Il punto degli Autosalonisti, dei Giovani Imprenditori e del settore Abbigliamento

La 71esima assemblea dell’ Ascom è stata anche l’occasione per fare il punto sulle problematiche vissute dalle categorie

Loreno Epis, presidente degli Autosalonisti di Ascom Bergamo

Loreno Epis
Loreno Epis

“L’inaugurazione della nuova sede ha portato maggior visibilità e prestigio alla nostra Associazione. Ma al contempo ha alzato le aspettative di tutti, dipendenti e associati. Ecco perché oggi il vero “Driver” di questa nuova avventura dovrà essere la capacità di rispondere ai bisogni degli associati, accelerare la sfida verso il rinnovamento”. A parlare è Loreno Epis, presidente degli Autosalonisti dell’Ascom, che ha ricordato come in veste di consigliere nazionale di Federmotorizzazione, ha partecipato all’evento internazionale del settore Automotive, chiamato NADA, a Las Vegas. “Qui – evidenzia Epis – ho potuto constatare come l’innovazione tecnologica e commerciale siano alla base del mercato e danno eccellenti risultati sul piano economico. Sappiamo che il nostro paese è molto differente sotto l’aspetto legislativo, culturale e economico rispetto agli Usa, ma le tendenze che emergono Oltreoceano tendono spesso a ripresentarsi in Europa e in Italia dopo qualche anno. Affinché l’innovazione possa veramente prendere piede sarà tuttavia necessario modernizzare maggiormente il nostro paese, che è ancora in ritardo e augurarci un reale cambio di passo della politica italiana, soprattutto come attenzione verso il nostro settore. Insomma, se vorremo veramente migliorare il nostro “sistema Italia” – ha dichiarato Epis – dovremo tutti insieme impegnarci per un cambiamento della politica verso i settori economici”. “Sebbene le auto – tornando al mio settore – si comprino ancora nei concessionari e negli autosaloni, Internet sta diventando un passaggio obbligato per i tanti in procinto di cambiare l’auto. Ecco perché le sfide saranno la formazione e l’assistenza sul versante delle nuove tecnologie. Abbiamo già in programma la partenza di un nuovo percorso per i nostri associati mirato alla formazione “ad hoc” sull’uso della tecnologia e degli strumenti web finalizzati ad ogni singola realtà impegnata nella filiera Automotive. Da un punto di vista associativo – continua Epis – auspico invece l’unificazione dei due gruppi di categoria del settore auto, tra vetture nuove e usate, in un’unica categoria per rafforzare e coordinare gli sforzi in questo settore. Questo è in linea con quanto la nuova Federmotorizzazione sta facendo nella rappresentanza del settore auto. Bergamo, e questo lo posso tranquillamente confermare, è una provincia all’avanguardia nel settore Automotive per qualità dei servizi dei concessionari e degli autosaloni. E, grazie al lavoro dell’Ascom, è anche avanti nella rappresentanza. Questo è motivo di prestigio. Ma – ha concluso il presidente -. non ci dobbiamo fermare, anzi dobbiamo puntare a traguardi sempre più importanti”.

 

Luca Bonicelli, presidente del Giovani dell’Ascom Bergamo

Luca Bonicelli
Luca Bonicelli

Per Luca Bonicelli, presidente del Giovani Ascom Bergamo – Gruppo che nei giorni scorsi ha organizzato un workshop dedicato al tema dell’innovazione nelle pmi – “innovare significa cambiare. Cercare risposte nuove per esigenze nuove e vecchie e per crescere in un mercato sempre più dinamico e competitivo. Ma soprattutto significa imparare ad essere mutevoli rispetto ad un mondo dinamico”. “Quello che ci hanno lasciato questi lunghi e interminabili anni di crisi – ha affermato Bonicelli – non sono solo difficoltà. Io penso anche alle nuove occasioni. Vanno colte, ma in ogni caso occorre operare uno scarto rispetto al passato. Occorre pertanto una maggiore formazione, più investimenti, perché il metodo si può apprendere solo qualificandoci mentre l’investimento è alla base dello sviluppo di qualsiasi attività d’impresa. Innovare – ha proseguito il presidente – significa fare rete o, come si diceva in passato, fare sistema tra organizzazioni, perché nel momento in cui le difficoltà sono grandi e comuni, il confronto può arricchire il dibattito e coordinare le risposte”. “Per questo voglio ringraziare l’Ascom e il suo presidente che mi daranno la possibilità di ospitare, in concomitanza con l’evento benefico annuale del prossimo 17 giugno, anche un convegno nazionale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio sul tema delle reti. Perché in un convegno nazionale possiamo offrire le nostre proposte e cogliere spunti positivi dagli altri. Se lo scambio e la contaminazione di idee possono essere utili a livello nazionale non dobbiamo dimenticare che la rete deve promuovere innanzitutto il territorio e il suo tessuto produttivo. In questo mi piace ricordare le azioni del Coordinamento provinciale dei Giovani – cui partecipano anche i Giovani imprenditori di Confindustria, di Confartigianato e Ance – che quest’anno proporrà spunti e argomenti in un nuovo ciclo di incontri formativi. Cambiano, infatti, i settori – ha concluso Bonicelli – ma i problemi e le risposte sono gli stessi. Innovazione formazione ed investimento restano le chiavi per affrontare il futuro”.

 

Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento e Calzature Ascom Bergamo

Diego Pedrali
Diego Pedrali

Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento e Calzature Ascom Bergamo ha evidenziato come “la situazione della nostra economia è ancora difficile”. “Ogni giorno noi commercianti rischiamo tutto, mentre lo Stato, che con lo sperpero mostruoso crea danno al mondo imprenditoriale, ci zavorra – accusa Pedrali -. Ormai abbiamo utilizzato tutte le riserve accantonate negli anni, il nostro benessere per il futuro, ed è rimasto ben poco. Avremmo bisogno di un miglior rapporto con il sistema bancario, di maggior sostegno da parte dello Stato e delle Istituzioni. Uno di questi potrebbe essere, per esempio, quello di rivedere il capitolo delle concessioni commerciali, perché il territorio bergamasco non ha più bisogno di altri centri commerciali, ma di far rivivere i negozi del centro della città e di ogni paese, che sono la linfa vitale per il vivere quotidiano (comodità per l’acquisto, sicurezza, luce nei quartieri). Una sfida sicuramente non facile da realizzare, se non con l’aiuto appunto delle istituzioni”. “La presenza di troppe attività della stessa merceologia e il loro alto  turnover, quasi repentino – annota ancora Pedrali – crea solo confusione, perché condizionano la professionalità dei commercianti storici. A tutto questo si aggiunge una pressione fiscale che crea solo un problema di sopravvivenza oltre a quello non marginale dell’occupazione. Ecco perché auspico che la nostra Associazione continui ad essere un punto di riferimento per noi imprenditori, dove trovare, come sempre è successo fino ad oggi, la massima e sincera collaborazione da parte di tutto il personale”.

