Locali aperti fino alle 2.30 per le festività pasquali. L’Ascom: “Ok la deroga in Borgo Santa Caterina”

Ascom apprezza lo sforzo fatto dall’Amministrazione comunale di Bergamo che ha concesso, in deroga all’ordinanza numero 4 del 1° luglio 2015, la chiusura posticipata alle 2.30 dei locali di somministrazione di alimenti e bevande di via Borgo Santa Caterina per il 25, 26 e 27 marzo 2016. «Con questa delibera è stata accolta la richiesta fatta da alcuni esercenti ed è stato riconosciuto il lavoro svolto dalle Associazione di categoria – afferma Giorgio Lazzari, responsabile relazioni esterne e segretario dei Pubblici Esercizi di Ascom Bergamo -. Nello stesso tempo è stato premiato il corretto comportamento tenuto dai gestori dei locali pubblici dall’entrata in vigore dell’ordinanza lo scorso luglio».




Ecco il “Pane dell’Atalanta”. Lo firma l’Aspan

pane atalanta - allestimento rit
pane atalanta - dettaglioChissà che non abbia contribuito a sbloccare l’Atalanta. Del resto lo stesso allenatore Edy Reja aveva detto qualche settimana prima che la vittoria «serviva come il pane». E così domenica scorsa il pane è arrivato allo stadio di Bergamo. Un panino speciale, fatto con ricetta appositamente studiata per un risultato di alta qualità, a base di farina locale tipo 1, germe di mais, miele ed olio extravergine d’oliva, tondo e con impressa l’effigie della Dea. Un nuovo prodotto che farà la felicità dei tifosi, che potranno trovare in tavola e o portare con sé nel cestino delle scampagnate la propria squadra del cuore.

L’iniziativa nasce da un accordo tra la società calcistica e l’Aspan, l’associazione dei panificatori bergamaschi, fornitore ufficiale del team nerazzurro, e offre ai fornai che vi aderiscono la possibilità di produrre e vendere il panino “a marchio”. Le farine utilizzate (realizzate e distribuite per l’Aspan dalla Alpi, qualificata azienda del settore con sede a Filago) sono quelle del progetto di filiera QuiVicino, ricavate cioè dal grano coltivato in provincia di Bergamo. La partnership con l’Atalanta rappresenta quindi un’importante occasione di comunicazione dei valori legati al rilancio – fortemente voluto dall’Aspan – di tutta la filiera locale del pane, dal campo al negozio, con interessanti riflessi commerciali per le attività coinvolte, grazie all’alto impatto emozionale e al forte legame con il territorio della griffe atalantina. Ma non di dimentica la solidarietà, una parte del valore del venduto, infatti, sarà devoluta in beneficenza.

L’Atalanta ha definito il progetto «un ulteriore atto d’amore verso il territorio bergamasco ed indirizzato a valorizzare le eccellenze locali». Le nuove forme sono state presentate nel corso del lunch match di domenica scorsa con il Bologna, che ha visto, per la cronaca, il ritorno alla vittoria della squadra cittadina dopo 13 turni. Presente, insieme al presidente dell’Aspan Roberto Capello, il presidente dell’Associazione Panificatori di Bologna, Thomas Giardini, invitato per l’occasione.

Il presidente dell'Aspan Roberto Capello (a destra) con il presidente dei panificatori di Bologna Thomas Giardini
Il presidente dell’Aspan Roberto Capello (a destra) con il presidente dei panificatori di Bologna Thomas Giardini




Le immagini della festa

Non sono mancati i ricordi e gli aneddoti alla piccola festa con la quale l’Ascom di Bergamo ha salutato Francesco Cortinovis, funzionario dell’associazione che dopo 31 anni di servizio ha raggiunto il traguardo della pensione. I nuovi spazi della sede di via Borgo Palazzo 137 hanno fatto da bella cornice all’incontro che ha visto la presenza del direttore Oscar Fusini, di Diego Pedrali in rappresentanza del Consiglio direttivo dell’Ascom e dell’ex direttore Luigi Trigona, definito da Cortinovis – affezionato alle citazioni letterarie – “il mio Virgilio” in quella che è stata la sua svolta professionale all’età di 35 anni.

Nato a Clanezzo nel 1949, Cortinovis si è occupato, in particolare, del commercio al dettaglio alimentare ed ha curato il collegamento con le associazioni presenti nei comuni della provincia, oltre a essere consulente dell’area tecnica amministrativa della sede e delle delegazioni di Albino e di Clusone.

