Rota (Quattoerre): «L’Associazione è un bene prezioso per supportare le aziende»

Enrico Rota - Ascom Assemblea 2017Ha sottolineato la capacità/necessità dell’Ascom di stare al passo con i tempi Enrico Rota, titolare con i fratelli della Quattroerre di Torre de’ Roveri, storica associata, intervenendo all’Assemblea. «Con la mia famiglia e la nostra azienda siamo sempre stati vicini all’associazione: un matrimonio felice che l’anno prossimo festeggerà i 35 anni – ha ricordato  -. Rispetto a qualche anno fa, le sfide, sia in ambito aziendale che in quello associativo, sono certamente aumentate. Di conseguenza, anche la nostra associazione ha dovuto far fronte ad un incremento delle richieste e delle esigenze degli associati che oggi si aspettano di ricevere informazioni puntuali e consulenze specifiche sulle diverse tematiche. Ritengo che la nostra Ascom abbia accettato, senza mai tirarsi indietro, tutte le sfide che si sono presentate nel corso degli anni, nello specifico i temi dell’innovazione, della formazione, della ricerca, della consulenza, dell’internazionalizzazione e dei servizi, che rappresentano ancora oggi la spina dorsale della nostra associazione».

L’invito alla platea è stato a continuare a guardare con fiducia, ottimismo e determinazione al futuro dell’associazione, «un’officina che ha forgiato persone capaci di anteporre il bene comune ai propri interessi, prerogativa senza la quale non avremmo oggi una realtà così solida e vitale». L’Ascom quindi come «bene prezioso, che tutti noi dobbiamo impegnarci a difendere e preservare, partendo dai valori umani e lavorativi che ci hanno sempre contraddistinto».




Epis (Autosalonisti): “Anche per noi è arrivato il tempo dei cambiamenti”

Loreno Epis
Loreno Epis

“Girando per le varie sedi nazionali di Confcommercio, per l’impegno con Federmotorizzazione, ho potuto constatare come la nostra Associazione di Bergamo sia ormai qualificata come tra le migliori sedi della Penisola, sia per efficienza, che per organizzazione, sia per la sua virtuosità economica” ha evidenziato Loreno Epis, presidente del Gruppo Autosalonisti dell’Ascom nel suo intervento all’assemblea generale. “E’ per questo motivo – ha aggiunto – e per mantenere questi livelli, che mi sento di esprimere l’augurio, in vista delle votazioni che si terranno oggi, che i nuovi eletti possano continuare questa linea associativa di alto profilo”.

Analizzando il settore merceologico delle autovetture, Epis ha sottolineato che “vediamo giornalmente come l’evoluzione del mercato condiziona le nostre attività lavorative. E proprio per questo, l’aggiornamento è ormai diventata una priorità insostituibile: pregevole e di alto livello l’aiuto di Ascom Formazione”. “I cambiamenti economici e professionali impongono, infatti, nuovi profili, sempre più al passo con i tempi; anche nel Consiglio sono auspicabili delle rotazioni divenute indispensabili per gli aggiornamenti associativi. Ormai penso – ha aggiunto Epis – che l’associazione nel suo DNA debba cambiare: non è più l’associato che viene in sede ma è l’associazione che va dall’associato, o direttamente o telematicamente. E’ un processo irreversibile, che ormai tutti dobbiamo tenerne conto, con i pro e i contro dell’operazione”. “Il percorso del nuovo quinquennio lavorativo di Ascom Confcommercio Bergamo – ha concluso Epis – dovrà essere questo, e sia il nuovo Presidente che il nuovo Consiglio Direttivo, nonché tutti i Presidenti di Categoria avranno molto da lavorare anche su questo canale innovativo”.

