Auto, «ripresa lenta e ancora su valori bassi»

Il mercato italiano dell’auto continua a crescere a doppia cifra: a luglio le immatricolazioni – secondo i dati del Ministero dei Trasporti – sono state 131.489, il 14,54% in più rispetto allo stesso mese del 2014.

Nei primi sette mesi dell’anno le consegne sono state 1.005.409, il 15,19% in più dell’ analogo periodo dell’anno scorso.

Sempre a luglio sono stati registrati 406.614 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +11,59% rispetto al luglio 2014, durante il quale ne furono registrati 364.390.

Il volume globale delle vendite (538.103 autovetture) ha dunque interessato per il 24,44% auto nuove e per il 75,56% auto usate. Nel periodo gennaio-luglio 2015 sono stati registrati 2.690.806 trasferimenti di proprietà, con una variazione di +8,73% rispetto a gennaio-luglio 2014, durante il quale ne furono registrati 2.474.716.

«Il canale privati, in crescita del 20%, conferma l’efficacia delle fortissime azioni promozionali dei mesi scorsi – fa notare l’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere che hanno consentito la costituzione di un robusto portafoglio contratti, andato ora in evasione. Continua il ridimensionamento del canale noleggio (modesto +5,2% in luglio), in particolare a causa del breve termine (-10,4%), dopo il forte incremento del parco dei primi mesi dell’anno ed in attesa di un nuovo impulso stagionale prevedibile con l’avvicinarsi del Giubileo. Il lungo termine, invece, segna un +9,5%, mentre resta stagnante il livello delle vendite a società (+2,9%)».

«Siamo di fronte – afferma il presidente Massimo Nordio –  ad una ripresa lenta e su valori ancora molto bassi per il potenziale del mercato italiano, con una sostituzione tuttora ritardata del parco anziano, vero nodo da sciogliere per una crescita concreta».

«I recenti dati Istat sull’andamento del Pil nel 1° trimestre – prosegue Nordio – hanno confermato, come sottolineiamo da tempo, la centralità e la capacità trainante del settore auto per la crescita del Paese”. L’Istat, infatti, ha evidenziato un incremento del Pil italiano dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, un ritorno, quindi, alla crescita dopo la stabilità registrata a fine 2014. La ripresa, ancora fragile, come osservato dai principali Istituti economici, è stata sostenuta nel 1° trimestre da alcuni fattori contingenti, tra i quali l’andamento del settore automotive, grazie al favorevole trend degli investimenti».

«La dimostrata centralità dell’auto nell’economia del Paese e la necessità di accelerare la sostituzione del parco anziano per risolvere problemi di sicurezza, costo sociale e ambiente, sono i temi che il decisore Pubblico dovrà affrontare in preparazione della Legge di Stabilità, con un piano di vera attenzione alle possibilità di spesa delle famiglie e alla gestione dei costi da parte delle aziende, con pacchetti di riduzione del carico fiscale mirati ed efficaci» conclude il presidente.

In mancanza di interventi strutturali, il mercato auto a fine 2015 esprimerà un livello di immatricolazioni, come stimato da Unrae nei giorni scorsi, da 1.535.000 unità, in crescita del 12,8% e, complice l’esigenza imprescindibile di rinnovo del parco circolante, il 2016 dovrebbe, infine, raggiungere le 1.640.000 vetture immatricolate, in aumento del 6,9%.

«L’anno in corso potrebbe chiudersi a 1.500.000 pezzi. Lo stesso volume consuntivato nel 1980 – è la considerazione di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto -. Si può gioire del fatto che siamo tornati indietro di 35 anni?A nostro avviso no».

Federauto ad ogni modo ritiene positiva la conferma della crescita a doppia cifra anche per il primo mese del II semestre. Segno che probabilmente i volumi del 2014 erano, nonostante la crisi feroce, “incomprimibili”. «Dopo un trend negativo di diversi anni, è legittimo porsi delle domande su quelli che potranno essere gli sviluppi – evidenzia Pavan Bernacchi -. La nostra opinione è che un paio di anni fa abbiamo toccato il fondo del barile e che assisteremo a dei numeri in aumento. E auspichiamo che la crescita, anche se lenta, sarà costante. Per continuare su questa strada timidamente positiva occorre che per l’economia italiana si apra a una fase di vera ripresa che spinga i consumi interni. E che il grande assente, ossia il Governo, a cui non finiremo di rimproverare la latitanza nei confronti del nostro settore, si decida a mettere mano alla fiscalità sull’auto riservandole uno spazio negli annunciati propositi di riforma del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Per i fatturati che esprimiamo, per le tasse che paghiamo e per gli occupati della filiera, l’automotive se lo merita».