Lascerà l’incarico a fine mese, ma continuerà ad essere il responsabile fiscale del Caf In Ascom e il segretario nella Pia Unione San Lucio, sodalizio che dal 1938 promuove momenti di solidarietà, di spiritualità e di svago tra i dettaglianti alimentari della Bergamasca.

Dirigenti e colleghi gli hanno tributato la propria stima professionale e un allegro brindisi.




“Insieme per Enasarco”, a Bergamo nasce la coalizione per l’elezione degli organi della Fondazione

agenti di commercio - Insieme per Enasarco - Bergamo
da sinistra: Giorgio Lazzari (Ascom Bergamo), Antonio Bellini (Usarci Bergamo), Pierluigi Signorelli (consigliere nazionale Usarci), Alberto Citerio (Fisascat Cisl Bergamo), Stefano Merisio (consigliere territoriale Anasf), Massimo Bottaro (Fnaarc – Ascom Bergamo), Pierluigi Boschini (Fiarc Confesercenti Bergamo)

Per la prima volta gli agenti di commercio e le ditte mandanti aderenti ad Enasarco possono eleggere l’assemblea dei delegati che procederà alla nomina del presidente. Un momento importante per la Fondazione che negli ultimi anni ha subito cambiamenti di indirizzo e di gestione. L’elezione dei nuovi organi avverrà dal 1 al 14 aprile e solo per via telematica. Nella nostra provincia sono interessati 3.775 Agenti rappresentanti e 1.504 case mandanti. Bergamo è la quarta provincia lombarda per numero di agenti, dopo Milano, Brescia e Monza Brianza; mentre è la terza per imprese mandanti, dopo Milano e Brescia. Per l’elezione degli organi della Federazione si è costituita la coalizione “Insieme per Enasarco”, che riunisce le principali rappresentanze degli agenti di Commercio con la lista “Agenti per Enasarco” e delle Imprese mandanti con la lista “Imprese per Enasarco”.

Anche a Bergamo il Comitato ha una sua sezione locale, sostenuta da Fiarc–Confesercenti Bergamo, Fisascat–Cisl Bergamo, Fnaarc-Ascom Confcommercio Bergamo, Usarci Bergamo, Confcooperative e Anasf. Compito del Comitato è quello di rilanciare l’attività di Enasarco sul territorio all’insegna della trasparenza e dell’efficienza gestionale e finanziaria, per far tornare protagonisti gli agenti e le imprese. Questi stessi temi verranno illustrati il 29 marzo 2016 nel corso del convegno che si svolgerà Bergamo e che vedrà protagonisti il coordinatore della lista “Insieme per Enasarco”, Gianroberto Costa, e i rappresentati della coalizione: Mimma Cominci per Fiarc, Mirco Ceotto, per Fisascat Cisl, Simonetta Maffizzoli per Fnaarc, Giovanni Montato per Usarci e Stefano Merisio per Anasf. Nel corso dell’incontro sarà presentato il programma per il futuro della Fondazione e per la salvaguardia della pensione integrativa degli agenti di commercio. L’appuntamento è alle ore 17 nella sala convegni del Palazzo dei Contratti e delle manifestazioni in via Petrarca 10 a Bergamo.

Le votazioni

Dureranno quattordici giorni, dalle ore 9.00 alle ore 18.00 nei giorni dal lunedì al venerdì e dalle ore 9.00 alle ore 20.00 nei giorni di sabato e domenica, secondo quanto previsto dal Regolamento elettorale. Per esprimere il proprio voto l’elettore dovrà essere presenti negli elenchi elettorali, avere a disposizione il proprio certificato elettorale, avere un cellulare a portata di mano e conoscere il proprio identificativo Enasarco (numero di matricola agente o posizione ditta); l’elettore sarà accompagnato al voto, passo dopo passo, da spiegazioni puntuali presenti in ogni schermata dell’urna elettorale. Nelle sedi delle Associazioni aderenti alla Coalizione “Insieme per Enasarco” è previsto un sistema di assistenza al voto. La Fondazione Enasarco ha attivato un numero verde gratuito dedicato alle elezioni: 800 901 451

