Il canone Rai non cambia per i pubblici esercizi. Rinnovo entro il primo febbraio

Il primo febbraio (dato che il 31 gennaio cade di domenica) andrà rinnovato l’abbonamento speciale alla Rai per gli apparecchi televisivi e radiofonici presenti negli esercizi pubblici.

La legge di Stabilità per il 2016 non ha infatti introdotto novità rispetto al pagamento del canone speciale per la detenzione di apparecchi fuori dall’ambito familiare. Pertanto, tale canone va versato nella consueta modalità del bollettino postale che la Rai invia alle imprese prima della scadenza.

Gli importi del canone speciale per radio e tv (comprensivi di Iva del 4%) sono scaricabili al seguente link: http://www.abbonamenti.rai.it/Speciali/IlCanoneSpeciali.aspx#due .
Per tutte le altre informazioni (modalità di pagamento, variazioni, disdette, ecc.) http://www.abbonamenti.rai.it/Speciali/Speciali.aspx .

La Fipe ricorda che, ai sensi del comma 2 dell’art. 16 della legge n. 488/1999, il canone speciale per la televisione ricomprende anche quello per la radio, pertanto i soggetti che hanno nel proprio locale sia radio che tv pagheranno solo il canone per la televisione, mentre i soggetti che hanno la radio ma non la tv, saranno tenuti al pagamento del canone speciale per gli apparecchi radiofonici. Inoltre, ai sensi dell’art. 17 del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, le imprese e le società devono indicare, nella relativa dichiarazione dei redditi, il numero di canone speciale alla radio o alla televisione.

Per quanto riguarda gli abbonamenti domestici, invece, da quest’anno il canone relativo, che è stato ridotto a 100 euro, sarà addebitato nella bolletta elettrica della residenza anagrafica, a partire dal prossimo luglio (cfr. art. 1, commi 152-153, L. 208/2015 – Legge di Stabilità 2016).




Agenti immobiliari, focus sugli atti di compravendita e locazione

corso agenti immobiliari - sala 1La professionalità come fattore imprescindibile per operare nel mercato e conquistare la fiducia dei clienti. È un punto fermo della Fimaa Ascom di Bergamo, l’associazione provinciale dei mediatori immobiliari che non fa mancare le iniziative per l’aggiornamento costante della categoria.

Daniele Mammani
Daniele Mammani

Nell’aula corsi della sede Ascom di via Borgo Palazzo gli operatori si sono ritrovati per approfondire il tema “Atti di compravendita e di locazione immobiliare”, un incontro dedicato, in particolare, ad elencare ed illustrare il contenuto dei vari documenti (allegazione ACE / APE e clausole dedicate, conformità delle planimetrie, certificazione degli impianti, regolamento di condominio, condoni, concessioni, ecc.) che è buona regola procurare ed esaminare per procedere ad una corretta gestione della trattativa in caso di compravendita e/o locazione immobiliare, anche al fine di non incorrere in successive azioni di responsabilità.

Il seminario è stato condotto da Daniele Mammani, consulente legale della Fimaa.

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Cani e gatti, ora a Bergamo la sterilizzazione è scontata

sterilizzarlo è scontatoSono 8 i medici veterinari sul territorio bergamasco che hanno aderito al progetto “Sterilizzarlo è $contato – Contenimento del randagismo BG 2016”, promosso da LAV Onlus di Bergamo, che si prefigge di contribuire al ridimensionamento del fenomeno attraverso un servizio di interventi di sterilizzazione di cani e gatti di privati a tariffe agevolate a partire dal mese di gennaio fino al 30 di giugno.

Il progetto, che ha come testimonial la Dott.ssa Laura Adele Feltri, è stato presentato alla stampa alla presenza dei relatori Donato Ceci (Referente di sede per LAV), Avv. Paola Brambilla (Garante Tutela Diritti Animali del Comune di Bergamo), Mirella Bridda (responsabile di ENPA Bergamo), Daniela Ferrari (responsabile dell’associazione Onlus Anima Libera) e degli ospiti Maura Anastasia (attrice e fotomodella impegnata per cani e gatti dei rifugi bergamaschi), Paolo Bosatra (Dog Trainer e giornalista), Laura Barcella ed Eleonora Frattini del Rifugio del cane di Seriate e Cristina Malvestiti (resposanbile dell’assocaizione Amici per i baffi) per il Rifugio di Madone.

