Epis (Autosalonisti): “Anche per noi è arrivato il tempo dei cambiamenti”

Loreno Epis
Loreno Epis

“Girando per le varie sedi nazionali di Confcommercio, per l’impegno con Federmotorizzazione, ho potuto constatare come la nostra Associazione di Bergamo sia ormai qualificata come tra le migliori sedi della Penisola, sia per efficienza, che per organizzazione, sia per la sua virtuosità economica” ha evidenziato Loreno Epis, presidente del Gruppo Autosalonisti dell’Ascom nel suo intervento all’assemblea generale. “E’ per questo motivo – ha aggiunto – e per mantenere questi livelli, che mi sento di esprimere l’augurio, in vista delle votazioni che si terranno oggi, che i nuovi eletti possano continuare questa linea associativa di alto profilo”.

Analizzando il settore merceologico delle autovetture, Epis ha sottolineato che “vediamo giornalmente come l’evoluzione del mercato condiziona le nostre attività lavorative. E proprio per questo, l’aggiornamento è ormai diventata una priorità insostituibile: pregevole e di alto livello l’aiuto di Ascom Formazione”. “I cambiamenti economici e professionali impongono, infatti, nuovi profili, sempre più al passo con i tempi; anche nel Consiglio sono auspicabili delle rotazioni divenute indispensabili per gli aggiornamenti associativi. Ormai penso – ha aggiunto Epis – che l’associazione nel suo DNA debba cambiare: non è più l’associato che viene in sede ma è l’associazione che va dall’associato, o direttamente o telematicamente. E’ un processo irreversibile, che ormai tutti dobbiamo tenerne conto, con i pro e i contro dell’operazione”. “Il percorso del nuovo quinquennio lavorativo di Ascom Confcommercio Bergamo – ha concluso Epis – dovrà essere questo, e sia il nuovo Presidente che il nuovo Consiglio Direttivo, nonché tutti i Presidenti di Categoria avranno molto da lavorare anche su questo canale innovativo”.

 

 




L’assemblea dell’Ascom / Malvestiti: «Orizzonti più larghi col nuovo statuto. Pronti a guidare il cambiamento per sostenere le nostre imprese»

Lunedì 8 maggio, alle 15, s’è tenuta l’assemblea generale di Ascom Bergamo Confcommercio, chiamata a rinnovare gli organi dell’Associazione per il quinquennio 2017-2021. La parte pubblica s’è aperta con la relazione del presidente Paolo Malvestiti. Ecco il suo intervento

di Paolo Malvestiti*

Assemblea Ascom2017
Il tavolo dei relatori all’Assemblea dell’Ascom (Foto G.V.Frau)

Il mandato appena terminato ha attraversato un periodo tra i più difficili dal punto di vista politico ed economico, nazionale e internazionale. L’Osservatorio mensile sui consumi di Confcommercio conferma una situazione altalenante che rispecchia un quadro di incertezza. Infatti le famiglie non hanno ancora abbandonato l’atteggiamento di prudenza. I consumi a livello nazionale hanno però registrato negli ultimi mesi una leggera crescita, che, anche se in modo discontinuo e con toni non particolarmente brillanti, riflettono le debolezze e le incertezze che gravano sull’economia e sulla situazione politica italiana e internazionale. La sensazione è che stiamo risalendo gradualmente la china. Ciò è confermato anche dal miglioramento, per il terzo trimestre consecutivo, del sentiment delle imprese, sintesi delle diverse aspettative degli operatori nei vari settori economici: miglioramenti significativi si rilevano nel manifatturiero, nell’esportazione e nei servizi di mercato, in forma più contenuta nel commercio. Stando alle stime di Confcommercio, la tendenza al recupero, anche se non in modo accentuato, dovrebbe proseguire nei prossimi mesi. Ma per crescere, come sempre sottolinea il nostro presidente Sangalli, c’è bisogno di tre condizioni: stabilità politica, riforme economiche e fiducia, indispensabile per stimolare i consumi delle famiglie. La riduzione generale della pressione fiscale e del costo del lavoro diventano misure urgenti per ricreare un clima favorevole ai consumi e agli investimenti, superando le logiche dei bonus e degli interventi spot. Anche sul tema del mercato del lavoro, dopo la vicenda dell’abolizione dei voucher, voglio sottolineare che noi non siamo per la precarietà ma per la flessibilità. Le sforbiciate dal chiaro sapore ideologico non creano posti di lavori, semmai ne uccidono i presupposti.

