“I princìpi italiani di valutazione”, convegno dei commercialisti

L’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Bergamo, l’Ordine degli Ingegneri di Bergamo e la Consulta provinciale dei liberi professionisti organizzano, martedì 15 novembre, dalle 14.30 alle 18.30, al Centro Congressi di viale Papa Giovanni XXIII a Bergamo, un convegno sui princìpi italiani di valutazione. Tali princìpi, elaborati dall’Organismo Italiano di Valutazione, si pongono come linea guida metodologica per coloro i quali si occupano professionalmente di valutazioni, perizie ed elaborazione di pareri, intendendo allo stesso tempo divenire un riferimento per lo sviluppo di tale tematica, anche a livello internazionale. Dopo la fase introduttiva di Alberto Carrara e di Emilio Riva, il convegno si aprirà con l’intervento di Maurizio Bini, docente di Finanza aziendale all’Università Bocconi di Milano, il quale illustrerà il tema della valutazione aziendale alla luce dei nuovi princìpi italiani di valutazione. Seguiranno gli interventi di Simona Bonomelli sull’applicazione di tali princìpi alle operazioni straordinarie, di Ippolita Chiarolini, che approfondirà il tema della valutazione immobiliare, e si concluderà con il contributo di Carlo Allevi, con un contributo sull’applicazione dei PIV alle imprese innovative.




Effetto passerella, gli stranieri comprano casa sul lago d’Iseo

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La presentazione del Listino dei Prezzi degli Immobili di Bergamo e provincia, nella sede dell’Ascom

I prezzi calano ancora ma la domanda è vivace, il che fa presupporre un attestamento dei valori. È il dato che sottolineano gli agenti immobiliari della Fimaa-Ascom di Bergamo nel presentare la 22° edizione del “Listino dei prezzi degli immobili di Bergamo e provincia”, edito da La Rassegna e in edicola da oggi.

«È vero – rileva il vicepresidente Oscar Caironi, che ha coordinato la squadra di colleghi che ha raccolti i dati per tutta la provincia – le quotazioni sono ancora in leggera diminuzione, ma a confortarci è l’importante aumento delle transazioni, salite del 23% nel secondo trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2015, accompagnate da un incremento del 25% dei mutui, che probabilmente non saranno solo surroghe. Significa che siamo di fronte ad un mercato effervescente».

Le richieste sono ben chiare. «È aumentata la domanda di metrature piuttosto ampie, tri-quadrilocali con cucina abitabile, mentre sono fermi bilocali piccoli e monolocali, i classici immobili da investimento – rileva Caironi -. Sono perciò le famiglie a cercare casa e la vogliono efficiente dal punto di vista energetico. Oggi immobili degli anni Novanta non si vendono, chi acquista vuole strutture con parametri già pronti per il futuro».

Il mercato rileva anche un effetto Floating Piers che sta portando gli immobili all’attenzione di acquirenti internazionali. Sono infatti in forte crescita le vendite agli stranieri sulla sponda bergamasca del Sebino.«Nel 2016 si sono registrate 30 transazioni a fronte delle 10 dell’anno precedente – illustra Caironi -. I valori assoluti sono ancora contenuti, ma l’incremento altissimo, del 200%, è comunque il segnale di una tendenza molto significativa». Complice la comodità dell’aeroporto, hanno scelto di prendere casa in riva al lago d’Iseo soprattutto Inglesi, Olandesi, Tedeschi e Scandinavi. E il fenomeno sta contagiando anche la Valle Seriana. «Anche da questa zona ci arrivano segnalazioni di richieste da parte di stranieri, in larga parte Scandinavi», aggiunge Caironi.

Meno ottimistiche le prospettive sul versante degli affitti. «Lo scorso anno i prezzi hanno toccato il fondo – sottolinea Antonello Pagani, direttore di Appe Confedilizia Bergamo, l’associazione dei proprietari immobili -, non si poteva che risalire. La crescita del 2-3% dei canoni è da leggere perciò come la fine di una discesa drammatica. L’aumento si è verificato sulle nuove locazioni, mentre c’è stata stabilità sui rinnovi». Confermando le indicazioni degli agenti immobiliari, «sul fronte degli investimenti non si muove nulla – dice Pagani -, la tassazione eccessiva sulle abitazioni diverse dalla prima casa fa sì che oggi si cerchi più che altro di liberarsi del bene casa, sentito come un macigno». Unico indicatore positivo la diminuzione della morosità, con il calo negli ultimi due trimestri delle azioni legali portate a termine.

IL LISTINO

listino-prezzi-immobili-2016-copertina-ritLa 22esima edizione del “Listino dei prezzi degli immobili di Bergamo e provincia” contiene i dati aggiornati a settembre 2016. Stampato in 8mila copie, offre un quadro completo sull’andamento del mercato, dando tutte le quotazioni per la compravendita e la locazione di appartamenti, box, uffici, negozi e capannoni della città e dell’intera provincia. La nuova edizione contiene le rilevazioni di tutti i paesi della Bergamasca. Le quotazioni in città sono suddivise per ogni via e quartiere, con 37 zone di rilevazione e relative mappe.

