Librai e cartolai nella Bergamo del ‘500, passeggiata sulle tracce delle vecchie botteghe

libri cinquecento bergamoAll’indomani della rivoluzione della stampa, dove comperavano i libri i bergamaschi? In cosa consisteva il mestiere di libraio? Cosa vendeva il cartolaio? Sono le domande alla quali risponderà la visita guidata organizzata dall’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Bergamo domenica 25 giugno, con ritrovo alle 10.30 al palazzo del Podestà, in piazza Vecchia.

La passeggiata tra carta, libri e botteghe nella Bergamo del Cinquecento – dal titolo “I libri? Oggi di moda, domani buoni per i pesci!” – è curata da Maria Mencaroni Zoppetti e realizzata in occasione della mostra “È la stampa, bellezza! Libri e tipografi nel Cinquecento, tra Venezia e Bergamo”, allestita fino al 30 luglio nelle sale del palazzo del Podestà.

Il percorso, da piazza Vecchia a via Porta Dipinta per tornare in via Colleoni – permetterà di incontrare (idealmente) le botteghe dei librai Giuseppe Pigozzi, Lorenzo Zambelli, Pasino Canelli, Jacomo Poleni, Domenico Bolis. Si potrà frugare nella bottega del cartolaio Francesco Feni, dove tra libri rilegati e “disligati” si trovano “carte da putini”, “santacroce”, “abachini” e ancora “calamari”, “penaroli”, “penne da scrivere”, “papiro di strazzo”, “carta da coprir libri”…

La visita guidata è gratuita, l’ingresso al museo costa 5 euro. La prenotazione è obbligatoria (tel. 035 247116, dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17).




Bergamo Balla, ecco le date 2017. Si comincia il 29 giugno

Bergamo BallaDal 29 giugno tornano i giovedì della movida, ovvero Bergamo Balla, le serate promosse dal Comune nelle quali il centro città si chiude al traffico e si apre alle danze, ospitando esibizioni di ogni tipo e piste dove lasciarsi coinvolgere e partecipare. Gli altri appuntamenti sono in programma il 13 e 27 luglio e il 21 settembre, quando la serata sarà invece dedicata alla moda. A fare da contorno l’offerta dei locali e dei negozi, esposizioni, musica e laboratori.

La manifestazione prevede la chiusura al traffico dalle ore 19.30, iniziative a partire dalle ore 20 fino a mezzanotte e mezza. Il perimetro di chiusura al traffico è leggermente ridotto rispetto ai precedenti anni (da via Sant’Alessandro a largo Belotti da un lato, da via Borfuro e via Verdi a via Zambonate/via Tiraboschi dall’altro).

Quest’anno il palco principale che proporrà gli allievi e insegnanti di moltissime scuole di danza bergamasche sarà in piazza Vittorio Veneto e saranno presenti nelle piazze e vie del centro animazioni, parate, performance di danza acrobatica e spettacoli di strada. Inoltre verrà dato spazio allo street food con proposte caratteristiche legate alle tradizioni regionali della cucina popolare. Come nelle precedenti edizioni, saranno presenti diversi stand per la raccolta di fondi per attività benefiche a cura dell’Associazione Paolo Belli e del gruppo alpini Ossanesga.




A Lovere la notte è Romantica

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La speciale illuminazione della Notte Romantica 2016

Gli scenari sono sempre affascinanti, ma per una sera Lovere si veste di un fascino speciale. Dopo il successo della prima edizione, sabato 24 giugno torna nella località sebina “La Notte Romantica”, l’evento promosso a livello nazionale dal Club de “I Borghi più belli d’Italia” per celebrare l’arrivo dell’estate.

Tra le piazze e i cortili della cittadina sebina si susseguiranno performance teatrali itineranti e concerti dedicati all’amore e alla bellezza, con la coreografia colorata di addobbi floreali e illuminazioni scenografiche.

In prima fila ci saranno anche i ristoranti che proporranno menù a tema e i negozi che apriranno per consentire lo shopping notturno.

Molte le iniziative che vedranno protagonista il centro storico, dall’Accademia Tadini alla meravigliosa piazza Tredici Martiri passando per via Gramsci con la sua Torre Civica (che per l’occasione sarà aperta alle visite), fino ad arrivare alla raccolta e suggestiva piazza Vittorio Emanuele II.

