I calzolai resistono, a Bergamo sono un centinaio

calzolaioI calzolai bergamaschi di Confartigianato si danno appuntamento ad Albano Sant’Alessandro domenica 25 ottobre, per la tradizionale “Festa di San Crispino”, Patrono della categoria, che quest’anno è giunta alla 41ª edizione.

A partire dalle 12.30, nella cornice dell’Agriturismo Sant’Alessandro, in via don Canini 6, i calzolai artigiani orobici terranno il loro annuale momento aggregativo e di festa, nel corso del quale discuteranno delle problematiche che il comparto sta affrontando e si scambieranno pareri e opinioni.

L’attività di calzoleria, che in provincia di Bergamo raggruppa un centinaio di imprese, negli ultimi anni sta registrando una ripresa, come evidenziano le ultime indagini statistiche, e questo dopo che nei primi anni Duemila sembrava destinata al declino: un ritorno in auge, quindi, aiutato anche dall’ingresso di giovani leve che con entusiasmo hanno deciso di intraprendere questo antico mestiere artigiano.

L’evento, che vedrà anche la presenza del presidente di Confartigianato Bergamo, Angelo Carrara, è organizzato da Pierino Schinelli, storico calzolaio trevigliese, da decenni legato all’Organizzazione di via Torretta.

Per informazioni è possibile contattare l’Ufficio Aree di Mestiere di Confartigianato Bergamo (Marco Trussardi – tel. 035.274.355 – e-mail: marco.trussardi@artigianibg.com).




Confcommercio, sempre meno giovani acquistano l’auto

utn_auto.jpgL’auto resta un bene centrale negli spostamenti degli italiani, ma con una progressiva perdita di appeal come bene simbolo: sono 29 milioni le persone che, nel nostro Paese, si spostano quotidianamente per lavoro o per studio e più del 71% degli spostamenti per lavoro avviene con l’automobile. Ma l’auto è anche un bene più difficile da acquistare per i giovani: nel 2007 il 13,8% del mercato privato era appannaggio di utenti di età compresa fra i 18 e i 29 anni. A distanza di 8 anni questa quota è scesa all’8%: hanno pesato le crescenti difficoltà occupazionali e di accesso al credito. Di contro, già nel 2014 il 39% delle immatricolazioni riguardava persone con più di 50 anni di età e tra il 2008 e il 2013 il numero delle “patenti attive” nella fascia più anziana della popolazione è cresciuto del 50%. Auto, inoltre, “anziana” anche come parco circolante: sugli oltre 37 milioni di veicoli il 50% delle autovetture ha più di 10 anni di vita – il 30% tra Euro 0, 1 e 2 – con le inevitabili conseguenze sull’inquinamento. Sono elaborazioni di Federmotorizzazione Confcommercio che, a Milano, nella sede della Confcommercio milanese di corso Venezia, ha organizzato il convegno “Automotive: ripresa o ripresina?” con il mondo della distribuzione dell’automotive. Un’iniziativa realizzata in collaborazione con Assomobilità (Confcommercio Milano) e Quattroruote Professional (è intervenuto il direttore Gian Luca Pellegrini).

“Abbiamo lasciato sul campo in 7 anni – afferma Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione (e Assomobilità) – oltre 5 milioni di vendite di autoveicoli, riportando la dimensione delle vendite del comparto indietro di 35 anni”. Così come “gli occupati del settore, compreso l’indotto, si sono ridotti a 950.000 addetti dal milione e 250 mila del 2007. E i segnali di ripresa dei primi otto mesi del 2015 – più 6% (100mila unità vendute) con un incremento anche più vivace per i veicoli commerciali, +8,6% (6.464 unità vendute) – ancora non concorrono ad un recupero dei margini nel nostro settore. Occorre, da parte delle Istituzioni – prosegue Buongiardino – la dovuta attenzione per ottenere iniziative indirizzate al mercato. Ma un dato è invece incredibilmente in aumento: il prelievo fiscale. Nonostante le immatricolazioni (fino al 2014) si siano dimezzate, il gettito fiscale è cresciuto raggiungendo il 16,80% delle intere entrate tributarie nazionali. Come si può pensare – ha detto Buongiardino – ad una decisa ripresa del nostro settore – che rappresenta l’11% del Pil – senza incidere sul carico fiscale abbattendolo in alcune voci e senza immaginare sostegni per lo sviluppo? Quanta sicurezza in più per i cittadini vi sarebbe incentivando il rinnovo del parco automobilistico. E quanti vantaggi anche per le casse dello Stato: nei primi otto mesi di quest’anno sono stati immatricolati 1 milione di autoveicoli: alla fine dell’anno, con questo trend, lo Stato incasserebbe tra Ipt ed Iva circa 1,2 miliardi in più rispetto all’anno precedente”.

