Anche l’abito fa il professionista. Lo si impara a Osio Sotto

abito - ufficio“Dimmi come ti vesti” è il corso promosso da Ascom Formazione e dedicato a chi desidera approfondire gli aspetti comunicativi dell’immagine per esigenze professionali o personali. La lezione, di 8 ore, si svolge nella sede Ascom di Osio Sotto (piazzetta don Gandossi,1) mercoledì 3 febbraio dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.

«In una realtà veloce e ultra visiva, come quella nella quale viviamo, siamo chiamati quotidianamente a veicolare un messaggio di noi stessi – afferma Daniela Nezosi, responsabile di Ascom Formazione -. Ciò che indossiamo diviene parte integrante della nostra immagine e del nostro stile e quindi il look che scegliamo può diventare un potente strumento di comunicazione attraverso il quale raccontare chi siamo, cosa facciamo, cosa ci rende unici. Crediamo che questo sia un aspetto importante per i nostri imprenditori e da non sottovalutare, per ciò abbiamo proposto in calendario il corso che aiuta a creare una propria immagine efficace».

Il corso ha l’obiettivo di fornire gli strumenti di base per creare un’immagine parlante, adatta a comunicare gli aspetti legati alle caratteristiche personali e professionali.

I temi trattati vanno dall’analisi della propria immagine come strumento comunicativo e di personal branding all’individuazione di un proprio stile fino alla scelta di linee, tessuti, forme e colori adatti alla propria fisicità.

Per informazioni : info@ascomformazione.it.




Malattie rare, nasce la delegazione Armr della Val Calepio

delegazione ARMR Vallecalepio

Le delegazioni di A.R.M.R., la Fondazione Aiuti per la Ricerca sulle Malattie Rare salgono a quota 21. È nata infatti quella nuova della Val Calepio. Il neonato sodalizio ė stato presentato domenica 24 gennaio a Foresto Sparso nella sala riunioni di Casa Sora. All’inaugurazione sono intervenuti Daniela Gennaro Guadalupi (Presidente della Fondazione A.R.M.R.), Marco Orefice (responsabile delle delegazioni), Roberto Duci (Sindaco di Foresto Sparso), Silvana Sora (Fondazione Sora) e la dottoressa Maria Grazia Natali Sora. A guidare la nuova delegazione sarà Diego Mario Busatta di Foresto Sparso, già responsabile del progetto Casa Sora, insieme a: Maria Grazia Natali Sora (membro della Commissione scientifica della Delegazione), Roberta Martinelli (segretaria), e i consiglieri Marco Orefice, Raffaella Parigi, Carlo Baldelli, Giusy Sandrinelli, Giuseppe Carminati, Giovanna Palladini, Lorena Pievani, Sabina Plebani e Nicola Pugliese.

La delegazione nasce su iniziativa di un gruppo di persone di Foresto Sparso e dei comuni vicini, già impegnate sul fronte delle Malattie rare con la Fondazione di Casa Sora. Creata nel 2008 e dedicata al capitano degli Alpini Gennaro Sora, Casa Sora è stata donata dagli eredi alla Fondazione e restaurata dagli alpini dalle varie sezioni della valle e dalla città di Bergamo. Si tratta di una struttura di accoglienza situata a Foresto Sparso che aiuta i bambini e i ragazzi affetti da patologie neurologiche in età pediatrica e giovanile, in particolare dalla Sindrome di Prader-Willi.  “Casa Sora è nata dalla volontà di offrire un luogo protetto in cui i bambini possano sentirsi liberi di esprimere il loro bisogno di socializzare, vivere il loro amore e interesse per la natura in un programma multidisciplinare non “ospedalizzato” spiega Diego Busatta Responsabile della nuova delegazione A.R.M.R. “Nel febbraio del 2015 abbiamo ospitato a Casa Sora una serata della Fondazione A.R.M.R e subito è nata l’idea di creare una sinergia e di dare vita a una delegazione locale che sensibilizzi  la  cittadinanza della Val Calepio sulle finalità della Fondazione del Centro di Ricerca Mario Negri e raccolga fondi a sostegno della sua attività di ricerca, erogando borse di studio a giovani ricercatori attraverso un bando di concorso internazionale. Ringrazio gli amici che hanno condiviso e voluto tenacemente dar vita a questo nuovo sodalizio che sarà il punto di riferimento di A.R.M.R. per la zona”. “Conosco bene il lavoro degli alpini e so che questa delegazione avrà un futuro luminoso – ha detto Daniela Gennaro Guadalupi presidente di A.R.M.R -. Ritengo che la vicinanza con persone che si occupano di una patologia specifica sia un valore aggiunto importante che potrà dare nuovi spunti”.

