Agenti immobiliari, convegno Fimaa sulle novità 2016

immobilott14.jpgMartedì 8 marzo Fimaa Bergamo, la federazione degli agenti immobiliari dell’Ascom, promuove un convegno per offrire agli associati l’opportunità di conoscere tutte le novità 2016 in campo immobiliare.

L’incontro si svolgerà alla Sala Zaninoni dell’Associazione generale di mutuo soccorso di via Zambonate 33 a Bergamo, dalle ore 17 alle ore 19. Nel corso del convegno verranno illustrate le implicazioni tecnico giuridiche e fiscali, con particolare riferimento al leasing immobiliare per privati e al prestito vitalizio.

Interverranno in qualità di relatori Daniele Mammani e Eugenio Magno, rispettivamente consulente legale e consulente di Fimaa. La partecipazione al convegno è gratuita previo accreditamento ed è limitata a 80 posti. La scheda è pubblicata sul sito internet dell’Ascom. Per informazioni: segreteria tel. 035 4120304.




Gli agenti immobiliari Fimaa: “No ai pignoramenti facili delle banche”

“Non abbiamo dubbi, l’atto del governo che consente alla banche l’esproprio del bene immobile senza passare dal giudice va ritirato”. A sottolinearlo è Santino Taverna, presidente nazionale della Fimaa, la Federazione italiana dei mediatori immobiliari e creditizi, aderente a Confcommercio. “Il provvedimento governativo, cancellando di fatto l’articolo 2744 del codice civile – evidenzia Taverna – in caso di inadempimento del mutuatario (ritardo nel pagamento di 7 rate, anche non consecutive, così come stabilito dal Testo unico della finanza) consente alle banche di entrare in possesso dell’immobile ipotecato e metterlo in vendita bypassando il Tribunale, annullando di fatto l’obbligo di procedura esecutiva”. Il governo, in questo modo, sta facendo l’ennesimo favore alle banche – conclude il presidente – che potranno inserire nei contratti di mutuo, anche successivamente alla stipula, una clausola che lede i diritti dei consumatori, invece di tutelarli nell’ambito dei contratti di credito”.




Il Confai Bergamo: “Stop a chi vuol dividere il mondo agricolo e agromeccanico”

agricoltura - campi“Occorre dare un segnale inequivocabile a chi si ostina tuttora ad alzare barriere che dividono il mondo agricolo e a sostenere aspetti discriminatori che colpiscono gli agromeccanici, dal mancato accesso al Psr alle vessazioni in materia di rifiuti, detenzione carburanti e normative sulla sicurezza”: si preannuncia combattiva l’ottantunesima assemblea provinciale di Confai Bergamo, che si terrà a Cortenuova domenica 6 marzo. “Affinché le nostre imprese possano far sentire il proprio peso – fa sapere il presidente provinciale e nazionale Leonardo Bolis – i soci di Confai, insieme ai colleghi di Unima, sono ormai determinati a compiere i passi necessari per ricostituire un’unica organizzazione, aperta alle comuni esigenze di contoterzisti e imprese agricole innovative e totalmente orientate al mercato”.

Il processo di integrazione che, a livello provinciale e nazionale, Confai e Unima stanno promovendo nell’ambito del Coordinamento Agromeccanici Italiani, porterebbe con sé una serie di positive conseguenze: dal potenziamento dell’azione sindacale ad un consolidamento delle strutture di servizio a beneficio di una comune base associativa. Il gratificante percorso organizzativo che Confai sta per portare a termine non distoglie comunque l’attenzione dell’associazione dalla generale condizione di affanno in cui versa l’agricoltura provinciale nel suo complesso, caratterizzata da evidenti difficoltà  economico-gestionali diffuse nei vari comparti produttivi, oltre che  da un’esigua disponibilità finanziaria che genera immediati riflessi negativi anche sul comparto agromeccanico. “Sono molti i comparti che mostrano pesanti segnali di sofferenza, a partire da quello suinicolo, con quotazioni ormai scese quasi al di sotto di quella linea di sicurezza che consentiva perlomeno la copertura dei costi di alimentazione – sottolinea il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo –. Analoghi segnali di forte preoccupazione provengono dal comparto dei bovini da carne, in cui i prezzi corrisposti agli allevatori sono così bassi da trovare riscontro solo in serie storiche risalenti a parecchi anni fa”.

