Seriate, «non è col coprifuoco che si rilancia il centro»

Anche Seriate, per cercare di arginare il disturbo ai residenti nelle ore notturne che si verifica nel centro storico, ha scelto limitare gli orari di apertura delle attività commerciali ed artigianali. In piazza Bolognini, via Colombo, via Dei Tasca, via 4 Novembre, via Parietti e nella parte alta di via Decò e Canetta (dal civico 1 al 46) una modifica al regolamento di Polizia Urbana, approvata dal Consiglio comunale del primo febbraio, impone la cessazione alle 22 di «tutte le attività di somministrazione di alimenti e bevande, di esercizi di vicinato, di artigianato alimentare e non alimentare, e in generale di servizi vari alla persona», e stabilisce una sanzione di 500 euro per le infrazioni.

Nell’area – da tempo un nodo critico che la città vorrebbe risolvere e riscattare dal declino – coesistono alcune attività diurne, come il tappezziere, il parrucchiere, il negozio di abbigliamento, quello di articoli per animali e di abiti usati, con bar e kebab che lavorano anche la sera e sono gestite per lo più da stranieri. Hanno trovato sede qui anche alcune associazioni con l’obiettivo di far vivere un po’ di più la piazza, che è stata riqualificata, e aumentare il presidio.

«L’obbligo di chiusura alle 22 è stato colto con un certo favore dai negozi aperti di giorno – commenta il presidente dell’Associazione delle Botteghe di Seriate, Marino Esposito -, perché in effetti il problema della sicurezza è avvertito, ci sono state liti, vociare e schiamazzi da parte delle persone che si ritrovano in questi locali e la percezione è che sia sempre di più un luogo a rischio. È però solo un intervento tampone, non certo una soluzione. Non si può pensare di rilanciare una zona facendo chiudere in anticipo le attività. Il rischio è che arrivi ancor meno gente di prima, che diventi una  ancor più isolata, dove possono addirittura avere più buon gioco delinquenza e attività illegali».

L’aspetto sul quale intervenire è semmai quello della vigilanza. «Con più controlli di certo la zona potrebbe essere percepita come più sicura – prosegue Esposito –, ma probabilmente sono costi che l’Amministrazione non può sostenere e così ha deciso la via più breve. Capisco che ci siano delle ragioni oggettive e serie, in linea generale non si può però pensare di penalizzare le attività commerciali, che se sono in regola devono poter lavorare, anche perché poi chiudono e se ne vanno si siamo di nuovo daccapo con il problema dell’abbandono».

Difficile dire cosa si potrebbe fare per far rinascere il centro storico «è un problema complesso, bisognerebbe decidere innanzitutto cosa si vuole per questa zona e procedere ad una completa ricostruzione – afferma il presidente delle Botteghe -. Così com’è, dal punto di vista commerciale ha un’attrattività pari a zero. Non c’è passaggio, non ci sono parcheggi, non ci sono servizi o strutture, come la posta o una scuola, che in qualche modo portino la gente a frequentarlo, in pratica non c’è un motivo che spinga a passarci: è al centro della città ma per la gente è come se fosse lontano 10 chilometri. Ed è un peccato perché la piazza riqualificata è davvero bella».

A chiedere un piano che vada oltre l’emergenza è anche l’associazione Seriate Recuperare il Centro Storico. «Da anni – scrive in un comunicato sul proprio sito -, segnaliamo la presenza di esercenti di attività commerciali che non si preoccupano di rispettare le norme del vigente regolamento di polizia locale determinando una difficile convivenza civile con i residenti e determinando spesso condizioni di invivibilità e forte insicurezza. Ad oggi la situazione è decisamente degenerata. Ciò richiede un intervento immediato, anche se è vero che, come da anni la nostra l’associazione chiede, è necessario attuare un progetto di rigenerazione urbana capace di ricostituire condizioni sociali ed economiche indispensabile ad un recupero duraturo ed integrato con il sistema della città». «Ad oggi questo non si è visto – denuncia l’associazione -, abbiamo sempre osservato azioni strumentali a spot che, come dimostra la necessità di introdurre una variante al regolamento di Polizia urbana, non hanno determinato nessun miglioramento».