Terziario, torna la voglia di investire

Piccoli segnali di ripresa nel terziario bergamasco. Fogalco, la Cooperativa di garanzia dell’Ascom di Bergamo, segnala nel primo semestre del 2015 un incremento degli finanziamenti erogati del 27% rispetto allo scorso anno. Al 31 giugno 2015 la cooperativa di garanzia dell’Ascom ha garantito 8 milioni e 200mila euro. «Notiamo un timido risveglio nel mercato e nella voglia di investire dei nostri imprenditori – afferma Riccardo Martinelli, presidente di Fogalco -. Il dato di questo primo semestre evidenzia progetti nuovi che riguardano anche ristrutturazione, soprattutto nel settore dei servizi».

Il presidente della Fogalco, Riccardo Martinelli
Il presidente della Fogalco, Riccardo Martinelli

I finanziamenti erogati sono andati a sostenere in egual misura sia progetti di investimenti che di sostegno alla liquidità. «Anche questa è una novità – spiega Martinelli – perché fino allo scorso anno la richiesta di credito serviva a sostenere in gran parte la liquidità di aziende in difficoltà, oggi invece c’è anche una buona fetta di imprenditori che investe e ristruttura».

La richiesta di finanziamenti giunge in particolare dai servizi, seguiti dal settore alimentare e non alimentare, in particolare abbigliamento; mentre per quanto riguarda l’ospitalità i più “vivaci” in questo momento sono gli imprenditori del settore ristorazione e alberghiero.

«Nel rapporto con i nostri imprenditori intravediamo un desiderio di innovare, di cambiare per poter offrire qualcosa di diverso e innovativo per attirare la clientela – continua Martinelli -. Anche per investimenti a breve termine, come si deduce dalle richieste di garanzia sui conti correnti e sugli anticipi di fatture, segno di un mercato in movimento».

Il risultato positivo di questo primo semestre è dovuto soprattutto all’impegno di Fogalco sul territorio. «È un duplice impegno – rileva il presidente -. Da un lato nel rapporto con i clienti, che andiamo a trovare a casa loro, grazie anche alla presenza in provincia delle dieci delegazioni Ascom. La vicinanza premia, sia noi come struttura che loro. Dall’altro lato è legato ai rapporti che negli anni si sono costruiti con gli istituti di credito, a quali noi presentiamo l’azienda sotto più aspetti non solo dal punto di vista dei numeri. Agli istituti di credito presentiamo un’azienda nella sua totalità, con la sua storia, la sua tradizione, la sua professionalità e la sua capacità, il suo progetto imprenditoriale e la sua lungimiranza. Questo devo dire che è un elemento premiante. E la fiducia che il sistema bancario ha nei nostri confronti aiuta l’imprenditore. Il gradimento bancario è dato anche dalla garanzia elettiva di che Asconfidi Lombardia, partner di Fogalco, emette a favore dell’imprenditore».

L’attenzione all’imprenditore fa parte della mission di Fogalco, che a partire da settembre aprirà uno sportello dedicato alla consulenza finanziaria e creditizia. «In questo modo l’imprenditore potrà avere un punto di riferimento sicuro e una consulenza adeguata che possa ottimizzare la conduzione finanzia ed economica della sua attività. È una sfida interessante, che coinvolgerà l’intera organizzazione e che porterà frutti positivi non solo per il nostro mondo associativo, ma credo per il tessuto economico bergamasco», conclude Martinelli.




Grumello, i commercianti ora “sfruttano” i lavori in corso

GRUMELLO IN CORSO

I commercianti di Grumello hanno deciso di mettersi in campo per non perdere i clienti.

A pochi giorni dall’inizio dei lavori che hanno trasformato in senso unico la strada centrale del paese, il comitato Vivi Grumello ha indetto nei giorni scorsi una riunione aperta a tutti i commercianti per decidere la linea strategica da seguire per far fronte alle difficoltà e ai disagi causati dai lavori.

Il risultato è stato una serie di iniziative racchiuse dallo slogan “In corso” , un gioco di parole che richiama i lavori e le vie centrali del paese, il corso appunto. «Abbiamo ritenuto necessario non dare continuazione, almeno per ora, alle azioni di protesta nei confronti dell’Amministrazione – ha spiegato Roberto Berardi del comitato commercianti Vivi Grumello -. Al di là dei cartelli “strada chiusa” è importante far sapere che ci sono attività aperte e comunque raggiungibili. In attesa che altri commercianti di Grumello si uniscano al nostro comitato così da essere presenti su più fronti, in modo particolare su quello burocratico e legale per eventuali azioni da intraprendere con l’Amministrazione, concentreremo quindi le nostre forze di tempo ed economiche per promuovere le nostre attività ed evitare che la clientela si dimentichi di noi».