Per quanto riguarda la filiera lattiero-casearia, tradizionale punto di forza in termini di apporto alla complessiva produzione agricola bergamasca, continuano a pesare gli effetti di un processo di concentrazione delle strutture aziendali in larga misura ancora da compiere. “Da un lato – osserva Cattaneo – è  pur certo che le nuove  linee guida nazionali per la trasparenza sull’origine dei prodotti a base di latte potrebbero favorire una dinamizzazione della filiera; dall’altro, non possiamo dimenticare che si tratta di un comparto che da diversi anni a questa parte fa i conti con prezzi di mercato che spesso non coprono i costi di produzione ed espongono sistematicamente le nostre imprese al pericolo di erosione del valore netto aziendale”.




Clusone, nei negozi la raccolta firme sull’ex Mirage

ex Mirage ClusoneEntra nel vivo a Clusone la polemica sull’operazione “ex Mirage”. Le minoranze e i commercianti scendono in campo con una petizione sulla variante al piano di recupero del complesso.

La raccolta di firme sarà promossa nei negozi della cittadina fino al 15 marzo. Al centro ci sono due questioni: l’aspetto architettonico dell’intervento (nell’area all’ingresso del paese, dove sorgeva il cinema Mirage), ma soprattutto la possibile variazione di destinazione d’uso del piano terra dell’edificio da direzionale a commerciale, con la creazione di nuovi negozi di vicinato. «Abbiamo accolto l’invito delle minoranze a promuovere una raccolta firme perché il tema interessa moltissimo la nostra associazione e la cittadinanza – dice Luigi Percassi, presidente dell’associazione “Clusone Centro” -. Dopo l’ultimo consiglio comunale abbiamo promosso un sondaggio via mail tra 120 commercianti di cui avevamo il recapito e in 48 ore abbiamo ricevuto 80 risposte, tutte esprimevano un’opinione molto negativa sulla ipotesi di variante. Vogliamo prendere in mano il futuro del centro storico, è inutile e dannoso per il commercio della nostra cittadina creare altri negozi perché sono vicini». «Ci auguravamo di avere un dialogo con l’Amministrazione nel corso dell’assemblea dello scorso 24 febbraio – aggiunge Percassi – ma non è intervenuto nessuno e questo ha lasciato tutti con l’amaro in bocca. Viene da pensare che non ci sia l’intenzione di abbandonare l’ipotesi della variante».

Ora si attende di conoscere la volontà dei clusonesi, ma anche dei clienti abituali dei negozi perché «perché l’argomento riguarda tutti», evidenzia Percassi.




Upag, la sicurezza in agricoltura fa il pieno

Convegno Upag 2016 - plateaL’ampia partecipazione – circa 450 persone – ha confermato che si tratta ormai di un appuntamento fisso per il mondo dell’agricoltura e di chi si occupa di attrezzature, non solo in provincia di Bergamo ma anche in Lombardia e nelle regioni vicine.

A Treviglio, nell’auditorium della Same Deutz-Fhar, ha fatto il pieno il terzo convegno del ciclo “Agricoltura sicura” che l’Upag, l’Unione dei professionisti Agri Garden aderente all’Ascom di Bergamo, ha organizzato in collaborazione con Confai, Coldiretti e Confagricoltura provinciali, scegliendo di approfondire, nell’occasione, il tema dell’impiego in sicurezza delle attrezzature utilizzate anche dai non professionisti, quali trattorini per la manutenzione del verde, motoseghe e decespugliatori manuali.