L’Associazione chiede ora una «strategia risolutiva questa volta però condivisa e concertata con tutte le parti interessate sedute al tavolo di lavoro». Una richiesta che avanzano anche le minoranze, che evidenziano anche una certa contradditorietà nelle azioni dell’Amministrazione. «All’indomani del Consiglio comunale che ha approvato la limitazione degli orari – scrivono Stefania Pellicano e Damiano Amaglio, rispettivamente capogruppo di Pd e Lista Civica Albarto – analizzando la bozza di bilancio preventivo 2016 in Commissione bilancio, abbiamo appreso che sono previsti incentivi per gli operatori del centro storico. Ora, con una mano si dà e con l’altra si toglie, ma qual è il criterio? Chiediamo al Sindaco di aprire un confronto vero e di coinvolgere anche le associazioni di categoria invitandole al prossimo tavolo istituzionale per il recupero del centro storico, affinché ci offrano il loro prezioso supporto nel tentativo di mettere ordine e delineare un progetto organico ed efficace». «Le questioni di ordine pubblico si affrontano con gli strumenti di ordine pubblico, non certo limitando la libertà di chi lavora ed è vittima dell’inciviltà e del degrado al pari di tutti gli altri», concludono.




Ascom, i vertici incontrano la delegazione di Zogno

(da sinistra: Margherita Gotti, Oscar Fusini, Paolo Malvestiti, Nadia Sonzogni, Orietta Gritti, Maura Gritti)

Trasferta a Zogno per i vertici dell’Ascom che hanno fatto visita alla delegazione locale nell’ambito di un programma di incontri negli uffici periferici volto a rafforzare l’integrazione e il raccordo tra le componenti territoriali dell’Associazione e la sede centrale.

Il presidente Paolo Malvestiti, il direttore Oscar Fusini e Giorgio Lazzari, responsabile delle relazioni esterne, si sono confrontati con la responsabile della delegazione Nadia Sonzogni e le collaboratrici per fare il punto sulle strategie interne ma soprattutto raccogliere problematiche, istanze e proposte del mondo delle imprese commerciali, del turismo e dei servizi del territorio.

La delegazione di Zogno dell’Ascom si trova in via degli Alpini 11. È il punto di riferimento per le attività delle Valli Brembana, Serina e Taleggio, per un totale di oltre trenta Comuni.




Accesso al credito, Fogalco amplia il raggio di azione

Fogalco e Lia Eurofidi si aprono anche alle piccole medie imprese del manifatturiero. I due confidi bergamaschi, che aderiscono ad Asconfidi Lombardia, hanno firmato la scorsa settimana un accordo con Cdo Bergamo in tema di accesso al credito. L’intesa permette ai soci Cdo di accedere a condizioni vantaggiose ai servizi di Fogalco e Lia Eurofidi relativi alla prestazione di garanzia fideiussoria per il credito. Ai soci Cdo vengono garantite tutte le forme tecniche, chirografarie ed ipotecarie di breve, medio e lungo termine, secondo le migliori condizioni.

Con questo accordo Fogalco e Lia, attraverso l’attività di garanzia di Asconfidi Lombardia, ampliano il loro bacino di riferimento e diventano gli interlocutori “globali” sul tema del credito agevolato per il settore del terziario, artigianato e manifatturiero.

«Le ultime due crisi economico–finanziarie, quella del 2008/2009 e del 2011-2014, hanno lasciato il segno sulle imprese italiane. In particolare le pmi, imprese che costituiscono la spina dorsale dell’economia del territorio, continuano ad incontrare difficoltà nell’accesso al credito – afferma Riccardo Martinelli, presidente Fogalco -. In questo contesto, per aiutare le nostre imprese è fondamentale che entri in gioco la rappresentanza ed il legame di rapporti tra le varie associazioni di categoria ed i confidi di matrice associativa. L’accordo fatto con Cdo percorre questa strada.  Insieme saremo più forti nel nostro compito di offrire servizi su misura alle imprese e di aiutarle nei rapporti con il sistema bancario».

«L’esperienza che stiamo percorrendo in Asconfidi Lombardia ci ha insegnato che “Fare Sistema”, ovvero agire con metodo e con il concorso coordinato di tutte le energie e le risorse disponibili, è indubbiamente la risposta vincente per il nostro territorio – dichiara Irene Paccani, presidente Lia Eurofidi -. In attesa della nuova normativa che disciplina gli Intemediari Finanziari minori (art. 112 del Tub) che con buona probabilità attuerà una riforma sostanziale non solo nei contenuti ma anche nel numero dei Confidi presenti sul territorio, una risposta di “Sistema” è a nostro avviso il modo migliore per anticipare i tempi, per non dover rincorrere per necessità il cambiamento, ma essere invece in prima linea insieme alle imprese».