Il presidente di Federmotorizzazione ha poi sottolineato come occorra intervenire per eliminare la stortura dell’applicazione Iva sulle vetture usate che mina dalle fondamenta il concetto della trasparenza dell’Iva lungo tutti i passaggi fino all’utente finale” e ricordato come si debba seguire l’esempio di altri Paesi europei (dalla Francia, alla Norvegia, alla Gran Bretagna) con incentivi sui settori innovativi (ibrido, elettrico).

 




Caldara chiude, l’Ascom in campo per trovare un successore

caldara1Bergamo perde una delle sue insegne storiche. Dopo 63 anni chiude Caldara. Il negozio di giocattoli di viale Papa Giovanni a fine anno abbasserà definitivamente le saracinesche portando con sé un pezzo importante di storia commerciale della città.

L’attività era stata avviata dalla famiglia Caldara nel 1952. Con il suoi trenini, le costruzioni, le bambole e le macchinine Pierluigi Caldara ha fatto giocare tre generazioni di bambini. Per cinquant’anni è stato dietro il bancone, difendendo con passione e convinzione i giochi tradizionali dall’avanzata dei videogiochi e dell’elettronica, alternando il suo lavoro in negozio con viaggi per le fiere di tutto il mondo alla ricerca delle novità più emozionanti. Ora, la decisione di chiudere per godersi la meritata pensione e dedicarsi agli hobby finora trascurati, giacché i figli hanno deciso di percorrere altre strade professionali e gli affari con la crisi e la competizione della grande distribuzione non sono più quelli di un tempo.

La chiusura dello storico negozio di giocattoli di viale Papa Giovanni ha suscitato grande dispiacere nell’Ascom: «È  un fatto che ci rattrista molto – dice il direttore Oscar Fusini –. Non si tratta solo della chiusura di un negozio storico e del congedo di un imprenditore bravo e serissimo ma di un simbolo del giocattolo orobico che scompare. La chiusura di Caldara conferma due fatti da tempo sotto la lente di ingrandimento: la crisi dei consumi che prosegue e colpisce il commercio tradizionale, e il cambio di vocazione commerciale di parte della città, in particolare di viale Papa Giovanni  dove gli elevati valori degli immobili rendono più proficue le attività di bar e ristoranti piuttosto che i negozi. Infine, impone una riflessione sul passaggio generazionale che fatica ad attuarsi nei nostri settori».

«Il problema – denuncia Fusini – non è solo la chiusura di un punto vendita, ma la dispersione di competenze dell’imprenditore che lascia e chiude la propria attività. Per questo auspico che qualche giovane voglia riportare in vita l’attività, magari in un altro negozio (se l’attuale ha valori immobiliari troppo elevati) chiedendo al signor Caldara un aiuto. Saremo ben lieti di favorirne il passaggio di competenze, magari finanziandolo con il progetto Sviluppo».

Intanto, i locali saranno messi in affitto e da lunedì la merce sarà in vendita con sconti dal 20 al 50%.




Fusini (Ascom): «Ma resta una duplice preoccupazione»

commessa abbigliamento

Il commercio bergamasco è in crescita sia, e soprattutto in città, dove le imprese del terziario sono aumentate del 4,53% rispetto al terzo trimestre del 2014, sia in provincia con +3,64% e 810 imprese in più. In città le attività registrate sono 4mila, in provincia più di 23mila, numeri che non si registravano da prima del 2008. A trainare il comparto sono le imprese di servizi, aumentate del 5,8% : mediatori immobiliari, agenti e procacciatori di affari, assicuratori, broker, e le attività di servizi alle imprese in genere, un ‘mondo’ che oggi conta 1.903 attività in città e 8.434 in provincia, per un totale di 10.337 imprese, di cui 569 nate tra il 2014 e il 2015. Ma crescono anche ristoranti, bar, locali serali (+5,6% rispetto al 2014) anche se in misura minore rispetto agli ultimi 5 anni con lo sprint portato dalla liberalizzazione delle licenze. Riprende anche il commercio alimentare spinto, soprattutto in città, dai consumi sul posto che hanno favorito la nascita di negozi che lavorano soprattutto nella pausa pranzo.