Convegno Upag 2016 - Giorgio Mura
Giorgio Mura, responsabile tecnico di Stihl

Un argomento particolarmente sensibile, considerata la frequenza di incidenti e infortuni dovuti a un utilizzo non corretto di attrezzi alla portata di tutti. A fare gli onori di casa Giuseppe Tufano, direttore commerciale Italia di Same Deutz-Fahr, seguito dagli interventi di Vanni Ferrari, product manager di SDF che ha presentato un trattorino novità, e di Giorgio Mura, responsabile tecnico di Stihl, che ha ben illustrato i diversi aspetti della sicurezza, dai dispositivi di protezione individuale alla sicurezza attiva delle attrezzature, a quella comportamentale, fino alle indicazioni per la scelta delle dotazioni e la corretta manutenzione. La criticità più evidente riguarda l’elevata diffusione decespugliatori e motoseghe vecchi o obsoleti, che mettono a rischio anche persone esperte.

Convegno Upag 2016 - Claudio Colosio
Il professor Claudio Colosio, direttore del Centro Interregionale Salute Rurale

Si è parlato inoltre di sorveglianza sanitaria in agricoltura e nella manutenzione del verde, grazie al professor Claudio Colosio, direttore del “Centro Interregionale Salute Rurale” dell’Ospedale San Paolo di Milano, che ha sottolineato l’importanza di una maggiore attenzione alla fruizione in azienda del “medico del lavoro”,  un diritto per il salariato, anche stagionale (Decreto del 27 marzo 2013 del Ministero del Lavoro), ma anche un’opportunità per il piccolo imprenditore.

L’incontro è servito anche a fare il punto sulle normative in tema di patentino trattori e revisione delle macchine agricole, con Matteo Guerretti, consulente agronomo e coordinatore del convegno. Per quanto riguarda l’abilitazione alla guida trattori, è bene ricordare che non ci sono state ulteriori proroghe e l’obbligo è scattato lo scorso 31 dicembre. Gli utilizzatori sono perciò tenuti ad effettuare quanto prima il corso di abilitazione, ad eccezione di coloro che dispongono di esperienza biennale documentata e certificata.

Slitta di sei mesi, invece, dal primo gennaio al primo luglio 2016, l’inizio revisione dei trattori agricoli, poiché non sono ancora state definite completamente le norme attuative. Resta immutata la scadenza per i trattori immatricolati prima del 1973, che dovranno effettuare la revisione entro il 31 dicembre 2017.

convegno Upag 2016 - tavola rotondaIl convegno si è concluso con una tavola rotonda con i relatori moderata da Marco Limina, direttore di MAD – Macchine Agricole Domani. «Il punto di partenza era la sicurezza in agricoltura – commenta  Giuseppe Ogliari, segretario dell’Upag – ma l’appuntamento è stato molto di più: parecchia informazione che comprendeva anche aspetti tipici della formazione, opinioni ed esperienze a confronto, interazione con i partecipanti. I commenti positivi da parte di tutti offrono già da ora nuovi stimoli al gruppo di organizzatori per il convegno del prossimo anno».

 

 




Fusini: «Così l’Ascom saprà rispondere ai nuovi bisogni delle imprese»

Il direttore dell'Ascom, Oscar Fusini
Il direttore dell’Ascom, Oscar Fusini

Non solo la sede. All’Ascom di Bergamo sono al centro di una grande trasformazione anche la mission e l’organizzazione interna. “I nuovi uffici – spiega il direttore Oscar Fusini – non sono stati una semplice azione di abbellimento. Non vogliamo sia solo questo. Ammodernare la sede è stata l’occasione per operare un cambiamento e una riorganizzazione nell’Associazione, per rivedere i nostri obiettivi, studiare nuove risposte per gli associati e inaugurare nuovi servizi pensati con standard moderni, più proiettati al futuro”.

Perché serve un nuovo modo di fare associazione?