In termini di numeri, il risultato dell’unione tra Foglaco e Lia Eurofidi è positivo sul territorio. I dati sullo scorso anno registrano al 30 novembre operazioni garantire per poco meno di 30 milioni di euro a favore di 207 imprese, il 20% dei volumi complessivamente perfezionati da Asconfidi Lombardia.

«Questo accordo con Fogalco e Lia Eurofidi, oltre ad agevolare l’accesso al credito e ad arricchire l’offerta dei servizi finanziari a disposizione delle numerose piccole e medie imprese associate, vuol essere anche l’occasione per mettere a fattor comune le rispettive esperienze, agevolando le imprese bergamasche nell’accesso al credito, condizione sostanziale per cogliere le opportunità offerte dai timidi segnali di ripresa del mercato», afferma Alberto Capitanio, presidente Cdo Bergamo.




Lovere, nuovo consiglio direttivo per la Pro Loco

renato spelgatti_

Cambia la guida della Nuova Pro Loco di Lovere. Luciano Arrighetti passa il timone a Renato Spelgatti, 49 anni di Lovere, sposato con tre figli. Le elezioni del nuovo direttivo si sono svolte martedì 26 gennaio scorso. In consiglio ci sono volti nuovi, ma anche alcuni nomi conosciuti, a partire dall’ex presidente Arrighetti e dallo stesso Spelgatti. Tra le conferme ci sono anche Fabrizio Delvecchio (vicepresidente), Eleonora dell’Anna (segretaria) e Tarcisia Zenti. Mentre i nuovi arrivi sono: Giulia Conti, Federico Delvecchio, Andrea Molendi, Stefano Moretti, Francesca Pedrinola e Erica Spadari.
«Nel nuovo direttivo ci sono molte persone nuove che facevano parte del gruppo giovani e che ci hanno aiutato molto negli ultimi anni. Credo che la loro presenza porterà brio e nuove idee» dice il neopresidente Spelgatti -. E rispetto al programma il neopresidente anticipa: «Tra pochi giorni ci incontreremo per stilare le iniziative per l’anno prossimo. Per certo torneranno la manifestazione “Mangi in piazza” promossa con i commercianti in autunno, e il Palo dei Rioni, che vogliamo consolidare con nuove gare per coinvolgere di più il paese. Oltre agli appuntamenti più goderecci vogliamo portare qualcosa di nuovo che porti a Lovere più persone. Cercheremo di coprire tutti i mesi dell’anno, in modo da dare un’offerta turistica». «Chi mi ha preceduto ha fatto un ottimo lavoro – aggiunge -. Il nuovo direttivo crea un giusto mix tra chi ha più esperienze e i giovani. Ci sono le premesse per fare bene anche in futuro».

 

 




Quando la danza è terapia. A Credaro un percorso per i bimbi e le loro mamme

LOCANDINA DANZATERAPIA CREDAROLa danza come terapia per esprimere le proprie emozioni e stare bene. A Credaro prende il via “Danza con me”, percorso in gruppo di danzaterapia. L’iniziativa è promossa da Associazione Angelman onlus in collaborazione con la scuola di Danzaterapia Risvegli Maria Fux di Milano ed è aperto a tutti i bambini a partire dai 5 anni, con particolare attenzione per i bimbi con disabilità.

Sono proposti 10 incontri il venerdì, a partire dal 19 febbraio, con due opzioni di orario: dalle 16.15 alle 17 o dalle 17.45 alle 18.30. Gli incontri si svolgono all’agriturismo La Cascina dei Prati, sono tenuti da una insegnante di danza e propongono il metodo Maria Fux. Per i bimbi in difficoltà è prevista l’assistenza. Durante gli incontri, alle mamme è proposto “Il tempo per te”, un momento di svago davanti a una tazza di tè per conoscersi, confrontarsi e dedicarsi a se stesse. Ma ci saranno anche momenti in cui mamme e bimbi si ritroveranno per danzare insieme. Il progetto ha il patrocinio del Comune di Credaro.