Si comincerà alle 17.30 alla sala degli Affreschi dell’Accademia Tadini con il concerto dell’Exibition Duo composto da Francesco Ionascu al violino e Giacomo Bigoni alla chitarra (ingresso gratuito). Dalle 21 in piazza Tredici Martiri ci sarà musica live con dj Carlotta di Radio Number One; alle 21.30 e in replica alle 22.30 e alle 23.30 piazza Vittorio Emanuele II ospiterà lo spettacolo “Romeo & Giulietta: l’amore”, mentre in via Gramsci è in programma un concerto di violino e di chitarra; alle 22 alla gradinata Cavallotti sarà offerto un dolce romantico a sorpresa e spumante e dalle ore 22 in vicolo Torre (Gradinata Ratto) ci sarà un concerto d’arpa.

In caso di maltempo la manifestazione sarà rinviata a sabato primo luglio.

Info: Uff. Segreteria tel. 035 983623 – interno 2 oppure Uff. Turistico, e-mail info@iataltosebino.it, tel. 035 962178.




Il G7 dell’agricoltura sarà anche gourmet. Con East Lombardy

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Con la consegna delle giacche da chef e del materiale promozionale, East Lombardy – il progetto di rete che è valso alle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova il titolo di Regione europea della Gastronomia per il 2017- entra ufficialmente nei ristoranti di Bergamo.

Sono un centinaio le insegne di città e provincia che partecipano al “club” condividendo il valore della tipicità, della sostenibilità e del saper fare e l’obiettivo della promozione turistica. Ci sono gli stellati e le location di prestigio, ma anche le trattorie storiche, le giovani imprese, i ristoranti di montagna, quelli affacciati sul lago e gli agriturismo, tutti accomunati dalla proposta di qualità e dall’attenzione al territorio.

Il percorso ha preso ufficialmente il via a marzo di quest’anno, con la presentazione dei protagonisti dell’enogastronomia di tutte e quattro le province nel corso del congresso Identità Golose, a Milano. Sono seguiti eventi ed iniziative per far conoscere il progetto, tra cui la presenza nella food court dell’area partenze dell’aeroporto di Orio Al Serio con i prodotti e i piatti firmati dagli chef ambasciatori (tra i quali la bergamasca Petronilla Frosio, di scena a luglio).

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Ora tocca a voi fare in modo che quanto viene comunicato si ritrovi nella realtà, che chi entra in contatto con East Lombardy ne ritrovi i principi sulle vostre tavole e nei vostri locali», ha spiegato Christope Sanchez, amministratore delegato di VisitBergamo, ai ristoratori presenti nella sala conferenze dell’Ascom per ritirare il kit di materiali coordinati. «Siamo all’anno zero di un processo che può portare ad un autentico brand di riferimento per il turista gourmand».

I ristoratori hanno ricevuto la giacca da chef con il logo di East Lombardy, un accessorio fortemente simbolico, da utilizzare in tutti gli eventi ufficiali e nelle occasioni importanti; la vetrofania che identifica l’adesione sin dall’ingresso; i flyer che illustrano la filosofia del progetto e le mappe che mostrano dove trovare le diverse bontà della Lombardia Orientale, «materiali che identificano il vostro essere eccellenze», ha sintetizzato il presidente di VisitBergamo Luigi Trigona.

«Il titolo di Regione europea della Gastronomia è stato l’opportunità – aggiunge a margine dell’incontro Elena Viani, che segue la segreteria scientifica del progetto, di cui è direttrice la professoressa dell’Università di Bergamo Roberta Garibaldi – per impostare un lavoro di rete a lungo termine sulla valorizzazione dell’enogastronomia dei territori. Il passaggio più importante sino ad ora è stato far prendere consapevolezza di quello che sia ha e che si è capaci di fare. Ed è tanto davvero. Da analisi che abbiamo effettuato emerge che la Lombardia orientale non ha niente da invidiare a regioni più blasonate come Emilia Romagna o Catalogna in fatto di aziende e prodotti, uniti ad attrattive turistiche e alla possibilità di vivere esperienze uniche».