«Gli imprenditori fanno molta più fatica e in generale mostrano un atteggiamento un po’ negativo verso gli organi intermedi. Preferiscono avere rapporti diretti. Partiamo da loro, dalle loro esigenze. I tempi cambiano e le esigenze degli imprenditori anche. Rispetto a qualche anno fa, oggi chiedono una consulenza più completa. Lo scenario economico è mutato, le sfide per il commercio sono cresciute; è normale che l’associazione partecipi a questa trasformazione e si modernizzi».

Cosa cambierà in concreto?

«Come associazione ci riposizioneremo passando da una funzione sindacale a una funzione di servizi. Che non significa che abbandoneremo il nostro ruolo di rappresentanza, ma che svilupperemo nuovi servizi. La valenza sindacale rimarrà ed emergerà dal tipo di servizi che faremo: verranno infatti erogati secondo una logica sindacale».

Quali saranno i nuovi servizi?

«Negli Anni 80-90 siamo diventati degli specialisti nei servizi relativi agli adempimenti e alle scadenze tecnico amministrative. Sono i servizi di punta dell’associazione e di riferimento per gli associati. La nostra sfida oggi è aumentare e differenziare la nostra attività con nuovi sportelli, far nascere servizi di consulenza e assistenza per le aziende perché è quello che ci chiedono. Ma in generale saranno tutti i nostri servizi ad essere rivisti. Siamo già efficaci, la prospettiva che ci poniamo è di diventare più efficienti e eccellenti».

Per gli associati cosa significherà questa modernizzazione?

«Una migliore interfaccia con l’Ascom. Uno degli aspetti delle Associazioni oggi è che devono aumentare la capacità di ascolto. Vogliamo arrivare al bilancio sociale, a un modello di governance allargata basata sull’ascolto degli stakeholder interni, i soci e dipendenti, ed esterni, istituzioni pubbliche e società in generale.  Il fatto di esserci dati una sede dove il vetro predomina, dove tutti possono vederci, non è casuale. È una metafora dell’obiettivo di apertura che ci poniamo».

Come verrà realizzata questa apertura?

«L’inaugurazione della nuova sede e l’avvio di nuovi servizi sono solo alcune delle novità proposte dall’Associazione. Il primo ambito di modernizzazione riguarda il modo di fare comunicazione e le funzioni stesse della comunicazione. Intendiamo essere sempre più tempestivi nel comunicare con i soci e verso l’esterno. Per questo abbiamo deciso di utilizzare gli strumenti e i canali più innovativi, a partire dai social media, Facebook in primis. Da qualche mese abbiamo inaugurato una newsletter e a breve ci doteremo di un sistema interno di CRM che garantirà una maggiore interazione con l’associato. Sempre per massimizzare e rendere più efficiente la comunicazione interna, abbiamo messo in rete tutte le sedi con degli schermi che trasmettono le iniziative e le notizie più importanti per i soci».

Anche l’azione sindacale cambierà? Come?

«L’azione sindacale resta la prima missione dell’associazione. Siamo chiamati ad essere sempre più tempestivi nel cogliere gli aspetti di tutela e di promozione degli associati e a migliorare e intensificare la comunicazione con le associazioni a livello regionale e nazionale. Dovremo anche essere più incisivi rispetto alle scelte delle Pubbliche Amministrazioni che esercitano impatti sul commercio e il turismo, e lavorare sempre di più e in sinergia più stretta con il territorio e i Distretti del commercio».

Quali saranno i valori aggiunti di questa evoluzione?

«Crediamo ci sarà un beneficio da un punto di vista di immagine, ma anche di motivazione. Questo clima di novità può essere una forte spinta alla crescita. Deve essere una molla, un volano per intercettare nuovi soci e andare verso la rappresentanza di nuove categorie».




A Zanica la festa di compleanno di Gioppino. In campo anche i commercianti

buon compleanno gioppino locandinaNon poteva che essere nato il 29 febbraio un personaggio così fuori dagli schemi come Gioppino. E per il compleanno Zanica, il paese che la tradizione vuole gli abbia dato i natali, ha organizzato una grande festa, domenica 28 al Palazanica di via Padergnone, a partire dalle 14.

