Polizia locale, «quest’anno a Bergamo attività da record»

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Il vicesindaco di Bergamo Sergio Gandi è intervenuto all’incontro “Legalità, mi piace!” organizzato dall’Ascom

«In tema di sicurezza la situazione non è diversa dal passato, anzi secondo i dati delle interforze di polizia i reati, compresi furti e rapine, sono in calo. È anche vero che ci sono categorie a rischio, come gioiellerie e tabaccherie, e che certi episodi fanno scattare l’allarme e il senso di insicurezza, quindi l’attenzione deve rimanere alta».

A margine dell’incontro “Legalità, mi piace!” organizzato dall’Ascom di Bergamo in occasione della giornata di mobilitazione nazionale promossa dalla Confcommercio, il vicesindaco di Bergamo e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi affronta la cronaca e l’emergere del problema al Quadriportico del Sentierone e in piazza Dante dopo la spaccata alla gioielleria Curnis. «Dove si segnalano criticità interveniamo – evidenzia -. Con la Polizia locale siamo in via Bonomelli tutti i pomeriggi, ora abbiamo istituito il presidio in centro, siamo stati a Boccaleone e in via Moroni per gli episodi legati ai locali notturni. La tutela dell’ordine pubblico tocca alle forze dell’ordine, occorre ricordarlo, certo non ci tiriamo indietro se c’è da dare una mano, ma è anche opportuno valutare attentamente come distribuire le attività, perché ci sono altri versanti importanti su cui siamo chiamati ad agire e se può infondere sicurezza vedere in giro gli agenti in divisa, è però difficile pensare che possano essere presenti nel luogo e nel momento giusto in cui si verifica un fatto criminoso. Le risorse sono sempre poche ed è importante poterle utilizzare nel modo più efficace, non è detto che correre dietro agli allarmi lo sia».

Insomma la Polizia locale ha anche altri compiti, che vanno gestiti in equilibrio con il controllo del territorio per il buon funzionamento della vita cittadina: «Parliamo di attività investigativa, sicurezza stradale, contrasto all’abusivismo e all’accattonaggio – ricorda Gandi -. Ci tengo a precisare che se non si vedono agenti in strada non è perché se ne stanno senza far nulla. A gennaio presenteremo i dati dell’attività annuale e posso anticipare che saranno numeri da record, anche per quanto riguarda le sanzioni. Si dirà che l’Amministrazione vuole fare cassetto, ma posso testimoniare con un pacco di esposti la richiesta di controlli e interventi per la sosta selvaggia, eccesso di velocità, rispetto del codice della strada, anche così si garantisce sicurezza». Intanto potrebbe arrivare anche una risposta alla cronica carenza di organico con lo sblocco delle assunzioni. «Abbiamo avviato la procedura più veloce, quella della mobilità, ossia l’arrivo di personale da altri Comuni – evidenzia il vicesindaco – e presto potremmo contare su quattro nuovi agenti e un ufficiale».

Tra i problemi su cui Palafrizzoni ha operato una stretta c’è l’abusivismo, fenomeno sul quale anche l’Ascom ha portato più volte l’attenzione. «In occasione dell’8 marzo abbiamo effettuato una vasta operazione di controlli e sanzioni – ricorda -, non certo con l’obiettivo non è accanirci contro i venditori, ma per dare un segnale forte e necessario contro l’illegalità e a tutela delle imprese che operano nel rispetto delle regole e pagano le tasse. Più difficile intervenire sugli affitti turistici, perché lì il fenomeno non è evidente, ma ci stiamo muovendo».