 

 




L’assemblea dell’Ascom / Malvestiti: «Orizzonti più larghi col nuovo statuto. Pronti a guidare il cambiamento per sostenere le nostre imprese»

Lunedì 8 maggio, alle 15, s’è tenuta l’assemblea generale di Ascom Bergamo Confcommercio, chiamata a rinnovare gli organi dell’Associazione per il quinquennio 2017-2021. La parte pubblica s’è aperta con la relazione del presidente Paolo Malvestiti. Ecco il suo intervento

di Paolo Malvestiti*

Assemblea Ascom2017
Il tavolo dei relatori all’Assemblea dell’Ascom (Foto G.V.Frau)

Il mandato appena terminato ha attraversato un periodo tra i più difficili dal punto di vista politico ed economico, nazionale e internazionale. L’Osservatorio mensile sui consumi di Confcommercio conferma una situazione altalenante che rispecchia un quadro di incertezza. Infatti le famiglie non hanno ancora abbandonato l’atteggiamento di prudenza. I consumi a livello nazionale hanno però registrato negli ultimi mesi una leggera crescita, che, anche se in modo discontinuo e con toni non particolarmente brillanti, riflettono le debolezze e le incertezze che gravano sull’economia e sulla situazione politica italiana e internazionale. La sensazione è che stiamo risalendo gradualmente la china. Ciò è confermato anche dal miglioramento, per il terzo trimestre consecutivo, del sentiment delle imprese, sintesi delle diverse aspettative degli operatori nei vari settori economici: miglioramenti significativi si rilevano nel manifatturiero, nell’esportazione e nei servizi di mercato, in forma più contenuta nel commercio. Stando alle stime di Confcommercio, la tendenza al recupero, anche se non in modo accentuato, dovrebbe proseguire nei prossimi mesi. Ma per crescere, come sempre sottolinea il nostro presidente Sangalli, c’è bisogno di tre condizioni: stabilità politica, riforme economiche e fiducia, indispensabile per stimolare i consumi delle famiglie. La riduzione generale della pressione fiscale e del costo del lavoro diventano misure urgenti per ricreare un clima favorevole ai consumi e agli investimenti, superando le logiche dei bonus e degli interventi spot. Anche sul tema del mercato del lavoro, dopo la vicenda dell’abolizione dei voucher, voglio sottolineare che noi non siamo per la precarietà ma per la flessibilità. Le sforbiciate dal chiaro sapore ideologico non creano posti di lavori, semmai ne uccidono i presupposti.

Quadro locale

Paolo MalvestitiAnche il quadro d’insieme a livello locale mette a segno un risultato congiunturale che, visti i tempi, possiamo definire positivo. Industria, artigianato e commercio hanno chiuso il 2016 con una leggera crescita su base annua. Il terziario nella nostra provincia continua a mantenere occupazione e a crescere. Nel 2016 sono nate circa 1.500 attività, quasi il doppio rispetto agli anni prima della crisi. Chiaro che in un tale contesto anche le chiusure tendono a raddoppiare, ma il saldo rimane sempre positivo. Questo turnover è segno di debolezza, perché c’è dispersione di competenze e molta precarietà imprenditoriale. A muovere aperture e chiusure sono in particolare bar e ristoranti, con continui passaggi di gestione. Mentre continuano a chiudere, per cause diverse, le attività tradizionali e i negozi di vicinato dei centri storici e delle valli. Negli ultimi anni, nelle agende degli amministratori locali e regionali è tornata la lotta alla desertificazione commerciale, forse come frutto dell’impegno e del fermento dei distretti del commercio e dell’attrattività, a partire da quello cittadino. La collaborazione tra pubblico e privato, non sempre facile, rappresenta l’unica strada da intraprendere per dare risposta a problemi sempre più complessi. Con il Comune di Bergamo, nell’ambito del Distretto urbano del commercio, stiamo collaborando per la salvaguardia dei negozi e la rivitalizzazione del centro.  Così come siamo attivi nei 28 Distretti del commercio, urbani e diffusi, che rappresentano strumenti di pianificazione per i comuni bergamaschi, grazie anche alla stretta collaborazione con Regione Lombardia. Su questi temi, come sempre, siamo aperti al confronto per portare dentro la Pubblica Amministrazione anche il nostro contributo, in quanto anello di congiunzione tra imprenditori e territorio.

Il valore della rappresentanza

Assemblea Ascom_2017 (servizio fotografico G.V.Frau)Il valore della nostra rappresentanza nei vari settori è capace di generare imprenditori in continuo cambiamento che riempiono e popolano i territori, le periferie, i centri storici, e che con le loro attività li rendono vivi. Noi vogliamo diventare sempre più la casa in cui commercianti, albergatori, ristoratori, professionisti, possano riconoscersi, sentirsi protetti e aiutati. Insieme vogliamo essere attivi e protagonisti dei cambiamenti, perché la sopravvivenza dei nostri centri passa anche dalla nostra vitalità.

