Beni durevoli, a Bergamo la spesa cresce del 7,7%

A Bergamo la spesa per i beni durevoli (dalle auto ai mobili, agli elettrodomestici) cresce più che in Lombardia e della media nazionale. Lo dice l’Osservatorio Findomestic Banca, specializzata nel credito al consumo, che realizza periodicamente studi e indagini sul comportamento dei consumatori e l’andamento dei mercati.

Dal focus sulla Lombardia relativo al 2015 emerge nella nostra provincia un incremento degli acquisti per queste merceologie del 7,7% rispetto all’anno precedente, superiore al 7,1 regionale (11.161 milioni di euro) e al 6,4 registrato in Italia. La spesa complessiva si attesta a 1,114 miliardi di euro, pari a 2.405 euro a famiglia, contro i 1,035 del 2014 (+6,9%).

A trainare la ripresa sono il comparto della mobilità e dell’arredo. Le immatricolazioni di auto sono cresciute di quasi 2.600 unità (+11,1%) attestandosi a 25.907, di cui 20.348 acquistate delle famiglie (+14,5%). In aumento anche le compravendite di auto usate, di 2.086 unità (+5%, +7,2% in valore, dato tra i più alti dopo Lodi e Cremona) . Il parco circolante è però in diminuzione, segno che c’è chi ha rinunciato all’auto. In un anno il totale è passato da 578.440 a 571.950 per una diminuzione dell’1,1% che pone Bergamo sul fondo della classifica, con il valore più negativo (le altre due province lombarde con segno “meno” sono Lodi e Varese).

La Bergamasca si conferma, poi, terra degli amanti delle due ruote, seconda in classifica dopo Milano per numero di motoveicoli acquistati lo scorso anno (in totale 4.392, +7,8%) e per spesa complessiva (30 milioni di euro, +9,3%), ma anche nelle moto cala, leggermente (-0,3%, la media regionale è -0,5%), il parco circolante, che conta oggi 151.482 mezzi.

Positivo è anche l’andamento delle vendite di elettrodomestici, grandi e piccoli. La spesa a Bergamo è salita a 98 milioni di euro (+10,4%), che si traduce in 212 euro a famiglia (+9,7%). E c’è segno più anche per il comparto mobili (273 milioni di euro, +1,6%), nel quale ogni famiglia bergamasca ha investito in media 588 euro. Entrambi i dati possono essere messi in relazione con il bonus mobili ed elettrodomestici a disposizione per chi ristruttura casa ed ora anche per le giovani coppie.

In linea con la tendenza nazionale (-9,5%) e lombarda (-6,7%), la diminuzione a Bergamo della spesa nell’elettronica di consumo, con 3 milioni di euro in meno (da 46 a 43) pari a -6,9% e una media di consumi per famiglia tra le più basse in regione, 93 euro. Per l’information technology domestica, infine, le famiglie bergamasche hanno sborsato in media 84 euro invece degli 89 del 2014 (-4,9%) e le vendite complessive sono calate di 2 milioni di euro (-4,3%, che segue un più netto -7,4% dell’anno precedente).

beni durevoli consumi lombardia 2015




Lavoro festivo e domenicale, accordo all’Esselunga

ESSELUNGA-1È un buon viatico per l’avvio dei negoziati sul rinnovo dell’integrativo l’accordo che sindacati e Esselunga hanno raggiunto sulle aperture festive e domenicali. Si tratta di un accordo sperimentale, e fortemente innovativo, che prevede una programmazione trimestrale del lavoro domenicale che valorizzi la disponibilità volontaria dei lavoratori.

