Negozi e servizi, contributi per la promozione on line

logo distretto gatePer i negozi e gli esercizi di 31 comuni della Bergamasca la promozione on line è agevolata. Il Distretto dell’Attrattività Gate ha infatti pubblicato un bando che riconosce contributi alle imprese del commercio e del turismo che aderiscono al portale di shopping del distretto (www.distrettogate.com), nel quale gli operatori possono pubblicare offerte e promozioni. Il sistema è dotato anche di una App che avvisa gli utenti delle offerte disponibili nei negozi vicini al punto in cui si trova.

Lo stanziamento è di 20mila euro complessivi. Il contributo è al massimo pari al 50% delle spese ritenute ammissibili, al netto di Iva, effettuate dal 4 aprile 2014 al 31 dicembre 2015. La spesa minima per ciascun operatore è di 50 euro.

La domanda va presentata al Comune di Seriate, capofila del Distretto, entro le ore 12 del 31 dicembre.

Le attività commerciali interessate sono quelle con sede nei comuni che fanno parte del Distretto Gate – Green actractivity territory for Expo, ovvero Seriate, Albano Sant’Alessandro, Albino, Alzano Lombardo, Bagnatica, Bolgare, Brusaporto, Carobbio degli Angeli, Cenate Sopra, Cenate Sotto, Cene, Chiuduno, Colzate, Costa di Mezzate, Fiorano al Serio, Gazzaniga, Gorlago, Gorle, Montello, Nembro, Orio al Serio, Pedrengo, Pradalunga, Ranica, San Paolo d’Argon, Scanzorosciate, Trescore Balneario, Torre Boldone, Torre de’ Roveri, Vertova, Villa di Serio.

Il bando




Il commento / Fusini: “Sarà una fase breve. Poi via libera a un presidente imprenditore”

Alessandro Riva è stato uno straordinario interprete di questa lunga prima fase del distretto Bergamo Centro, ricco di successi e di soddisfazioni. Ragioni personali impediscono il proseguo del suo incarico.  Oggi le due Associazioni dei commercianti assumono pro tempore la guida del distretto per chiudere i progetti in corso, allargare la partecipazione ai borghi e creare nuova collaborazione dei commercianti della città. Sarà una fase breve, che durerà il tempo necessario per preparare il passaggio verso il futuro presidente, che resterà un imprenditore. A lui toccherà il compito di aprire una fase nuova del distretto, che auspichiamo assumerà sempre maggiore importanza.

  • direttore dell’Ascom



Bergamo Centro, Ghidotti (Ascom) presidente pro tempore del distretto

Novità per il Distretto del Commercio di Bergamo. Ieri il Consiglio direttivo del Duc ha avviato in Regione l’iter per poter includere dentro il suo perimetro anche i borghi cittadini: Città alta, Borgo Santa Caterina e Borgo Palazzo.

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da sinistra: Roberto Ghidotti, Alessandro Riva e Filippo Caselli

A questa apertura si accompagna una seconda novità: il passaggio di presidenza da Alessandro Riva a Roberto Ghidotti, funzionario Ascom, delegato per i distretti dell’Associazione e dal 2011 presidente del Distretto del commercio di Treviglio. Ghidotti è affiancato da un nuovo amministratore delegato Filippo Caselli, vicedirettore di Confesercenti Bergamo.

«Abbiamo iniziato l’iter per l’allargamento del perimetro del distretto. Nei mesi scorsi è stato creato un tavolo di lavoro con i borghi e oggi chiediamo alla Regione la possibilità di ampliare i confini. Nel distretto di Bergamo confluiranno Santa Caterina, Borgo Palazzo e Città alta – ha spiegato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo durante la conferenza stampa svoltasi questa mattina a Palazzo Frizzoni -. Ringrazio Riva per il lavoro svolto in questi anni. Si apre ora una fase di transizione che culminerà con la nomina di un nuovo direttivo a febbraio 2016».