Cambio di statuto

Dentro questa logica, il lungo lavoro che è giunto a compimento all’inizio dell’anno sulla modifica del nostro Statuto è stato dettato dal processo di cambiamento ed evoluzione della rappresentanza. Con l’approvazione della nuova carta statutaria la nostra Associazione sta allargando i suoi orizzonti riflettendo il cambio radicale che attraversa l’economia produttiva del territorio: abbiamo esteso la rappresentanza all’ambito dei servizi alle imprese e alle persone, coinvolgendo il sistema delle professioni, e cercando di proiettare la tutela dell’organizzazione verso un numero sempre crescente di imprese nuove, diverse da prima e indirizzate al settore dei professionisti. C’è bisogno di rispondere ad esigenze nuove, fiscali, previdenziali, assistenziali e di dare voce a nuovi modi di lavorare. La nostra tradizionale separazione settoriale tra commercio, turismo e servizi, non esiste più. Al centro c’è l’impresa e i suoi bisogni e prima ancora le persone che ci lavorano, titolari, collaboratori e dipendenti. Anche i confini amministrativi della provincia non rispondono più alle dinamiche dell’attrattività che genera flussi diversi nello stesso territorio. I nostri settori si sono profondamente trasformati negli ultimi anni e nel cambiamento sono nate grandi opportunità. La sfida è passata dalla competizione tra piccole medie strutture e grandi imprese alla battaglia tra commercio elettronico e tradizionale e, in alcuni settori, alla concorrenza spesso sleale tra attività di impresa ed economia condivisa. Noi dovremo continuare a difendere le imprese, sostenere la necessità di uno sviluppo equilibrato della distribuzione, aiutando i piccoli a crescere nelle competenze e nella professionalità, nella loro capacità di sostenere i cambiamenti tecnologici e di mercato.

Il bilancio del mandato

Il questa direzione, quindi, è andato il nostro impegno nel consolidare e ampliare i servizi di informazione, assistenza e consulenza. Il compito principale resta quello della rappresentanza delle nostre categorie svolta in maniera diretta e in forma mediata attraverso la partecipazione ai distretti urbani e diffusi del commercio, ai Dat, ai Gal e alle Agenzie di promozione. Nei servizi, accanto a quelli tradizionali amministrativi, abbiamo rafforzato i percorsi di assistenza e consulenza in campo dell’igiene alimentare, sicurezza sul lavoro e qualità. Stiamo sviluppato ulteriormente il settore della formazione, per favorire la qualificazione dei nostri imprenditori, nel quale c’è rinnovamento e la cui età media si sta abbassando. I giovani sono certamente portatori di maggiore cultura, di propensione all’innovazione e di capacità tecnologica, ma spesso sono molto più deboli di preparazione tecnica e di competenze imprenditoriali e, in un contesto dove la competizione è serrata, il rischio di insuccesso è molto cresciuto. Per questo la formazione resta la chiave di volta per la crescita imprenditoriale, anche attraverso modalità sperimentali che uniscano formazione a consulenza, come ha dimostrato il successo del recente Speed Date del turismo organizzato in Ascom per i settori dell’accoglienza e della ristorazione.

La formazione resta un valore assoluto anche verso i nostri collaboratori e la nostra classe dirigente. Da tre anni prosegue infatti il percorso di formazione dei dipendenti Ascom, che quest’anno ha toccato la crescita delle competenze informatiche; mentre sta per partire la formazione dei presidenti e dirigenti dell’Associazione in un progetto che vede la collaborazione dell’Università di Bergamo. Anche sul versante del credito restiamo attivi e rispondiamo alle esigenze delle imprese grazie alla nostra Fogalco che, con Asconfidi Lombardia, ha iniziato il suo percorso di integrazione regionale. Il credito per sostenere gli investimenti e la finanza agevolata come volano restano alla base della crescita delle nostre imprese. Infine voglio ricordare gli sforzi che stiamo facendo per migliorare la nostra comunicazione perché sia sempre più capillare e rispondente alle richieste degli associati. Non posso di certo dimenticare l’ottimo lavoro svolto con gli altri partner in Promoberg nell’organizzazione di fiere, eventi e spettacoli.