L’iniziativa è promossa dall’Associazione Culturale “Ol Giopì de Sanga” in collaborazione, tra le altre, con l’Associazione Esercenti il Commercio Arti e Professioni di Zanica e con il patrocino di Comune, Camera di Commercio e Ducato di Piazza Pontida. Ci saranno giochi e divertimento a volontà, con lo spettacolo di burattini “Gioppino e la metà del bottino”, i canti e i balli con “I Gioppini di Bergamo”, i cori “Voce e persona” e “I Contadini Canterini” e i truccatori per bambini. Senza dimenticare il gusto. I commercianti prepareranno infatti la merenda per tutti i bambini, mentre i più grandi potranno assaggiare i vini Valcalepio della speciale etichetta “Trigós” (“tre gozzi”, caratteristica della maschera bergamasca e della sua famiglia), che fa parte dei gadget a tema realizzati dall’associazione culturale.

«Con questo evento – evidenzia l’assessore alle Attività produttive Luca D’Angelo – prosegue il lavoro di valorizzazione delle tradizioni fatto proprio anche dall’Amministrazione Comunale e finalizzato alla promozione del territorio. La figura di Gioppino è tra i protagonisti di questo percorso e assolutamente centrale nell’azione del Distretto del Commercio Morus Alba che ha dato vita nel maggio e giugno scorsi al primo festival internazionale di burattini “Baraca Festival” con una serie di iniziative di piazza nei cinque comuni che partecipano all’aggregazione (oltre a Zanica, Stezzano, Azzano San Paolo, Grassobbio e Orio al Serio ndr.)».

Dalla collaborazione tra Comune e l’Associazione dei commercianti sono in arrivo ulteriori novità per il rilancio e la promozione del commercio e dell’artigianato locale.




Sostegno alle imprese e rilancio dei centri storici, le proposte di Malvestiti

Tavolo Imprese Malvestiti
L’insediamento del Tavolo Permanente dell’Impresa Lombarda

Il 24 febbraio, s’è insediato il tavolo Permanente dell’Impresa Lombarda convocato dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico Mauro Parolini. Confcommercio Lombardia ha partecipato all’incontro con il vice presidente Giovanni Paolo Malvestiti – presidente anche dell’Ascom di Bergamo nonché della Camera di Commercio.

Posto l’accento sulla crisi, che ancora pesa su cittadini e imprese, Malvestiti, nel suo intervento, è tornato a sottolineare la necessità di una forte lotta alla burocrazia che «non significa abbattere il sistema normativo, ma distinguere tra una burocrazia “buona” orientata a dare regole “certe” ed una burocrazia “cattiva” che incide negativamente sulla vita delle imprese, attraverso la creazione di adempimenti inutili, ripetitivi e spesso costosi».

«Per questo – ha aggiunto – occorre incidere sulle Semplificazioni, mantenendo regole certe (anche per esempio rispetto a nuove attività presenti nel web come Airbnb, e-commerce ecc.), ma alleggerendo gli adempimenti delle imprese».

Il vicepresidente di Confcommercio Lombardia ha poi portato l’attenzione sulle aggregazioni tra imprese, che contribuiscono ad accrescere la competitività e il posizionamento delle micro e pmi lombarde sui mercati. «Occorre – ha rimarcato – dare nuovo impulso all’esperienza lombarda per lo sviluppo delle Reti d’impresa, sia capitalizzando l’esperienza delle reti nate negli ultimi anni, sia favorendo le aggregazioni di filiera e la nascita di nuove reti. Occorre inoltre dare nuove strategie e nuove sfide alla positiva esperienza dei distretti – Duc, Did e Dat – che hanno saputo evolversi dall’originaria funzione di valorizzazione dei centri urbani a forte vocazione commerciale fino a diventare veri e propri strumenti di marketing territoriale che legano commercio, turismo, attrattività».