 

 




L’assemblea dell’Ascom / Fulvio: «Ecco le mosse per rilanciare le attività nell’era di Internet»

Fabio Fulvio durante il suo intervento all'assemblea dell'Ascom
Fabio Fulvio durante il suo intervento all’assemblea dell’Ascom

Come può sopravvivere il commercio tradizionale nell’era di Internet? Secondo Fabio Fulvio, responsabile del settore Politiche per lo sviluppo di Confcommercio, intervenuto oggi all’Assemblea annuale Ascom, ci sono delle strategie che permettono ai negozi di vicinato di competere e di rimanere sul mercato. Ad esempio, utilizzare le tecnologie digitali per migliorare l’esperienza di acquisto del cliente, integrare le attività online con quelle in negozio, ma anche puntare con decisione sugli aspetti che distinguono un negozio rispetto ai suoi nuovi concorrenti online, ovvero rapporto personale col cliente, competenza, servizio e “presenza” sul territorio.  E ancora, rafforzare l’esperienza nello store, estendere la clientela con web e social e rivolgersi al mercato straniero con piattaforme di e-commerce.

Il tema è di grande attualità e interesse. Secondo l’analisi di Confcommercio Imprese per l’Italia quasi un consumatore su due ha fatto o fa acquisti on line (il 55,6% contro il 44,4% che non l’ha mai fatto). E quasi uno su tre (il 29,9%) acquista via web con frequenza. Il profilo dell’«heavy e-shopper» (che acquista on line di abitudine) è uomo, di età inferiore ai 45 anni, celibe e vive in centri medio-piccoli. Poi ci sono i consumatori che non hanno ceduto alle lusinghe dell’e-commerce e continuano a comprare solo nei negozi (di norma sono donne sposate, sotto i 45 anni che vivono in città). In mezzo, figurano quelli che cercano su Internet e poi comprano in negozio (uno su due) e coloro che, al contrario, vanno in negozio per provarsi un capo e, poi, lo comprano a un prezzo più basso online, i cosiddetti clienti Topo, Try Offline Purchase Online, ovvero prova in negozio, compra su Internet.

Fabio Fulvio
Fabio Fulvio

L’evoluzione di Internet ha cambiato in modo profondo le regole del commercio. In mezzo al moltiplicarsi di portali on line con migliaia di prodotti disponibili, guide, consigli, recensioni, forme di interattività e ai nuovi servizi di mobile commerce che indicano al cliente, in tempo reale, gli esercizi della zona che offrono lo stesso articolo con relativo prezzo, i negozi di vicinato rischiano di rimanere tagliati fuori.

«Oggi ogni negozio compete non soltanto a livello geografico con altri negozi o formati distributivi del suo territorio, ma anche, e sempre di più, con altri venditori (virtuali o misti) a volte localizzati a migliaia di chilometri di distanza – ha spiegato Fulvio -. Anche se, ed è un paradosso solo apparente, sono le grandi superfici a soffrire maggiormente i nuovi concorrenti online di oggi e di domani».

Anche nell’era di Internet i negozi possono ritagliarsi il proprio spazio, in certi casi, di enorme successo. «L’innovazione è alla portata di tutti e l’imprenditore che innova è anche quello che esce prima e più competitivo dalla crisi. È necessario conoscere le trasformazioni che ci attendono per poter rispondere e poterle sfruttare a proprio vantaggio». Secondo Fulvio, un piccolo negozio può fare quattro cose. «Innanzitutto, deve imparare a misurare la propria performance. Raccogliere i dati, fare una analisi della clientela, del magazzino, delle vendite, del personale e della struttura, quindi fissare degli obiettivi e delle azioni».

Una seconda azione è quella di sviluppare una strategia offline, «definire la specificità della propria impresa, distinguersi al limite della unicità è l’elemento fondamentale sui cui si basa tutto il resto – ha detto Fulvio -. È consigliabile scegliere un gruppo di potenziali clienti su cui offerta, competenze, caratteristiche possono fare la differenza e selezionare assortimento dei prodotti e fornitori e conoscere molto bene i prodotti che si vendono. Solo se vi riconoscono come punto di riferimento per i prodotti che vendete sarete credibili per altre attività». Inoltre vanno curati in modo scientifico la vetrina e l’esposizione dei prodotti. Accorgimenti anche molto semplici, come gli shelf talker (piccole descrizioni), catturano l’attenzione e fanno vendere di più, assicura Fulvio. Spazio poi alla personalizzazione al massimo livello dei servizi, dalle modifiche sartoriali al prodotto fatto dal cliente, alla creazione di comunità di clienti.

Assemblea Ascom_2016La terza azione consigliata riguarda lo sviluppo di una strategia on line: «Nessun business può sopravvivere oggi senza un sito web. Il minimo sindacale – ha dichiarato Fulvio – è avere un sito fatto bene, che esponga e dia visibilità al proprio negozio e ai prodotti e servizi. Rispetto ai social non vanno sottovalutati la loro potenzialità e l’impegno che richiedono». Per cui sì a Facebook, Instagram e simili, ma solo se si ha tempo per rispondere alle richieste che si ricevono. Anche l’e-commerce è una opportunità ma è come aprire un altro negozio, da collegare al primo, quindi va valutato e studiato con attenzione.

L’ultima strategia riguarda l’aspetto più importante di ogni attività di servizio: «la selezione, formazione, gestione e motivazione del personale «perché un’impresa si distingue per le persone che ne fanno parte», ha concluso l’esperto.




Malvestiti: «Tre i fattori decisivi per le imprese: competenze, aggregazioni di rete e innovazione»

assemblea Ascom 2016

 

di Paolo Malvestiti*

Grazie di essere intervenuti a questa nostra assemblea. La vostra presenza oggi è segno di affetto e di stima nei confronti della nostra Associazione. La nuova sede che oggi ci accoglie, inaugurata con successo 15 giorni fa, è il frutto del lavoro e della collaborazione di tutti coloro che hanno messo a disposizione tempo ed energia per far crescere la nostra Ascom. La nuova struttura, come avete avuto modo di vedere in questi mesi, è bella accogliente e funzionale e vuole essere il simbolo di chi ha resistito con tenacia per ripartire dopo la crisi. Questo non è infatti un punto di arrivo, ma l’inizio di un nuovo percorso che ha nuove sfide e nuovi traguardi. Come ha detto il presidente Sangalli durante la cerimonia di inaugurazione, è necessario essere sempre innovativi, competitivi e all’altezza delle esigenze dei nostri associati. Oggi siamo pronti a potenziare quei servizi che vengono evidenziati dall’associato secondo i suoi nuovi e vecchi bisogni. La logistica, l’accoglienza e l’attenzione al cliente rappresentano fattori che determinano la qualità della prestazione e la soddisfazione dell’utente, tanto nei servizi innovativi quanto in quelli tradizionali che rappresentano ancora oggi la spina dorsale dell’associazione. Perciò l’Ascom è chiamata a stare al passo con i tempi, a cogliere i mutamenti che il terziario offre, e a rafforzare quel barlume di positività e di ripresa che si sta intravedendo. Dall’inizio dell’anno infatti, i dati nazionali registrano un incremento del clima di fiducia delle imprese, sia per quel che riguarda la situazione economica generale, sia per l’andamento delle singole attività. Sembra che la via della ripresa sia stata imboccata, anche se sarà ancora lunga e complessa.

