Fine d’anno, la presidente Frosio “fa le carte” alla ristorazione bergamasca

L’anno dell’Expo ha portato movimento nei ristoranti bergamaschi, che ora vivono il periodo delle festività confidando nei segnali di fiducia e ripresa dei consumi rilevati a livello nazionale. Ma la sfida resta grande e complessa, perché la concorrenza aumenta, il prezzo continua ad essere il principale fattore che determina la scelta e i canali “alternativi”, ultimo quello dell’home restaurant, sparigliano ulteriormente le carte in tavola.

Petronilla FrosioLa fine dell’anno è tempo di banchetti e brindisi, ma anche di bilanci e programmi per il futuro e per tracciarli ci siamo rivolti a Petronilla Frosio, presidente dei ristoratori Ascom.

«In effetti l’estate è stata buona – afferma -, ci sono stati più turisti, prima di tutto per il clima, ma anche per la crisi di alcune mete, come Tunisia e Marocco, e per l’Expo che di gente ne ha fatta girare, anche nelle Valli, ad esempio gli emigrati che hanno preso l’occasione dell’evento milanese per riaprire le seconde case».

E ai bergamaschi è tornata la voglia di andare al ristorante?

«Credo che non l’abbiano mai persa, solo che è in atto una rivoluzione, l’offerta si è ampliata e diversificata moltissimo. Pensiamo al proliferare di locali giapponesi, chi avrebbe pensato solo cinque o sei anni fa che il sushi sarebbe diventato un classico per le uscite dei giovani? Il fatto è che in famiglia non si cucina quasi più e le nuove generazioni non conoscono i sapori della tradizione, non sono legate ai ricordi. In più viaggiano e sono aperte al mondo, sono perciò molto inclini ai gusti nuovi e alle nuove cucine».

Cosa possono fare, allora, i locali “classici”?

«Specializzarsi, ritagliarsi un proprio spazio, una propria identità, non c’è dubbio. Ristoranti fotocopia che hanno di tutto si fanno concorrenza l’un l’altro, mentre se ci si differenzia si può arrivare a condividere la clientela. Ci può essere il locale dove trovare un buon brasato, del buon pesce e questi diventano motivi di richiamo, invece oggi il cliente finisce per scegliere in base alla vicinanza o al parcheggio…».

Quale può essere una specializzazione da coltivare?

«Sono sempre più convinta che a Bergamo, mi riferisco alla città, manchi una vera cucina del territorio. Che non significa rifare i piatti del passato, ma interpretarli nuovamente, tanto più che oggi l’agricoltura ci sta consegnando una nuova offerta di prodotti locali interessanti, dalla frutta alla verdura ai formaggi. Gli stranieri che visitano la città chiedono dove poter assaggiare cibi e sapori tipici e oggi, francamente, si fa fatica a dare indicazioni».

Cosa intende per reinterpretazione della cucina del territorio?

«Non certo attribuirsi una semplice etichetta. Significa conoscere le ricette e alleggerirle per rispondere al gusto e alle esigenze attuali, studiare i prodotti e farli diventare piatti capaci di convincere. In un’occasione è stato chiesto quale fosse la cucina bergamasca estiva. Si potrebbe rispondere che non esiste, dato che i nostri piatti tipici sono più che altro indicati per le stagioni fredde, ma nulla vieta che la si possa inventare partendo dai prodotti del territorio. Qualcuno che sta lavorando in questo senso e in modo ammirevole c’è, intendiamoci, ma per un’operazione di un certo peso, per fare in modo che ci si creda in tanti, servirebbe un’autentica “macchina da guerra”, un intervento istituzionale. Così come ci sono iniziative per promuovere l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese si può lavorare su una rivalutazione della nostra cucina. Per la verità qualcosa si sta muovendo, ma è ancora un po’ presto per parlarne…».

Il prezzo influisce sempre sulle scelte dei consumatori?

«Ha sempre inciso e con la crisi è diventato un fattore ancora più determinante. I ristoratori lo sanno bene e infatti sono anni che mantengono i prezzi stabili, se li hanno addirittura abbassati. Solo che adesso sarebbe anche ora di potersi rimettere in gioco, non si può andare avanti accontentandosi di stare a galla e pagare le spese. Qui la palla passa alla politica, tutto il Paese si è incartato tra lacci, lacciuoli e incertezze che frenano lo sviluppo. Chi mai può pensare di investire oggi?»

Si dice però che la crisi sia servita a trovare nuove opportunità…

«È vero, ma la crisi è più pesante di tutte le innovazioni. Diciamo che in questo braccio di ferro ha vinto lei».

Con il suo ristorante partecipa a InGruppo, che riunisce i locali top in una proposta più accessibile, nato proprio in risposta alle difficoltà e al mutamento dei consumi…

«Credo che questo progetto e quello con proposte a 35 euro siano due delle più belle cose nate in questi anni tra i ristoratori bergamaschi. Fare gruppo è importantissimo, è occasione di incontro, scambio, confronto ed è sedendosi attorno ad un tavolo che le idee possono crescere e farsi concrete. Un conto è portare avanti qualcosa da soli, un conto è farlo in 15 o più».