Si parla di programmazione trimestrale del lavoro domenicale che valorizzi la disponibilità volontaria dei singoli lavoratori, in un’ottica di attenuazione dei carichi di lavoro in capo ai dipendenti e di miglioramento dell’efficienza organizzativa e della produttività aziendale. L’accordo sperimentale, valido per un anno dal 1° maggio 2016, è stato siglato dalle organizzazioni sindacali Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Uiltucs e la direzione di Esselunga, il gruppo italiano della grande distribuzione organizzata che, a Bergamo e provincia, conta qualche centinaio di dipendenti sui 5 punti vendita, tutti aperti al pubblico nella giornata domenicale. Sul mercato del lavoro l’intesa introduce la possibilità (a livello nazionale) per 120 lavoratori part-time a tempo indeterminato di incrementare l’orario di lavoro settimanale aggiungendo la domenica tra le giornate contrattualmente previste. L’accordo regola anche le maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo dal 1° gennaio 2016 con la previsione di sette fasce di trattamento economico – di miglior favore rispetto al contratto nazionale – dal 30% all’80% rapportate al numero di prestazioni effettuale dalla 1° alla 28° ed oltre le 29° giornata lavorata. A livello di singolo negozio sarà esperito un confronto tra le rappresentanze Rsu/Rsa, le organizzazioni sindacali territoriali e la direzione aziendale sulla programmazione trimestrale concordata del lavoro domenicale e sugli impatti della organizzazione del lavoro, turni e riposi. Sono esclusi dalla programmazione del lavoro domenicale i genitori padri o madri di bambini con età inferiore a 3 anni e i lavoratori che assistono portatori di handicap o affetti da patologia grave e continuativa.

La Fisascat commenta positivamente i contenuti dell’accordo. “Si tratta di una intesa innovativa in un gruppo che ha resistito alla crisi degli ultimi anni – dichiara il segretario generale di Bergamo, Alberto Citerio. A fronte di una flessibilità contrattata viene valorizzato il confronto tra le rappresentanze sindacali e la direzione aziendale, confronto che permette di concordare le modalità della prestazione domenicale volontaria nel rispetto delle esigenze di vita dei dipendenti pur in un’ottica di incremento della produttività. Questa intesa – continua Citerio – rappresenta un primo passo per ristabilire un percorso di proficue e corrette relazioni sindacali e pone le basi per il rinnovo del contratto integrativo scaduto nel 2007. Il nostro auspicio è che si individui un punto di mediazione al tavolo con l’associazione datoriale del settore Federdistribuzione per siglare al più presto il nuovo contratto nazionale per le lavoratrici ed i lavoratori della grande distribuzione organizzata”.




Aperture in franchising, a Bergamo in lizza 15 negozi sfitti

Sono una quindicina le vetrine sfitte a Bergamo che si potrebbero riaccendere attraverso il franchising. Grazie al progetto pilota “Fare impresa in franchising in Lombardia” con il quale la Regione, il sistema camerale, le associazioni del franchising e i distretti urbani del commercio puntano a rivitalizzare i centri storici delle città.

Il percorso sta proseguendo secondo le tappe previste. Dopo la selezione dei franchisor (le aziende titolari dei format commerciali) interessati ad aprire un’attività in Lombardia (sono 104) ed una ricognizione degli spazi liberi effettuata da ciascuno dei 25 Distretti coinvolti, le due “parti” si sono incontrate in un vero e proprio matching di appuntamenti serrati al Belvedere di Palazzo Lombardia.

1403 Roberto Ghidotti (1)«Abbiamo ricevuto una trentina di aziende – spiega il presidente del Duc di Bergamo Roberto Ghidotti – di diverse merceologie. Ci hanno illustrato le caratteristiche della loro offerta e le loro esigenze, ad esempio metrature, disponibilità di parcheggi, possibilità di dehors, fornendoci un quadro più chiaro delle richieste. Dal canto nostro abbiamo presentato la situazione a Bergamo. Nell’area del Duc, che è stato recentemente allargato e oltre al centro comprende Città Alta, Borgo Palazzo e Borgo Santa Caterina, abbiamo rilevato 146 negozi sfitti. Tra questi abbiamo raccolto la disponibilità di una quindicina di proprietari a partecipare al progetto sul franchising».

La mappa dei possibili nuovi insediamenti è diffusa, si va dalle vie Moroni, Baschenis e Don Luigi Palazzolo a via XX Settembre, passando per via Garibaldi, viale Vittorio Emanuele, via Verdi, via Divisione Tridentina, fino a via Borgo Palazzo e via Rovelli. Ugualmente diversificate le merceologie che potrebbero trovarvi sede: servizi postali, movimentazione della merce e consegna ai negozi, droni, farmacia e benessere, naturalmente la ristorazione e la somministrazione, dal sushi alle specialità gastronomiche siciliane all’enoteca che è anche punto di incontri e formazione sul vino, e ancora il negozio di fiori o quello di lavanda, giusto per citarne alcuni.