Si stima  che siano circa 600mila i cani randagi in Italia e più di 2 milioni e mezzo i gatti che vagano per le strade in cerca di cibo, riparo e delle attenzioni di qualcuno. La maggior parte di essi, circa l’80%, muore di fame, sete o nel coinvolgimento in un incidente stradale. Solo una minoranza trova accoglienza nei rifugi e canili il cui costo di gestione pro-capite ammonta a circa 1.000-2.000 euro, per un spesa complessiva che supera i 200 milioni di euro e che grava sui comuni e, quindi, sulle tasche dei cittadini.

All’origine del randagismo c’è l’abbandono, comportamento ancora diffuso in Italia, con incidenza più marcata al sud. E alla base dell’abbandono, come spiega la LAV, ci sono generalmente un approccio frettoloso all’acquisto o all’adozione dei pets a causa disinformazione o per moda e incentivato dalla vasta disponibilità di cuccioli in rete che il più delle volte derivano da traffici illeciti dall’est Europa e cucciolate casalinghe programmate nella convinzione, priva di fondamento, per la quale la prima cucciolata preserverebbe la salute del cane o gatto quando non a scopo di lucro.

Per queste ragioni, molto spesso i piccoli animali da compagnia arrivano in mani inesperte che alle prime difficoltà di convivenza si sbarazzano del problema.

La sterilizzazione, accompagnata ad interventi di informazione e sensibilizzazione è di fondamentale importanza per combattere abbandono e randagismo, poiché ostacola questi fenomeni all’origine. Il contenimento del numero di animali che ne consegue regala indirettamente una chance in più agli ospiti dei rifugi di trovare una famiglia.

«L’iniziativa di LAV  parte da gennaio 2016 e si chiuderà a fine giugno 2016, salvo proroghe – dichiara Simona Semperboni, Campaigner per LAV Bergamo –  ed è rivolta a soci, sostenitori e simpatizzanti dell’Associazione residenti o domiciliati in provincia di Bergamo; con questa campagna intendiamo incentivare la sterilizzazione degli animali da compagnia, attraverso un tariffario ritoccato verso il basso applicato dai nostri veterinari di fiducia; quanti vorranno aderire riceveranno un omaggio informativo che li aiuterà nella gestione della convivenza con il proprio cane o gatto».

«In questo momento la sterilizzazione  è l’unico palliativo al dilagare del fenomeno randagismo – conclude Donato Ceci, responsabile di sede – almeno fino a quando non avremo compreso che gli animali sono esseri senzienti, con bisogni e necessità che vanno interpretati e gestiti e che, pertanto, la loro detenzione richiede tempo e dedizione».

LAV ricorda che l’iniziativa è aperta a tutti i soci, sostenitori e simpatizzanti dell’associazione e che per essere “riconosciuti”, è necessario contattare l’associazione.




Aziende e web, come costruirsi una buona reputazione

seo

Avere una buona reputazione sul web è diventato un fattore cruciale per le aziende. Con il diffondersi dei sociali network, i commenti degli utenti sono ormai un parametro obbligatorio da tenere in conto se si vuole offrire un’immagine professionale e affidabile della propria azienda e del proprio brand. Lunedì 25 gennaio Ascom Formazione propone “Verifica la tua reputazione sul web”, un minicorso di tre ore che spiega come migliorare la propria reputazione sul web e come monitorare e gestire le opinioni che i clienti esprimono on line.

Il metodo utilizzato si chiama SEO (Search Engine Optimization) e si basa su più applicazioni concrete: l’analisi empirica dei ritorni dei clienti e l’utilizzo delle parole chiave, passando attraverso la pubblicazione di contenuti di qualità e la creazione di connessioni virtuose con i clienti grazie ai commenti.

«La web reputation – spiega Daniela Nezosi, responsabile di Ascom Formazione – se studiata bene, serve a crearsi un portfolio di credenziali che il possibile cliente può consultare ancora prima di contattare l’azienda. Il corso permette di scoprire se parlano bene di te nel web e, in ogni caso, a fare in modo che ne parlino».

Il corso è in programma dalle 15 alle 18 alla sede Ascom di Osio Sotto. Nelle tre ore si imparerà a creare una digital division interna, a organizzare una rete editoriale, a creare un sistema di monitoraggio e una comunicazione efficace sui media attraverso gli influencer online.