Come vede il 2016 per la ristorazione?

«Il vantaggio del nostro settore è che la gente continua a mangiare e questo è un aspetto sempre e comunque positivo. Come detto, però, l’offerta aumenta e pure la concorrenza, anche quella non proprio ad armi pari come gli agriturismo e, ultimamente, persino gli home restaurant, le cene in casa di privati. Va bene le liberalizzazioni, ma forse si sta esagerando e non sempre la gente si fa delle domande su certi fenomeni. Il fatto è che la novità attira sempre, insieme al prezzo è il motore del mercato».

Oltre ai visitatori, il risultato di Expo è stato anche un nuovo modo di vedere il cibo, l’alimentazione e lo stare a tavola?

«Non lo si può dire nell’immediato, ma credo che gli effetti si vedranno nel tempo, anche solo considerando i fiumi di scolaresche che hanno invaso i padiglioni. Del resto, su temi come ambiente, cibo, spreco e sostenibilità si sta riflettendo ormai da tempo e una certa consapevolezza si fa avanti. Quanto alla ristorazione, credo che l’aspetto su cui fare sempre più attenzione sia il mangiare sano».




Salute, per gli imprenditori del terziario Masec c’è

Masec, la mutua dell’Ascom per l’assistenza sanitaria dei commercianti bergamaschi, tiene fede al proprio ruolo di supporto agli associati nella tutela della salute e, nonostante l’aumento dei costi delle prestazioni, anche per il 2016 ha scelto di mantenere invariate le quote di iscrizione, agevolando l’accesso alla prevenzione e alla cura da parte dei piccoli imprenditori.

Il quadro lo ha tracciato il presidente Paolo Malvestiti nel corso della recente riunione del Consiglio direttivo. «Sebbene si intravveda qualche segnale di ripresa – ha evidenziato – l’economia delle nostre aziende continua ad essere in difficoltà e il carico fiscale non aiuta. Ma anche sul versante sanitario le difficoltà aumentano. Sebbene il Governo abbia annunciato che i fondi disponibili per la Sanità restano confermati (110 miliardi per il 2016 e 111 per il 2017) il sistema dell’assistenza sanitaria è stato già toccato dalla riduzione dei fondi, con tagli di oltre 2 miliardi di euro della spesa sanitaria pubblica attraverso il meccanismo dei minori trasferimenti alle regioni». «E le difficoltà – ha precisato – saranno evidenti, oltre che per le fasce più deboli dei cittadini anche e soprattutto per i nostri piccoli imprenditori e i loro familiari che, ricordiamo, non godono delle provvidenze dei fondi contrattuali dei dipendenti».

In questo contesto, la Masec contribuisce a sostenere le spese sanitarie degli associati senza gravare sulle quote di iscrizione, ma tiene anche d’occhio l’evoluzione del sistema delle mutue per offrire servizi sempre più vicini alle esigenze ed ai tempi. «L’assistenza sanitaria degli imprenditori – ha ricordato Malvestiti – è il tema che sta al centro del grande progetto di Confcommercio, rilanciato poche settimane fa dopo l’interruzione avvenuta ad inizio anno. La Confederazione vuole dare vita ad un sistema mutualistico ed è al lavoro per creare un’offerta che non solo sia interessante per i nostri associati, ma anche funzionale alle Ascom e integrata alle diverse mutue presenti nelle associazioni».

I numeri aggiornati a fine ottobre, intanto, dicono che l’ente ha rimborsato quest’anno quasi 1.500 prestazioni per visite e ricoveri, con una spesa complessiva di oltre 130.000 euro.




Ascom, le chiusure per Feste. A Bergamo si riapre nella sede rinnovata

logo_70Ascom_orizzontale 2La sede dell’Ascom di Bergamo chiude per le festività natalizie dal 22 dicembre 2015 al 3 gennaio 2016. Durante il periodo di chiusura avviene il trasloco dalla struttura di via Borgo Palazzo 154 (Ex Una Hotel), in cui l’Ascom si è insediata provvisoriamente dal settembre 2014, alla sede storica, ora completamente ampliata e rinnovata, di via Borgo Palazzo 137, dove gli uffici riaprono regolarmente lunedì 4 gennaio 2016.

Le dieci delegazioni seguono un calendario di chiusure diverso.

Gli uffici di Albino restano chiusi dal pomeriggio del 24 dicembre fino al 3 gennaio 2016. Le delegazioni di Calusco, Treviglio e Zogno chiudono dal 24 al 27 dicembre e dal 31 dicembre al 3 gennaio 2016; la delegazione di Clusone dal pomeriggio del 24 dicembre al 27 dicembre e dal 31 dicembre al 6 gennaio 2016; quelle di Lovere e Sarnico dal 24 al 27 dicembre e dal 31 dicembre al 6 gennaio 2016; ad Osio Sotto gli uffici chiudono dal 24 al 27 dicembre e dal 31 dicembre al 3 gennaio 2016; a Romano di Lombardia dal 24 al 27 dicembre e dal 30 dicembre al 6 gennaio 2016; gli uffici di Trescore dal pomeriggio del 24 dicembre al 27 dicembre e dal 31 dicembre al 3 gennaio 2016.