Quadro locale

Paolo MalvestitiAnche il quadro d’insieme a livello locale mette a segno un risultato congiunturale che, visti i tempi, possiamo definire positivo. Industria, artigianato e commercio hanno chiuso il 2016 con una leggera crescita su base annua. Il terziario nella nostra provincia continua a mantenere occupazione e a crescere. Nel 2016 sono nate circa 1.500 attività, quasi il doppio rispetto agli anni prima della crisi. Chiaro che in un tale contesto anche le chiusure tendono a raddoppiare, ma il saldo rimane sempre positivo. Questo turnover è segno di debolezza, perché c’è dispersione di competenze e molta precarietà imprenditoriale. A muovere aperture e chiusure sono in particolare bar e ristoranti, con continui passaggi di gestione. Mentre continuano a chiudere, per cause diverse, le attività tradizionali e i negozi di vicinato dei centri storici e delle valli. Negli ultimi anni, nelle agende degli amministratori locali e regionali è tornata la lotta alla desertificazione commerciale, forse come frutto dell’impegno e del fermento dei distretti del commercio e dell’attrattività, a partire da quello cittadino. La collaborazione tra pubblico e privato, non sempre facile, rappresenta l’unica strada da intraprendere per dare risposta a problemi sempre più complessi. Con il Comune di Bergamo, nell’ambito del Distretto urbano del commercio, stiamo collaborando per la salvaguardia dei negozi e la rivitalizzazione del centro.  Così come siamo attivi nei 28 Distretti del commercio, urbani e diffusi, che rappresentano strumenti di pianificazione per i comuni bergamaschi, grazie anche alla stretta collaborazione con Regione Lombardia. Su questi temi, come sempre, siamo aperti al confronto per portare dentro la Pubblica Amministrazione anche il nostro contributo, in quanto anello di congiunzione tra imprenditori e territorio.

Il valore della rappresentanza

Assemblea Ascom_2017 (servizio fotografico G.V.Frau)Il valore della nostra rappresentanza nei vari settori è capace di generare imprenditori in continuo cambiamento che riempiono e popolano i territori, le periferie, i centri storici, e che con le loro attività li rendono vivi. Noi vogliamo diventare sempre più la casa in cui commercianti, albergatori, ristoratori, professionisti, possano riconoscersi, sentirsi protetti e aiutati. Insieme vogliamo essere attivi e protagonisti dei cambiamenti, perché la sopravvivenza dei nostri centri passa anche dalla nostra vitalità.

Cambio di statuto

Dentro questa logica, il lungo lavoro che è giunto a compimento all’inizio dell’anno sulla modifica del nostro Statuto è stato dettato dal processo di cambiamento ed evoluzione della rappresentanza. Con l’approvazione della nuova carta statutaria la nostra Associazione sta allargando i suoi orizzonti riflettendo il cambio radicale che attraversa l’economia produttiva del territorio: abbiamo esteso la rappresentanza all’ambito dei servizi alle imprese e alle persone, coinvolgendo il sistema delle professioni, e cercando di proiettare la tutela dell’organizzazione verso un numero sempre crescente di imprese nuove, diverse da prima e indirizzate al settore dei professionisti. C’è bisogno di rispondere ad esigenze nuove, fiscali, previdenziali, assistenziali e di dare voce a nuovi modi di lavorare. La nostra tradizionale separazione settoriale tra commercio, turismo e servizi, non esiste più. Al centro c’è l’impresa e i suoi bisogni e prima ancora le persone che ci lavorano, titolari, collaboratori e dipendenti. Anche i confini amministrativi della provincia non rispondono più alle dinamiche dell’attrattività che genera flussi diversi nello stesso territorio. I nostri settori si sono profondamente trasformati negli ultimi anni e nel cambiamento sono nate grandi opportunità. La sfida è passata dalla competizione tra piccole medie strutture e grandi imprese alla battaglia tra commercio elettronico e tradizionale e, in alcuni settori, alla concorrenza spesso sleale tra attività di impresa ed economia condivisa. Noi dovremo continuare a difendere le imprese, sostenere la necessità di uno sviluppo equilibrato della distribuzione, aiutando i piccoli a crescere nelle competenze e nella professionalità, nella loro capacità di sostenere i cambiamenti tecnologici e di mercato.

