Casalinghi, Marina Rodeschini alla guida del Gruppo Ascom

Casalinghi
Da sinistra Oscar Fusini, Marina Rodeschini, Paolo Malvestiti e Giorgio Lazzari

Marina Rodeschini, della Figli di Pietro Rodeschini Spa di Gorle, è la nuova presidente del Gruppo Casalinghi Vetro Ceramiche dell’Ascom. Già consigliere nel quadriennio appena concluso, Rodeschini è stata eletta per acclamazione nel corso dell’assemblea del Gruppo Ascom, che ha definito anche il nuovo Consiglio direttivo, dove dono state confermate le presenze di Paolo Facchinetti, del negozio “Idea regalo” di Dalmine, di Gianni Lenzi della “Casa dei rasoi elettrici” di Bergamo e di Pietro Viganoni dell’omonima “Ferramenta Casalinghi” di Seriate.

Marina Rodeschini, quarta generazione alla guida della Figli di Pietro Rodeschini Spa, oggi presieduta dal padre Ivan, porta in dote l’esperienza in un’azienda forte di 35mila referenze tra casalinghi, ferramenta e giocattoli e che si colloca nella “top five” nazionale delle società di distribuzione di giocattoli. Azienda attiva, inoltre, nel settore energetico, anch’esso ramo storico dell’attività, che dalla fornitura di combustibili è passata man mano agli impianti (dal teleriscaldamento in giù) e ai servizi di manutenzione, con un forte plus dato dalle certificazioni. È un comparto che registra una fase complessa quello dei Casalinghi Vetro Ceramiche. «Usciamo da un 2016 di transizione – annota Marina Rodeschini – ma stiamo affrontando, purtroppo, un 2017 in salita».

Il quadro, secondo la neo-presidente, è condizionato sia dalla contrazione generale dei consumi sia dai cambiamenti che hanno modificato le modalità d’acquisito dei clienti, spesso “disorientati” dalle troppe offerte. «Paghiamo – rileva la presidente – anche la fine dell’effetto generato dalle trasmissioni sulla cucina, dalla Prova del Cuoco a MasterChef, che hanno spinto tanti privati all’acquisto di attrezzature professionali con le quali cimentarsi ai fornelli. Una spinta notevole ai consumi, ma il mercato alla fine s’è saturato».

A ciò si è aggiunta, come se non bastasse, la mancanza di prodotti traino nel comparto dei giocattoli. «Parliamo dei “fenomeni” dell’anno, quelli in grado di accendere i riflettori sul settore e alimentare i consumi. Quando mancano, ne avvertiamo gli effetti». «Quanto al consumatore – commenta Rodeschini – oggi è bombardato da una miriade di offerte. Sul mercato si registrano dinamiche dei prezzi e ribassi a volte inconcepibili, che influenzano le preferenze dei clienti a discapito di scelte mature e critiche».

Come uscirne? Trasmettendo più cultura. «Dobbiamo “armare” il consumatore, offrirgli gli strumenti che lo aiutino a fare scelte più ragionate e meno emotive. Abbiamo i mezzi per farlo, azionando soprattutto le leve della comunicazione, a partire dai nuovi media».

A livello associativo, tra gli obiettivi della neo-presidente c’è quello di trovare più spazio per momenti aggregativi. «Credo che l’incontro tra operatori non possa che portare benefici. Il confronto aiuta a crescere, a superare momenti di sconforto e a far tesoro delle esperienze altrui. Un peccato non approfittarne». Nel frattempo, il settore, si conferma in flessione. Lo scorso anno, le aziende attive nella Bergamasca erano 240 contro le 262 del 2012. Di queste 40 in città, contro le 46 del 2012.




