Scf, proroga al 30 giugno per i pagamenti

negozio - shopping - abbigliamentoÈ stato prorogato di un altro mese, al 30 giugno, il termine (già allungato dal 28 febbbraio al 31 maggio) per il pagamento agevolato da parte degli esercizi commerciali dei diritti Scf, il consorzio che gestisce in Italia la raccolta e la distribuzione dei compensi dovuti ai produttori discografici per l’utilizzo in pubblico di musica registrata, come stabilito dalle direttive dell’Unione Europea e dalla legge sul diritto d’autore.  La proroga, frutto del continuo presidio di Fipe sul tema, si è resa necessaria anche a causa dell’implementazione del nuovo impianto tariffario concordato tra la Federazione ed SCF. Come già avvenuto per l’abbonamento SIAE, anche in questo caso i MAV verranno inviati riportando la vecchia tariffa, basata sul vecchio modello. Pertanto, per usufruire delle agevolazioni del nuovo sistema tariffario, sarà necessario richiedere esplicitamente l’applicazione della tariffa del nuovo accordo. Agli associati Ascom è riservato uno sconto sulle tariffe del 30%. Per poterne usufruire è necessario contattare l’ufficio Accoglienza dell’Associazione, nella sede di Bergamo, in via Borgo Palazzo 137 (tel. 035 4120304) e richiedere il documento che certifica l’iscrizione all’associazione.
Le modalità di pagamento sono due. È possibile sottoscrivere un modulo di licenza, che permette di ricevere direttamente la fattura con l’importo già definito ed effettuare successivamente il versamento, nonché di ricevere automaticamente negli anni successivi la fattura con le tariffe di miglior favore previste dalla convenzione associativa senza dover più compilare nulla e solo comunicando eventuali variazioni intervenute in corso d’anno. In alternativa è possibile effettuare il versamento tramite l’apposito bollettino postale con le tariffe scontate.




Ascom, al via la scuola di Alta Formazione per i dirigenti

generica-università1Parte lunedì 29 maggio la Scuola di Alta Formazione rivolta ai vertici associativi di Ascom Bergamo Confcommercio. Sette lezioni indirizzate ad una trentina tra presidenti, vicepresidenti e consiglieri che compongono il quadro di rappresentanza dell’Associazione. Il corso, che durerà fino a fine novembre, è organizzato dall’Area formazione di Ascom in collaborazione con l’Università di Bergamo e la sua School of Management. La direzione didattica è affidata a Stefano Tomelleri, componente della Faculty School of Management dell’Università di Bergamo e professore del Dipartimento Scienze umane e a Daniela Nezosi, responsabile dell’Area Formazione e Sviluppo di Ascom. Tra i docenti  del corso oltre a Tomelleri, Sergio Cavalieri, prorettore delegato al trasferimento tecnologico, innovazione e valorizzazione della ricerca.

«Quest’anno abbiamo scelto di destinare un percorso di Alta Formazione ai nostri dirigenti e la proposta è stata accolta con molto interesse – spiega Paolo Malvestiti, presidente Ascom Bergamo Confcommercio -. L’investimento, oltre ad avere un importante valore sia in termini economici che organizzativi, vuole essere il giusto riconoscimento a chi si impegna e dimostra quotidianamente di credere nell’associazionismo. Il nostro obiettivo è quello di avviare un progetto formativo stabile, solido e strutturato, perché il cambiamento che è in atto a livello globale e che tocca anche i nostri settori ci impone di favorire nuovi comportamenti organizzativi orientati all’integrazione e alla crescita del sistema, indirizzando le competenze del sistema verso la comprensione delle nuove dinamiche di mercato e la ricerca delle migliori opportunità di sviluppo».

Gli obiettivi del corso sono duplici: da un lato offrire nuovi stimoli di sviluppo ai vertici associativi, fornendo gli strumenti strategici per affrontare i cambiamenti economici e di sistema; dall’altro creare una squadra affiatata che condivida ideali e valori di crescita.

Il corso si articola in sette moduli. Il primo, in programma lunedì 29 maggio dalle 16 alle 20, ha come tema il ruolo della rappresentanza; gli altri appuntamenti sono su leadership (12 giugno e 10 luglio), team work e negoziazione (11 settembre), comunicazione (25 settembre), public speaking (16 ottobre), media comunication (30 ottobre). Concluderà il percorso un team building conviviale sul fare squadra ( 27 novembre).  Tutte le lezioni si svolgono nella Sede Universitaria del Parco Scientifico Kilometro Rosso.

 




Seriate, il rilancio del commercio e del centro in due progetti

SERIATE

Seriate accende i riflettori sul commercio di vicinato. Prima con un incontro pubblico che illustra le iniziative del Comune dedicate al centro storico e poi con la Notte Bianca, l’appuntamento che vede tra i protagonisti anche negozi ed esercizi.

Questa sera, giovedì 25 maggio, alle ore 21 nella sala consiliare di piazza Alebardi saranno presentati il progetto “Commercio vicino”, vincitore di un contributo di 130mila euro (su un totale di 317mila di investimento) nell’ambito del bando regionale Sto@, dedicato al recupero dei negozi sfitti dei Distretti urbani del commercio, e il concorso internazionale di idee per la riqualificazione del centro storico. All’incontro partecipano il sindaco Cristian Vezzoli, Roberto Ghidotti, responsabile dei distretti di Ascom Bergamo Confcommercio, Stefania Gabrielli della società di analisi e consulenza TradeLab e le dirigenti Monica Vavassori, settore Urbanistica, e Nicoletta Bordogna, Commercio.