Il bilancio del mandato

Il questa direzione, quindi, è andato il nostro impegno nel consolidare e ampliare i servizi di informazione, assistenza e consulenza. Il compito principale resta quello della rappresentanza delle nostre categorie svolta in maniera diretta e in forma mediata attraverso la partecipazione ai distretti urbani e diffusi del commercio, ai Dat, ai Gal e alle Agenzie di promozione. Nei servizi, accanto a quelli tradizionali amministrativi, abbiamo rafforzato i percorsi di assistenza e consulenza in campo dell’igiene alimentare, sicurezza sul lavoro e qualità. Stiamo sviluppato ulteriormente il settore della formazione, per favorire la qualificazione dei nostri imprenditori, nel quale c’è rinnovamento e la cui età media si sta abbassando. I giovani sono certamente portatori di maggiore cultura, di propensione all’innovazione e di capacità tecnologica, ma spesso sono molto più deboli di preparazione tecnica e di competenze imprenditoriali e, in un contesto dove la competizione è serrata, il rischio di insuccesso è molto cresciuto. Per questo la formazione resta la chiave di volta per la crescita imprenditoriale, anche attraverso modalità sperimentali che uniscano formazione a consulenza, come ha dimostrato il successo del recente Speed Date del turismo organizzato in Ascom per i settori dell’accoglienza e della ristorazione.

La formazione resta un valore assoluto anche verso i nostri collaboratori e la nostra classe dirigente. Da tre anni prosegue infatti il percorso di formazione dei dipendenti Ascom, che quest’anno ha toccato la crescita delle competenze informatiche; mentre sta per partire la formazione dei presidenti e dirigenti dell’Associazione in un progetto che vede la collaborazione dell’Università di Bergamo. Anche sul versante del credito restiamo attivi e rispondiamo alle esigenze delle imprese grazie alla nostra Fogalco che, con Asconfidi Lombardia, ha iniziato il suo percorso di integrazione regionale. Il credito per sostenere gli investimenti e la finanza agevolata come volano restano alla base della crescita delle nostre imprese. Infine voglio ricordare gli sforzi che stiamo facendo per migliorare la nostra comunicazione perché sia sempre più capillare e rispondente alle richieste degli associati. Non posso di certo dimenticare l’ottimo lavoro svolto con gli altri partner in Promoberg nell’organizzazione di fiere, eventi e spettacoli.

Assemblea_Ascom_2017Oltre alle attività associative tradizionali, ricordo tre passaggi fondamentali avvenuti durante questo ultimo mandato: la ristrutturazione della sede, fatta in tempi brevi e secondo gli investimenti pianificati. Il cambio di direzione con la nomina del nuovo direttore da luglio 2015 che ha intrapreso una politica che sta portando ad alcuni cambiamenti, ma che si muove dentro il solco della tradizione e continuità.

Infine, la mia riconferma a presidente della Camera di Commercio di Bergamo nel 2015. Esperienza che è stata purtroppo segnata dalla prematura scomparsa dell’amico Segretario Generale Emanuele Prati. Anche per l’Ente camerale sono anni difficili. Prima, con il decreto Renzi che ha tagliato il diritto camerale fino al 50%; poi, con il riordino delle Camere di Commercio, che ha visto Bergamo restare da sola senza accorparsi ad altri enti, ma che oggi deve affrontare la sfida importante della salvaguardia delle funzioni e dell’azienda speciale Bergamo Sviluppo.

L’aggiornamento dell’esame Ocse sul territorio, dal quale sono partiti 5 tavoli tematici e ai quali anche la nostra associazione sta partecipando, ha messo in luce la necessità, per il nostro sistema, di un maggior raccordo tra associazioni, istituzioni e imprenditori. Secondo il rapporto Ocse, le leve di sviluppo della provincia devono essere applicate in modo coordinato seguendo una visione comune che possa portare i maggiori benefici possibili. È urgente, quindi, la necessità di pensare ad una riposizionamento strategico del nostro territorio alla luce dei grandi cambiamenti che si stanno verificando. Per questa scelta dovremo sempre di più ragionare per piattaforme produttive e territori allargati e reggere così alle sfide dell’innovazione e dell’attrattività, rispetto proprio alla città metropolitana e agli altri territori che con la globalizzazione sono sempre più vicini. Questo è anche l’obiettivo che condividiamo in Imprese & Territorio, nel quale abbiamo rafforzato la nostra presenza e che ha recentemente festeggiato l’anniversario dei dieci anni dalla sua costituzione. Progetti e collaborazione non solo tra imprese ma tra istituzioni pubbliche e private, per trovare nuovo sviluppo per il territorio e le sue imprese. Voglio chiudere questa mia relazione con una frase dello scrittore francese Daniel Pennac, che evidenzia bene il nostro ruolo sociale: “All’interno di una comunità dove il commerciante non esiste più, si spegne la comunicazione e c’è la desertificazione dell’umanità”.