Busatta e Guadalupi
Diego Mario Busatta e Daniela Guadalupi

Le malattie rare sono più di 7mila. I  malati rari in Europa sono tra i 27 e i 30 milioni. “Studiando le malattie rare non solo si possono trovare cure a questi malati, ma spesso si trovano rimedi anche ad altre malattie non rare” ha spiegato Guadalupi.
“Vivere con una malattia rara significa sperimentare la solitudine, la paura, l’incertezza – ha sottolineato Silvana Sora della Fondazione Casa Sora -. Qui operano tantissime persone che vogliono dedicare il loro tempo e credono e sperano in un mondo di accoglienza e di sorrisi”.




Aperture in franchising, a Bergamo in lizza 15 negozi sfitti

Sono una quindicina le vetrine sfitte a Bergamo che si potrebbero riaccendere attraverso il franchising. Grazie al progetto pilota “Fare impresa in franchising in Lombardia” con il quale la Regione, il sistema camerale, le associazioni del franchising e i distretti urbani del commercio puntano a rivitalizzare i centri storici delle città.

Il percorso sta proseguendo secondo le tappe previste. Dopo la selezione dei franchisor (le aziende titolari dei format commerciali) interessati ad aprire un’attività in Lombardia (sono 104) ed una ricognizione degli spazi liberi effettuata da ciascuno dei 25 Distretti coinvolti, le due “parti” si sono incontrate in un vero e proprio matching di appuntamenti serrati al Belvedere di Palazzo Lombardia.

1403 Roberto Ghidotti (1)«Abbiamo ricevuto una trentina di aziende – spiega il presidente del Duc di Bergamo Roberto Ghidotti – di diverse merceologie. Ci hanno illustrato le caratteristiche della loro offerta e le loro esigenze, ad esempio metrature, disponibilità di parcheggi, possibilità di dehors, fornendoci un quadro più chiaro delle richieste. Dal canto nostro abbiamo presentato la situazione a Bergamo. Nell’area del Duc, che è stato recentemente allargato e oltre al centro comprende Città Alta, Borgo Palazzo e Borgo Santa Caterina, abbiamo rilevato 146 negozi sfitti. Tra questi abbiamo raccolto la disponibilità di una quindicina di proprietari a partecipare al progetto sul franchising».

La mappa dei possibili nuovi insediamenti è diffusa, si va dalle vie Moroni, Baschenis e Don Luigi Palazzolo a via XX Settembre, passando per via Garibaldi, viale Vittorio Emanuele, via Verdi, via Divisione Tridentina, fino a via Borgo Palazzo e via Rovelli. Ugualmente diversificate le merceologie che potrebbero trovarvi sede: servizi postali, movimentazione della merce e consegna ai negozi, droni, farmacia e benessere, naturalmente la ristorazione e la somministrazione, dal sushi alle specialità gastronomiche siciliane all’enoteca che è anche punto di incontri e formazione sul vino, e ancora il negozio di fiori o quello di lavanda, giusto per citarne alcuni.

