Buona la partenza dei saldi, +6% nel primo fine settimana

COMMERCIO: SALDI; SHOPPINGBuone notizie sul fronte dei saldi. «Per questo primo fine settimana possiamo ritenere positivo l’andamento delle vendite, che in media ha registrato un +6% rispetto allo scorso anno – afferma Paolo Malvestiti, presidente di Ascom Bergamo -. Continua quindi la leggera ripresa dei consumi che avevamo intravisto a dicembre. La partenza è stata quindi buona». I saldi hanno però una durata breve.paolo-malvestit.jpg

Dopo i primi 10-15 giorni, la corsa alle vendite di fine stagione rallenta o addirittura si ferma, soprattutto perché sia nell’abbigliamento che nelle calzature vanno ad esaurirsi velocemente taglie e  numeri. «Aspettiamo il prossimo fine settimana, in cui le vendite a prezzi scontati dovrebbero ancora reggere bene, ma poi, come succede da alcuni anni, i saldi si fermeranno e l’interesse sarà spostato altrove – continua Malvestiti -. Nei negozi dove sono comparsi i primi capi e i primi accessori della stagione primaverile si respira da parte dei clienti una certa curiosità e un certo interesse: sono attratti dai colori pastello delle nuove collezioni».

La buona partenza nei saldi non è stata omogenea: ci sono negozi, soprattutto in provincia, che registrano una stabilità rispetto allo scorso anno. «Comunque, quello che di positivo vediamo – conclude Malvestiti – è una certa fiducia che è tornata tra le gente e un desiderio di cambiare, innovare. I bergamaschi rimangono sempre attenti al prezzo e alla qualità, ma sono un po’ più sereni rispetto ai primi mesi del 2015». Anche l’ultima analisi sui consumi fatta da Confcommercio indica un graduale rafforzamento della domanda delle famiglie. I dati appena pubblicati dall’Ufficio Studi della Confederazione indicano che, dopo un trimestre di rallentamento, a novembre si è segnalato una crescita dei consumi dello 0,4%  rispetto al mese precedente e del 2,2% in confronto allo stesso mese del 2014.




Contenimento dello smog, le proposte di Confcommercio Lombardia

Uscire dalla logica dell’emergenza. È  il messaggio che Confcommercio Lombardia ha lanciato in occasione del Tavolo istituzionale dell’aria in Regione con l’assessore all’Ambiente Claudia Terzi, che ha annunciato l’introduzione dal 15 ottobre prossimo (e fino al 15 aprile 2017) l’estensione del divieto di circolazione ai mezzi Diesel Euro 3 in tutti i 209 Comuni compresi nella Fascia 1(in Bergamasca sono 37)

Al Tavolo, con il segretario generale della Confcommercio lombarda Giovanna Mavellia, ha partecipato Simonpaolo Buongiardino, vicepresidente di Confcommercio Milano e presidente di Assomobilità, subito partito con una proposta di metodo: Regione Lombardia renda al più presto stabile e permanente un gruppo di lavoro con le organizzazioni di rappresentanza delle imprese, amministrazioni pubbliche, tecnici qualificati e agenzie territoriali. «Proprio per instaurare – ha affermato Buongiardino – un dialogo fuori dall’emergenza e affrontare già in questo 2016 il problema inquinamento con una visione d’insieme programmatica. Nella Pianura Padana, in considerazione della particolare conformazione geomorfologica, il ricambio d’aria è spesso limitato o inesistente. Da qui la situazione di permanenza della concentrazione di agenti inquinanti nell’aria che si ripete abitualmente per buona parte del periodo invernale. Occorrono interventi strutturali per limitare la produzione di inquinanti uscendo, però, dall’adozione di vecchie ricette di blocchi e limitazioni territoriali estemporanei: misure penalizzanti e non risolutive. Vanno, invece, individuate il più possibile soluzioni condivise, omogenee e armonizzate a livello di bacino padano».

tavolo aria regione lombardia gennaio 2016Confcommercio Lombardia ha portato all’attenzione della Regione e dei partner del Tavolo alcune proposte.