Assemblea_Ascom_2017Oltre alle attività associative tradizionali, ricordo tre passaggi fondamentali avvenuti durante questo ultimo mandato: la ristrutturazione della sede, fatta in tempi brevi e secondo gli investimenti pianificati. Il cambio di direzione con la nomina del nuovo direttore da luglio 2015 che ha intrapreso una politica che sta portando ad alcuni cambiamenti, ma che si muove dentro il solco della tradizione e continuità.

Infine, la mia riconferma a presidente della Camera di Commercio di Bergamo nel 2015. Esperienza che è stata purtroppo segnata dalla prematura scomparsa dell’amico Segretario Generale Emanuele Prati. Anche per l’Ente camerale sono anni difficili. Prima, con il decreto Renzi che ha tagliato il diritto camerale fino al 50%; poi, con il riordino delle Camere di Commercio, che ha visto Bergamo restare da sola senza accorparsi ad altri enti, ma che oggi deve affrontare la sfida importante della salvaguardia delle funzioni e dell’azienda speciale Bergamo Sviluppo.

L’aggiornamento dell’esame Ocse sul territorio, dal quale sono partiti 5 tavoli tematici e ai quali anche la nostra associazione sta partecipando, ha messo in luce la necessità, per il nostro sistema, di un maggior raccordo tra associazioni, istituzioni e imprenditori. Secondo il rapporto Ocse, le leve di sviluppo della provincia devono essere applicate in modo coordinato seguendo una visione comune che possa portare i maggiori benefici possibili. È urgente, quindi, la necessità di pensare ad una riposizionamento strategico del nostro territorio alla luce dei grandi cambiamenti che si stanno verificando. Per questa scelta dovremo sempre di più ragionare per piattaforme produttive e territori allargati e reggere così alle sfide dell’innovazione e dell’attrattività, rispetto proprio alla città metropolitana e agli altri territori che con la globalizzazione sono sempre più vicini. Questo è anche l’obiettivo che condividiamo in Imprese & Territorio, nel quale abbiamo rafforzato la nostra presenza e che ha recentemente festeggiato l’anniversario dei dieci anni dalla sua costituzione. Progetti e collaborazione non solo tra imprese ma tra istituzioni pubbliche e private, per trovare nuovo sviluppo per il territorio e le sue imprese. Voglio chiudere questa mia relazione con una frase dello scrittore francese Daniel Pennac, che evidenzia bene il nostro ruolo sociale: “All’interno di una comunità dove il commerciante non esiste più, si spegne la comunicazione e c’è la desertificazione dell’umanità”.

L’impresa di ogni settore economico resta cruciale per il lavoro e la vita delle nostre comunità.

*presidente di Ascom Confcommercio Bergamo

 




Capozzi (Giovani Imprenditori): “Più sostegno alle nuove attività”

Alessandro Capozzi
Alessandro Capozzi

“Siamo di fronte ad un grande cambiamento nel Terziario, dove la crisi ha accelerato tendenze e fenomeni”. Parla Alessandro Capozzi, presidente dei Giovani Imprenditori dell’Ascom. Nel corso del suo intervento all’assemblea dei commercianti, ha evidenziato come “nella Bergamasca poco meno della metà delle imprese del terziario che nascono in un anno sono create da giovani imprenditori. Un giovane imprenditore su tre è straniero e l’età media si è abbassata; oltre il 50% dei giovani imprenditori è sotto i 30 anni. Negli anni passati, chi si metteva in proprio aveva almeno 40 anni, era figlio di commercianti, assunto come coadiuvante che poi subentrava all’attività quando i genitori andavano in pensione. Questo passaggio oggi è più raro, da un lato perché l’età pensionabile si è spostata molto in la. Dall’altro per mancanza di sbocchi professionali che induce i giovani a ad avviare un’attività allo scopo di crearsi l’occupazione”.