In aumento, di poco, il commercio non alimentare, vivacizzato dall’apertura di negozi etnici. Segno positivo, infine, anche per i servizi, intermediari e agenti di commercio e per il settore degli ambulanti (+7,3%), che riprendono dopo anni di forte contrazione.

Secondo il direttore dell’Ascom Oscar Fusini la crescita del terziario è dovuta ad un’aumentata fiducia nella ripresa del mercato ma anche a quello che definisce effetto occupazionale: “La crisi che ha colpito le aziende ha portato a una emorragia di professionalità che si sono disperse sul territorio: per molti l’apertura di un’attività commerciale ha rappresentato la possibilità di un nuovo sbocco occupazionale”. “Rimane una comune e duplice preoccupazione – dice Fusini – quella di sopravvivere in un mercato sempre di più globale e competitivo e di capire se le aspettative positive nell’ aumento dei consumi sono ben riposte. Il mercato è ancora in affanno, i consumi rimangono deboli perché il reddito disponibile e quindi la capacità di spesa per molte famiglie sono ancora limitati. I dati rappresentano una conferma che qualcosa di positivo sta per riprendersi anche nella nostra provincia ma certo si tratta di numeri ancora lontani e che forse non raggiungeranno più quelli precedenti alla crisi: se si pensa che nel 2003, 12 anni fa, gli esercizi in provincia erano 25.763 circa 2.500 in più del numero attuale e in città 5.054, mille in più di oggi, ben si capisce il pesante contraccolpo subito dalle imprese”.

 




Cambiamento climatico, Luca Mercalli fa il punto alla Settimana per l’Energia

Luca-MercalliLuca Mercalli, conduttore del programma di RAI3 ScalaMercalli e presidente della Società Metereologica Italiana, sarà a Bergamo venerdì 23 ottobre alle 14.30 nella sede di Confartigianato (in via Torretta 12), per un incontro dal titolo “Crisi ambientale e cambiamento climatico: rischi e opportunità, in attesa della conferenza Onu di Parigi” con una tavola rotonda dove imprese e istituzioni del territorio si confronteranno sul tema della crisi ambientale, nell’ambito della Settimana per l’Energia.

Sul piatto i grandi mutamenti in atto, che condizioneranno l’umanità di domani. Cambiamento climatico, inquinamento di aria, acqua, suoli, deforestazione, perdita di biodiversità, acidificazione degli oceani e aumento del loro livello, sovrasfruttamento delle risorse naturali e dell’acqua: il seminario evidenzia come affrontarli oggi sia indispensabile, in quanto la loro dimensione, quando diverrà evidente, non sarà più mitigabile e il loro procedere diventerà irreversibile. Ma vuole anche ricordare che da enorme rischio inedito e incombente, questo potrebbe rivelarsi anche una grande occasione per sviluppare energie rinnovabili ed efficienza energetica, economia circolare, riciclo dei rifiuti, agricoltura ecologica, le uniche basi possibili di una sostenibilità a lungo termine. L’esito della Conferenza sul clima delle Nazioni Unite attesa a Parigi in dicembre sarà l’indicatore di quale strada vorremo scegliere.

Il programma

ore 14.30 SALUTI

Angelo Carrara, presidente Confartigianato Bergamo

ore 14.45 INTERVENTO

Luca Mercalli, presidente Società Meteorologica Italiana e conduttore RAI3 ScalaMercalli
“Crisi ambientale e cambiamento climatico: rischi e opportunità, in attesa della conferenza ONU di Parigi(COP21, dicembre 2015)”

ore 16 TAVOLA ROTONDA – CONFRONTO TRA IMPRENDITORI E ISTITUZIONI DEL TERRITORIO
  • Angelo Carrara, presidente Confartigianato Bergamo
  • Claudia Terzi, assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Regione Lombardia
  • Roberto Sancinelli, presidente Montello Spa
  • Ottorino Bettineschi, presidente Ance Bergamo
  • Alessandra Ferrari, presidente Ordine Architetti Bergamo
  • Guido Barcella, presidente Barcella Elettroforniture
  • Daniele Riva, presidente C.En.P.I. (Confartigianato Energia per le Imprese)
  • Niccolò Carretta, consigliere Comune di Bergamo
  • Luca Gotti, direttore territoriale Bergamo Città e Valle Brembana Banca Popolare di Bergamo.