Gli incontri tra Duc e franchisor al Belvedere di Palazzo Pirelli
Gli incontri tra Duc e franchisor al Belvedere di Palazzo Pirelli

«Si tratta di proposte tradizionali realizzate con modalità diverse rispetto al passato – prosegue Ghidotti – oppure di novità, in ogni caso iniziative capaci di portare vivacità nel tessuto commerciale». «Il percorso è molto concreto – sottolinea – ma anche molto significativo perché rappresenta un salto di qualità nel ruolo assegnato ai distretti, che non si limitano ad organizzare e coordinare manifestazioni ed eventi, ma sono chiamati a fare da regia nello sviluppo commerciale. Un compito che va al di là dei bandi e delle risorse concesse di volta in volta per toccare più da vicino la possibilità di offrire un indirizzo, individuando le polarità e le potenzialità delle diverse zone». «Con questo progetto la Regione – conclude Ghidotti – ha messo sul piatto una soluzione innovativa ed un metodo di lavoro intelligente. Poter incontrare direttamente i franchisor, ma anche i rappresentanti degli altri Duc, è infatti fonte di confronto, crescita e ispirazione reciproca che ci auguriamo possa trovare continuità».

In questi giorni, intanto, partirà la fase finale del progetto, rivolta a chi intende aprire l’attività in franchising. Sul sito di Unioncamere sarà pubblicato il bando per l’erogazione di un contributo a fondo perduto di 10.000 euro, a fronte di un investimento complessivo di almeno 20.000 per la riconversione di un’attività esistente o l’apertura di una nuova attività di commercio, ristorazione o di servizi. A questo contributo regionale si aggiungeranno le agevolazioni rese disponibili dai Comuni, dalle associazioni coinvolte e dai franchisor.




Profumerie, il negozio dei record è a Treviglio: 1.600 le essenze

 

Augusta Milesi1
Augusta Milesi

Chanel numero 5? Mai, grazie. Anche Marylin Monroe, che quando andava a letto sosteneva di “indossare” due gocce della celebre fragranza, avrebbe forse cambiato idea se avesse potuto scegliere tra le oltre 1.600 essenze della profumeria Pozzi, il paradiso olfattivo che ha sede a Treviglio, in via Verga. Augusta Milesi è la titolare dal 1982 del negozio che spicca per essere tra i sei più forniti e di maggior pregio in Italia.

Ad acquistarlo è stata la mamma, Liliana Pozzi, nel 1958, dalla precedente titolare. L’attività ha mantenuto lo stesso volto dagli anni Sessanta, tra antichi mobili in radica, specchi dalle cornici intarsiate, bijoux raffinati e una montagna di profumi introvabili altrove, custoditi dietro le vetrine. E inalterata è rimasta la vocazione, di nicchia. “Io e mio fratello siamo cresciuti in bottega, tra cristalli e boccette delicate, non stavo mai ferma, ma mia mamma mi lasciava libera – racconta la signora Augusta -. Per lei l’importante era che non mettessi piede in un negozio commerciale, diceva che mi avrebbe disturbato, confondendomi le idee. Un giorno un ragazzo che frequentavo mi regalò una bottiglietta di un noto stilista francese durante una festa a Parigi, mia mamma rispose: ti concedo il fidanzato, non quell’acquetta”.