Verrà presentato nel corso di un open day informativo venerdì 5 febbraio dalle ore 17 alla Cascina dei Prati di Credaro. Le iscrizioni saranno accolte fino a esaurimento dei posti disponibili. È prevista una quota sociale di partecipazione a titolo di parziale rimborso spese. Per informazioni: 349 2447559 – info@associazioneangelman.itwww.associazioneangelman.it

«Il progetto – spiega il presidente dell’Associazione Angelman Luca Patelli – è nato qualche mese fa. A novembre abbiamo promosso e finanziato un breve ciclo di incontri pilota con un gruppo di mamme e di bimbi, alcuni dei quali affetti dalla Sindrome di Angelman. L’esperienza è stata molto positiva per cui abbiamo deciso di riproporla e di aprirla ad altri bambini. È la prima iniziativa che rivolgiamo direttamente alle famiglie. È stata pensata in particolare per i bimbi con disabilità e le loro mamme, che vivono ogni giorno situazioni di stress emotivo e fisico e spesso anche di isolamento. Speriamo di offrire a entrambi una occasione di socializzazione perché l’inclusione è un obiettivo da perseguire in ogni situazione, come presupposto di una vita più normale possibile per chi vive la disabilità. Purtroppo per i bimbi disabili non è facile partecipare ai corsi exstrascolastici perché hanno bisogno di assistenza e, di norma, non è prevista. Abbiamo voluto creare un’occasione accessibile anche ai bambini in difficoltà. Abbiamo scelto la danza e in particolare il metodo Maria Fux perché è un’arte e un’esperienza che tutti i bambini possono vivere, al di là dei limiti fisici o cognitivi che possono avere».

GLI INCONTRI

La danzaterapia è uno spazio di libertà, un tempo diverso dove ognuno balla la danza che ha dentro. Il percorso sarà uno spazio in cui ciascuno avrà la libertà di esprimere e condividere la creatività che già possiede dentro di sé. In ogni incontro si vivrà un’esperienza sempre nuova grazie al clima che il gruppo, il conduttore e la musica costruiranno insieme. Ci saranno incontri molto animati dove ad esempio si potranno danzare ritmi decisi, forti emozioni, e altri profondamente quieti e rilassanti fatti di sguardi e ascolto. Ciò che accomuna ogni incontro, che caratterizza il metodo, è la spontaneità, l’attento ascolto rispetto a quelle che sono le necessità del gruppo nel “qui ed ora” in cui l’incontro nasce. Non saranno “lezioni” dove l’insegnante propone qualcosa di stabilito e preconfezionato ma “incontri” in cui le suggestioni offerte, tramite il linguaggio poetico del metodo, la musica, e la sensibilità del conduttore, fungono da stimoli per il gruppo, finalizzati a esprimere con verità quella che è in quel momento la necessità comunicativa e relazionale dei danzatori attraverso un linguaggio puramente corporeo e spontaneo.

MARIA FUX E IL SUO METODO

Maria Fux (Buenos Aires, 2 gennaio 1922) è una danzatrice e coreografa argentina, fondatrice del metodo di danzaterapia che ha preso il suo nome e che è oggi conosciuto in tutto il mondo. Nelle sue scuole di danza in Argentina ed Europa ha istruito fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, insegnanti di danza e ginnastica, psicoterapisti e psicologi. Ha anche formato insegnanti che lavorano con differenti tipi di disabilità. È stata invitata da istituzioni, conferenze e seminari per testimoniare la propria esperienza su problemi relativi a sordità, sindrome di Down, spasticità, autismo e vecchiaia. È stata il soggetto del film documentario Dancing with Maria, presentato per la settimana della critica alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

La danzaterapia di Maria Fux utilizza forme libere di danza volte all’espressione di sé. Questo approccio si fonda sull’utilizzo della creatività come momento fondamentale di ascolto e relazione, di conoscenza e riscoperta di sé. È stato sperimentato con enorme successo lavorando con tutte le età della vita e con problematiche di disabilità sensoriali visive e uditive nonché con handicap psichici e fisici, ma ha benefici su tutti.

L’ASSOCIAZIONE

L’Associazione Angelman onlus è nata nel 2012 a Credaro su iniziativa di una famiglia e si occupa di raccogliere fondi per sostenere la ricerca sulla Sindrome di Angelman, una malattia genetica rara che provoca gravi disabilità motorie e cognitive. Nel 2015 ha finanziato, in collaborazione con la Fondazione From dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, una borsa di studio di 120.000 euro per una giovane ricercatrice bergamasca all’Erasmus Mc di Rotterdam, centro di ricerca primario in Europa.




