Terziario, Confcommercio sigla l’accordo sull’apprendistato di I e III livello

Enrico Betti
Enrico Betti

Il 19 ottobre scorso, Confcommercio ha firmato con Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e Uiltucs-UIL l’accordo sull’apprendistato nel Terziario sia per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore (art. 41, co. 2, lett. a, d.lgs. n. 81/2015 ) sia sull’apprendistato di alta formazione e ricerca (art. 41, co. 2, lett. c), d.lgs. n. 81/2015). “Si tratta di un accordo importante – annota Enrico Betti, responsabile delle Politiche del Lavoro di Ascom Confcommercio Bergamo e componente della Commissione Lavoro di Confcommercio Imprese per l’Italia – che ancora una volta conferma la rilevanza dei corpi intermedi nel mercato del lavoro avvicinando tra loro istituzioni, scuole e Imprese. Un metodo virtuoso che crea un contratto “cerniera” vantaggioso per tutti i soggetti coinvolti, ma sopratutto contribuisce a creare una figura professionale adeguata alle esigenze dell’impresa e all’effettivo fabbisogno del mercato del lavoro”.

L’accordo prevede quanto segue:

* Apprendistato di I livello per i giovani dal compimento dei 15 anni fino al compimento dei 25 anni

Per l’apprendistato di I livello, viene disciplinata la retribuzione delle ore svolte presso il datore, ferme restando le previsioni di legge per la formazione curriculare:

  • ore di formazione svolte presso l’istituzione formativa: nessuna retribuzione (ex art. 43, co. 7);
  • ore di formazione svolte presso il datore in base al piano curriculare: 10% della retribuzione dei lavoratori qualificati per la medesima figura professionale;
  • ore svolte presso il datore eccedenti quelle di formazione:
1° e 2° anno 50% dei qualificati
3° anno 65% dei qualificati
Eventuale 4° anno 70% dei qualificati

Inoltre, viene introdotta una misura incentivante per la prosecuzione del rapporto a tempo indeterminato, prevedendo in questo caso un sottoinquadramento del lavoratore di un livello per ulteriori 12 mesi. Ancora, viene disciplinata la possibilità di proseguire il rapporto in apprendistato professionalizzante per ottenere anche la qualifica contrattuale, nel rispetto delle durate massime previste dalla disciplina contrattuale per l’apprendistato professionalizzante. Detto in altri termini, la somma dei periodi in apprendistato di I livello e in apprendistato professionalizzante non può superare i 36 mesi ovvero i 42 e 48 per le specifiche qualifiche con durata fino a 5 anni, previste nell’accordo di riordino dell’apprendistato del 24 marzo 2012.

Apprendistato di III livello per i giovani tra i 18 anni ed i 29 anni in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore

Per l’apprendistato di III livello, la retribuzione è così stabilita:

  • ore di formazione svolte presso l’istituzione formativa: nessuna retribuzione (art. 43, co. 7);
  • ore di formazione svolte presso il datore in base al piano curriculare: 10% della retribuzione dei lavoratori qualificati per la medesima figura professionale;
  • ore svolte presso il datore eccedenti quelle di formazione:
    • prima metà del periodo: l’apprendista è sottoinquadrato di due livelli
    • seconda metà del periodo: l’apprendista è sottoinquadrato di un livello

 

 

 




LE ASSOCIAZIONI / «Ma servono risorse anche per la distribuzione del cibo donato»

banco-alimentareA distanza di un mese dall’entrata in vigore, la legge contro gli sprechi alimentari a Bergamo non ha avuto ancora effetti. L’impressione è che molti esercizi commerciali ancora non la conoscano. La legge favorisce e incentiva l’impegno delle imprese a ridurre lo spreco di prodotti alimentari ancora perfettamente consumabili, ma non più vendibili. Per ora però ognuno tende ancora a muoversi per conto proprio e secondo la propria sensibilità.

«Dal nostro punto di vista non abbiamo visto nessuna novità  – conferma Luca Perico, presidente del Banco di solidarietà di Bergamo -. Ne abbiamo parlato con le aziende con cui collaboriamo, qualcuno si sta interessando ma in generale c’è confusione».