La pubblicazione è curata dai mediatori immobiliari di Fimaa-Ascom, con la collaborazione di Adiconsum, Appe, Collegio dei geometri e geometri laureati di Bergamo e Collegio Notarile di Bergamo; e con il patrocinio di Provincia di Bergamo, Comune di Bergamo, Camera di Commercio di Bergamo, Università degli Studi di Bergamo. I dati raccolti per il bollettino sono aggiornati a settembre 2016

Oltre ai dati, esposti in maniera semplice e di chiara, chi è interessato a vendere, acquistare o affittare un immobile può trovare informazioni e approfondimenti su come affrontare al meglio la compravendita. A cura dell’Adiconsum si trova infatti una “Guida alle compravendite immobiliari e al comprare casa”, mentre il Collegio dei geometri e geometri laureati di Bergamo illustra il tema della superficie commerciale e dei coefficienti per la valutazione, il Collegio Notarile di Bergamo chiarisce le imposte sull’acquisto della casa e il Comitato scientifico del Listino dei prezzi degli immobili offre un repertorio degli usi usi e delle le consuetudini nelle compravendite immobiliari e uno spaccato sugli ultimi dieci anni di quotazioni a Bergamo.

La pubblicazione è in vendita al costo di 18 euro.

I DATI

Compravendita: prezzi in calo in città e in provincia

A Bergamo, le quotazioni sono in discesa del -2,8% (con punte del -3% in periferia) con l’eccezione di alcuni prezzi stabili per gli immobili delle aree prestigiose di Città Alta e del centralissimo di pregio. In calo i valori del centrale, dei borghi e del semicentrale, dove però non mancano valori stabili per gli immobili di qualità. Continua il calo dei prezzi delle abitazioni in periferia, pur a tassi inferiori rispetto agli anni scorsi. Gli immobili nuovi evidenziano maggiore tenuta dei prezzi rispetto alle altre categorie. Più vistosa la diminuzione degli immobili più vecchi e da ristrutturare, per cui è crollata la domanda, soprattutto da parte di cittadini stranieri

I prezzi più alti si riscontrano in città alta e sui colli (5.800/5000 euro al mq).

In provincia, i prezzi diminuiscono del 4,4% (con punte del -4,6% nei centri minori). Tengono le quotazioni del segmento del nuovo e dell’offerta di qualità. In calo la domanda a scopo abitativo, alimentata solo dalle richieste di prima casa e di sostituzione improrogabile. In generale, l’atteggiamento delle famiglie verso la sostituzione è di selezione e di attesa. Resta bloccata la domanda a scopo di investimento, travolta dall’inasprimento fiscale.

In provincia gli immobili più costosi si trovano nel centro di Treviglio, Lovere e Sarnico (2.700 euro al mq); seguono Foppolo (2.500 euro al mq), Clusone centro (2.300 euro al mq) e Castione della Presolana e Dorga (2.100 euro al mq).

Le richieste

Continua la domanda di tri/quadro locali nelle zone centrali di pregio o nei borghi storici della città e della provincia, dove si cercano appartamenti di qualità dai 100 al 125 mq con ingresso indipendente e giardino privato o sui piani alti, con terrazzi e balconi e vicini ai servizi. La disponibilità di spesa si aggira sui 180mila euro. Scende invece la richiesta di trilocali in zona periferica e hinterland, i mono e i bilocali di periferia, i bilo-trilocali usati e solitamente richiesti da famiglie extracomunitarie e i bilo-trilocali nuovi per investitori. Resta stabile invece la richiesta di quadrilocali di grande qualità posti nelle zone centralissimo e nel centrale di pregio.

Affitti: canoni in aumento in città. Prezzi e mercato in discesa in provincia

Dopo una discesa durata oltre sei anni e due anni di stasi i canoni tornano a crescere in città, con valori che oscillano tra il 2% e il 3%. I prezzi degli affitti sono stabili nei principali paesi della provincia, con una riduzione media dell’1%.

La domanda di immobili in affitto tiene in alcune aree della città, sostenuta dalle necessità crescenti di trasferimento legati allo studio e al lavoro. In controtendenza invece il mercato in provincia, dove il turistico fatica per ragioni economiche. Resta prioritaria per i proprietari l’esigenza di selezionare conduttori affidabili e solvibili, anche riconoscendo sconti sul canone. D’altra parte, l’accresciuta pressione fiscale, spinge nel mettere a reddito gli immobili invenduti.

In città il canone mensile più elevato si trova in Città alta e nel centralissimo (650 euro al mese).

Box: transazioni basse e quotazioni in diminuzione

I dati evidenziano un rallentamento del mercato e un’ulteriore diminuzione dei prezzi, che sembrano avviarsi verso una stabilizzazione. Il prezzo di compravendita è sceso del 3,5%. Il prezzo medio più alto per un box a Bergamo è in Città alta (80mila euro), mentre in provincia costa 23mila euro nelle zone di Lovere centro (escluso il lungolago) e a 22.500 euro a Sarnico e Clusone.

