Patelli (Fimaa) avverte: “Attenti a non creare città fantasma”

Luciano Patelli
Luciano Patelli

L’Expo ha rappresentato il trampolino di lancio per la ricettività in appartamento. Sul totale delle strutture ricettive milanesi, oltre la metà è legata a formule alternative, con 13mila cittadini che si sono trasformati in host, ovvero che affittano a turisti stanze e case private. Indietro, probabilmente, non si torna, anche ora che l’Expo è terminato. E’ questa, in sintesi, la trasformazione della ricettività milanese portata dal’esposizione Universale ed illustrata all’Unione Confcommercio di Milano nel corso del convegno “E non chiamatelo più extralberghiero”, promosso da Rescasa Lombardia in collaborazione con Associazione Nazionale B&B. Il focus ha messo a confronto istituzioni e operatori e ha fatto il punto su un comparto in crescita, di cui ha evidenziato potenzialità e pericoli. All’estero l’ospitalità in case private, stanze e b&b piace a 1 turista su 4, in Italia il fenomeno è emerso solo negli ultimi tempi, creando una competizione rispetto ad alberghi e residence che, senza regolamentazione, rischia di diventare sleale, oltre a creare problemi di sicurezza a operatori e utenti.

La Regione è intervenuta con la nuova legge 87/2015 sulle “Politiche regionali in materia di turismo ed attrattività del territorio lombardo”, ma si attendono ancora i decreti attuativi, che definiranno regole, adempimenti e obblighi dei vari operatori della ricettività turistica. Al tavolo di confronto è intervenuto anche il bergamasco Luciano Patelli, coordinatore di Fimaa Lombardia nonché presidente di Fimaa Bergamo: “L’affitto temporaneo è un fenomeno che non si può arrestare e che offre grandi opportunità – ha detto Patelli -. Come operatori siamo coinvolti e presenti in questo processo. In previsione di Expo abbiamo stipulato con il Comune di Milano un protocollo, condiviso con le associazioni albergatori e con Rescasa. Il contratto ha dato la possibilità ai proprietari di appartamenti con vocazione e servizi di accoglienza di derogare sui contratti di affitto in tema di durata e di canone per tutto il 2015, in occasione di Expo e altri grandi eventi, cercando di garantire il giusto valore di mercato. La novità è che questi appartamenti possono essere affidati solo a mandatari a titolo oneroso, a operatori che rappresentano cioè un solo proprietario”.

Fimaa ha espresso anche preoccupazione rispetto alla crescita di queste forme di ricettività alternative. “Il timore – ha spiegato Patelli – è che ci sia una rincorsa a questo tipo di attività e che molti proprietari possano decidere di sfrattare gli affittuari per cercare profitti maggiori e minimizzare il rischio di non riscuotere gli affitti. Questo porterebbe alla perdita dei residenti, soprattutto nelle aree più belle della città e dei paesi, con il conseguente problema di desertificazione, come sta avvenendo, per esempio, a Barcellona e come è avvenuto anche in città con l’arrivo delle banche in centro”. “E’ necessario – ha proposto Patelli – che ci sia un nuovo tavolo di confronto. Vanno inseriti dei vincoli per fare in modo che l’ospitalità in appartamenti, case e b&b non si concentri nel centro città o nelle località più belle e turistiche, ma che si spalmi in tutta la città, in tutta la provincia.  Dobbiamo raccogliere questa occasione ma senza lasciarci alla spalle città fantasma. Il rischio è di replicare la grande speculazione edilizia che ha portato a tante case vuote. Si fa tanta propaganda sull’arrivo di nuovi turisti, l’opportunità c’è ma non dobbiamo distruggere quello che ha contribuito a rendere belle e di atmosfera la nostra città e le nostre località, cioè i residenti”.