Per informazioni ulteriori consultare il sito www.ascombg.it.




Edicole e librerie, per il rilancio ecco il bando “Voltapagina!”

Un milione di euro per sostenere l’innovazione e la valorizzazione dei punti vendita di libri, giornali, riviste e periodici (cod. ATECO 47.61.00; 47.79.10; 47.62.10). È il bando regionale “Voltapagina!” che si aprirà lunedì 25 gennaio (è pubblicato sul Burl del 17 ). La misura prevede contributi a fondo perduto, fino al 70% delle spese sostenute fino ad un massimo di 10.000 euro, per finanziare opere strutturali, come il rifacimento delle vetrine e degli arredi del punto vendita, l’acquisto di dotazioni informatiche per l’erogazione di servizi (vetrine digitali, totem interattivi, touch screen, servizi tecnologici per il magazzino, soluzioni digitali per la fidelizzazione della clientela, adozione di sistemi di pagamento elettronico), gli interventi per l’efficienza energetica, la formazione, l’innovazione, l’organizzazione di eventi e di attività di promozione.

«Di fronte a un contesto profondamente cambiato – ha spiegato assessore allo Sviluppo economico delle Regione Lombardia Mauro Parolini – serve un nuovo dinamismo, per questo abbiamo voluto chiamare questa misura “Voltapagina!”, per stimolare l’imprenditorialità e accompagnare il settore a ripensarsi, sostenendo gli operatori a rilanciare le proprie attività. Vogliamo vedere nella contrazione della domanda e nella crisi dell’editoria una sfida per favorire l’evoluzione di questo settore commerciale tradizionalmente mono prodotto».

«L’obiettivo principale – ha proseguito Parolini – è tutelare l’occupazione e offrire nuove occasioni di sviluppo, valorizzando anche la funzione pubblica e il ruolo che queste attività commerciali rivestono nelle comunità locali e nei quartieri. E lo vogliamo fare attraverso il finanziamento di interventi strutturali, l’adozione di progetti innovativi, l’aggiornamento professionale degli operatori e, soprattutto, attraverso la fornitura di nuovi servizi, sia in forma singola che associata, per aumentare la competitività dei punti vendita».

Il bando si affianca al riordino del sistema di diffusione della stampa quotidiana e periodica approvato quest’anno, che permette alle edicole di vendere anche bevande e alimenti confezionati (che non necessitino di particolari trattamenti di conservazione), ma anche prodotti del settore non alimentare, purché l’attività prevalente rimanga quella della vendita di quotidiani e periodici.

«L’edicola – ha concluso l’assessore – rappresenta sul territorio un presidio di tutela della libertà di informazione. Il nostro impegno è rivolto anche in questa direzione, per valorizzare questa funzione specifica e il dovere degli operatori di assicurare pluralità e parità di trattamento alle diverse testate, aiutandone la sostenibilità economica».

IL BANDO IN SINTESI

bando VoltapaginaSOGGETTI DESTINATARI

Possono accedere ai contributi micro e piccole imprese, singole o aggregate, con almeno un punto vendita ubicato sul territorio lombardo, che svolgono attività di commercio al dettaglio di libri nuovi in esercizi specializzati, giornali, riviste e periodici, libri di seconda mano. La composizione delle aggregazione può essere di 3 fino ad un massimo di 25 micro e piccole imprese e deve essere già dichiarata al momento della presentazione della domanda di contributo.

PARTENARIATO PER I PROGETTI IN FORMA ASSOCIATA

All’aggregazione possono prendere parte anche altri soggetti pubblici e privati, appartenenti a settori diversi, non beneficiari di contributo, che contribuiscano alla presentazione di progetti di innovazione coerenti con le finalità del bando.

MODALITÀ E TERMINI DI PRESENTAZIONE

La richiesta di contributo deve essere sottoscritta, presentata e inviata on line esclusivamente dal soggetto richiedente il contributo, ovvero dal capofila per le aggregazioni, e deve essere
obbligatoriamente inviata mediante il sistema telematico messo a disposizione da Regione Lombardia all’indirizzo www.agevolazioni.regione.lombardia.it, e compilando l’apposito modulo, dalle ore 12 del 25 gennaio 2016 fino alle ore 12 del 12 febbraio 2016.

TIPO DI AGEVOLAZIONE

Contributo a fondo perduto in regime “de minimis” fino a un massimo del 70% della spesa complessiva ammissibile, nel limite di 10.000 euro per impresa. Il valore minimo del progetto presentato deve essere pari a 2.000 euro. In coerenza con gli obiettivi della legge regionale in materia saranno inoltre previste limitazioni per gli esercizi che detengono a qualsiasi titolo apparecchi per il gioco
d’azzardo lecito.