In diminuzione i valori degli affitti dei box che, per effetto della crisi, per molti resta un lusso anche a fronte di un parco auto che sta invecchiando. Il canone di locazione è sceso del 4,5%.

Negozi: in crescita la desertificazione

Sono diminuiti del 3% i prezzi di compravendita in città e del 4,2% in provincia. In calo anche il canone di locazione, in città del 2,5% e in provincia del 4%. Dopo due anni di aspettative di ripresa con riduzioni meno marcate, tornano a registrarsi cospicue riduzioni dei prezzi e richieste di rinegoziazioni dei canoni.

Il mercato resta, comunque, movimentato dalla domanda per negozi nuovi e di pregio commerciale (localizzati nelle aree primarie sempre più ristrette del centro storico e nei centri commerciali) e dalle ubicazioni di elevata visibilità poste sulle arterie principali. Sempre in crescita la desertificazione commerciale nelle zone malservite per mobilità e parcheggi, le ubicazioni secondarie scontano anche la riduzione della domanda per attività etniche.

Anche il mercato delle locazioni segna il passo soprattutto per le piccole attività marginali. Si consolida il segno meno anche nei canoni di locazione, con cali evidenti soprattutto in provincia ed in periferia della città.

Tornano a crescere i tempi di vendita (sopra l’anno 13 mesi) e di locazione (9 mesi) e lo sconto medio praticato raggiunge punte del 20%.

Uffici: giù transazioni, prezzi e canoni

Per il mercato direzionale, l’anno appena trascorso conferma e amplifica la tendenza degli ultimi anni con riduzioni che restano marcate. La domanda si è mantenuta esile a fronte di un’offerta di spazi crescenti che non riesce ad essere collocata sul mercato. Si consolida ormai da otto anni il calo dei prezzi di compravendita, che prosegue più marcato in provincia rispetto alla città, soprattutto nelle aree del territorio a forte vocazione industriale. Insignificanti le transazioni in un mercato che resta fermo.

Calano i canoni di locazione soprattutto in provincia. Anche in città l’eccesso di offerta si traduce in una diminuzione dei canoni che avevano raggiunto livelli molto elevati. La bassa qualità degli immobili offerti in locazione riduce l’appetibilità per il trasferimento di imprese e professionisti.

Il mercato regge per l’offerta di uffici di alta qualità, che resta molto ambita da imprese desiderose di una nuova localizzazione. Si tratta però di una domanda limitata e molto selettiva. La domanda di uffici resta comunque molto rarefatta. I tempi medi di vendita e di locazione superano l’anno mentre lo sconto sul prezzo richiesto risulta significativo e arriva a toccare il 20%.

In prezzi in città sono calati del 3,2% e in provincia del 3,6%; mentre le locazioni in città sono scese del 4% e in provincia del 4,5%.

Capannoni: il mercato resta fermo

Il mercato degli immobili industriali continua ad essere fermo. La domanda si conferma debole e l’offerta eccede e non risponde alle reale esigenze del mercato.

Da sei anni si registra ormai una diminuzione dei prezzi e degli affitti. La riduzione è più marcata per i capannoni usati. Qualcosa si muove nel mercato delle strutture medio piccole, sotto i mille mq. Le medio grandi superfici non rispondono alle esigenze del mercato, così che le aziende preferiscono cercare terreni su cui edificare strutture adeguate alle loro esigenze: edifici alti 10-12 metri, costruiti secondo le regole antisismiche, con aree esterne per carico e scarico per la circolazione di autoarticolati. La nuova tendenza è la costruzione di capannoni in acciaio.

Le aree ambite che alimentano la domanda nel settore sono quelle prossime ai raccordi stradali, autostradali, all’aeroporto e le posizioni su strade di grande scorrimento.

I tempi medi di vendita e locazione restano molto lunghi (15 e 10 mesi) con sconti rispetto al prezzo richiesto che si conferma con punte al 25%. In prezzi di compravendita sono calati del 2,2% e i canoni di locazione del 3,5%.




Cereda (mobilieri): “Il Bonus Giovani va prorogato anche al 2017”

mobili - arredamento - repertorio salone mobile Milano (1)A novembre la Fiera di Bergamo si trasforma nella vetrina più importante ed elegante del territorio orobico per la filiera dell’arredamento. Dal 12 al 14 e dal 18 al 20 novembre al polo fieristico di via Lunga è di scena infatti la 14a edizione del Salone del Mobile di Bergamo. La manifestazione, in linea con le esigenze degli espositori, conferma i “due tempi” con pausa infrasettimanale, per consentire alle imprese di ottimizzare la propria operatività, a tutto vantaggio del pubblico. Grazie a un lavoro di restyling, rispetto alla passata edizione si è rinnovato più del 30% delle aziende, elevando ulteriormente in tale modo la qualità e la varietà espositiva. Ciò dimostra quanto il settore, dopo aver subito gli inevitabili contraccolpi della crisi economica, sia tornato molto dinamico, con la voglia di evidenziare più che mai la qualità e il design del prodotto “Made in Italy” apprezzato in tutto il mondo. Oltre un centinaio i brand rappresentati da mobilieri, produttori, designers, artigiani e studi di progettazione provenienti da cinque regioni, riuniti in un esclusivo e raffinato “show-room” di 13mila metri quadrati di superficie, facilmente raggiungibile con ogni mezzo. Tra gli stand che replicano gli interni di vere e proprie abitazioni, sono molti gli allestimenti fatti debuttare quest’anno dalle imprese, con diverse nuove linee prodotto per offrire al pubblico la più completa, variegata e aggiornata offerta del mercato. Per l’edizione 2016 Promoberg ha consolidato la sinergia con Federmobili, l’associazione nazionale di riferimento per i mobilieri, e con gli storici partner che la affiancano nell’attività fieristica. Ciò ha consentito di sviluppare la manifestazione nel modo più adeguato ai tempi. Tra le note positive per il pubblico del Salone, si evidenzia l’estensione per tutto il 2016 della detrazione del 50% per l’acquisto di mobili finalizzati all’arredo dell’immobile ristrutturato.