Bolla infine come «mossa politica di chi non ha altri argomenti» la sollecitazione a richiedere al Governo l’arrivo di militari per potenziare i controlli. «Il sindaco si è già attivato a gennaio e non vogliamo lasciare nulla di intentato, ma obiettivamente dieci militari in divisa non risolvono il problema, così come non lo risolvono i 150 a Milano. Parliamo di persone che non conoscono il territorio, che si muoveranno accompagnate dai nostri agenti, con regole di ingaggio che non permettono loro di fare attività investigativa né di svolgere compiti come le forze dell’ordine. Se arrivano sarà qualcosa in più, resta però triste il gioco di chi agita soltanto degli slogan»,




Contraffazione, «oggi il contrasto è più difficile: ecco perché tutti dobbiamo dire di no»

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L’Ascom di Bergamo ha scelto ancora una volta la scuola per declinare i temi della giornata di mobilitazione nazionale “Legalità, mi piace!”, l’iniziativa della Confcommercio per analizzare e denunciare l’entità e le conseguenze dei fenomeni criminali sull’economia reale e sulle imprese.

Lo ha fatto in un incontro con 250 studenti delle superiori all’Isis Natta di Bergamo, capofila del Centro di Promozione della Legalità, che coinvolge 60 istituti scolastici e 20 soggetti pubblici e privati del territorio e che ha ottenuto, prima realtà di questo genere, l’assegnazione di un bene confiscato alla mafia, uno spazio a Seriate che sarà inaugurato il prossimo febbraio.

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Sensibilizzare i cittadini cominciando dalle generazioni più giovani pare, del resto, la strada migliore per contrastare fenomeni sempre più pervasivi e “intelligenti”. Come la contraffazione, percepita, secondo i dati forniti durante la giornata, come fatto normale e addirittura utile dal 72% dei consumatori. «Voi siete i controllori – ha ammonito la platea il colonnello Vincenzo Tomei, comandante provinciale della Guardia di Finanza -. La contraffazione è in mano a organizzazioni criminali ed è fonte di concorrenza sleale, ma significa anche frode fiscale e danno erariale e, quindi, per l’economia dello Stato e della collettività. Occorre perciò mettere da parte il buonismo ed essere più severi con se stessi e dire no agli acquisti». Anche perché l’industria del falso si è “evoluta” per sfuggire alle legislazioni più forti messe in atto negli Stati più attenti al problema.

«Oggi in Italia non ci sono più grandi depositi di merce contraffatta – ha spiegato Tomei -, la criminalità ha ridotto il rischio d’impresa, spostandoli nei paesi dell’Est Europa, dove i controlli sono minori. Succede quindi che gli articoli, solitamente provenienti da Cina e India, vengono etichettati in queste strutture all’estero e in Italia arrivano furgoni, spesso scalcinati, con un carico di falsi da piazzare sul mercato. A questo punto ciò che possiamo fare è poco: denunciare a piede libero l’autista, sequestrare la merce, che però è in quantitativi ridotti rispetto ai grandi depositi, e un furgone inutilizzabile». Da qui il forte richiamo alla responsabilità personale: «Anche in casi più complessi – ha fatto notare – come, come i reati ambientali, all’origine c’è sempre una falla, una persona che non ha controllato con diligenza o che è corrotta».

Di un contesto globalizzato ha parlato anche Iole Galasso, vicecapo di Gabinetto della Prefettura di Bergamo. «Oggi le imprese operano ovunque e nessun territorio è immune a infiltrazioni criminali nell’economia – ha ricordato -. Di pari passo la sensibilità in tema di antimafia si affina sempre più e ciò che la Prefettura fa è un’azione preventiva, da un lato tenendo sotto osservazione reati “spia”, come le turbative d’asta, dietro a comportamenti scorretti può infatti esserci un’organizzazione malavitosa, dall’altro con un’attività di tipo amministrativo, i controlli per la certificazione antimafia, che possono sembrare un appesantimento burocratico, ma servono a garantire che operino solo imprese sane».

legalita-mi-piace-2016-platea-2La Prefettura effettua anche attività di sostegno alle vittime di racket e usura, attraverso uno sportello. «Gli imprenditori che hanno subito danni alla propria attività possono ricevere dallo Stato una somma a fondo perduto per ricominciare – ha detto Galasso -. A Bergamo le richieste sono state limitate, è giusto però far sapere che esiste». «Contiamo pochissimi casi di usura di tipo delinquenziale – ha aggiunto Tomei – è un’attività “complicata” e può essere che la vittima non abbia poi i soldi da restituire, il crimine preferisce forme più redditizie».