Le dimissioni di Alessandro Riva sono state discusse nel Consiglio direttivo di ieri, dove è stata presa la decisione di affidare le cariche di presidente e amministratore delegato, per un periodo transitorio, a Ghidotti di Ascom e Caselli di Confesercenti.

«Abbiamo iniziato a lavorare sulla città circa 20 anni fa, il cammino è stato lungo ma i risultati sono buoni – ha detto Alessandro Riva -. Si apre per il distretto un nuovo scenario e una nuova modalità di costruire. Lascio l’incarico per motivi personali e ora voglio fare quello che più mi piace: il padre e il commerciante. Ringrazio per il lavoro svolto l’amministrazione e ogni singolo commerciante».

A Riva i ringraziamenti anche dai rappresentati di Ascom e Confesercenti.

«Grazie al lavoro svolto da Riva ora possiamo ridisegnare il distretto. La mia presidenza sarà una fase transitoria che darà entro i primi mesi del 2016 la nuova governance del distretto con l’elezione di un presidente scelto tra i commercianti – afferma Roberto Ghidotti, presidente neo eletto –. In questo mandato transitorio, le associazioni di categoria sono chiamate ad essere strumento dell’evoluzione del distretto stesso che deve trasformarsi da luogo degli eventi a luogo in cui si discutono le politiche commerciali. All’interno del distretto è necessario una maggior rappresentatività del commerciati, così da poter proporre, discutere e stimolare l’amministrazione comunale sui temi che toccano tutto il mondo del terziario: dalla viabilità all’urbanistica, alle nuove dinamiche dei consumi fino all’utilizzo dei bandi regionali e europei. Il distretto deve essere un strumento utile ai commercianti. Già dalle prossime settimane cercheremo di coinvolgere il maggior numero di imprenditori del terziario del centro città e dei degli altri borghi».

«Riva è andato bel oltre il mandato affidatogli e si mostrato molto generoso nei confronti della città – ha sottolineato Filippo Caselli, neo amministratore delegato del distretto –. Ascom e Confesercenti lavoreranno insieme per il distretto secondo uno spirito di servizio nei confronti della società. È un’unione anomala ma che è la peculiarità delle relazioni associative di Bergamo. Il primo appuntamento riguarderà le iniziative di Natale, ma lavoreremo anche per ampliare il distretto verso altre categorie come gli artigiani e i proprietari di immobili. Il distretto diventerà il luogo di confronto con l’amministrazione comunale per tutte le azioni che hanno a che fare con le attività commerciali».

Dalla Regione la risposta sull’ampliamento del perimetro dovrebbe arrivare entro un paio di mesi.




Festa di Borgo Palazzo, «pronti per il bis a dicembre»

Dopo il pieno di visitatori ottenuto con la settima edizione – andata in scena ieri, domenica 27 settembre -, la Festa di Borgo Palazzo pensa ad un bis invernale.

Se l’idea di trascorrere una giornata passeggiando lungo una strada solitamente invasa dalle auto, facendosi catturare dalle attrazioni, dagli spettacoli, dalle soste golose è piaciuta così tanto ai bergamaschi (le stime parlano di 25mila presenze) perché non replicare si stanno dicendo infatti i componenti dell’Associazione Le Botteghe di Borgo Palazzo, promotrice dell’evento. «Stiamo pensando di organizzare una manifestazione la prima domenica di dicembre – annuncia il presidente Roberto Marchesi -, una sorta di inaugurazione del periodo dello shopping natalizio. Sarà naturalmente centrata sulle tematiche delle festività, ma conserverà le caratteristiche dell’iniziativa che abbiamo appena concluso, con la  pedonalizzazione dell’area e la possibilità di vivere in tutta tranquillità la città. Credo sia proprio questo il motivo del successo della proposta. Per un giorno i bergamaschi hanno potuto trovare tante attività sotto casa e riscoprire il piacere di passeggiare, chiacchierare, fare incontri e far divertire i propri bambini in tutta sicurezza. Solitamente Borgo Palazzo non è così, ma è importante mostrare cosa può offrire in termini di commercio e socialità».

C’è da dire che le iniziative non sono mancate, per tutti i gusti e tutte le età.