L’impresa di ogni settore economico resta cruciale per il lavoro e la vita delle nostre comunità.

*presidente di Ascom Confcommercio Bergamo

 




Capozzi (Giovani Imprenditori): “Più sostegno alle nuove attività”

Alessandro Capozzi
Alessandro Capozzi

“Siamo di fronte ad un grande cambiamento nel Terziario, dove la crisi ha accelerato tendenze e fenomeni”. Parla Alessandro Capozzi, presidente dei Giovani Imprenditori dell’Ascom. Nel corso del suo intervento all’assemblea dei commercianti, ha evidenziato come “nella Bergamasca poco meno della metà delle imprese del terziario che nascono in un anno sono create da giovani imprenditori. Un giovane imprenditore su tre è straniero e l’età media si è abbassata; oltre il 50% dei giovani imprenditori è sotto i 30 anni. Negli anni passati, chi si metteva in proprio aveva almeno 40 anni, era figlio di commercianti, assunto come coadiuvante che poi subentrava all’attività quando i genitori andavano in pensione. Questo passaggio oggi è più raro, da un lato perché l’età pensionabile si è spostata molto in la. Dall’altro per mancanza di sbocchi professionali che induce i giovani a ad avviare un’attività allo scopo di crearsi l’occupazione”.

Per Capozzi, il nostro non è più “un sistema di continuità dove le imprese proseguono per passaggio generazionale di padre in figlio o per vendita dell’attività. E’ più un sistema dove aziende, spesso storiche, sono costrette a chiudere a fronte dell’apertura di nuove imprese nate da importanti investimenti spesso accompagnati dalla forza di grandi marchi affermati o emergenti. La stragrande maggioranza delle start up sono ancora di piccole o piccolissime dimensioni, ancor più marginali rispetto agli anni scorsi. Le nuove imprese seppure più innovative e tecnologiche, non godono dei benefici offerti da un mercato consolidato”. “Fino a dieci anni fa – continua il presidente dei Giovani Imprenditori – la fase di start up di un’impresa, per arrivare a regime, era di 3 o 5 anni. Oggi questi tempi si sono allungati a tal punto da non essere più proporzionati alla vita media delle nuove imprese. Un tempo aprire un’impresa era il coronamento di un sogno, dopo anni di formazione accanto ad un professionista del settore. Oggi non di rado, un’attività è estemporanea, transitoria, magari finalizzata alla creazione del proprio impiego anche in settori di cui non si ha consapevolezza. Il futuro di queste aziende è, purtroppo, incerto e non può essere un modello da perseguire perché causa di dispersione di risorse e fondi. Occorre sostenere con incentivi e sgravi fiscali le aziende esistenti, che dimostrano solidità e perduranza, così come le nuove, che seriamente perseguono un progetto di lungo periodo”.

“I contributi a fondo perduto, spesso a beneficio di aziende di medie e grandi dimensioni, a sostegno di investimenti iniziali sono uno specchietto per le allodole alla partenza ed una chimera poi – annota Capozzi – . Inoltre non agiscono sulle capacità di competere a lungo termine. Serve invece sviluppare percorsi dove l’imprenditore con una forte motivazione è sostenuto e reso autonomo con prospettive di lungo periodo. La Camera di Commercio in questi anni ha fatto molto, attraverso i progetti dello sportello nuova impresa, i bandi e l’attività dell’incubatore, così come molto sta facendo anche la Regione attraverso i suoi bandi. Abbiamo bisogno di un sistema che arricchisca la formazione di base con il ponte tra istruzione e lavoro, così come di un accompagnamento di lungo termine dell’impresa. E’ necessario – conclude Capozzi – che la nostra associazione continui ed anzi incrementi le attenzioni alle nuove attività, attraverso la creazione di percorsi di formazione e di accompagnamento, che permettano alle imprese di svilupparsi e consolidarsi in un panorama economico in rapido cambiamento”.