Per informazioni e iscrizioni: Ascom Formazione, tel. 035 4185706/707 o info@ascomformazione.it   (www.ascomformazione.it).




Centri storici, «per il rilancio cedolare secca sugli immobili commerciali»

affittasi-negozio rit ritIl rischio della desertificazione commerciale dei centri storici è sotto gli occhi di tutti, recentemente rilanciato dallo studio di Confcommercio che ha analizzato l’evoluzione delle attività nei principali capoluoghi di media dimensione negli ultimi sette anni, tornando ad avanzare, contemporaneamente, una proposta concreta, quella di introdurre la cedolare secca sulle locazioni commerciali per calmierare il prezzo degli affitti.

«Bisogna mettere in condizione i centri storici di produrre ricchezza» la sintesi del presidente Carlo Sangalli, la cui posizione è stata subito sposata da Santino Taverna, presidente della Fimaa, Federazione italiana mediatori agenti d’affari. «Condividiamo in toto la proposta d’introdurre la cedolare secca per le locazioni commerciali per dare nuovo slancio al mercato e calmierare il prezzo degli affitti – ha detto -. Una soluzione propositiva per il mercato immobiliare, che potrebbe giovarsi del recupero edilizio dei tanti locali commerciali in disuso o peggio ancora abbandonati, a vantaggio del decoro delle città. È un modo efficace per combattere la desertificazione aiutando nel contempo la ripresa immobiliare».«Oggi, paradossalmente, proprio a causa della chiusura dei locali commerciali nei centri storici- ha aggiunto -, gli stessi cittadini sono costretti a lunghe maratone in mezzo al traffico per raggiungere i centri commerciali ubicati nelle periferie. Inoltre, la desertificazione dei centri storici riguarda anche il tema della sicurezza. Le vetrine spente e le saracinesche abbassate dei negozi dei centri storici delle piccole e medie città sono spesso l’anticamera della criminalità, che alimenta l’insicurezza dei cittadini. Favorire il recupero attraverso la riqualificazione energetica del già edificato, permetterebbe molteplici vantaggi per la comunità, contribuendo nel contempo alla ripresa del mercato immobiliare».

E pure Confedilizia si è unita alla richiesta. «L’allarme di Confcommercio sulla desertificazione dei centri storici a causa della crisi del commercio coglie nel segno – ha rilanciato il presidente dell’associazione Giorgio Spaziani Testa -, così come la ricetta proposta, quella di estendere agli immobili non abitativi la cedolare secca sugli affitti». «Il fatto che gli operatori del commercio individuino nell’eccesso di tassazione sugli immobili locati la causa della crisi, è illuminante della gravità della situazione. Attendiamo dal Governo un segnale di risposta. La cedolare secca su negozi e uffici affittati sarebbe la mossa giusta per far sì che il 2016 sia, come evocato dal presidente Renzi, l’anno del rilancio dell’immobiliare».

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Carlo Baretti

Anche a Bergamo l’intervento è visto con favore. Il direttore dell’Ascom Oscar Fusini lo ha inserito tra i punti del “Patto per la città” per la rigenerazione urbana e pure gli agenti immobiliari valutano positivamente la proposta. «In teoria, l’ostacolo potrebbe essere il fatto che con contratti 6+6 anni i proprietari rinuncerebbero alla rivalutazione dei canoni – afferma il consigliere della Fimaa provinciale Carlo Baretti -, ma con le difficoltà del mercato dei tempi attuali credo che sia una valutazione che passa in secondo piano rispetto alla possibilità di trovare affittuari con più facilità. Una minore tassazione permetterebbe infatti di contenere i prezzi degli affitti, agevolando chi vuole aprire un’attività commerciale e rilanciando il mercato». A confermare la bontà della misura il fatto che «la cedolare secca sugli immobili residenziali funziona», chiude Baretti.




Panificatori, messa e omaggi agli over 65 per la festa del patrono

Domenica 17 gennaio nella chiesa del Monastero Matris Domini a Bergamo, in via Locatelli, l’Associazione Panificatori ha celebrato il patrono della categoria, Sant’Antonio Abate, con una Messa officiata da Don Fausto Resmini.