INTERVENTI AMMESSI
  • opere strutturali come rifacimento delle vetrine, degli arredi del punto vendita, volte a favorire l’attrattività del punto vendita e lo stazionamento dei clienti;
  • acquisto di software e hardware, dotazioni informatiche per l’erogazione di servizi (vetrine digitali, totem interattivi, touch screen, servizi tecnologici per il magazzino, soluzioni digitali per la fidelizzazione della clientela, adozione di sistemi di pagamento elettronico);
  • spese per interventi innovativi di efficientamento energetico;
  • costi per la formazione degli imprenditori e del personale impegnato;
  • acquisto di attrezzature funzionali a interventi di innovazione;
  • organizzazione di eventi e progetti di attività di promozione on line e off line.

 




Nuova vita ai negozi sfitti, si comincia da Borgo Palazzo

Rivitalizzare la città, occupando negozi sfitti per creare lavoro. Parte da questi presupposti il progetto pilota Open Doors, sviluppato da Comune di Bergamo e Distretto urbano del commercio in collaborazione con Confartigianato allo scopo di ridare linfa ad aree che negli ultimi anni sono state caratterizzate da un progressivo aumento delle chiusure.

Il primo quartiere a beneficiare di questo piano di riqualificazione sarà Borgo Palazzo il cui tessuto economico è composto in gran parte da negozi di vicinato. Grazie all’intervento di Aler e di un privato, sono stati messi a disposizione due immobili nel tratto che va dal ponte sul Morla a via Camozzi. Questi due spazi si trasformeranno in temporary store che resteranno aperti fino al 14 febbraio grazie a un filo conduttore individuato nel tema: “Percorsi d’arte e artigianato”.

Il primo negozio sarà quello dell’ex Salvi oro che ospiterà le creazioni delle ditte Emikeramos di Valbrembo e Lorenzi attraverso un percorso tra ceramiche e sculture. Il secondo sarà quello dell’ex Vitamine store, ripensato e riqualificato grazie al lavoro dell’intarsiatore e scultore di Brembilla Mario Colasante, del creativo del legno di Brignano Gera d’Adda Davide Aresi e degli scatti di fotografia di Anastasija Yeremoska.

«Open Doors – spiega il sindaco Giorgio Gori – rappresenta un atto concreto che punta alla riqualificazione della città e delle aree urbane. Tra gli obiettivi principali del Duc c’è infatti il tema della sicurezza: la presenza di esercizi commerciali è sinonimo di sevizi ai cittadini ma anche di presidio del territorio. Le vie della nostra città saranno tanto più sicure quanto più caratterizzate da attività commerciali aperte al pubblico. Inoltre la riqualificazione dei quartieri è un elemento in grado di incidere sul valore economico degli immobili, maggiore è il numero delle attività aperte, maggiore sarà l’impatto positivo nei diversi quartieri di appartenenza. L’obiettivo è proseguire con questo modello progettuale, costruendo percorsi tematici che portino, anche se per breve tempo, ad alzare le serrande dei negozi sfitti a Bergamo».

Un modello virtuoso, insomma, che presto potrebbe essere riproposto in tutte le zone del centro e della periferia che soccombono per colpa del caro affitti e dei problemi strutturali. Sebbene negli ultimi anni il numero di negozi che hanno chiuso i battenti abbia superato quello delle aperture, lo scorso trimestre si è registrato un segnale positivo. Anche i consumi vanno nella direzione auspicata: i dati diffusi da un’indagine Confcommercio-Format mostrano un trend in salita: per il Natale di quest’anno si spenderà infatti il 5% in più a testa rispetto all’anno passato. Per quanto concerne le prenotazioni nei ristoranti per le festività natalizie, le previsioni della Fipe indicano un ulteriore segnale di buon auspicio per il settore, con un + 2,8% rispetto al 2014. «Molto spesso gli spazi commerciali rimangono sfitti o perché manca l’offerta per via di una metratura troppo piccola, o per il fenomeno del caro affitti che ne determina una non sostenibilità – afferma Giorgio Lazzari dell’Ascom –. Attualmente su oltre 1.200 attività commerciali presenti in centro città, 142 sono sfitte. La pressione fiscale è particolarmente elevata e penalizza anche i proprietari di immobili che si vedono costretti a sborsare quattrini per il pagamento di Imu, Tasi e imposta sui redditi. Di certo, la cessazione di un’attività storica non porterà nel breve alla creazione di un’analoga realtà, ma con un lavoro di squadra tra le istituzioni e le associazioni di categoria, si possono ottenere buoni risultati».