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Accanto all’attività di sensibilizzazione, messa in rete di operatori ed appuntamenti, comunicazione e promozione ci sono anche alcuni eventi-simbolo di East Lombardy, destinati ad accendere l’attenzione del grande pubblico. Sono uno in ogni provincia. A Cremona, lo scorso maggio, è stato scelto il teatro Ponchielli per imbandire una tavola d’autore con grandi chef. A Mantova prende il via il 23 giugno la kermesse Eat Mantua, che a palazzo Te fa rivivere l’atmosfera della corte dei Gonzaga.

A Bergamo, invece, l’appuntamento sarà nuovamente l’ex monastero di Astino, che aveva ospitato nel maggio 2016 il lancio di East Lombardy, ed avrà respiro internazionale. È stato infatti scelto di collocare la manifestazione gastronomica in concomitanza con il G7 dell’Agricoltura, il summit dei ministri delle sette potenze mondiali, che si terrà a Bergamo il 15 e 16 ottobre. «Tutta la settimana che conduce all’incontro – ha annunciato Sanchez – sarà interessata da iniziative. Ci saranno convegni, ospiteremo i cento produttori più importanti d’Italia, saranno coinvolte le scuole. Il tema è quello del diritto al cibo». Sul fronte gastronomico sarà invitato uno chef da ognuno dei Paesi G7 per un confronto internazionale e sarà organizzato un vero e proprio tour tra i sapori della quattro province di East Lombardy, con chef, ristoratori, pasticcieri, produttori e cantine che ruoteranno all’interno dell’ex monastero.

Chiuderà la serie degli eventi Brescia, a novembre.

L’adesione al progetto East Lombardy da parte degli operatori è sempre aperta e gratuita. Oltre ai ristoranti, possono partecipare alberghi, produttori, rivenditori e società di servizi (come guide e agenzie di viaggio). Basta compilare e inviare la scheda di adesione presente sul sito. Si verrà contattati dalla segreteria e, nel caso siano soddisfatti i requisiti per l’adesione, si potrà inserire sul portale la scheda dell’attività, fotografie e informazioni, che saranno tradotte in cinque lingue.




Domani la Donizetti Night, niente bevande in contenitori di vetro

 

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In occasione della Donizetti Night – il grande evento dedicato al compositore cittadino che sabato 17 giugno porterà in centro ben 23 palcoscenici, 92 appuntamenti fra musica, parole e danza e 690 artisti – arrivano dal Comune di Bergamo alcune misure straordinarie in tema di sicurezza e modifiche alla viabilità.

Dalle ore 18 di sabato all’1 della notte di domenica è vietato vendere e detenere bevande in contenitori di vetro, «in previsione di una numerosa partecipazione di cittadini all’interno dell’area» e «per esigenze di pubblico interesse e a tutela dell’incolumità pubblica» si legge nell’apposita ordinanza e il pensiero va ai tragici fatti di piazza San Carlo a Torino per la finale tra Juventus e Real Madrid.

La zona in cui non sarà possibile vendere o detenere bevande in contenitori di vetro, ma solo in contenitori di plastica (nel caso di bottigliette, queste dovranno essere vendute senza tappo) è quella del cosiddetto “Sentierone allungato”, ovvero quella all’interno del perimetro formato dalle vie Camozzi, largo Porta Nuova, Tiraboschi, Medaglie d’Oro, Zambonate, Cinque Vie, piazza Pontida, largo Rezzara, Sant’Alessandro (fino all’intersezione con via Garibaldi), via Garibaldi, via Tasca, via Petrarca, via Verdi fino all’intersezione con via Pignolo e la stessa via Pignolo nel tratto compreso tra via Verdi e via Camozzi.

La violazione dell’ordinanza comporta una sanzione di 500 euro.

Per quanto riguarda, invece, la viabilità, per consentire l’allestimento della manifestazione, l’area compresa tra piazza Matteotti e Largo Rezzara chiuderà al traffico veicolare a partire dalle 10 di domattina (con doppio senso di marcia in via Borfuro per poter garantire il transito verso e dal parcheggio sotterraneo nella via); dalle 12 è prevista la chiusura anche di viale Roma, nel tratto tra Porta Nuova e via Tasca; dalle 14 chiuderanno invece le aree davanti al Teatro Donizetti e il tratto nella zona di piazza Santo Spirito e infine dalle 15 sarà la volta di Largo Belotti.