Terziario Donna, Alessandra Cereda è la nuova presidente del Gruppo Ascom

Il Gruppo Terziario Donne
Da sinistra Roberta Pizzigalli, Maria Teresa Mastropietro, Maria Teresa Lodi, con il segretario Pietro Bresciani e Alessandra Cereda

Cambio alla guida di Terziario Donna, la rappresentanza rosa dell’Ascom: Alessandra Cereda succede a Claudia Marrone nel ruolo di presidente, dopo aver già ricoperto nel Gruppo dal 2013 la carica di consigliere. Alessandra Cereda, 40 anni, della MobilCereda di Zanica, guiderà il Gruppo delle imprese femminili fino al 2021, con a fianco, con il ruolo di vice, Maria Teresa Lodi di Geakoinè di Bergamo. Il direttivo vede la conferma dei consiglieri Giovanna Pradella di Cidia di Bergamo, Roberta Pizzigalli di Immobiliare Pizzigalli di Bergamo, Norma Mazzoleni di Every Press Srl e di Patrizia Gualdi, agente immobiliare. Entrano nel direttivo Maria Teresa Mastropietro di Vertical Booking di Bergamo e Cristina Pontiggia di AirportHotel di Bagnatica.

Negli ultimi anni le imprese femminili sono cresciute e sfiorano ormai il 20 per cento del totale ( il 19,4% per l’esattezza, in base ai dati dell’Osservatorio sulle imprese della Camera di Commercio di Bergamo. «Crescono le imprese e con esse cresce l’esigenza di avere maggiore supporto e assistenza- commenta la neo-presidente Cereda-. Intendiamo dare maggiore attenzione alle imprese, aiutandole anche a sfruttare i servizi dedicati alle imprese femminili, sia in fase di start-up che di evoluzione, a partire dalle iniziative messe a disposizione dall’Ente Camerale». Tra gli obiettivi del suo mandato, oltre ad un maggior coinvolgimento del Gruppo, l’organizzazione di eventi ed iniziative: « E’ importante sensibilizzare ad un confronto costante il direttivo e le imprese associate, per trovare soluzioni a problemi condivisi e mettere a sistema le nostre esperienze per valorizzare ulteriormente il nostro ruolo» ha sottolineato Alessandra Cereda.




Bergamo Jazz, le vetrine di Borgo Palazzo in prima fila. «Anche così si rafforza l’immagine della via»

Tutti i premiati di via borgo Palazzo al concorso Jazz in Vetrina - foto Gianfranco Rota
Tutti i premiati di via Borgo Palazzo al concorso Jazz in Vetrina – foto Gianfranco Rota

Tre negozi premiati (il bar pasticceria Sant’Anna, il negozio di design e arredamenti in legno Oxtam e Baloons & Bonbons, specializzato palloncini e caramelle di ogni forma) e tre menzioni speciali  (il ristorante pizzeria Marechiaro, Marina Aber abbigliamento e il restauratore Scaccabarozzi), su un totale di dieci riconoscimenti assegnati. Via Borgo Palazzo ha fatto man bassa al primo concorso “Jazz in vetrina”, promosso dall’Ascom in collaborazione con Bergamo Jazz in occasione del Festival 2017.

Dipende dalla creatività e dall’impegno messo negli allestimenti, ma anche dell’alta adesione all’iniziativa da parte degli operatori. Un segnale significativo per l’associazione Le Botteghe di Borgo Palazzo, sempre attenta nel promuovere la via e le sue attività. «Molti imprenditori stanno iniziando a comprendere che, anche con iniziative semplici come questa, muoversi tutti in insieme, sistematicamente e non singolarmente, crea un impatto decisamente importante sul pubblico – evidenzia il presidente Nicola Viscardi -. Se chi percorre la via si ritrova non una vetrina ma 40 dello stesso tema ha una percezione più chiara del vero e proprio centro commerciale all’aperto che rappresentiamo. Si capisce perciò quanto sia fondamentale agire su ciò che accade al di fuori del proprio negozio per essere più competitivi al suo interno».




Bergamo Jazz, premiate le vetrine più belle

pasticceria Sant'anna
Pasticceria Sant’Anna

Ballons & BonBons
Baloons & Bonbons

La febbre di Bergamo Jazz Festival 2017 ha contagiato anche i negozi. Sono infatti oltre 100 le attività commerciali che hanno partecipato al concorso “Jazz in vetrina” promosso dall’Ascom in collaborazione con Bergamo Jazz, per creare un colorato e creativo fil rouge cittadino con il grande ed attesissimo evento musicale.