Il progetto “Commercio vicino” è dedicato a due le aree commerciali del centro: le vie Dante Alighieri, Cerioli, Cesare Battisti, Decò e Canetta, piazza Bolognini da una parte e, dall’altra, la Galleria Italia, che contano complessivamente una ventina di negozi sfitti. Tra le azioni previste ci sono la creazione di una piattaforma per l’incontro tra domanda e offerta di spazi commerciali rimasti liberi, un bando comunale per l’incentivazione di nuove aperture (che abbatte gli oneri, offre contributi e rimborsa parzialmente Tari e Tasi), convenzioni con geometri e architetti per prestazioni a tariffe ridotte, pubblicità gratuita sul notiziario comunale e attività formative. A favore delle ristrutturazioni e del recupero urbano (area Quality) il Comune prevede contributi per il ripristino strutturale o igienico-sanitario dei locali e la riqualificazione dell’illuminazione pubblica nelle aree del progetto. Novità anche sul fronte degli eventi, con due nuove iniziative che uniscono animazione culturale e commerciale.

Il concorso è invece rivolto ai professionisti, singoli o associati, e chiede di riprogettare piazza Bolognini e le vie limitrofe, per favorire la vivibilità e le connessioni interne ed esterne al centro storico.

seriate notte bianca sport 2014

Sabato 27 maggio si passerà dalla teoria alla pratica con la quarta edizione della Notte Bianca Sport & Shopping, l’iniziativa di animazione commerciale e sociale promossa dagli assessorati allo Sport, al Commercio e alle Politiche Sociali, in collaborazione con l’associazione delle Botteghe di Seriate e le realtà sportive seriatesi.

La formula coniuga sport e divertimento, shopping e cibo, dando la possibilità di vivere la città come una grande palestra a cielo aperto. Interessate sono via Italia, dall’incrocio con via Paderno, via Dante, via nazionale e via Decò e Canetta, che saranno chiuse al traffico e ospiteranno, dalle 18, gli stand e le diverse aree tematiche dell’evento (show, balli, bimbi, shopping, giochi, sport).

Sono coinvolte 35 associazioni sportive, 20 commercianti e 14 ristoratori.

Nel corso della serata saranno assegnati i premi “Merito allo Sport” agli atleti e alle squadre della città che si sono distinti per i risultati sportivi raggiunti nel corso dell’anno.  Tre le novità di quest’anno, il quiz “AllenaMente”: alle 20.30, 21.30, 22.30, 23.30 un forte segnale sonoro indicherà l’avvio del gioco, della durata di 5 minuti, che si svolgerà contemporaneamente negli stand delle associazioni sportive. Le normali attività si interromperanno e lo staff inviterà il pubblico ad indovinare l’autore degli aforismi pubblicati nei giorni antecedenti la manifestazione su facebook. A chi risponderà correttamente saranno regalati gadget e coupon per una prova sport gratuita offerti dalle associazioni sportive.

In caso di maltempo la Notte Bianca sarà posticipata a sabato 10 giugno. Info: www.nottebiancaseriate.it




Trescore, fare la spesa nei negozi porta fortuna

I negozianti di Trescore Balneario premiano i propri clienti con la campagna “Gratta & Shopping”. Fino al 4 giugno chi compera in una delle attività della cittadina aderenti può vincere un buono per fare nuovi acquisti in uno degli altri esercizi. L’iniziativa, alla sua prima edizione, è promossa dall’Act, l’Associazione commercianti di Trescore, e coinvolge 36 attività che rappresentano quasi tutte le merceologie: negozi di abbigliamento e calzature, gioiellerie, cartolerie, alimentari, centri ottici, casalinghi, bar, ristoranti, fioristi, farmacie, centri estetici, parrucchieri e altri ancora. Basterà fare un acquisto per ricevere un gratta e vinci. In palio ci sono oltre mille tagliandi vincenti tra buoni sconto e buoni spesa da usare in una delle attività aderenti.

Marco Parimbelli - presidente commercianti trescore«L’iniziativa è nata con l’intenzione di creare un flusso di clienti nelle attività di Trescore – spiega Marco Parimbelli, presidente dell’associazione commercianti locale -. Abbiamo spesso notato che tante attività hanno clientela che viene da fuori e che poi fatto l’acquisto se ne va. Attraverso il concorso vogliamo dare l’opportunità ai visitatori di conoscere le tante opportunità commerciali della nostra cittadina, circa 120 indirizzi tra cui scegliere e fermarsi per un momento di relax e di shopping e di ricordare ai residenti che possono trovare a Trescore tutto quello di cui hanno bisogno».

Per il concorso sono stati stampati più di 12mila tagliandi.

L’iniziativa è una delle tante pensate dall’Associazione commercianti che già sta organizzando una serata di shopping sotto la luna per il primo luglio. «Stiamo cercando di creare un centro commerciale naturale – dice Parimbelli – e siamo convinti che le iniziative siano uno strumento efficace per vivacizzare il commercio».

 

TRESCORE SHOPPING




Capello (Aspan): “Panificazione sempre più al femminile”. “Formazione da rafforzare”

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Al centro il presidente dell’Aspan Roberto Capello

L’assemblea annuale dell’Aspan, svoltasi ieri 22 maggio presso la sede dell’Associazione Panificatori a Grassobbio, ha rappresentato l’occasione per fare un bilancio dell’attività annuale e per guardare al futuro mettendo in luce novità e problematiche del settore.
Il presidente dell’Aspan Roberto Capello, che ricopre anche la massima carica nella Federazione Italiana Panificatori nazionale e  nell’Unione Regionale Panificatori della Lombardia, ha tirato le somme del 2016 e ha approfondito questioni chiave per la categoria come il lavoro, dalla formazione al rinnovo del contratto, l’organizzazione della produzione, soffermandosi in particolare sul valore che ogni giorno il pane veicola con sè, da qualche mese perfino attraverso i sacchetti di carta.