Su abusivismo, contraffazione e taccheggio si è soffermato il direttore dell’Ascom Oscar Fusini, evidenziando che il 68% delle imprese ritiene di aver subito un episodio di taccheggio e di un impatto stimato del 5,2% sui ricavi di vendita, mentre il 65,1% si ritiene danneggiato da abusivismo e contraffazione. «Per contrastare l’abusivismo e la concorrenza sleale – ha sottolineato – chiediamo una rivisitazione del codice penale in materia di contraffazione: da reato contro la fede pubblica a reato contro il patrimonio. E poi norme procedimentali più efficaci per garantire la repressione dei reati, individuazione di misure di contrasto a mezzo web, tutela del made in Italy e contrasto dell’italiansounding su scala europea ed internazionale e un’Agenzia Europea per la lotta alla contraffazione e misure doganali».

malvestiti-legalita-mi-piaceL’incontro, coordinato da Andrea Valesini, caporedattore de L’Eco di Bergamo, ha portato ai ragazzi anche gli incoraggiamenti di Patrizia Graziani, dirigente Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, Maria Amodeo, dirigente scolastico del Natta, del vicesindaco di Bergamo Sergio Gandi e del presidente dell’Ascom Paolo Malvestiti: «La nostra Associazione sarà sempre al fianco della legalità – ha ribadito Malvestiti -. È un impegno che appartiene profondamente alla nostra cultura associativa e che abbiamo cercato di rafforzare negli ultimi anni, grazie a manifestazioni come questa e al coinvolgimento dei nostri imprenditori e della società bergamasca».

 




Il gran cuore del sistema Bergamo: ai terremotati un pullmino e quindici container ad uso abitativo

terremoto centro italiaUn pullmino per il trasporto di persone e generi alimentari, quindici container ad uso abitativo e alcune strutture per il ricovero agli animali: il “sistema Bergamo” mobilitato a sostegno delle popolazioni dei Centro Italia colpite dal terremoto ha deciso le prime destinazioni dei fondi raccolti grazie alla solidarietà dei cittadini bergamaschi. Il gruppo di lavoro che riunisce Caritas Diocesana Bergamasca, Comune di Bergamo, Provincia, L’Eco di Bergamo e Associazione nazionale Alpini conferma la scelta di destinare le donazioni raccolte – che comprendono numerosi versamenti da parte dei Comuni sui conti correnti Ana e Caritas nonché i proventi dell’Amatriciana solidale organizzata dall’Amministrazione comunale di Bergamo il 31 agosto scorso a cui parteciparono di 18 mila persone sul Sentierone – a interventi condivisi, che possano essere il segno tangibile della generosità dei bergamaschi nei confronti delle comunità colpite dal terremoto. L’idea è quella di far sì che l’utilizzo dei fondi raccolti in bergamasca possa portare a investimenti e realizzazioni chiaramente identificabili, monitorabili e documentabili.