I residenti all’interno del perimetro chiuso al traffico potranno raggiungere le proprie abitazioni previa assistenza del personale al controllo dei varchi, allo stesso modo potranno essere gestite eventuali uscite in caso di necessità, compatibilmente con le esigenze di sicurezza derivanti dallo svolgimento della manifestazione in corso e nel rispetto delle norme di comportamento del codice della strada.

>>L’ordinanza sulla vendita di bevande in vetro

>> e quella con le modifiche alla circolazione




L’Ascom accende i riflettori sui “Ristoranti 2.0”

the_fork_ristoranti_spesa_italiani_2017-800x573“Ristoranti 2.0” è l’evento organizzato da Ascom Bergamo Confcommercio e rivolto a tutti i ristoratori di città e provincia. L’appuntamento è per giovedì 15 giugno, alle 15.30, nella sala corsi dell’Associazione per la presentazione di TheFork, applicazione per iOs e Android e sito web che consente di scoprire e prenotare migliaia di ristoranti in Italia ed Europa. TheFork, brand di TripAdvisor, è la piattaforma leader in Europa per le prenotazioni online di ristoranti, con un network di oltre 40mila ristoranti a livello globale e quasi 14 milioni di visite al mese.

La piattaforma mette in contatto utenti e ristoranti, permettendo ai primi cercare e prenotare il tavolo online e ai secondi di aumentare le prenotazioni e la fedeltà dei clienti. Attraverso TheFork (sito e app) gli utenti possono facilmente selezionare un ristorante in base alle loro preferenze (per esempio localizzazione, tipo di cucina e prezzo medio), consultare le recensioni degli utenti, controllare la disponibilità in tempo reale e prenotare all’istante online.

Per i ristoranti, TheFork fornisce un software che consente di ottimizzare le prenotazioni e le operazioni, e di migliorare servizio e ricavi, secondo i principi dello Yield Management, pratica utilizzata con successo nel settore turistico che permette di variare i prezzi a seconda delle disponibilità. Alla presentazione bergamasca, la prima nella nostra provincia, saranno presenti il direttore di Ascom Bergamo Confcommercio, Oscar Fusini, la presidente del Gruppo ristoratori dell’Associazione, Petronilla Frosio e il responsabile The Fork per l’Italia, Andrea Arizzi.

Per prenotazioni consultare www.ascombg.it




Imprese & Territorio in campo su innovazione e welfare

Imprese & Territorio

L’assemblea plenaria di Imprese e Territorio si è riunita ieri, lunedì 12 giugno, per accogliere i nuovi presidenti che hanno assunto recentemente la guida di tre delle dieci associazioni aderenti (Leone Algisi di Cna, Elena Fontana di Confesercenti e Giacinto Giambellini di Confartigianato) e il nuovo direttore di Confesercenti Filippo Caselli.

Il presidente Giorgio Ambrosioni ha relazionato sullo stato di avanzamento dei lavori del “Tavolo per lo sviluppo e la competitività di Bergamo”, istituito presso la Camera di Commercio, che vede costantemente impegnati numerosi componenti del Comitato Unitario e che sta arrivando alle definizione delle prime attività progettuali su importanti tematiche.

I cinque tavoli, risultato del percorso Ocse fortemente sostenuto da Imprese & Territorio, stanno concludendo la prima fase degli incontri che daranno alla Cabina di Regia un ventaglio di progettualità con tempistiche differenti sulle quali partire per il rilancio socio-economico del territorio.

Particolare importanza poi è stata data alla presentazione, effettuata dal coordinatore Edoardo Ranzini, delle linee strategiche del Progetto “Bergamo Pmi Innovation Hub” che prende spunto dalle importanti riflessioni emerse dalla ricerca del Consorzio Aaster del professor Aldo Bonomi sull’avanzamento del livello tecnologico ed innovativo delle Pmi del territorio. I driver del progetto saranno presentati nei prossimi giorni ad uno dei cinque tavoli Ocse, quello dedicato all’Innovazione.