La Festa del Borgo si è sviluppata lungo un chilometro e mezzo, con palchi per gli spettacoli, attrazioni per i più piccoli, street art, discipline sportive, negozi aperti e punti ristoro.

La novità era rappresentata dall’ArtiLab, un laboratorio creativo di 90 mq realizzato in collaborazione con i Giovani di Confartigianato Bergamo dove i bambini si sono potuti cimentare con la pasticceria, la modellazione dell’argilla, la creazione di gioielli e le stampanti 3D. Una presenza che aveva anche il compito di accendere i riflettori sul saper fare artigiano e sul ruolo che attività capaci di unire tradizione ed innovazione possono avere nel rilancio dei centri storici.

A lasciare tutti con il naso all’insù è stata invece l’inedita scalata del campanile della chiesa di Sant’Anna, da parte dello scalatore Paolo Bugada.




Formazione, dall’Ascom 138 idee per guardare avanti. C’è anche l’incontro con il “codista”

Ascom Formazione - presentazione calendario 2015-16Sono tutti puntati verso l’innovazione i 138 corsi messi in agenda da Ascom Formazione per l’anno 2015-2016 e presentati questa mattina alla sede di Osio Sotto.

Tra le novità ci sono il lancio di una professione innovativa, il retail manager con la coach style Carla Gozzi, e un’idea “salva crisi” curiosa che ha avuto molto successo, quella di Giovanni Cafaro, l’uomo che ha reso un lavoro fare la fila agli sportelli.  Uno spunto di come un problema, come l’assenza di lavoro, può trasformarsi in un’opportunità e al tempo stesso l’occasione per riflettere come nella vita c’è un momento in cui si può fare altro.

Il calendario propone tendenze e idee che stimolano gli imprenditori del terziario ad aprirsi verso nuovi orizzonti per stare al passo con l’evoluzione dei consumi e degli stili di vita: nuove professioni da apprendere, lingue straniere da imparare e attenzioni diverse da avere per accogliere e soddisfare il turista e il cliente.

Lo scopo della scuola dell’associazione commercianti è dare agli imprenditori bergamaschi tutti gli strumenti per innovare la propria azienda. Per il settore dell’evoluzione professionale e aziendale il calendario 51 corsi,  suddivisi in 5 sezioni: gestione e sviluppo, hobby, informatica e web, lingue straniere e formazione esperienziale. Numerosi sono realizzati con il contributo della Camera di Commercio di Bergamo, in collaborazione con la sua Azienda Speciale, Bergamo Sviluppo. I titolari, soci, coadiuvanti, dipendenti di imprese che hanno sede legale in provincia di Bergamo possono, quindi, se in regola con quanto previsto dal bando, e nei limiti dei fondi disponibili, accedere ai corsi beneficiando di un contributo camerale sotto forma di voucher.

Ma veniamo alle proposte. Nel campo delle lingue straniere oltre all’inglese quest’anno vengono approfonditi il cinese e l’arabo; a quest’ultimo, che lo scorso anno ha avuto molto successo, sono dedicati due corsi, uno base e uno più avanzato per imparare a parlare di cibo, lavoro, studi e tempo libero. Nel momento del boom del turismo, non poteva mancare un corso sul turismo accessibile: rivolto agli albergatori e a tutti coloro che operano in questo settore, approfondisce le tecniche di approccio, accoglienza e gestione del soggiorno di un target con numeri sempre più importanti e che traccia il futuro del settore.

Tra i titoli più accattivanti e innovativi spiccano i corsi esperenziali Mistery Client, Scrum, Aperitime, Cacciatrophy e il Percorso al buio (all’Istituto dei Ciechi di Milano), che mettono in gioco, con modalità diverse dalle tradizionali, la capacità di fare squadra dei dipendenti. La sezione dedicata alla gestione e sviluppo, infine, spazia dalle tecniche di vendita alla gestione economica di un’attività, dalla psicologia alla dizione, dal recupero crediti al rapporto con i collaboratori.