Il divieto di circolazione degli Euro 3 diesel dal 15 ottobre 2016 – in Lombardia circolano oltre 200mila veicoli commerciali leggeri o pesanti Euro 3 immatricolati fra il 2001 e il 2005 – rende innanzitutto urgenti contributi e agevolazioni per incentivare in modo significativo l’acquisto di veicoli commerciali meno inquinanti. Sono inoltre importanti forme di sostegno economico alle imprese “green” che contengono le emissioni inquinanti nell’aria, riducono già a monte i rifiuti, conseguono certificazioni energetiche, utilizzano veicoli a basso impatto ambientale.

«Per affrontare in modo strutturale il problema inquinamento – ha rilevato Buongiardino – occorre inoltre intervenire sul riscaldamento e l’edilizia senza trascurare l’adozione di efficaci buone pratiche ‘trasversali’».

Sul versante del riscaldamento bisogna sostituire le caldaie più obsolete dei condomini e dell’edilizia pubblica. Confcommercio Lombardia condivide la richiesta, avanzata congiuntamente da Regione e Anci Lombardia al Governo, di stabilizzare gli incentivi statali per il risparmio e la riqualificazione energetica degli edifici e degli impianti. Va inoltre esteso con opportuni incentivi il “Contratto servizio energia” (già previsto dal legislatore nazionale e promosso da Camera di Commercio e Confcommercio Milano con Assopetroli Lombardia) che, applicato su larga scala e integrato con i sistemi di termoregolazione e contabilizzazione individuale (in vigore dal 2014) può garantire importanti performance.

Nell’edilizia va incentivata la diffusione di materiali cosiddetti “assorbenti” anche prevedendone l’obbligo di utilizzo per gli edifici di nuova costruzione e l’impiego in particolare negli edifici pubblici, nell’edilizia residenziale pubblica, nelle medie e grandi strutture produttive e distributive.

Ma anche il lavaggio delle strade più frequente ed un’efficace manutenzione del manto stradale nelle zone a più elevato traffico possono contribuire a tenere sotto controllo l’inquinamento. «L’applicazione di asfalto drenante – spiega Buongiardino – può ridurre fino all’80% la quantità di particolato depositata al suolo e rimessa in circolo».




“Fare Città” accende i riflettori sul commercio a Bergamo

“Il commercio: tra crisi e opportunità” è il tema del convegno organizzato dall’Associazione “Fare Città” e in programma il 14 gennaio, alle 20,45, alla Sala Galmozzi di via Tasso 4, a Bergamo. A discutere del tema interverranno Oscar Fusini, direttore dell’Ascom, Filippo Caselli, vicedirettore di Confesercenti, Roberto Ghidotti, presidente del Distretto Urbano del Commercio e Franco Tentorio, Danilo Minuti e Daniele De Rosa, consiglieri comunali della “Lista Tentorio”. A moderare il dibattito, Stefano Rovetta, presidente di Fare Città. Al convegno interverranno anche i rappresentanti delle Associazioni di Borgo Palazzo, Città Alta, Borgo Santa Caterina e Pignolo. Sarà l’occasione per fare il punto sulla situazione del commercio in città, che presenta problemi e criticità che verranno opportunamente evidenziati, accompagnando il tutto con una serie di proposte.




Bar e ristoranti, «la sfida è diventare sempre più green»

Attenzione agli aspetti ambientali, accurata scelta delle materie prime, filiera corta. Sono solo alcuni dei trend di una ristorazione sostenibile enunciati dalla Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi, che in occasione del nuovo anno propone alcuni suggerimenti da mettere in pratica ad opera dei gestori di bar e ristoranti per rendere il proprio locale sempre più “green”.

«Ridurre gli impatti sull’ambiente è, nelle intenzioni della Federazione, un obiettivo primario su cui puntare quest’anno e in futuro per rendere il nostro Paese sempre più in linea con gli orientamenti europei nel settore – dichiara il presidente della Fipe Lino Enrico Stoppani -. In Italia lo scenario evidenzia un progressivo orientamento a pratiche “green” di bar, ristoranti e locali, tuttavia il panorama risulta frammentato e disomogeneo. È venuto il tempo di ragionare su un progetto coerente di promozione di una cultura della sostenibilità del fuoricasa su base nazionale, e promuovere un cambiamento culturale: adottare comportamenti sostenibili non deve essere visto come un costo ma come un’opportunità».