Oggi alle 17 nella sala Riccardi del teatro Donizetti sono stati premiati i cinque vincitori. Si tratta del bar pasticceria Sant’Anna, del negozio di design e arredamenti in legno Oxtam e di Baloons & Bonbons, specializzato palloncini e caramelle di ogni forma, tutti in Borgo Palazzo, della boutique Laura Natali in via Monte Grappa e dell’hotel Best Western Cappello d’Oro in viale Papa Giovanni.

Laura Natali abbigliamento donna 2
Laura Natali

Best Western Hotel Cappello d'Oro 2
Best Western hotel Cappello d’Oro

Il risultato finale ha tenuto conto del numero di “like” ottenuti dalle fotografie delle vetrine pubblicate sui profili Facebook e Instagram di Bergamo Jazz e delle valutazioni di una giuria formata dagli organizzatori. La grande partecipazione e la qualità degli allestimenti ha portato i giudici ad assegnare anche cinque menzioni speciali, per premiare impegno e originalità. Anche in questo caso via Borgo Palazzo si distingue, con tre citazioni di merito: al ristorante pizzeria Marechiaro, a Marina Aber abbigliamento e al restauratore Scaccabarozzi. Le altre due segnalazioni sono per la Galleria d’arte San Tomaso, in via San Tomaso, e la Casa della Renna, in via Tasso.

Oxtam
Oxtam

Gli organizzatori hanno fornito ai partecipanti locandina, depliant, t-shirt, shopper e una foto storica di Bergamo Jazz. Ciascuno poteva poi creare la propria vetrina a tema secondo la propria interpretazione e fantasia. Ad accettare la sfida le più diverse attività commerciali, dalla gioielleria all’albergo, dal negozio di borse all’ottica, dal fornaio ai negozi di alimentari, dall’abbigliamento alla galleria d’arte, dal tabaccaio alla pasticceria, dal parrucchiere al bar. Qualche partecipazione (fuori concorso) è arrivata anche dalla provincia. Ugualmente varie le realizzazioni, come il suonatore di jazz interamente realizzato con palloncini, le grafiche originali, i dolci in forma di tastiera e poi tante note, strumenti, spartiti, vinili.

«È stato un evento davvero molto partecipato – afferma con soddisfazione Giorgio Lazzari, responsabile delle relazioni esterne dell’Ascom -. Le oltre cento adesioni sono andate persino oltre le nostre aspettative, ma soprattutto si è trattato di allestimenti di qualità, creativi e differenti. Con le loro realizzazioni i commercianti hanno dimostrato di credere nell’iniziativa ed hanno messo in campo tempo, impegno, idee e gusto».

Una risposta significativa, che fa pensare a delle repliche in occasione di altri appuntamenti cittadini. «Questa è stata la prima collaborazione con Bergamo Jazz e potrà essere sviluppata in futuro – prosegue Lazzari -. Si potranno anche avviare altre partnership. Bergamo è una città viva, ricca di eventi, accompagnarli tutti non si può, ma quelli di maggiore richiamo sicuramente sì. Per le attività commerciali allestire vetrine a tema è interessante perché consente di attirare l’attenzione dei clienti e al tempo stesso di partecipare alla vita culturale della città».

Le premiazioni si tengono nella sala Riccardi del Teatro Donizetti. I vincitori riceveranno due biglietti per il concerto di giovedì 23 marzo al Teatro Socialee una targa a ricordo dell’iniziativa offerta da Ascom Confcommercio Bergamo.

Le vetrine resteranno allestite fino a domenica 26 marzo. Quando si concluderà anche il Festival, che, per il secondo anno sotto la direzione di Dave Douglas, ha preso il via il 19 marzo e propone un programma ricco di concerti, eventi, incontri anche all’interno dei locali cittadini.