Da un’analisi fatta dalla Federazione nazionale del settore alimentare risulta che lo scontrino medio negli ultimi sei mesi è aumentato e il dato è accompagnato anche da un leggero incremento del numero dei negozi. Questi elementi positivi sono confermati dall’Osservatorio del Credito di Confcommercio che ha evidenziato negli ultimi mesi una crescita della fiducia degli imprenditori, un aumento del livello dei ricavi, e un miglioramento della situazione relativa all’occupazione. Dall’Osservatorio nazionale emerge anche che è in crescita la capacità delle imprese di far fronte ai propri impegni finanziari e che si è consolidata la percentuale di imprese che si rivolgono alle banche o ai consorzi fidi per chiedere credito. A livello locale anche gli ultimi dati camerali documentano un recupero su base annua del commercio al dettaglio dell’1,8%, mentre è meno brillante il quadro congiunturale della grande distribuzione -2,7%, dei servizi degli alberghi e dei ristoranti con -0,5%. Si può dire comunque che dopo sette anni di crisi il clima di fiducia è maggiore. Non possiamo però parlare ancora di una concreta ripresa della domanda, perché continua a pesare il quadro incerto a livello nazionale e internazionale, dove permane una situazione di grande instabilità economica e sociale.

Questo fattore, insieme all’incidenza della burocrazia, al mancato taglio della spesa pubblica improduttiva e all’insostenibile pressione fiscale nazionale e locale, ricade sulla domanda interna e frena gli spiragli di ripresa. Anche i dati sulla stima del Pil nel primo trimestre del 2016 diffusi alcuni giorni fa dall’Istat confermano la timida ripresa in atto, anche se in altri paesi europei si sperimentano tassi di crescita ben più sostenuti rispetto a quelli italiani. Allo stato attuale il prodotto lordo italiano è ancora inferiore di quasi il 4% rispetto al 2011 e di quasi sette punti nei confronti del 2008.  E’ mancata dunque quell’accelerazione necessaria a trasformare la ripresa statistica in crescita vera e propria. Dentro questo contesto, le nostre imprese sono impegnate ad affrontare le sfide importanti legate al cambiamento imposto dai mutamenti nella tecnologia e dalla globalizzazione dell’attività economica. Oggi per resistere sul mercato non basta più il radicamento sul territorio ed i legami con il tessuto produttivo locale.

C’è bisogno di altro, come ci indica il rapporto OCSE commissionato dalla Camera di Commercio che individua cinque obiettivi strategici per la transizione verso un’economia a più alto valore ed a una superiore intensità tecnologica:

  1. accrescere le competenze dei lavoratori e del territorio,
  2. sbloccare il potenziale di innovazione,
  3. incrementare l’attrattività del territorio,
  4. promuovere la competitività delle piccole e medie imprese.

Paolo Malvestiti
Paolo Malvestiti

Oltre a queste leve, grazie alle proposte e alle iniziative di Imprese & Territorio e Confindustria Bergamo, che ringrazio, dovremo approfondire anche il tema delle politiche del lavoro così fortemente integrate con lo sviluppo e il destino del territorio, e questo sarà il quinto obiettivo. Per i settori del terziario in particolare, la trasformazione che guiderà le tendenze dei prossimi anni sarà legata a tre linee principali: maggiori competenze, aggregazioni di rete e innovazione. Il tema delle aggregazioni di rete e dei distretti è importantissimo in quanto essi sono strumenti che contribuiscono ad accrescere la competitività e il posizionamento delle aziende sui mercati. In questi anni i Distretti del Commercio e dell’Attrattività hanno saputo evolversi dall’originaria funzione di valorizzazione dei centri urbani a forte vocazione commerciale fino a diventare veri e propri strumenti di marketing territoriale che legano commercio, turismo, attrattività.

Come associazione ci siamo dati il compito di fare sinergia con le amministrazioni comunali e con la Regione Lombardia per avviare nuove misure a sostegno di aree cittadine interessate alla desertificazione, incentivare l’apertura di nuove attività, monitore i negozi sfitti e trovare nuove collocazioni potenzialmente utili a riattivare i centri urbani. E’ una partita questa che resterà strategica anche nei prossimi anni perché, se da una parte il numero delle imprese dei nostri settori è tornato a crescere grazie all’aumento della natalità, resta però molto alto il numero di coloro che hanno scelto di abbassare le serrande. Altro fattore strategico per la crescita delle imprese, è l’internazionalizzazione, non più esclusiva dell’industria e dell’artigianato, ma anche del commercio perché alla luce del positivo traino offerto da Expo 2015, sono sempre di più le imprese che comprano, vendono o intermediano in mercati più ampi e globali.

Sono certo che ciò che determina il cambiamento dell’impresa sono l’innovazione e la flessibilità ossia un modo diverso di porsi nei confronti dei bisogni dei clienti. L’innovazione non è solo tecnologica, ma risiede in tutti quei modelli organizzativi e di marketing che prevedono l’utilizzo di nuove tecnologie. Nei prossimi anni inoltre, la qualificazione professionale continuerà ad essere fondamentale per ciascuna azienda che sarà chiamata a competere ad ogni livello. E anche noi come Ascom proseguiremo la strada di formazione del personale per migliorare e crescere. Certamente la nuova sede con i suoi spazi per i corsi, convegni e riunioni, favorisce il confronto e l’aggiornamento continuo per gli associati e il personale interno. Nell’ottica dell’innovazione, anche in Ascom prosegue la strada di potenziamento della comunicazione, dell’informazione e dell’aggiornamento e questo attraverso i nostri mezzi di comunicazione digitali e cartacei. Sarà nostro compito anticipare i cambiamenti nel rispetto delle persone e della loro identità, proponendo una rete di funzioni che siano sempre più integrate, innovative ma anche propulsive e solidali.