Le modalità di voto

  1. L’elettore grazie al certificato elettorale apre l’urna elettorale.
  2. Nell’urna elettorale indica il proprio numero di cellulare.
  3. Sul cellulare riceve un codice PIN di sei cifre.
  4. Il PIN di sei cifre va riportato sull’urna in un apposito campo. In un altro campo della stessa schermata bisogna indicare il numero di matricola (per gli agenti) o di posizione (per le aziende).
  5. L’elettore deve confermare la propria identità con un’assunzione di responsabilità.
  6. Voto:ogni elettore può scegliere una sola lista.
  7. Per esprimere un voto bisogna cliccare sul simbolo o sul nome della lista e poi dare conferma con un click sul tasto “Vota”.
  8. Non è possibile votare scheda bianca.
  9. Non è possibile annullare la scheda.
  10. Dopo aver espresso il voto, l’elettore riceve un messaggio con una ricevuta dell’operazione appena conclusa.



Ascom, il corso su misura è anche finanziato

Dal marketing all’alta tecnologia, dalla gestione dei collaboratori alle lingue e all’informatica, dalla formazione generale di base a quella più specialistica. Le imprese bergamasche, grazie ad Ascom Formazione, possono creare un corso su misura, anche a costo zero. Lo staff dell’Area formazione di Confcommercio Bergamo mette infatti a disposizione degli imprenditori una consulenza a 360 gradi per definire le strategie aziendali, costruire un corso personalizzato sulle proprie esigenze e caratteristiche e trovare i fondi per finanziarlo.

«Siamo a disposizione delle imprese per raccogliere i loro fabbisogni formativi, accompagnarli nella progettazione dei percorsi e facilitarli nell’individuare la forma di finanziamento più adatta alle loro esigenze, trovando il bando più mirato. Dal piccolo distributore di carburanti alla catena di alberghi, qualunque impresa potrà progettare e creare il proprio percorso di formazione, su misura – spiega Daniela Nezosi, responsabile di Ascom Formazione -. Lo possiamo fare perché Ascom Formazione, ente accreditato in Regione Lombardia, è uno dei soggetti attuatori degli interventi formativi previsti dalla Camera di Commercio».

Le ricerca di fondi avviene attraverso bandi camerali, regionali od europei. «È il caso del bando pubblicato in questi giorni dalla Camera di Commercio di Bergamo che ha l’obiettivo di aumentare la competitività delle imprese e rafforzare i dipendenti dal punto di vista professionale e occupazionale – spiega Nezosi -. Sono a disposizione contributi sotto forma di voucher, che possono essere utilizzati per interventi di formazione da tutte le imprese del settore commercio, turismo e servizi. I corsi possono essere svolti da titolari, soci, amministratori unici, amministratori e consiglieri delegati, coadiuvanti e collaboratori familiari, ma anche dipendenti ( a tempo indeterminato o determinato, lavoratori somministrati e lavoratori a chiamata), collaboratori coordinati e continuativi, apprendisti, stagisti e tirocinanti».

Un altro fondo – di formazione continua – è europeo ed è stato pubblicato sul Burl il 15 marzo scorso. Mette a disposizione 10 milioni di euro: 5 milioni per progetti aziendali, 3 milioni per progetti interaziendali e 2 milioni di euro per progetti strategici regionali.

Per informazioni: Ascom Formazione tel. 035 41.85.706-707 – info@ascomformazione.it; www.ascomformazione.it.




Trentun anni in Ascom, «vi racconto come è cambiato il commercio»