Lorenzo Cereda
Lorenzo Cereda

“Certo – abbozza Lorenzo Cereda – presidente del Gruppo Mobili e Arredamento di Ascom – abbiamo superato anni davvero difficili essendo il nostro comparto legato all’edilizia e all’andamento immobiliare, ma quest’anno il mercato della compravendita di alloggi è migliorato e, grazie al “bonus mobili”, abbiamo avuto ricadute positive. C’è anche il “bonus giovani”, fino a 16mila euro di agevolazioni per le coppie under 35, slegato da interventi edilizi, ma per il 2017 non è stato prorogato. Stiamo lavorando affinché venga inserito nella manovra ora in discussione”. Cereda invita poi i consumatori a stare attenti alle pubblicità ingannevoli che promettono sconti fino al 75%: “Spesso il prezzo è pura politica di marketing e non corrisponde alla qualità del prodotto”

L’appuntamento di Bergamo è noto per abbinare in modo originale ed elegante alla ricca parte espositiva numerose iniziative collaterali, tra performance live, show-cooking e sfilate di moda. Eventi studiati per coinvolgere il pubblico, vero protagonista della kermesse, e che rendono la visita al Salone una continua e piacevole scoperta. In tema di eventi, si rinnovano gli appuntamenti “golosi” del Salone grazie ad una nuova area lounge allestita nel Padiglione A. Domenica 20 novembre, sempre dalle 16, l’Accademia di make-up artist “Area Stile”, nota nel mondo dello spettacolo per i loro “backstage trucco e parrucco”, presenterà “Fashion Explosion”, performance che integra il lavoro degli stilisti alla creatività dei truccatori con la supervisione del direttore artistico Marco Lanfranchi e la project manager Valentina Rulli. Lo spettacolo è una rappresentazione in tempo reale di tutto quello che accade in un set fotografico. Professionisti affermati del settore dell’hairstyle e del makeup, reinterpretano 10 personaggi del mondo del cinema, della musica e delle favole in chiave moderna. Organizzazione Istituto di Moda Luisa Scivales in collaborazione con Fontana Contarini (per il trucco) e Saga Beauty (per il parrucco), sponsor del noto fashion blogger Andrea Ubbiali. Dopo il successo dello scorso anno, torna a grande richiesta – sabato 19 novembre, alle 18 – il mega aperitivo “Sapore…del Mobile”, durante il quale tutti espositori, in contemporanea, offriranno nei propri stand alcuni dei prodotti enogastronomici tipici della terra bergamasca, con vino rosso, salumi e formaggi.

 

 




Adapt e Università, convegno internazionale sul futuro del lavoro

Lavoro Jobs Act“Il futuro del lavoro: una questione di sostenibilità” è il tema della settima edizione del convegno internazionale organizzato dalla Scuola di Dottorato in Formazione della persona e mercato del lavoro, promossa dall’Università di Bergamo e da Adapt.

L’evento, patrocinato da Ascom Confcommercio Bergamo e sostenuto dall’Ente Bilaterale del Commercio e dei Servizi, si terrà l’11 e il 12 novembre nella sede dell’Università, in Sant’Agostino. È ormai indubbio che il futuro del lavoro sia al centro dell’attenzione politica, mediatica e accademica. Lo ha dimostrato la recente conferenza italiana di lancio delle iniziative programmate per ricevere riflessioni nazionali sul futuro del lavoro “Il lavoro nel futuro – Il contributo dell’Italia alla riflessione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Oil)” svoltasi lo scorso 12 ottobre a Montecitorio, cui hanno partecipato il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, i vertici delle Parti Sociali e diverse personalità del mondo istituzionale e accademico.