Il seminario è valido al fine del rilascio di 3 CFP da parte del Collegio dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Bergamo e di 1 CFP da parte del Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Bergamo.

Tutti gli incontri della “Settimana per l’Energia” sono a ingresso libero e gratuito, ma per la partecipazione è richiesta la registrazione sul sito www.settimanaenergia.it.

 




Cava Day, studenti e insegnanti alla scoperta delle attività estrattive

cava DayVenerdì 23 ottobre, dalle 8.30 alle 12.30, il Gruppo Industriali Tecnologie e Materiali per l’edilizia di Confindustria Bergamo, nell’ambito dell’ormai tradizionale progetto pluriennale per la valorizzazione dell’immagine del settore estrattivo, organizza l’iniziativa Cava Day con l’obiettivo di aprire agli studenti e agli insegnanti delle scuole superiori della provincia di Bergamo alcune realtà estrattive della nostra provincia. Il programma dell’articolata mattinata, come nelle precedenti edizioni, prevede visite agli impianti estrattivi per far conoscere le peculiarità dei processi produttivi in cava, le caratteristiche dei materiali naturali estratti e le loro molteplici applicazioni. Il dialogo con le scuole, infatti, iniziato nel 2011 nell’ambito di Bergamo Scienza, su iniziativa dell’allora Gruppo Industriali Marmo Pietre Affini e Industrie Estrattive di Confindustria Bergamo si concretizzò con l’organizzazione di una serie di attività e iniziative a cui aderirono 16 cave della provincia di Bergamo con lo scopo di consolidare e valorizzare il rapporto con il territorio, promuovendo fra la popolazione e gli opinion leader una più approfondita conoscenza dell’attività svolta e del patrimonio di valori economici, sociali ed ambientali di cui le cave sono portatrici. Tale progettualità è proseguita e si è evoluta negli anni grazie all’impegno del Gruppo di imprese associate a Confindustria Bergamo che oggi è denominato Industriali Tecnologie e materiali per l’edilizia. L’edizione dello scorso anno, che ha visto la partecipazione di 6 impianti estrattivi, ha coinvolto nelle visite 400 studenti bergamaschi.

Le cave aperte alla visita delle scolaresche:

  • Cava dell’Isola Srl – Medolago (via Adda 10);
  • Granulati Zandobbio Spa – Zandobbio (Via Selva 29);
  • Italcementi Spa – Cava di Calusco d’Adda (via Vitt. Emanuele II, 71);
  • Marini Marmi Srl – Castro (via Grè, 1);
  • N.C.T. Spa – Treviglio (via Bergamo 133).
  • Nuova Demi Spa – Cava di Brembate (via delle Cave, 120);

Le scuole che parteciperanno all’iniziativa (oltre 500 gli allievi coinvolti):

  • Istituto di istruzione superiore “FANTONI” di Bergamo
  • Istituto tecnico per geometri “G. QUARENGHI” di Bergamo
  • Liceo Artistico “GIACOMO E PIO MANZU’ “di Bergamo
  • Istituto industriale di stato “FANTONI” di Clusone
  • Istituto di istruzione superiore “DECIO CELERI” di Lovere
  • Istituto di istruzione superiore “LOTTO” di Trescore Balneario
  • Istituto di istruzione superiore “CANTONI” di Treviglio
  • Istituto di istruzione superiore “SIMONE WEIL” di Treviglio
  • Istituto di istruzione superiore “TUROLDO” di Zogno



Epis (Ascom): “Servono incentivi per svecchiare il parco auto circolante”