In questo ambito, Malvestiti ha avanzato una serie di proposte, come accrescere progettualità e programmi a medio-lungo termine nelle realtà distrettuali; valorizzare la nascita e lo sviluppo di nuove reti e distretti; sostenere (anche con voucher) le reti già operative da almeno due anni; prevedere abbattimento dell’Irap o altre agevolazioni sui tributi locali, per le imprese aderenti ad una rete o distretto.

 Nuove imprese e passaggio generazionale

Al centro, l'assessore regionale Mauro Parolini
Al centro, l’assessore regionale Mauro Parolini

Il 2015 ha visto in Lombardia la nascita di oltre 59mila nuove imprese con un aumento pur lieve rispetto all’anno precedente. Di queste, oltre 10mila appartengono al settore commercio, più di 3mila al turismo e alla ristorazione. Positiva – è stata giudicata da Confcommercio Lombardia – l’azione dell’assessorato allo Sviluppo Economico che sta attivando un nuovo piano di intervento a favore dell’avvio di impresa, attingendo anche alle risorse della nuova Programmazione Comunitaria. Si tratta di un investimento significativo (circa 70 milioni di euro complessivi nei prossimi anni). Le tra le proposte che Malvestiti ha evidenziato figurano il sostegno a tutte le nuove imprese, comprese le attività meno strutturate (micro imprese e pmi) di tutti i settori economici; il consentire anche alle nuove imprese con scarso patrimonio di accedere ai contributi (anche con la garanzia dei consorzi fidi) e l’investimento nella continuità d’impresa, con misure a sostegno del passaggio generazionale.

Rigenerazione urbana, mobilità e centri commerciali naturali

«La sfida delle città del futuro – ha puntualizzato Malvestiti – vedrà vincenti quelle realtà che sapranno coniugare arte, attrattività dei luoghi, mobilità e logistica in ottica di smart city. Il sistema distributivo ed il turismo rappresentano una rete straordinaria di attrattività delle nostre città, assicurando conoscenza dei luoghi e capacità relazionale con il cittadino/consumatore. Valorizzare i centri commerciali naturali – ha proseguito il presidente dell’Ascom – significa affrontare il degrado di edifici abbandonati, prevedere forme di contrasto alla desertificazione dei centri storici, aumentare le attività di servizio, assicurare le diverse forme di accesso alla città e di modalità di spostamento, migliorare la logistica e la mobilità, introdurre forme innovative di approvvigionamento delle imprese (carico/scarico). Anche in questo ambito non sono mancate le proposte. Tra queste, avviare nuove misure per sostenere lo sviluppo di aree cittadine o di vie interessate dalla desertificazione, incentivando l’apertura di nuove attività; attivare politiche per l’attrattività, mantenere un forte raccordo tra commercio e turismo e favorire il recupero dei negozi sfitti».

Internazionalizzazione

Le sempre maggiori opportunità di rapporti commerciali con l’estero delle pmi lombarde – anche alla luce del positivo traino offerto da Expo 2015 – richiedono oggi un più ampio panorama di servizi di accompagnamento e iniziative di sostegno, «rispetto alle quali – ha detto Malvestiti – è fondamentale l’apporto della Regione Lombardia. Iniziative anche per i settori del terziario interessati come il manifatturiero e l’artigianato ai mercati esteri. Tra le proposte avanzate: prevedere nuovi voucher per l’internazionalizzazione, anche per sostenere le spese di logistica, trasporti, servizi assicurativi, manutenzione e post vendita; sostenere l’import strategico (di tecnologia, semilavorati, materie prime e tutto quello che serve al settore manifatturiero); aiutare le imprese lombarde semplificando controlli e procedure doganali.




Il presidente uscente Marchesi: «Un successo l’unità ritrovata e la partecipazione»

Roberto MarchesiIl nuovo mandato delle Botteghe di Borgo Palazzo si apre all’insegna della partecipazione. Ed è una buona premessa, considerando che tra i problemi più frequenti lamentati dalle associazioni di via e quartiere ci sono la scarsa disponibilità a confrontarsi e a mettersi in gioco. L’assemblea per il rinnovo delle cariche dello scorso 22 febbraio ha visto la presenza di una sessantina di operatori ed espresso un direttivo di 12 persone, che rafforza il vertice e individua dei referenti per le diverse zone del Borgo.