L’Ascom dovrà sempre di più qualificare i propri servizi, senza dimenticare di essere un’Associazione con caratteri propri che ne contraddistinguono la visione e la missione, che si traducono nel sostegno all’impresa, nella salvaguardia del territorio e nella valorizzazione delle categorie. Sempre più impegnativo in questa fase di trasformazione del terziario è il compito svolto dalle nostre aree consulenza, fiscale, gestionale, lavoro, formazione e dalla neonata area tecnica amministrativa che cercano di rispondere sempre più tempestivamente ed adeguatamente alle esigenze più diverse dei nostri associati. Non voglio infine dimenticate il lavoro svolto dalla nostra Fogalco sul tema dell’accesso al credito fondamentale nel costruire un rapporto sano tra le imprese e il sistema bancario. “Innovare per competere” è il tema della nostra 71° assemblea che ben sintetizza le nostre azioni future e che approfondiremo nella seconda parte, grazie alla presenza di Fabio Fulvio responsabile delle politiche per lo sviluppo di Confcommercio Imprese per l’Italia e degli imprenditori che racconteranno le loro esperienze di innovazione.

Ringrazio loro per aver accettato il nostro invito e Confcommercio per la pubblicazione della collana “Le Bussole” e in particolare di quella dedicata al “Negozio nell’era di internet” una guida che ha suggerimenti utili per i tanti commercianti che ogni giorno alzano la saracinesca in un contesto sempre più competitivo, e per i giovani che vogliono intraprendere una attività nel terziario. Le Bussole sono strumenti concreti che aiutano a mantenere il negozio moderno, qualificato e al passo con i tempi. Come è al passo con i tempi la nostra associazione che deve saper produrre e diffondere innovazione per offrire un adeguato supporto alle imprese del terziario bergamasco. Concludo, ricordando che tutti i risultati raggiunti sono il frutto delle buone relazioni con le principali istituzioni del territorio e del lavoro dei miei più stretti collaboratori, a partire dai due vicepresidenti, Martinelli e Zambonelli, dai presidenti di categoria e dal Consiglio direttivo, che ho l’onore di presiedere, e dal direttore Oscar Fusini. Altrettanto dico per i preziosi funzionari e collaboratori della struttura. La fiducia che i nostri soci ripongono nell’Associazione è sicuramente il risultato del serio lavoro e del costante impegno di tutti che ci stimola e ci incoraggia a guardare avanti e a progettare altri ambiziosi traguardi.

*presidente Ascom Bergamo

 

 




Dalla biodiversità alla “panediversità”, la giornata mondiale è anche in panificio

Continuano gli appuntamenti del ricco programma di Stagioni di Pane di Aspan, il progetto realizzato in collaborazione con l’Ascom che coinvolge panificatori e consumatori, promuovendo la ricchezza del pane in diverse occasioni dell’anno a seconda delle stagioni e delle ricorrenze più significative.

Dopo il successo delle scorse iniziative – legate alla festa del patrono Sant’Antonio Abate, a San Valentino e alla Giornata Mondiale dello Sport – arriva il secondo appuntamento primaverile, pensato in occasione della Giornata mondiale della Biodiversità, indetta per il 22 maggio. La biodiversità ambientale, ma anche la diversità culturale e le caratteristiche che definiscono ambienti e popoli del mondo sono i concetti che stanno alla base della filosofia di questa iniziativa, che intende valorizzare la ricchezza e il potenziale della diversità, attraverso la descrizione del pane e, in particolare, della “Panediversità”.

L’idea di Stagioni di Pane è di valorizzare la diversità del pane e, con essa, il lavoro che ogni panificatore conduce quotidianamente per la salvaguardia di questo alimento così identificativo di ogni cultura e dell’ambiente che lo circonda.

Durante le giornate del 21 e del 22 maggio, recandosi nei panifici aderenti all’iniziativa, oltre a un interessante documento che racconta e spiega la diversità del pane, si potrà leggere e sottoscrivere “La Carta della Panediversità”, dove sono elencati i grandi valori legati al pane e alla sua produzione, sempre in costante riferimento con il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia del Pianeta. L’invito è a firmare tale carta, sottoscrivendo così il proprio impegno a conoscere, diffondere e sostenere i valori della diversità e del pane. Come premio per l’interesse mostrato, il consumatore riceverà dal panificatore un piccolo omaggio e la sua firma rimarrà impressa sulla Carta della Panediversità.

Ma non è tutto: il consumatore è anche invitato a partecipare a questa giornata con il gioco del “Crucipanpuzzle”, ovvero un crucipuzzle semplice e veloce che porterà alla scoperta del nome di uno dei tanti progetti di Aspan dedicati alla salvaguardia dell’ambiente e all’utilizzo di prodotti a Km0. Anche qui, alla consegna della soluzione, il consumatore riceverà un gustoso omaggio come premio per il suo impegno.

Ecco chi partecipa

  • Panificio Rota Giovanni Paolo – via Campofiori, 17 Almè
  • Panificio Capello. – via Corridoni, 39 Bergamo
  • Panificio Ghirardi Marcello – via Broseta, 81/83 Bergamo
  • Panificio Rota Biasetti – piazza Pontida Bergamo
  • Panificio Bravi Roberta – via Santissimo Redentore, 31 Bagnatica
  • Panificio Zucca – Piazza Giovanni Battista, 18 Casnigo
  • Panificio Bonadei Giuseppe – via A. Cifrondi,5 Clusone
  • Panificio Bana – via Largo Vittoria, 15 Curno
  • Panificio Dal Furner di Fraschetta – via Roma Fontanella
  • Panificio Cuminetti Fabrizio “Arte del pane” – via Mazzini, 1 Nembro
  • Panificio Ricuperati Armando & C. – via Balilla, 20 Romano di Lombardia
  • Panificio Ferrandi – via dei Mille, 25 Treviglio
  • Panificio Suardelli di Suardelli Sergio & C – via Antonio Locatelli, 54 Urgnano



Ascom, le quattro storie di innovazione in evidenza all’Assemblea

Come l’innovazione, in tutte le sue forme, può contribuire a far crescere le attività del terziario, comprese quelle più tradizionali. Il tema sarà trattato nel corso dell’Assemblea dell’Ascom di Bergamo – in programma lunedì 23 maggio, alle 15, nella sede di via Borgo Palazzo 137 – da Fabio Fulvio, responsabile del settore Politiche per lo sviluppo di Confcommercio Imprese per l’Italia e sviluppato anche grazie alle testimonianze di quattro imprese. Ecco di chi si tratta.

Trattoria Visconi – Ambivere

La tradizione si racconta sul web

Daniele Caccia - Trattoria Visconti - Ambivere
Daniele Caccia

Fiorella Visconti e Giorgio Caccia alla loro Trattoria Visconti di Ambivere, aperta nel 1932, hanno conservato lo spirito della trattoria di un tempo e, insieme ai figli, l’hanno trasportata nel futuro. Il minore, Roberto, ha raccolto le nuove tendenze culinarie e ha aggiunto in carta un menù vegano. Il maggiore, Daniele, prima ha innovato la cantina aggiungendo alle etichette blasonate le novità del mondo enologico e le birre, poi, tre mesi fa, ha scommesso su un sito internet innovativo e sui social network. Grazie all’aiuto di una start up bergamasca, la Onlime, ha dotato il ristorante di un sito web che richiede il tempo di un post per essere aggiornato. «Abbiamo voluto rendere il sito internet sempre più aggiornato, dare le informazioni che il cliente si aspetta di trovare, una chiara idea dell’ambiente e un menù con tutti i prezzi pubblicati – spiega Daniele Caccia -. Non solo. Oggi con il web si possono fare cose nuove, ad esempio effettuare la prenotazione, inoltre abbiamo fatto un sito che può essere visualizzato dal telefonino».