Se c’è qualcuno che conosce da vicino e in profondità le vicende del commercio tradizionale bergamasco è certamente Francesco Cortinovis, 67 anni appena compiuti, nato a Clanezzo, funzionario Ascom, per più di trent’anni.
Si è occupato in particolare dei commercio al dettaglio alimentare, ossia salumieri, macellai e fruttivendoli, quelle attività che significano bottega, conduzione familiare nella quale anche i dipendenti vengono considerati tali, fidelizzazione del cliente tramite rapporto personale, in una parola il negozio di vicinato nella sua accezione più limpida e immediata, che continua a resistere. Per conto dell’Ascom si è anche occupato del collegamento con le associazioni presenti nei comuni della provincia, oltre a essere consulente dell’area tecnica amministrativa della sede e delle delegazioni di Albino e di Clusone.
A fine mese lascerà l’incarico e potrà godersi la pensione. Martedì 22 marzo nella sede dell’Ascom di via Borgo Palazzo ci sarà un incontro con il presidente Paolo Malvestiti, il direttore Oscar Fusini, Luigi Trigona past direttore e i colleghi per un saluto e un rinfresco.
Di grane e di ricorsi ne ha affrontati in questi anni, dagli scandali alimentari alle decisioni improvvide di alcune amministrazioni e ai lacci e laccioli della burocrazia. A proposito di burocrazia, ha dell’incredibile una sanzione pecuniaria comminata a una gelateria perché aveva omesso di denunciare la “pubblicità” fatta tramite un cestino portarifiuti, colpevole, il portarifiuti, di essere a forma di cono di gelato.
È lui stesso a raccontare i suoi anni trascorsi all’Ascom, pescando in un archivio denso di iniziative, incontri, scontri, viaggi, con il gusto della citazione letteraria che lo accompagna dagli studi classici e dal quel primo impiego da bibliotecario alla Caversazi.
Ci tiene a dire che non lascerà del tutto i suoi commercianti continuando a essere il responsabile fiscale del Caf in Ascom e il segretario nella Pia Unione San Lucio, sodalizio che dal 1938 promuove momenti di solidarietà, di spiritualità e di svago tra i dettaglianti alimentari della Bergamasca.

 

«Dagli scandali alimentari ai problemi con i Comuni, tante battaglie affrontate con la forza del gruppo»

di Francesco Cortinovis

 

L’anno 1984 – presidente della repubblica Sandro Pertini, Pontefice Papa Giovanni Paolo II, vescovo della diocesi di Bergamo Monsignor Giulio Oggioni e sindaco di Bergamo Giorgio Zaccarelli, giusto per inquadrare il periodo – è stato un anno importante, sabbatico, per la mia vita lavorativa e non solo.

A gennaio, a 35 anni, “nel mezzo del cammin di nostra vita”, ho perso il lavoro, sperimentando sulla mia pelle altri versi del Sommo poeta “Tu proverai sì come sa di sale/lo pane altrui, e com’ è duro calle/lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale”. A luglio ho conseguito il diploma di Ragioniere e Perito commerciale, oltre alla maturità classica. A settembre mi sono iscritto appena in tempo, al ruolo dei periti tributari della Camera di Commercio, iscrizione che mi ha permesso di essere per 16 anni responsabile fiscale del Caf in Ascom. Il 12 novembre è stato il primo giorno di lavoro presso l’Ascom, rapporto che dopo oltre trent’un anni si sta per concludere e precisamente il prossimo 31 marzo, con il pensionamento.

In precedenza ho lavorato per cinque anni alla Unione Autonoma Esercenti, questo impiego mi ha permesso di acquisire l’esperienza necessaria per presentarmi con le credenziali giuste per il nuovo incarico. Ma ricordo con molta nostalgia anche il mio primo lavoro, come bibliotecario presso la Biblioteca comunale Caversazi di Bergamo, durante la prima crisi energetica anni degli 1972/1974, un incarico annuale, con il compito di protrarre l’orario serale fin alle ore 22 e di aprire per la prima volta anche di domenica.

In Ascom dopo alcuni colloqui il direttore dottor Luigi Trigona mi assume ritenendomi una pedina funzionale al suo piano di rilancio della Associazione, il nostro rapporto è sempre stato buono. Le imprese aderenti all’Ascom erano suddivise in tantissime categorie merceologiche. A me fu affidato il comparto alimentare che comprendeva i salumieri, i macellai e i fruttivendoli. Ogni gruppo, geloso della propria autonomia e specificità, aveva un presidente e un consiglio direttivo eletti ogni tre anni; io sono diventato automaticamente segretario di tutti i tre gruppi, anche se mi sono sempre ritenuto un “animatore”.