 




Cereda (Terziario Donna): «Welfare e donne imprenditrici al centro dell’attenzione»

Alessandra Cereda
Alessandra Cereda

«Parlare oggi di donne imprenditrici nel terziario può risultare anacronistico, perché nei nostri settori del commercio le donne costituiscono una presenza stabile, indispensabile e attiva da sempre. In bottega ieri e nei supermercati oggi la maggioranza degli addetti è donna. Come negli uffici nel turismo e nelle professioni. Tante e competenti. Oggi quindi il compito come Terziario Donna è quello di valorizzare quella presenza spesso a volte invisibile riconoscendone quel ruolo che è proprio». A parlare è Alessandra Cereda, presidente di Terziario Donna dell’Ascom, nel corso del suo intervento all’assemblea generale.

«Io non credo – ha evidenziato Cereda – nel meccanismo delle quote rosa perché sono un sistema vecchio di rimarcare il problema senza risolverlo. Penso invece che la nostra società debba favorire realmente le pari opportunità eliminando quelle barriere che oggi impediscono alle donne di valorizzarsi a pieno nel loro lavoro.  In questo non possiamo dimenticare che questa esigenza dovrà essere giocata nella grande partita della revisione del welfare sia aziendale che familiare, perché dovremo nei prossimi anni fare un deciso passo in avanti sulla conciliazione tra la sfera lavorativa e quella famigliare».

Un tema delicato – secondo Cereda – da affrontare senza pregiudizi. «Come quello del lavoro domenicale innescato recentemente in occasione del 1° maggio. Su questo argomento cerchiamo di uscire da ogni ideologia. Il concetto non è lavorare il 1° maggio o la domenica, ma ancora una volta su come organizzare il lavoro in modo di consentire ai singoli e alle famiglie di condividere e conciliare tempo lavorativo e tempo famigliare. Anche la politica mi sembra confusa. La scelta improvvida del Governo di cancellare con decreto i voucher non ha rappresentato un passo in avanti ma due indietro in questo ambito considerato che il lavoro accessorio è gradito per l’integrazione al reddito familiare e la sua capacità di coniugarsi con le esigenze di vita».

“Tornando al welfare e alle donne imprenditrici è questo un tema di particolare interesse sul quale vorremmo lavorare in questo mandato – ha annunciato Cereda -. Terziario Donna si caratterizza per la sua natura di trasversalità e rappresenta al proprio interno tutte le componenti del terziario di mercato che gravitano nell’ambito della Confcommercio. Ed è proprio questo un importante punto di forza per creare un momento di sintesi di interessi variegati e complessi, convogliandoli verso comuni obiettivi. In questo si raccorderà con il Comitato dell’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio che sta lavorando da tempo e che a breve avrà un nuovo alleato. Permettetemi infatti prima di tutti di rivolgere un apprezzamento al presidente Malvestiti che per il ruolo di Segretario generale della Camera di Commercio di Bergamo ha scelto per la prima volta nella nostra storia una donna”.




Una domenica di appuntamenti per “MadEspOsio Sopra”

made-espo-osio-sopra-rit

Con l’arrivo della bella stagione ritornano le manifestazioni che vedono protagonisti i commercianti. A Osio Sopra, domenica 7 maggio ritorna ‘MadEspOsio Sopra’, manifestazione proposta all’insegna del divertimento. La manifestazione, giunta alla sesta edizione, con il patrocinio della Proloco Osio e Dintorni e dell’Amministrazione e la partecipazione delle attività commerciali e di associazioni locali e nazionali come Caritas, Confagricoltura, Enpa, Fuori Tutti, Gaia e Unicef e le alcune aziende Locman, Tenaris e Siad. Causa maltempo, la rassegna che doveva aprirsi domani e articolarsi per tutto il weeekend si concentrerà nella sola giornata di domenica. Il programma sarà ricchissimo. Dalle 8 di mattina alle 24 si susseguiranno spettacoli, tornei, degustazioni di birre artigianali e aree ristoro, musica e ballo dal vivo, dai ritmi latino americani al country alla street dance, una sfilata di moda e un polo dedicato alla salute curato dalla Farmacia Bellaviti dove dalle ore 8 alle ore 19 sarà possibile fare esami gratuiti di glicemia, colesterolo, pressione, densità ossea, avere consigli sulla cura della persona e sulle diete naturali e fare prove trucco e acconciatura.
La manifestazione culminerà con l’attesa Notte Bianca.