Si parlerà del mercato dell’auto e delle sue reali prospettive venerdì 23 ottobre all’Unione Confcommercio Milano nell’incontro dal titolo “Automotive, ripresa o ripresina? E’ il momento di dare sostegno al settore!”, organizzato da Federmotorizzazione-Confcommercio in collaborazione con Assomobilità e Quattroruote Professional a partire dalle ore 10 in Sala Colucci. Al centro del convegno ci saranno gli studi di settore e le indicazioni su Sistri – tassa dei rifiuti, la detraibilità e la fiscalità sulle automobili, il Registro Unico Automobilistico, il passaggio dalla tassa IPT a IRI, ma anche aspetti che riguardano direttamente la professione come la credibilità e la trasparenza del comparto. All’incontro interverranno il presidente di Federmotorizzazione Simonpaolo Buongiardino, l’onorevole Vincenzo Garofalo, vicepresidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni alla Camera e anche il bergamasco Loreno Epis, presidente degli Autosalonisti Ascom e membro consiglio direttivo di Federmotorizzazione che spiega: “Federmotorizzazione, forte di un bacino esteso di associati specializzati nel settore automotive, vuole svolgere un ruolo di riferimento in ambito nazionale e proporsi come primo interlocutore con le Istituzioni. L’obiettivo è creare un tavolo permanente con i ministeri interessati per la soluzione dei problemi più urgenti a livello nazionale”.  In Italia quasi tre quarti delle vetture vendute sono auto usate e il settore con tutta la sua filiera – autosaloni multimarca, concessionari, agenzie pratiche automobilistiche –Unasca, ricambisti, centri di assistenza e riparazione, ecc. – genera un indotto economico di pari livello a quello delle auto nuove. “Quest’anno – spiega Epis – i passaggi di proprietà al netto delle minivolture sono già oltre 2.500.000, quindi con le sole imposte IPT, a livello provinciale, e vedremo se poi confluiranno a livello regionale, generano un gettito di quasi 10.000.000 di euro diretto. La nostra proposta, che interessa un bacino di più di 5.000 Partite Iva dedicate al settore della vendita di autovetture usate – dice Epis – è di chiedere incentivi per la sostituzione di autovetture altamente inquinanti (benzina Euro: 0 – 1-2 diesel Euro 1-2-3: parliamo di circa 10milioni di autovetture su tutto il territorio nazionale), per le autovetture nuove, e per le autovetture usate di ultima generazione Euro 5 -6  (sia diesel che benzina). Accogliendo questa proposta si darebbe ulteriore impulso allo svecchiamento del parco circolante e si ridurrebbero notevolmente le emissioni nocive. Gli incentivi aiuterebbero inoltre le fasce più deboli dei consumatori, permettendo di acquistare l’autovettura con un minore impegno economico, coerentemente con il periodo di difficoltà economica che stiamo attraversando.




Farmer’s market senza regole, la Fida scende in campo

Farmers-MarketSull’esercizio della vendita diretta di prodotti in prevalenza propri da parte delle imprese agricole (così detti farmer’s market), una nota del ministero delle Politiche Agricole del 7 agosto scorso fornisce un’interpretazione diametralmente opposta a quella fin qui fornita, in più di un’occasione, dal ministero dello Sviluppo Economico.

«Il mondo agricolo cercava da tempo di arrivare a questo risultato – spiega Donatella Prampolini Manzini, presidente di FIDA, la Federazione Italiana dei Dettaglianti dell’Alimentazione – e lo ha fatto anche attraverso iniziative di tipo legislativo che fortunatamente sono naufragate in Parlamento. Poi il ministero dello Sviluppo Economico ha dato un’interpretazione che confermava le nostre posizioni tutelando il mercato e la concorrenza leale tra tutti gli operatori. Vi si stabiliva infatti che i farmer’s market sono possibili, sì, ma a condizione che si tratti di spazi all’interno di poderi o di aree mercatali con vendita diretta». «Ora la nuova nota del ministero delle Politiche Agricole apre la possibilità per ogni impresa agricola di esercitare la vendita diretta in qualsiasi spazio di cui abbia disponibilità, senza dover rispettare le regole che i negozi alimentari sono tenuti invece ad osservare. Questo – conclude Donatella Prampolini Manzini – è uno sgambetto alla concorrenza e al mercato. Voglio sottolineare che noi non temiamo la concorrenza, purché essa sia leale e preveda regole uguali per tutti gli operatori che servono lo stesso mercato. Questa nuova interpretazione del ministero delle Politiche Agricole, al contrario, favorisce una sola categoria di operatori, le imprese agricole, consentendo loro di operare sullo stesso mercato dei dettaglianti alimentari ma con regole semplificate: questo non è accettabile».