Durante l’ultimo incontro del coordinamento svoltosi in Provincia, don Claudio Visconti, responsabile della Caritas diocesana bergamasca, ha relazionato circa la visita delle scorse settimane ad Amatrice e nei vicini paesi colpiti dal sisma, dove ha verificato in prima persona le necessità più urgenti e ha avviato rapporti con le autorità locali. Ha così potuto osservare che la zona colpita dal terremoto del 24 agosto è caratterizzata da un’estrema frammentazione degli insediamenti: tante piccolissime frazioni distribuite in un territorio montano molto esteso. Il gruppo di lavoro, di cui fanno parte tra gli altri il presidente della Provincia Matteo Rossi, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il presidente degli Alpini bergamaschi Carlo Macalli, l’amministratore delegato de L’Eco di Bergamo Massimo Cincera e il consigliere delegato alla Protezione Civile Mauro Bonomelli, ha deciso di procedere “per step”, con scelte di intervento distribuite nel tempo. Ai primi investimenti legati all’emergenza, alcuni dei quali già deliberati, seguiranno scelte finalizzate alla ricostruzione, non prima però di avere chiaro il quadro delle effettive necessità delle popolazioni, tuttora in via di definizione. Tanti nel frattempo sono stati i volontari che da Bergamo hanno raggiunto le zone terremotate, mettendo a disposizione il proprio impegno e le proprie competenze.

I primi fondi serviranno per acquistare un pullmino a 9 posti da affidare al Dipartimento Solidarietà Emergenze della Federazione Italiana Cuochi, già protagonista dell’”Amatriciana solidale”, che nelle zone terremotate gestisce tre campi (Torrita e Santa Giusta ad Amatrice, e Muccia) ed è in procinto di aprirne un quarto nel maceratese, impiegando una media di 12 cuochi professionisti al giorno. Il pullmino, dotato di ruote da neve, servirà per portare generi di prima necessità e viveri alle decine di migliaia di sfollati dopo il sisma. Il furgone, il cui costo si colloca tra 20 e 25 mila euro, servirà per continuare a gestire i cambi e gli approvvigionamenti, resi particolarmente difficoltosi in questa zona dall’avanzare dell’inverno. Verranno poi acquistati, su proposta di Caritas, quindici container ad uso abitativo da collocare senza necessità di opere di fondazione o di urbanizzazione: cinque “monolocali” (una stanza più servizi) e dieci “bilocali” (due stanze più servizi, a cui potranno eventualmente aggiungersi, se necessarie, alcune case su ruote o camper/roulotte. Verranno acquistati anche cinque container da destinare al deposito degli attrezzi e cinque “tunnel” (senza necessità di opere di urbanizzazione) per il ricovero degli animali, per una spesa complessiva di di circa 250 mila euro. “Non vogliamo solo far fronte all’emergenza – spiega don Claudio Visconti, di Caritas Diocesana Bergamasca – ma accompagnare le persone anche nel percorso di ricostruzione e di ripresa sociale ed economica. Solo così possiamo costruire una vera comunione tra coloro che offrono e coloro che ricevono, dando un aiuto concreto e tangibile alle persone che ne hanno bisogno”. Si segnala infine l’iniziativa rivolta ai giovani “I legami non tremano” che si svolgerà in Provincia lunedì 19 dicembre, alle ore 21, presso la Sala Consigliare, dove si svolgerà un incontro con Mirco Catini, presidente dell’Associazione San Crispino Eventi della Provincia di Fermo, che ha vissuto sulla propria pelle i tragici eventi del sisma e ha da subito contribuito in modo attivo insieme ai suoi coetanei ad accogliere, soccorrere e dare assistenza agli sfollati. Proprio a Porto Sant’Elpidio, infatti, paese in cui vive, è stato allestito il centro d’accoglienza della Protezione Civile della regione Marche, il quale ha visto il passaggio di quasi 5.000 persone.

 




Federalberghi all’attacco dell’abusivismo: registro e tracciabilità fiscale

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Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca

Federalberghi va all’attacco delle forme di accoglienza “non imprenditoriali” non tassate. «Non c’è bisogno di introdurre nuove tasse, ma di far sì che tutti gli operatori paghino le tasse nella giusta misura e rispettino le regole poste a tutela dei consumatori, dei lavoratori, della sicurezza pubblica e del mercato». È questa la posizione del presidente Bernabò Bocca dopo la notizia dei giorni scorsi di un’eventuale tassa per chi affitta stanze o appartamenti su Airbnb o su altre piattaforme di home sharing.