Alla cerimonia erano presenti il presidente dell’Associazione Panificatori, Roberto Capello, il vicepresidente Andrea Suardelli con diversi associati e familiari.

Tra gli invitati, l’onorevole Antonio Misiani, il consigliere regionale Mario Barboni, Francesca Iacontini, vicario del prefetto, Carlo Vimercati, presidente della Fondazione Comunità bergamasca, Paola Crippa dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Oscar Fusini, direttore dell’Ascom di Bergamo, Valentino Rottigni della Flai Cgil, Giovanni Locatelli della Fai Cisl.

La ricorrenza del Santo patrono ha anche dato il la al primo evento del Calendario del Panificatore, un pacchetto di iniziative che, di mese in mese, coinvolge i fornai ed i loro clienti nella riscoperta di antiche usanze e tradizioni e nella valorizzazione del pane nella quotidianità. Nelle giornate del 16 e 17 gennaio gli over 65 sono stati così invitati nei panifici per scrivere una frase sul mondo contadino o sul pane, ricevendo in cambio un omaggio.




Igiene alimentare e sicurezza sul lavoro, riprendono i corsi Ascom

tagliere cucinaSi apre il calendario Ascom 2016 dei corsi obbligatori di prima formazione e di aggiornamento in tema di igiene degli alimenti. I corsi sono rivolti agli operatori del settore alimentare. I corsi di prima formazione, della durata di 3 ore (dalle 14.30 alle 17.30), saranno proposti nella sede di Bergamo in via Borgo Palazzo 137;  i corsi di aggiornamento, della durata di 2 ore (dalle 14.30 alle 16.30), si svolgeranno nella sede di Bergamo e nelle sedi periferiche di Osio Sotto, Sarnico, Trescore Balneario, Treviglio, Zogno.

In materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, ripartono poi i corsi obbligatori per tutti i settori di attività sia privati che pubblici, per tutte le tipologie di rischio e per tutti i lavoratori, con o senza retribuzione, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti ad essi equiparati (soci lavoratori di cooperativa o di società, anche di fatto, che prestano la loro attività per conto della società e dell’ente stesso; associati in partecipazione; lavoratori a progetto; collaboratori coordinati e continuativi; lavoratori a domicilio; lavoratori a distanza – telelavoro -, tirocinanti, buoni lavoro – o voucher-, e via di seguito). Sono in calendario i corsi e relativi aggiornamenti per “Responsabile del servizio prevenzione e protezione (Rspp) e aggiornamento” rivolto ai datori di lavoro, e “Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls)”. In materia di antincendio e primo soccorso, partiranno i corsi: addetto antincendio basso rischio, addetto antincendio medio rischio, addetto al primo soccorso, aggiornamento addetto al primo soccorso).

Rispondendo inoltre agli obblighi previsti dall’Accordo Stato Regioni, siglato il 21 dicembre 2011, che impongono la formazione generica e specifica dei lavoratori (esclusi preposti e dirigenti), l’Ascom organizza corsi di Formazione Generale (della durata di 4 ore, con acquisizione di credito formativo permanente) e di Formazione Specifica rivolti ai lavoratori: 4 ore di lezione se si svolge una mansione a basso rischio e 8 ore se si svolge un mansione a medio rischio.

Infine, Ascom organizza il corso per addetti all’utilizzo dei carrelli elevatori semoventi (mulettisti), per tutti i lavoratori, compreso il datore di lavoro, che conducono tali mezzi. Il corso prevede 12 ore di formazione, suddivise tra 8 ore di teoria e 4 di pratica.

I corsi si terranno per lo più alla nuova sede di Bergamo, in via Borgo Palazzo 137.

Il calendario completo di tutti i corsi è disponibile sul sito www.ascomqsa.it. Per tutti i corsi, ad esclusione di quelli di formazione generale e specifica e mulettisti, è previsto un contributo fino a esaurimento dei fondi rivolto alle aziende iscritte all’Ente Bilaterale del Commercio e Turismo. Per usufruire dei sussidi, la partecipazione al corso non deve essere soggetta ad altre forme di finanziamento.

Per maggiori informazioni e iscrizioni contattare la segreteria organizzativa dell’area Gestionale (tel. 035 4120181/ 035 4120129, gestionale@ascombg.it).