«Più che per aumentare i clienti – dice -, il web è uno strumento utile perché va di pari passo con l’attività del ristorante, è una vetrina. Porta più a fidelizzare la clientela che a nuovi clienti». L’aspetto innovativo consiste nel fatto che il sito si può aggiornare direttamente dalla pagina Facebook, quindi con pochissimo impegno di tempo: basta scrivere un post sulla pagina Facebook perché in simultanea questo venga pubblicato anche sul sito e su altri social, come Istangram. In media basta un’ora a settimana per aggiornare tutti i canali.
In programma c’è già un ulteriore sviluppo: «Ora i contenuti sono soprattutto testi e immagini ma vogliamo puntare anche sui video perché sono quelli che funzionano di più», anticipa Caccia.

Makemedia Studios – Costa Volpino

Nautica e vela, l’e-commerce che ha anche un volto

Oltrevela - Costa Volpino (3)
Paolo Gozzoli (primo da sinistra) e Patrizia Pavese con lo staff di Oltrevela.com

Paolo Gozzoli e Patrizia Pavese, marito e moglie, a Costa Volpino hanno scelto un settore di nicchia, la nautica e la vela, e hanno costruito un portale di e-commerce dedicato (www.oltrevela.com). Oggi la loro azienda ha 17mila clienti registrati da tutta Europa e più di 25mila articoli a catalogo con 154 marchi.

«La vela e la nautica sono un settore dove non c’è un’offerta tradizionale – spiega Patrizia Pavese -. Se non si vive in città, per trovare un negozio dedicato si devono fare anche 200 chilometri. Inoltre i negozianti hanno una gestione che non permette di ampliare la gamma. Siamo partiti da questa analisi e dieci anni fa abbiamo deciso di iniziare la nostra attività puntando su questo settore». «On line ci sono tante possibilità di far vedere il prodotto, di far sapere che c’è e di reperirlo in brevissimo tempo – continua Pavese -. Abbiamo tutto in pronta consegna. A volte riusciamo a consegnare anche in 10-15 ore, ma anche per ricevere prodotti che non abbiamo in magazzino bastano 5-6 giorni e per i nostri clienti sono tempi buoni».

La vela è il settore di punta dell’attitivà e non è un caso, essendo entrambi del Lago d’Iseo ed essendo Gozzoli velista. Fra i loro clienti ci sono habitué come i circoli velici che comprano spesso per fare regate ad alti livelli e privati appassionati. Molti sono olandesi e australiani e negli ultimi anni il portale ha conquistato anche il Sud Italia e le Isole. «Qui non c’è territorialità del prodotto – spiega Pavese -. Molti utenti che anni fa non avrebbero mai pensato di fare acquisti on line, ora ci contattano. All’inizio erano un po’ guardinghi, ora invece si fidano».

Gozzoli pensa all’aspetto informatico e grafico, Pavese al commerciale. In tutto l’attività conta cinque persone. La proposta copre tutte le esigenze e tutti i budget. In magazzino hanno optato per un’alta rotazione con ciò che va di più in quel momento. Oltre alla scelta di un settore di nicchia, l’aspetto vincente di Makemedia è di aver salvato uno dei punti di forza del commercio tradizionale: il rapporto personale con il cliente. «Abbiamo deciso di pubblicare sul sito il nostro numero di telefono – evidenziano – . Non lo fa nessuno, di solito. In Italia il numero di persone che compra su internet sta aumentando ma c’è ancora una parte restia a farlo. Il fatto di pubblicare il numero di telefono avvicina i clienti che hanno desiderio di avere il contatto personale, di essere rassicurati. Questo ci impegna molto tempo ma è stata una decisione vincente».

Legami concept store – Bergamo

Il negozio che soddisfa pancia, cuore e mente

Norberto Piersigilli
Norberto Piersigilli

«Parliamo alla pancia, al cuore e alla testa del cliente». La formula di Legami concept store, in largo Rezzara a Bergamo, è ben sintetizzata dal retail manager Norberto Piersigilli. «Alla pancia – spiega – perché con il bar e la ristorazione soddisfiamo il piacere del gusto e dello stare insieme, dalla colazione all’aperitivo. Al cuore con le idee regalo e gli oggetti selezionati nelle fiere internazionali e alla testa con uno spazio libreria molto ampio e, soprattutto, una profondità di catalogo importante».

L’apertura è avvenuta nel 2011, ma il negozio è stato riorganizzato da qualche anno. È il primo concept store dell’omonimo marchio di cartoleria e oggettistica con sede ad Azzano, presente con i propri prodotti ormai in tutto il mondo. «L’idea è quella dei negozi che si trovano nelle grandi metropoli – continua Piersigilli -, ma esposizione e layout hanno tenuto conto del territorio e così, anziché ambienti asettici e dal design estremo che si trovano ad esempio nei paesi del Nord Europa, sono stati utilizzati materiali naturali, come ferro e legno, per offrire una percezione di calore e accoglienza. È un modello che più si adatta alle città italiane, di certo replicabile».

legami concept store (1)Lo store si sviluppa su due piani e propone, oltre ai libri e all’area food, articoli di cartoleria, idee regalo, oggetti per la casa, piccoli arredi, lampade, ma anche orologi, penne prestigiose, pelletteria, in un mix di articoli d’élite e altri più alla portata, ma sempre di qualità. Perché un’attività funzioni non basta però solo un’idea innovativa, occorre una quotidiana e precisa attenzione agli aspetti gestionali e commerciali, che in Legami concept store si concretizza «in personale specializzato per ciascuna area e nella cura puntuale dell’assortimento, con la ricerca di prodotti nuovi – evidenzia il direttore -, lo studio del prezzo di vendita e della redditività degli spazi».

Ortofrutta Valietti – Zanica

La fruttivendola che non si ferma mai

Elena Valietti
Elena Valietti

A Zanica Elena Valietti ha sviluppato il negozio di ortofrutta di famiglia e ha aggiunto nuovi servizi, su tutti il banco gastronomico vegetariano e vegano, ma si dedica anche al visual food, ossia l’arte di modellare e comporre la frutta fresca in forma di “torte”, “pasticcini” e monoporzioni che vengono richiesti per le cene e i buffet soprattutto d’estate. E non ha mancato di pensare alla promozione, con i social network, la partecipazione ai mercatini per far conoscere i propri prodotti e le offerte. Ad esempio, il sabato sera attua uno sconto del 40% su tutta la gastronomia, per svuotare il banco frigo e risparmiare energia nel week end, iniziativa che le è valsa il marchio di Negozio Sostenibile della Camera di Commercio.