Un risultato del quale il presidente uscente Roberto Marchesi, che rimane come consigliere, è più che soddisfatto. «È stato bellissimo vedere tante persone all’assemblea e trovare tra i colleghi sensibilità, voglia di collaborare in armonia e riconoscimento per la professionalità e l’impegno con i quali abbiamo lavorato. Non è affatto scontato, per questo è un traguardo tanto significativo. Abbiamo preso in eredità un’associazione viva anche se spaccata in due, tra la parte storica del Borgo e quella più moderna, ed ora ci ritroviamo compatti ad affrontare le nuove sfide, prima fra tutte la partecipazione al Distretto del commercio di Bergamo, dove è fondamentale presentarci come via unita».

La chiave del successo la individua nella capacità di «buttare il cuore oltre l’ostacolo». «Ci siamo detti, “noi facciamo, chi vuole ci seguirà” – ricorda -. Siamo entrati in carica il 7 novembre (2013 ndr.) e l’8 dicembre si accendevano le luminarie di Natale su tutta la via, mentre nel settembre successivo abbiamo rilanciato con la Festa del Borgo, visitata da 25mila persone». All’attivo ci sono anche la prima notte bianca, nell’agosto scorso, la riapertura di alcune vetrine sfitte con progetti legati all’arte e all’artigianato e l’ingresso nel Distretto del commercio cittadino, che si è ampliato e oltre al centro comprende Città alta, Borgo Santa Caterina e Borgo Palazzo.




Botteghe di Borgo Palazzo, Viscardi presidente. «La nuova sfida è il Distretto»

direttivo botteghe borgo palazzo 2016 rit correttaIl nuovo Direttivo dell’associazione Botteghe di Borgo Palazzo

Ha 25 anni il nuovo presidente delle Botteghe di Borgo Palazzo. È Nicola Viscardi, laureando in Ottica e Optometria e impegnato nell’attività di famiglia, il negozio storico Ottica Skandia, aperto nel 1957.

Vicepresidente nel mandato precedente, Viscardi riceve il testimone da Roberto Marchesi, che non ha ripresentato la propria candidatura ritenendo giusto promuovere una rotazione ed è stato confermato nel direttivo come consigliere. Il nuovo vertice, che resterà in carica due anni, è emerso al termine di una partecipata assemblea, almeno 60 persone, ieri sera nell’Artilab, lo spazio riaperto dal Gruppo Giovani di Confartigianato Bergamo, e segna un rafforzamento del gruppo dirigente, con ben 12 componenti, che sono anche punto di riferimento per i diversi segmenti della lunga arteria commerciale compresa tra il cavalcavia e l’incrocio con via Camozzi, per un totale di circa 200 attività.

Vice presidente è stato eletto Giorgio Maver (Smok bar), mentre la segretaria è Patrizia Marchesi (Progetto Casa Design). Sono entrambi nuovi ingressi, come i consiglieri Sergio Poli (Casa della Borsa), Marco Catoia (Cartoleria Bonfanti), Domenico Giordano (ristorante pizzeria Marechiaro), Habte Andom (ristorante eritreo Dahlak), Fabio Vanotti (panificio Vanotti) e Angelo Lizzola (La Sartoria). Confermati Roberto Marchesi (panificio Marchesi), Andreina Facchinetti (Facchinetti gioielli) e Maria Grazia Voltattorni (parrucchiera Patrizia).