Abbigliamento, la regina dello stile ai negozianti: «L’errore è sottovalutare internet»

Con savoir faire ed eleganza ha conquistato il pubblico di Real Time come conduttrice del programma televisivo “Ma come ti vesti?”. Tubino nero, tacchi a spillo e grandi occhiali da vista, la biondissima fashion coach Carla Gozzi è riuscita a stregare in pochi istanti anche i piccoli imprenditori bergamaschi del settore abbigliamento che lo scorso 19 ottobre sono accorsi numerosi all’Accademia del Gusto di Osio Sotto per seguire i suoi preziosi consigli di stile.

carla gozzi a Osio Sotto - Ascom FormazioneL’esperta di moda più trendy d’Italia – nota per le sue collaborazioni con Jean-Charles de Castelbajac, Thierry Mugler, Christian Lacroix, Calvin Klein, Mila Schön, Gabriele Colangelo, Yohji Yamamoto ed Ermanno Scervino – ha svelato ai commercianti trucchi intelligenti ed efficaci tecniche di vendita per difendersi dalla spietata concorrenza delle offerte che si rincorrono sul web.

«Una brava commessa deve saper anticipare i bisogni e i gusti del proprio cliente mettendolo a proprio agio, alla stregua di una psicologa – ha detto la Gozzi durante il corso organizzato da Ascom Formazione e dal Gruppo Abbigliamento Ascom –. In un periodo in cui noi consumatori possiamo acquistare tutto comodamente seduti a casa davanti al computer, la sfida per i retailer è grandissima. È l’essere umano che fa la differenza».

Ricoprire il ruolo del retail manager significa avere diverse abilità: è necessario pensare e agire velocemente, sapersi assumere rischi e responsabilità, negoziare con i clienti, tenersi aggiornati sui trend di mercato. Anche l’ambiente di un negozio è importante. Attenzione quindi alla scelta dei dettagli: colori, spazi, profumi e musica possono dire molto sullo stile di una boutique e sulla personalità di chi la gestisce. Carla Gozzi tornerà all’Accademia del gusto lunedì 26 ottobre per un secondo appuntamento in cui dispenserà nuovi consigli per essere glamour in ogni occasione.

Quali sono i principali errori che i commercianti di abbigliamento compiono nel gestire la loro attività?

«Spesso sottovalutano la competizione di internet. La tecnologia e l’e-commerce hanno cambiato notevolmente i nostri usi e costumi. Quindi anche il commerciante deve modificare profondamente il suo approccio. Tecnologia non significa che i rapporti umani si siano azzerati, anzi. Bisogna impegnarsi più di prima per avere un’attività di successo e attirare gente. Di qui l’importanza di saper accogliere, coinvolgere e coccolare l’acquirente. Se non lo si fa, il cliente diventa sempre più sfuggevole. E poi attenzione alle taglie: mai proporre una 44 a una taglia 42!»

Quali sono, invece, gli aspetti che un buon commerciante non deve mai trascurare?

«L’accoglienza, la confidenza, il trattamento. Se una boutique non ha qualcosa di speciale e di accattivante, un cliente non esce nemmeno di casa. Perché far fatica, consumare benzina, fare code, quando si può acquistare tutto in internet? Il servizio oggi deve cambiare rispetto a una volta. I capi di abbigliamento non sono beni di prima necessità, come il pane, il latte… sono sfizi, ovvero rappresentano tutto ciò che esula dal fondamentale. E per incentivare una persona all’acquisto è bene conoscerne sogni e aspirazioni prima ancora che ce li dichiari. Il commesso deve entrare in empatia con i clienti, regalando sogni, emozioni, storie…».

Nulla è affidato all’improvvisazione, quindi…

«No, mai improvvisare. Anzi, bisogna avere molta cura dei dettagli. Questo non significa che per rinnovarsi bisogna rifare completamente un negozio dalla testa ai piedi. Spesso basta partire dalle piccole cose».

Quanto conta sapersi promuovere attraverso internet o i social network?

«Ci sono ancora troppi negozianti che non hanno una fan page su Facebook. I E, se ce l’ha, spesso è scarna, priva di contenuti, non c’è coinvolgimento, non si suscita reazione in chi visita la pagina».

In Bergamasca, però, ci sono anche tante botteghe storiche gestite da persone di una certa età che magari sono poco avvezze all’uso dei social network…

«In effetti la rete è più immediata per i giovani, ma c’è comunque un ampio segmento di persone tra i 55 e i 75 anni che è molto attivo su internet. E poi c’è mia madre che ha 80 anni e proprio l’altro giorno è riuscita a condividere un video su Facebook!»