Per Capozzi, il nostro non è più “un sistema di continuità dove le imprese proseguono per passaggio generazionale di padre in figlio o per vendita dell’attività. E’ più un sistema dove aziende, spesso storiche, sono costrette a chiudere a fronte dell’apertura di nuove imprese nate da importanti investimenti spesso accompagnati dalla forza di grandi marchi affermati o emergenti. La stragrande maggioranza delle start up sono ancora di piccole o piccolissime dimensioni, ancor più marginali rispetto agli anni scorsi. Le nuove imprese seppure più innovative e tecnologiche, non godono dei benefici offerti da un mercato consolidato”. “Fino a dieci anni fa – continua il presidente dei Giovani Imprenditori – la fase di start up di un’impresa, per arrivare a regime, era di 3 o 5 anni. Oggi questi tempi si sono allungati a tal punto da non essere più proporzionati alla vita media delle nuove imprese. Un tempo aprire un’impresa era il coronamento di un sogno, dopo anni di formazione accanto ad un professionista del settore. Oggi non di rado, un’attività è estemporanea, transitoria, magari finalizzata alla creazione del proprio impiego anche in settori di cui non si ha consapevolezza. Il futuro di queste aziende è, purtroppo, incerto e non può essere un modello da perseguire perché causa di dispersione di risorse e fondi. Occorre sostenere con incentivi e sgravi fiscali le aziende esistenti, che dimostrano solidità e perduranza, così come le nuove, che seriamente perseguono un progetto di lungo periodo”.

“I contributi a fondo perduto, spesso a beneficio di aziende di medie e grandi dimensioni, a sostegno di investimenti iniziali sono uno specchietto per le allodole alla partenza ed una chimera poi – annota Capozzi – . Inoltre non agiscono sulle capacità di competere a lungo termine. Serve invece sviluppare percorsi dove l’imprenditore con una forte motivazione è sostenuto e reso autonomo con prospettive di lungo periodo. La Camera di Commercio in questi anni ha fatto molto, attraverso i progetti dello sportello nuova impresa, i bandi e l’attività dell’incubatore, così come molto sta facendo anche la Regione attraverso i suoi bandi. Abbiamo bisogno di un sistema che arricchisca la formazione di base con il ponte tra istruzione e lavoro, così come di un accompagnamento di lungo termine dell’impresa. E’ necessario – conclude Capozzi – che la nostra associazione continui ed anzi incrementi le attenzioni alle nuove attività, attraverso la creazione di percorsi di formazione e di accompagnamento, che permettano alle imprese di svilupparsi e consolidarsi in un panorama economico in rapido cambiamento”.

 




Cereda (Terziario Donna): «Welfare e donne imprenditrici al centro dell’attenzione»

Alessandra Cereda
Alessandra Cereda

«Parlare oggi di donne imprenditrici nel terziario può risultare anacronistico, perché nei nostri settori del commercio le donne costituiscono una presenza stabile, indispensabile e attiva da sempre. In bottega ieri e nei supermercati oggi la maggioranza degli addetti è donna. Come negli uffici nel turismo e nelle professioni. Tante e competenti. Oggi quindi il compito come Terziario Donna è quello di valorizzare quella presenza spesso a volte invisibile riconoscendone quel ruolo che è proprio». A parlare è Alessandra Cereda, presidente di Terziario Donna dell’Ascom, nel corso del suo intervento all’assemblea generale.

«Io non credo – ha evidenziato Cereda – nel meccanismo delle quote rosa perché sono un sistema vecchio di rimarcare il problema senza risolverlo. Penso invece che la nostra società debba favorire realmente le pari opportunità eliminando quelle barriere che oggi impediscono alle donne di valorizzarsi a pieno nel loro lavoro.  In questo non possiamo dimenticare che questa esigenza dovrà essere giocata nella grande partita della revisione del welfare sia aziendale che familiare, perché dovremo nei prossimi anni fare un deciso passo in avanti sulla conciliazione tra la sfera lavorativa e quella famigliare».

Un tema delicato – secondo Cereda – da affrontare senza pregiudizi. «Come quello del lavoro domenicale innescato recentemente in occasione del 1° maggio. Su questo argomento cerchiamo di uscire da ogni ideologia. Il concetto non è lavorare il 1° maggio o la domenica, ma ancora una volta su come organizzare il lavoro in modo di consentire ai singoli e alle famiglie di condividere e conciliare tempo lavorativo e tempo famigliare. Anche la politica mi sembra confusa. La scelta improvvida del Governo di cancellare con decreto i voucher non ha rappresentato un passo in avanti ma due indietro in questo ambito considerato che il lavoro accessorio è gradito per l’integrazione al reddito familiare e la sua capacità di coniugarsi con le esigenze di vita».