Ben presto constatai, con piacere che i consiglieri e i presidenti erano persone volenterose, in gamba, sempre disponibili a sacrificare parte del loro tempo libero per dedicarlo alla Associazione. Per fortuna mia sono stato ben accolto; da loro ho imparato molto, soprattutto a comprendere quali fossero i problemi di ciascuna categoria, che si possono riassumere in: orari di vendita troppo estesi e poco compatibili con la vita privata e familiare; continua e incessante espansione della distribuzione organizzata; riqualificazione e professionalità; esigenza di avere più visibilità, valorizzazione dei negozi di vicinato e soprattutto riconquista della fiducia dei consumatori, sempre più disorientati da comportamenti criminogeni di una parte non secondaria della filiera alimentare, basta ricordare il vino al metanolo, mucca pazza ecc.

fiera - oldfiera - old 2fruttivendoli -in fiera - Billè macellai campionaria 2005A questi problemi si è cercato di dare alcune risposte positive. Per promuovere il contatto con i consumatori si è deciso di partecipare alla Fiera Campionaria di Bergamo, all’inizio con un piccolo stand di tre metri quadrati per ciascuno gruppo, fino ad arrivare alla terza partecipazione con uno stand comune di oltre cento metri quadrati, uno stand vivo, con rassegne di piatti di gastronomia, con esposizione di piatti pronti a cuocere a base di carni, con composizioni artistiche utilizzando prodotti ortofrutticoli e con dimostrazioni pratiche di come si taglia il grana padano, il prosciutto crudo e si “spolpa” la carne.

Sul versante della formazione professionale, abbiamo ritenuto utile la partecipazione ad alcune fiere di settore molto importanti e di richiamo internazionale, quali “Vinitaly” a Verona, “Cibus” a Parma oppure Cesena per i fruttivendoli e Udine per i macellai. Non ci siamo accontentati dell’Italia, siamo andati anche all’estero, a Parigi, in treno, per partecipare alla Fiera “Europain 92”, l’anno successivo a Vienna e nel 1994 a Barcellona per visitare “Alimentaria” , fiera di settore di importanza europea.

europain 92

Per trovare sostegno al consumo di carne, alimento molto bistrattato sia per il caso di “mucca pazza” sia perché sconsigliato da quasi tutti i dietologi, con il presidente dei macellai Giovanni Bresciani e il vice Franco Meloncelli siamo persino fiondati a Bologna per incontrare il professor Eugenio Del Toma, oggi famosissimo dietologo, ma allora poco conosciuto al grande pubblico, per assistere alla presentazione di un suo libro dal titolo “Diete “ nel quale sosteneva l’importanza del consumo delle carni rosse per una alimentazione corretta, oggi si direbbe equilibrata, soprattutto per giovani, sportivi e bambini; al termine della presentazione abbiamo scambiato quattro chiacchiere, per l’entusiasmo abbiamo anche acquistato una decina di copie del libro a nostre spese.

Ho preso in mano anche il collegamento con le realtà associative comunali e territoriali, alcune già esistenti e altre create da me come a Ponte San Pietro, a Cividate al Piano, a Grumello del Monte, a Verdellino, a Telgate e a Zogno. Di solito il contenzioso con i comuni e con i sindaci verteva sugli orari di apertura dei negozi e dei pubblici esercizi, sui parcheggi, invece di crearne di nuovi si eliminavano quei pochi esistenti nei centri storici per inaugurare piazze, isole pedonali, sensi unici e soprattutto sul contenuto dei piani del commercio. Ricordo invece con piacere il sindaco di Romano di Lombardia, signor Giuseppe Longhi, che prima di varare una vasta isola pedonale nel centro storico ha realizzato all’esterno delle mura, a corona, molti parcheggi comodi e facilmente raggiungibili.

Del mondo delle associazioni comunali o territoriali meritano una particolare menzione quella di Clusone, quella di Sarnico e il coordinamento della Media Val Seriana, da Torre Boldone a Gazzaniga. A Clusone, in particolare si sono svolte più manifestazioni lungo le vie del centro storico, con grande partecipazione di commercianti e di cittadini per protestare contro la modifica degli orari dell’isola pedonale e la scarsità dei parcheggi. L’associazione esercenti e commercianti di Sarnico era forte e rispettata dalla amministrazione comunale, anche se non sono mancati contrasti, con loro l’Ascom ha organizzato anche un corso di marketing. Il coordinamento delle associazioni della Media Valle Seriana (oggi lo chiameremmo Distretto diffuso del commercio) è stato una esperienza innovativa, gli esercenti e i commercianti avevano capito fin d’allora, quattro lustri fa, coordinatore Diego Pedrali, che l’unione fa la forza.

clusone - manifestazione commerciati
La manifestazione dei commercianti di Clusone

Per fortuna molte cose sono cambiate in positivo in questi trent’anni, tuttavia, come si è potuto vedere da questo excursus, i problemi e le aspettative delle piccole realtà economiche sono sempre gli stessi, anche se declinati in modo diverso. Forse oggi abbiamo uno strumento in più per affrontarli, che è quello di fare rete, di fare squadra, vale a dire del lavorare insieme, come ha ben evidenziato anche Papa Francesco, nel recente incontro con gli industriali.