 




In 34 gelaterie “La merenda non si paga”

1705 gelatieri policlinico san pietro (5)

La stagione del gelato entra nel vivo e i Gelatieri bergamaschi aderenti ad Ascom Bergamo Confcommercio omaggiano, come ormai consuetudine, i bambini. Lo hanno fatto giovedì 4 maggio preparando coni e coppette per i piccoli pazienti ricoverati nel reparto di Pediatria del Policlinico di Ponte San Pietro e proseguiranno nei propri locali dall’8 all’11 maggio con “La merenda non si paga” la manifestazione dedicata i ragazzi delle scuole elementari.

1705 gelatieri policlinico san pietro (3)A Ponte San Pietro sono stati il giovane Matteo Corna della gelateria Gelatiamo di Treviolo e lo chef Mirco Ronzoni, vincitore del Hell’s Kitchen, testimonial della giornata, ad offrire ai bambini, ai loro genitori, ai medici e al personale sanitario un sano e goloso fine pasto con il gelato artigianale e a portare un momento di allegria e condivisione.

Con la campagna “La merenda non si paga”, invece, ben 34 gelaterie distribuiranno coni gelato gratis ai ragazzi che presenteranno uno degli oltre 20mila buoni distribuiti dagli stessi gelatieri nelle scuole primarie dei comuni in cui hanno l’attività.

L’iniziatva è promossa nell’ambito dell’annuale campagna di valorizzazione e promozione per il consumo del gelato artigianale,

La merenda non si paga

Ecco chi partecipa

In città
  • Cherubino – via Colleoni 40b
  • Marianna – Colle Aperto 4
  • San Francesco– via 4 novembre 2
  • Stekko – via Gonbito 34/c
In provincia
  • Il Dolce Freddo – Albano S. Alessandro
  • Laboratorio Franca – Albino
  • Fiordipanna – Almenno San Bartolomeo
  • Petite Fleur – Almenno San Salvatore
  • Bogni – Arcene
  • Rosa – Arcene
  • La Gabbia – Capriate San Gervasio
  • Bar Alpino – Casirate d’Adda
  • Selz Cafè – Clusone
  • Gelatissimo – Darfo Boario Terme
  • Bar Centrale – Lovere
  • Melograno- Madone
  • Arizzi – Olmo al Brembo
  • La Fonte – Oltre il Colle
  • Bar Commercio – Osio Sotto
  • Mento – Roncola
  • Arlecchina – San Paolo d’Argon
  • La Gelateria – San Pellegrino Terme
  • Pasticceria Giuliano – San Pellegrino Terme
  • Mary’s – Selvino
  • Bar Roma – Sovere
  • Rubis – Torre Boldone
  • Essenza – Trescore Balneario
  • Gelatiamo – Treviolo
  • Brina – Urgnano
  • La Crem – Vertova
  • L’Oasi – Villongo
  • Artigel – Zanica
  • La Voglia Matta – Zanica
  • Il Gioppino – Zanica



Commercio e servizi, a Bergamo l’anno parte con il freno a mano tirato

camera di commercio - targa

A Bergamo accelerano l’industria e l’artigianato manifatturiero, mentre commercio e servizi restano al palo e dovranno fare i conti con la ripresa dell’inflazione, che minaccia il potere di acquisto dei consumatori. È il quadro che emerge dall’indagine congiunturale al primo trimestre 2017 elaborata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Bergamo.

Nei primi tre mesi dell’anno la produzione industriale ha registrato una crescita sia sul trimestre precedente (+1,1%) sia nel confronto su base annua (+2,5%): due risultati nettamente positivi e superiori a quelli verificatisi in tutti i trimestri degli ultimi due anni. Il momento congiunturale favorevole è ribadito dai dati dell’intera industria lombarda: +1,7% sul trimestre e +4% sull’anno, con variazioni tendenziali al di sopra dei cinque punti percentuali in settori trainanti come la meccanica e la chimica.

L’andamento delle vendite in valore, che riflette anche il surriscaldamento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti finiti, conferma la fase di ripresa con un forte rimbalzo del fatturato estero, che torna a crescere dopo il rallentamento marcato registratosi sul finire del 2016, e con una buona tenuta delle vendite sul mercato nazionale. Il consolidamento della ripresa si delinea anche nelle indicazioni provenienti dagli ordinativi acquisiti nel trimestre, in marcata espansione sia per gli ordini interni che per quelli esteri.