Gli incontri tra Duc e franchisor al Belvedere di Palazzo Pirelli
Gli incontri tra Duc e franchisor al Belvedere di Palazzo Pirelli

«Si tratta di proposte tradizionali realizzate con modalità diverse rispetto al passato – prosegue Ghidotti – oppure di novità, in ogni caso iniziative capaci di portare vivacità nel tessuto commerciale». «Il percorso è molto concreto – sottolinea – ma anche molto significativo perché rappresenta un salto di qualità nel ruolo assegnato ai distretti, che non si limitano ad organizzare e coordinare manifestazioni ed eventi, ma sono chiamati a fare da regia nello sviluppo commerciale. Un compito che va al di là dei bandi e delle risorse concesse di volta in volta per toccare più da vicino la possibilità di offrire un indirizzo, individuando le polarità e le potenzialità delle diverse zone». «Con questo progetto la Regione – conclude Ghidotti – ha messo sul piatto una soluzione innovativa ed un metodo di lavoro intelligente. Poter incontrare direttamente i franchisor, ma anche i rappresentanti degli altri Duc, è infatti fonte di confronto, crescita e ispirazione reciproca che ci auguriamo possa trovare continuità».

In questi giorni, intanto, partirà la fase finale del progetto, rivolta a chi intende aprire l’attività in franchising. Sul sito di Unioncamere sarà pubblicato il bando per l’erogazione di un contributo a fondo perduto di 10.000 euro, a fronte di un investimento complessivo di almeno 20.000 per la riconversione di un’attività esistente o l’apertura di una nuova attività di commercio, ristorazione o di servizi. A questo contributo regionale si aggiungeranno le agevolazioni rese disponibili dai Comuni, dalle associazioni coinvolte e dai franchisor.




Imprese & Territorio: “Colpiti e amareggiati dalle parole di Gori”

Giorgio Gori«Siamo rimasti colpiti e amareggiati nell’ascoltare le parole del sindaco Giorgio Gori durante l’assemblea di Confcooperative di sabato scorso, pronunciate circa il ritardo nella costruzione di un modello di governance così come auspicato dall’Osservatorio Ocse». E’ questa la posizione di Giorgio Ambrosioni, presidente di Imprese & Territorio rispetto a quanto accaduto durante l’assemblea di Confcooperative sabato 23 gennaio. «Le affermazioni del sindaco cadono in una fase avanzata di consultazioni che il nostro coordinamento sta portando avanti con l’Università, con la Provincia di Bergamo, che ci ha offerto disponibilità questa mattina, e con Confindustria Bergamo, soggetti con i quali stiamo gettando le basi  di una governance condivisa per il rilancio del territorio – spiega Ambrosioni-.  Lo stesso sindaco Gori, incontrato prima di Natale, non ci aveva sollevato questo problema».

La ricerca integrale di Ocse non è stata ancora pubblicata, dalle anticipazioni presentate a maggio fino ad oggi le parti interessate hanno lavorato per definire le linee progettuale da adattare ai risultati finali. Per Imprese & Territorio il progetto da sviluppare, dopo i risultati di Ocse, dovrà tener conto di alcune linee essenziali:

  • la centralità della Camera di Commercio;
  • l’apertura a tutte le rappresentanze pubbliche e private, organizzazioni di impresa, sindacati ed esponenti della società civile che possano offrire un valido contributo;
  • la logica costruttiva e non di contrapposizione tra le diverse forze in campo.

«Il sindaco nel suo intervento di sabato ha inoltre parlato di “siparietti”, riprendendo un articolo uscito su L’Eco di Bergamo venerdì 23 gennaio – continua Ambrosioni -. Anche noi rigettiamo i “siparietti”, siamo concentrati a costruire un progetto di rilancio dell’economia del territorio, tutti insieme attori nello stesso tavolo di lavoro. Quello che stiamo raccogliendo è il consenso delle diverse parti nella realizzazione dell’auspicato modello di governance per le azioni suggerite dall’osservatorio Ocse. La provincia di Bergamo ha dato questa mattina la propria disponibilità a collaborare con il mondo imprenditoriale nella governance. L’incontro odierno con in vertici di Confindustria ha fatto emergere la volontà di lavorare tutti insieme per un progetto di sviluppo del territorio sotto la regia della Camera di Commercio». Il presidente Ambrosioni precisa anche la posizione di Imprese & Territorio riguardo al Modello Bergamo: «Per quanto riguarda il Modello Bergamo, costituito nel 2009 da Confindustria Bergamo, Imprese & Territorio e le organizzazioni sindacali CGIL CISL e UIL per affrontare l’aggravamento delle condizioni socio economiche della media Seriana, è stato un importante test di confronto e un progetto concreto alla ricerca di soluzioni. Nato per affrontare le difficoltà di un’area circoscritta della Bergamasca è stato poi esteso ad altre aree. Oggi, resta un esempio valido da implementare e da adattare ai risultati del progetto Ocse per lo sviluppo del territorio».