La cosiddetta “norma AirBnb” proponeva dal primo gennaio 2017 una cedolare secca del 21% per il canone delle locazioni di breve periodo, compresi bed&breakfast e affittacamere. Non è stata però inserita nella legge di Stabilità, alimentando un acceso dibattito.

«Il dibattito che in questi giorni si sta sviluppando in merito alla cosiddetta “tassa Airbnb” – ha detto Bocca – rischia di distrarre l’attenzione dal bubbone che affligge il mercato turistico italiano, inquinato da centinaia di migliaia di alloggi che operano in completo spregio alla legislazione fiscale e alle altre norme che disciplinano lo svolgimento delle attività ricettive, danneggiando tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza. Basti considerare che, secondo le stime dell’ultimo Rapporto sul turismo, il numero effettivo delle presenze turistiche potrebbe essere di oltre un miliardo all’anno, quasi il triplo di quelle rilevate dall’Istat». La speranza del presidente di Federalberghi è «che si faccia strada la proposta di istituire presso l’Agenzia delle Entrate un registro di coloro che svolgono attività ricettiva in forma non imprenditoriale, prevedendo che i portali debbano comunicare al fisco gli estremi di ogni transazione al fine di assicurare che anche i furbetti dell’appartamentino paghino le imposte, applicando le stesse regole previste per i contribuenti onesti che adempiono al proprio dovere quotidianamente».




San Lucio, la festa degli alimentaristi in aiuto ai Cappuccini

 

La Pia Unione San Lucio porta un po’ di festa anche a chi ha più bisogno. L’incontro annuale dei commercianti alimentari bergamaschi, organizzato domenica 20 novembre all’hotel Cristallo Palace di Bergamo, avrà infatti un’appendice solidale con la consegna alla mensa di frati Cappuccini, in città, di una parte dei prodotti messi a disposizione dalle aziende.

L’associazione, che fa capo all’Ascom, è nata nel 1938 tra i lattai di Città alta per dare aiuto ai colleghi in difficoltà e negli anni si è ampliata a tutta la provincia e a tutte le attività del dettaglio alimentare. Oggi ha tra i propri obiettivi la promozione di momenti di cultura, spiritualità e beneficenza ed ha nella festa del patrono, San Lucio martire, l’appuntamento più importante del calendario annuale.

«Negli anni scorsi con le nostre iniziative abbiamo sostenuto diverse associazioni – ha ricordato nel corso della festa il presidente Pierantonio Chiari -, ora, visti i tempi, stiamo tornando alle origini. Così come i nostri padri aiutavano i colleghi con pacchi alimentari, abbiamo infatti scelto di sostenere nei bisogni quotidiani le famiglie che non ce la fanno ad arrivare a fine mese e il primo passo sarà portare una parte dei generi alimentari che i nostri sponsor hanno generosamente messo in palio per la tradizionale lotteria benefica ai frati Cappuccini, che gestiscono la mensa per i poveri in via Madonna della Neve. In seguito proseguiremo in questa direzione, pensando anche a qualche commerciante che potrebbe avere bisogno».

La giornata si è aperta con la messa, officiata dall’assistente spirituale della Pia Unione, monsignor Tarcisio Ferrari, seguita dal pranzo e dalla lotteria solidale. L’appuntamento ha superato la soglia delle cento presenze, tra gastronomi, macellai, grossisti e panificatori bergamaschi, da quest’anno invitati a condividere la giornata di incontro e convivialità. Hanno partecipato anche il vicepresidente dell’Ascom Riccardo Martinelli, il direttore Oscar Fusini e il segretario delle categorie del dettaglio alimentare Giorgio Lazzari. L’obiettivo è che lo storico evento possa diventare la festa dell’intero commercio bergamasco: «Già nei prossimi giorni incontrerò i presidenti degli altri gruppi – annuncia Chiari – per sviluppare la collaborazione».