Aprire un franchising, per chi sceglie i Distretti contributo di 10mila euro

Anche l’ultimo tassello del progetto pilota “Fare impresa in franchising in Lombardia” è andato al proprio posto. È stato infatti pubblicato oggi e si aprirà il 10 febbraio il bando con il quale la Regione Lombardia, attraverso Unioncamere Lombardia, mette a disposizione degli aspiranti imprenditori 452mila euro per agevolare l’avvio dell’attività all’interno di negozi sfitti.

Il progetto vuole promuovere il rilancio dei centri urbani ed ha coinvolto in cinque mesi di lavoro oltre 100 imprese del franchising e 25 distretti del commercio lombardi, tra cui anche quello di Bergamo. I Duc hanno avuto il compito di fare una ricognizione delle unità immobiliari sfitte della propria area e, mappe alla mano, incontrare i franchisor che hanno manifestato interesse ad aprire nuovi punti vendita nei centri storici della Lombardia, agevolando perciò l’analisi dell’offerta e delle opportunità.

A Bergamo sono stati censiti 146 spazi liberi ed è stata raccolta la disponibilità di una quindicina di proprietari immobiliari a partecipare al piano.

Ora la palla passa a chi vuole aprire l’attività in affiliazione, che potrà contare su un contributo a fondo perduto dell’importo fisso di 10mila euro a fronte di un investimento non inferiore a 20mila. A questo si potranno aggiungere ulteriori agevolazioni messe a disposizione dei Comuni, dai proprietari immobiliari e dai franchisor.

  • SOGGETTI DESTINATARI

Possono partecipare al bando aspiranti imprenditori che, nelle location individuate dal progetto, intendono avviare un’attività in franchising o imprese già esistenti che intendono riconvertire o ampliare la propria attivita’ attraverso l’affiliazione ad uno dei franchisor coinvolti nella misura.

  • ENTITÀ E TIPOLOGIA DEL CONTRIBUTO

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto di importo fisso pari a 10.000 euro, finalizzato alla copertura di un investimento non inferiore a 20.000 euro. Al contributo si sommano i benefici e le agevolazioni messe a disposizione dal Comune, dai proprietari immobiliari e dal franchisor.

  • SPESE AMMISSIBILI

Opere inerenti la struttura del punto vendita (opere strutturali e murarie, opere impiantistiche, riqualificazione del punto vendita); opere inerenti l’allestimento del punto vendita e le attrezzature; acquisto di software e hardware e altri beni strumentali necessari per il punto vendita.

  • TERMINI

L’aspirante franchisee può presentate la propria candidatura dalle ore 12 del 10 febbraio 2016 alle ore 16 del 14 aprile 2016.

  • CANDIDATURA

L’imprenditore (o aspirante) seleziona sul portale fino a 10 franchisor di potenziale interesse e invia la propria candidatura

  • NEGOZIAZIONE

I franchisor selezionati contattano il candidato e, d’intesa con i Duc, viene individuata la location. La fase si conclude con l’affiliazione ad un franchisor e la sottoscrizione almeno di un contratto preliminare di locazione.

  • RICHIESTA DI CONTRIBUTO

Il candidato perfeziona sul portale la richiesta di contributo, a fronte di un piano d’investimento di almeno 20.000 euro.

Per approfondire i contenuti del bando e le procedure di partecipazione è possibile consultare il Sistema Informativo www.bandimpreselombarde.it




“Avvolgiti di stelle”, donati 75mila euro

Avvolgiti dii Stelle
Da sinistra Oscar Fusini, direttore dell’Ascom, e don Giambattista Boffi, direttore CMD

Settantacinque mila euro di solidarietà. Un risultato eccezionale quello realizzato dalla Campagna “Avvolgiti di stelle: la missione è piena di misericordia” promossa da Ascom Bergamo, Centro Missionario Diocesano e Associazione Il Telaio della Missione, grazie a tante collaborazioni. Un appuntamento attesissimo con la solidarietà che quest’anno ha registrato un contributo particolarmente significativo che sarà così ripartito: 20mila euro per il progetto “Una stella per trovare casa”, che sostiene l’orfanotrofio di Xuy Xa in Vietnam in cui sono accolti i bambini e i ragazzi che provengono prevalentemente dalle provincie del Nord, parte più depressa del Paese, con un’attenzione particolare rivolta ai bambini affetti da gravi disabilità; 20mila euro dedicati al progetto “Una stella per amare la vita” per tutelare le famiglie cristiane che vivono in Terra Santa, dove affrontano ogni giorno un contesto ostile con rischi altissimi di attacchi terroristici e 20mila euro per il progetto “Una stella per crescere contenti”, in Perù, con investimenti in formazione ed educazione permanente dei giovani, secondo l’esempio del Beato don Sandro Dordi, per anni al servizio delle comunità peruviane.