«Diciamo che cerco di aprirmi tutte le strade per ampliare le possibilità del negozio – spiega – così oggi c’è chi viene per la spesa di frutta e verdura, chi per la gastronomia, chi per le composizioni di frutta, chi, a Natale, per i cesti regalo».

L’attività ha più di ottant’anni e si è tramandata dalla nonna alla mamma e, trent’anni fa, a Elena. «Anche mia nonna faceva le erbe cotte o le castagne essiccate – evidenzia -, nel tempo abbiamo sviluppato questa linea, dotandoci delle attrezzature per preparare le verdure pronte all’uso, come i minestroni e le insalate già pulite, e poi alcuni piatti cotti a base di verdure». Da qui l’attenzione anche al mondo vegano, con tanto certificazione Veg+, il circuito creato dal Gruppo ristoratori dell’Ascom e dalla Lav. L’offerta spazia da piatti “classici” come peperonate, patate e fagioli, zuppe, lasagne, a cous cous, torte salate, bulgur, risi e farro variamente accostati alle verdure di stagione fino alla “trippa senza trippa”, con il seitan prodotto in proprio, o il brasato di seitan. Un marchio di fabbrica sono i minestroni della “famèa del Giupì”, ispirati ciascuno a un componente della famiglia della maschera bergamasca, nata a Zanica. Per quanto riguarda la verdura ricorre da sempre all’approvvigionamento locale e non mancano sugli scaffali legumi e cerali selezionati, anche bio, prodotti tipici e con etichetta trasparente.

ortofrutta Elena Valietti - Zanica (9)




“Innovare per competere”, l’Ascom lancia la sfida al mercato

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Paolo Malvestiti

“Innovare per competere. Mercati#bisogni#imprese” è il tema dell’assemblea generale di Ascom Confcommercio Bergamo che si terrà lunedì 23 maggio, dalle 15, nella sala conferenze dell’Associazione Commercianti, in via Borgo Palazzo. Il programma prevede una parte istituzionale, con la relazione del presidente Paolo Malvestiti e l’approvazione del bilancio d’esercizio 2015, e una parte dedicata ad innovazione e competizione con l’intervento di Fabio Fulvio, responsabile Politiche per lo sviluppo di Confcommercio Imprese per l’Italia.

Dopo l’intervento di Fulvio, l’assemblea continuerà con le testimonianze di quattro imprenditori, che hanno portato innovazione all’interno delle loro attività: Daniele Caccia della Trattoria Visconti di Ambivere; Patrizia Pavese di www.oltrevela.com di Costa Volpino, Norberto Piersigilli di Legami concept store di Bergamo ed Elena Valietti dell’Ortofrutta Valietti di Zanica.

«È la prima assemblea che si terrà nella nuova sede, inaugurata lo scorso 9 maggio – annota il presidente Malvestiti -. È una sede bella e funzionale, il simbolo di chi ha resistito con tenacia per ripartire dopo la crisi. Non è un punto d’arrivo, beninteso, ma l’inizio di un nuovo percorso che avrà nuove sfide e nuovi traguardi».

Una svolta per l’Ascom, che sarà chiamata a essere sempre più innovativa, competitiva e all’altezza delle esigenze degli associati, pronta a potenziare quei servizi necessari per andare incontro alle nuove esigenze delle imprese. «Dobbiamo stare al passo con i tempi – sottolinea Malvestiti -, essere pronti a cogliere i mutamenti che il terziario offre e a rafforzare quel barlume di positività e di ripresa che si sta intravedendo, come confermano anche gli ultimi dati camerali che segnalano un recupero su base annua del commercio al dettaglio dell’1,8%».

Il clima di fiducia generale è migliorato, anche se non si può ancora parlare di una concreta ripresa della domanda. «Per questo – afferma Malvestiti – diventa essenziale, per le imprese che devono resistere sul mercato, considerare l’evoluzione dei prossimi anni, legata a tre linee principali: maggiori competenze, aggregazioni di rete e innovazione». Il tema delle aggregazioni di rete e dei distretti, in particolare, è importantissimo, secondo il presidente, in quanto essi strumenti che contribuiscono ad accrescere la competitività e il posizionamento delle aziende sui mercati.

Da non sottovalutare, inoltre, il fattore internazionalizzazione, che interessa sempre più anche il settore del Terziario. «Sono certo – evidenzia Malvestiti – che ciò che determina il cambiamento delle imprese sono l’innovazione e la flessibilità, ossia un modo diverso di porsi nei confronti dei bisogni dei clienti. Anche la qualificazione professionale continuerà ad essere fondamentale per ciascuna azienda che sarà chiamata a competere ad ogni livello. E anche noi, come Ascom, proseguiremo la strada della formazione del personale per migliorare e crescere. Come associazione – conclude il presidente – dovremo quindi sempre di più qualificare i nostri servizi, per sostenere l’impresa e valorizzare le diverse categorie».

 

 




I Giovani Ascom e i mille modi di fare innovazione

platea seminario giovani - innovazioneL’innovazione non è facile, ma può essere affrontata in modo semplice. È quanto hanno voluto dimostrare i Giovani imprenditori dell’Ascom in un seminario dedicato, in particolare, agli approcci e ai metodi per mettere in moto il cambiamento nel mondo del commercio. La direzione, del resto, è chiara: per resistere in un mercato sempre più dinamico, competitivo e mutevole occorre operare uno scarto rispetto al passato.

Luca Bonicelli
Luca Bonicelli

E il presidente Luca Bonicelli ne è convinto, puntando con decisione, insieme al proprio Gruppo, sui temi della formazione e dell’innovazione, con percorsi e incontri gratuiti per tutti gli associati. «Abbiamo avviato un ciclo di incontri sul web marketing e i social network – ricorda –, ora ci soffermiamo sulle metodologie per far nascere e sviluppare l’innovazione. Si tratta di un aspetto centrale, soprattutto per le nuove generazioni del commercio e del terziario, che noi rappresentiamo, ma ovviamente anche per tutte le imprese. Chi oggi si trova a portare avanti un’attività già avviata, che magari è anche consolidata e funziona bene, non può permettersi di fermarsi, deve per forza guardare oltre. L’idea è di partire da ciò che c’è e costruire un modello giusto per sé ed efficace in prospettiva».

Non vuol dire, quindi, stravolgere il modo di lavorare, o trovare l’idea rivoluzionaria, ma mettere in atto nuove strategie, questo sì, seguire il mondo che cambia. «Già posizionarsi su Facebook può essere un passo – evidenzia Bonicelli -, così come lo sviluppo dell’e-commerce. Ma l’innovazione non deve per forza concentrarsi sulle nuove tecnologie, ci sono alcuni esempi interessanti di integrazione dell’offerta, ad esempio locali che nelle aree turistiche effettuano anche il noleggio di bici elettriche, e poi le reti tra imprese, che possono essere formali oppure no. La collaborazione tra attività che possono essere connesse e complementari è interessantissima».