>>Il programma di Bergamo Jazz Festival




Venerdì è la Giornata europea del gelato artigianale, a Bergamo si festeggia in 30 gelaterie

https://www.youtube.com/watch?v=PA_-d1BXpB4

Come nel resto d’Europa, anche a Bergamo, venerdì 24 marzo, si celebra la Giornata Europea del Gelato Artigianale. 30 gelaterie sparse in tutta la provincia, con due adesioni cremasche e una bresciana, partecipano alla giornata esponendo in vetrina il gusto Framboise Melba, gelato con sorbetto di lamponi variegato con pesche. La manifestazione quest’anno è infatti dedicata alla Francia. L’iniziativa a livello provinciale è promossa dai Gelatieri Bergamaschi di Ascom Bergamo Confcommercio e mira a promuovere uno dei prodotti più amati non solo in Europa, ma nel mondo intero. La Giornata Europea, che dal 2013 si festeggia il 24 marzo di ogni anno, nasce da un’idea di Longarone Fiere e Artglace. Istituita nel 2012, è l’unica Giornata che il Parlamento Europeo ha finora dedicato ad un alimento, perché – recita la motivazione – “tra i prodotti lattiero-caseari freschi, il gelato artigianale rappresenta l’eccellenza in termini di qualità e sicurezza alimentare, valorizzando i prodotti agro-alimentari di ogni singolo stato membro”.

Per Massimo Bosio, presidente dei Gelatieri Bergamaschi «la giornata è patrimonio di tutti i gelatieri e dell’intera filiera e sono proprio loro ad avere l’onore e l’onere di valorizzarla nel futuro». L’elenco delle gelaterie aderenti, riconoscibili dalla locandina dell’iniziativa in vetrina, si può consultare sul sito Artglace e di Ascom Bergamo Confcommercio.

Ecco chi partecipa:

In città

  1. Gelateria Cherubino– via Colletoni 40/b – Bergamo
  2. Gelateria del Viale – via G. Cesare – Bergamo
  3. Il Tassino – Largo Rezzara 4/6 – Bergamo

In provincia

  1. Gelateria Franca – Albino
  2. Gelateria Petite Fleur – Viale Marconi 21 – Almenno S. Salvatore
  3. Gelatissimo – Via A. De Gasperi 8/A – Boario Terme (Bs)
  4. Caffè del Cioccolato – Largo Europa 1 – Chiuduno
  5. Selzcafè – Viale Gusmini 1 – Clusone
  6. Gelateria Pezzotta – Parco Gout – Costa Di Mezzate
  7. Gelateria Iceberg – Via Roma 84 – Fontanella
  8. Agriall Sel – Via Per Azzano 32 – Grassobbio
  9. Gelateria Franca – Leffe
  10. Bar Commercio – Piazza Agliardi – Osio Sotto
  11. L’Angolo del Gusto Via Garibaldi 63 – Ostiano (Cr)
  12. Gelateria Margot – Via IV Novembre 17 – Palosco
  13. Pasticceria Castello – Via Umberto I° 64 – Pandino (Cr)
  14. La Gelatteria Di Pansa Simona – Via F.Lli Calvi 12 – Pedrengo
  15. Pasticceria Capriccio – Via V. Venete 1063 – Presezzo
  16. Borgo Antico – Via Cesare Battisti 53 – Romano di Lombardia
  17. Gelateria Arlecchina – Via Nazionale 56 – San Paolo d’Argon
  18. La Gelateria Di Mangini Marco & C.– V.le Papa Giovanni XXIII 27 – S. Pellegrino Terme
  19. Paradiso Del Gelato Snc – Via Nazionale 14/16 – Seriate
  20. Lo Chef Del Gelato – Via Locatelli 140 – Trescore Balnerario
  21. Gelatiamo – Piazza Libertà 1 – Treviolo
  22. Gelateria Rubis – Via S. Martino Vecchio 54 – Torre Boldone
  23. La Crem – Largo V. Venero 13 – Vertova
  24. L’Oasi più – Viale Italia – Villongo
  25. Artigel – Via Roma 45 – Zanica
  26. Il Gioppino Srl – Via Padergnone 21/A – Zanica
  27. La Voglia Matta – P.za Della Repubblica 48 – Zanica

 