«Noi già da un anno stiamo lavorando in questo senso in collaborazione con due Comuni – testimonia Agostina Andreini, responsabile qualità di Punto Ristorazione di Gorle –, recuperiamo il cibo che rimane al termine del servizio delle due mense scolastiche che gestiamo e ne curiamo la sicurezza alimentare: lo teniamo al caldo, poi lo abbattiamo e lo porzioniamo, quindi lo consegniamo al Comune che a sua volta lo fa avere a una casa famiglia per donne, in un caso, e a un ente di volontari che lavorano nel sociale nell’altro».

«Non vediamo effetti immediati, bisogna aspettare che entrino in vigore i decreti attuativi – spiega Marco Magnelli, direttore del Banco  alimentare della Lombardia –. Ma è aumentata la sensibilità, vediamo molti tavoli di discussione e molti Comuni che stanno pensando come premiare chi devolve alimentari invece che buttarli. Anche il Comune di Bergamo è molto attivo in questo senso. È un cambiamento culturale che sta venendo avanti».

Nella nostra regione ci sono 670mila indigenti, un numero in aumento rispetto all’anno scorso. Il banco alimentare lombardo distribuisce 17mila tonnellate di alimenti all’anno che vanno a 1.254 strutture caritatevoli e che aiutano 209.000 persone. Nella Bergamasca la raccolta è di 1.510.424 kg, coinvolge 28 punti vendita e va a beneficio di 137 strutture caritative, per un totale di 17.935 persone assistite.

Con la nuova legge e i tavoli di discussione al lavoro si calcola di raggiungere numeri ancora più grandi, ma molto dipenderà dai fondi messi a disposizione. Il testo approvato in Parlamento prevede, nel 2016, 2 milioni per il Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti. E un milione all’anno per i prossimi tre anni per far partire progetti innovativi volti a ridurre gli sprechi. «Il grande merito della nuova legge è di mettere a sistema e semplificare una serie di precedenti norme in tema fiscale ed igienico-sanitario, ma c’è una questione aperta – dice Magnelli -. Ci vogliono le risorse adeguate per le infrastrutture logistiche come i magazzini e le celle frigorifere dove conservare il cibo recuperato o il carburante per i furgoni da mandare in giro per la raccolta. Altrimenti il rischio è di aumentare il cibo in eccedenza, ma non riuscire poi a distribuirlo a chi ne ha bisogno».




Legge anti-sprechi, le istruzioni per i commercianti. E l’Ascom invita i Comuni a premiare i virtuosi

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È entrata in vigore lo scorso 14 settembre ed è stata accolta con favore dai commercianti, ma rimangono ancora dubbi su come funziona e come va applicata la legge “antisprechi” (Legge n. 166/2016).

Fipe chiarisce le novità. Gli operatori del settore alimentare possono cedere gratuitamente le eccedenze alimentari a enti pubblici e privati, onlus ecc, che possono ritirarle e destinarle in forma gratuita prioritariamente agli indigenti. Mentre le eccedenze non idonee al consumo umano possono essere cedute per l’alimentazione di animali o per autocompostaggio.

Dal punto di vista fiscale la cessione dei beni è esente da Iva. L’unico impegno, se la merce non è deperibile e ha un valore superiore ai 15mila euro, è di trasmettere entro la fine del mese una comunicazione telematica all’amministrazione finanziaria o alla guardia di finanza competente indicando  le donazioni effettuate. Non serve invece nessuna comunicazione se gli alimentari donati hanno un valore inferiore ai 15mila euro o sono facilmente deperibili. Per la maggior parte delle cessioni da parte di bar e ristoranti non è richiesta quindi nessuna comunicazione.

In tutti i casi, invece, per ogni cessione il commerciante  deve scrivere un ddt o un documento similare in cui sia indicato anche solo il peso della merce donata.

Intanto l’Ascom di Bergamo invita le amministrazioni a studiare premi e incentivi per i negozi alimentari e i ristoranti che donano derrate alimentari per fini di solidarietà. «Come associazione abbiamo sposato da subito gli obiettivi della legge. La lotta allo spreco è una azione positiva e va portata avanti – dice Giorgio Lazzari, responsabile delle Relazioni esterne dell’Ascom -. Il nostro gruppo alimentaristi è da sempre molto attento a questo tema. I comportamenti virtuosi sono sempre stati portati avanti. Va detto comunque che rispetto alle realtà più grandi della Gdo i negozi hanno poco spreco».