Borgo Palazzo per l’Ascom ha poi un significato particolare. È infatti il quartiere nel quale l’associazione è cresciuta e si è radicata nel tempo. Proprio settimana prossima inizierà il trasloco per tornare negli uffici ristrutturati. E per aiutare i futuri imprenditori a coltivare i loro sogni trasformandoli in un’attività di successo, è disponibile il manuale “Dall’idea all’impresa”, la nuova Bussola di Confcommercio che fornisce dritte e suggerimenti per avviare un’iniziativa imprenditoriale in modo oculato attraverso analisi, ricerche e studi di fattibilità.

Parallelamente a Open Doors arriva in Borgo Palazzo anche Artilab, Artigiani del Tempo. Un’iniziativa che mira a riaprire spazi dismessi e che ha portato alla creazione di un vero e proprio laboratorio di idee, di contenuti, corsi, incontri all’interno dell’ex sede della banca Ubi di via Borgo Palazzo 93. Lo spazio verrà inaugurato il 16 gennaio alle 15 e resterà aperto per circa 6 mesi. Il progetto è promosso dai giovani Imprenditori di Confartigianato Bergamo e sostenuto da Confartigianato Bergamo con il contributo della Banca credito cooperativo di Bergamo e Valli. Lo spazio di Artilab sarà interamente restaurato dal gruppo dei Giovani artigiani con un progetto esperenziale nel quale si inseriscono varie sperimentazioni tecnologiche.

C’è inoltre il nuovo sito web www.ducbergamo.com, un portale con tutte le attività del Distretto, gli eventi, i progetti realizzati e in corso di realizzazione, i contatti di coloro che compongono tutti gli organi del distretto. Il sito riprende il tema e le stilizzazioni presenti nel logo, unendo in un unico portale le caratteristiche e le offerte delle 1.200 attività commerciali delle 4 aree di cui si compone il distretto: Città Alta, il centro cittadino, Borgo Santa Caterina e Borgo Palazzo.

 




Il calendario 2016 lo scandisce il pane

L’Expo ha stimolato riflessioni sulla qualità e la sostenibilità del cibo, che non hanno lasciato indifferenti i panificatori dell’Aspan. Se prima e durante l’evento internazionale non hanno mancato di farne propri i messaggi, con la chiusura della kermesse le iniziative si fanno anche più strutturate e articolate.

Si chiama “Stagione di pane” l’inedito progetto promosso dall’Aspan in collaborazione con Ascom Bergamo, che vede coinvolti i panifici della Bergamasca in un evento all’insegna di tradizione e qualità. Il pane, alimento protagonista della nostra quotidianità che per generazioni ha condiviso le tavole e le storie delle famiglie di tutto il mondo fin dai tempi più antichi, oggi raggiunge il consumatore in modo ancora più intimo e personale, andando a ricercare luoghi e persone nelle loro vite contemporanee. E parlando di pane non si può non citare il suo elemento primario, ovvero il grano, un cereale che inizia il suo viaggio con la semina in autunno, fino a raggiungere il mese della raccolta, giugno.

È proprio da qui che “Stagioni di pane” inizia un percorso che segue il viaggio del cereale e ne racconta le tappe anche oltre la sua crescita per portare il consumatore ad una ri-scoperta del pane e della cultura che lo avvolge. Ogni stagione manifesta situazioni ed eventi specifici che connotano un determinato periodo dell’anno, portando in esso colori, profumi e sensazioni proprio come fa il pane.

Stagioni di pane si declina attraverso due tappe-manifestazioni: “Le strade del pane” e “Il Calendario del panificatore”.

LE STRADE DEL PANE segna l’inizio di una nuova esperienza e rappresenta un’occasione particolarmente significativa per connotare i luoghi del territorio dal punto di vista storico, culturale e naturale e dare quindi una lettura della Bergamasca attraverso l’alimento da sempre presente sulle nostre tavole. Ogni bottega racconterà la storia del luogo in cui è collocata e diventerà una preziosa tappa di conoscenza del territorio, invitando il pubblico a considerare il panificio come un punto di riferimento culturale attivo e coinvolgente.

IL CALENDARIO DEL PANIFICATORE è invece una ricca programmazione che valorizza alcuni particolari momenti dell’anno, dando voce ad antiche usanze e tradizioni e garantendo una continua presenza del pane e dei suoi protagonisti nella quotidianità, come da sempre accade nelle nostre vite e in quelle dei nostri antenati. Si parte con l’inverno, quando il 17 gennaio si festeggia Sant’Antonio Abate, patrono di tutti i panificatori: una ricorrenza che riporta alla memoria l’antica tradizione contadina riconducibile alla preziosa saggezza degli anziani. Ed è proprio a loro che si rivolge in questo giorno il “Calendario del panificatore”, con un omaggio agli over 65 e tante iniziative vivaci e allegre per allontanare il freddo della stagione.

Si continua a febbraio con la festa degli innamorati del 14: San Valentino, un’altra opportunità per declinare le mille forme dell’amore, dell’amicizia e della passione. Anche in questa occasione i panificatori accompagneranno i consumatori con la passione con la quale ogni giorno panificano evidenziando le caratteristiche di ogni tipo di pane attraverso un simpatico “Paneoroscopo”. E per chi celebrerà la passione con un selfie in panificio, omaggi e degustazioni a volontà!