Bergamo Jazz in vetrina, la galleria fotografica

Colorate, originali, vintage oppure golose, classiche o creative. Le vetrine della città accompagnano l’edizione 2017 di Bergamo Jazz grazie al concorso promosso dall’Ascom in collaborazione con il Festival. L’iniziativa ha riscosso un grande successo, con oltre 100 adesioni, da parte delle attività più diverse –  dalla gioielleria all’albergo, dal negozio di borse all’ottica, dal fornaio ai negozi di alimentari, dall’abbigliamento alla galleria d’arte, dal tabaccaio alla pasticceria, dal parrucchiere al bar -, a creare una cornice accattivante per l’atteso evento musicale.




Voucher, l’Ascom: “Servono risposte immediate. Ecco le nostre proposte”

Enrico Betti
Enrico Betti

Mentre il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali chiarisce che l’utilizzo nel periodo transitorio  dei buoni per prestazioni di lavoro accessorio, i cosiddetti Voucher, dovrà essere effettuato  sino al 31 dicembre 2017 e nel rispetto delle disposizioni abrogate dal Decreto legge 17 marzo 2017, n. 25, e in attesa che il Governo elabori una normativa alternativa o agevoli l’utilizzo dei contratti a chiamata, l’Ascom Confcommercio Bergamo scende in campo con una proposta alternativa, lanciando un appello al sindacato. “A noi – spiega Enrico Betti, responsabile delle Politiche del Lavoro dell’Ascom – sembra utile e opportuno andare oltre le lamentele e provare a trovare delle risposte immediate e da condividere con le parti sociali in modo unitario per il bene di tutto il tessuto sociale ed economico bergamasco. Per questo – aggiunge Betti – la sfida che lanciamo al territorio è quella di intervenire sul contratto di lavoro con l’obiettivo di garantire una valida alternativa ai Voucher, in particolare per quanto riguarda il monte orario settimanale e il costo del lavoro; mentre non possiamo intervenire sui contributi previdenziali, che evidentemente sono indisponibili alla contrattazione collettiva”. Per Betti le leve su cui oggi è possibile agire “sono, in particolare, il part time e, nel contratto del turismo, il lavoro cosiddetto “extra”, tipicamente svolti nei week end o durante i picchi di lavoro come i  banchetti. Si può agire tenendo conto dei vincoli di legge contrattuali; per esempio, non possono esser stipulati contratti part time  inferiori alle 15 ore nel turismo e alle 16 ore nel commercio. Quindi, considerando le tipologie di lavoratori fruitori di Voucher – studenti, pensionati e percettori di indennità dello stato – la nostra proposta dell’Ascom, in via sperimentale, è quella a stabilire tra le parti le regole e le attività per cui si possa applicare un part time (anche solo di 4 ore settimanali frazionabili) ad un lavoratore, derogando anche sulle voci retributive come la 14esima. “In questo modo, per esempio, un cameriere – annota Betti – avrebbe un costo orario aziendale di circa 13 euro e un netto pari a quanto percepiva con i Voucher (circa 7 euro), con contributi e ogni tutela di legge e contratto. La differenza positiva consiste nel fatto che ogni mansione avrebbe un riconoscimento economico diverso, in quanto l’inquadramento contrattuale dipenderà dalla mansione svolta”.

 




Letto per voi / Sangalli: “Rialzare l’Iva? Idea sbagliata. Si perderebbe un punto di Pil”

di Antonella Baccaro*

Ogni giorno un numero diverso. Non è facile orientarsi tra gli indicatori economici di questo primo scorcio del 2017, mentre è molto più agevole tastare il polso della situazione sul campo, fra gli associati di Confcommercio, che Carlo Sangalli guida ormai da più di un decennio in cui moltissime cose sono cambiate. A partire dal trend economico.

Carlo Sangalli
Carlo Sangalli

In base alla sua esperienza, come legge gli ultimi dati Istat sullo stato di salute dell’economia italiana, presidente?