Ancora più numerose le proposte per i ristoratori e gli addetti del settore food:  87 corsi ripartiti nelle sezioni cucina per professione, bar & wine, lievitati, convivium, pasticceria  e cucina per passione. Anche quest’anno saliranno in cattedra chef e stellati, tra questi Gennaro Esposito, Mauro Uliassi, Riccardo Camanini,  Paolo Lopriore ed Enrico Cerea.

Così come per l’area business, anche in questa i corsi più innovativi condurranno per mano gli imprenditori nello sperimentare nuove proposte – come  lo street food, i piatti vegani – e nuove professioni come l’idrosommelier, l’esperto della carta delle acque. Nella sezione del beverage è in programma lo stile americano al bar e si impongono i distillati polinesiani.

Per gli aspiranti pasticceri uno dei corsi è sulle sweet table, le tavole allestite esclusivamente da dolci: caramelle, confetti, torte, pasticcini. Ritornano le lezioni, sempre molto richieste, sulla professione del pizzaiolo e sull’uso delle farine e il tradizione appuntamento con il Convivium che ques’anno proporrà due lezioni-pranzo di alta ristorazione, Ai tre Cristi dallo chef Paolo Lopriore  a Milano e all’Enoteca Pinchiorri di Firenze.

Non mancano neppure quest’anno i corsi per appassionati con tante proposte stuzzicanti: dal corso imparare a cucinare ai piatti gluten free, dalle zuppe alla cena in 10 minuti fino alla realizzazione per San Valentino di una cena afrodisiaca.

A fine novembre, dal 28 al 30, infine l’Accademia del Gusto si trasferirà in Fiera a Gourmarte con l’intervento di noti volti televisivi, tra cui Mirko Ronzoni, che è in Accademia da cinque anni e vi ritorna quest’anno da vincitore della seconda edizione di Hell’s Kitchen Italia.

«Da sempre la formazione ha contraddistinto l’operato della nostra Associazione – ha detto il presidente Ascom Paolo Malvestiti -. Abbiamo sempre creduto fortemente che per competere un imprenditore debba avere basi solide ed essere sempre aggiornato sulle novità che il mercato propone, imparando dalle eccellenze presenti sul territorio locale e nazionale. Un elemento caratterizzante della nostra area formazione è quello di infondere “cultura manageriale” ai nostri associati attraverso strumenti e metodi nuovi che arrivano anche a sottoporre ad un’analisi accurata le attività imprenditoriali che hanno il coraggio di mettersi in discussione per crescere».

«La crisi ha picchiato e sta picchiando ancora molto duramente gli imprenditori. La formazione che proponiamo è una cultura dell’innovazione, intesa come la capacità di fare in modo migliore e diverso quello che si sta facendo. Chi fa formazione vuole portare innovazione alla propria attività», ha spiegato il direttore Oscar Fusini. «Abbiamo puntato su corsi diretti a qualificare le relazioni in azienda, la progettazione e la pianificazione di nuove idee, lo sviluppo della forza vendita attraverso gli strumenti social  – ha illustrato Daniela Nezosi, responsabile di Ascom Formazione -. Lo sforzo è stato di lavorare sui processi aziendali per rinnovarli».

Per il calendario dei corsi:  www.ascomformazione.it




Una legge contro lo spreco alimentare. La chiedono bar e ristoranti

Una legge ad hoc per bar e ristoranti contro lo spreco alimentare. Lo ha chiesto la Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi in occasione della recente audizione alla Camera dei Deputati in rappresentanza di più di 300.000 imprese nel settore della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo.

«Le proposte di legge in esame, pur richiamando nelle loro presentazioni il settore dei pubblici esercizi, appaiono essenzialmente rivolte ai settori della produzione e distribuzione di alimenti e si riferiscono essenzialmente a generi confezionati – dichiara il direttore generale della Fipe Marcello Fiore -. La peculiarità del settore che la Fipe rappresenta è costituita dal fatto che, a differenza di ciò che accade nelle famiglie in cui è uso consumare cibi avanzati dai pasti precedenti, al consumatore devono essere costantemente presentati prodotti fragranti e al meglio dell’appeal visivo e delle condizioni organolettiche. Tutto ciò comporta nella ristorazione l’obbligo per gli imprenditori di scartare enormi quantità di prodotto non consumato. Ignorare gli esercizi pubblici e privilegiare esclusivamente i prodotti confezionati significa perdere 1/3 dei consumi di alimenti e ingenti quantità di prodotti pronti soprattutto per il consumo immediato e disponibili ad essere correttamente riutilizzati».