Tuttavia, molte sono le sfide che rimangono aperte e cui bisogna trovare soluzioni adeguate. Lo ha ricordato il direttore generale dell’Oil, Guy Ryder che, nel suo discorso, identificando proprio nella tecnologia, demografia, ambiente e globalizzazione, i quattro principali “drivers of change” dell’attuale fase di profonda trasformazione del mercato del lavoro, invita all’apertura, alla diversità e all’inclusione. È con questo spirito che la Scuola di Dottorato e Adapt analizzano già da tempo il tema del futuro del lavoro soffermandosi sui suoi fattori di cambiamento che, infatti, rappresentano l’angolazione del prossimo convegno internazionale. Grazie alla partecipazione di più di 70 relatori provenienti da più di 23 Paesi di tutto il mondo, il convegno affronterà, in un’ottica interdisciplinare e comparata, i seguenti macro-temi: progresso tecnologico e la digitalizzazione del lavoro; cambiamenti demografici; cambiamenti climatici, disastri naturali e vocazioni territoriali; ruolo delle competenze e dei mestieri nei mercati transizionali; geografia e lavoro in un mondo che cambia.

La partecipazione al convegno è libera e gratuita. Per registrarsi è sufficiente compilare il modulo online. Al pubblico interessato alle ricadute sul caso italiano segnaliamo la pre-conference “Nel cuore della nuova Grande Trasformazione – La sfida dei cambiamenti tecnologici, ambientali e demografici su scuola, ricerca, lavoro, impresa, territorio”. L’appuntamento è per il 10 novembre, dalle 9, in San’Agostino. Parteciperanno, tra gli altri, il rettore dell’Università di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini, Giuseppe Bertagna (Università di Bergamo), Michele Tiraboschi (Università di Modena e Reggio Emilia e coordinatore di Adapt), Delia Campanelli (Direttore Generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia). L’incontro si svolgerà in lingua italiana e rappresenta un’occasione per trattare, in workshop tematici animati da uomini e donne d’impresa e del sindacato, temi di particolare attualità e importanza come la ricerca nel settore privato, gli sviluppi di Industria 4.0 in termini di lavoro e relazioni industriali, il lavoro agile, l’impresa e la sostenibilità ambientale e il wellness at work.

 

 

 

Il futuro del lavoro: una-questione di sostenibilità – Il programma del convegno internazionale 




Conoscere e promuovere Donizetti, commercianti “a lezione” da Micheli

La tshirt Donizetti Pride in bella vista in un negozio di abbigliamento
La tshirt Donizetti Pride in bella vista in un negozio di abbigliamento

A Bergamo prosegue il contagio dell’orgoglio doniziettiano. Dopo la diffusione delle opere del compositore bergamasco sulla Corsarola, in Città alta, anche i commercianti e gli esercenti bergamaschi sono chiamati a diventare “casse di risonanza” per la promozione e la conoscenza della sua figura e delle iniziative che la riguardano.

In vista del nuovo festival Donizetti Opera, in programma dal 23 novembre al 4 dicembre prossimi, la Fondazione Donizetti, in collaborazione con il Comune, il Duc e l’Ascom, invita gli operatori del commercio, del turismo e dei servizi della città e di tutta la provincia al primo educational con il direttore artistico Francesco Micheli, che darà modo di ricevere gli strumenti di base per comunicare la vita e l’opera di Gaetano Donizetti a turisti e clienti.

Il direttore artistico della Fondazione Donizetti, Francesco Micheli
Il direttore artistico della Fondazione Donizetti, Francesco Micheli

L’appuntamento è lunedì 14 novembre nella sala Riccardi del Teatro Donizetti alle 19.30 per un aperitivo, seguito, alle 20.30, dall’incontro con il direttore artistico e la distribuzione di materiali promozionali.

«L’iniziativa – spiega Pietro Bresciani, responsabile marketing dell’Ascom – si inserisce nel percorso che vuole valorizzare sempre più Gaetano Donizetti e il legame con la sua città, fino a farlo diventare un vero e proprio brand, un elemento fortemente distintivo e caratterizzante. Negozi, bar, ristoranti e strutture ricettive possono diventare importanti canali di promozione in questo senso, ma oggi, onestamente, non c’è, non solo tra gli operatori ma tra i bergamaschi in generale, grande conoscenza del personaggio e delle sue opere. L’incontro con il direttore artistico Micheli vuole essere un primo passo per trasmettere ai chi è quotidianamente in contatto con clienti e turisti le inofrmazioni salienti e soprattutto lo stimolo ad appassionarsi al nostro compositore».

L’occasione, del resto, è significativa. «Siamo alla vigilia del nuovo festival Donizetti Opera – prosegue Bresciani – che porterà a Bergamo appassionati di opera da fuori provincia e anche dall’estero. Accoglierli e dare loro informazioni, dettagli e curiosità sul programma e sul musicista è senz’altro un bel biglietto da visita per le attività e la città».

All’incontro sono inviatati tutti i commercianti e gli esercenti di Bergamo e provincia. Nel corso della serata sarà possibile acquistare le tshirt Donizetti Pride per allestire le proprie vetrine. Tutti i partecipanti riceveranno inoltre un kit gratuito di materiali cartacei e una cartella di immagini ad alta risoluzione da stampare e incorniciare, con le quali potranno contribuire a diffondere lo spirito della “Donizetti Revolution”.