Camere di Commercio, il riordino preoccupa le imprese

Con la prossima emanazione dei decreti attuativi, sta per entrare in vigore la riforma delle Camere di Commercio, che prevede, per razionalizzare l’organizzazione, un accorpamento delle sedi sul territorio nazionale (da 105 a 60, Bergamo dovrebbe restare autonoma) e una riduzione del personale, pari al 15% inizialmente e al 25% con il completamento del riordino.

Una manovra sulla quale Rete Imprese Italia esprime la più viva preoccupazione, invitando il Governo a valutarla con attenzione. «Le Camere, governate attraverso forme di democrazia economica – evidenzia il coordinamento che riunisce Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti -, devono essere strumento per la promozione e lo sviluppo delle economie locali, delle loro comunità di imprese che necessitano di sostegno per l’accesso al credito, per la creazione di reti, per l’internazionalizzazione. Proprio per queste funzioni insostituibili, organismi come le Camere di Commercio italiane esistono in tutti i Paesi Ocse e in tutta l’Unione Europea. Le Camere di Commercio non devono essere ridotte alla mera funzione, pur indispensabile, di soggetti con compiti anagrafico-certificativi. Le Camere si possono e si devono riformare con l’obiettivo di dare maggiore efficienza alla loro attività e risposte utili alle necessità delle imprese del territorio».

I tagli al personale sono legati alla razionalizzazione degli uffici che svolgono funzioni di supporto e strumentali (gestione del personale, ragioneria, affari generali) o che rappresentino duplicazioni o sovrapposizioni di compiti. Dovrebbero avvenire senza licenziamenti, ma attraverso un blocco delle assunzioni e l’eventuale ricorso alla mobilità. «Il Governo lo chiama “riordino”, ma quello che si prospetta – scrivono in un comunicato i dipendenti della Camera di Commercio di Bergamo -, è un vero e proprio smantellamento. Si tratta, in sintesi, di oltre 1.000 dipendenti camerali che arrivano a 3.000 considerando il sistema camerale nel suo complesso. Lavoratori che si sono distinti per gli alti livelli di efficienza e professionalità, facendo del sistema camerale una delle “eccellenze” della Pubblica Amministrazione. Lavoratori i cui costi attualmente non sono a carico del bilancio dello Stato in quanto le Camere di Commercio sono Enti Autonomi che si autofinanziano, ma con gli esuberi annunciati e l’eventuale ricollocamento in altri enti pubblici, diventerebbero una spesa in più per lo Stato e quindi per i cittadini».

All’incertezza dei lavoratori si aggiunge, secondo l’Rsu della Camera di Commercio bergamasca il venir meno del supporto alle piccole e medie imprese, «che rappresentano oltre il 90% del tessuto produttivo del nostro Paese. I piccoli imprenditori, come certificano ripetute indagini e testimonianze degli stessi interessati, hanno sempre trovato nel sistema delle Camere di Commercio, presenti in ciascuna provincia e quindi vicine al proprio territorio, e nella professionalità della stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici che svolgono con professionalità ed onestà il proprio lavoro: supporto, sostegno, consulenza gratuita, sin dalla fase di avvio della propria attività. Per non parlare degli incentivi economici per il miglioramento delle strutture, la formazione, la capacità di competere anche sui mercati esteri».