La tregua con l’Amministrazione sembra quindi solo temporanea.  Nel frattempo i commercianti hanno scelto di rimboccarsi le maniche e di fare il possibile per salvare i loro negozi. Le strategie studiate sono diverse: cartelli con lo slogan “Negozi aperti in corso” da apporre sulle transenne di inizio cantiere e sulle transenne che descrivono percorsi alternativi, manifesti da affiggere in vetrina, pubblicità sui social network e una notte bianca con apertura serale dei negozi prevista per il 5 settembre dal titolo Party in corso.

La direzione artistica dell’evento sarà curata da Andrea Tensi che ha messo a disposizione il suo lavoro e le sue attrezzature audio gratuitamente per realizzare una serie di sfilate su passerella trainabile lungo la via. Inoltre ogni commerciante potrà organizzare i suoi eventi utilizzando in maniera massiccia un allestimento con il tema lavori in corso (caschetti antinfortunistici, gilet gialli/arancio come quelli in dotazione nelle auto) invitando la clientela a fare altrettanto. «C’è il rischio che in quella data il cantiere possa essere da qualche parte – dice Berardi – ma in questo caso andrà vissuto come attrazione e non come intralcio alla notte bianca».

Intanto in questi giorni su facebook è divampata la polemica e lo scontento di diversi cittadini per il taglio delle piante del parcheggio affacciato sulla strada centrale.




Bergamo, ad aumentare sono i prezzi di vacanze e tempo libero

viaggio aereo vacanzaA Bergamo nel mese di luglio, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) – come comunica l’Ufficio Statistica e Istat del Comune – registra una variazione dello 0,2%, in diminuzione rispetto al mese precedente (0,3%). Il tasso tendenziale, la variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, si attesta a +0,4%, in aumento rispetto al mese scorso (+0,3%).

La variazione, in aumento, più marcata si registra, nella divisione di spesa dei “Ricreazione, spettacoli e cultura” nella quale risultano in crescita, in particolare, le quotazioni dei pacchetti vacanza nazionale ed internazionale, libri, servizi ricreativi e gli apparecchi per il trattamento dell’immagine e del suono, mentre scendono i supporti per il trattamento dell’immagine e dei suoni, riviste, periodici e gli articoli sportivi.

Segue la divisione “Trasporti” ove ad incidere sono i rincari per i trasporti aerei, il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne e il trasporto ferroviario passeggeri, mentre in controtendenza troviamo il gasolio per i mezzi di trasporto.

Infine i “Servizi ricettivi e di ristorazione” dove si registra la sensibile crescita delle quotazioni delle strutture turistiche.

In diminuzione la divisione “Comunicazioni” con ribassi dei prezzi per gli apparecchi e i servizi di telefonia mobile e gli apparecchi di telefonia fissa mentre salgono le spese postali.

Lieve deprezzamento per la divisione “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” con ribassi per i vegetali e frutta freschi e refrigerati ed aumenti per patate, pesce, farine, carne suina e bovina, pane, olio d’oliva e confetture varie.

Invariate nel complesso le altre divisioni “Abbigliamento e calzature”, “Bevande alcoliche e tabacchi”, “Abitazione, acqua, elettricità, e combustibili”, “Mobili, articoli e servizi per la casa”, “Servizi sanitari e spese per la salute”, “Istruzione” e “Altri beni e servizi”.

Ecco le voci con variazioni più significative (rispetto al mese di giugno)

Prodotti alimentari e bevande analcoliche

  • In aumento: 6.9% patate; 0.9% pesce fresco, refrigerato o surgelato; 0.8% farina e altri cereali; 0.7% carne suina; 0.6% pane; 0.6% carne bovina; 0.6% altri prodotti a base di latte; 0.6% olio di oliva; 0.6% bevande analcoliche; 0.5% pasta secca, pasta fresca e preparati di pasta; 0.5% altri oli alimentari; 0.5% confetture, marmellate e miele
  • In diminuzione: -3.8% vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate; -6.4% frutta fresca o refrigerata

Mobili, articoli e servizi per la casa

  • In aumento: 0.8% altri mobili e arredi; 0.5% utensili da cucina non elettrici
  • In diminuzione: -0.6% apparecchi per la pulizia della casa; -0.7% apparecchi per cottura cibi