Nonostante la concorrenza di catene nazionali e internazionali, spesso negli shopping center, il negozio storico, che offre anche prodotti di cosmesi, non ha mai subìto cali nelle vendite. La differenza la fanno la qualità e la persistenza. “Le grandi maison di moda italiane e francesi sono un’eccellenza, ma i profumi con il nome degli stilisti non hanno niente a che vedere con le loro creazioni, sono una conseguenza del marchio – è la sua opinione -. La prova è che si somigliano tutti, la sintesi finale è uguale. Invece, la nostra è un’arte degli essenzieri, nasi speciali, capaci di selezionare e mescolare oli raffinati, indossare un profumo è come guardare un film che è indimenticabile perché combina la recitazione dell’attore, alla storia, alle musiche e coreografie”. Nella profumeria trevigliese si trovano essenze vintage degli anni Cinquanta e Sessanta, linee francesi, inglesi, perfino svedesi, erbe di campagna, altre che richiamano il profumo emanato dalla pianta del pomodoro, aromi di dolcetti arabi, essenze gourmand che sanno di cioccolato, vaniglia, zucchero filato, fino agli antichi legni che sfiorano i 600 euro. La spiegazione del costo è semplice, la rarità, la materia prima che non esiste in ogni paese del mondo e una produzione che non supera gli 800 litri. E la storia, come quella di Francois Hénin, negli anni Venti distillatore di oli in Vietnam, sperimentatore a Grasse nelle creazioni a base di sandalo Mysore. “E’ bene che chi acquista un profumo conosca gli aneddoti che sono alla base della sua formulazione, perché un’opera d’arte non può essere di massa”.




Gelato, al Sigep convegno sulle novità dell’etichettatura

Nel calendario degli appuntamenti organizzati dai Maestri della Gelateria Italiana al Sigep (in programma a Rimini dal 23 al 27 gennaio) c’è anche un convegno su gelato e salute, in particolare sulle informazioni obbligatorie e volontarie sugli alimenti previste dalla normativa europea per i prodotti no preimballati (UE 1169/2011).

Si terrà lunedì 25 gennaio alle ore 14.30 nella Sala Tiglio 1 padiglione A6 ed è realizzato con il supporto del Ministero della Sanità e la collaborazione di Roberta De Sanctis, biologa nutrizionista e PhD, consulente scientifico dell’iniziativa che fa parte del progetto “La salute vien mangiando… gelati”.

L’obiettivo dell’incontro è duplice: da un lato dare dei chiarimenti sia agli addetti ai lavori che vendono al pubblico sia a quanti vendono B2B, fornendo un prontuario per capire le disposizioni europee e nazionali senza incorrere in sanzioni, dall’altro offrire spunti di riflessione e un momento di reciproca condivisione delle modalità di utilizzo di questa normativa.

Partecipano

  • Candida Pelizzoli, gelatiere dell’Associazione Maestri della Gelateria Italiana, docente di tecnica e produzione del gelato artigianale presso la Scuola Italiana di Gelateria
  • Roberta De Sanctis, biologa nutrizionista e consulente per l’associazione Maestri della Gelateria Italiana
  • Salvatore Cannavò, dirigente tecnico dei laboratori di ricerca e sviluppo e controllo qualità di aziende del settore gelateria-pasticceria
  • Roberto Copparoni, dirigente medico della Direzione Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione Ministero della Sanità
  • Roger Nanni, coordinatore Unità Operativa Igiene, Alimenti e Nutrizione Ausl Romagna



Negozi, il successo si costruisce in vetrina. E un corso spiega come si fa

vetrina - visual-merchandisingIl visual merchandising è una delle leve commerciali più importanti per vendere, per comunicare con il cliente e per costruire l’immagine aziendale.

Ascom Formazione lunedì 1 febbraio propone un corso di una giornata che permette di aumentare e aggiornare le conoscenze, le tendenze e gli strumenti del visual merchandising. La vetrina racconta il negozio, le sue scelte, la sua mission, i suoi obiettivi, configurandosi come il biglietto da visita per eccellenza della propria realtà commerciale. In 8 ore si ricevono le dritte per allestire una vetrina accattivante e indurre il potenziale cliente a fermarsi e ad entrare in negozio. Nel corso dell’incontro si parlerà di regole basi e errori da evitare, di come si costruisce una vetrina, delle decorazioni e delle attrezzature giuste, di triangolazione delle merci, dell’uso e le funzioni del colore e di come valorizzare i prodotti attraverso la luce.

Il corso si tiene alla sede Ascom di Osio Sotto, piazzetta don Gansossi 1, dalle ore 9 alle 3 e dalle 4 alle 8.

Per informazioni e iscrizioni: Ascom Formazione, tel. 035.41.85.706/707/715 o info@ascomformazione.it (www.ascomformazione.it).