Per quanto riguarda i ristoranti, «l’introduzione della doggy bag è interessante e da promuovere perché permette al ristoratore di non sprecare il cibo e al contempo di dare un servizio aggiuntivo al cliente  – dice Lazzari -. In base alla legge, le Regioni possono stipulare accordi per dotare gli operatori della ristorazione di contenitori idonei all’asporto dei propri avanzi di cibo».

«L’elemento su cui bisognerà agire – afferma – è la premialità dei comportamenti virtuosi. La legge prevede che gli esercizi che limitano gli sprechi abbiano un vantaggio. Alcuni Comuni si sono già mossi per premiarli favorendoli sulla riduzione Tasi. Come associazione, insieme a Fipe, stiamo sollecitando le amministrazioni affinché mettano in atto i sistemi premianti previsti dalla legge, che possono essere la riduzione della tassa sui rifiuti, ma non solo».




Terziario, fisco meno pesante sui premi di produttività

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La firma dell’accordo. Da sinistra: Enrico Betti (Ascom Confcommercio), Alberto Citerio (Fisascat Cisl) e Mario Colleoni (Filcams Cgil)

Ascom Bergamo, Fipe e Federalberghi e le organizzazioni sindacali dei lavoratori Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs hanno raggiunto un’intesa quadro territoriale per la detassazione, che prevede premi di produttività per i lavoratori del terziario. Si tratta di un importante vantaggio fiscale per i lavoratori delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi, soprattutto per gli effetti che possono derivare dagli accordi sulla detassazione dei premi di produttività siglati per Bergamo e Provincia. L’intesa raggiunta dà la possibilità alle aziende aderenti a Confcommercio – che applicano integralmente il Contratto del terziario (distribuzione e servizi) e quello del Turismo (alberghi e pubblici esercizi) – di erogare ai propri dipendenti, con un reddito annuo non superiore ai 50.000 euro, premi di produttività, applicando un’aliquota agevolata che riduce il cuneo fiscale. Si tratta di un risparmio molto significativo: l’aliquota applicata sui premi di produttività passa dal 27% medio al 10% comprensivo delle varie addizionali fiscali.

“La detassazione dei premi di produttività, convertibile anche in servizi di welfare completamente detassati, è un importante passo in avanti della fiscalità a beneficio di imprese e lavoratori – dichiara Paolo Malvestiti, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo -. Questo accordo dimostra ancora una volta l’utilità dei corpi intermedi, come le organizzazioni sindacali più rappresentative sul territorio,che sono un ottimo collante tra Stato e imprese”. “Si tratta di un accordo necessario che riafferma e rafforza l’importanza e l’efficacia della contrattazione realizzata dalle Organizzazioni sindacali – dichiara Enrico Betti, responsabile area politiche del lavoro di Ascom Confcommercio Bergamo -. L’accordo coglie le opportunità offerte dalla legge di stabilità 2016, collegando le erogazioni premiali al raggiungimento di performance significative per l’azienda e introducendo la facoltà, per i collaboratori, di fruire degli incentivi sotto forma di prestazioni di welfare. In tal modo, nelle tasche dei lavoratori bergamaschi potranno rimanere circa due milioni di euro”.