Trasporti

  • In aumento: 23.1% voli internazionali; 16.8% trasporto marittimo e per vie d’acqua interne; 14.1% voli nazionali; 1.7% pezzi di ricambio per mezzi di trasporto privati; 0.5% trasporto ferroviario passeggeri;
  • In diminuzione: -1.8% gasolio per mezzi di trasporto; -2.6% altri carburanti

Comunicazioni

  • In aumento: 1.2% servizi postali;
  • In diminuzione: -1.5% servizi di telefonia mobile; -1.9% apparecchi per la telefonia fissa e telefax; –3.1% apparecchi per la telefonia mobile

Ricreazione, spettacoli e cultura

  • In aumento: 16.6% pacchetti vacanza nazionali; 4.2% pacchetti vacanza internazionali; 4.2% narrativa; 3% servizi ricreativi; 3% altri apparecchi per la ricezione, registrazione e riproduzione; 3% macchine fotografiche e videocamere; 2.7% giochi e hobby; 2.6% canone radio e tv, abbonamenti, 1.2% servizi di rilegatura e e-book download;
  • In diminuzione: -0.9% riviste e periodici; -1.1% articoli sportivi; -1.7% accessori per apparecchi per il trattamento dell’informazione; -6.4% Supporti con registrazioni di suoni, immagini e video

Servizi ricettivi e di ristorazione

  • In aumento: 22.5% villaggi vacanze, campeggi, ostelli della gioventù e simili; 0.6% alberghi, motel, pensioni e simili
  • In diminuzione: //

Altri beni e servizi

  • In aumento: 1.2% asciugacapelli, arricciacapelli e pettini modellanti
  • In diminuzione: //

 




Agosto in città? Niente paura, negozi e ristoranti sono aperti

Turisti e bergamaschi possono contare su negozi e ristoranti aperti nel mese di agosto in città e provincia. Come accade da alcuni anni, le attività commerciali del centro città e dei luoghi di villeggiatura non abbassano le saracinesche e al massimo si concedono 7/8 giorni di chiusura nel periodo che va dal 9 al 23 agosto.

Secondo un’analisi fatta dall’Ascom, nei centri commerciali e in città alta il 100% dei negozi (alimentari e non alimentari) e dei ristoranti resta aperto. La città bassa si diversifica tra area centrale e periferia. In centro il 90% dei negozi alimentari, non alimentari e bar non chiude, così come il 100% dei ristoranti. Nelle zone più periferiche il numero delle attività aperte cala leggermente: non abbassa la saracinesca il 70% dei negozi alimentari e non alimentari e l’80% dei ristoranti.

Nelle zone turistiche della provincia la maggior parte dei negozi non chiude (circa il 90%), così come la totalità dei bar e ristoranti. Mentre nelle restanti zone della provincia si va dal 60% dei negozi all’80% di bar e ristoranti.

«Bergamo risulta essere sempre di più una città a misura di turista – afferma il direttore dell’Ascom Oscar Fusini – . Da alcuni anni ormai, nel mese di agosto la città non è più deserta, sia per la presenza di turisti che di bergamaschi. I commercianti quindi non rinunciano a lavorare nel mese di agosto. Inoltre, quest’anno, grazie alla presenza di Expo, le previsione di turisti in città sono molte positive».

In ottica di Expo, Ascom ha aderito nei mesi scorsi all’iniziativa Expo Friends, nata tra Confcommercio Imprese per l’Italia e Expo 2015. L’accordo prevede la sottoscrizione di un decalogo, tra le cui regole in primo piano risalta la richiesta di disponibilità all’apertura nel periodo estivo, in particolare durante il mese di agosto. I negozi bergamaschi che vi hanno aderito e che rispetteranno questo punto del decalogo sono riconoscibile da una vetrofania con i colori e il logo di Expo. L’elenco dei negozi Expo Friends, che è in continuo aggiornamento, è consultabile sul sito di Ascom.




Addetti alle vendite, le “dritte” dell’Università per la formazione

commessa abbigliamentoPer un addetto alle vendite le competenze personali e sociali sono una dote indispensabile, che se spesso si considera innata, può invece anche essere sviluppata con la formazione e l’educazione. E le “dritte” in questo senso le può dare addirittura il sistema universitario.

Dall’Università degli Studi di Bergamo, in particolare, che con il progetto “Retail Sector Competencies for all teachers”, in partnership con l’Università di Colonia e l’Università di Cracovia, ha vinto un programma Europeo, un Erasmus+ Programme, KA2 nell’ambito della formazione che sarà attivato dal 1°novembre 2015 al 31 ottobre 2016.