A questo indirizzo il link per iscriversi all’evento




Commercialisti, Simona Bonomelli nuovo presidente dell’Ordine

Simona Bonomelli
Simona Bonomelli

È Simona Bonomelli il nuovo presidente del Consiglio dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo. Bonomelli, eletta dopo due giorni di consultazioni elettorali, è diventata presidente con 328 voti (333 i votanti, 5 le schede tra bianche e nulle) e sarà in carica dal 1 gennaio prossimo fino al 31 dicembre 2020, succedendo ad Alberto Carrara, presidente per due mandati consecutivi. Bonomelli è nata a Bergamo nel 1972, dopo la maturità scientifica si è laureata in Economia e Commercio e dal 2000 esercita la professione di Commercialista. Eletta nel 2006 segretario dell’Ugdcec (Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti contabili di Bergamo), ha ricoperto dal 2007 al 2011 la carica di presidente, divenendo successivamente tesoriere nazionale. Nel 2013, è entrata a far parte dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo in qualità di consigliere e dal 2014 ha ricoperto l’incarico di segretario generale del Consiglio. «Sono molto orgogliosa ed emozionata: ci troviamo ad affrontare un momento particolare, con una crisi ancora profonda che ha messo in forte difficoltà il nostro territorio. Per questo, l’incarico che mi è stato affidato lo vivo, innanzitutto, come una grande responsabilità. Sono certa che tutti insieme riusciremo a lavorare tanto e bene – ha dichiarato Bonomelli -. E’ un risultato nel segno della continuità nel ruolo di rappresentanza dei dottori commercialisti e degli esperti contabili nel dibattito istituzionale e nell’impegno che da sempre contraddistingue la nostra categoria. Riusciremo ad affiancare imprese, enti e attività produttive, contribuendo alla ripresa economica della nostra provincia».

Alberto Carrara, presidente in carica fino alla fine del 2016, ha espresso «grande soddisfazione per la nomina a Presidente di una giovane e preparata collega che per tanti anni si è impegnata sia a livello sindacale che a livello Ordinistico a favore della categoria. Persona con la quale ho lavorato in armonia e proficuamente in questi anni in cui è stata all’interno del consiglio dell’Ordine e ha svolto il delicato ruolo di segretario generale». L’Assemblea degli iscritti all’Ordine ha eletto anche i 14 componenti del Consiglio: Alberto Carrara, Riccardo Trezzi, Andrea Cortinovis, Alessandro Testa, Aldo Cattaneo, Andrea Berizzi, Paolo Saita, Paolo Attilio Rossi, Simone Santicoli, Giorgio Berta, Francesco Fassi, Mario Papalia, Roberto Mazzoleni, Renato Tassetti. Le cariche saranno distribuite dalla presidente a gennaio nel primo consiglio del suo mandato. Durante le votazioni del 3 e 4 novembre 2016 sono stati eletti anche 5 membri del Collegio dei Revisori: Elena Rubini, con la carica di presidente, Alberto Bonalumi e Francesca Daminelli, membri effettivi, Emilio Flores e Gerardo Ferrari, come membri supplenti.

 

 




Lotta alla ludopatia, sindaci lombardi e Regione scrivono a Renzi

Putting Money Into  the Slots
Putting Money Into the Slots

“Potremmo ribattezzarlo il ‘fronte compatto’ dei sindaci della Lombardia. Uno schieramento coeso che, partendo dal milanese Beppe Sala e dal bergamasco Giorgio Gori, arriva al bresciano Emilio Del Bono e coinvolge tutti gli altri sindaci dei capoluogo di provincia della nostra regione”.  Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città metropolitana con delega alla ludopatia, parte da questa considerazione per annunciare che oggi ha provveduto a inviare una lettera, condivisa con tutti i sindaci delle maggiori città lombarde, al Presidente del
Consiglio, Matteo Renzi, nella quale “si esprime – spiega Viviana Beccalossi – la preoccupazione causata dall’orientamento che il Governo sembra voler prendere in tema di contrasto al gioco d’azzardo patologico”.  La lettera, oltre che da Viviana Beccalossi, è firmata da Giorgio Gori (sindaco di Bergamo), Emilio Del Bono (sindaco di Brescia), Carlo Lucini (sindaco di Como), Gianluca Galimberti (sindaco di Cremona), Virginio Brivio (sindaco di Lecco), Mattia Palazzi (sindaco di Mantova), Giuseppe Sala (sindaco di Milano), Roberto Scanagatti (sindaco di Monza), Massimo Depaoli (sindaco di Pavia), Alcide Molteni (sindaco di Sondrio), Davide Galimberti (sindaco di Varese).
“Carissimo Presidente, il tema della ludopatia e del contrasto al gioco d’azzardo patologico – si legge nell’attacco della missiva – e’ ormai da oltre tra anni al centro dell’azione di governo di Regione Lombardia e di moltissimi Comuni lombardi. Un’azione forte e condivisa che nasce dalla consapevolezza di come questa dipendenza sia una grave piaga sociale da contrastare sia in termini di prevenzione, che di cura e repressione”.
Poi l’affondo nel quale Viviana Beccalossi e i sindaci spiegano a Renzi come eventuali nuovi provvedimenti ipotizzati dal Governo potrebbero mettere a rischio tutto il buon lavoro fin qui svolto in Lombardia. “Infatti – si legge nella lettera – se da una parte appare lodevole il suo intento di eliminare, per esempio, le slot machine da bar e tabaccherie, dall’altra non possiamo sottacere che nelle ‘carte’ del Governo, che riguardano la revisione delle norme riguardanti il gioco d’azzardo, è previsto l’incremento di macchinette mangia soldi in altre tipologie di esercizi commerciali. Così come, sempre a titolo esemplificativo, è altrettanto chiaro che verrebbe a cadere ogni barriera sulla limitazione degli orari in cui è possibile giocare e ogni tipo di divieto riguardante le distanze minime tra il punto in cui verrebbe installata una slot machine e i cosiddetti luoghi sensibili (scuole, oratori, centri per anziani, ospedali)”. “Mi auguro – spiega Viviana Beccalossi – che il Presidente Renzi sappia cogliere il senso della nostra iniziativa e prenda in considerazione concretamente le istanze non solo di Regione Lombardia, ma di tutti i sindaci che quotidianamente vivono una piaga sociale che, di recente, don Antonio Mazzi non ha esitato a definire l’ eroina del terzo millennio”.