L’appello della Federazione al Parlamento si traduce nella richiesta di inserire emendamenti specifici a beneficio di esercenti e ristoratori; in particolare in riferimento alla proposta di legge n. 3057 per la limitazione degli sprechi, l’uso consapevole delle risorse e la sostenibilità ambientale. «I consumi fuoricasa costituiscono ad oggi il 34% dei consumi alimentari, per un valore di 20 miliardi di acquisti di alimenti – prosegue Fiore -. Questo significa che un terzo dei consumi alimentari avviene proprio nei pubblici esercizi e, in parallelo, si deve ritenere che una percentuale di alimenti quantomeno identica, se non superiore, venga sprecata. Manca una normativa specifica in grado di facilitare il lavoro degli esercenti nella gestione del cibo invenduto. Alimenti freschi, non confezionati e deperibili che, pur essendo ancora in buono stato e fruibili non sono più adatti ad essere serviti alla clientela e che potrebbero invece essere facilmente destinati ad associazioni del terzo settore, enti caritatevoli, mense». Senza dimenticare il settore della ristorazione scolastica che presenta numeri (e dati di spreco) ancora più consistenti: «Il tetto dello spreco è proprio rappresentato dalle mense scolastiche – evidenzia il direttore generale -, dove si registrano “avanzi” anche superiori al 50% del cibo servito».

Alla luce di questi dati allarmanti la Fipe ha presentato al Parlamento alcune considerazioni su come sia opportuno intervenire in maniera congiunta, facilitando il lavoro degli esercenti e regolamentandone le azioni a livello normativo: già oggi infatti molti esercizi (in particolare nella ristorazione pubblica e collettiva, del catering, del banqueting, della pasticceria) consegnano giornalmente alcuni chilogrammi di cibo invenduto ad istituzioni benefiche anziché avviarlo alla distruzione.

Pertanto al fine di non disperdere l’apporto di piccole e medie imprese (o di unità locali di grandi imprese) la Fipe richiede nello specifico di tenere conto, nelle proposte di legge in itinere, le peculiarità che contraddistinguono il lavoro dei pubblici esercizi: alto numero e capillarità delle unità locali; vicinanza ai luoghi di utilizzo; disponibilità di prodotti già elaborati e pronti per il consumo immediato; presenza di prodotti prevalentemente allo stato sfuso o preincartato; fornitura giornaliera di piccole quantità per unità locale; grandi imprese con migliaia di addetti, ma strutturate in piccole unità locali con poche decine di dipendenti. Un approccio che in concreto si traduce nel regolamentare, nel rispetto delle normative di igiene e sicurezza, la cessione di prodotti di immediato utilizzo allo stato sfuso, insieme a semplificazioni di natura fiscale.




«La festa? È ciò che Borgo Palazzo potrebbe diventare»

Il giovane direttivo dell’Associazione Botteghe di Borgo Palazzo non si è risparmiato per offrire un programma speciale alla Festa del Borgo, con uno spiegamento di attrazioni, spettacoli ed iniziative che – assicurano – si è visto rare volte a Bergamo.

L’appuntamento, giunto alla settima edizione, è domenica 27 settembre dalle 10 alle 20, quando il chilometro e mezzo di strada che va dal cavalcavia al centro sarà chiuso al traffico delle auto e animato da musica ed eventi (con ben 5 palchi, oltre a spettacoli di magia e street performace), giochi per bambini (dai mega gonfiabili al cinema 4D, ai laboratori), sport (in 8 aree dove di succedono dimostrazioni di ogni disciplina), cibo e shopping (con oltre 200 negozi aperti e 60 street point dedicati al food).