Quali sono state le iniziative più importanti portate avanti nel 2016?

«Anche quest’anno Aspan ha portato avanti iniziative per portare valore al consumatore, o meglio al “consumattore”, sempre più attento e per cui il pane non è certo più un alimento di sostentamento. Dal progetto “Qui Vicino” a favore della sostenibilità e della valorizzazione della filiera locale alla riduzione del sale nel pane. Nell’ultimo anno ogni sacchetto di pane ha portato nelle case dei bergamaschi messaggi importanti,  dalla campagna contro la ludopatia “Azzardo bastardo” alla promozione culturale delle mostre ospitate dall’Accademia Carrara. Grazie al progetto “Pane Ri-affemo” – che vede impegnati una cinquantina di panificatori tra città e provincia e la Caritas –  i prodotti da forno che restano invenduti sugli scaffali hanno una seconda vita sulle tavole e nelle mense di chi più ne ha bisogno. Oltre alla forte valenza sociale, questa iniziativa contribuisce a migliorare e ottimizzare la panificazione, invitando a ridurre gli sprechi attraverso una gestione più attenta».

Si è giunti ad un accordo per il rinnovo contrattuale, dopo mesi di trattative. Quali sono le principali novità per gli imprenditori del settore?

«Il costo del personale incide per almeno il 40 per cento per ogni attività artigiana. La trattativa è come sempre migliorabile, ma dopo 28 mesi di negoziazione si è raggiunto un accordo per il rinnovo contrattuale, che porta ad un incremento salariale per una figura di riferimento di  52 euro a regime. Le imprese hanno a disposizione due strumenti contrattuali: un’agevolazione per l’inserimento lavorativo di di disoccupati (che per il primo anno di contratto percepiscono il 30 % in meno dello stipendio e per il secondo anno il 20%) e di personale al primo impiego».

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La presenza femminile nel comparto si fa sempre più sentire. L’arte della panificazione sta conquistando sempre più donne?

«Sulla base dei dati regionali presentati dai nostri Enti Bilaterali emerge come le donne rappresentino una quota pari al 60% nelle nostre imprese. Se è vero che ci sono più addette alla vendita che panificatori, la presenza femminile è ormai consolidata anche nei laboratori. E’ un lavoro ormai più sostenibile anche per donne e mamme, che non devono più lasciare tutta notte i loro figli da soli. Gli orari ormai si stanno sempre più spostando: una volta si iniziava alle 23 la sera e si finiva la mattina presto, oggi la sveglia si punta quasi sempre dopo le 4 del mattino.  Le donne hanno poi una sensibilità più spiccata e riescono spesso ad anticipare le tendenze nei consumi. Non stupisce che siano spesso loro a mettere a punto ricette innovative».

E’ finita l’era delle maxi infornate notturne e del profumo di pane all’alba nelle vie?

«La panificazione è ormai continua per garantire una flessibilità produttiva e un “adeguamento di scena” tempestivo. Ormai la grande varietà di pane proposta porta a gestire più infornate ed impasti più piccoli. Anche per questo il lavoro è sempre più alla portata delle donne, che non si trovano a gestire impasti da mezzo quintale, ma tanti piccoli lotti di produzione. Questa organizzazione del lavoro permette di avere strutture meno importanti, con inevitabili ripercussioni positive per chi lavora in laboratorio e per di più maggiore qualità nella produzione, perché il pane appena sfornato qualitativamente non ha eguali».

Crescono le varietà di pane e si moltiplicano i prodotti sugli scaffali. E’ una moda da assecondare o l’occasione di innalzare la qualità nella produzione?

«Il valore della panificazione italiana sta nella pane-diversità: con  28 mila imprese dal Nord al Sud si portano avanti ricette e tradizioni che costituiscono un patrimonio culturale prima ancora che gastronomico di grande valore. Basti pensare che solo in Lombardia sono attive 4500 imprese nella panificazione, lo stesso numero che conta l’intera Germania, dal territorio più esteso del nostro nazionale. Oggi è ormai scontato impiegare nella panificazione farro, avena, grano Senatore Cappelli, Khorasan e via dicendo. I grani antichi godono di una nicchia di consumatori. Probabilmente è anche una moda del momento, ma la qualità del pane non tramonta mai. Le ricette poi e le combinazioni e miscele tra farine sono davvero moltissime, basta mettere in campo la creatività. Curcuma e semi sono ormai ingredienti quotidiani nei nostri laboratori. Recentemente in Fiera a Gourmarte abbiamo presentato un pane al baobab, una ricetta davvero curiosa».

Si mangia meno pane ma non si rinuncia alla qualità e ci si concede qualche sfizio in più?

«I consumi di pane comune sono ridotti, ma non conoscono crisi tutti i prodotti da forno che rappresentano un’evoluzione dell’impasto base del pane, dalle focacce alle pizze, al pane speciale. Non si acquista più il pane la mattina presto per la colazione come si è sempre fatto un tempo, ma non mancano alternative anti-spreco, a partire dalle classiche pagnotte, o dalla stessa Garibalda che celebra il territorio, che hanno una vita di scaffale più lunga e sono ideali tagliate a fette per accompagnare il risveglio di tutta la famiglia».