Parlando di moda, qual è il trend per l’autunno-inverno?

«C’è un grande ritorno del marrone e di tutti gli accessori in cuoio. Abiti cammello, rossi, marroni, tinte calde legate all’autunno sono colori che nel nostro guardaroba non si vedevano da tempo. C’è anche una macro tendenza hippy, dal pantalone a zampa alla giacca più sportiva, che ha caratterizzato l’estate, è presente nei capi autunno-inverno e continuerà anche nella stagione primavera-estate 2016».

 




Luce, efficienza e internet delle cose: le nuove sfide della Settimana per l’Energia

Settimana per l'Energia 2015 - conferenza stampa rit
Settimana per l'Energia 2015 - conferenza stampa (1)Alla presentazione della Settimana per l’Energia, introdotta dal direttore di Confartigianato Bergamo Stefano Maroni, sono intervenuti: Angelo Carrara e Giacinto Giambellini, presidente e vicepresidente di Confartigianato Bergamo; Monica Santini, vicepresidente di Confindustria Bergamo; Alessandra Ferrari, presidente dell’Ordine degli Architetti PPeC della Provincia di Bergamo; Massimiliano Rizzi, consigliere segretario dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bergamo; Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale di Bergamo; Cristiano Arrigoni, direttore di Bergamo Sviluppo. Hanno portato il proprio saluto il professor Fulvio Adobati, prorettore dell’Università di Bergamo delegato ai Rapporti con enti e istituzioni pubbliche del territorio, e il dirigente della Banca Popolare di Bergamo, sponsor della manifestazione, Luca Gotti.

 

Debutta domenica 18 ottobre la settima edizione della Settimana per l’Energia, la manifestazione sulla green economy promossa e organizzata da Confartigianato Bergamo in collaborazione con Confindustria Bergamo, con l’obiettivo di promuovere la crescita del territorio, dei cittadini e dei suoi operatori economici in un’ottica di sviluppo sostenibile ed efficienza energetica, fornendo spunti di approfondimento e occasioni di riqualificazione professionale.

In programma fino al 24 ottobre, la manifestazione proporrà sette giorni di iniziative, tra convegni, tavole rotonde con istituzioni e mondo imprenditoriale, eventi culturali e ricreativi, attività ad hoc per i ragazzi e le scuole di ogni grado.

Ad affiancare le due Organizzazioni nell’ideazione e nella realizzazione degli eventi, anche Bergamo Sviluppo (azienda Speciale della Camera di Commercio), l’Università degli Studi di Bergamo, gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri, l’Ufficio Scolastico Regionale e BergamoScienza, riuniti in un comitato tecnico-scientifico.

Titolo scelto per questa edizione è “Efficienza, energia per la vita delle imprese” e l’intento principale è quello di creare occasioni di confronto con soggetti economici e istituzionali, per aiutare le imprese a rendere più efficiente e meno costoso il sistema di approvvigionamento delle fonti energetiche. Uno dei fili conduttori sarà anche il tema della luce, in considerazione del fatto che il 2015 è stato eletto dalle Nazioni Unite “Anno Internazionale della Luce e delle Tecnologie basate sulla Luce”.

Alcuni spunti di confronto saranno forniti dal climatologo Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana e volto noto ai telespettatori di Rai 3, che getterà lo sguardo al “dopo 2020”, in vista dell’imminente Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite (che si terrà a dicembre a Parigi) da cui emergeranno le strategie e gli impegni che gli Stati dovranno attuare per una sostenibilità a lungo termine.

Il convegno conclusivo, poi, avrà al centro le teorie dell’economista statunitense Jeremy Rifkin (che interverrà in un videomessaggio) e vedrà la presenza del direttore del suo ufficio europeo Angelo Consoli: si discuterà di “Internet delle cose” che sta portando ad affermarsi un nuovo sistema economico, il “Commons collaborativo”.

Ad arricchire il programma di questa edizione, ci saranno uno spettacolo al Creberg Teatro e un seminario di orientamento alle professioni “green”, pensati per gli studenti bergamaschi, oltre ad un ricco catalogo di eventi aperti a tutti i cittadini.

Tutti gli incontri della Settimana per l’Energia sono a ingresso libero e gratuito, ma per la partecipazione è necessaria la registrazione ai convegni d’interesse sul sito www.settimanaenergia.it