“Con questi accordi- afferma  Mario Colleoni, segretario generale Filcams CGIL  – riusciamo a raggiungere numerosi lavoratori in settori  frammentati come quelli del commercio e del turismo. Il valore dell’intesa sta soprattutto nello spazio che viene dato alla contrattazione territoriale e dallo stimolo introdotto, finalizzato alla partecipazione di tutti alle scelte. Da non sottovalutare poi i vantaggi fiscali consequenziali all’accordo che potranno far aumentare il potere di acquisto dei lavoratori”. “Sono settori quelli del terziario del commercio e del turismo che producono la maggior parte della ricchezza del paese – dichiara Alberto Citerio, segretario generale Fisascat-CISL -. Queste intese riconoscono vantaggi economici per i lavoratori e premiano la produttività delle imprese. Vanno estese le previsioni di legge sulla detassazione di produttività per spingere la crescita e la creazione di posti di lavoro”. “E’ un’intesa nell’insegna della continuità di un percorso di relazioni sindacali sul territorio bergamasco importante – sostiene Maurizio Regazzoni, segretario generale Uiltucs-UIL –  e che consentirà di poter intraprendere un dialogo fra sindacato e imprese, in particolare quelle di piccole dimensioni che sono la stragrande maggioranza nei settori del turismo e del commercio da noi rappresentate, garantendo maggior salario ai lavoratori”.

 

 




Ristorazione 2.0, riflettori accesi su recensioni e prenotazione online

TripAdvisorIl ristorante del futuro? Sempre più smart e 2.0. La Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe) – associazione della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo che rappresenta oltre 360mila imprese per un milione circa di addetti e un valore aggiunto di oltre 38 miliardi di euro1 – ha discusso di recente, attraverso un confronto con TripAdvisor e TheFork, su come le nuove tecnologie e il potere della rete stiano modificando profondamente il mondo dei pubblici esercizi italiani. Una giornata di lavori, dal titolo “Il ristorante 2.0”, per presentare un focus della collana Le Bussole dedicato alle Prenotazioni on line al ristorante e per affrontare i temi della cultura digitale nelle imprese della ristorazione partendo proprio da prenotazioni e recensioni on line. Uno spunto significativo per illustrare il nuovo scenario della ristorazione italiana 2.0 e le azioni che il sistema associativo sta sviluppando per accompagnare le imprese al cambiamento. Il tema sarà al centro del roadshow dal titolo “Ristorante 2.0 – Prenotazioni e recensioni on line” promosso da Fipe, in collaborazione con le piattaforme informatiche The Fork e TripAdvisor, in programma a Milano, il 24 ottobre, alle 16, nella sede di Confcommercio in  Corso Venezia 47. L’evento si pone appunto l’obiettivo di presentare il ruolo delle recensioni e prenotazioni on line come leve di business e “facilitatori” per le imprese del settore. L’iscrizione è gratuita

Le tecnologie digitali hanno profondamente cambiato processi produttivi e catene del valore, ma anche comportamenti e abitudini dei consumatori. Una rivoluzione che ha generato importanti processi di disintermediazione con un forte impatto su alcune filiere produttive. Da questa premessa è nata l’esigenza da parte di Fipe di promuovere all’interno del mondo della ristorazione la cultura dell’innovazione digitale, con un duplice scopo: valutare l’onda del cambiamento nei rapporti con il consumatore e fornire alle imprese strumenti per migliorare gestione e performance aziendali. L’appuntamento romano appena concluso inaugura un roadshow che si terrà nei prossimi mesi in altre 9 città chiave italiane. Obiettivo: informare le imprese su cosa sta avvenendo nel settore della ristorazione in termini di innovazione tecnologica e formarle sull’utilizzo degli strumenti digitali perché creino valore per il proprio business. “L’innovazione, riprendendo le parole del Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, non è solo uno strumento ma una dimensione identitaria” dichiara il Presidente di Fipe Lino Enrico Stoppani. “La nostra attenzione al tema delle tecnologie digitali quali portatrici di innovazione nasce soprattutto per guidare le imprese nella comprensione delle novità digitali del settore e consentire loro di individuare le opportunità che questi strumenti possono fornire per le strategie aziendali”. Stoppani interviene inoltre sul delicato tema delle recensioni on line e della manipolazione talvolta tentata da alcuni utenti del web: “Fipe ha una posizione aperta e senza preconcetti, ma non per questo subalterna, nei confronti delle grandi piattaforme on line, e questa collaborazione con TheFork e TripAdvisor, referenti autorevoli e qualificati, lo testimonia ampiamente. In questi anni abbiamo denunciato tentativi di manipolazione e rischi senza sottovalutare le grandi potenzialità di questi strumenti per avvicinare imprese e consumatori e dare così un servizio migliore”.