E non è tutto! Piccoli contributi da 5mila euro raggiungeranno anche: la Comunità Ruah, a sostegno del suo impegno sul territorio, il Laboratorio arredi liturgici in Albania che, oltre a produrre pregevoli manufatti, sostiene alcune famiglie attraverso il lavoro delle mamme e la Pontificia Opera di San Pietro con due borse di studio per seminaristi dedicate a Camilla Paganoni e Antonio Zanini. A questi si aggiungono il contributo legato al premio “Papa Giovanni XXIII” pari ad totale di 9mila euro elargito a due missionari bergamaschi: Don Alessandro Fiorina, in Bolivia; Suor Palmagnese Marchetti in Egitto e alla Comunità delle Suore del Sacro Cuore a Shenjin in Albania.

«Anche quest’anno Bergamo è stata capace di una generosità immensa, per questo dico “Grazie”. Un grazie pieno di affetto e riconoscenza per tutti coloro che ci hanno permesso di realizzare tanto.  Credo che il risultato sia ancor più significativo oggi, in un momento di particolare crisi e difficoltà economica: “Avvolgiti di stelle” infatti ha dimostrato che la solidarietà e la forza della missione non vengono meno. Continuiamo così!» – ha dichiarato don Giambattista Boffi, Direttore CMD, intervenendo nella conferenza stampa conclusiva della Campagna e ricordando che il risultato ottenuto è dovuto all’impegno di più soggetti.

In particolare, grande successo ha registrato il progetto delle Cartoline Solidali realizzato da Websolidale-onlus, per un totale di 16.000 euro, 500mila accessi sui siti, 13mila utenti attivi, 300 utenti connessi la sera del concerto. Tra le cartoline: l’80% provenivano da Bergamo e Provincia, il 10% dal resto d’Italia, il 7% dalla Bolivia, il 2% dalla Costa d’Avorio, 1% da altre nazioni. Tra queste: 3 dalla Cina, una dall’India, una dall’Iran e due dall’Australia.

Un grazie di cuore a tutte le realtà che hanno sostenuto la campagna: Gruppi missionari della città e della Diocesi, Fondazione e Banca Credito Bergamasco, Fondazione Banca Popolare, Comunità Ruah, Eco di Bergamo, Coro IDICA, Oriocenter, Distretto del Commercio Bergamo Centro, Commercianti Ambulanti Bergamaschi (FIVA), Centro Commerciale Curno, Associazione Comunità del Mais spinato di Gandino, Scouts e MASCI Bergamo, ASPAN, Gruppo Alpini Petosino, ADASM-FISM, Iper Seriate, Associazione WebSolidale Onlus, Scuolaufficio, Consorzio Artigiani Pasticceri Bergamaschi, Libreria San Paolo, Ufficio scolastico territoriale di Bergamo, SIAD, Aeroporto internazionale Orio al Serio (SACBO) Seriopalst l’AcquaLissa, Zanetti spa, Naturalmente l’ATB-TEB, Percassi Family Foundation, FRAMAR, Vangeri, Montello Cotonificio Albini, Italcementi.

 

 




Guido Barcella eletto alla presidenza della Fme

Guido Barcella
Guido Barcella

Guido Barcella, titolare e amministratore unico dell’azienda bergamasca Barcella Elettroforniture, è il nuovo presidente di Fme, la Federazione Nazionale Grossisti Distributori di Materiale Elettrico. Eletto all’unanimità nella seduta dell’assemblea ordinaria che si è tenuta lo scorso 26 gennaio presso la sede milanese della Federazione, Barcella guiderà la più importante realtà associazionistica di settore della Filiera per il prossimo triennio. Soci, distributori e grossisti, con rinnovata stima professionale, hanno così accordato la fiducia all’imprenditore bergamasco che si appresta a mettersi al timone di una Federazione che mira a rendere una realtà ancor più autorevole e solida sul palcoscenico dell’economia nazionale. Una Federazione faro per le imprese del settore, tanto da contare 100 associati, 800 punti vendita e con un fatturato di circa 5 miliardi di euro nello scorso 2015. Tante le sfide che attendono dunque il nuovo presidente che, grazie ad una politica d’intervento vera e concreta, cercherà di difendere gli interessi della categoria e a tagliare traguardi importanti.