Il progetto prevede la formazione di docenti degli istituti professionali nel proporre e nel gestire quattro diversi strumenti di insegnamento e apprendimento volti a rafforzare le competenze sociali degli studenti: gestione del tempo, competenze di gruppo, autovalutazione dei punti di forza e di debolezza, affrontare la critica.

Tali strumenti erano già stati elaborati durante il corso di un precedente progetto ed ora saranno l’oggetto della formazione di formatori. La parte di lavoro di competenza dell’Università degli Studi di Bergamo prevede la collaborazione con l’Istituto Sacra Famiglia di Comonte, che si era già offerto di testare gli strumenti presso le proprie strutture e che ora mette a disposizione il proprio corpo docenti.

Il consolidato partenariato, sia con Comonte che con i colleghi tedeschi e polacchi è un’ulteriore testimonianza del ruolo centrale che l’Università degli Studi di Bergamo riveste nei rapporti con il territorio, oltre ad essere riconosciuta a livello internazionale nell’ambito della formazione dei docenti.

 




Commercio al dettaglio, a Bergamo ancora col segno “più”

La produzione industriale di Bergamo è cresciuta tra aprile e giugno (+0,2 nel trimestre), ma le oscillazioni irregolari degli ultimi trimestri, con alternanza di variazioni marginali più o meno intorno allo zero, evidenziano un’intonazione ancora debole della ripresa, con un lieve divario (-0,4) rispetto a un anno fa. È quanto emerge dall’analisi della congiuntura economica al secondo trimestre 2015 effettuata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Bergamo, che evidenza però come il risultato medio regionale, che può contare su un errore campionario minore, descriva un più coerente ciclo di moderata ma crescente espansione (+0,7 nel trimestre, +1,9 su base annua) con variazioni in entrambi i casi in accelerazione.

Messa in conto la minore affidabilità statistica del campione provinciale, si osserva nell’industria di Bergamo una divaricazione ampia tra i settori (influenzata anche dalle tipologie, domestiche e internazionali, dei mercati di sbocco delle diverse filiere). In particolare la meccanica bergamasca, che copre quasi la metà delle risposte del campione provinciale, continua a inanellare da tempo risultati molto positivi e con un’accelerazione della dinamica tendenziale: l’ultima variazione segna un progresso di oltre 6 punti percentuali sui livelli dello stesso periodo del 2014. E buoni risultati si vedono anche nell’ultimo trimestre della gomma-plastica (+5,2%). Gli altri due settori in crescita tendenziale, come nella rilevazione precedente, sono chimica e industria alimentare. Risultano in calo i minerali non metalliferi, la siderurgia, i mezzi di trasporto, pelli-calzature, tessile (positivo nel trimestre precedente), abbigliamento, carta-editoria e industrie varie.

L’insieme dei restanti indicatori del ciclo provinciale dell’industria conferma il consolidamento della fase di ripresa in corso: il saldo tra segnalazioni di crescita e diminuzione della produzione resta positivo (con oltre il 36% delle imprese in “forte” aumento tendenziale); il fatturato cresce, poco ma costantemente, grazie alle vendite all’estero ma anche a una risalita della domanda interna; gli ordini sono in ascesa, anche se la dinamica congiunturale di quelli esteri è modesta.

Sul versante occupazionale si confermano segnali moderatamente positivi (+0,3% nel trimestre) e una riduzione del divario sui livelli dell’anno scorso. L’utilizzo della Cassa integrazione (destinata in futuro ad essere progressivamente sostituita dai nuovi istituti e indennità di disoccupazione) è in lenta riduzione.

Nonostante un quadro internazionale in cui si sono recentemente moltiplicati rischi e incertezze, le aspettative delle imprese industriali sono ottimistiche e in miglioramento per produzione e occupazione; ancora largamente positive, seppur ridimensionate, per la domanda estera; e solo di poco negative per la stessa domanda interna.

L’artigianato manifatturiero torna a flettere in negativo (-1,8 nel trimestre, -1,4 su base annua). Anche in questo caso le oscillazioni della serie recente suggeriscono cautela nella lettura del dato locale, tanto più se si considera che il risultato complessivo del campione regionale è positivo (+0,8 nel trimestre, +1,6 sull’anno) e che lo stesso saldo provinciale tra aziende in crescita e in contrazione migliora per il terzo trimestre consecutivo. Sono in flessione le dinamiche di fatturato, occupazione e aspettative dell’artigianato bergamasco.