Anche il tema del Welfare di territorio è stato affrontato per via delle attività che il Comitato Unitario ha attivato con i soggetti istituzionali locali preposti (Ats Bergamo) e con Ubi Banca, realizzatrice di un ricco portale sull’argomento. Prima della pausa estiva è previsto un incontro con i sindacati confederali territoriali per affrontare insieme possibili scenari futuri su questo importantissimo tema.




Il “mercato” del falso continua a crescere. Abbigliamento e accessori tra i prodotti più contraffatti

 

Guardia di Finanza - abbigliamento contraffattoIl mercato del falso in Italia vale 6,9 miliardi di euro ed è in crescita del 4,4% rispetto al 2012. Lo rileva una ricerca del Censis realizzata per il Mise, che indica come produrre e commercializzare gli stessi prodotti nei circuiti dell’economia legale comporterebbe 100.000 unità di lavoro in più. Senza la contraffazione, inoltre, la produzione interna registrerebbe un incremento di 18,6 miliardi, con un valore aggiunto di 6,7 miliardi. L’emersione della contraffazione significherebbe anche un aumento del gettito fiscale, tra imposte dirette (su impresa e lavoro) e indirette (Iva), perché oggi il mercato del falso sottrae all’erario 1,7 miliardi di euro. Se si considerano anche le imposte che deriverebbero dalla produzione attivata in altri settori dell’economia, il gettito fiscale complessivo aumenterebbe a 5,7 miliardi di euro, pari al 2,3% del totale delle entrate dello Stato per le stesse categorie di imposte. Ai primi posti tra i prodotti contraffatti abbigliamento e accessori, per un valore stimato di 2,2 miliardi (il 32% del totale). Sono falsificati soprattutto giubbotti, capi sportivi e, tra gli accessori, borse e portafogli. Segue il settore degli audiovisivi, con un valore pari a quasi 2 miliardi (il 28,5% del totale).

Vengono contraffatti anche i prodotti alimentari, per un valore di 1 miliardo di euro, pari al 14,8% del totale. Tra i prodotti in crescita negli ultimi tempi ci sono gli apparecchi e i materiali elettrici, soprattutto cellulari e componenti, con un valore di 732 milioni di euro (il 10,6% del totale). Un altro settore in crescita è quello degli orologi e dei gioielli, che si distingue per la contraffazione di prodotti di alta gamma e che nel mercato del falso vale oggi 402 milioni di euro (il 5,8% del totale). Segue il settore del materiale informatico, costituito soprattutto da componenti hardware per computer, tablet, schede di memoria, chiavette Usb, per un valore di 282 milioni di euro (4,1% del totale). Nel 2016 in Italia Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane hanno effettuato 14.768 sequestri, intercettando 26 milioni di articoli falsi. Tra le province italiane al primo posto si trova Napoli, con oltre 6 milioni di pezzi sequestrati, pari al 24% del totale. Segue Roma, con circa 4 milioni di pezzi (15,2%), e Catania, con 2,6 milioni di prodotti fake (10%). Rispetto al 2015 le confische diminuiscono del 6,6%, ma soprattutto si riduce la dimensione media dei carichi. E’ l’effetto di una tecnica ben precisa per sfuggire ai controlli: ridurre i carichi, mischiare gli articoli falsi con gli originali, utilizzare i corrieri online per piccole spedizioni di merce. Ma anche separare il prodotto dai segni distintivi, in modo da far passare alle dogane un prodotto neutro, e per questo meno esposto a controlli, e di far viaggiare separatamente le etichettature o i confezionamenti.

 




Bar, occhio ai conti!

Vuoi avere un locale di successo? La prima regola è saper fare bene i conti. È il mantra di Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo caffè bar dell’Ascom di Bergamo dal 2009 e titolare del bar Centrale a Lovere, insegna sempre sulla cresta dell’onda. L’abbiamo intervistato per capire quali sono oggi le difficoltà e le opportunità nel mercato dei pubblici esercizi.

Giorgio Beltrami
Giorgio Beltrami

«Sul mercato ci sono troppe attività, quindi la concorrenza è terribilmente elevata – esordisce -. In molti casi, direi nella stragrande maggioranza, ci sono gestori che applicano prezzi che non sono remunerativi. Ma scendere sotto certe soglie porta inevitabilmente alla chiusura. Proporre, come ho visto fare, un pranzo di lavoro a 6,70 euro per un primo, secondo, acqua, un quarto di vino e caffè significa vendere sotto costo. È un’offerta impossibile da sostenere. Bisogna saper fare i conti e capire i costi, sennò l’attività non ha futuro».