Sono sempre altissime le iscrizioni alle scuole di panificazione, ben sei quelle presenti solo nella nostra provincia. E’ qui che nascono nuove leve e si tramanda l’arte della panificazione italiana?

«Moltissimi ragazzi vogliono fare questo mestiere, ma per molti di loro è una scelta dettata dalla convinzione che sia un lavoro sicuro perché tutti continueranno a mangiare pane come si è sempre fatto nei secoli dei secoli. E così si parte già con il piede sbagliato perché senza passione e dedizione non si va da nessuna parte, men che meno in un campo professionale che richiede grande impegno e sacrificio. Purtroppo tra i banchi di scuola mi sembra che manchi senso di disciplina e rispetto del lavoro. E poi molti ragazzi si sentono già bravi e arrivati dopo qualche anno di stage».

 




Studi Aperti, il 26 e 27 maggio gli architetti aprono le porte al pubblico

Architetti_OpenSono 637 gli studi di architettura di 84 province italiane che il 26 e 27 maggio prossimi apriranno al pubblico, in contemporanea, per far conoscere il mondo dell’architettura e gli ambiti in cui operano, dando la possibilità ad ogni architetto di rappresentare, idealmente, l’intera categoria professionale. Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha infatti organizzato, per la prima volta in Italia con questa modalità, l’iniziativa “Open, Studi Aperti” che vedrà coinvolti centinaia di studi professionali di tutta Italia, compresi quelli di Renzo Piano,  e Mario Cucinella, attraverso l’organizzazione di specifici eventi.
“Open, Studi Aperti” è un grande abbraccio culturale che ha l’obiettivo di avvicinare i cittadini agli architetti, per farne comprendere l’importanza del ruolo come protagonisti delle trasformazioni dello spazio pubblico e privato, nonché come portatori di valore sociale, perché contribuiscono a risolvere, a diversa scala, le questioni sociali, economiche e culturali della nostra società. “Open, Studi Aperti” unirà in un unico fil rouge tematiche come la sicurezza dell’abitare, lo sviluppo sostenibile, la convivenza e l’integrazione, la valorizzazione delle bellezze del paesaggio e dei territori e la tutela del patrimonio artistico.
Circostanza di particolare rilievo nell’iniziativa, organizzata dal Dipartimento Promozione della Cultura Architettonica e della figura dell’Architetto del Consiglio Nazionale degli Architetti, coordinato da Alessandra Ferrari, è quella di vedere coinvolti insieme professionalità diverse,  architetti di fama mondiale e giovani professionisti che iniziano la loro carriera, uniti in una grande azione di testimonianza della funzione sociale dell’architettura.

Alessandra Ferrari: «Due giorni per festeggiare l’architettura»
«Tra eventi, performance, dibattiti e presentazioni sarà la più importante manifestazione diffusa, in Italia, di architettura – sottolinea Ferrari -. Da Aosta a Trapani, tutto il Paese sarà infatti unito da un ideale fil rouge d’architettura, in cui ogni architetto rappresenterà, di fatto, l’intera categoria professionale. Una voce plurale per ribadire che l’architetto è indispensabile poichè parte  fondamentale  della vita quotidiana delle comunità, come operatore di tutela e valorizzazione del paesaggio, dei territori, del patrimonio artistico e culturale del Paese. Oggi bisogna festeggiare il magnifico contributo culturale e promozionale che, in contemporanea, gli architetti si apprestano a dare venerdì; 26 e sabato 27 maggio. Ringrazio profondamente tuttigli studi che hanno aderito all’iniziativa, gli Ordini provinciali e tutti quelli che hanno messo a disposizione la loro esperienza con entusiasmo perché questo fine settimana si celebri  l’architettura».

L’Ordine di Bergamo apripista della manifestazione
Mutuato dall’esperienza francese, Studi Aperti è infatti un’opportunità preziosa per far conoscere il mondo dell’architettura al grande pubblico e ai non addetti ai lavori. Un’occasione unica per entrare negli studi degli architetti liberamente, in quanto aperti alla gente per due giorni consecutivi. Quest’anno, in tutta Italia, cittadini, passanti, viaggiatori e semplici curiosi potranno accedere negli studi che presenteranno il proprio lavoro organizzando anche eventi, mostre o allestimenti o semplicemente si renderanno disponibili per permettere ai visitatori di intrattenersi e conoscere i diversi settori in cui operano gli architetti anche con le rispettive specializzazioni.
«A Bergamo Studi Aperti è ormai una tradizione, frutto di una iniziale collaborazione tra il nostro Ordine e quello di Parigi – sottolinea Alessandra Morri dell’Ordine degli Architetti di Bergamo, tra i primi a livello nazionale a promuovere l’iniziativa -. Abbiamo cominciato nel 2015 e quest’anno, grazie al Consiglio Nazionale, gli studi aprono in tutta Italia in più di 80 province. Un grande onore per l’Ordine di Bergamo essere stato tra i pioneri. Una grande occasione per parlare di architettura attraverso gli studi degli architetti a Bergamo e in provincia, per ribadire il compito fondamentale della buona progettazione».