La giornata non vuole però essere solo una bella festa e vola persino più alto dell’obiettivo di rilanciare l’attrattività dello storico quartiere, ricordando ai visitatori il valore dei negozi di vicinato e l’importanza di vivere la città. «La manifestazione è una specie di anteprima di ciò che potrebbe essere Borgo Palazzo tra cinque anni – afferma il presidente delle Botteghe Roberto Marchesi –, una via animata e piena di iniziative, capaci di coniugare la tradizione con il futuro. Non è un caso che la novità principale di quest’anno sia l’ArtiLab, un laboratorio creativo di 90 mq all’aperto realizzato in collaborazione con i Giovani di Confartigianato Bergamo dove trovano spazio le nuove frontiere del saper fare artigiano, dalle stampanti 3D, con le quali i bambini potranno veder realizzati piccoli giocattoli, al design, alle soluzioni per un’edilizia innovativa e sostenibile. Sono queste le attività che potrebbero dare nuova linfa al borgo, non una rivisitazione nostalgica delle vecchie botteghe ma nuove realtà che non dimenticando lo “spirito di quartiere” guardano avanti».

Le stesse piazzette che per la festa saranno invase da iniziative potrebbero diventare stabili punti di aggregazione. «Un’idea è che la piazzetta Rossa possa ospitare nel corso dell’anno un campo da volley o da calcetto – dice Marchesi -, ma qualcosa si ludico o culturale si può pensare anche per altri spazi, per fare in modo che l’area sia sempre viva e a misura d’uomo».

Idee che non sono solo una provocazione. «Con l’ampliamento del Distretto del commercio è un ragionamento può essere messo sul tavolo – spiega il presidente – in accordo con i piani complessivi per la città. Si possono infatti avanzare progetti e ottenere finanziamenti per agevolare gli affitti, ad esempio, e programmare iniziative».

E la festa rappresenta il trailer di tutto questo.




Benzinai, meno aperture festive. Ma garantiti i turni per gpl e metano

benzinaiAlleggeriscono gli obblighi e introducono maggiore flessibilità gli indirizzi generali ai Comuni sui gli orari e i turni di apertura degli impianti di distribuzione carburanti fissati dalla Regione. La Giunta della Lombardia ha infatti approvato la delibera che modifica le norme in tema di obbligo di chiusura, turni e servizio notturno.

Queste le principali novità

  • OBBLIGO DI CHIUSURA

È annullato l’obbligo di chiusura nel giorno feriale successivo al servizio effettuato la domenica o nei giorni festivi infrasettimanali. Nelle domeniche e nei giorni festivi infrasettimanali dovrà essere garantito il rifornimento di carburante attraverso specifico turno da un sedicesimo degli impianti nel territorio provinciale (attualmente i turni sono otto), ad eccezione delle settimane di agosto, durante le quali deve essere garantito il rifornimento di carburante con turno da parte di un ottavo degli impianti esistenti e funzionanti nel territorio provinciale.

  • TURNI

Regione Lombardia verificherà la disponibilità nella copertura dei turni tra gli impianti eroganti di gas petrolio liquefatto e di metano per favorire la reperibilità di tali carburanti per l’utenza.

  • COMUNI

Sarà data facoltà ai Comuni di promuovere intese, anche intercomunali, con le Organizzazioni sindacali dei gestori maggiormente rappresentative, per concordare turni di servizio in deroga a quelli di cui alle presenti disposizioni purché garantiscano un’offerta adeguata e livelli di servizio adatti all’utenza.

  • SERVIZIO NOTTURNO

Il servizio notturno, svolto dalle ore 22 fino alle ore 7, non necessita più di autorizzazione. Il gestore dell’impianto di distribuzione carburanti che intende svolgere il servizio notturno effettua ora una comunicazione al Comune competente.