Buoni segnali provengono da commercio e servizi, a conferma di una moderata ripresa dei consumi interni.

Nel commercio al dettaglio un aumento del +1,7% delle vendite complessive su base annua, confermato anche dalla dinamica regionale (+1,6%), non si vedeva da tempo. Le vendite nel settore alimentare tradizionale (con debole copertura campionaria a livello provinciale) sono invece negative: -3,7% a Bergamo, -0,9% in Lombardia.

Nel non alimentare Bergamo cresce del +2,4% contro un dato lombardo del +1,4%, entrambi in miglioramento.

Il giro d’affari nel commercio al dettaglio non specializzato, corrispondente in linea di massima alla grande o media distribuzione, è in crescita sia a Bergamo (+1,9%) che in Lombardia (+2,3%). Per la prima volta dal 2010, le imprese commerciali che segnalano un aumento tendenziale delle vendite prevalgono su quelle in difficoltà.

I prezzi sono segnalati in aumento nel trimestre a Bergamo (+1%), così come in Lombardia (+0,7%).

Le aspettative sono timidamente positive ed il numero degli addetti delle imprese risulta in crescita (+0,7%), anche se non nelle imprese di maggiore dimensione.

Incoraggianti i dati provenienti dai servizi: il giro d’affari è in modesta crescita (+0,3%) a Bergamo (lo è già da tempo in Lombardia, che segna +1,5%) e anche le imprese dei servizi vedono prevalere le segnalazioni positive su quelle negative. Buoni i dati relativi all’occupazione, in peggioramento le aspettative.

Per quanto riguarda i comparti, la variazione tendenziale del volume d’affari è pari a +0,1% nel commercio all’ingrosso (in Lombardia +2,6%), a +1% per alberghi e ristoranti (in Lombardia +1,3%), a -2,2% nei servizi alle persone (in Lombardia +1,2%) e a +0,5% nei servizi alle imprese (+1,3% in Lombardia).

I prezzi dei servizi risultano in aumento nel trimestre a Bergamo (+0,3%) e in Lombardia (+0,3%). L’occupazione nel complesso dei servizi cresce a Bergamo dell’1,1% e in Lombardia dell’1,2%.

Le prospettive per il volume d’affari e l’occupazione nel trimestre successivo formulate dalle imprese di servizi di Bergamo sono in ripiegamento.

Infine, nelle costruzioni sembra confermarsi a livello regionale, e anche nel più esiguo campione provinciale, un lento progressivo miglioramento.




Alimentari e casa, ora la spesa si fa anche su Amazon

Da oggi la spesa alimentare e per la casa si può fare anche su Amazon.it.

Sul portale sono presenti marchi nazionali e internazionali come Barilla, Valfrutta, Knorr, Rio Mare, San Benedetto, Mulino Bianco, prodotti per l’infanzia di Plasmon, Mellin o Huggies e quelli per la casa come Chanteclair, Dash, Scottex, Cuki ealtri. L’acquisto può avvenire sia online che dall’applicazione gratuita di Amazon.it e si può la spesa in qualsiasi momento, da qualsiasi luogo, ricevendo quanto ordinato entro 24 ore.

Il nostro nuovo negozio Alimentari e cura della casa è disponibile 24 ore al giorno e 7 giorni su 7. Adesso i clienti possono acquistare migliaia di prodotti alimentari a lunga conservazione e per la cura quotidiana della casa con un click e dimenticare code e pesanti borse da trasportare» dichiara François Nuyts, Country Manager di Amazon Italia e Spagna. «Oggi è solo il primo giorno: abbiamo iniziato con migliaia di prodotti da centinaia di marchi nazionali e internazionali di eccellenza e continueremo ad ampliare la nostra selezione in modo rilevante nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. A cominciare da questa estate daremo l’opportunità ai venditori terzi di offrire i loro prodotti all’interno del nuovo negozio Alimentari e cura della casa: questa è una grande occasione per le aziende alimentari italiane di raggiungere milioni di clienti Amazon sia in Italia sia all’estero».