Il progetto di alternanza Scuola-Lavoro con il Liceo Artistico di Bergamo
Quest’anno Studi Aperti potrà contare sulla collaborazione con il Liceo Artistico della città come spiega l’architetto Paolo Fabri: «È la terza volta che partecipo a questa importante iniziativa, ora organizzata a livello nazionale, con un duplice ruolo: come architetto, con altri quattro colleghi, e come professore e tutor di progettazione architettonica del Liceo Artistico Manzù, coinvolgendo la mia classe 3 A, indirizzo architettura, nell’ambito dell’esperienza dell’alternanza Scuola-Lavoro. Nel primo ruolo ritengo sia un’occasione unica aprire gli studi di architettura per mostrare il “lavoro” dell’architetto, dall’idea alla realizzazione dell’opera, in qualsiasi scala e settore, e spiegare che l’architetto non solo sia utile ma anche indispensabile. Nel secondo ruolo per dare la possibilità ad alunni del Liceo Artistico che hanno scelto l’indirizzo di architettura di conoscere meglio una professione tanto variegata quanto affascinante. Ringrazio l’Ordine e invito i colleghi che hanno aderito all’iniziativa ad accogliere nei loro studi i miei studenti facendoli partecipare attivamente allo svolgimento degli eventi programmati».

 

L’ELENCO DEGLI STUDI BERGAMASCHI ADERENTI

 

6ab architects&co – via Borgo Santa Caterina, 85 – Bergamo

A23C – via don Luigi Palazzolo, 23/C – Bergamo

Angela Betelli Architetto – via SS. Nazario e Celso, 6 – Suisio

Architecno & Guido Roche – via G. Acerbis, 10/14 – Alzano Lombardo

Mario Alessandro Marco Beltrame Architetto – via F. Coghetti, 196 – Bergamo

Manuela Biffi Architetto – via Broseta, 8 – S. Lazzaro 1/o – Bergamo

Mario Bonicelli Architetto and partners – via Madonna della Neve, 43/45 – Bergamo

Marianna Carrera Architetto – via Longobardica, 21 – Fara Gera d’Adda

Celeri Associati Studio di Architettura – via Rinada, 7 – Torre Boldone

CN10 Architetti – via case Nuove, 10 – Sotto il Monte Giovanni XXIII

Esprit Architettura – via G. B. Moroni, 310 – Bergamo

Nunzio Giarratana Architetto – via Castello, 7 – Verdello

Sandra Marchesi Architetto / staged interiors srls – via Costantina, 8/A – Bergamo

Paolo Mazzariol Architetto – via Coghetti, 196 – Bergamo

Alessandra Morri Architetto – via A. Maj 18/A – Bergamo

OKAM Studio – via Trento, 26 – Curno

Francesca Perani Architetta / FP enterprice – via Cappuccini, 3 – Albino

Gianpietro Perico Architetture – via Roma, 23 – Alzano Lombardo

Studio Architettura Anna Mologni – via Mons. Camillo Carrara – 11 Albino

Studio Associato Scaravaggi Architettura e Urbanistica – viale Cesare Battisti, 8 – Treviglio

Studio Capitanio Architetti – via Montello, 11 – Bergamo

Studio Datei Nani – via Alcaini, 12 Bergamo

Tasso 89 – via T. Tasso, 89 – Bergamo

 




Agenzia delle Entrate, “Bonus mobili valido anche per i lavori iniziati nel 2017”

bonus23423.jpgPer fare maggiore chiarezza sul Bonus Mobili, la detrazione del 50% sull’acquisto di arredi, l’Agenzia delle Entrate ha risposto ad alcune domande frequenti. Il bonusè stato confermato anche per il 2017, limitatamente, però, agli interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati a decorrere dal 1º gennaio 2016.

È possibile usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici in relazione a un intervento di ristrutturazione che avrà inizio nel 2017?

Ai contribuenti che fruiscono della detrazione per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (articolo 16-bis, Tuir), limitatamente agli interventi iniziati a decorrere dal 1º gennaio 2016, spetta anche una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, per le ulteriori spese documentate sostenute nel 2017 per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di recupero (articolo 16, comma 2, DL 63/2013). La detrazione, inizialmente riferita alle spese sostenute dal 6 giugno al 31 dicembre 2013, è stata da ultimo prorogata al 31 dicembre 2017 dalla Legge 232/2016 che, per il 2017, ha limitato il beneficio agli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici effettuati in connessione con lavori di recupero del patrimonio edilizio eseguiti nel 2016 e nel 2017. Pertanto, è possibile usufruire della detrazione anche con riferimento a un intervento di recupero edilizio iniziato nel 2017.

Posso usufruire del bonus arredi se l’acquisto è avvenuto prima dell’inizio del lavori di ristrutturazione?

Il presupposto per la fruizione della detrazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici è costituito dalla effettuazione di interventi di recupero edilizio sull’immobile al cui arredo gli stessi sono destinati (articolo 16, comma 2, DL 63/2013). In altri termini, il legislatore ha inteso agevolare gli acquisti diretti al completamento dell’arredo dell’immobile oggetto dei lavori.
Come precisato dall’Agenzia delle Entrate, è possibile che le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici siano sostenute anche prima di quelle per la ristrutturazione dell’immobile, a condizione, però, che i lavori edilizi siano stati già avviati. In altri termini, la data di inizio lavori deve essere anteriore a quella in cui sono sostenute le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, ma non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’abitazione (Circolare 29/E del 18 settembre 2013, paragrafo 3.3).

La sostituzione della caldaia consente di beneficiare del bonus arredi?

Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, ammessi alla detrazione del 50%, costituiscono presupposto per l’accesso al ‘bonus mobili’, a patto che si tratti quanto meno di interventi di manutenzione straordinaria eseguiti su singole unità immobiliari abitative.Gli interventi finalizzati al risparmio energetico (articolo 16-bis, comma 1, lettera h, Tuir) e, in particolare, quelli che utilizzano fonti rinnovabili di energia, sono riconducibili alla manutenzione straordinaria per espressa previsione normativa (articolo 123, comma 1, Dpr 380/2001).  Negli altri casi, dovrà esserne valutata la riconducibilità alla manutenzione straordinaria, tenendo conto che gli interventi sugli impianti tecnologici diretti a sostituirne componenti essenziali con altri che consentono di ottenere risparmi energetici rispetto alla situazione preesistente, rispondono al criterio dell’innovazione e sono tendenzialmente riconducibili alla manutenzione straordinaria.
Quindi, la sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento e come tale qualificabile intervento di ‘manutenzione straordinaria’, consente l’accesso al bonus mobili, in presenza di risparmi energetici conseguiti rispetto alla situazione preesistente. Non rileva a tal fine il fatto che tale intervento sia riconducibile anche nell’ambito della lettera h) del citato articolo 16-bis (Circolare 3/E del 2 marzo 2016, paragrafo 1.5).

Per beneficiare del bonus mobili è possibile pagare con bonifico ordinario?

I pagamenti devono essere effettuati con carta di debito o di credito ovvero con bonifico ordinario, bancario o postale; non è, quindi, necessario utilizzare quello appositamente predisposto da banche e poste per le spese di ristrutturazione edilizia.
Il bonus mobili per giovani coppie è cumulabile con il bonus mobili ed elettrodomestici?

Per espressa previsione normativa, la detrazione prevista a favore delle giovani coppie costituenti un nucleo familiare, acquirenti di un immobile da adibire ad abitazione principale, per le spese sostenute per l’acquisto di mobili ad arredo dell’abitazione stessa, non è cumulabile con quella relativa all’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione (articolo 1, comma 75, ultimo periodo, Legge 208/2015).

Io e la mia compagna nel 2016 abbiamo comprato casa. Non essendo sposati, come possiamo attestare il requisito della convivenza per beneficiare del bonus mobili per giovani coppie?

Anche le giovani coppie conviventi more uxorio (in cui almeno uno dei due non abbia superato i 35 anni), acquirenti di una unità immobiliare da adibire ad abitazione principale, hanno diritto, al ricorrere di tutte le condizioni richieste dalla legge, alla detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili ad arredo della medesima abitazione. L’agevolazione spetta per le spese effettuate nel 2016 ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 16mila euro.
Per le giovani coppie conviventi more uxorio, la convivenza deve durare da almeno tre anni. Tale condizione deve risultare soddisfatta nell’anno 2016 ed essere attestata o dall’iscrizione dei due componenti nello stesso stato di famiglia o mediante un’autocertificazione resa ai sensi del Dpr 445/2000 (Circolare 7/E del 31 marzo 2016, paragrafo 2).

 




AIdG, nasce la rete d’impresa bergamasca dedicata all’export

In piedi, da sinistra Sergio Pezzotta (Ros), Sergio Ravasio (Caffè Ravasio), Giampietro Rota (Villa Domizia - Quattroerre Group); seduto Claudio Locatelli (Orobica Food)
In piedi, da sinistra Sergio Pezzotta (Ros), Sergio Ravasio (Caffè Ravasio), Giampietro Rota (Villa Domizia – Quattroerre Group); seduto Claudio Locatelli (Orobica Food)

“Attitude for Italian distribution of Gourmet” è il nome della nuova rete d’imprese nata dall’idea di quattro imprese bergamasche del settore food e beverage italiano per il mercato HORECA. L’obiettivo è quello di unire le proprie competenze e prodotti di qualità, offrendo proposte coordinate e soluzioni integrate per ristoranti, bar, pizzerie e hotel di stampo internazionale. AIdG è una rete d’imprese fondata quindi per diffondere, attraverso il commercio di prodotti italiani, il gusto della buona tavola, in tutti i suoi aspetti, nel mondo. La loro missione è finalizzata a diventare un punto di riferimento per gli operatori esteri che cercano partner per il commercio di prodotti italianiIl denominatore comune è la passione condivisa per l’idea che il cliente debba essere al centro della scena. Spinti dall’ambizione di diventare punto di riferimento per i vari imprenditori dell’ospitalità, i co-founder Orobica Food, Villa Domizia – QuattroErre Group, Caffè Ravasio e ROS Forniture alberghiere, hanno ideato un bouquet d’offerta di prodotti di alta qualità, per soddisfare le esigenze della clientela, semplificare la gestione degli acquisti e della logistica.

Il loro primo obiettivo è quello proporre un’alta qualità di prodotti e proposte all’insegna del Made in Italy. “Siamo un gruppo di aziende consolidate e affermate – afferma Giampietro Rota della Quattroerre Group – nei rispettivi settori HORECA e food e beverage italiano, che credono in un progetto condiviso di proposte innovative. Unendo risorse economiche, capacità manageriali e di marketing, vogliamo rafforzare la nostra presenza ed il potenziale di penetrazione nei mercati oltreconfine”. La possibilità di effettuare ordini con spedizioni coordinate e flessibili per abbattere i costi e semplificare le procedure, dovrebbe rappresentare un surplus interessante per gli operatori stranieri. “Oltre ad occuparsi di commercio di prodotti italiani, – continua Rota – AIdG vuole diffondere nel mondo il patrimonio nazionale della buona cucina e il piacere dello stare a tavola, non solo fornendo prodotti ed ingredienti, ma anche divulgando le conoscenze e la varietà dei prodotti alimentari italiani. I risultati dal nostro lavoro si vedono ogni giorno dalla costante crescita sui mercati esteri dove abbiamo presentato le nostre proposte. I nostri clienti così scoprono e promuovono il grande appeal rappresentato dall’italianità delle proposte che AIdG sceglie per loro e con loro. Chi decide di affidarsi ad AIdG potrà avere l’Italia sulla tavola!”.