A fronte di tale quadro la Fipe pone tra gli aspetti prioritari della propria agenda per l’anno 2016 la promozione di una cultura della sostenibilità tra i propri aderenti, attraverso una serie di iniziative, in fase di studio, per dare risposte concrete e tangibili a quei ristoratori ed esercenti che vorrebbero ridurre l’impatto ambientale della propria attività ma non hanno gli strumenti adeguati e le conoscenze per farlo. «Uno dei principali pregiudizi vede la sostenibilità come una scelta dai costi elevati, in realtà comporta risparmi sul lungo periodo e importanti vantaggi anche nei confronti della clientela – prosegue Stoppani -. Ad esempio, consumando prodotti locali, di stagione e a chilometro zero e prestando particolare attenzione al tema degli imballaggi, si può arrivare a ridurre anche in modo significativo le emissioni di gas serra. Inoltre, con l’accorciamento della filiera, i prezzi ne risentono in modo positivo».

Tra i punti evidenziati dalla Fipe per un approccio ad una ristorazione sempre più sostenibile si segnala: l’importanza di cambiare il menù ogni tre mesi per privilegiare la stagionalità delle materie prime; la scelta di alimenti a filiera corta; l’attenzione nel promuovere a tutto il team di lavoro, fornitori compresi, una cultura del risparmio energetico con particolare attenzione alla scelta delle fonti rinnovabili; il corretto conferimento dei rifiuti nella raccolta differenziata in base alle regole dei propri Comuni di riferimento.

Indicazioni utili anche per fidelizzare maggiormente i consumatori: «I consumatori italiani – conclude Stoppani – sono sempre più informati, consapevoli delle problematiche ambientali e attenti agli aspetti di sostenibilità: una comunicazione completa e trasparente di quanto messo in atto per rendere “green” il proprio locale costituisce un’ulteriore modalità di accreditarsi favorevolmente verso i propri clienti e attirare nuovi target».

 

 




Federmobili presenta la guida “Il negozio di arredamento”

mobiliFedermobili, in collaborazione con Confcommercio Lombardia, promuove per lunedì 25 gennaio, alle 14, nella sede della Regione Lombardia (Palazzo Lombardia – Ingresso N4 -1° Piano – Sala 5) un incontro aperto alle imprese dei settori mobili e arredamento per presentare la guida “Il negozio di arredamento” della collana “Le Bussole” di Confcommercio, oltre i servizi messi a disposizione dall’associazione (servizi di logistica, credito al consumo, assistenza finanziaria, marketing e comunicazione, attività dell’Osservatorio vendite e formazione). Seguirà una tavola rotonda con esperti e imprenditori. Per iscriversi al meeting inviare un’ email a federmobili@federmobili.com




Atalanta-Inter, il mercato allo stadio anticipa al venerdì pomeriggio

MercatoL’Atalanta gioca in anticipo, sabato 16 gennaio alle ore 15, la prima di ritorno contro l’Inter e il mercato del sabato mattina nel piazzale dello stadio si sposta al pomeriggio di venerdì 15. Lo ha stabilito un’ordinanza del Comune di Bergamo. «Al fine di garantire idonee condizioni di sicurezza – si legge – durante lo svolgimento di Atalanta vs Inter, il Questore chiede la disponibilità piena del piazzale per l’intera giornata. Si ritiene pertanto opportuno anticipare lo svolgimento del mercato al giorno antecedente».

La bancarelle di uno dei più frequentati mercati cittadini apriranno così alla clientela dalle ore 14.30 alle 19.30. Non si tratta di un provvedimento inedito: anche nello scorso aprile, in occasione di Atalanta – Torino, i banchi del mercato furono anticipati al venerdì.