Un tempo nella nostra provincia c’era il listino dei prezzi, meglio allora?

«Fino al 2002 all’interno del Gruppo caffè bar Ascom c’era una commissione che decideva i prezzi da applicare ed entro un mese i locali si adeguavano ai valori indicati. Poi il Governo ha vietato di stilare il listino prezzi sostenendo che in quel modo si faceva cartello. I gestori hanno cominciato a farsi concorrenza abbassando il prezzo. È una strategia senza futuro: non è sostenibile nel tempo e rovina il mercato e l’immagine della categoria».

Ci sta dicendo che molti baristi non fanno bene i conti?

«Le faccio un esempio classico: una macchina del caffè di buon livello a tre gruppi costa circa 7mila euro. Per ripagare le macchine in comodato d’uso, di abitudine i torrefattori caricano il caffè di 8/10 euro al chilo. Considerato che una macchina del caffè ha una vita di circa cinque anni, se si fanno i conti, si capisce facilmente che la si paga almeno tre volte e che è più economico comprarla, eppure molti scelgono di non farlo. Se si hanno problemi di liquidità, basta rivolgersi ai canali che favoriscono la concessione del credito come Fogalco. Si può prendere un appuntamento agli uffici di Bergamo e insieme si determina il tasso di interesse. Per stare sul mercato non basta fare un buon caffè o un buon cappuccino, bisogna avere una gestione attenta».

bar-generico -aperitivoC’è un modo per calcolare i pezzi giusti?

«è indispensabile avere nozioni di contabilità. L’assistenza del commercialista non è sufficiente. All’Accademia del Gusto di Osio Sotto si possono frequentare corsi di alto livello che danno una preparazione manageriale e insegnano a gestire in modo corretto l’attività. Io ho una mia formula personale. Faccio la somma di tutte le spese generali del locale, senza gli acquisti. Poi faccio la somma delle spese degli acquisti. Quindi divido la spesa acquisti per le spese generali e ottengo un coefficiente. Dalla fattura verifico il costo di acquisto della bottiglia. Moltiplico questo costo per il coefficiente e ottengo il mio costo reale della bottiglia. Se risulta ad esempio 29 euro, significa che se la vendo a 30 euro, guadagno 1 euro».

Quanto conta la formazione?

«Continua ad essere la maggiore arma per restare sul mercato. Non ci si può improvvisare in questo mestiere. È importante che chi si affaccia al settore sappia esattamente cosa deve affrontare in ogni aspetto gestionale, dai rapporti con i fornitori alla selezione dei prodotti, dal servizio all’amministrazione contabile. Allo stesso tempo farlo da vent’anni non è un buon motivo per non aggiornarsi. C’è sempre spazio per migliorare e crescere»

Qual è l’errore più frequente tra i baristi?

«Molti sono convinti che basta aprire un bar per guadagnare. Nell’arco di un paio d’anni chiudono. Bisogna fidelizzare la clientela e per farlo non basta offrire la coca cola, occorre dare un prodotto proprio, che può essere un tipo di panino, di farcitura, oppure un cocktail, un gelato. Proporre qualcosa di speciale che porti il cliente a venire nel nostro bar».

Il suo locale non solo ha saputo resistere alla crisi ma negli ultimi anni è addirittura cresciuto. Quali doti bisogna avere per fare questo mestiere?

«Non può mancare la capacità lavorativa. Io ho 71 anni e sono al bar 13-14 ore tutti i giorni. Nella categoria vedo che manca la costanza. Molti partono entusiasti e poi quando si presentano le difficoltà non lottano, mollano».

I contratti di affitto di azienda in questo senso non aiutano…

«Purtroppo negli ultimi anni si è diffuso questo tipo di contratto: ha il vantaggio che quando si entra non si paga ma quando si esce non si prende niente. Chi sceglie questo tipo di soluzione di solito appena non quadra qualcosa rinuncia. Se invece si investe nella licenza d’azienda prima di mollare si lotta. In genere, poi, il proprietario dei muri e degli arredi difficilmente investe nell’attività quindi nel tempo il locale invecchia. Oggi invece è estremamente importante rinnovare gli ambienti, in questo modo si fidelizza la clientela».