“Quella che mi attende è certamente una sfida stimolante e impegnativa – ha spiegato Barcella – . Sono certo che, grazie anche all’apporto della squadra di lavoro che comporrò nei prossimi giorni, la Fme riuscirà a consolidarsi e a diventare realtà ancor più significativa per tutti i Soci che ne fanno parte e per quelli che vorranno avvicinarsi nel futuro. L’impegno è quello di lavorare per far sì che la Federazione sia in grado di far fronte alle criticità del settore, diventi fucina di idee e terreno fertile per disegnare strategie importanti per lo sviluppo del mercato. Il tempo delle parole è terminato, in vista soprattutto della vetrina di lustro rappresentata dal Convegno Europeo di categoria che si terrà in Sardegna a giugno, e, quello che abbiamo di fronte, è quello dei fatti. Questo è e sarà il mio impegno per i prossimi tre anni”.




Fumo, dal 2 febbraio la stretta. Mangili (Fit): «I pacchetti shock? Favoriranno il mercato illegale»

La nuova stretta sul fumo è cominciata. L’Italia ha infatti recepito la Direttiva europea sui prodotti del tabacco (D. Lgs n. 6 del 12 gennaio 2016), che entrerà in vigore martedì 2 febbraio con novità immediate, da un lato, e fissando, dall’altro, le tappe per l’introduzione dei nuovi pacchetti, rivoluzionati nelle confezioni (per l’obbligo di riportare immagini scioccanti sui danni del fumo) e pure con qualche regola in più sul contenuto.

Andiamo con ordine. Dal 2 febbraio scatta il divieto di fumo in auto in presenza di minori o di donne incinte e all’esterno degli ospedali. Il divieto di vendita ai minori si estende, inoltre, alle sigarette elettroniche, alle ricariche con contenuto di nicotina e ai “prodotti del tabacco di nuova generazione” (ad esempio la sigaretta senza fumo annunciata dalla Philip Morris). Si inaspriscono anche le sanzioni ai tabaccai per la vendita ai minori (da 500 a 3mila euro per la prima violazione con la sospensione per 15 giorni della licenza, che sarà revocata in caso di reiterazione, con un’ammenda da mille a 8mila euro).

Un provvedimento, quest’ultimo, fortemente avversato dalla Fit, la Federazione dei tabaccai che, pur condividendo la necessità di rispettare rigorosamente la norma, giudica le sanzioni – già ridimensionate anche grazie al proprio intervento (inizialmente la sospensione della licenza prevista era di tre mesi) -, ancora eccessive e annuncia iniziative di carattere legale, a livello nazionale ed europeo, per introdurre reali criteri di proporzionalità e progressività.

Nel frattempo ci si prepara ad accogliere i pacchetti con immagini shock a colori, ad esempio di persone in ospedale a causa del fumo e di organi malati, accompagnate da avvertenze sulla salute (il decreto acclude un catalogo di immagini e testi), e dal numero verde al quale rivolgersi per smettere di fumare. La normativa prevede che fotografie e scritte coprano il 65% del fronte e del retro di ciascuna confezione, mentre oggi le scritte con contorno nero occupano il 30-40% del pacchetto. Quanto ai prodotti, non ci saranno più sigarette aromatizzate, percepite dai consumatori come meno dannose per la salute, né sarà possibile l’impiego di vitamine e additivi come caffeina e taurina. Si dice addio anche ai pacchetti da 10 pezzi, che si considera favoriscano l’approccio al fumo dei giovani, mentre le buste di tabacco da arrotolare non dovranno contenere meno di 30 grammi di prodotto.

Le nuove confezioni cominceranno a circolare dal prossimo 20 maggio, mentre i “vecchi” pacchetti non potranno più essere immessi sul mercato dopo il 20 maggio 2017. Per consentire una gestione corretta delle scorte e fare in modo che i rivenditori non si ritrovino con giacenze invendibili, la Fit ha concordato con la filiera che gli ultimi prodotti non conformi possano essere consegnati dai depositi fiscali alle tabaccherie il 20 ottobre 2016 e la possibilità per i tabaccai di restituire le eventuali giacenze non a norma dopo il 20 maggio 2017. Solo sigari e tabacco per pipa potranno essere consegnati dai depositi fiscali dopo il 20 ottobre.