L’occupazione industriale è in fase moderatamente positiva e le attese per il prossimo trimestre sono prevalentemente ottimistiche e in miglioramento su tutti i fronti.

Si muove nello stesso senso la congiuntura dell’artigianato manifatturiero che ha segnato una variazione della produzione del +0,5% nel trimestre, un aumento tendenziale del +3,4% (contro il +2,9% lombardo), un robusto progresso delle vendite e un lento miglioramento delle aspettative, anche se privo di progressi recenti in termini di addetti.

«Nonostante le molteplici incertezze del quadro geopolitico internazionale, pare quindi che il riattivarsi del canale del commercio estero e di un ciclo più favorevole agli investimenti stia sostenendo la crescita della produzione industriale e, più in generale, dell’intera manifattura in Lombardia e a Bergamo – evidenzia lo studio -. Concorrono a questa dinamica positiva la ritrovata vivacità della domanda di diversi mercati esteri di riferimento per il “made in Italy”, un cambio dell’euro ancora relativamente debole e il proseguimento, almeno nell’orizzonte temporale di breve e medio periodo, di politiche fiscali e monetarie ancora espansive. Allo stesso tempo è percepibile – anche dalla parallela indagine regionale sul commercio al dettaglio – una decelerazione dei consumi e la possibilità che, sommandosi all’incertezza originata dal quadro politico-istituzionale e alle eredità della lunga crisi, la ripresa dell’inflazione possa indebolire il potere d’acquisto dei consumatori».

Nel commercio al dettaglio, l’indagine regionale non registra significative variazioni: su base annua il volume d’affari a Bergamo è al +0,6%, ma come risultato medio di una flessione nell’alimentare (-5,1%), una stagnazione nel non alimentare (-0,1%) e un aumento nel commercio non specializzato (+2,4%). Il dato medio lombardo conferma l’assenza di spunti positivi del fatturato medio. Nel confronto sul trimestre precedente il settore segna invece un calo dello 0,5%.

Le vendite del largo consumo confezionato in ipermercati e supermercati, secondo una fonte diversa (IRI-Information Resources) dall’indagine congiunturale, risultano in crescita tendenziale a Bergamo del +1% in volumi e del +2,9% in valori.

Nei servizi l’aumento tendenziale del volume d’affari a Bergamo (+0,6%) è distante dal più positivo risultato della media regionale (+2,6%), soprattutto a causa della minor crescita nei settori del commercio all’ingrosso e dei servizi alle imprese. L’incremento sul trimestre si è fermato allo 0,1%.

L’occupazione risulta in aumento nel commercio e, più nettamente, nei servizi.

Infine, nell’edilizia un risultato positivo e in progressivo lento miglioramento emerge dall’intero campione regionale, con qualche segnale di relativo maggiore ottimismo sul prossimo trimestre anche a livello provinciale.




Agenti immobiliari, antiriciclaggio e informazioni commerciali in un clic

1705 Fimaa - convenzione Ribes Oscar Caironi e Giorgio Seclì
Oscar Caironi e Giorgio Seclì

Per gli agenti immobiliari iscritti alla Fimaa Ascom Bergamo diventa più facile assolvere gli obblighi della normativa antiriciclaggio, ma anche verificare l’affidabilità di privati e società.

Grazie alla convenzione siglata con Ribes, società specializzata nella fornitura di informazioni commerciali e immobiliari, i professionisti associati potranno infatti accedere a condizioni agevolate ai servizi on line della piattaforma e ricevere nel breve volgere di qualche clic le informazioni di cui hanno bisogno.

Una soluzione utile su due versanti. Da un lato, infatti, gli agenti immobiliari potranno notevolmente semplificare la gestione della propria attività e degli obblighi professionali. «Gli agenti immobiliari possono effettuare le necessarie verifiche catastali e ipotecarie – spiega Giorgio Seclì per Ribes -, ma soprattutto risalire, per le società, al titolare effettivo richiesto dalla normativa antiriciclaggio, un’operazione non sempre agevole (con forti sanzioni, da 5mila a 30mila euro per chi non la effettua ndr.) che invece diventa possibile in tempi brevissimi e a costi contenuti».