Ottimizzazione dei costi, l’Ascom dà una mano alle imprese

Sede AscomOttimizzare i costi, risparmiare sulle spese per poter investire di più e competere sul mercato. E’ questo quanto propone Ascom Bergamo alle imprese associate, grazie alla nuova convenzione che da inizio novembre rientra tra le proposte di Ascom Vantaggi. L’Associazione commercianti ha stipulato un accordo con l’azienda Pages Italia, che opera nel settore dell’ottimizzazione dei costi, per offrire ai suoi associati l’opportunità di un’analisi dettagliata sulle spese dirette e indirette che ogni azienda deve sostenere. «Per le aziende è diventato urgente poter ottimizzare i costi, per questo proponiamo la convenzione con Pages Italia, che permette ai nostri associati di individuare quali spese tagliare e dove risparmiare. Le caratteristiche dell’intervento consentono alle aziende di dimensioni medio grandi di poter affrontare il progetto di riduzione dei costi senza alcun coinvolgimento pesante della struttura, continuando ad occuparsi delle proprie mansioni o perseguire altri obiettivi importanti senza vedere ridotto il tempo a propria disposizione – afferma Pietro Bresciani, responsabile Marketing di Ascom Bergamo -. La convezione mette a disposizione delle nostre aziende associate personale dedicato in maniera specifica alle singole categorie di spesa, quindi sempre molto aggiornato su tutte le novità di ogni settore in termini di opportunità economiche e opzioni qualitative, fornitori competitivi sia qualitativamente che economicamente».

Le analisi di ottimizzazione dei costi si sviluppano attraverso il check up della situazione dell’azienda e dell’identificazione delle aree su cui intervenire. Circa venti le aree su cui gli esperti della convenzione indagano: dall’assicurazione alla cancelleria; dall’energia elettrica e gas agli imballaggi, dai buoni pasto alla telefonia, dallo smaltimento rifiuti alle spese postali.

Oltre ai costi generali, Pages Italia interviene anche sui costi diretti per incrementare la marginalità all’interno della propria attività core business. «Il servizio è totalmente gratuito, in quanto l’approccio della convenzione è principalmente “success fee”, paghi solo a risultati ottenuti – spiega Bresciani -. Inoltre siamo consapevoli che tutte le Aziende possono avere delle partnership consolidate in certi ambiti di fornitura, ma il processo di analisi che proponiamo può essere l’occasione per fare benchmarking e di avere un riscontro oggettivo sulle attuali condizioni di mercato».

Per informazioni: info@pagesitalia.it – www.pagesitalia.it




La lettera / Rilevatori di banconote false, cari commercianti state attenti!

banconote falseBuongiorno

mi rivolgo ai commercianti per chiedere se a qualcuno è successo quello che è successo a me negoziante. In data 11 settembre 2015 è entrato nel mio negozio un tale di Gardone Val Trompia per vendermi un apparecchio per il controllo delle banconote dicendomi che il mio tra un po’ l’avrei dovuto buttare in quanto non avrebbe letto le nuove banconote da 20 euro (anche quelle da 10 euro non le leggeva). Decidiamo di comprarlo da lui….mi rilascia fattura, io pago in contanti. Mi toglie 20 euro per la rottamazione del mio, che si porta via e fin qua nulla di strano. Venerdì 30 ottobre il tizio si ripresenta nel mio negozio dicendomi che doveva portarmi via il nuovo apparecchio per fare una piccola modifica per la lettura delle nuove banconote e io gli dico “ma me lo hai venduto già per la lettura delle nuove banconote che bisogno c’è, perchè lo devi portare via?” E lui “non ti preoccupare, domani mattina alle 10,30 te lo riporto” e mi lascia un vecchissimo apparecchio (ancora più vecchio del mio che avevo prima….). Sono  giorni e giorni che lo sto chiamando al cellulare che a volte è spento, a volte è non raggiungibile. Spero di sbagliarmi, ma in questa faccenda ho l’impressione di esser stata gabbata. State attenti

Ornella Ardiani




Negozi storici, la Regione aumenta la dotazione finanziaria del bando “Innovare la tradizione”

Regione LombardiaA seguito delle numerose criticità rilevate in sede di apertura del Bando “Innovare la Tradizione” – dedicato all’innovazione dei negozi storici lombardi – e sulla base delle segnalazioni inviate a Confcommercio, la Giunta Regionale ha approvato lo scorso venerdì una delibera che prevede l’incremento della dotazione finanziaria sul bando. Pertanto è stato deciso uno stanziamento aggiuntivo di 426.833 euro.La somma inizialmente ammontava a 1 milione di euro.Le domande di finanziamento – che potevano essere presentate solo on line attraverso la piattaforma www.siage.regione.lombardia.it fino al 15 ottobre scorso – hanno fatto registrare il tutto esaurito nel giro di poco tempo. Di qui la decisione di integrare le risorse finanziarie.

Tre gli ambiti di intervento previsti dal bando: Innovazione; Riconversione e sviluppo di impresa; Ricambio generazionale, trasmissione di impresa e rilancio occupazionale. I contributi sono a fondo perduto e coprono il 70% dell’investimento fino ad un massimo di 20mila euro. La spesa minima è di 8mila euro.