Il commento dell’assessore al Commercio Mauro Parolini

«Semplificazione, sburocratizzazione e flessibilità sono i principi che hanno ispirato e guidato questo aggiornamento e che ci permettono di consegnare a Comuni e operatori un quadro normativo rinnovato, che snellisce gli adempimenti e le procedure di pianificazione delle aperture e chiusure domenicali e festive, tenendo anche conto delle mutate condizioni di mercato e dell’interesse dei consumatori», è il commento di Mauro Parolini, assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia. «La modifica è nata da un proficuo ed attento confronto con le parti sociali e accoglie le richieste del comparto – ha ricordato -, formulate in sede di Consulta Regionale Carburanti, con l’obiettivo di incrementare l’efficienza del mercato e il corretto ed uniforme funzionamento della rete distributiva». «Abbiamo inoltre cercato di garantire la fornitura di gpl e di metano, che per numero di impianti fa già della Lombardia un’eccellenza nel panorama nazionale ed europeo, ma su cui Regione, anche alla luce della conformazione del nostro territorio che lo rende particolarmente vulnerabile agli inquinanti atmosferici e delle procedure di infrazione europee, sta continuando ad investire risorse e policy per migliorare la qualità dell’aria e il servizio rivolto ai consumatori».

 




Negozi storici, a Bergamo quattro nuovi riconoscimenti

L’elenco dei negozi storici bergamaschi si arricchisce di quattro nuove insegne, riconosciute dal terzo provvedimento varato quest’anno dalla Regione Lombardia (decreto n. 7405 del 15 settembre 2015, pubblicato sul Burl Serie Ordinaria n. 39 del 21 settembre 2015).

Tutte e quattro hanno ottenuto la qualifica di “storica attività” per la quale sono richiesti almeno 50 anni di attività, anche non continuativa, la conservazione della medesima merceologia ed insegna e possibilmente la conservazione della stessa gestione nonché sede fisica.

ottica skandia - old - ritSi tratta del negozio di fotografia e ottica Skandia di via Borgo Palazzo 102 a Bergamo, attività fondata nel 1957 da Nicola Viscardi, che nel nome ha voluto rendere omaggio alla Svezia dove aveva vissuto e scoperto il mondo della fotografia. Del negozio di abbigliamento e accessori Rota Rosanna di Calusco d’Adda, aperto nel 1931, delle Confezioni Gregis di Osvaldo Gimondi di Sedrina (1954) e delle Confezioni Castelli di Zanica, fondate nel 1955 e da due generazioni specializzate nella vendita di pellicce, pelli e montoni.

Con queste nuove entrate salgono a 98 gli esercizi che in Bergamasca hanno ottenuto il riconoscimento regionale. In Lombardia i “nuovi” negozi storici approvati sono 42 e vanno ad aggiungersi ai 75 già riconosciuti nel corso di quest’anno, per un totale di 117. Ad oggi il Registro regionale dei luoghi storici del commercio in Lombardia comprende 1.341 aziende con più di 50 anni di attività documentata.

Il marchio vuole tutelare il patrimonio di tradizione rappresentato dalle attività commerciali più longeve e il loro valore storico e culturale all’interno delle comunità ed è affiancato da finanziamenti e agevolazioni specifiche da parte della Regione.

Proprio oggi si apre il bando “Innovare la tradizione” che mette a disposizione delle aziende iscritte nell’apposito registro un milione di euro per interventi nell’ambito dell’innovazione, della riconversione, dello sviluppo di impresa, del ricambio generazionale, trasmissione di impresa, rilancio occupazionale. Le domande di finanziamento possono essere presentate solo on line attraverso la piattaforma www.siage.regione.lombardia.it, a partire dalle ore 12 e fino alle ore 12 del 15 ottobre 2015, salvo esaurimento risorse. I contributi sono a fondo perduto e coprono il 70% dell’investimento fino ad un massimo di 20mila euro. La spesa minima è di 8mila euro.