Non a caso, l’evento annuale dei Giovani Ascom, in programma il prossimo 17 giugno, in questa edizione unirà alla tradizionale serata benefica, al Chiostro alle Grazie di Bergamo, un convegno sulle reti d’impresa.

L’atteggiamento e la visione degli Under 40 sono improntati all’ottimismo. «Certo, bisogna essere sempre in movimento, non si va avanti continuando a fare ciò che si è sempre fatto – precisa Bonicelli -. Ma le soluzioni ci sono e spesso le abbiamo proprio all’interno delle nostre attività, che per quanto piccole non sono inferiori per valore dell’offerta rispetto alle grandi realtà, anzi. Pensiamo ad esempio ai prodotti tipici – dice partendo dal settore alimentare, in cui opera -. Sono sempre stati i piccoli negozi a proprorli e valorizzarli, oggi non c’è insegna della grande distribuzione che non li abbia e ne faccia un punto punto qualificante dell’assortimento. In pratica, i grandi ci copiano. È da questa consapevolezza che dobbiamo partire, la nostra storia, testimioniata anche dai 70 anni di associazione, è la base sulla quale costruire il futuro».

PILLOLE DI CAMBIAMENTO

Dal farmacista su Youtube al bar che si paga a tempo

Giovanni Caruso
Giovanni Caruso

Un metodo (il business model canvas) e una serie di casi di successo per dire che l’innovazione si può fare in ogni settore e in ogni dimensione aziendale. Li ha illustrati la bergamasca Quo.d, società di consulenza specializzata nelle gestione dei processi di innovazione che fa parte della rete d’imprese Net@work, agli imprenditori del terziario in occasione dell’incontro promosso dai Giovani Ascom nella sala corsi dell’Associazione cittadina.

«Innovazione è sinonimo di cambiamento – spiega Giovanni Caruso, amministratore della società, relatore al seminario con Rodolfo Pinto -, per realizzala non serve un centro di ricerche della Nasa, ci sono approcci, metodi e strumenti che permettono di progettarla e implementarla». E porta i casi di alcune attività tradizionali «che hanno cambiato il modo di fare ciò che hanno sempre fatto», come la Farmacia Serra di Genova, a gestione familiare, che accanto al sito per l’e-commerce ha creato un blog e un canale Youtube attraverso i quali illustra i prodotti e il loro utilizzo, valorizzando anche on line l’esperienza e la consulenza del farmacista di fiducia. O il Caffè Carbonelli, in provincia di Napoli, torrefazione artigianale che ha scongiurato la chiusura sviluppando il commercio elettronico e la presenza sul web.

In altri casi sono le modalità del prezzo a venire modificate, persino stravolte. L’Anticafè è un format, presente anche in Italia, dove non si pagano le consumazioni ma il tempo che vi si trascorre, potendo contare su spazi multifunzionali attrezzati. C’è anche il sistema di prenotazione alberghiera dove è l’ospite a fare il prezzo e tocca all’albergo accettare o meno la proposta, mentre in Uruguay, in linea con un’azione governativa contro l’alcolismo, in alcune discoteche l’ingresso è gratuito per chi ha tasso alcolemico pari a zero. «Innovazione non significa per forza digitale – conclude Caruso -, deve essere inteso come leva operativa, non come obiettivo».

 

 




I concessionari: “Mercato auto in ripresa, ma restiamo prudenti”

Carlo Sangalli all'assemblea di Federauto
Carlo Sangalli all’assemblea di Federauto

“L’aumento delle immatricolazioni di circa il 20% registrato nel primo trimestre di quest’anno, con aprile che flette al +11%, ci fa ritenere che il 2016 potrebbe chiudere a un +10% rispetto all’anno scorso. Un 2015, è bene ricordarlo, che era cresciuto del +16% circa rispetto al 2014. L’anno in corso, quindi, potrebbe consuntivare circa 1.750.000 immatricolazioni di auto nuove. Un buon risultato che però è molto vicino a quanto realizzato nel lontano 1996”.

Così Filippo Pavan Bernacchi, da qualche mese riconfermato presidente di Federauto, l’Associazione che rappresenta i concessionari di auto, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobu, di tutti i brand commercializzati in Italia, ha aperto a Verona  i lavori dell’Assemblea annuale della Federazione nell’ambito di Automotive Dealer Day. “Invitiamo sempre alla prudenza perché, sebbene il mercato degli autoveicoli sembri fuori dal tunnel, il settore necessita di ancorarsi a una crescita solida, strutturale, la stessa che attende il Paese”, ha continuato Pavan Bernacchi. Sostenibilità del business dei concessionari, rinnovo del parco circolante, tra i più vecchi in Europa, attraverso misure fiscali come la detraibilità, e ridefinizione delle regole tra i costruttori e i dealer sono le priorità di azione di Federauto. Sul fronte delle proposte al Governo, Federauto sta portando avanti nei tavoli istituzionali iniziative di largo respiro finalizzate a creare nuove condizioni per l’attività delle imprese rappresentate e per un consolidamento della ripresa. Tra queste la revisione della fiscalità delle auto aziendali; la detraibilità delle spese di manutenzione e di riparazione degli autoveicoli; l’eliminazione del superbollo per le auto prestazionali e la modifica del bollo auto che premi o penalizzi in base a quanto si inquina. Un provvedimento, quest’ultimo, che potrebbe incentivare il rinnovo del parco circolante italiano che con quasi 11 milioni di auto comprese tra le classi Euro 0 e Euro 2 (30% sul totale circolante) è tra i più inquinanti d’Europa e costituto per il 50% da auto con più di 10 anni. “E che i concessionari italiani, decimati del 40% dal 2009 ad oggi, tornino a vedere la luce post crisi lo conferma anche il fatturato medio pro-capite che passa dai 17 milioni di euro del 2012 ai 25 milioni di oggi. Anche per questa crescita la marginalità del business dei concessionari nel 2015 è tornata ad aumentare e fa ben sperare per quest’anno. Dopo un biennio (2012-2013) in terreno negativo e un 2014 in sostanziale parità – ha concluso Pavan Bernacchi  – il reddito ante imposte dei concessionari ufficiali è stato nel 2015 dello 0,7% sul fatturato e, secondo Fausto Antinucci di Italia Bilanci, incassa una prospettiva di crescita che a fine anno potrebbe arrivare a +1%”.