Ecco come spendono le famiglie bergamasche

I Bergamaschi non si sbottonano di fronte ai piccoli segni di ripresa che l’economia sta dando. Continuano a tenere sott’occhio il bilancio e anche nel 2016 (pur se in misura minore rispetto al 2015) la parola d’ordine sarà “attenzione agli sprechi”. È quanto emerge dalla recente indagine “Famiglie e Fiducia” della Camera di Commercio di Monza e Brianza.

Se la maggior parte non cambierà la composizione del proprio paniere (il 79% afferma che continuerà ad acquistare i prodotti abituali, mentre il 12% si orienterà più volentieri sui prodotti in promozione, il 5% sui marchi di catena e il 4% sul primo prezzo, a scapito dei prodotti di marca), in una famiglia su due (55%) aumenterà l’attenzione agli sprechi, soprattutto alimentari. Per risparmiare i Bergamaschi hanno anche ridotto le uscite a cena, in pizzeria e le colazioni al bar (41%), trascorrendo il proprio tempo libero con più frequenza in casa o da amici e parenti (17%). Anche il risparmio sulle bollette non viene sottovalutato, con il 37% degli intervistati che si dice più attento ai consumi di luce, riscaldamento e telefono. Sulla stessa scia la scelta di ricorrere più spesso alle riparazioni di vestiti, elettrodomestici e mobili piuttosto che sostituirli, atteggiamento nel quale Bergamo è regina tra le province lombarde, con una percentuale del 16%, rispetto alla media del 9. Ciò che non è cambiato è l’uso dell’automobile. Solo il 5% lo ha ridotto (la media regionale è del 6%). A non aver modificato le proprie abitudini è invece il 18% dei Bergamaschi, valore che a Milano, invece, sale al 39%.

L’attenzione al portafoglio si evidenzia anche nelle modalità della spesa. Il 65% delle famiglie bergamasche utilizza diversi punti vendita per inseguire il risparmio, l’11% per avere più qualità dei prodotti, mentre il 24% acquista tutto in un unico punto vendita.

Le tendenze in terra orobica rispecchiano sostanzialmente il quadro regionale e segnalano comunque una cinghia un po’ meno stretta rispetto al passato. Se oggi è una famiglia lombarda su tre a controllare le bollette e a stare più attenta all’utilizzo di elettrodomestici e riscaldamento, lo scorso anno la soglia arrivava al 50%. Quasi dimezzati coloro che rinunciano all’automobile (nel 2015 erano il 10%, oggi il 6%), mentre è amentato (dal 33 al 39%) la fetta di chi dichiara di fare meno aperitivi e cene fuori.

indagine comportamenti d'acquisto lombardia




Negozi di arredamento a caccia di nuove strategie

Focus sui negozi di arredamento con esperti del settore e imprenditori. La proposta viene da Federmobili Milano che, in collaborazione con Federmobili Nazionale, ha organizzato per lunedì 25 gennaio a partire dalle ore 14 a Milano (Palazzo Lombardia Sala n.5, primo piano) un roadshow dedicato ai mobilieri lombardi su “come orientarsi tra sfide e opportunità”.

La prima parte, dalle 14 alle 16, dopo i saluti istituzionali, prevede la presentazione della guida “Il Negozio di Arredamento”, della Collana Le Bussole sviluppata da Confcommercio. La guida, che viene presentata dal presidente di Federmobili Mauro Mamoli, vuole aiutare gli imprenditori a rinnovare la gestione e a promuovere l’azienda verso una clientela più ampia, considerando anche nuovi canali come internet e i social media. A seguire una tavola rotonda con esperti: Roberta Parollo (Comunicazione), Fabrizio Vagliasindi (Multicanalità), Alessandro Astone (Google Italia), Piergiuseppe Pugliese (Designbest); e imprenditori: Roberto Gavazzi (Boffi-De Padova), Nadia Peduzzi (Peduzzi), Fabio Moroni (Moroni Gomma), Paolo Pascucci (ArredoPiù).

La seconda parte, “Desk Imprese”, dalle 16 alle 18, offre un approfondimento diretto tra  partecipanti e aziende su diversi temi: la relazione con il mondo finanziario, la logistica, il credito al consumo, la presenza qualificata sul web, l’ideazione e la gestione delle campagne pubblicitarie, la formazione qualificata.