“La nostra partnership con Fipe in essere già da due anni ha portato risultati importanti e concreti. La formazione e il coinvolgimento dei ristoratori hanno migliorato la loro conoscenza della gestione della reputazione on line dando più consapevolezza agli stessi sull’uso della piattaforma. Inoltre, accogliamo i feedback che riceviamo dall’associazione e li teniamo in considerazione quando sviluppiamo e miglioriamo il sito” commenta Helena Egan, Global Industry Relations Director di TripAdvisor. “Allo stesso tempo, registriamo anche un aumento del punteggio medio dei ristoranti italiani su TripAdvisor negli ultimi anni (da 3.97 su 5 nel 2013 a 4,03 su 5 nel 2015), che significa inoltre un miglioramento della qualità e del servizio dell’offerta ristorativa. Siamo entusiasti di dare il via al roadshow in alcune città chiave italiane, per rafforzare e ampliare ulteriormente la partnership e aiutare sempre più i soci di FIPE a promuoversi on line e migliorare così il loro business”. “Dal suo arrivo in Italia poco più di un anno fa, TheFork ha lavorato con Fipe nell’ottica di formare i ristoranti e fare cultura digitale nel settore per aumentarne la competitività a livello globale”  afferma Almir Ambeskovic, Country Manager TheFork Italia. “Dal lancio di TheFork abbiamo iniziato una collaborazione molto intensa con Fipe, che ha portato alla realizzazione di un focus dedicato alla prenotazione on line dei ristoranti e che nei prossimi mesi si articolerà in un roadshow sul territorio. L’obiettivo è formare gli esercenti sulla prenotazione on line e sui suoi vantaggi. L’e-booking della ristorazione, infatti, permette di generare ulteriore valore in un comparto che rappresenta un’eccellenza della nostra economia”.

 




Affitti brevi, anche gli agenti immobiliari contro i portali

Troppi portali online per gli affitti condivisi fanno business in modo illegale senza alcuna garanzia per i consumatori e a danno della collettività, aggirando i canali del mercato legittimati a farlo. Dopo Federalberghi, è la Fimaa, la Federazione italiana dei mediatori agenti d’affari, a puntare il dito contro le piattaforme per gli affitti a breve termine.

«La maggior parte degli annunci (70,2% secondo Federalberghi, che ha svolto un’indagine su Airbnb) si riferisce all’affitto breve di interi appartamenti in cui non abita nessuno – rileva la Fimaa -. E più della metà sono pubblicati da persone che amministrano più alloggi, contrariamente alla stessa filosofia di tali portali web basata sulla condivisione di piccoli spazi, per pochi giorni, insieme al proprietario dell’immobile».

Nel 2016 Federalberghi ha censito quasi 160mila interi appartamenti in cui non abita nessuno, pubblicizzati sui portali online e posti in affitto per periodi brevi. Considerato che nel 2015 l’Agenzia delle Entrate ha rilevato solo 101.058 abitazioni oggetto di contratti di locazione registrati (intero immobile) di durata inferiore a 1 anno (esclusi quelli di durata inferiore al mese) il dato desta preoccupazione. «Il dato – afferma il presidente nazionale della Fimaa Santino Taverna – è preoccupante perché l’offerta degli immobili su internet risulta concentrata soprattutto nelle grandi città italiane e nelle principali località turistiche del Bel Paese, laddove opera la maggior parte degli Operatori immobiliari associati Fimaa. La conseguenza – continua Taverna – è un mercato “inquinato” in cui si danneggiano, oltre gli imprenditori turistici, anche gli agenti immobiliari che operano in modo onesto, trasparente e secondo gli adempimenti di legge a tutela dei consumatori».

A tal proposito la Federazione ricorda che tutti i contratti aventi oggetto locazione di immobili (esclusi quelli la cui durata complessiva non superi i 30 giorni all’anno) devono essere obbligatoriamente registrati dal conduttore o dal proprietario, qualunque sia l’ammontare del canone pattuito, entro i 30 giorni successivi dalla data di stipula o dalla sua decorrenza (se anteriore). E che anche per gli affitti turistici di durata inferiore ai 30 giorni, la Polizia di Stato richiede la comunicazione attraverso l’apposita schedina per gli alloggiati. Questi oneri si applicano anche per i privati che locano direttamente l’immobile senza passare dall’agenzia immobiliare.