Intanto c’è già un’altra iniziativa da segnare in agenda. Lunedì 12 dicembre alle 20.30 al ristorante Piccolo Mare di via Angelo Mai a Bergamo la San Lucio organizza la cena per lo scambio degli auguri di Natale. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare Pierantonio Chiari (035 242982) o Dino Balduzzi (tel. 035 217522).




Rifiuti: in casa pattumiere più leggere, ma aumenta l’immondizia gettata nei campi

rifiuti-campiNegli ultimi dieci anni le famiglie bergamasche hanno tagliato i rifiuti: quasi 62 chili in meno pro capite all’anno nel capoluogo di provincia e circa 37 chili in meno a livello provinciale. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti Bergamo su dati Arpa in occasione dell’apertura della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti. “La maggiore attenzione agli aspetti ambientali e il lavoro di sensibilizzazione dei cittadini – rileva Coldiretti Bergamo – hanno portato risultati interessanti. Significativa è la realtà di Bergamo città dove ogni singolo abitante nel corso degli anni ha alleggerito progressivamente la propria pattumiera, che è passata dai 587 chili del 2006 ai 525 chili a fine 2015, mentre la raccolta differenziata dal 43,7% è arrivata al 65,5%.” Buona anche la situazione a livello provinciale, dove mediamente ogni cittadino, nel giro di dieci anni, ha ridotto di circa 37 chili la produzione di rifiuti che è passata dai 459,9 kg del 2006 ai 422,7 del 2016 con la raccolta differenziata che è passata dal 50,1% al 61,3%.

rifiutiA livello lombardo la produzione di scarti urbani per singolo abitante è passata dai 518 chili del 2006 a meno di 458 a fine 2015, mentre la raccolta differenziata è passata dal 43,9 al 59%. “Anche le imprese agricole hanno fatto la loro parte – prosegue Coldiretti Bergamo – e negli ultimi anni hanno raggiunto livelli molto alti di riutilizzo degli scarti: dal riciclo della carta e degli imballaggi a quello delle manichette di plastica per l’irrigazione, dalla concimazione naturale con gli effluenti da allevamento fino alla produzione di compost per i terreni con gli sfalci verdi”. Sul tema rifiuti però non si registrano solo passi avanti e l’atteggiamento dei cittadini non è sempre virtuoso. “Secondo le segnalazioni pervenute presso i nostri uffici – sottolinea Coldiretti Bergamo – sono molte le aziende agricole che devono intervenire per ripulire strade di campagna, fossati e campi da immondizia abbandonata, una situazione che evidenzia la necessità di proseguire nell’opera di informazione e formazione a tutti i livelli, a partire dalle scuole fino alle imprese e ai cittadini, sulla eccessiva  quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente ma anche di raccoglierli in modo corretto e differenziato”.

 

 