“Tornando al welfare e alle donne imprenditrici è questo un tema di particolare interesse sul quale vorremmo lavorare in questo mandato – ha annunciato Cereda -. Terziario Donna si caratterizza per la sua natura di trasversalità e rappresenta al proprio interno tutte le componenti del terziario di mercato che gravitano nell’ambito della Confcommercio. Ed è proprio questo un importante punto di forza per creare un momento di sintesi di interessi variegati e complessi, convogliandoli verso comuni obiettivi. In questo si raccorderà con il Comitato dell’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio che sta lavorando da tempo e che a breve avrà un nuovo alleato. Permettetemi infatti prima di tutti di rivolgere un apprezzamento al presidente Malvestiti che per il ruolo di Segretario generale della Camera di Commercio di Bergamo ha scelto per la prima volta nella nostra storia una donna”.




Una domenica di appuntamenti per “MadEspOsio Sopra”

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Con l’arrivo della bella stagione ritornano le manifestazioni che vedono protagonisti i commercianti. A Osio Sopra, domenica 7 maggio ritorna ‘MadEspOsio Sopra’, manifestazione proposta all’insegna del divertimento. La manifestazione, giunta alla sesta edizione, con il patrocinio della Proloco Osio e Dintorni e dell’Amministrazione e la partecipazione delle attività commerciali e di associazioni locali e nazionali come Caritas, Confagricoltura, Enpa, Fuori Tutti, Gaia e Unicef e le alcune aziende Locman, Tenaris e Siad. Causa maltempo, la rassegna che doveva aprirsi domani e articolarsi per tutto il weeekend si concentrerà nella sola giornata di domenica. Il programma sarà ricchissimo. Dalle 8 di mattina alle 24 si susseguiranno spettacoli, tornei, degustazioni di birre artigianali e aree ristoro, musica e ballo dal vivo, dai ritmi latino americani al country alla street dance, una sfilata di moda e un polo dedicato alla salute curato dalla Farmacia Bellaviti dove dalle ore 8 alle ore 19 sarà possibile fare esami gratuiti di glicemia, colesterolo, pressione, densità ossea, avere consigli sulla cura della persona e sulle diete naturali e fare prove trucco e acconciatura.
La manifestazione culminerà con l’attesa Notte Bianca.

 




In 34 gelaterie “La merenda non si paga”

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La stagione del gelato entra nel vivo e i Gelatieri bergamaschi aderenti ad Ascom Bergamo Confcommercio omaggiano, come ormai consuetudine, i bambini. Lo hanno fatto giovedì 4 maggio preparando coni e coppette per i piccoli pazienti ricoverati nel reparto di Pediatria del Policlinico di Ponte San Pietro e proseguiranno nei propri locali dall’8 all’11 maggio con “La merenda non si paga” la manifestazione dedicata i ragazzi delle scuole elementari.

1705 gelatieri policlinico san pietro (3)A Ponte San Pietro sono stati il giovane Matteo Corna della gelateria Gelatiamo di Treviolo e lo chef Mirco Ronzoni, vincitore del Hell’s Kitchen, testimonial della giornata, ad offrire ai bambini, ai loro genitori, ai medici e al personale sanitario un sano e goloso fine pasto con il gelato artigianale e a portare un momento di allegria e condivisione.

Con la campagna “La merenda non si paga”, invece, ben 34 gelaterie distribuiranno coni gelato gratis ai ragazzi che presenteranno uno degli oltre 20mila buoni distribuiti dagli stessi gelatieri nelle scuole primarie dei comuni in cui hanno l’attività.

L’iniziatva è promossa nell’ambito dell’annuale campagna di valorizzazione e promozione per il consumo del gelato artigianale,