Bergamo, a dicembre prezzi in crescita dello 0,1%

A dicembre, a Bergamo, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) registra un aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente. Il tasso tendenziale (la variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), si attesta a +0,2%, in diminuzione rispetto al +0,3% registrato il mese scorso. La variazione più marcata si registra nella spesa delle “Comunicazioni”, nella quale si registrano aumenti dei servizi postali e degli apparecchi per la telefonia mobile; in diminuzione quelli per la telefonia fissa e telefax. Segue la divisione “Ricreazione, spettacolo e cultura” con rialzi di apparecchi e accessori per il trattamento dell’informazione, servizi sportivi, narrativa, giornali, riviste e periodici, articoli di cartoleria e pacchetti vacanza nazionali e internazionali. In calo giochi e hobby, macchine fotografiche e videocamere, supporti con registrazione suoni immagini e video, prodotti per animali domestici e servizi di rilegatura.

Positiva la divisione di spesa dei “Servizi ricettivi e di ristorazione” con rincari di villaggi vacanze e campeggi. Lieve aumento per “Abbigliamento e calzature” con crescite di indumenti per donna. In leggero calo la divisione “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” con diminuzioni di frutta, verdura, cereali, pollame e latticini. In controtendenza pasta, carne suina, oli e grassi e bevande analcoliche. Invariate le divisioni “Bevande alcoliche e tabacchi”, “Abitazione, acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili”, “Mobili, articoli e servizi per la casa”, “Servizi sanitari e spese per la salute”, “Trasporti”, ”Istruzione” e “Altri beni e servizi”.Variazioni congiunturali - Dicembre 2015




La dura vita dei negozi di vicinato. Rocchi: «Destinati a reinventarci»

Se dopo anni di calo dei consumi si intravedono segnali di ripresa non vuol dire che i problemi del commercio siano finiti. I negozi continuano ad avere difficoltà e sono soprattutto le attività di vicinato, i piccoli market per gli acquisti quotidiani, a farne le spese. Tanto che Mauro Rocchi, presidente dei Gastronomi e Salumieri dell’Ascom di Bergamo, pensa che siano «realtà dal destino segnato se non diventano altro per tornare così ad essere appetibili».

Mauro Rocchi - presidente gastronomi e salumieri AscomCome mai una visione così drastica?

«Sarà perché sto vivendo in prima persona la scelta di modificare l’attività per riuscire, se non altro, ad andare avanti. Ridurre la superficie, 400 metri quadri circa, del punto vendita nel centro di Bonate Sotto, dove la mia famiglia è presente da tre generazioni, e contenere di conseguenza costi e personale. Il mio era il supermercato del paese prima che arrivassero strutture grandi e comode, ora penso debba diventare altro o comunque cambiare per trovare una sua nuova dimensione, più adatta a questi tempi».

Cosa è cambiato?

«Credo che ormai siano cambiate completamente le abitudini, lo stile di vita, e non ci sia verso di tornare indietro. Oggi ad attirare la gente sono i centri commerciali: è lì che si va quando si ha del tempo libero, non si decide certo di fare un giro in paese. Basta vedere questi giorni di vacanza, con i figli a casa da scuola cosa si fa? Si va al centro commerciale, dove si parcheggia facilmente, si sta al caldo, è tutto bello e illuminato, si mangia, poi magari si fa anche la spesa e qualche acquisto, non sono più nemmeno questi, infatti, i principali motivi di richiamo».

Il negozio “di paese”, quindi, da chi è frequentato oggi?

«Offre un servizio di vicinato, ma con un bacino di utenza sempre più ridotto. Sono agli anziani i nostri frequentatori più assidui oppure chi ha bisogno di qualche prodotto, di grandi spese ne sono rimaste ben poche, lo scontrino medio scende sempre più. E non è una questione di prezzi perché quelli degli articoli sui nostri scaffali non sono molto diversi da quelli delle grandi insegne, ma non c’è comodità né interesse a stare in paese. Senza contare che ormai sono rare le volte in cui la famiglia si ritrova attorno alla tavola, si mangia spesso fuori, non c’è più la mamma che prepara il pranzo tutti i giorni per tutti e che perciò deve fare la spesa».