Gli autosalonisti bergamaschi: “Ecco come rilanciare il mercato dell’auto”

Loreno Epis
Loreno Epis

Il mercato dell’auto continua ad essere alla testa della ripresa economica, anche se lo sprint delle vendite ha un po’ rallentato. Il mese di agosto si è chiuso con 59.203 immatricolazioni di auto nuove, segnando un +10,7% rispetto allo stesso mese del 2014. Per il comparto, che conta ad oggi 900mila addetti e produce l’11% del Pil nazionale, la crescita è tiepida e, pur facendo presagire un 2016 positivo, non risolve il problema importante che penalizza il mercato: l’elevata tassazione. Si è parlato di questo ieri sera all’Ascom, in via Borgo Palazzo, nel corso di un incontro promosso dal Gruppo Autosalonisti a cui hanno partecipato diversi autosalonisti della città e della provincia. Il presidente del Gruppo, Loreno Epis, neo eletto nel consiglio nazionale di Federmotorizzazione – Confcommercio, ha illustrato gli ultimi dati relativi al mercato delle auto, le prospettive del settore automotive e le nuove proposte in materia fiscale avanzate da Federauto e Federmotorizzazione. “I numeri della crisi sono pesanti – afferma -. Negli ultimi dieci anni il mercato delle vetture si è dimezzato, così pure, dal 2007 ad oggi, il numero di imprenditori. Il fatturato è diminuito del 40% e gli occupati sono scesi del 24%. Rispetto al 2014, che è stato un anno di lacrime e sangue, va un po’meglio. Il mese di agosto ha registrato un aumento delle vendite quando di norma le vendite in questo mese sono pressoché ferme. Un dato senz’altro favorito dalle promozioni delle case automobilistiche che si sono rivelate molto incisive, e dall’obbligo di targare vetture euro 5 entro la fine di agosto”.

Si può parlare di ripresa?

“Quella che vediamo è più che altro un’inversione di tendenza, l’economia sta riprendendo, la fiducia delle famiglie e il credito sono aumentati e questo sta facendo ripartire gli acquisti delle auto. In base alle previsioni l’anno dovrebbe chiudersi con 1,5/1,6 milioni di autovetture immatricolate”.

Cosa aiuterebbe il settore?

“Una politica fiscale che riduca le tasse sull’acquisto dell’auto sia per le famiglie che per le aziende. Federauto, lo scorso luglio, ha presentato al Senato delle proposte fiscali precise in merito che aiuterebbero il mercato delle auto nuove e, a ricaduta, anche quello dell’usato. Si chiede l’aliquota agevolata per tre anni in modo da incentivare il rinnovo del parco auto con anzianità superiore ai 10 anni e il credito o deduzione di imposta per sostenere la domanda di vetture delle partite Iva. Inoltre si propone di rivedere la fiscalità per le auto aziendali, di eliminare il superbollo, di premiare chi inquina meno con vetture più efficienti e di adottare provvedimenti che rendano più equo il rapporto tra i costruttori e le piccole e medie imprese. Il 23 ottobre ci sarà un incontro a Milano per illustrare alle autorità queste proposte. Speriamo che vengano ascoltate”.

Come sta andando il mercato dell’usato?

“I forti sconti praticati da alcuni marchi sul nuovo hanno dirottato molti acquirenti dall’usato. Stiamo andando avanti con i numeri dello scorso anno, siamo comunque contenti: l’usato ha sempre il suo appeal: per ogni auto nuova venduta se ne vendono tre usate. Il problema è che è un mercato iniquo. Il 60% delle auto usate sul territorio nazionale è venduto tra soggetti privati. La concorrenza è impari perché il privato non ha costi di gestione, non ha obblighi di garanzia né responsabilità di conformità rispetto alle vendite e non ha la nostra stessa tassazione. E’ un problema che stiamo affrontando in Federmotorizzazione: chiediamo che il Legislatore intervenga per garantire una corretta concorrenza e un mercato equo”.

“Qual è la sfida dei prossimi anni per gli autosalonisti bergamaschi?

“Senza dubbio la vendita on line. La metà delle vendite di vetture usate viene dai contatti web. Il canale digitale oggi non è una scelta ma un passaggio obbligato. Aprire un sito web per una concessionaria equivale ad avere una nuova sede ma aperta 24 ore su 24 e visibile in tutto il mondo”.