Cortinovis San LucioLavorare insieme per una Associazione significa proprio questo, promuovere il confronto, la collaborazione, la ricerca di soluzioni comuni e soprattutto la consapevolezza che ognuno non solo è una pedina importante, ma anche indispensabile ( ricordiamoci dell’apologo del senatore romano Agrippa Menenio).

Una delle mie maggiori soddisfazioni professionali è l’aver istituito, promosso e organizzato i corsi Rec riconosciuti dalla Regione Lombardia a Clusone, due all’anno, fino al 1997 in collaborazione con Bergamo Sviluppo. Ma i ricordi più belli sono legati alle tante persone che ho incontrato, con la voglia di stare e fare insieme.

cortinovis con il corso per vetrinisti
Con il corso per vetrinisti

Halloween con i fruttivendoli
Halloween con i fruttivendoli




Botteghe di Seriate, gran finale della caccia al tesoro

caccia al tesoro seriate pasqua 2016 -ritSabato a Seriate ritorna l’attesa “Caccia al tesoro pasquale”, in versione extended. Per andare incontro alle numerose richieste, l’Assessorato al Commercio e l’associazione Botteghe di Seriate hanno infatti pensato a una gara in due manche per permettere a più gruppi di partecipare e soprattutto per prolungare il divertimento e il coinvolgimento della città. La sfida partita sabato 12 entra nel vivo questo fine settimana con la chiusura domani 19 marzo, giorno di premiazione delle 6 squadre migliori, ossia quelle che avranno superato correttamente tutte le prove nel minor tempo possibile.

«Quest’anno la gara è più articolata e strutturata, pensata per coinvolgere più persone – afferma l’assessore al Commercio Paola Raimondi -. E sembra che si sia colpito nel segno. A partecipare non solo le famiglie seriatesi, ma anche le istituzioni civili. Tra le squadre sinora iscritte, una è formata da alcuni docenti, un collaboratore scolastico e 7 alunni dell’istituto Majorana. Inoltre il divertimento è raddoppiato, essendo una caccia al tesoro distribuita in due fine settimana in 23 negozi, che ringrazio per l’organizzazione, e dal premio davvero allettante: in palio 600 euro in voucher spesa da distribuire tra le 6 squadre vincenti. Non mi resta che sperare nel bel tempo e augurare a tutti un buon divertimento».

Dal 12 al 18 marzo tutte le squadre iscritte, o anche alcuni componenti, hanno avuto il tempo di raggiungere le tappe del percorso, indicato nella prima Mappa del Tesoro, consegnata al momento dell’iscrizione. In ogni tappa la squadra ha svolto una facile e simpatica “prova” della durata di 10 minuti circa, con l’aiuto dei Pirati Pasqualini. Un esempio delle sfide? Preparare i colori base per un’acconciatura o dei biscotti, riassettare un letto, contare noci e mandorle in un contenitore, cucire un bottone, risolvere un sudoku, ricevendo al termine di ogni prova un pezzo del Tesoro Pasquale, che dovrà essere conservato e consegnato sabato 19 marzo, quando la Caccia al Tesoro vivrà il momento finale.

Il punto di ritrovo sarà alle 14.30 in piazza Matteotti, vicino al corso Roma, per iniziare la seconda manche, da svolgersi a tutta velocità. Dopo la consegna dell’oggetto del tesoro a tutte le squadre sarà consegnato il kit gara, con la bandana e la seconda Mappa del Tesoro. Alle 15.30 si parte! Tutta la squadra (possibilmente dotata di mezzi di trasporto) potrà seguire le indicazioni della mappa e muoversi per le vie di Seriate, alla ricerca dei pezzi che completeranno il Tesoro Pasquale. Alle 18.30 ritrovo di nuovo in piazza Matteotti e premiazioni. A vincere saranno le 6 squadre che hanno completato correttamente tutte le tappe della prima e della seconda manche, totalizzando il miglior punteggio. In palio 6 voucher spesa del valore di 100 euro.