Nicola Viscardi
Nicola Viscardi

Giovanissimo ma con già all’attivo due anni fitti di progetti e iniziative all’interno dell’Associazione, Viscardi ha ben chiara la direzione verso la quale è chiamato a muoversi il commercio tradizionale per guardare al futuro con qualche ambizione. «Il concetto di fondo – dice – è che bisogna essere incisivi fuori dalle proprie vetrine per esserlo anche dentro. Professionalità e qualità dei prodotti sono fondamentali, ma non bastano per confrontarsi con i centri commerciali e Internet. Bisogna essere in grado di fare la differenza proponendosi prima di tutto come rete».

In questi due anni le Botteghe si sono date da fare su più versanti, dall’animazione alla riapertura dei locali sfitti, all’ingresso nel Distretto del commercio. Un cammino da proseguire…

«La linea è sicuramente quella della continuità. In particolare, ciò che apre maggiori orizzonti – e sfide – è la partecipazione al Distretto urbano del commercio, perché è lo strumento che permette di considerare nell’insieme il sistema commerciale e di mettere in campo ragionamenti e progettualità che possono davvero diventare incisivi, combinandosi con altri aspetti della vita della città, come la viabilità e la gestione degli spazi urbani. Stiamo attendendo che la Regione accolga la richiesta di ampliamento del Duc (che dal centro è stato allargato a Città alta, Borgo Santa Caterina e, appunto, Borgo Palazzo ndr.) ed entreremo anche noi nella cabina di regia dell’organismo».

Il Distretto diventa, quindi, la sede ideale per interfacciarsi con l’Amministrazione comunale. Che cosa chiedete?

«Che i progetti vengano condivisi e che anche i commercianti possano essere protagonisti delle scelte, perché sono una parte importante della città, sono un presidio ma sono anche coloro che in prima persona possono prendersi cura del territorio in cui lavorano. Ciò di cui non si ha bisogno sono gli interventi “tanto per essere fatti”, ad esempio pezzi di pista ciclabile sparsi qua e là, che non servono a gran che se si interrompono dopo una cinquantina di metri, o pedonalizzazioni e limitazioni del traffico varate senza interpellare i negozi. L’idea è di poter partecipare ad un piano complessivo e mi sembra che sia condivisa dall’attuale Amministrazione nonché facilitata dal Distretto».

Come vorreste Borgo Palazzo?

«Un punto su cui continuare a lavorare è quello delle vetrine sfitte. Ne abbiamo riaperte tre in forma temporanea, con l’Artilab che resterà attivo fino al primo giugno, investendo tempo e impegno e dando un segnale forte di voler riscattare la via. È un’iniziativa che dimostra ciò che dicevo prima, il prendersi cura del “fuori”, superando l’interesse particolare del singolo negozio. Con l’ingresso nel Distretto ci auguriamo che il recupero degli spazi sfitti possa proseguire, con più risorse e magari in maniera più duratura».

Nel nuovo consiglio direttivo c’è anche un imprenditore straniero, Habte Andom del ristorante eritreo. È il segno che anche le attività “etniche” sono interessate al rilancio del commercio…

«Andom è in Italia da tanti anni ed è un’eccellenza con la sua attività. Tra i fondatori del festival Lo Spirito del Pianeta e presente all’Artigiano in fiera, rappresenta un tassello importante per l’Associazione perché speriamo che possa aiutarci a coinvolgere altre attività straniere. La multiculturalità dell’offerta commerciale è un dato di fatto che non si può nascondere e con il quale occorre confrontarsi».

Sul fronte dell’animazione e degli eventi cosa farete?

«Contiamo di proseguire e potenziare ciò che abbiamo proposto con successo in questi due anni, come la Festa nel Borgo, le iniziative per il Natale e la Notte bianca che la scorsa estate è stata una sorta di “numero zero”. Ci piacerebbe anche impostare un percorso per la promozione e la pubblicizzazione delle attività. L’obiettivo è inltre continuare a dialogare con tutti, con le associazioni e i residenti, e sviluppare collaborazioni».

A darvi una mano ci sono anche i social…

«In questi due anni sono stati utilissimi. Hanno snellito e velocizzato molto la comunicazione, l’organizzazione e la promozione. Speriamo che sempre più commercianti decidano di utilizzarli».