“Oggi viviamo un momento delicato e una ripresa stanca, per questo occorre supportare la crescita con misure più coraggiose. Serve più coraggio per tagliare la spesa pubblica improduttiva e abbassare così il carico fiscale: se fino a ieri la politica ha rappresentato una sottrazione di risorse delle imprese, oggi dovrà aiutare a sottrarre gli ostacoli che queste ultime devono affrontare” ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, intervenuto all’Assemblea di Federauto. “Federauto con i suoi concessionari – ha concluso Sangalli – rappresenta lo specchio economico del Paese, un settore forte che ha bisogno di ancorare la propria ripresa, perché è arrivato il momento di riaccendere i motori”.




A Bergamo l’assemblea Con.Ascom. Viglione è il nuovo presidente

Giuliano Viglione
Giuliano Viglione

È Giuliano Viglione il nuovo presidente di Con.Ascom, il network di società di servizi delle associazioni territoriali di Confcommercio, che ha rinnovato il Consiglio di amministrazione per il triennio 2016-18 nel corso dell’assemblea organizzata nella nuova sede dell’Ascom di Bergamo. Viglione, direttore di Confcommercio Alba, riceve il testimone dal suo presidente, Giancarlo Drocco. Confermati Fabio Marcolin (Castelfranco Veneto) nella carica di vicepresidente, l’amministratore delegato Franco Tonelli (Imola) e i consiglieri Romano Belotti (Bergamo) e Claudio Bernardi (Bassano del Grappa). In nuovi ingressi sono quelli di Francesco Leonori (Padova) e Stefano Zotti (Monfalcone). Revisore unico è Domenica Burbassi.

Società cooperativa, Con.Ascom riunisce 29 realtà territoriali di sei regioni del Nord Italia (23 subprovinciali e 6 provinciali) e vedrà a breve aumentare la compagnie con l’adesione di un nuovo socio. La rete è nata a metà degli anni Novanta ed ha l’obiettivo di mettere in relazione le società di servizi alle imprese del terziario, creare un contesto di dialogo e di confronto in cui scambiarsi informazioni ed esperienze, ma anche offrire una serie di vantaggi competitivi.

nuovo consiglio di amministrazione Con.Ascom
da sinistra: Leonori, Zotti,Tonelli, Viglione, Bernardi, Marcolin

«Nel ’95 si è sentito il bisogno di unirsi e confrontarsi – ha ricordato il nuovo presidente Viglione -, oggi questo bisogno di condividere è ancora maggiore perché le risorse sono meno e abbattere i costi è una priorità». «Raccolgo un’eredità importante e lo faccio con commozione – ha ammesso -, all’insegna della continuità con coloro che hanno costruito questo percorso, che si basa su contatti diretti e visite nelle diverse strutture in un proficuo scambio professionale, di esperienze e strumenti per la crescita». «I servizi, del resto, sono il cuore di un’associazione – ha ribadito –, la carta che più di tutte può convincere un imprenditore ad entrare nel sistema associativo».

Il direttore dell'Ascom Oscar Fusini
Il direttore dell’Ascom Oscar Fusini

L’Ascom di Bergamo vede confermata la propria presenza nel Consiglio di amministrazione di Con.Ascom e con la sua sede rinnovata, la nuova immagine ed i nuovi servizi è stata presa come spunto e stimolo per affrontare un contesto «che impone evoluzioni e modifiche», secondo le parole dell’amministratore Tonelli, che ha anche annunciato, tra i temi da sviluppare, quello del fondo sanitario e la promozione del confronto anche tra i responsabili delle aree di ciascuna associazione per favorire la circolazione di informazioni e buone prassi sui settori specifici di azione.




Vetrine e balconi fioriti fanno più bella Zogno. Domenica festa e premiazioni

alimentari Fresco Mio in fiore Zogno

Quale sarà la vetrina più fiorita di Zogno? E il balcone più colorato? Lo si scoprirà domenica 22 maggio, giornata conclusiva di “Zogno in fiore”, la manifestazione organizzata dal Comune in collaborazione con l’associazione Punto Amico che dal 21 aprile ha proposto una serie di iniziative per animare, valorizzare e abbellire il paese vestendolo a tema floreale

Domenica andrà infatti in scena un “Viale in Fiore”, che vedrà lungo il viale Martiri della Libertà stand espositivi di hobbisti, con oggetti legati al tema dei fiori e della natura, e di commercianti, che si mettono in piazza con i propri articoli. Ma la giornata vuole essere una vera e propria festa e, quindi, oltre al mercatino, sono previste iniziative che prevedono un coinvolgimento delle famiglie con intrattenimento per i bambini e degustazioni per gli adulti.

Dalle 10 alle 18 si svolgeranno laboratori e giochi sulla natura per i bambini, ci saranno i gonfiabili e sarà attivo un punto ristoro con possibilità inoltre di pranzare in piazza. Nel pomeriggio esibizione di twirling, premiazioni dei concorsi Balcone Fiorito e Vetrine in Fiore e alla fine merenda gratuita per tutti i bimbi e anche per i loro genitori.

Si tratta di una nuova manifestazione per Zogno che ha ricevuto, al debutto, una buona partecipazione sia da parte delle attività commerciali sia dei residenti che hanno rispettivamente aderito ai concorsi “Vetrine in Fiore” e “Balcone Fiorito”. In particolare, sono in gara 16, tra negozi e ristoranti, che hanno abbellito le vetrine o lo spazio del loro esercizio commerciale, e 17 sono gli zognesi che hanno addobbato il proprio balcone impreziosendo le vie del paese.

Ecco le attività in gara

1) MACELLERIA PESENTI – via Centro 22 – Enedenna
2) TRATTORIA DEL MAGLIO – via C. Battisti 21 – Zogno
3) CENTRO MODA COLLEONI – via Cavour 15 – Zogno
4) CAFFÈ ROMA – via P. Ruggeri 45/A – Zogno
5) ALIMENTARI MAZZOLENI – via S. Sebastiano 1 – Zogno
6) EREDI BUSI SILVANO – via Donatori di sangue 2 – Zogno
7) PENNA E CALAMAIO – via XXIV Aprile 9 – Zogno
8) SI SERVIZI IMMOBILIARI – via Cavour 28 – Zogno
9) COMPUTER CENTER – via Cavour 9 – Zogno
10) F.LLI GAMBA -FRESCO MIO – piazza Italia 6 – Zogno
11) RISTORANTE LA TORRE – via Torre 4 – Somendenna
12) FORNAIO PESENTI BOLÒ – via A. Locatelli 60 – Zogno
13) L’ERBORISTERIA ELISIR – via Cavour 4- Zogno
14) ACCONCIATURE MARIKA E MONICA – via Cavour 20 – Zogno
15) SALVI BIKE STORE -CICLI SALVI – via Mazzini 24 – Zogno
16) OTTICA CERONI  – via Vittorio Emanuele 24 – Zogno

Il legame con il tema, la creatività e la tecnica sono i principali criteri di valutazione. In palio, tre premi per categoria messi a disposizione da commercianti zognesi

Il programma

zogno in fiore