 




I librai: «Ora il Governo approvi la detraibilità»

Alberto_Galla - presidente Ali - librai Confcommercio«L’Istat dice che nel 2016 torna a crescere la lettura in Italia. La notizia è confortante dopo molti anni di segnali negativi – afferma Alberto Galla Presidente dell’Ali Confcommercio -. Dalla lettura dei dati emerge il ruolo della famiglia quale fattore determinante per il collegamento tra maggiori indici di lettura e migliore status economico.  È fondamentale – prosegue Galla – che il Governo non si lasci sfuggire questa opportunità e approvi al più presto una normativa che garantisca la detraibilità per l’acquisto dei libri, come più volte proposto dall’Ali».

«Si tratta di un intervento all’interno dei diversi progetti di legge sulla promozione della lettura in discussione in Italia, che ha già trovato attuazione in alcune regioni attraverso il nostro impegno. Dobbiamo cogliere questa opportunità – conclude il Presidente dell’Ali – per sollecitare le Istituzioni a dare segnali concreti di sostegno alla lettura e portare il nostro Paese a livelli in linea col resto d’Europa».




Fusini: “Se il commercio arretra, arretra la città”

bergamo - negozi - xx settembreL’Ascom di Bergamo lancia il Patto per la città. Il direttore dell’Associazione commercianti, Oscar Fusini, intervenendo al convegno “Commercio: tra crisi e opportunità” promosso dall’Associazione Fare Città e svoltosi giovedì sera in Sala Galmozzi, a Bergamo, ha proposto un piano condiviso per il rilancio della città che deve coinvolgere tutti coloro che sono interessati al processo di rigenerazione urbano della città. Il progetto ricalca un protocollo che a livello nazionale Confcommercio imprese per l’Italia ha firmato con Ance, Unioncamere e il Consiglio nazionale degli architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. «Il patto che vogliamo proporre si articola su tre fattori: diminuzione della leva fiscale, introduzione della cedolare secca per calmierare gli affitti; e la possibilità di attingere ai bandi comunitari. Per un rilancio del terziario è inoltre necessario saper coinvolgere, grazie anche al contributo dell’Università, figure specifiche che si occupino di sviluppo urbano”. Per un processo di riqualificazione del centro, il direttore dell’ Ascom ha fatto riferimento anche al metodo dettato recentemente dallo studio Ocse, commissionato dalla Camera di Commercio: “Per il rilancio dell’economia bergamasca Ocse chiede di fare sistema e di avere una visione comune e azioni coordinante. Questo metodo non vale solo per il rilancio del manifatturiero ma anche per il terziario. Il Patto che proponiamo deve mettere al centro il vivere e l’abitare la città. Perché se il commercio arretra, arretra la città”.

Al convegno, moderato da Stefano Rovetta, presidente dell’Associazione Fare Città, erano presenti come relatori Filippo Caselli, vicedirettore di Confesercenti, Roberto Ghidotti, presidente del Distretto urbano del Commercio, e i consiglieri di minoranza Franco Tentorio, Danilo Minuti e Davide De Rosa. Sulla stessa lunghezza d’onda di Fusini anche il vicedirettore di Confesercenti Caselli. “Per dare slancio al commercio – ha sottolineato – è necessario ridisegnare lo spazio urbano, rivisitare il ruolo del turismo e dare valore al distretto urbano del commercio. Uno dei fattori per il piccolo commercio è la qualità urbanistica in cui il negozio è insediato. Bisogna guardare al tessuto urbano, comprenderne le peculiarità e attivare una serie di attività finalizzate ad una rigenerazione dell’area, che abbia il commercio come termine ultimo. Ci sono luoghi anche centrali della nostra città che hanno perso la loro capacità di attrazione, altri che garantiscono flussi di persone solo in alcuni momenti della giornata. I problemi sono quindi complessi e sono da affrontare tutti insieme. Così come è necessario rafforzate la domanda turistica e proporre un’offerta commerciale adeguata, anche attraverso nuovi percorsi turistici con progetti di differenziazione commerciale”.