E poi c’è l’arrivo della primavera che il 21 marzo segna la data di inizio di un periodo all’insegna della nascita e dei nuovi arrivi della natura, che Il Calendario del panificatore dedica a tutte le future mamme in attesa a cui sarà regalato un pane speciale.

Tutte le altre iniziative e ricorrenze  saranno pubblicate nel corso del nuovo anno sul sito di Aspan e saranno disponibili presso gli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa.

La particolarità non si manifesta solo nella ricerca e nella valorizzazione delle ricorrenze tradizionali, ma anche nell’attenzione alle diverse tipologie di consumatori ai quali sono dedicate proposte e iniziative specifiche a seconda della fasce d’età o dello stile di vita. E così con Il Calendario del panificatore ogni evento è un tributo alla moltitudine degli amanti del pane che saranno premiati con un dono speciale. L’idea che accompagna tutti gli appuntamenti è di coniugare cultura e alimentazione in un percorso fatto di tanti progetti con il costante intento di raggiungere il pubblico non solo nel periodo dedicato agli appuntamenti ma anche nel futuro.

Senza dimenticare, sulla scia dei contenuti diffusi da Expo 2015, la particolare attenzione per sostenibilità e sicurezza alimentare, di cui è testimone il progetto QuiVicino, da anni protagonista del percorso di Aspan.

 




DUC, animazioni musicali in centro

Musica e animazione itinerante in vista delle festività natalizie: il Comune di Bergamo organizza alcuni appuntamenti per animare il centro città e i Borghi storici, all’interno delle iniziative organizzate dal Distretto Urbano del Commercio per il Natale 2015. Si arricchisce quindi ulteriormente il calendario di attività e di eventi che il DUC e il Comune di Bergamo hanno deciso di proporre nell’ambito delle festività natalizie 2015, un programma variegato e di spessore, destinato a coinvolgere tantissimi bergamaschi nei prossimi giorni.

Giovedì 17 dicembre dalle 18 alle 20, nell’ambito della Festa di Natale nelle vie del Borgo, si terrà lo spettacolo musicale itinerante della Bandaradan, un gruppo di musica da strada nato nel 2002 a Torino con una formazione strumentale composta da tromba, fisarmonica, sax baritono e grancassa. Le musiche balcaniche, klezmer e circensi della Bandaradan faranno risuonare le vie e le piazze di città alta con uno spettacolo da non perdere!

Ancora musica sabato 19 dicembre dalle 15.30 alle 17.30 sempre con i Bardaradan, la piccola orchestra di zingari dai ritmi zoppi, giocolieri di pentagrammi, funamboli della nota puntata, corteggiatori dell’apparato uditivo. Il percorso delle band “abbraccerà” questa volta il centro di Bergamo: partendo da Piazza Matteotti, la musica farà tappa in luoghi simbolo quali Piazza Pontida, via S. Orsola, Piazza Vittorio Veneto e via Tasso. Le band si soffermerà in alcuni punti per consentire al pubblico di godere dello spettacolo.

Domenica 20 dicembre ultimo appuntamento con le animazioni itineranti nei borghi storici di Bergamo. Appuntamento alle 15.30 in Borgo Palazzo con bandaradan una improbabile, sconclusionata e esibizionista orchestra acustica e itinerante che riporta in vita lo spirito più kitsch degli anni ’70 con occhiali a specchio, pantaloni a zampa di elefante e pettinature da urlo!




La Valle Imagna si fa ambasciatrice della Carta della Montagna

Valle IMAGNA - cascina - formaggioGli “Imprenditori di Sant’Omobono Terme”, riuniti dalla sigla Isot, rappresentano una realtà nata nel 2010 con l’obiettivo di promuovere e sostenere la vitalità economica e sociale della Valle Imagna con la collaborazione delle istituzioni, attraverso la realizzazione di progetti a carattere sociale ed economico. Identificando fin da subito la grande occasione di sviluppo e di crescita che l’esposizione universale avrebbe rappresentato per la Valle Imagna, l’Isot, attraverso lo sportello dedicato dell’Ascom di Bergamo, ha cercato un contatto diretto con il mondo di Expo 2015 coinvolgendo tutti gli attori del territorio in un’attenta riflessione sul proprio futuro e sulla propria missione al fine di mettere in atto strategie di valorizzazione delle peculiarità territoriali della Valle.

«Isot ha mostrato un grande spirito di analisi e creatività nella riorganizzazione dei propri modelli di sviluppo – spiega la responsabile dello sportello “Prepariamo all’Expo”, Stefania Pendezza -, dando vita a iniziative rivolte alla cittadinanza e a progetti di sviluppo di reti di collaborazione, i cui effetti perdureranno anche e soprattutto dopo l’esposizione. Tra questi, ad esempio, l’evento denominato “Valle Imagna in Gusto” che ha mostrato una vetrina della vivacità della Valle alla cittadinanza e ai turisti. Inoltre Isot è stato presente alla manifestazione universale attraverso una business visit mirata alla conoscenza di nuovi mercati e modelli di promozione territoriale con cui confrontarsi e da cui prendere spunto».