Luca Mangili ritQuali effetti potranno avere sul mercato i nuovi pacchetti? Il presidente provinciale della Fit, Luca Mangili, teme che possano soprattutto incentivare quello illegale. «È già un fenomeno preoccupante, anche a Bergamo – spiega -, in particolare di prodotti provenienti dall’Est Europa, e credo che le nuove confezioni non faranno che spingere la ricerca di prodotti al di fuori dei canali autorizzati di distribuzione». Mentre è scettico sul fatto che le nuove immagini portino ad una riduzione del fumo. «Una quindicina di anni fa – ricorda –, quando furono introdotti i pacchetti con le scritte sui danni del fumo, c’è stata qualche reazione iniziale da parte dei consumatori, ma oggi non credo che nessuno ci faccia più caso. Probabilmente accadrà lo stesso con le immagini “orripilanti”, come del resto mi sembra sia avvenuto nei Paesi dove sono già in circolazione (ad esempio Inghilterra e Australia ndr.)».

«L’impatto più grande lo avranno probabilmente le multinazionali produttrici di sigarette, che vedranno ridursi lo spazio a disposizione per il proprio marchio e per tutti quegli elementi che caratterizzano l’immagine – fa notare Mangili -. Oltre ai costi non indifferenti per l’adeguamento, vedranno limitarsi significativamente le possibilità di fare marketing, che è fondamentale in questo settore e conta quasi più del gusto e della qualità delle sigarette stesse».

Quanto all’abolizione del pacchetto da 10, «mi sembra un po’ ridicolo – commenta -, i ragazzi non smetteranno di comprare sigarette, semmai prederanno il pacchetto da 20 e lo divideranno».

Se queste sono le novità, occorre ricordare che la categoria ha anche “sventato” l’ipotesi di una standardizzazione dei pacchetti e rigide modalità di esposizione, con i prodotti nascosti dietro ad una serranda e nuovi distributori automatici. La Federazione ha anche bloccato l’obbligatorietà di una verifica annuale dei distributori automatici, con probabili oneri a carico dei gestori. La norma ora approvata stabilisce, anziché l’obbligo, la possibilità di un controllo da parte dei funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli al momento dell’installazione e successivamente.




Immobili, compravendite in risalita soprattutto in città

Mercato immobiliare bergamasco in leggera risalita. L’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate ha convocato lunedì scorso, 25 gennaio, il Comitato Consultivo Misto, di cui fa parte anche Fimaa Ascom Bergamo, per presentare e analizzare i dati ufficiali del mercato immobiliare orobico al terzo trimestre 2015.

L’analisi conferma la crescita del numero delle transazioni, soprattutto per quanto riguarda la vendita di appartamenti di media metratura, e un leggero miglioramento delle vendite di immobili per il settore commerciale. Unico dato negativo riguarda uffici e capannoni, per cui si regista ancora una stagnazione.

«L’aumento delle transazioni è avvenuto in quei comuni in cui i prezzi si sono adeguai ai reali valori del mercato. In città, rispetto al 2014, il prezzo del residenziale è sceso del 3,96%, mentre in provincia di circa il 7% – sottolinea Enzo Pizzigalli, consigliere Fimaa Ascom Bergamo con la delega all’Osservatorio del Mercato Immobiliare -. Inoltre, nei comuni in cui i valori sono scesi si è registrata la vendita di immobili dalle metrature medie e medio-grandi».

Le transazione del residenziale, a settembre 2015, sono state 2.337, contro le 2.011 del terzo trimestre 2014 ed hanno registrato un incremento del 16,2%. In città si sono vendute 329 unità abitative (276 nel 2014 per un incremento del 19,3% ), in provincia invece 2.008 (1.735 nel 2014 , +15,7%).

I comuni in cui si sono venduti più immobili residenziali sono stati Treviolo, Alzano Lombardo, Romano di Lombardia, Seriate. Penalizzate invece le zone di montagna a vocazione turistica, in cui i prezzi non si sono adeguati al mercato.

«Il mercato immobiliare è comunque ancora molto instabile e non si può parlare per il momento di ripresa, ma solo di leggera risalita e di inversione di tendenza rispetto al 2014 – sottolinea Pizzigalli –, anche perché nel quarto trimestre 2015 i dati, non ancora confermati ufficialmente, dicono di un rallentamento nelle compravendite».