Che consiglio darebbe ai baristi che si trovano in difficoltà?

«Di tenere duro. Se non lavoro devo chiedermi perché, andare dai colleghi che lavorano, vedere cosa fanno e riproporlo. La professionalità paga sempre».

espresso-caffèIl costo del caffè è giusto? C’è spazio per rivedere le politiche di prezzo nei bar?

«Gli autogrill sanno fare bene i conti. Già da anni hanno abbattuto la barriera dell’euro. Il caffè è sempre stato equiparato al giornale. Oggi il quotidiano costa 1,30 e il caffè ancora un euro: abbiamo perso il 30% degli utili».

Crede che i clienti capirebbero l’aumento?

«Io vendo il caffè a 1,10 euro da tempo e quando sono passato al nuovo prezzo non ho avuto un calo dei consumi, anzi le vendite sono addirittura leggermente aumentate. Forse i clienti hanno notato la differenza tra un caffè e l’altro».

Quindi aumento sì, ma solo se il caffè è molto buono?

«Alcuni gestori vanno negli ipermercati ad acquistare caffè da 7/8 euro al chilo. È una follia. Bisogna puntare alla qualità, al di là della congiuntura economica. C’è ancora gente disposta a spendere per averla. Si pensa che ridurre il prezzo ti porti più clienti ma non è assolutamente vero. Conosco un barista che ha proposto la colazione a 1,30 euro quando tutti sanno che il prezzo è di 2,30/2,40 euro. La sua fortuna è stata che l’offerta non ha funzionato! Bisogna capire che più si applicano prezzi stracciati e più si perde, così come bisogna comprendere che i soldi che ogni sera si trovano nel cassetto vanno accantonati per spese e tasse».

Cosa pensa dell’arrivo di Starbucks?

«Non credo che porterà alcun tipo di problemi. L’Italia è legata al caffè espresso. C’è spazio per tutti. L’importante è fare un buon caffè».

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I 10 consigli di Ascom per chi vuole aprire un bar

Per chi vuole avviare un bar ci sono alcune regole che si rivelano preziose per non sbagliare. Per Ascom Bergamo Confcommercio sono dieci. Eccole.

1. AVERE UN’IDEA PRECISA

Chiedersi che tipo di bar si vuole aprire. Avere, cioè, un progetto ben chiaro in testa.

2. CAPIRE SE È SOSTENIBILE

Creare un business plan facendo una precisa valutazione dei costi necessari per avviare e gestire l’attività (affitto, acqua, luce, gas, dipendenti, acquisto delle merci, imposte Tasi e Tari) e dei volumi di fatturato che si dovranno realizzare per ricavare uno stipendio. Attenzione: se il locale non è pronto, o bisogna pagare l’attività al proprietario, l’investimento iniziale può aumentare in modo considerevole.

3. SCEGLIERE LA LOCATION GIUSTA

Valutare bene il proprio business e analizzare con attenzione la zona dove si vuole aprire. Fondamentale che ci sia passaggio e nelle vicinanze ci siano negozi o uffici (meglio entrambi) e comunque luoghi di interesse. Se si sceglie un luogo super trafficato, la possibilità di fare incassi è più alta, ma anche le spese da sostenere lo saranno; se si opta per aprire in un piccolo paese i ricavi potenziali si riducono, ma si riducono anche la concorrenza e i costi fissi.

4. DIFFERENZIARSI DALLA CONCORRENZA

Aprire un bar originale, diverso dalle altre attività esistenti e in grado di rivolgersi a una clientela specifica. Bisogna conoscere l’offerta dei concorrenti e il loro giro d’affari, quindi chiedersi cosa si possa offrire in più ai clienti. Attenzione: sono da considerare concorrenti anche supermercati, panetterie e pizzerie al taglio, take away.

5. TARGET E OFFERTA SU MISURA

Impostare l’attività pensando a una specifica categoria di clienti e offrire una soluzione mirata ai loro bisogni.