«Il Sindacato non ha mai negato l’esigenza di profonde riforme nella P.A.. Anche nelle Camere – precisano i dipendenti -. Anche i lavoratori conoscono difetti, privilegi, inutili duplicazioni e iniziative di pura immagine in cui a volte sono state indirizzate le risorse camerali. Pronti a discutere di tutto questo. Ma a questo Governo, evidentemente, non interessa affrontare insieme i difetti reali del sistema. Preferisce trattare su altri tavoli. Ai pubblici dipendenti, da pessimo Datore di Lavoro, da anni nega il rinnovo dei contratti, non valorizza le professionalità, è pronto a dare battaglia e a far propaganda sui pochi, deprecabili, episodi di disonestà da parte di alcuni dipendenti pubblici che offrono pretesti ulteriori a giustificare queste “non riforme”».

I dipendenti della Camera di Commercio di Bergamo, che sono già in “stato di agitazione” dall’ottobre 2014, «se il decreto non verrà modificato – annunciano -, sono pronti a mobilitarsi con tutte le azioni di protesta possibili».




Confcooperative, Guerini confermato presidente

Giuseppe Guerini
Giuseppe Guerini

Giuseppe Guerini è stato confermato per acclamazione e all’unanimità alla guida di Confcooperative Bergamo. Quello che svolgerà nei prossimi quattro anni è il secondo mandato per Guerini, 50 anni nato a Casnigo e già presidente di Federsolidarietà, riconfermato all’assemblea congressuale tenutasi oggi alla Sala Caravaggio della Fiera di Bergamo. L’assemblea ha visto anche l’elezione del nuovo consiglio provinciale, composto da 33 membri, e quello dei revisori dei conti.  Nuove sinergie in termini di aggregazioni tra cooperative e crescita occupazionale guideranno l’azione di Confcooperative Bergamo, oggi la centrale cooperativa più rappresentativa del territorio con una base sociale composta da 308 imprese che raggruppano oltre 74 mila soci e dove sono impiegati più di 8.400 mila lavoratori dipendenti per un fatturato di oltre 660 milioni di euro.

«In questi anni di crisi, a Bergamo come in Italia e in Europa, le cooperative sono state protagoniste di una formidabile resistenza – ha detto Guerini -. Non abbiamo attraversato indenni questi anni di cambiamento ma lo abbiamo fatto evitando che a pagarne le conseguenze fossero i lavoratori. Anzi, in moltissimi casi proprio le cooperative sono state un argine per la difesa dell’occupazione. La scelta di salvaguardare l’occupazione e il perseguimento degli utili conferma quindi la mission delle cooperative, imprese di comunità in grado di promuove reale sviluppo di inclusione sociale e di coesione».




Il rettore: «Sempre più necessaria la contaminazione tra imprese e Università»

Incontro Imprese & Territorio e Università - ritImprese & Territorio a confronto con l’Università di Bergamo. L’Assemblea plenaria del Comitato Unitario che riunisce le dieci Associazioni imprenditoriali bergamasche (Associazione Artigiani, Ascom, Apindustria, Cia, Coldiretti, Confcooperative, Confesercenti, CNA, FAI e LIA) ha incontrato in via Salvecchio il rettore Remo Morzenti Pellegrini e i pro rettori Matteo Kalchschmid, Sergio Cavalieri e Paolo Buonanno.

L’occasione da parte del mondo accademico di presentare alcuni componenti della nuova squadra e il programma dell’Universita e da parte di Imprese & Territorio di mettere in luce le esigenze delle Pmi bergamasche, emerse durante i lavori dei diversi tavoli di coordinamento del Comitato.

«L’incontro di questa mattina rientra nelle linee programmatiche del Comitato Unitario – ha affermato Giorgio Ambrosioni, presidente di Imprese & Territorio -. Per lo sviluppo della nostra economia e del nostro territorio è fondamentale, secondo noi, la valorizzazione del rapporto con l’Università soprattutto sui temi specifici che riguardano il mondo delle Mpmi che rappresentiamo».

La conoscenza del territorio e delle imprese che ne sviluppano l’economia è un fattore fondamentale anche per il rettore, che ha messo in evidenza come sia sempre più necessaria una contaminazione tra il mondo del sapere e il mondo imprenditoriale: «L’università deve intercettare i bisogni e le esigenze degli imprenditori per poter offrire un contributo importante per lo sviluppo dell’economia e per la salvaguardia del territorio in tutti i suoi aspetti».