La merenda non si paga

Ecco chi partecipa

In città
  • Cherubino – via Colleoni 40b
  • Marianna – Colle Aperto 4
  • San Francesco– via 4 novembre 2
  • Stekko – via Gonbito 34/c
In provincia
  • Il Dolce Freddo – Albano S. Alessandro
  • Laboratorio Franca – Albino
  • Fiordipanna – Almenno San Bartolomeo
  • Petite Fleur – Almenno San Salvatore
  • Bogni – Arcene
  • Rosa – Arcene
  • La Gabbia – Capriate San Gervasio
  • Bar Alpino – Casirate d’Adda
  • Selz Cafè – Clusone
  • Gelatissimo – Darfo Boario Terme
  • Bar Centrale – Lovere
  • Melograno- Madone
  • Arizzi – Olmo al Brembo
  • La Fonte – Oltre il Colle
  • Bar Commercio – Osio Sotto
  • Mento – Roncola
  • Arlecchina – San Paolo d’Argon
  • La Gelateria – San Pellegrino Terme
  • Pasticceria Giuliano – San Pellegrino Terme
  • Mary’s – Selvino
  • Bar Roma – Sovere
  • Rubis – Torre Boldone
  • Essenza – Trescore Balneario
  • Gelatiamo – Treviolo
  • Brina – Urgnano
  • La Crem – Vertova
  • L’Oasi – Villongo
  • Artigel – Zanica
  • La Voglia Matta – Zanica
  • Il Gioppino – Zanica



Alberghi, sì alla libertà di proporre prezzi più bassi dei portali

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Per gli alberghi si avvicina la libertà dai vincoli sui prezzi posti dai grandi portali di prenotazione. Il Senato ha infatti approvato il disegno di legge per la concorrenza ed il mercato che – all’articolo 61 – sancisce l’abrogazione dell’obbligo di parity rate, ossia le clausole che obbligano le strutture ricettive a pubblicizzare le stesse tariffe su tutti i portali nonché sul proprio sito web.

Il provvedimento era stato licenziato dalla Camera dei Deputati nell’ottobre 2015 ed ora dovrà tornare alla Camera per la definitiva approvazione, intanto il settore esprime la propria soddisfazione per lo sblocco e auspica una rapida conversione in legge. «Quando la norma concluderà il proprio iter – spiega Federalberghi -, i grandi portali di prenotazione alberghiera non potranno più impedire agli hotel di pubblicare sul proprio sito internet un prezzo più basso di quello pubblicato sui portali stessi. Da questa norma trarranno giovamento i consumatori (che beneficeranno di prezzi migliori), le imprese (che potranno aumentare le vendite dirette) e l’erario (recuperando imposte che oggi vengono dirottate all’estero)».

La Federazione ricorda che una recente indagine della Commissione Europea ha dimostrato che nei paesi in cui è stata vietata la parity il tasso di conversione delle online travel agencies non è diminuito, a conferma del fatto che la concorrenza fa bene a tutto il mercato.

«Due anni fa – prosegue la nota – grazie alla segnalazione che Federalberghi presentò all’Autorità Antitrust, si mossero i primi passi. Ma, mentre l’Italia procede al piccolo trotto, i competitor galoppano. Nel 2015, le clausole di parity erano vietate solo in Germania. Poi si sono aggiunte la Francia, l’Austria e la Turchia. Anche la Svizzera è a buon punto. Confidiamo che la Camera dei Deputati provveda in tempi brevi all’approvazione definitiva della legge. Si tratta di un passaggio necessario per colmare il divario che ci separa da alcuni dei nostri principali competitor».

Giovanni Zambonelli«Dopo essere riuscita a far approvare il provvedimento “Airbnb” – dichiara il presidente del Gruppo albergatori dell’Ascom di Bergamo, Giovanni Zambonelli – la perseveranza della nostra Federazione è giunta anche a questo importante successo». Anche se il braccio di ferro con i portali non potrà dirsi concluso: «C’è da aspettarsi che le OTA (online travel agency ndr.) – rileva -, avendo la titolarità del proprio sito, andranno a favorire le strutture che applicheranno ancora la parity rate, facendole visualizzare prima delle altre. Ma il fatto che il consumatore abbia ora la consapevolezza che con un rapporto diretto con l’albergatore possa godere di prezzi migliori non può che aiutarci ad accrescere le prenotazioni in house e ad aumentare la nostra redditività».




Agenti immobiliari, antiriciclaggio e informazioni commerciali in un clic

1705 Fimaa - convenzione Ribes Oscar Caironi e Giorgio Seclì
Oscar Caironi e Giorgio Seclì

Per gli agenti immobiliari iscritti alla Fimaa Ascom Bergamo diventa più facile assolvere gli obblighi della normativa antiriciclaggio, ma anche verificare l’affidabilità di privati e società.

