costituito dalla effettuazione di interventi di recupero edilizio sull’immobile al cui arredo gli stessi sono destinati (articolo 16, comma 2, DL 63/2013). In altri termini, il legislatore ha inteso agevolare gli acquisti diretti al completamento dell’arredo dell’immobile oggetto dei lavori.
Come precisato dall’Agenzia delle Entrate, è possibile che le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici siano sostenute anche prima di quelle per la ristrutturazione dell’immobile, a condizione, però, che i lavori edilizi siano stati già avviati. In altri termini, la data di inizio lavori deve essere anteriore a quella in cui sono sostenute le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, ma non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’abitazione (Circolare 29/E del 18 settembre 2013, paragrafo 3.3).

La sostituzione della caldaia consente di beneficiare del bonus arredi?

Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, ammessi alla detrazione del 50%, costituiscono presupposto per l’accesso al ‘bonus mobili’, a patto che si tratti quanto meno di interventi di manutenzione straordinaria eseguiti su singole unità immobiliari abitative.Gli interventi finalizzati al risparmio energetico (articolo 16-bis, comma 1, lettera h, Tuir) e, in particolare, quelli che utilizzano fonti rinnovabili di energia, sono riconducibili alla manutenzione straordinaria per espressa previsione normativa (articolo 123, comma 1, Dpr 380/2001).  Negli altri casi, dovrà esserne valutata la riconducibilità alla manutenzione straordinaria, tenendo conto che gli interventi sugli impianti tecnologici diretti a sostituirne componenti essenziali con altri che consentono di ottenere risparmi energetici rispetto alla situazione preesistente, rispondono al criterio dell’innovazione e sono tendenzialmente riconducibili alla manutenzione straordinaria.
Quindi, la sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento e come tale qualificabile intervento di ‘manutenzione straordinaria’, consente l’accesso al bonus mobili, in presenza di risparmi energetici conseguiti rispetto alla situazione preesistente. Non rileva a tal fine il fatto che tale intervento sia riconducibile anche nell’ambito della lettera h) del citato articolo 16-bis (Circolare 3/E del 2 marzo 2016, paragrafo 1.5).

Per beneficiare del bonus mobili è possibile pagare con bonifico ordinario?

I pagamenti devono essere effettuati con carta di debito o di credito ovvero con bonifico ordinario, bancario o postale; non è, quindi, necessario utilizzare quello appositamente predisposto da banche e poste per le spese di ristrutturazione edilizia.
Il bonus mobili per giovani coppie è cumulabile con il bonus mobili ed elettrodomestici?

Per espressa previsione normativa, la detrazione prevista a favore delle giovani coppie costituenti un nucleo familiare, acquirenti di un immobile da adibire ad abitazione principale, per le spese sostenute per l’acquisto di mobili ad arredo dell’abitazione stessa, non è cumulabile con quella relativa all’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione (articolo 1, comma 75, ultimo periodo, Legge 208/2015).

Io e la mia compagna nel 2016 abbiamo comprato casa. Non essendo sposati, come possiamo attestare il requisito della convivenza per beneficiare del bonus mobili per giovani coppie?

Anche le giovani coppie conviventi more uxorio (in cui almeno uno dei due non abbia superato i 35 anni), acquirenti di una unità immobiliare da adibire ad abitazione principale, hanno diritto, al ricorrere di tutte le condizioni richieste dalla legge, alla detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili ad arredo della medesima abitazione. L’agevolazione spetta per le spese effettuate nel 2016 ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 16mila euro.
Per le giovani coppie conviventi more uxorio, la convivenza deve durare da almeno tre anni. Tale condizione deve risultare soddisfatta nell’anno 2016 ed essere attestata o dall’iscrizione dei due componenti nello stesso stato di famiglia o mediante un’autocertificazione resa ai sensi del Dpr 445/2000 (Circolare 7/E del 31 marzo 2016, paragrafo 2).