Commercianti alimentari in festa a Gorlago

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Pierantonio Chiari

È fissata per domenica 15 novembre a Gorlago la Festa del Patrono della Pia Unione San Lucio, storico sodalizio tra gli alimentaristi bergamaschi riunito nel nome del santo protettore dei lattai e dei casari.

L’appuntamento annuale fa incontrare i commercianti, i dipendenti e le loro famiglie per una giornata all’insegna della condivisione e dello svago, senza dimenticare la possibilità di dare aiuto a chi ne ha bisogno. Tra le finalità dell’associazione – che fa capo all’Ascom ed è presieduta da Pierantonio Chiari -, c’è infatti la collaborazione tra gli operatori attraverso iniziative di carattere spirituale, culturale e di solidarietà.

La festa, in particolare, sarà l’occasione per raccogliere fondi da destinare ad iniziative benefiche, grazie alla disponibilità delle aziende del settore alimentare che mettono a disposizione i propri prodotti. Ad ospitare la giornata sarà il ristorante “Agorà” in via Primo Maggio 6/8. Il programma si aprirà alle 11.30 con la Messa presso il ristorante, seguiranno l’aperitivo dalle 12.30, il pranzo e dalle 15 la lotteria di beneficenza.

Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare la segreteria (tel. 035 4120200), il presidente Pierantonio Chiari (tel. 035 242982) o Dino Balduzzi (tel. 035 217522).




Credaro, il commercio dà segni di risveglio

CredaroDopo anni di silenzio la piazza di Credaro torna a vivere. In poco più di due settimane hanno aperto due attività commerciali, un bar e un salone toelettatura per animali e sembra ci sia interesse per un locale attiguo. Per il bar si tratta di una nuova gestione, la quinta in otto anni.
Con le nuove insegne, piazza Don Bruno Bellini riprende vivacità dopo il trasferimento della boutique Vavassori a Sarnico, e della lavanderia a pochi metri di distanza, sulla provinciale. Il complesso residenziale nato alle spalle del municipio nove anni fa non ha mai visto decollare la sua parte commerciale, anche a causa degli affitti piuttosto alti e della viabilità che non ne facilita l’accesso. I clienti devono infatti posteggiare l’auto nel parcheggio di fronte e attraversare la provinciale molto trafficata, oppure raggiungere il posteggio alle spalle del complesso, facendo però un percorso più lungo e articolato. Con le nuove attività la piazza è più frequentata ora però il rischio è che sia anche troppo rumorosa. La nuova gestione del bar, Zeta Caffè, sembra orientata a puntare su una proposta serale e la musica alta e gli schiamazzi dei frequentatori hanno già sollevato le lamentele dei residenti. “Siamo felici che il bar abbia riaperto – dice Elisabeth Dossi -. E’ un servizio anche per noi ed è bello vedere la gente in piazza, però il locale si trova in un contesto di abitazioni e deve rispettare il diritto legittimo al riposo delle famiglie che ci abitano. Ci auguriamo che i gestori lo capiscano”.

 




Seriate, dopo la rapina alla farmacia un presidio per chiedere più sicurezza

La modalità con cui è stata compiuta l’ultima rapina – lo scorso venerdì, allo scoccare dell’ora di chiusura – ha acceso ulteriormente i riflettori sul problema sicurezza della farmacia comunale 1 di Seriate, in via Paderno. A mettere a segno il colpo è stato infatti un individuo con indosso la maschera di un cattivo dei cartoni animati, Skeletor della saga di He Man, che ha scaricato il contenuto di un estintore in polvere nei locali ed è fuggito con circa 300 euro presi dalla cassa, lasciando nel panico le due addette presenti al momento.

Al quattro episodio criminoso subito quest’anno, le dipendenti hanno denunciato di sentirsi impotenti di fronte alla criminalità, in balia degli eventi senza tutele da parte del Comune, anche per via della cattiva illuminazione dell’area, e senza la vigilanza delle forze dell’ordine. Per testimoniare la propria solidarietà al personale della farmacia (in tutto quattro persone) e chiedere una svolta sul tema della sicurezza il Pd di Seriate ha organizzato lunedì 9 novembre, alle ore 18, un presidio fuori dall’esercizio. «Con quella di venerdì scorso – spiega in una nota – è la quarta volta quest’anno che la farmacia di via Paderno subisce una rapina. Ma a Seriate sono vittime di rapina famiglie e imprese commerciali. L’amministrazione comunale, a guida leghista, che della sicurezza fa una bandiera, non riesce però a attuare una politica che produca risultati concreti. Con questo presidio, al quale hanno aderito altre organizzazioni, associazioni e cittadini, si vuole manifestare solidarietà alle farmaciste, chiedendo all’amministrazione di porre al centro la sicurezza, che non è evidentemente garantita da parole e proclami e neppure da sceriffi in pensione».