«Siamo su un’altalena in cui è difficile fare previsioni perché tutti gli indicatori — dalla produzione industriale ai consumi, dall’occupazione al clima di fiducia — continuano a registrare un’alternanza di segni positivi e negativi confermando il permanere di un quadro di diffusa e generalizzata incertezza. É come se il nostro sistema economico si trovasse in uno stato di fibrillazione continua da cui non riesce ad uscire».

Può fare una previsione?

«Nonostante questo scenario, vogliamo mantenere una quota di ottimismo. Il nostro Ufficio Studi prevede una crescita intorno all’1-1,1% nel 2017. Un obiettivo certamente non entusiasmante che può e deve essere migliorato, evitando manovre recessive sul fronte della finanza pubblica». Sta parlando dell’eventuale applicazione delle clausole di salvaguardia sull’Iva nella prossima manovra di governo?

«In questi giorni abbiamo letto sui giornali molte ipotesi per proseguire il cammino della riduzione della pressione fiscale su imprese e famiglie. Ma quella di reperire le risorse necessarie aumentando le aliquote Iva sarebbe un grave errore, perché ridurrebbe drasticamente i timidi segnali di risveglio dei consumi e dell’economia».

Può darci qualche dato concreto su questo ipotetico effetto?

«Il nostro Ufficio Studi ha calcolato che, a fronte di un gettito aggiuntivo previsto di 19,6 miliardi di euro, si potrebbe registrare una riduzione dei consumi attorno ai 15 miliardi, con una perdita complessiva di Pil pari a nove decimi di punto».

Poi c’è anche l’ipotesi di uno scambio per il 2017 tra maggiore Iva e minore cuneo fiscale sui redditi da lavoro dipendente.

«A parità di gettito, data la crescente propensione al risparmio che si osserva negli ultimi 15 mesi, sarebbe probabile una riduzione netta dei consumi e un ulteriore incremento dei risparmi: un combinato di eventi che deprimerebbe l’occupazione e il livello di attività produttiva. Esattamente il contrario di ciò di cui abbiamo bisogno».

Ma come si fa a disinnescare le clausole di salvaguardia?

«Quello che va disinnescato è il pericolo di una ricaduta in recessione. L’Italia ha bisogno di un ingrediente: la fiducia per far lievitare la crescita. La via maestra per ricreare un clima amico dei consumi e degli investimenti è la riduzione generalizzata delle aliquote Irpef, ipotesi peraltro anche questa allo studio del governo. E qui, senza girarci intorno, serve più coraggio e determinazione nel taglio della spesa pubblica improduttiva che ancora, a nostro avviso, presenta ampi margini di riduzione».

Si torna a parlare da più parti di Flat Tax.

«L’obiettivo per le imprese deve rimanere quello di arrivare ad un fisco più equo e più semplice. Solo così permetteremo alle imprese di crescere e creare nuova occupazione. In una battuta non ricorrere a soluzioni spot, peraltro non prive di controindicazioni. È davvero arrivato il momento di un’ampia e partecipata riflessione per il riordino complessivo del nostro sistema fiscale».

Intanto il governo evita il referendum abolendo la normativa sui voucher.

«E qui stiamo facendo un passo indietro. Un errore da matita blu perché non si tiene conto che sono lo strumento idoneo a coprire prestazioni saltuarie ed occasionali anche nelle imprese con dipendenti. Impedire l’utilizzo dei voucher non contrasta gli abusi e lascia senza risposta tutte queste prestazioni».

Se la sente di dare un giudizio sul governo Gentiloni dopo questi primi passi?

«Questo governo sta tentando di proseguire in quel percorso di riduzione della spesa pubblica e della pressione fiscale che è fondamentale per rendere la crescita più robusta, duratura e diffusa come noi sosteniamo da tempo. E, in questa direzione, ha tutto il nostro incoraggiamento».