Questi i negozi che partecipano all’iiziativa
· 4 ZAMPE E 1 CODA – via Decò e Canetta, 8
· ANDREA SANA OTTICO – via Italia, 16/B
· ANGOLO NATURA 3 – via Tiepolo, 9
· ARKUS BAR PIZZERIA – via Dante, 2
· ARRICCIA SPICCIA HAIR STYLE – via S. Grisogono, 3
· CAFE’ DE PARIS – via S. Grisogono, 7
· CAFFE’ DEL PARCO – c.so Roma, 70/A
· CASA DELL’OROLOGIO – via Italia, 12
· CFB ARREDAMENTI – via Comonte, 14/H
· EREDI CONSOLI ORTOFRUTTA – via Italia, 77
· GELATERIA GINEVRA – via Nazionale, 53
· IL FORNAIO ECC… – via Paderno, 17
· INFO-SOLUTIONS – via Dante, 22
· MAGIE E COLORI – via Italia, 121
· MAGIK PIZZA – via C. Battisti, 37/A
· MARINO ORTOFRUTTA – c.so Roma, 70/B
· MINIMALUX – via Marconi, 29/B
· PESENTI L’ARREDAMENTO – via Brusaporto, 1
· PUNTO E LINEA – c.so Roma, 70/C
· STAR MARKET’S DUE – via Paderno, 25
· STUDIO CINQUE – via Paderno, 4
· SUSY ACCONCIATURE – via Madonna delle Nevi, 15
· 3 STORE – via Paderno, 38




Il rapporto – Nel 2016 Pil in salita dell’1,6%, trainato da consumi e investimenti

consumi - Copia«Lo 0,8 di crescita del Pil italiano a fine 2015 è troppo poco. Se lo scorso anno c’è finalmente stata una crescita del Pil e dell’occupazione, il minimo che si potesse raggiungere era infatti l’1% di previsione indicato da Confcommercio giusto un anno fa. Questo grazie al contesto internazionale favorevole e a una politica fiscale interna almeno “distensiva”». Parole del responsabile dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, nel commentare i dati contenuti nel “Rapporto sulle economie territoriali”, la cui presentazione ha inaugurato la tradizionale due giorni della Confederazione a Cernobbio, sul lago di Como.

Confcommercio per il 2016 prevede una crescita dell’1,6%, sostenuta dai consumi (+1,4%) e dagli investimenti (+1,6%), grazie a prospettive di breve periodo che restano favorevoli anche se sono crescenti i rischi al ribasso della previsione. Mentre la deflazione appare più un pericolo teorico che una reale minaccia. Una crescita affatto eccezionale, insomma, tanto più che anche proiettandosi al 2017 la situazione cambia davvero poco (Pil a +1,6%, consumi a +1,7%, investimenti a +3,7%). E allora – e qui è sta il fulcro del Rapporto del Centro Studi – bisogna domandarsi perché l’Italia è incapace di cogliere le opportunità del contesto economico favorevole e perché è così lenta nell’approfittare delle riforme così faticosamente approvate. La risposta è semplice: il Paese è schiacciato ancora da gravi difetti strutturali che non sembrano in via di aggiustamento. Si chiamano deficit di legalità e di accessibilità logistica, eccessi di carico fiscale e di burocrazia, scarsa qualità del capitale umano e agiscono in modo particolarmente sfavorevole in diverse regioni meridionali. Le cifre della crescita, dunque, alla fine sono una media tra il contributo di alcune regioni dinamiche – come la Lombardia e il Nord-ovest – e di regioni ancora in recessione, come la Calabria, o a crescita nulla, come diverse aree del Mezzogiorno.




Sangalli a Cernobbio: «Per la crescita una partita ancora tutta da giocare»

I segnali di ripresa che dovevano concretizzarsi lo hanno fatto solo in parte: è mancato il cambio di passo. In Europa, e soprattutto in Italia, la partita della crescita è ancora tutta da giocare. Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nella conferenza stampa che aperto i lavori del Forum organizzato come ogni anno dalla Confederazione a Cernobbio. «Parliamoci chiaro – ha sottolineato Sangalli – va bene il cortisone di Draghi, e meno male che c’è, ma abbiamo bisogno di terapie specifiche che dipendono solo da noi».