Grazie alla convenzione siglata con Ribes, società specializzata nella fornitura di informazioni commerciali e immobiliari, i professionisti associati potranno infatti accedere a condizioni agevolate ai servizi on line della piattaforma e ricevere nel breve volgere di qualche clic le informazioni di cui hanno bisogno.

Una soluzione utile su due versanti. Da un lato, infatti, gli agenti immobiliari potranno notevolmente semplificare la gestione della propria attività e degli obblighi professionali. «Gli agenti immobiliari possono effettuare le necessarie verifiche catastali e ipotecarie – spiega Giorgio Seclì per Ribes -, ma soprattutto risalire, per le società, al titolare effettivo richiesto dalla normativa antiriciclaggio, un’operazione non sempre agevole (con forti sanzioni, da 5mila a 30mila euro per chi non la effettua ndr.) che invece diventa possibile in tempi brevissimi e a costi contenuti».

Dall’altro lato si potrà fornire un servizio più accurato ai clienti includendo le verifiche sul rischio del credito. «Un valore aggiunto per la professione – afferma il presidente di Fimaa Ascom Bergamo Oscar Caironi -, un supporto che forniamo ai nostri associati per un ulteriore salto di qualità. Grazie a questo accordo, infatti, i clienti potranno avere la serenità di sapere con chi hanno a che fare, che non è certo poco. Per il settore immobiliare – evidenzia –  si tratta di un accorso innovativo, nell’ottica di una sempre maggiore tutela dei consumatori e di una migliore gestione delle attività».

Oltre che affidabili, i servizi Ribes sono facili da utilizzare, on line e con un credito a scalare per ogni ricerca, un po’ come succede per le schede ricaricabili dei telefoni. La convenzione sarà presenta nei dettagli in un convegno Fimaa Bergamo entro la metà di luglio. Per informazioni e adesioni si può intanto contattare la segreteria del Gruppo (pietro.bresciani@ascombg.it).




Gelatieri bergamaschi, merenda gratis per 20mila scolari e omaggi in pediatria

gelati generica

Gelato e solidarietà. I Gelatieri bergamaschi aderenti ad Ascom Bergamo Confcommercio regalano gelato ai bambini ricoverati nel reparto di Pediatria del Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro. L’appuntamento è per domani, giovedì 4 maggio, alle 14 con un gruppo di Gelatieri capitanati dal giovane Matteo Corna della gelateria Gelatiamo di Treviolo e con lo chef Mirco Ronzoni, vincitore del Hell’s Kitchen, testimonial della giornata.

L’iniziativa di domani anticipa “La merenda non si paga”, evento sempre promosso dai Gelatieri di Ascom, che torna dall’8 all’11 maggio coinvolgendo i ragazzi delle scuole elementari di oltre venti comuni della provincia bergamasca. Per quattro giorni, le gelaterie che partecipano all’evento distribuiranno coni gelato gratis ai ragazzi che presenteranno uno degli oltre 20mila buoni distribuiti dagli stessi gelatieri nelle scuole primarie dei comuni in cui hanno l’attività.

Le gelaterie che hanno aderito alla tradizionale iniziativa primaverile, promossa nell’ambito dell’annuale Campagna di valorizzazione e promozione per il consumo del gelato artigianale, sono: Il Dolce Freddo di Albano S. Alessandro, Laboratorio Franca di Albino, Fiordipanna di Almenno San Bartolomeo, Petite Fleur di Almenno San Salvatore, Rosa di Arcene, Bogni di Arcene, Cherubino di Bergamo, San Francesco di Bergamo, Marianna di Bergamo, Selz Cafè di Clusone, Gelatissimo di Darfo Boario Terme, Bar Centrale di Lovere, Arizzi di Olmo al Brembo, La Fonte di Oltre il Colle, Bar Commercio di Osio Sotto, Mento di Roncola, Arlecchina di San Paolo d’Argon, La Gelateria di San Pellegrino Terme, Pasticceria Giuliano di San Pellegrino Terme, Mary’s di Selvino, Bar Roma di Sovere, Rubis di Torre Boldone, Essenza di Trescore Balneario, Gelatiamo di Treviolo, Brina di Urgnano, La Crem di Vertova, L’Oasi di Villongo, Artigel di Zanica, Il Gioppino di Zanica, La Voglia Matta di Zanica.