Sull’episodio il sindaco Cristian Vezzoli replica: «La Farmacia comunale 1 di via Paderno ha sempre erogato ottimi servizi e realizzato un fatturato in continua crescita. L’amministrazione comunale ha sempre tutelato le sue attività e lavoratrici. Anche adesso che la farmacia è stata messa in vendita, per potere realizzare servizi per la Città con l’incasso, il Comune ha posto la massima attenzione verso le dipendenti, che sono state reintegrate e non è stata aperta nessuna mobilità o fatto alcun licenziamento».

«Purtroppo – prosegue – è difficile prevedere l’arrivo di malintenzionati. La farmacia è sotto il controllo di un sistema di videosorveglianza, dei pattugliamenti degli agenti di Polizia locale, dei Carabinieri e della Polizia. Il problema risiede nella piccola criminalità che non si fa intimorire dalla presenza o meno della luce dei lampioni. Spiace constatare che le farmaciste affidino alla stampa locale le loro riflessioni in tema di sicurezza, su cui non era mai stata fatta alcuna lamentela. Sinora le loro uniche istanze erano per il posto di lavoro garantito. Inoltre quando una farmacia comunale viene rapinata le vittime non sono solo le dipendenti ma l’intera comunità per il danno che subisce per la violazione di propri servizi e strutture».

Quanto all’iniziativa pubblica, «è inutile organizzare un presidio politico», commenta. «Se il Pd di Seriate chiede sicurezza rivolga le sue richieste al premier, che continua a tagliare fondi alla polizia e non ha stanziato alcuna risorsa per la sicurezza e la legalità nelle città. Spiace constatare che il Pd locale non perde occasione per strumentalizzare fatti nel proprio interesse! Così facendo però si esasperano i problemi senza dare alcun reale contributo alla loro soluzione!»




L’Ascom. “Gli imprenditori scommettano di più sugli spazi esterni”

dehor Condividiamo a pieno gli obiettivi e la filosofia del nuovo regolamento: snellimento, burocratizzazione, innovazione, recupero edilizio e aumento dell’attrattività della città. La snellezza e la rapidità andranno a beneficio di tutti gli imprenditori coinvolti: baristi, ristoratori, commercianti in sede fissa e ambulanti. Il Comune quello che doveva fare l’ha fatto. Ora servirebbero tempi più certi e veloci per il sovrintendente, il cui parere, obbligatorio per le aree di pregio, è regolato nei tempi e nelle modalità da leggi nazionali.  Abbiamo apprezzato anche il coinvolgimento dell’Amministrazione in questo passaggio e il prezioso lavoro degli uffici del Comune che hanno prontamente recepito alcune nostre osservazioni. Il nuovo regolamento deve favorire ora nuovi investimenti. Gli operatori devono scommettere ulteriormente sugli spazi aperti e su questo servizio per i cittadini e i turisti. La tendenza è inequivocabile: la gente vuole consumare fuori dal locale, in periodi sempre più lunghi dell’anno. I turisti, soprattutto quelli continentali, amano pranzare e cenare all’aperto, magari in spazi attrezzati, anche in autunno e in inverno. I dehors, oltre a dare riposta alle richieste dei consumatori, rappresentano un’attrattiva per la città e contribuiscono a ridurre il degrado. Lo snodo ora è capire dove è possibile collocarli, e se l’investimento è sostenibile. Dove era possibile farli sono stati realizzati, per cui bisogna pensare di posizionare i dehors anche in posizioni un poco distanti dal locale. L’Amministrazione, da parte sua, è chiamata a favorire gli investimenti degli operatori privati rivedendo l’equilibrio complessivo tra installazioni permanenti e temporanee; nello specifico, dovrà ridurre e disincentivare economicamente i dehors estivi e temporanei, nel rispetto dei posteggi degli ambulanti e delle occupazioni posti in aree dimesse e finalizzate alla rivitalizzazione; e allungare i tempi delle autorizzazioni per favorire il ritorno dell’investimento e un idoneo piano di incentivazione della tassa di occupazione. In tema di tassazione, si possono ipotizzare delle misure a sostegno del commercio come  l’incremento graduale dell’imposta o anche una tassa percentuale sul fatturato, come è previsto negli affitti di spazi privati all’aperto. Il prossimo passo sarà valutare le aliquote da applicare e approfondire costi e incentivi per le installazioni. Temi sui quali siamo disponibili a confrontarci con l’Amministrazione.