A tenere a battesimo questa rete d’impresa, è stato il palco di Tuttofood, fiera internazionale del B2B dedicata al food & beverage organizzata a Milano, scelta per presentare al pubblico internazionale la nascita di AIdG. Con circa 30 milioni di fatturato sviluppato in comune e con quasi 100 dipendenti e collaboratori attivi, le quattro aziende rappresentano da tempo una realtà di un certo rilievo a livello regionale e non solo. Info: http://aidg.eu

 

Le aziende protagoniste

 

Orobica Food

Nata nel 2002, Orobica Food srl è un’azienda moderna e dinamica che si occupa della valorizzazione e commercializzazione di prodotti tipici italiani freschi e surgelati per la ristorazione. La qualità dei prodotti tipici del Made in Italy è assicurata dalla scelta accurata di circa 200 fornitori provenienti da tutto il territorio nazionale.

Villa Domizia – Quattroerre Group

La produzione di vini a marchio Villa Domizia della Quattroerre Group, dal 1995 interpreta le nuove tendenze dei consumatori con prodotti che puntano alla valorizzazione del territorio. I vini e i distillati di Villa Domizia si sono via via affermati nel mercato per il loro carattere innovativo e sono apprezzati da un’ampia fascia di consumatori, giovani inclusi.

Ravasio Caffè

Ravasio da tre generazioni è sinonimo di caffè d’autore. Passione e creatività che dal 1923 ci regalano l’arte di un vero caffè d’autore. “Ogni caffè ha il suo bouquet, la sua struttura; l’abilità sta nell’abbinarli, preparando miscele capaci di regalare emozioni uniche ad ogni sorso” è lo slogan della loro filosofia aziendale.

ROS forniture alberghiere

Nasce nel 1984 e si rivolge a tutti gli operatori HORECA distribuendo le migliori marche mondiali di articoli per la ristorazione. L’assortimento, sempre attuale e al passo con le nuove tendenze del design, è composto da: porcellane per la tavola, bicchieri, calici e cristalli, posaterie, pentolame, finger food, macchinari per cucina e bar, carrelli di servizio, abbigliamento professionale e tovagliato.

 




La Cena Sospesa regala pasti per oltre 30mila euro

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La cifra esatta si conoscerà dopo l’evento finale, in programma il 25 maggio. Il parziale a pochi giorni dalla chiusura è però già andato oltre le migliori aspettative: circa 32mila euro raccolti nei 38 ristoranti bergamaschi che hanno partecipato alla Cena Sospesa, l’iniziativa promossa dal Rotary Club Bergamo Città Alta, e supportata anche dall’Ascom, per donare pasti alle persone in difficoltà.

Partita a metà dello scorso ottobre e ispirata alla tradizione napoletana del “caffè sospeso”, l’operazione chiedeva ai clienti dei locali un analogo gesto di solidarietà, depositando in un’apposita teca una (anche minima) donazione. I fondi raccolti sono stati man mano trasformati in buoni pasto da 20 euro e destinati alle famiglie assistite dal fondo “Famiglia e Lavoro” della Caritas diocesana.

«La risposta dei bergamaschi e dei ristoratori è stata ottima – commenta con soddisfazione Marco Bertoli, presidente del Rotary Città Alta –. Dobbiamo ringraziare, in particolare, una decina di locali particolarmente attivi nel promuovere le motivazioni e gli obiettivi del progetto». Arlecchino in piazza Sant’Anna, Circolino di Città alta e Caprese di Mozzo su tutti. Tre insegne dal target differente, a sottolineare la trasversalità della partecipazione, premiate anche dalle “conviviali” del Club.

«Elementi caratterizzanti del progetto sono stati il concetto di liberalità, ognuno cioè donava quanto voleva e poteva – evidenzia Bertoli -, e il fatto che la raccolta è netta. Il nostro Club ha infatti sostenuto tutte le spese per i materiali e la comunicazione così da poter devolvere le offerte per intero. Rispetto ad una semplice donazione da parte nostra alla Caritas la campagna ha innescato un effetto moltiplicatore, ampliando i risultati».

«Quando si tratta di dare una mano, i bergamaschi e il mondo della ristorazione non mancano mai – aggiunge il direttore dell’Ascom Oscar Fusini -. La Cena Sospesa ha messo in luce come anche la convivialità possa diventare una chiave per portare aiuto a chi ha bisogno».

E mentre la formula, così come messa a punto dal Rotary cittadino, si appresta ad essere adottata dal Club di Monza, Bergamo è pronta a chiudere in bellezza. Il finale sarà infatti alla Cantalupa di Brusaporto dove la tristellata famiglia Cerea, che ha partecipato all’iniziativa, curerà la cena che raccoglierà le ultime donazioni e tirerà le somme del progetto. Special guest, nel giorno del suo compleanno, lo chef Chicco Cerea che racconterà alla giornalista Paola Abrate la sua “ricetta d’eccellenza”, in piena sintonia con il tema dell’anno rotariano a guida Bertoli, dedicato alle eccellenze bergamasche nel mondo.

Sarà una serata interclub con i Rotary Bergamo Ovest, Nord e Sud. La partecipazione è aperta anche ai non soci (per informazioni e prenotazioni info@rotbgalta.org – 347 8454193).