*Articolo apparso sull’edizione odierna del Corriere della Sera

 




Agenti di commercio, confermato Bottaro. «Il settore tiene, c’è attesa per i nuovi accordi economici»

rinnovo agenti di commercio - Massimo Bottaro
Da sinistra, il segretario del Gruppo Ascom agenti e rappresentanti di commercio, Giorgio Lazzari, il presidente Massimo Bottaro e il direttore dell’Ascom Oscar Fusini

Il Gruppo Agenti e rappresentanti di commercio di Ascom Confcommercio Bergamo sceglie la continuità. Massimo Bottaro è stato rieletto presidente del sodalizio bergamasco e insieme a lui è stato riconfermato l’intero consiglio formato dal vicepresidente Fabio Fracassi di Bergamo, Gianandrea Besana di Treviolo, Franco Bernasconi di Gorlago, Alessandro Capurro di Seriate, Angelo Marchetti di Castelli Calepio e Giuseppe Capurro di Scanzorosciate.

Bottaro, 49 anni, da 28 anni agente plurimandatario nel settore termotecnico, da oltre 15 nel consiglio del Gruppo e dal 2012 consigliere nazionale della Fnarc Confcommercio, è al suo secondo mandato. Per i prossimi cinque anni, l’azione del Gruppo sarà concentrata soprattutto su due obiettivi: intensificare l’attività sindacale e promuovere la conoscenza e il confronto tra gli associati.

Al momento il tema caldo per gli agenti e i rappresentanti di commercio sono i rinnovi degli accordi economici collettivi. «Siamo in attesa di capire i contenuti dei nuovi accordi – dice Bottaro -. Ci auguriamo che con il rinnovo venga riconosciuta quella parte del nostro lavoro che non è strettamente di vendita».

Il comparto ha registrato nell’ultimo anno una flessione del 3,2% (in città – 2%): oggi sono 3.269 le imprese. Ma in generale il settore tiene, come spiega Bottaro: «Negli ultimi dodici mesi ci sono state diverse chiusure legate a una minore marginalità, ma soprattutto al fatto che negli anni passati molte persone, in mancanza di altri lavori, hanno aperto partita Iva salvo poi verificare che non c’era guadagno. In questo momento le attività consolidate non denunciato situazioni di difficoltà. Anche i settori che negli ultimi anni avevano subito un calo, come l’alimentare e la moda, si sono stabilizzati. Oggi risulta trainante tutto il mondo dell’elettronica e del comparto auto. Comunque, fare un bilancio complessivo non è facile, il nostro è un mondo molto variegato che va dal piccolo imprenditore con il furgone che vende surgelati all’attività che gestisce 25 persone. La differenza non riguarda solo la grandezza dell’impresa, come per altre categorie, ma anche le merceologie e i mercati. E questo è uno dei motivi che rende complesso il nostro lavoro di rappresentanza».




Cooperative, Malvestiti: «Logica di impresa da valorizzare»

CooperativePresentata la doppia ricerca sull’economia cooperativa in provincia di Bergamo al convegno «Imprese cooperative tra presente e futuro. Una risorsa per il territorio, creazione di valore e nuovi servizi per il suo sviluppo» organizzato sabato 18 marzo al Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni di Bergamo. Realizzata da Confcooperative Bergamo e CSA Coesi, in collaborazione con Euricse e Università di Bergamo-Cesc, la ricerca conferma il ruolo centrale delle imprese cooperative e dell’economia sociale per lo sviluppo locale.
Il presidente di Confcooperative Bergamo, Giuseppe Guerini ha detto che «oltre a essere capaci di innovazione e di anticipare mercati e modelli di sviluppo sostenibile, le cooperative sono un valore aggiunto per il territorio, un sistema composto da imprese longeve che assicurano stabilità ai propri lavoratori e che operano in settori ad alta intensità di conoscenza, dove trova spazio un capitale umano pregiato e qualificato. Imprese che arricchiscono il territorio investendo in beni comuni: il welfare, la cultura, l’ambiente, l’accessibilità e la mobilità delle persone per una nuova frontiera dello sviluppo locale che coniugando sostenibilità e innovazione possa generare una crescita intelligente e inclusiva in grado di rispondere ai bisogni delle famiglie e delle comunità locali». All’incontro è intervenuto anche Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio di Bergamo: «Bisogna capire l’evoluzione futura del sistema cooperativo e il contributo che potrà dare all’economia bergamasca – ha Malvestiti -. Le cooperative rappresentano un modello produttivo virtuoso in questo momento e confermano la capacità di rispondere alle esigenze dei nostri territori. Le cooperative hanno introdotto una logica di impresa da valorizzare e incoraggiare». All’ex Borsa Merci è stato presentato anche il nuovo Centro Servizi CSA Coesi, nato ad agosto 2016 a seguito della fusione tra CSA e Coesi Servizi. Il presidente Lucio Moioli: «I servizi come tassello che consente agli attori dell’economia sociale, cooperative e associazioni in primis, di giocare in maniera autorevole il proprio ruolo e perseguire i propri obiettivi».