 

 

 




Bergamo, fino a sabato il concorso per diventare re e regine dello shopping

shopping-master«Cosa faresti con 2.000 euro a tua completa disposizione da spendere in una sola giornata?». Questa è la domanda che il Duc di Bergamo lancia ai cittadini nel presentare “Bergamo Shopping Master”, il concorso – che animerà lo shopping cittadino grazie all’adesione di 215 negozi del Centro, Città Alta, Borgo Palazzo e Borgo Santa Caterina – per eleggere il primo Re o Regina dello shopping bergamasco.

I negozi aderenti saranno riconoscibili grazie a due elementi distintivi in vetrina: la vetrofania ufficiale o la locandina che riporta tutti gli altri esercizi che aderiscono. Partecipare è semplicissimo: dal 5 al 12 novembre i clienti degli esercizi che partecipano all’iniziativa riceveranno una cartolina ogni 20 euro di spesa (fino a un massimo di 100 euro per singolo scontrino). Le cartoline, compilate con i propri dati, andranno imbucate nelle apposite urne per partecipare all’estrazione finale di “Bergamo Shopping Master”. In palio ci sono appunto 2.000 euro da spendere nell’arco di una sola giornata (dal 26 novembre al 3 dicembre) negli stessi negozi che aderiscono al concorso.

Ma non è tutto: oltre ad aggiudicarsi il montepremi, il fortunato “Shopping Master” potrà godere anche di una serie di esperienze uniche e servizi esclusivi per una vera giornata da sogno.

L’iniziativa è stata ideata dai commercianti e promossa dal Distretto Urbano del Commercio di Bergamo in collaborazione con il Comune. Tra gli obiettivi vivacizzare il tessuto commerciale del Distretto attraverso iniziative nuove, attrattive e coinvolgenti; aggregare i commercianti all’interno di progetti condivisi; sviluppare sinergie strategiche tra il commercio cittadino e le istituzioni, gli enti, le organizzazioni e le aziende bergamasche; incentivare gli acquisti attraverso benefici diretti per i clienti e iniziare un percorso virtuoso che si sviluppi sul medio/lungo periodo.

Allora, chi sarà il fortunato “Shopping Master” della città? Il trono è vacante: Bergamo è in cerca del suo Re dello Shopping!

>>Ecco tutti i negozi che partecipano




A Torre Boldone sbarca il “villaggio artigiano”

sede-associazione-artigiani-ritIl Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Bergamo sarà tra i protagonisti, domenica 6 novembre, della Festa Patronale di San Martino a Torre Boldone. Per tutta la giornata, nel piazzale del mercato, il gruppo presieduto da Diego Armellini allestirà un «villaggio artigiano» dove i bambini saranno coinvolti in una serie di laboratori manuali ispirati alle differenti professioni artigiane. Guidati dalle mani esperte dei giovani artigiani volontari, i piccoli potranno così divertirsi cimentandosi in numerose attività, tra cui quelle di pasticceria, acconciatura, muratura, tinteggiatura, falegnameria, impiantistica e stampa 3D dando sfogo alla loro creatività. L’iniziativa rientra tra le attività legate ad «ARTILaB», l’innovativa bottega-laboratorio che il Movimento ha creato in via Borgo Palazzo 93, riqualificando uno spazio commerciale sfitto. Grazie alla collaborazione con gli artigiani di REB (Rete Imprese Bergamo), verrà inoltre realizzata una casetta in legno, composta da due cubi tra loro collegati, che verrà poi tinteggiata e decorata. Al termine della giornata, il manufatto sarà donato al comitato organizzatore della festa che, a sua volta, lo regalerà a un ente benefico del paese in occasione della festa di Santa Lucia. Al «villaggio artigiano» saranno presenti anche i volontari dell’Associazione Italiana Persone Down (AIPD), per raccogliere fondi e promuovere il calendario della solidarietà «Tu come mi vedi», con protagonisti i ragazzi diversamente abili fotografati nelle botteghe dei giovani imprenditori artigiani. La partecipazione ai laboratori è gratuita e le iscrizioni si ricevono direttamente sul posto.