I locali coinvolti

In città

Al Bacio, All’Ancora, Osteria Al Gigianca, Arlecchino, Byron, Il Circolino, Da Franco, Gennaro e Pia, Grotta Azzurra, Da Mimmo, Taverna Colleoni.

In provincia

Tranquilla (Algua), Ristorante pizzeria Giardino (Almé), Frosio (Almé), Bellaria (Almenno San Salvatore), Caffè dell’Angolo (Azzano San Paolo), Villa Cavour (Bottanuco), Da Vittorio – La Cantalupa (Brusaporto), La Vacherie (Brusaporto), Amalfitano (Calcinate), Dimora storica Tre Re (Caravaggio), Trattoria del Sole (Fiorano al Serio), Al Vigneto (Grumello del Monte), Trattoria Bolognini (Mapello), Incanto (Martinengo), La Caprese (Mozzo), Caffè Rubini (Romano di Lombardia), La Rotonda di Bacco (Roncola San Bernardo), Ristorante Posta (Sant’Omobono Terme), Il Giardinetto (Scanzorosciate), Franco (Seriate), Papillon (Torre Boldone), Della Torre (Trescore Balneario), Al Santuario (Urgnano), Antica Osteria Il Forno (Valbrembilla), Trota (Valbrembilla), Cadei (Villongo), Da Gianni (Zogno).




Ghidinelli (Confcommercio): «Si torna ad investire, grazie anche ai confidi»

Ernesto Ghidinelli
Ernesto Ghidinelli

Ernesto Ghidinelli, responsabile dell’area Finanza e Credito di Confcommercio Imprese per l’Italia, ha dato una fotografia del settore, presentando all’assemblea della Fogalco gli ultimi dati dell’Osservatorio del Credito relativi ai primi tre mesi del 2017.

La ricerca, condotta da Format Research su un campione di 1.536 imprese, evidenzia il rapporto delle aziende del terziario con il credito, segnato da un leggero miglioramento e con previsione positiva anche per il secondo trimestre dell’anno.

L’indagine ha anche analizzato il ruolo dei Confidi e ribadito la loro importanza: «Le imprese che hanno beneficiato dei Confidi hanno indicato tra i principali vantaggi quello di ottenere un finanziamento in tempi brevi (è così per 59,4%, in particolare per quelle del turismo e operative nelle grandi città metropolitane). Il secondo beneficio ricavato dalla garanzia consortile per il 28,5% delle imprese del terziario è rappresentato da un taglio ai costi del credito, vantaggio rilevato in particolar modo dalle imprese del commercio. Il 12,1% delle imprese ha ottenuto un finanziamento di un importo maggiore grazie all’intervento dei Confidi».

La ricerca offre anche spunti per ampliare l’offerta della garanzia consortile: «Le imprese del terziario hanno indicato alcuni servizi che gradirebbero veder erogati dai Confidi – ha evidenziato Ghidinelli -. Tra i “desiderata” spiccano la consulenza in materia di investimenti, prioritaria per il 68,2% delle imprese e la possibilità di ottenere microfinanziamenti fino a 30mila euro per il 62,6%. Seguono la possibilità di garantire finanziatori privati diversi dalle banche (di interesse per il 55,7% delle imprese), di avere fidejussioni commerciali (53,6%), di promuovere iniziative a favore dell’internazionalizzazione (46,2%), di avere consulenze per piani di sviluppo aziendali (46,1%), per la gestione finanziaria dell’impresa (45,4%) e per investimenti finanziari (44,8%)».

Il primo trimestre dell’anno segna una piccola svolta positiva, dal clima generale alla voglia di tornare ad investire. «Aumenta la fiducia delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi.  L’indicatore congiunturale fa segnare il miglior risultato da un anno a questa parte. Il sentiment delle imprese risulta in miglioramento specialmente per quel che riguarda l’andamento della propria attività, con l’indicatore che torna a sfiorare l’area di espansione di mercato». Il clima di fiducia delle imprese si rispecchia nel giudizio circa il livello dei ricavi: «Sono infatti valutati in leggerissimo aumento ad inizio 2017 (+0,4%), percentuale che si presenta tuttavia ancora ben al di sotto rispetto a quella tipica di un’espansione di mercato».

È in crescita la quota di imprese che dichiara di aver effettuato investimenti nel corso degli ultimi due anni (+0,5% con una previsione di ulteriore crescita dello 0,2% nei prossimi tre mesi) e migliora in modo evidente la situazione della liquidità delle imprese del terziario (+0,6%). L’indicatore relativo al fabbisogno finanziario si consolida ulteriormente.

Resta sostanzialmente stabile la quota di imprese che fanno domanda di credito (circa il 22%), in leggero aumento l’offerta (il 73% ha ricevuto una risposta positiva, ma di queste, due su cinque per un importo inferiore) tra luci ed ombre. «Le micro imprese del commercio, turismo, servizi (ovvero gli operatori del terziario con un numero di addetti compreso tra 1 e 9) sono quelle che, rispetto alla media, manifestano le maggiori difficoltà nel rapporto con le banche in termini di esiti della domanda di credito. Nel primo trimestre 2017 si registra un leggero incremento dell’offerta di credito presso tutti i segmenti di impresa (micro, piccole, medie e grandi). Le imprese con oltre 49 addetti si confermano quelle per le quali il livello di erogazione resta più elevato». Importante l’inversione di rotta, con finanziamenti per ristrutturazioni che cedono il passo a investimenti: «È in calo la quota di imprese che chiede credito per ragioni di liquidità (meno del 66%), al contempo, aumenta la percentuale di quelle che lo fanno al fine di effettuare investimenti».