Per partecipare all’evento è necessario inviare una email a federmobili@federmobili.com.




Agenti di commercio verso le elezioni, si presenta la lista “Insieme per Enasarco”

agente_di_comme.jpgAgenti, rappresentanti di commercio e ditte mandanti saranno chiamati quest’anno per la prima volta a scegliere direttamente i nuovi organi di vertice dell’Enasarco, la Fondazione per la previdenza e l’assistenza integrativa, che ogni anno eroga oltre 100mila pensioni e 70mila liquidazioni.

La novità va nella direzione di una partecipazione più democratica (in precedenza le designazioni dei delegati erano affidate ai sindacati di categoria) e di una maggiore trasparenza dell’ente, che passa anche da una più precisa definizione delle competenze e dei requisiti dei vertici e da una rinnovata gestione degli investimenti e del patrimonio.

Le elezioni per la costituzione dell’Assemblea dei delegati si svolgeranno da venerdì 1 aprile a giovedì 14 con votazione on line. L’Assemblea dei delegati eleggerà il nuovo Consiglio di Amministrazione.

In vista dell’appuntamento elettorale, sabato 23 gennaio alle ore 10 nella sede di UniAscom Confcommercio di Varese, si terrà la presentazione della lista “Insieme per Enasarco”, la grande coalizione che riunisce le principali rappresentanze degli Agenti di Commercio e delle Imprese mandanti.

Forti della vasta diffusione territoriale e della varietà delle attività imprenditoriali e professionali rappresentate, le due liste “Agenti per Enasarco” e “Imprese per Enasarco” hanno scelto di candidarsi con un unico progetto condiviso, la lista “Insieme per Enasarco”, che riunisce le principali organizzazioni di categoria di agenti e promotori (Fnaarc, Usarci, Fiarc, Anasf e FISASCAT-Cisl) e gode dell’appoggio di Confindustria, Confcommercio, Confesercenti e Confcooperative.

Rilanciare l’attività di Enasarco sul territorio all’insegna della trasparenza e dell’efficienza gestionale e finanziaria, per far tornare protagonisti gli agenti e le imprese: sono questi gli obiettivi della coalizione che presenterà alle urne 81 candidati (54 scelti tra gli agenti e 27 in rappresentanza delle ditte mandanti) che provengono da ogni parte d’Italia.




Attività commerciali, in città più controlli ma meno sanzioni

Più controlli nelle attività commerciali di Bergamo, ma meno violazioni. È il bilancio 2015 della Polizia locale del Comune che ha intensificato in maniera generale i propri interventi, compresi quelli di Polizia commerciale.

Complice anche l’adozione del nuovo regolamento per la convivenza tra pubblici esercizi e residenti, scattato nel luglio scorso, i controlli sono passati dai 3.497 del 2105 ai 3.881 dell’anno appena concluso, per un incremento del 10,9%. Le violazioni accertate a carico dei commercianti sono però scese da 371 a 319 (-15%). Sono calati anche i sequestri di merce, passati da 82 a 59 (-28%) ma è crescita l’entità, con 6.547 pezzi sequestrati e circa 2 tonnellate di merce.

In leggerissima flessione il numero di violazioni accertate per quello che riguarda i regolamenti del Comune di Bergamo e le leggi speciali (da 1.586 e 1.540). Sempre sul versante della Polizia amministrativa sono inoltre aumentati i sopralluoghi edilizi (da 655 a 806) e scesi quelli di Polizia ambientale (da 371 a 308).

Sul piano complessivo, il 2015 è stato un anno di azioni innovative da parte del Comune di Bergamo in tema di sicurezza: oltre all’estensione in orario serale del servizio (1.30 e 2.30 nel week-end) e a 10 agenti in più sulle strade grazie alla riorganizzazione dei turni, è stata portata a termine la revisione degli accordi con le associazioni di polizia e l’estensione del progetto “Terre di Mezzo” fino a Boccaleone, oltre all’accordo con Croce Rossa per migliorare gli interventi nelle aree a rischio e al potenziamento delle funzioni del nucleo di Polizia Giudiziaria e Sicurezza Urbana.