«La sharing economy rappresenta una grande opportunità per il mercato ed i proprietari in genere – spiega Taverna – ma a patto che le regole e le normative siano da tutti rispettate nell’interesse dei clienti-consumatori. Oramai troppo spesso assistiamo a controproducenti stimoli o a pericolosi inviti verso il “fai da te”. Ci sono persone e società che traggono enormi vantaggi economici senza fornire informazioni adeguate sia per la compravendita che per la locazione coinvolgendo proprietari, acquirenti, locatori e conduttori in pesanti responsabilità. Se a questo si aggiunge l’elusione fiscale che spesso ne consegue, allora sarà sempre più difficile restituire ossigeno e dignità ai professionisti di un comparto da anni in difficoltà. Gli operatori immobiliari hanno competenze specifiche per accompagnare i fruitori del servizio verso operazioni trasparenti in assoluta tranquillità. C’è chi, però, – continua il presidente Fimaa – sembra averci preso la mano per farne una attività di basso livello a scapito delle competenze, senza alcuna garanzia per i consumatori. Una situazione inaccettabile, verso la quale chiediamo un tempestivo intervento del Governo per permettere la maggior tutela della collettività nel rispetto anche degli Operatori abilitati. Come Fimaa Confcommercio – conclude Taverna – siamo sin d’ora disponibili con proposte concrete a fornire tutto l’appoggio necessario».




Alternanza scuola lavoro, accordo tra Confcommercio Lombardia, Regione e Ufficio Scolastico

Giovanna Mavellia
Giovanna Mavellia

E’ stato siglato nei giorni scorsi il Protocollo d’intesa per promuovere informazione e iniziative nel campo dell’alternanza scuola-lavoro tra Confcommercio Lombardia, Regione Lombardia e Ufficio Scolastico regionale. “Abbiamo aderito convintamente al Protocollo per significare il nostro impegno nel passaggio culturale di avvicinamento  tra sistema dell’educazione e mondo del lavoro” commenta Giovanna Mavellia segretario generale di Confcommercio Lombardia. “Non nascondiamo le difficoltà che il nuovo modello presenta, soprattutto per le imprese più piccole e meno strutturate, ma ci presentiamo oggi con la consapevolezza che un ruolo propulsivo può essere giocato proprio dalle organizzazioni imprenditoriali. Con questa intesa avviamo dunque un primo passo per dare agli studenti lombardi – lavoratori e imprenditori del domani – la possibilità di conoscere da vicino il sistema delle imprese lombarde del Terziario attraverso percorsi  didattici, educativi, formativi e sperimentali”. “Un modo per instaurare un dialogo costante tra scuole e imprese del commercio, turismo, servizi, Distretti del Commercio e dell’Attrattività e reti d’impresa, per guidare i giovani nella scoperta delle vocazioni e degli interessi personali sia per agevolare possibili sbocchi occupazionali al termine del percorso di studi sia in ottica di autoimprenditorialità”.




A novembre torna “Nati per Leggere”, aperte le adesioni dei librai

nati30ottob.jpgTorna a novembre l’edizione “Nati per Leggere”, il progetto di sensibilizzazione alla lettura che coinvolge 130 biblioteche di Bergamo e provincia e migliaia di famiglie con bambini in età prescolare.

All’iniziativa aderisce il Gruppo Librai, Cartolai di Ascom Confcommercio Bergamo che propone nelle librerie aderenti uno sconto del 10% sul prezzo di copertina per tutti i libri per bambini acquistati presentando il coupon distribuito dalle biblioteche che fanno parte del progetto. La scontistica è riservata agli acquisti effettuati dal primo al 30 novembre 2016, termine oltre il quale il coupon perderà la sua validità.

L’iniziativa è completamente gratuita per i librai ed è aperta eccezionalmente anche alle librerie non associate.

Per partecipare a “Nati per leggere” è sufficiente compilare il modulo e trasmetterlo alla segreteria di direzione dell’Ascom via fax 035.231082 o via  direzione@ascombg.it.