Per il dopo Expo, Isot si ricollega al grande lascito dell’esposizione universale ben rappresentato nella Carta di Milano e, quale associazione imprenditoriale di un territorio di montagna, definisce i propri obiettivi più specificatamente in riferimento alla Carta della Montagna di Expo 2015. Su queste basi si sviluppa il piano di intervento previsto nel 2016 che, mirando a fare della Valle Imagna una valida ambasciatrice di Expo 2015, coinvolge la Comunità Montana e il Bim nella realizzazione di eventi culturali tesi a promuovere e valorizzare bellezze e peculiarità della Valle, attraverso appuntamenti specifici in ogni stagione. Si parla di natura e biodiversità ambientale, eccellenze enogastronomiche e patrimonio rurale conservato dalla tradizione, ma anche di innovazione e creatività, tra tessuto imprenditoriale, turismo e artigianato locale. Previsto anche “Montagna chiama città, città chiama Montagna”, percorso dedicato alle nuove generazioni per renderle protagoniste della promozione della Valle e della cultura della montagna.

Il progetto prevede infine un incremento delle azioni  a favore della comunicazione e di una nuova immagine, in grado di diffondere contenuti e attrarre pubblico.

 

 




Cidia Pradella, l’eredità di Expo è l’e-commerce alimentare che racconta anche i territori

Maurizio Pradella e la figlia Giovanna
Maurizio Pradella e la figlia Giovanna

Ottant’anni di attività per una famiglia di imprenditori che ha portato avanti una particolarissima e vivace avventura nel mondo della vendita e della distribuzione alimentare. La “Ditta Tomaso Pradella” nasce nel 1928 e si distingue subito come uno dei centri di distribuzione alimentare più all’avanguardia, importando per primi le aringhe affumicate olandesi, il tonno spagnolo, le acciughe salate del Cantabrico e lo stoccafisso norvegese vero ragno di Johansen. In tempo di guerra diventa uno dei centri principali di distribuzione di prodotti razionati e sul finire degli anni Sessanta si inserisce fra le prime aziende d’Italia della catena del freddo, distribuendo i prodotti surgelati con il marchio Surgela nel settore retail. Nei primi anni Ottanta, Maurizio, la terza generazione, trasforma l’azienda nel Centro di Distribuzione Alimentare, “Ci.Di.A.”, variando completamente l’assortimento e cambiando la filosofia di vendita verso il settore del catering specializzato con l’assortimento attuale di circa 2.700 referenze.

È proprio questa trasformazione che manifesta la volontà di adeguare la gamma dei prodotti alle esigenze dei professionisti del settore e che colloca l’azienda, seppur a gestione familiare, tra le più avanzate del territorio, sia per la disponibilità dei mezzi, sia per la lungimiranza imprenditoriale. Una lungimiranza che si è ben manifestata anche in occasione di Expo 2015, della quale Cidia Pradella si è resa ambasciatrice speciale, grazie ad alcune azioni mirate a valorizzare i temi della grande manifestazione ed esportare modelli di consumo legati alla qualità della vita e alla sostenibilità produttiva e ambientale.

Cidia Pradella ha realizzato un sito web nuovo e in stretta connessione con Expo 2015. “Pensieri golosi” è il nome di questo e-commerce enogastronomico dedicato alla vendita al dettaglio on line sul territorio nazionale ed estero, nato con il preciso intento di portare l’esperienza della storica ditta Pradella oltre i confini del territorio locale e condividere con il pubblico la passione per il buon cibo e per l’arte culinaria. Più di 700 prodotti accuratamente selezionati fra produttori italiani e internazionali rappresentano non solo il valore e lo spessore del tessuto produttivo alimentare, ma proprio sulla scia di Expo 2015, diventano l’occasione unica e speciale per raccontare i territori, con le loro bellezze paesaggistiche e le loro tradizioni storiche e culturali. Nel sito, infatti, ogni prodotto racconta una storia, quella di un paese o di una famiglia, dove gli abbinamenti e i piatti consigliati definiscono culture e tradizioni da ricordare. Il progetto è stato inoltre presentato alle numerose aziende collaboratrici, grazie ad un evento ad hoc che a marzo ha unito le tante realtà coinvolte, andando a concretizzare sempre più il lavoro di incontro e di rete che Ascom persegue con Expo 2015.

Durante Expo Cidia Pradella ha organizzato una business visit per i suoi clienti, mirando a far conoscere e approfondire modelli di produzione e distribuzione agroalimentare, metodologie di vendita e sviluppi imprenditoriali di piccole e medie imprese straniere dove diverse economie e società, hanno reso sempre più esplicita l’importanza di un confronto e di un incontro costante tra i Paesi.