Un’azienda agricola di Fontanella in finale al premio Oscar Green

La Bergamasca è sempre più terra di giovani imprenditori che scelgono di sviluppare la propria attività avendo come punto di riferimento il cibo. Secondo un’analisi di Coldiretti Bergamo su dati Camera di Commercio di Milano, delle 1.269 aziende under 35 nate a livello provinciale nei primi nove mesi del 2016 (con un saldo positivo di 680 tra cessazioni e nuove aperture), 162 sono quelle che riguardano i settori dell’agricoltura e della ristorazione, con un’incidenza di quasi il 13% sul totale. Le imprese giovani nate nel solo settore agricolo sono 82. “E’ una tendenza significativa – sottolinea Coldiretti Bergamo –  che rispecchia il dinamismo e la capacità di fare impresa delle nuove generazioni. Tanti giovani che dimostrano di essere tutt’altro che “bamboccioni” e con il loro impegno e la loro preparazione stanno dimostrando di essere in grado di costruire il futuro del nostro Paese”. Nel panorama regionale sono oltre 12.500 le nuove imprese condotte da under 35 nate nei primi nove mesi di quest’anno (con un saldo positivo di 7.000 fra nate e cessate) e sono 1.300 quelle che riguardano i settori dell’agricoltura e della ristorazione, con un’incidenza di circa il 10% sul totale. A livello nazionale invece salgono a quasi 600mila le imprese italiane condotte da under 35 con un saldo positivo record di 50mila rispetto all’inizio dell’anno, tra nuove iscrizioni e chiusure, con l’Italia che si colloca così ai vertici dell’Unione Europea in termini di numero di giovani imprenditori. La presenza dei giovani si concentra nelle piccole medie imprese (pmi) che peraltro rappresentano il 99,9% del totale delle imprese in Italia e il 99,8% del totale delle imprese nell’Unione Europea. In Italia i giovani i sotto i 40 anni ne guidano 1.155.000 imprese, il maggior numero in Europa davanti al Regno Unito con 990.100, alla Polonia (988.200), la Romania (902.200), la Spagna (691.100), la Francia (568.900) e la Germania (511.400) su un totale di 24.889.700 presenti nell’Unione Europea per una incidenza del 30%. In Italia dunque i giovani alla guida di imprese sono il doppio che in Germania. “La lettura che diamo allo scenario che si è delineato – afferma Coldiretti Bergamo – è che se diamo ai giovani gli strumenti necessari,  sono in grado di  mettere a frutto le loro competenze e la loro creatività, magari partendo da nicchie di mercato ancora inesplorate oppure dando continuità alla tradizione inserendo però elementi di forte innovazione”. Un po’ come ha fatto Elena Lazzarini, imprenditrice agricola di Fontanella, che con il suo smartphone dirige e controlla on line la sua stalla di mucche e asinelli, un’innovazione che ieri le ha dato la possibilità di essere uno dei finalisti a livello nazionale del premio Oscar Green.

La stalla on line di Elena Lazzarini

Elena Lazzarini
Elena Lazzarini

Elena alleva vacche piemontesi, asini e coltiva cereali. Distese sterminate di campi e grossi animali in stalla non le fanno paura. Gestisce tutto lei da sola. Quando il padre è morto Elena ha ripensato l’azienda sulle “sue corde” da allevamento intensivo di 600 bovini l’anno a produzione di nicchia e di qualità. La sua attività non conosce tregua, di giorno e di notte. Ma per rendere tutto possibile ha dovuto assumere in azienda il più efficiente dei collaboratori: la massima tecnologia. Dalla stalla ai campi, è sempre collegata con il proprio computer o smartphone. “Mi addormento con il computer sulla pancia – dice Elena – e il mio telefono non conosce il comando silenzioso”. E’ partita dai pannelli solari sulla stalla e poi ha attivato un sistema di videocontrollo, di allarmi e di comunicazione, unico nel suo genere. Ovunque si trovi Elena ha la visione totale della sua azienda in ogni suo reparto. L’irrigazione dei campi è controllata in remoto, mentre in stalla avviene dell’incredibile. Quando una vacca sta per partorire, un dispositivo che rileva i movimenti della coda tipici di quel momento lancia un allarme al cellulare di Elena. Lei si collega alle sue videocamere, in remoto le punta sull’animale e controlla che non si tratti di falso allarme. Se il segnale è confermato, ovunque lei si trovi e qualunque sia l’orario, Elena non ha alternative: molla tutto e corre dalle sue vacche.

 

 




Giornata della legalità, l’Ascom incontra gli studenti

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Per analizzare e denunciare l’entità e le conseguenze dei fenomeni criminali sull’economia reale e sulle imprese, Confcommercio organizza il 22 novembre la Giornata nazionale “Legalità, mi piace!”.