Auto, ad ottobre crescita dimezzata. E la legge di Stabilità scontenta i rivenditori

mercato-autoA ottobre la Motorizzazione ha immatricolato 146.632 autovetture, con una variazione di +9,75% rispetto a ottobre 2015, durante il quale ne furono immatricolate 133.610 (nel mese di settembre 2016 sono state invece immatricolate 154.200 autovetture, con una variazione di +17,87% rispetto a settembre 2015).

Sempre ad ottobre sono stati registrati 409.556 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -5,48% rispetto a ottobre 2015, durante il quale ne furono registrati 433.280 (nel mese di settembre 2016 sono stati invece registrati 392.072 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +1,48% rispetto a settembre 2015, durante il quale ne furono registrati 386.347).

A ottobre il volume globale delle vendite (556.188 autovetture) ha dunque interessato per il 26,36% auto nuove e per il 73,64% auto usate. Nel periodo gennaio-ottobre 2016 la Motorizzazione ha in totale immatricolato 1.553.394 autovetture, con una variazione di +16,72% rispetto al periodo gennaio-ottobre 2015, durante il quale ne furono immatricolate 1.330.885. Nello stesso periodo di gennaio-ottobre 2016 sono stati registrati 3.912.170 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +4,5% rispetto a gennaio-ottobre 2015, durante il quale ne furono registrati 3.743.771.

«Il superammortamento – afferma Massimo Nordio, presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilitiche estere, commentando i dati del mercato auto di ottobre – ha dimostrato di funzionare soprattutto nella direzione di accelerare la velocità di smaltimento del parco anziano, pertanto avrebbe dovuto essere confermato in forma strutturale per tutte le auto aziendali e non solo per quelle strumentali».

Tra i veicoli attualmente esclusi dalla proroga, il comparto delle vetture acquistate dai liberi professionisti e dalle ditte individuali solo nel 2015 ha rappresentato circa 160.000 immatricolazioni, il 10% del totale immatricolato nell’anno, a cui si devono aggiungere tutte le auto acquistate dalle società e date in uso promiscuo ai dipendenti, anch’esse escluse dal provvedimento. «Giova, inoltre, ricordare – continua Nordio – che la mancata conferma del superammortamento sulle auto aziendali sta determinando un aumento della domanda nella parte finale dell’anno, con un prevedibile calo sui primi mesi del 2017». «L’Unrae – prosegue Nordio – apprezza che nell’attuale testo del DdL sul Bilancio 2017 siano previsti la proroga della “Nuova Sabatini” e l’aumento delle soglie di deducibilità di talune categorie di auto aziendali, ma deve sottolineare la necessità che venga rivista la modulazione del superammortamento estendendolo a tutte le auto aziendali, visti i positivi risultati ottenuti nel 2016». «Guardando alla fine dell’anno – conclude Nordio – si irrobustisce la nostra previsione già formulata a luglio di un mercato decisamente positivo a 1.850.000 immatricolazioni, di poco al di sopra del 17%. Per il prossimo anno le immatricolazioni di autovetture dovrebbero stabilizzarsi su una crescita del 5,4%, a 1.945.000 unità».

Il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi sottolinea, invece, la flessione di ottobre che, di fatto, «ha consuntivato un dimezzamento della crescita media italiana registrata da gennaio a settembre. Questo è dovuto anche a quello che abbiamo ribattezzato “effetto referendum” – spiega -. Facendo un sondaggio sulla nostra clientela, anche potenziale, pare, infatti, che da una larga fascia della popolazione e da molti media il quesito referendario venga vissuto come un sì o un no al governo Renzi. Per questo molti consumatori che temono cosa potrebbe accadere all’indomani del voto preferiscono rimandare l’acquisto, contribuendo a determinare una contrazione delle vendite. Riduzione sui privati, ossia sulle famiglie, bilanciata dalla crescita su aziende e noleggio che stanno approfittando del superammortamento del 140%». «In giro per il mondo – prosegue -, in ordine sparso, registriamo la contrazione del mercato Usa del -4,7% (risultato negativo per il terzo mese consecutivo) e il primo calo 2016 del mercato francese a -4,4%».

Federauto evidenzia che si entra nell’ultimo trimestre dell’anno con un risultato ancora positivo, seppur ridimensionato rispetto alla media dei primi 9 mesi, ben supportato da una vasta gamma di promozioni commerciali. Conclude Pavan Bernacchi: «Ad ottobre ha preso forma la Legge di Stabilità per il 2017, un appuntamento molto importante anche per la nostra filiera. Ad oggi, siamo molto scontenti perché nell’ambito di una manovra complessiva di circa 27 miliardi di euro ci si è ricordati degli autoveicoli solo per penalizzarli con la riduzione del superammortamento, a danno del mercato delle Partite Iva che sta rispondendo molto bene. Come abbiamo espresso al Ministro dello Sviluppo Economico Calenda, il nostro settore non ha attualmente bisogno di aiuti o incentivi ma di rivedere la fiscalità per i privati e per le aziende».