Proprio sulla base di uno dei primi intenti dell’azienda, ovvero l’apertura verso nuovi mercati, si sono concretizzate importanti azioni di internazionalizzazione che garantiscono nuove prospettive a livello nazionale e internazionale. Nel concreto, tali azioni si manifestano proprio attraverso il progetto e l’e-commerce Pensierigolosi.it, che nel 2016, subirà un’integrazione dei suoi contenuti a vari livelli: accurata ricerca e incremento delle tipicità alimentari anche straniere, andando a scegliere quelle più rappresentative in termini culturali e di sostenibilità ambientale, nonché esempio di modelli imprenditoriali di settore considerati interessanti per una crescita dei mercati basata sul confronto; inserimento di uno spazio ad hoc dedicato al tema della sostenibilità, dove tale concetto viene analizzato e argomentato dal punto di vista delle filiere agroalimentari e della sicurezza alimentare, sempre in un’ottica di confronto con l’estero e in costante riferimento alle indicazioni fornite dall’Unione Europea.




Innovativo, sostenibile e internazionale. Il commercio visto dall’Ascom

Tavolo Ascom dopo Expo ritQuali saranno gli scenari futuri per il terziario? Conclusa l’esperienza di Expo, Ascom Bergamo ha analizzato le principali tendenze emerse nell’ultimo anno e studiato nuovi progetti, sulla scia della vivacità e dell’impulso innovativo nati dall’esperienza fatta nei sei mesi dell’Esposizione Universale.

I progetti puntano a tre ambiti, che la grande kermesse milanese ha messo in luce come strategici, ovvero l’internazionalizzazione, l’innovazione e la sostenibilità ambientale. «Ascom ha lavorato tutto il 2015 sul tema dell’Esposizione Universale – ha detto il presidente Paolo Malvestiti, in una conferenza stampa questa mattina alla Domus di Bergamo – e nei primi mesi dell’anno ha preparato gli associati affinché fossero attenti e pronti a cogliere le opportunità che la manifestazione poteva offrire. Grazie al sostegno della Camera di Commercio e di Bergamo Sviluppo, abbiamo attivato lo sportello “Prepariamoci all’Expo”, che non si è limitato ad essere un punto informativo, ma ha voluto spingersi oltre e costruire insieme alle imprese interessate progetti a favore del proprio sviluppo imprenditoriale. E ora che Expo 2015 è giunto al termine, il lavoro continua realizzando nuove e importanti progettualità in chiave di sostenibilità, innovazione e internazionalizzazione».

I buoni risultati sono «frutto del gioco di squadra – ha precisato Malvestiti – di tutto il Sistema Bergamo, che insieme ha lavorato per promuovere il territorio. Dagli incontri fatti, siamo convinti che le aziende del terziario, in sinergia con tutto il sistema imprenditoriale bergamasco, sono pronte a fare un salto di qualità verso nuovi scenari, dove l’internazionalizzazione, l’innovazione e la sostenibilità diventano i protagonisti di un nuovo modo di fare impresa. Inoltre, a breve arriveranno anche le osservazioni finali di Ocse che, con la regia della nostra Camera di Commercio, aggiorneranno la bozza del progetto della nuova governance sulle numerose esigenze economiche imprenditoriali».

«Le principali tendenze che caratterizzeranno i nostri settori nel futuro e che tengono conto dei nuovi stili di consumo e della sensibilità al prezzo sono l’internazionalizzazione e l’innovazione nel retail – ha spiegato Oscar Fusini, direttore dell’Ascom -. L’internazionalizzazione si declina nell’incremento delle esportazioni, in particolare per il comparto del commercio all’ingrosso, nella ricerca di nuovi mercati, nel commercio elettronico e nell’apertura di nuovi punti vendita all’estero. L’innovazione nel retail, invece, intercetta a livello territoriale le nuove tendenze: consumo sul posto e street food, multietnicità dell’offerta, sostenibilità e ambiente, internet e social network. Per lo sviluppo di entrambi gli ambiti, l’Associazione ha individuato alcuni strumenti da mettere al servizio delle imprese, a partire dal potenziamento della formazione e della qualificazione professionale e dalla creazione di uno sportello dedicato all’internazionalizzazione, fino al sostegno all’innovazione e alla costituzione di reti d’impresa sia nella forma associativa che territoriale».

L’esperienza di Expo

  • 60 giornate in Expo per incontrare i Paesi e le imprese finalizzate a stringere rapporti di collaborazione, promuovere il territorio e avviare processi di internazionalizzazione;
  • contatti diretti con oltre 100 Paesi/Enti presenti;
  • coinvolgimento diretto di circa 200 imprese bergamasche;
  • realizzazione di iniziative dentro e fuori Expo con Giappone, Russia, Israele, Cina, Zimbabwe, Kazakhistan, Colombia, Marocco;
  • 4 giornate dedicate ad Ascom nell’Ufficio che Sistema Bergamo ha messo a disposizione delle imprese o delle categorie;
  • partecipazione ad oltre 10 eventi internazionali.