Per informazioni 035 4120202




La Cena Sospesa regala i primi 200 pasti

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Da sinistra: Andrea Lombardini, don Claudio Visconti, Marco Bertoli, Oscar Fusini

Ha scelto una data fortemente simbolica, il 17 ottobre, Giornata mondiale per l’eradicazione della povertà, il Rotary Città Alta per consegnare la prima teca con i fondi raccolti da “Cena Sospesa”, l’iniziativa che permette di trasformare una serata al ristorante in un gesto di solidarietà per chi ne ha bisogno.

Prendendo ispirazione dalla tradizione napoletana del “caffè sospeso”, che vuole che il cliente paghi un espresso in più da offrire ad uno sconosciuto, e da un’analoga esperienza avviata con successo a Milano dalla Caritas Ambrosiana nell’anno dell’Expo, il progetto raccoglie donazioni che saranno convertite in ticket restaurant da distribuire a persone e famiglie della Bergamasca in difficoltà economica.

La prima cena sospesa si è tenuta ad Astino con la presentazione dell’iniziativa alla presenza del sindaco del Comune di Bergamo, che patrocina l’iniziativa, Giorgio Gori e di Benedetta Parodi, madrina che in prima persona sostiene il progetto. Nell’occasione sono stati raccolti quasi 2mila euro, consegnati nelle mani di Don Claudio Visconti, direttore della Caritas diocesana, in un incontro nella sede di Ascom Confcommercio Bergamo, che ha sposato appieno l’operazione coinvolgendo i ristoratori associati. Il gesto si traduce, quindi, nei primi 200 buoni pasto del valore di 10 euro che saranno assegnati a chi vive in una situazione di disagio economico e sociale.

Attualmente i ristoranti che partecipano, in città e in provincia, sono 34. In ognuno si troverà sul proprio tavolo una cartellina che racconta l’iniziativa e una piccola busta. Dopo la cena si può lasciare una donazione di qualunque importo per garantire una pasto a chi non se lo può permettere. È sufficiente anche solo un euro. Le buste inserite nelle teche vengono consegnate dai volontari alla Caritas Bergamo e le donazioni sono trasformate in buoni pasto, senza alcuna commissione, e destinati alle famiglie Caritas del fondo diocesano di solidarietà “Famiglia e Lavoro”.

cena-sospesa-1«I nostri ristoratori hanno capito immediatamente l’importanza di questa iniziativa – ha commento Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo – e il loro ruolo nel coinvolgere la comunità. Oggi la povertà è più diffusa di quando immaginiamo e dare un supporto alle famiglie per riprendersi è fondamentale».

Anche UBI Banca Popolare di Bergamo, L’Eco di Bergamo e Confindustria Bergamo, si sono fatti attori e sostenitori del progetto. «Il senso del Rotary è quello di diffondere il valore del servizio nei confronti della collettività – ha dichiarato Marco Bertoli, presidente del Rotary Club Bergamo Città Alta – e questa iniziativa ci consente di costruire una rete virtuosa di soggetti in grado di trasformare un piccolo gesto in una grande iniziativa di solidarietà. La nostra cena si tramuta così in un pasto per chi ha bisogno: è la dimostrazione di come un momento di convivialità semplice e abitudinario possa divenire un atto di attenzione nei confronti degli altri, con la giusta discrezione. Consegnare la prima teca a Caritas è per noi un grande orgoglio perché vuol dire che l’iniziativa sta incominciando a dare i primi frutti».

«Bergamo è una città sensibile alla povertà, a chi ha bisogno – ha aggiunto don Claudio Visconti – già “l’Amatriciana” per i terremotati sul Sentierone aveva portato all’attenzione dei bergamaschi come con una cena si può essere vicini a chi ha bisogno. Questa iniziativa è un’altra prova di solidarietà, verso la nostra città, perché già sul nostro territorio ci sono molte situazioni di povertà, famiglie che non hanno il pasto garantito».