Il lavoro dell’assemblea e il confronto con rettore e i prorettori ha portato alla condivisione di alcune linee strategiche da adottare sui temi dell’internazionalizzazione, dell’innovazione e della ricerca.

Nella discussione è emersa l’esigenza, sempre maggiore da parte degli imprenditori, di favorire lo scambio con l’estero, attirando da una parte sul territorio bergamasco studenti stranieri e dall’altra favorendo esperienze all’estero dei nostri studenti. «Il futuro sarà quello di avere un numero sempre maggiore di studenti stranieri che studieranno e poi lavoreranno nelle aziende bergamasche. Questo sarà un elemento essenziale per aprirci al mondo», ha sottolineato il professor Matteo Kalchschmidt, che in Università ha la delega alla Internazionalizzazione e alle relazioni internazionali.

Accanto all’internazionalizzazione serve una forte integrazione tra Università e territorio, come ha sottolineato il professor Sergio Cavalieri, delegato al Trasferimento tecnologico, all’innovazione e alla valorizzazione della ricerca: «Questa delega è fondamentale per integrare il territorio all’Ateneo – ha spiegato Cavalieri – in quanto ha il compito di guardare in avanti valorizzando le risorse che già ci sono per metterle a disposizione del territorio. Fondamentale sarà quindi l’interazione e la collaborazione con le imprese». La prossima partita si giocherà sul polo lombardo dell’innovazione e del trasferimento tecnologico che vede la collaborazione tra diverse università lombarde.

Durante l’incontro è stato sottolineato inoltre il forte legame che si deve creare tra la ricerca e le imprese. «Legare la ricerca alle imprese non è  semplice – ha spiegato Paolo Buonanno, con delega alla Ricerca scientifica dell’Ateneo- perché la ricerca deve essere libera per essere ampia e sostenibile e su questo fronte è necessario uno sforzo reciproco tra università e mondo delle aziende perché la ricaduta sul territorio sia quantificabile».

Soddisfazione per questo momento di lavoro da parte del presidente di Imprese & Territorio e dei presidenti e direttori delle Associazioni aderenti al Comitato: «Questo primo incontro di conoscenza pone le basi per un rapporto che si svilupperà nel tempo, perché con il mondo accademico affronteremo e svilupperemo anche i temi emersi nel rapporto dell’Ocse per una governance del Sistema Bergamo più incisiva» ha sottolineato Ambrosioni.

La sede di via Dei Caniana dell'Università di Bergamo dopo il restyling delle facciate
La sede di via Dei Caniana dell’Università di Bergamo dopo il restyling delle facciate




Negozi, il successo si costruisce in vetrina. E un corso spiega come si fa

vetrina - visual-merchandisingIl visual merchandising è una delle leve commerciali più importanti per vendere, per comunicare con il cliente e per costruire l’immagine aziendale.

Ascom Formazione lunedì 1 febbraio propone un corso di una giornata che permette di aumentare e aggiornare le conoscenze, le tendenze e gli strumenti del visual merchandising. La vetrina racconta il negozio, le sue scelte, la sua mission, i suoi obiettivi, configurandosi come il biglietto da visita per eccellenza della propria realtà commerciale. In 8 ore si ricevono le dritte per allestire una vetrina accattivante e indurre il potenziale cliente a fermarsi e ad entrare in negozio. Nel corso dell’incontro si parlerà di regole basi e errori da evitare, di come si costruisce una vetrina, delle decorazioni e delle attrezzature giuste, di triangolazione delle merci, dell’uso e le funzioni del colore e di come valorizzare i prodotti attraverso la luce.

Il corso si tiene alla sede Ascom di Osio Sotto, piazzetta don Gansossi 1, dalle ore 9 alle 3 e dalle 4 alle 8.