Un mercato che l’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano ha fotografato : «Il comparto alimentare è nel 2015 uno dei settori più dinamici nel panorama dell’eCommerce B2c italiano», spiega Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. «Crescono sia il Grocery (spesa da supermercato), che ne l 2015 supera i 200 milioni di euro, sia il Food&Wine enogastronomico, che sfiora i 260 milioni di euro». E aggiunge: «Negli ultimi due anni sono diverse le insegne della grande distribuzione che hanno attivato iniziative di Click&Collect, con la possibilità di ordinare online e di ritirare presso il punto vendita. Anche nel Food&Wine enogastronomico rileviamo un certo fermento grazie all’intraprendenza di produttori, “presidi territoriali” (che valorizzano prodotti locali), retailer, enoteche e start up, come ad esempio nella vendita di prodotto fresco (soprattutto frutta e verdura), nella consegna del pranzo pronto a domicilio, e nella vendita di prodotti in nicchie molto specifiche. L’ingresso di Amazon non può che incrementare ulteriormente la vitalità del comparto. Ne beneficeranno anche le Pmi del settore food, che con il Marketplace potranno avere un ulteriore canale di accesso all’eCommerce e all’export online».




Buoni pasto elettronici / L’Ascom: “Molti i vantaggi, ma servirebbe un pos unico”

Buoni pasto elettroniciL’introduzione dei buoni pasto elettronici sta creando disagio e preoccupazione tra i pubblici esercizi. Come è noto, dal primo luglio un emendamento alla legge di Stabilità ha introdotto nel settore alcuni cambiamenti, tra cui il passaggio ai ticket elettronici e l’aumento del valore esentasse per questi da 5,29 a 7 euro.
L’adozione dell’e-ticket sta incontrando degli ostacoli: le aziende stentano ad adeguarsi e continuano a emettere buoni cartacei, le società emittenti faticano a dotarle delle card  e i pubblici esercizi sono alle prese con i pos. Il risultato è che  la maggiore detrazione fiscale e contributiva, che è prevista solo per i buoni elettronici, sta coinvolgendo un numero basso di esercizi. “Siamo monitorando la situazione per capire quante aziende passeranno al buono elettronico, che oggi rappresenta il 15% circa del totale – dice Giorgio Lazzari, responsabile dell’area consulenza generale di Ascom -. Il problema è che la card va letta dai dispositivi pos abilitati, come fosse una carta di credito o un bancomat e al momento non c’è un pos unificato per i diversi buoni, ogni marca di ticket ha il suo. Bar e ristoranti dovrebbero quindi dotarsi di più pos e questo significherebbe notevoli spese tra costi di installazione e canoni di noleggio. Inoltre l’utente non può utilizzare il ticket elettronico in maniera cumulativa, oltre la soglia stabilita e nelle giornate non lavorative”.
“Per i negozianti la card porta con sé anche numerosi vantaggi – spiega Lazzari -. Innanzitutto è più sicura perché garantisce una migliore tracciabilità, evita il rischio di incassare buoni falsi o danneggiati, e quindi non rimborsati dalla azienda emettitrice. In secondo luogo è più comoda perché agevola la fatturazione all’azienda emettitrice: fino ad ora i negozi erano costretti a contare i buoni pasto uno ad uno, a sommarli e poi a spedirli. Con le card elettroniche tutto diventa più veloce perché l’importo è già digitalizzato e registrato e il totale e la trasmissione all’azienda emettitrice vengono fatti in automatico”.
Un altro ragionamento andrà sicuramente fatto sullo sconto sempre maggiore che i committenti, pubblici e privati, pretendono ogni anno sul valore dei buoni pasto immessi sul mercato.
L’ultima gara indetta da Consip per i buoni pasto della pubblica amministrazione è stata aggiudicata con sconti fino al 22% sul valore dell’appalto pari a un miliardo di euro. Di conseguenza i circa 200 milioni “mancanti” rischiano di trasformarsi in un costo per consumatori ed esercenti, in termini di qualità del servizio e di minori incassi.

 




Longuelo, arriva un “vero” mercato

Il mercato di Longuelo cresce e si allarga dopo l’estate. Parola del Comune che assicura che per settembre il quartiere potrà contare su un’offerta di almeno 11 banchi. Il bando, che si è chiuso alla fine di giugno, ha visto pervenire a PalaFrizzoni 10 domande per 8 posteggi al massimo. Per la graduatoria bisognerà aspettare ancora qualche giorno: la pubblicazione è attesa per la fine di luglio.

Anche se è ancora presto per capire come sarà il nuovo mercato del quartiere, il Comune non nasconde l’intento di mantenere un equilibrio tra offerta alimentare e non alimentare, come del resto esplicitato dal bando stesso che assegna 4 postazioni per tipologia (con la specifica richiesta di un posteggio per la vendita di prodotti tipici), con la possibilità di colmare l’assegnazione con la merceologia residua. L’attesa è alta sia per i commercianti che per i frequentatori del mercato di un quartiere che ha visto chiudere nel giro di pochi anni supermarket e negozi di alimentari. Oggi la piazza conta solo tre posteggi: due fruttivendoli e un banco di formaggi.