Oggi il testimone viene passato nelle mani di tutti i bergamaschi perché siano partecipi attivi di questa iniziativa, che si concluderà alla fine di marzo 2017. I ristoratori che vogliono unirsi al progetto solidale possono farlo mandando un’email all’Ascom (info@ascombg.it) o al Rotary Città Alta (info@rotbgalta.org)

Ecco chi partecipa

(per aggiornamenti http://cenasospesa.caritasambrosiana.it/bergamo/)

In città

  • Al Bacio
  • All’Ancora
  • Osteria Al Gigianca
  • Arlecchino
  • Byron
  • Il Circolino
  • Da Franco
  • Gennaro e Pia
  • Grotta Azzurra
  • Da Mimmo

In provincia

  • Tranquilla – Algua
  • Ristorante pizzeria Giardino – Almé
  • Frosio – Almé
  • Bellaria – Almenno San Salvatore
  • Caffè dell’Angolo – Azzano San Paolo
  • Villa Cavour – Bottanuco
  • La Vacherie – Brusaporto
  • Amalfitano – Calcinate
  • Dimora storica Tre Re – Caravaggio
  • Trattoria del Sole – Fiorano al Serio
  • Al Vigneto – Grumello del Monte
  • Trattoria Bolognini – Mapello
  • La Caprese – Mozzo
  • La Rotonda di Bacco – Roncola San Bernardo
  • Ristorante Posta – Sant’Omobono Terme
  • Il Giardinetto – Scanzorosciate
  • Franco – Seriate
  • Della Torre – Trescore Balneario
  • Al Santuario – Treviglio
  • Papillon – Torre Boldone
  • Al Santuario – Urgnano
  • Antica Osteria Il Forno – Valbrembilla
  • Trota – Valbrembilla
  • Cadei – Villongo



IndispArte, il ristorante culturale diventa anche Alzheimer Cafè

Il locale in dispArte
Il locale in dispArte

La cooperativa Bergamo Sanità lancia il progetto “Alzheimer Cafè – Avrò cura di te”. L’inaugurazione è fissata per venerdì 21 ottobre, al Bar Ristorante Culturale “IndispArte”, in via Madonna della Neve 3, a Bergamo. La serata avrà inizio alle 18 con un’apericena e raccolta fondi. La quota di partecipazione è di 15 euro. Il Cafè “Avrò Cura di Te” – che sarà attivo dal 10 novembre e aperto tutti i giovedì, dalle 15 alle 17 – affronta il tema della malattia come momento di confronto e di condivisione fra le famiglie in risposta alle richieste di aiuto di quei familiari che si sentono soli ed impreparati di fronte alla patologia. Sempre più frequentemente, infatti, emerge nelle persone che prestano cura ai loro cari affetti da demenza una richiesta d’ aiuto concreta. E’ in quest’ottica che quindi nasce il Cafè Alzheimer, un’opportunità di cura e di informazione per i familiari e per le persone affette da demenza. Un Cafè, un luogo di incontro, uno spazio di ascolto e di accoglienza per le persone che vivono quotidianamente la sofferenza e le difficoltà che la malattia spesso comporta, un luogo di condivisione e di attenzione per i bisogni palesi e nascosti dei pazienti e della famiglia. Un luogo accogliente e intimo dove i familiari possono passare del tempo in tranquillità supportati da personale medico specializzato, mentre la persona malata viene inserita in percorsi e attività di stimolazione cognitiva e comportamentale.

È previsto un incontro settimanale dedicato ai familiari e ai loro cari. Verrà inoltre strutturato un calendario con incontri informativi/formativi. Saranno infine organizzati seminari, visione di film a tema, incontri di condivisione delle problematiche gestionali della persona malata. Più nel dettaglio sono in calendario:

  • Giornate di informazione e formazione (tenute da personale qualificato);
  • Formazione sulle terapie non farmacologiche inseribili a domicilio;
  • Trattamenti non farmacologici dedicati sia alle persone malate che ai loro familiari;
  • Informazione e formazione del caregiver in merito alle corrette modalità di approccio con il paziente affetto da demenza;
  • Aiuto al caregiver nell’elaborare e accettare la malattia dei loro cari per facilitare il sostegno e il prendersi cura.

Chi vuole contribuire all’iniziativa puoi fare una donazione: IBAN – IT84L0886953740000000021194

Info: 392 944 1185 o eventi@bergamosanita.it