L’iniziativa promuove e rafforza, come testimonia la storia di Confcommercio, la cultura della legalità che è un prerequisito fondamentale per la crescita e lo sviluppo. A livello nazionale, a Roma nella sede di Confcommercio, la giornata prevede gli interventi, tra gli altri, del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, del presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, del direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini, del presidente della Commissione Parlamentare Anticontraffazione Mario Catania, del presidente III sezione del Tribunale di Roma Guglielmo Muntoni e del comandante generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi.

Ascom Confcommercio Bergamo aderisce alla manifestazione nazionale e propone una giornata che vede la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo e il “Centro di Promozione della Legalità: Bergamo”.

L’appuntamento è alle ore 10 nell’auditorium dell’Istituto Natta di via Europa 15 a Bergamo. Si apre con i saluti istituzionali di Paolo Malvestiti, presidente Ascom Confcommercio Bergamo, Patrizia Graziani, dirigente Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo e Maria Amodeo, dirigente scolastico I.S.I.S Giulio Natta. A cui segue l’intervento del colonnello Vincenzo Tomei, comandante della Guardia di Finanza di Bergamo. L’incontro si chiude con la presentazione da parte del direttore di Ascom Confcommercio Bergamo, Oscar Fusini, di un’analisi economica del fenomeno e di un’indagine, svolta in collaborazione con GfK Eurisko, che analizza come sono cambiati i fenomeni criminali negli ultimi anni. Coordina la giornata Andrea Valesini, caporedattore de L’Eco di Bergamo.

Nel pomeriggio nella sede cittadina di Ascom si riunisce il Consiglio direttivo dell’Associazione, per analizzare i risultati dall’indagine di Confcommercio.

  • Legalità mi piace! 2016




Pubblici esercizi e musica d’ambiente, nuovi parametri per il pagamento della Siae




Artigiani al voto, parte da Albino l’iter per i rinnovi elettorali

Gli imprenditori associati a Confartigianato Imprese Bergamo sono chiamati alle urne per il rinnovo dei vertici. Comincia infatti lunedì 21 novembre, alle 20.30, con l’assemblea della delegazione di Albino (in via Mazzini 202/204) l’iter elettorale che porterà al rinnovo delle cariche sociali dell’Organizzazione di via Torretta per il quadriennio 2017-2020 e culminerà in primavera con l’elezione del nuovo presidente, chiamato a succedere ad Angelo Carrara giunto al termine del secondo mandato. Fino al 10 febbraio, nelle 22 delegazioni territoriali saranno convocate le Assemblee di delegazione dove gli associati delle aree geografiche di riferimento eleggeranno i rispettivi consiglieri. Gli eletti entreranno a far parte dei Consigli di Polo che, dal 13 al 29 marzo, eleggeranno i rappresentanti, i vice rappresentanti e i delegati degli otto poli territoriali (Albino, Bergamo, Calusco d’Adda, Clusone, Grumello del Monte, Romano di Lombardia, Treviglio e Zogno). Inoltre, dal 20 febbraio al 6 marzo, anche le otto Aree di Mestiere rinnoveranno i rispettivi rappresentanti, vice rappresentanti e delegati: le imprese sono suddivise in Alimentari, Benessere, Costruzioni, Immagine-Arte-Comunicazione, Impiantistica, Produzione e Subfornitura, Servizi, e Trasporto.

Il calendario completo dei rinnovi è pubblicato sul sito di Confartigianato Imprese Bergamo www.confartigianatobergamo.it e sullo speciale Bergamo Artigiana Flash che gli associati hanno ricevuto nei giorni scorsi. I rappresentanti di Polo e di Area entreranno a far parte del nuovo Consiglio Direttivo, che in primavera 2017 verrà ratificato dall’Assemblea dei soci e che dovrà infine eleggere il presidente, il vicepresidente vicario e il nuovo Comitato di presidenza. Per maggiori informazioni: ufficio Territorio (tel. 035.274.317).