* direttore dell’Ascom




Buoni pasto nel mirino, “commissioni alte e ritardi nei pagamenti”

buoni pastoDivampa la polemica sui buoni pasto. Da qualche settimana, serpeggia malumore tra gli esercenti dei pubblici esercizi a causa delle commissioni e dei ritardi nei pagamenti dei buoni pasto. Tra questi c’è anche chi ha deciso o sta decidendo di non accettarli. «L’ultima gara indetta da Consip per i buoni pasto della pubblica amministrazione è stata aggiudicata con sconti fino al 22% sul valore dell’appalto pari a un miliardo di euro. Il risultato è che in circolazione ci saranno buoni pasto che valgono un miliardo di euro, ma saranno pagati solo circa 800 milioni dalla pubblica amministrazione. C’è una differenza di 200 milioni di euro. Chi ce li mette? Gli esercenti che su ogni buono incassato si vedono applicare la commissione necessaria a coprire la differenza. E le società emettitrici lo fanno proponendo servizi aggiuntivi. Oggi questa commissione, comprensiva di aggravi ingiustificati, arriva al 18%. Senza considerare, poi, i costi di gestione fatti di conteggi, fatturazione, spedizione. Gli esercenti non sono più disposti a sacrificare i loro margini, nonostante questo continuano a mettere in campo tutta la loro professionalità senza ripercussioni sulla qualità o sul prezzo» afferma Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo.

L’Ascom invita così gli associati a non sottoscrivere gli accordi supplementari per i servizi integrativi proposti dalle società emettitrici. «E’ vero che lo “sconto medio” della gara Consip 7 si aggira intorno al 4%, ma è altrettanto vero che i convenzionatori delle imprese aggiudicatarie chiedono oltre la sottoscrizione del contratto anche l’accettazione di servizi integrativi, il cui costo fa lievitare il carico per l’esercente al 18% del valore del buono» spiega Fusini.

Secondo Ascom inoltre, che concorda con le indicazioni di Fipe, il mercato dei buoni pasto deve essere fondato su tre principi: integrità del valore del buono lungo tutta la filiera, eliminando ribassi insostenibili coperti con l’imposizione di commissioni e servizi aggiuntivi a carico degli esercenti; corretto uso del buono secondo quanto previsto dalle norme; un POS unico in grado di “leggere” tutti i buoni pasto elettronici di qualunque emettitore per evitare barriere che rischiano di trasformarsi in ulteriori e maggiori costi per esercenti e consumatori.

Perplessità anche per il passaggio al buono pasto elettronico. «Oggi i costi del buono elettronico sono fuori da ogni logica di mercato e sono scaricati interamente sull’esercente: basti dire che per ogni singola transazione si chiede fino a 0,48 euro a cui si aggiungono i costi di installazione del Pos ed il canone di noleggio. Inoltre, rischiamo di dover gestire 4-5 POS, uno per ciascun emettitore. Così non va bene, bisogna riscrivere le regole, oppure salta il sistema» conclude il direttore dell’ Ascom.

 




Corsi slot machine, slitta a fine anno il termine per i gestori

furto-slot20141.jpgÈ stato spostato dal 4 novembre al 31 dicembre 2015 il termine per l’obbligo formativo dei gestori di sale gioco e dei locali dove sono installate le apparecchiature per il gioco d’azzardo lecito.

La decisione è stata presa dalla Giunta Regionale nella seduta dello scorso 30 ottobre.

L’area Sistemi Gestionali dell’Ascom  di Bergamo è a disposizione degli esercizi per l’organizzazione di corsi per assolvere l’obbligo formativo. I corsi hanno una durata di 4 ore e la frequenza deve essere rinnovata ogni due anni. Per i nuovi gestori l’obbligo formativo deve essere assolto entro sei mesi dalla data di installazione delle apparecchiature. Per chi non ottempera all’obbligo è prevista una sanzione dai 1.000 a 5.000 euro.

Per informazioni sui corsi Ascom è necessario contattare la Segreteria Organizzativa ai numeri 035 4120325 oppure mandando una mail all’indirizzo info@ascomqsa.it