Per informazioni e iscrizioni: Ascom Formazione, tel. 035.41.85.706/707/715 o info@ascomformazione.it (www.ascomformazione.it).




Negozi di arredamento a caccia di nuove strategie

Focus sui negozi di arredamento con esperti del settore e imprenditori. La proposta viene da Federmobili Milano che, in collaborazione con Federmobili Nazionale, ha organizzato per lunedì 25 gennaio a partire dalle ore 14 a Milano (Palazzo Lombardia Sala n.5, primo piano) un roadshow dedicato ai mobilieri lombardi su “come orientarsi tra sfide e opportunità”.

La prima parte, dalle 14 alle 16, dopo i saluti istituzionali, prevede la presentazione della guida “Il Negozio di Arredamento”, della Collana Le Bussole sviluppata da Confcommercio. La guida, che viene presentata dal presidente di Federmobili Mauro Mamoli, vuole aiutare gli imprenditori a rinnovare la gestione e a promuovere l’azienda verso una clientela più ampia, considerando anche nuovi canali come internet e i social media. A seguire una tavola rotonda con esperti: Roberta Parollo (Comunicazione), Fabrizio Vagliasindi (Multicanalità), Alessandro Astone (Google Italia), Piergiuseppe Pugliese (Designbest); e imprenditori: Roberto Gavazzi (Boffi-De Padova), Nadia Peduzzi (Peduzzi), Fabio Moroni (Moroni Gomma), Paolo Pascucci (ArredoPiù).

La seconda parte, “Desk Imprese”, dalle 16 alle 18, offre un approfondimento diretto tra  partecipanti e aziende su diversi temi: la relazione con il mondo finanziario, la logistica, il credito al consumo, la presenza qualificata sul web, l’ideazione e la gestione delle campagne pubblicitarie, la formazione qualificata.

Per partecipare all’evento è necessario inviare una email a federmobili@federmobili.com.




Agenti di commercio verso le elezioni, si presenta la lista “Insieme per Enasarco”

agente_di_comme.jpgAgenti, rappresentanti di commercio e ditte mandanti saranno chiamati quest’anno per la prima volta a scegliere direttamente i nuovi organi di vertice dell’Enasarco, la Fondazione per la previdenza e l’assistenza integrativa, che ogni anno eroga oltre 100mila pensioni e 70mila liquidazioni.

La novità va nella direzione di una partecipazione più democratica (in precedenza le designazioni dei delegati erano affidate ai sindacati di categoria) e di una maggiore trasparenza dell’ente, che passa anche da una più precisa definizione delle competenze e dei requisiti dei vertici e da una rinnovata gestione degli investimenti e del patrimonio.

Le elezioni per la costituzione dell’Assemblea dei delegati si svolgeranno da venerdì 1 aprile a giovedì 14 con votazione on line. L’Assemblea dei delegati eleggerà il nuovo Consiglio di Amministrazione.

In vista dell’appuntamento elettorale, sabato 23 gennaio alle ore 10 nella sede di UniAscom Confcommercio di Varese, si terrà la presentazione della lista “Insieme per Enasarco”, la grande coalizione che riunisce le principali rappresentanze degli Agenti di Commercio e delle Imprese mandanti.

Forti della vasta diffusione territoriale e della varietà delle attività imprenditoriali e professionali rappresentate, le due liste “Agenti per Enasarco” e “Imprese per Enasarco” hanno scelto di candidarsi con un unico progetto condiviso, la lista “Insieme per Enasarco”, che riunisce le principali organizzazioni di categoria di agenti e promotori (Fnaarc, Usarci, Fiarc, Anasf e FISASCAT-Cisl) e gode dell’appoggio di Confindustria, Confcommercio, Confesercenti e Confcooperative.

Rilanciare l’attività di Enasarco sul territorio all’insegna della trasparenza e dell’efficienza gestionale e finanziaria, per far tornare protagonisti gli agenti e le imprese: sono questi gli obiettivi della coalizione che presenterà alle urne 81 candidati (54 scelti tra gli agenti e 27 in rappresentanza delle ditte mandanti) che provengono da ogni parte d’Italia.