Eppure sembrava in atto un qualche ritorno al negozio di prossimità, a Bergamo, ad esempio, Carrefour Express ha aperto in largo Rezzara, pieno centro…

«Sì, ma quanti sono quelli che hanno chiuso? Lo ha fatto da qualche giorno l’Unes di via Angelo Maj e non mi sembra ci sia stata la corsa a subentrare alle insegne Pellicano, solo per citare due casi».

Delle attività di vicinato si vanta il servizio su misura, il rapporto personale, neanche questo conta?

«Direi proprio di no, basti pensare che anche i salumi oggi si preferisce comprarli in vaschetta piuttosto che al banco affettati al momento».

E della famosa ricerca della qualità cosa ci dice?

«Probabilmente c’è una fetta di mercato attenta a questi aspetti, ma è molto ridotta. Nonostante se ne parli sempre più spesso, anche con clamore per via degli scandali alimentari, dall’olio di oliva alla passata di pomodoro, la maggior parte dei consumatori non ci tiene a verificare l’origine e il contenuto di ciò che acquista. Se c’è l’offerta, va bene tutto».

Recentemente in Lombardia è stata approvata la possibilità per piccoli negozi alimentari, come macellerie e pescherie, di fare spazio alla somministrazione non assistita, ad esempio per la pausa pranzo o l’aperitivo. È una strada interessante?

«Può esserlo, ma occorre valutare bene le condizioni in cui si opera. Deve esserci passaggio, se si lavora in zone desertificate o poco accessibili come molti dei nostri paesi non credo che possa dare grandi frutti. Valutando posizione e mercato, si può anche decidere di puntare sulle selezioni gourmet, sul biologico, sul catering: sono tutte possibilità, la certezza è che per il negozio di alimentari così come lo abbiamo conosciuto negli anni non c’è grande futuro, dovrà diventare altro, cosa dipende da ogni imprenditore».




Supermercati, a Bergamo ha chiuso l’Unes di via Maj

Il nuovo anno si è aperto con un supermercato in meno a Bergamo. Il 31 dicembre ha cessato l’attività l’U2 di via Angelo Maj, all’angolo con via Pinamonte da Brembate, una struttura non da poco conto nel panorama distributivo della città, con i suoi quasi mille metri di superficie, tra alimentare e non, e una presenza consolidata negli anni. Il negozio era gestito direttamente dal marchio Unes (altri punti vendita invece sono in franchising), che fa capo al gruppo Finiper, e nel 2011 aveva assunto l’insegna U2, la formula che ha detto addio alle promozioni e alle carte fedeltà a favore di “prezzi bassi tutto l’anno” e di una spesa veloce.

unes via pinamonteLa nuova veste aveva portato anche una decisa accelerazione sul versante “green” con soluzioni all’avanguardia dal punto di vista del consumo energetico e dell’impatto ambientale, a cominciare dall’illuminazione e dai sistemi di refrigerazione fino all’utilizzo di materiali riciclati, alla proposta di prodotti sfusi e al recupero delle bottiglie di plastica. Sempre nel 2011, di fronte alla crisi economica, il supermercato, come altri della catena, aveva introdotto lo sconto del 10% per gli over 65 sulla spesa effettuata il mercoledì.

La chiusura conferma l’estrema variabilità della geografia commerciale in città come nel resto del territorio, la difficoltà a mantenere posizioni in un panorama sempre più competitivo e con consumi che offrono solo timidi segnali di recupero.




Confcommercio Lombardia in campo per sostenere le agenzie viaggio

viaggio aereo vacanzaIl presidente di Fiavet Lombardia Luigi Maderna, anche in rappresentanza di AINeT e Federviaggio e il segretario generale di Confcommercio Lombardia Giovanna Mavellia, sono intervenuti nei giorni scorsi in IV Commissione “Attività Produttive e Occupazione” del Consiglio Regionale per una audizione sullo stato di difficoltà delle agenzie di viaggio, anche a seguito dei recenti fatti di terrorismo internazionale. Durante l’incontro è stata presentata una panoramica sull’andamento del comparto e sono state evidenziate alcune priorità: contrasto all’abusivismo, sostegno alla competitività e adeguamento degli studi di settore. Particolare attenzione è stata inoltre evidenziata rispetto all’accesso al credito delle imprese del settore attraverso i consorzi fidi.