Dall’altro lato si potrà fornire un servizio più accurato ai clienti includendo le verifiche sul rischio del credito. «Un valore aggiunto per la professione – afferma il presidente di Fimaa Ascom Bergamo Oscar Caironi -, un supporto che forniamo ai nostri associati per un ulteriore salto di qualità. Grazie a questo accordo, infatti, i clienti potranno avere la serenità di sapere con chi hanno a che fare, che non è certo poco. Per il settore immobiliare – evidenzia –  si tratta di un accorso innovativo, nell’ottica di una sempre maggiore tutela dei consumatori e di una migliore gestione delle attività».

Oltre che affidabili, i servizi Ribes sono facili da utilizzare, on line e con un credito a scalare per ogni ricerca, un po’ come succede per le schede ricaricabili dei telefoni. La convenzione sarà presenta nei dettagli in un convegno Fimaa Bergamo entro la metà di luglio. Per informazioni e adesioni si può intanto contattare la segreteria del Gruppo (pietro.bresciani@ascombg.it).




Gelatieri bergamaschi, merenda gratis per 20mila scolari e omaggi in pediatria

gelati generica

Gelato e solidarietà. I Gelatieri bergamaschi aderenti ad Ascom Bergamo Confcommercio regalano gelato ai bambini ricoverati nel reparto di Pediatria del Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro. L’appuntamento è per domani, giovedì 4 maggio, alle 14 con un gruppo di Gelatieri capitanati dal giovane Matteo Corna della gelateria Gelatiamo di Treviolo e con lo chef Mirco Ronzoni, vincitore del Hell’s Kitchen, testimonial della giornata.

L’iniziativa di domani anticipa “La merenda non si paga”, evento sempre promosso dai Gelatieri di Ascom, che torna dall’8 all’11 maggio coinvolgendo i ragazzi delle scuole elementari di oltre venti comuni della provincia bergamasca. Per quattro giorni, le gelaterie che partecipano all’evento distribuiranno coni gelato gratis ai ragazzi che presenteranno uno degli oltre 20mila buoni distribuiti dagli stessi gelatieri nelle scuole primarie dei comuni in cui hanno l’attività.

Le gelaterie che hanno aderito alla tradizionale iniziativa primaverile, promossa nell’ambito dell’annuale Campagna di valorizzazione e promozione per il consumo del gelato artigianale, sono: Il Dolce Freddo di Albano S. Alessandro, Laboratorio Franca di Albino, Fiordipanna di Almenno San Bartolomeo, Petite Fleur di Almenno San Salvatore, Rosa di Arcene, Bogni di Arcene, Cherubino di Bergamo, San Francesco di Bergamo, Marianna di Bergamo, Selz Cafè di Clusone, Gelatissimo di Darfo Boario Terme, Bar Centrale di Lovere, Arizzi di Olmo al Brembo, La Fonte di Oltre il Colle, Bar Commercio di Osio Sotto, Mento di Roncola, Arlecchina di San Paolo d’Argon, La Gelateria di San Pellegrino Terme, Pasticceria Giuliano di San Pellegrino Terme, Mary’s di Selvino, Bar Roma di Sovere, Rubis di Torre Boldone, Essenza di Trescore Balneario, Gelatiamo di Treviolo, Brina di Urgnano, La Crem di Vertova, L’Oasi di Villongo, Artigel di Zanica, Il Gioppino di Zanica, La Voglia Matta di Zanica.




Scatta il Giro d’Italia, negozi in gara per la vetrina più “rosa”

vetrine in rosa - bergamo

I commercianti bergamaschi si preparano ad accogliere il Giro d’Italia, che vede due tappe sul nostro territorio: l’arrivo a Bergamo il 21 maggio (15esima Tappa Valdengo-Bergamo) e la partenza da Rovetta il 23 maggio (16esima Tappa Rovetta-Bormio). Ascom Bergamo Confcommercio, in collaborazione con il Comitato di Tappa, ha promosso il concorso “Vetrine Rosa” ed invita tutti i commercianti della provincia – a partire dal 14 maggio –  a colorare di rosa la propria vetrina e ad allestirla prendendo spunto dal Giro d’Italia.

Le vetrine giudicate meritevoli, da una apposita Giuria composta dai rappresentanti del Comitato Tappa, dalle Amministrazioni coinvolte e da Ascom Bergamo Confcommercio, verranno premiate durante il passaggio del Giro in terra bergamasca.

Per partecipare al Concorso è necessario inviare entro il 7 maggio il modulo di iscrizione presente sul sito di Ascom (www.ascombg.it), oppure inviare una mail a vetrinerosa@ascombg.it.