6. CURARE LA COLAZIONE

Proporre caffè e brioche di qualità. I costi sono più alti, ma chi ha ottime colazioni di solito lavora e il passaparola vola.

7. OCCHIO A VETRINA E INSEGNA

Il cliente che passa deve capire all’istante che lì c’è un bar e che tipo di bar è.

8. FARE DELL’ACCOGLIENZA UN’ARTE

Selezionare con attenzione i collaboratori, anche in base al modo in cui interagiscono con i clienti. Il cliente non vuole solo il caffè, si aspetta di lasciare fuori i problemi e di avere cinque minuti di relax. Se si rende piacevole questa pausa, il cliente con molte probabilità tornerà. È l’Abc della fidelizzazione.

9. AVERE UNA GESTIONE ATTENTA

Fare massima attenzione alle spese e accantonare parte del cassetto per pagare i costi dell’attività e le tasse. Controllare il numero di scontrini emessi, i flussi di cassa, quali prodotti si vendono di più, su quali c’è più margine e in quale momento della giornata ci sono più clienti così da gestire il personale in modo flessibile e mirato.

10. FARSI CONOSCERE ATTRAVERSO I SOCIAL NETWORK

Scegliere il social più usato (Facebook) o quello che, sulla carta, risulta il più utilizzato dal target di clientela a cui ci si rivolge. Attenzione: la pagina va tenuta aggiornata e questo richiede tempo. Regola fondamentale: alle eventuali critiche virtuali si risponde sempre e in modo educato.

Per un espresso perfetto c’è la regola delle 5 M

È dimostrato, offrire una buona colazione, e in primis un ottimo il caffè, è il passepartout per conquistare una clientela fidelizzata. Ma quali segreti stanno dietro a un grande espresso? Giorgio Beltrami lo spiega in ogni dettaglio nei corsi per baristi proposti dall’Accademia del Gusto con la “regola delle 5 M”: miscela, macinatura, macchina del caffè, manutenzione, mano.

La partenza è utilizzare una miscela di qualità. Il secondo passaggio importante è fare una macinatura corretta che rispetti e segua il clima: in una giornata di pioggia, ad esempio, deve essere più sottile. Anche la scelta della macchina conta, ma ancora di più conta la sua manutenzione: ogni sera bisogna investire una ventina di minuti nella pulizia. È imprescindibile poi l’uso del depuratore per scacciare il nemico principale di un buon caffè: il calcare. La macchina non va mai spenta: si accende quando si compra e si spegne a fine carriera. La mano del barman, infine, conta moltissimo, almeno quanto la sua passione e sensibilità.




Osio Sun Day, la festa dei commercianti torna domenica

osio sun day 2016
Osio Sun Day fa il bis. La nuova manifestazione organizzata dall’Acea, l’associazione dei commercianti e artigiani di Osio Sotto, e dal distretto del commercio dell’Area Zingonia, torna dopo il successo della prima edizione, confermando la formula che unisce shopping e divertimento.

L’appuntamento è domenica 11 giugno nel parco ex piscine, in via Manzoni, un’oasi verde dove troveranno posto una trentina di stand delle attività del paese e del distretto (che comprende anche i Comuni di Boltiere, Ciserano, Verdello e Verdellino) e dove si susseguirà un fitto programma di musica, spettacoli, giochi.

L’evento si apre alle 10 e prosegue fino alle 23. Alle 15 ci sarà lo spettacolo degli artisti di strada “Duo di Picche”, alle 17.30 la musica live di James and the butcher, mentre per il gran finale si ride con i comici di Zelig e Colorado Max Pisu, che ha dato vita al formidabile e stralunato Tarcisio, e Ippolita Baldini, nota per il personaggio di Lucia Agazzi, la single milanese in cerca d’amore. Per i bimbi divertimento assicurato sui gonfiabili, per tutti la musica e l’animazione di Radio Number One.

La giornata vuole mettere in vetrina le attività commerciali, artigianali e dei servizi del territorio, le loro proposte e la varietà merceologica in un clima di grande festa. L’ingresso è gratuito. La manifestazione è realizzata con la collaborazione del Comune di Osio Sotto, dell’Ascom e della Camera di Commercio.

osio sun day 2017