Confcommercio, tuttavia, vuole conservare una quota di cauto ottimismo, «perché abbiamo tutte le carte per trasformare nei prossimi mesi questa ripresa in una crescita concreta e diffusa» e crede possibile «uno scatto in avanti lungo la strada delle riforme, del taglio alla spesa pubblica improduttiva, della riduzione degli eccessi di burocrazia, della riduzione delle imposte: sono queste le condizioni del nostro moderato ottimismo che ci portano a prevedere un Pil a +1,6% per il 2016».

Ma in questo senso è essenziale, ha detto Sangalli, che «il governo affronti e risolva i problemi strutturali dell’Italia, che si acuiscono a causa dei ritardi e dei divari regionali del nostro Paese. Ci sono aree dell’Italia che non crescono perché scontano da troppi anni due deficit, legalità e infrastrutture, e due eccessi, burocrazia e carico fiscale». Il problema, comunque è dell’intero sistema-Paese che «sconta una mancanza di competitività e una perdita di produttività complessiva. Gli eccessi e i deficit strutturali del nostro Paese – ha detto ancora il presidente di Confcommercio – costano a ciascun cittadino 3.800 euro l’anno».

Il Governo ha certo fatto «passi importanti nella giusta direzione» (Sangalli ha citato la riforma della pubblica amministrazione, l’impegno di ridurre i carichi burocratici sulle imprese, alcune misure contenute nel Jobs Act e nella riforma della scuola e la politica fiscale distensiva), ma non basta. Perché «la spesa pubblica corrente nel 2015 si è ridotta soltanto per effetto del minor costo per interessi» e perché negli ultimi venti anni la pressione fiscale è passata dal 40,3% al 43,3%. «Ridurre il carico fiscale su imprese e famiglie – ha concluso Sangalli – è e resta la priorità. Meno spesa pubblica e meno tasse rimane la ricetta per un Paese più dinamico e più equo». Mentre sul versante della crescita occorre «sfruttare l’enorme potenzialità del turismo», che è «una potentissima leva in grado di generare nuova occupazione e maggiore ricchezza».




Ubi Banca e agenti immobiliari, faccia a faccia sul credito

corsi-immobiliareGli agenti immobiliari di Fimaa Bergamo si confrontano con il credito per conoscere le problematiche e agevolare il mutuo ai clienti. Quindici agenti immobiliari, mercoledì scorso hanno incontrato, alla sede Ubi di via Calvi a Bergamo, i direttori di altrettante filiali, della città e dell’hinterland. L’iniziativa è stata promossa da Fimaa Bergamo e Ubi con lo scopo di permettere a operatori e responsabili del credito di confrontarsi, esponendo ciascuno le proprie necessità e criticità.  L’incontro ha dato anche la possibilità agli operatori immobiliari presenti di approfondire e valutare opportunità per un maggiore sviluppo del proprio lavoro e ha creato le premesse su cui costruire delle basi solide per ottimizzare la collaborazione tra agenti e la banca del territorio, che ad oggi è l’unica che ha dato segnali di apertura alla federazione degli agenti immobiliari. Il progetto è una prima esperienza pilota e ha registrato grande consenso sia da parte degli agenti che dei direttori Ubi. Fimaa è pronta quindi a replicare gli incontri in provincia con i direttori delle filiale locali, così da estendere questa opportunità a tutti gli agenti del territorio.

«Abbiamo pensato di coinvolgere i direttori locali di Ubi con l’intento di rimettere in contatto gli operatori del territorio in modo che i capitali che si muovono possano rimanere a Bergamo – dice Luciano Patelli, presidente di Fimaa Bergamo -. Tutti parlano di internet, di mutui facili, ma si tratta di operazioni molto spersonalizzate. Noi crediamo che creare rapporti interpersonali molto stretti con i direttori e capi-filiale faciliti il nostro lavoro». «Non vogliamo sostituirci ai mediatori creditizi – spiega Patelli – ma capire le problematiche del credito, per poterle, se possibile, risolvere a monte, quando facciamo un preliminare, e così facilitare la vendita dell’immobile». «Abbiamo scelto Ubi – aggiunge Patelli – perché è una banca del territorio che non fa transazioni immobiliari e questo potrebbe precludere a una collaborazione futura anche sulle vendite. Questi incontri sono utili per la nostra categoria perché ci permettono di conoscere meglio le logiche e le regole del credito e quindi di aumentare le nostre competenze, ma anche per i direttori di filiale che attraverso la nostra esperienze ricevono informazioni sul mercato immobiliare».