Durante l’incontro si è delineato in modo chiaro anche il ruolo fondamentale del Distretto urbano del commercio: “Il DUC è la sede in cui si discute della politica del commercio della città – ha affermato il presidente Ghidotti -.  E’ lo strumento che deve dare all’amministrazione gli elementi più significativi per ridisegnare la città ed andare oltre la semplice animazione. Per sostenere questo lavoro ci vuole passione, volontà di fare insieme e discutere con un unico linguaggio. Il Distretto deve diventare la casa di tutti i commercianti. E’ necessario però innanzitutto per intraprendere un lavoro serio, riuscire a delineare quale sia la visone di commercio che abbiamo per la nostra città”. I temi trattati da Fusini, Caselli e Ghidotti hanno dato al via al dibattito, che ha toccato, grazie agli interventi dei consiglieri comunali e dei commercianti presenti, alcuni temi cruciali come il piano mobilità, il collegamento con Orio, la questione di Borgo Santa Caterina, la mancanza di un assessore al commercio, argomento sul quale sono uscite posizione diverse. Non sono mancati i racconti di esperienze virtuose, come l’iniziativa sui negozi sfitti che ha coinvolto Borgo Palazzo,  il lavoro instancabile delle associazioni di via e l’iniziativa estiva dei commercianti di Città alta.

Per tutti rimane vincente la proposta di coinvolgere le diverse parti in gioco per rafforzare il commercio . “Dedicare una sera di gennaio a parlare di commercio mi pare che sia un grande segno di maturità – ha esordito Franco Tentorio facendo la sintesi dell’incontro -. Che il commercio sia importante nella nostra provincia è un dato di fatto. Nella Bergamasca ci sono un po’ meno di 100 mila partite Iva e la metà sono relative ad attività commerciale. E’ un dato importante che da lo spessore del comparto per la nostra economia. Per una rigenerazione del settore e per predisporre un piano serio del commercio è necessario il coinvolgimento di tutti. Per esempio, il bando sul centro storico è delicatissimo e lì tutti gli attori in gioco sono chiamati a confrontarsi. Così come per redigere i piani di via è necessario che ci sia l’impegno di tutti gli assessori. Terzo fattore fondamentale è la necessità di trovare fondi per aiutare ad investire nel commercio, ed ora con l’allentamento del patto di stabilità, l’amministrazione ha un po’ di soldi in più che potrebbe indirizzare a questo settore”.




Grumello, niente funerale per i negozi. Il nuovo centro piace anche ai commercianti

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Non ci saranno funerali per i negozi di Grumello del Monte. I disagi per il cantiere che ha bloccato la strada centrale del paese per quattro mesi e la recente introduzione del senso unico non hanno fermato gli affari del commercio cittadino.

Rientrate le preoccupazioni e le polemiche – che avevano portato ad una serrata con vetrine listate a lutto nel maggio scorso -, qualche esercente si lascia addirittura sfuggire parole buone per il nuovo centro. «Le conseguenze sono state meno pesanti di quanto temevamo – dice Pierina Agnelli del negozio calzature Rebussi in piazza Camozzi -. Per i quattro mesi della chiusura della strada, da agosto a ottobre, abbiamo avuto un calo di vendite. Sono stati i mesi più negativi dell’anno. Soprattutto ottobre, che per noi è sempre stato invece un mese molto buono perché le persone fanno il cambio stagione. Con l’apertura della strada a un senso ora va meglio». «Abbiamo perso i clienti di passaggio – spiega Agnelli – per fortuna, abbiamo clienti affezionati che vengono da altri paesi. All’inizio erano confusi e disorientati, ora si stanno abituando. I nuovi parcheggi davanti alla piazza che permettono una sosta massima di 30 minuti vanno benissimo. Certo ora il paese è più bello non c’è niente da dire, ma si sa le persone cercano sempre la comodità. I centri commerciali vivono per questo».

Anche per il Bar Cristal il bilancio è tutto sommato positivo: «Abbiamo avuto un leggero calo per i pranzi di lavoro ma meno di quanto ci aspettavamo». E per la titolare dell’edicola in piazza «è ancora tutto uguale, non cambia niente».

«I quattro mesi di cantiere hanno provocato disagi ma gli affari sono andati abbastanza bene comunque – conferma Roberto Berardi del comitato Vivi Grumello che raggruppa più di 50 commercianti -. La striscia di nuovi parcheggi realizzati sulla strada dà un servizio importante e l’allestimento durante le feste di una pista di pattinaggio in piazza ha portato molte persone. È presto però per fare un bilancio. Stiamo a vedere come andranno i prossimi mesi. Speriamo che l’Amministrazione organizzi altre iniziative per vivacizzare il centro».

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