I controlli sono stati intensificati soprattutto nelle aree a rischio e nei giardini pubblici. Di rilievo – considerando che la Polizia Locale, per ordinamento giuridico, non ha compiti di pubblica sicurezza, che competono alle Forze di Polizia dello Stato – l’aumento dei soggetti denunciati a piede libero (da 420 a 467) a cui corrisponde un leggero calo degli arresti (da 18 a 14).

Sul fronte della codice della strada, ci sono un leggera flessione le violazioni accertate (-1,5%), meno punti decurtati rispetto al 2014, meno veicoli sequestrati, ma quasi il doppio (da 238 a 479) di patenti e documenti di circolazione ritirati. I controlli si sono intensificati e sono calati leggermente gli incidenti, con una leggera diminuzione dei feriti sulla strada (da 868 a 825) e la conferma sostanziale riguardante il dato sugli incidenti mortali in città (da 7 a 8). Riguardo alle violazioni delle Ztl, invece, nel 2014 furono 49.065, nel 2015 sono state 39.925. «È la dimostrazione – ha affermato l’assessore alla Sicurezza e vicesindaco Sergio Gandi – che nessuno ha fatto bilancio con le multe o ha deciso di vessare i cittadini per mere questioni di cassa. Sono scese del 25% le sanzioni derivanti da violazioni delle ztl, ma l’estensione dell’orario di servizio nelle ore notturne e le maggiori richieste dei cittadini hanno mantenuto il livello di sanzioni in linea con i dati del recente passato e dello scorso anno, registrando alla fine una flessione dell’1,5%».

Grazie alla riforma dei turni sono cresciuti di quasi il 50% gli interventi attivati dal rapporto con i cittadini. In particolare sono saliti il numero di telefonate alla centrale operativa (2.000 in più) e gli interventi attivati dalla centrale, ben 5mila in più. Sono aumentate anche le manifestazioni presidiate (+12%).

«Il bilancio 2015 è una dimostrazione di quello che da tempo andiamo dicendo – ha evidenziato Gandi – ovvero che il controllo del territorio è costante e l’attenzione dell’Amministrazione nei confronti delle aree più sensibili della città rimane alta. Parliamo di zone come il centro, via Quarenghi, l’area della Stazione e di piazzale Marconi, ma anche quartieri come la Malpensata, Boccaleone e così via. Vorrei ringraziare gli agenti della Polizia Locale per il lavoro che svolgono tutti i giorni in città per quello che riguarda la sicurezza: il numero di agenti non è mai stato così esiguo, ma i controlli non sono mai stati così numerosi, a dimostrazione che l’impegno del personale e la scelta di razionalizzare le risorse che è stata fatta nel 2015 hanno consentito di ottenere risultati davvero importanti».

«I dati rappresentano un motivo di soddisfazione per il corpo della Polizia Locale – ha commentato il Comandante Virgilio Appiani – a fronte del fatto che il numero di agenti disponibili è al minimo degli ultimi anni, degli obiettivi ambiziosi posti dall’Amministrazione e delle esigenze del territorio, posso dire che la Polizia Locale nel 2015 ha davvero ottenuto dei risultati di rilievo. Molto si deve all’efficientamento deciso ed attuato nel primo semestre dello scorso anno, un programma di riorganizzazione delle strutture e delle risorse figlio di un monitoraggio attento e minuzioso delle attività interne al corpo».

«Anche nel 2016 prevediamo diverse azioni innovative – ha ricordato Gandi – come l’installazione e la messa in funzione di 21 nuove telecamere di videosorveglianza nei quartieri (più di quelle installate nei 5 anni della precedente amministrazione e che porteranno a oltre 100 gli occhi elettronici in città), ma anche iniziative e campagne di comunicazione sulla sicurezza stradale, l’installazione di telecamere a presidio della Ztl di Città Alta e il pagamento delle multe online sul sito del Comune. Continuiamo a lavorare per migliorare i sistemi di controllo e monitoraggio del territorio: le richieste che pervengono dai cittadini ci dimostrano che si tratta della strada giusta e che c’è ancora molto da fare».