Il banco di formaggi Gareggioli
Il banco di formaggi Gareggioli

«Il mercato deve rappresentare un servizio per il quartiere, garantendo la possibilità di fare la spesa a due passi da casa- spiega Abramo Gareggioli, specializzato nella vendita di formaggi, storica presenza a Longuelo-. L’importante è la diversificazione, fondamentale per destare interesse ed aumentare la frequentazione. Purtroppo non sempre accade così. Ad esempio, a Presezzo – uno dei mercati in cui siamo presenti oltre a Osio Sotto, San Pellegrino, Verdello e Calusco – ci sono cinque banchi quasi uguali e ben tre fruttivendoli. Speriamo che non accada lo stesso qui, anche perché questa è una buona piazza e, compatibilmente con la crisi che ha ritoccato i consumi di tutti, la clientela non manca mai».

Natalia Mangiapane
Natalia Mangiapane

Più che un mercato vero e proprio quello di Longuelo è un posteggio per due banchi storici, cui si è aggiunto da poco il fruttivendolo che di solito fa base in Piazza Sant’Anna tre giorni a settimana: «È difficile crearsi una clientela quando la gente è abituata da anni a servirsi all’altro banco – allarga le braccia Natalina Mangiapane, da quattro anni ambulante nel settore ortofrutta -. Speriamo che il mercato si allarghi e che non vi siano altri fruttivendoli: due banchi su tre sono già sufficienti».

Riccardo Pagliaroli
Riccardo Pagliaroli

Riccardo Pagliaroli da quasi trent’anni è una presenza fissa in via Mattioli e il via vai è continuo al suo banco di frutta e verdura: «Questa è una buona piazza, lavoriamo da sempre molto bene e i banchi sono un importante servizio per il quartiere, specialmente per gli anziani e per chi vuol fare la spesa a due passi da casa. Non manca chi arriva dai comuni vicini, diventati anno dopo anno nostri clienti affezionati. Speriamo che i nuovi posteggi siano assortiti per merceologia e che a fianco dei banchi alimentari non manchino abbigliamento e articoli di merceria».

Le aspettative della clientela sono alte. Laura Briosi, da quasi 15 anni ogni giovedì fa la spesa a Longuelo: «Sarebbe bello poter contare su nuovi banchi – spiega mentre sceglie frutta e verdura -. Mi piacerebbe vedere un mercato simile a quello del sabato allo stadio. Ben venga un mercato più grande, basta che con diventi una casbah».

Laura Briosi
Laura Briosi

Rosa Marina Piccinelli
Rosa Marina Piccinelli

 

La signora Rosa Marina Piccinelli ogni volta che va a trovare sua nipote a Longuelo, da Borgo di Terzo, va ancora a fare le spese, con un’energia invidiabile alla sua età. «Da 28 anni faccio la spesa qui, ormai sono una cliente affezionata. È un mercato in miniatura ma mi sono sempre trovata bene ad acquistare formaggi e frutta e verdura. Non posso che essere contenta che arrivino nuovi banchi»«.

Luigi Prussiani
Luigi Prussiani

Luigi Prussiani della “Taberna La Coronne”  sta tornando al lavoro con una cassetta piena di insalate per il locale: «Da tre anni al giovedì mi servo spesso qui per frutta e verdura. Anche se vado sempre di corsa, l’arrivo di nuovi banchi non può che essere una buona notizia, specialmente per il quartiere che ha visto ormai la scomparsa dei negozi di alimentari, del supermercato Pellicano e del macellaio».

Luigia Marza e Giovanni Comi
Luigia Marza e Giovanni Comi

Giovanni Comi e Luigia Marza quando vengono in città da Capriate non mancano mai all’appuntamento del giovedì con le bancarelle alimentari: «Da quattro anni facciamo acquisti qui e ci siamo sempre trovati molto bene. Avremo un motivo in più per tornare se il mercatino si arricchisce di nuovi banchi». In coda altri clienti arrivano da Curno, ma anche da Ponte San Pietro e da Treviolo. Non male per un mercato con soli tre posteggi.

Fiorella Sorti
Fiorella Sorti

Chi è del quartiere saluta come una benedizione l’allargamento del mercato: «Ormai qui non è rimasto neanche un negozio. È una vera impresa fare la spesa. Per fortuna che c’è il mercatino, con ottimi prodotti e prezzi contenuti. È da anni che aspettiamo qualche banco in più, non vediamo l’ora che la piazza si ingrandisca» spiega Fiorella Sorti.