La ricerca in sintesi

L’obiettivo della ricerca era quello di misurare nel modo più preciso possibile la diffusione e la rilevanza delle cooperative attive nella provincia di Bergamo verificandone la situazione al 2014 ed approfondendone l’evoluzione negli ultimi anni, anche in analisi comparata con le imprese di capitali. «La ricostruzione – ha spiegato Chiara Carini di EURICSE Trento –  si basa sulla combinazione di diverse fonti dati sia di natura statistica che amministrativa: l’Archivio Statistico delle Imprese Attive (Asia) dell’Istat, la banca dati Aida-Bureau Van Dijk, gli archivi dell’Inps e l’Albo delle Cooperative disciplinato dal Decreto del Ministro dello sviluppo economico del 23 giugno 2004 e successive integrazioni». Al 2014 il numero di cooperative attive nei settori extra-agricoli, con sede legale nella provincia di Bergamo, erano 763 – di cui 213 sociali – pari al 9,3% delle cooperative con sede in Lombardia e all’1,3% delle cooperative risultate attive a livello nazionale. La distribuzione a livello comunale evidenzia una concentrazione delle cooperative nei due principali comuni della provincia: Bergamo e Treviglio. Dall’analisi dei bilanci disponibile emerge che, nel 2014, le cooperative bergamasche esaminate hanno generato un valore della produzione di quasi 1,3 miliardi di euro. Si tratta di un presente variegato: a realtà di piccole-medie dimensioni si affiancano alcuni first player di settore attivi a livello nazionale in grado di determinare l’andamento economico-finanziario ed occupazionale dei settori di attività. Fondamentale l’apporto delle cooperative sociali, attive soprattutto nei settori tradizionali della cooperazione sociale di tipo A (assistenza sociale, sanità e istruzione) e di produzione e lavoro (soprattutto nei trasporti, servizi di supporto alle imprese e costruzioni).

Secondo i dati estratti dagli archivi dell’Inps, nel corso del 2014, le cooperative e i consorzi cooperativi con sede nella provincia di Bergamo hanno attivato più di 36 mila posizioni lavorative, pari al 10,6% delle posizioni lavorative attivate dalle cooperative e consorzi con sede in Lombardia. I dati sottolineano l’equità di partecipazione al lavoro delle donne – il 53,9% delle posizioni attivate in corso d’anno, contro il 46,4% a livello regionale ed il 49,3% a livello nazionale – e una maggiore presenza di giovani rispetto alle realtà regionale e nazionale: il 37,2% delle posizioni lavorative è occupata da lavoratori con meno di 35 anni, contro il 36,1% rilevato per la Lombardia e il 30,1% a livello nazionale. “I dati che la ricerca mette in luce sono in linea con il resto d’Europa – ha sottolineato Luca Jahier, presidente del Gruppo Attività diverse del Cese (Comitato economico e sociale europeo) -. Le imprese cooperative oggi aggregano 144 milioni di persone, circa un quarto della popolazione europea, ma devono trovare maggiore visibilità e ascolto rispetto a quello che è loro oggi assegnato perché questo è un settore capace di leggere prima degli altri cambiamenti economici. Il mondo dell’economia sociale, di cui le cooperative sono una componente essenziale, ha prodotto un aumento del Pil, del numero di imprese, con un saldo positivo occupazionale rispetto ad altre forme di impresa, che ha garantito un incremento del 40% in Europa».