Agenti di commercio, confermato Bottaro. «Il settore tiene, c’è attesa per i nuovi accordi economici»

rinnovo agenti di commercio - Massimo Bottaro
Da sinistra, il segretario del Gruppo Ascom agenti e rappresentanti di commercio, Giorgio Lazzari, il presidente Massimo Bottaro e il direttore dell’Ascom Oscar Fusini

Il Gruppo Agenti e rappresentanti di commercio di Ascom Confcommercio Bergamo sceglie la continuità. Massimo Bottaro è stato rieletto presidente del sodalizio bergamasco e insieme a lui è stato riconfermato l’intero consiglio formato dal vicepresidente Fabio Fracassi di Bergamo, Gianandrea Besana di Treviolo, Franco Bernasconi di Gorlago, Alessandro Capurro di Seriate, Angelo Marchetti di Castelli Calepio e Giuseppe Capurro di Scanzorosciate.

Bottaro, 49 anni, da 28 anni agente plurimandatario nel settore termotecnico, da oltre 15 nel consiglio del Gruppo e dal 2012 consigliere nazionale della Fnarc Confcommercio, è al suo secondo mandato. Per i prossimi cinque anni, l’azione del Gruppo sarà concentrata soprattutto su due obiettivi: intensificare l’attività sindacale e promuovere la conoscenza e il confronto tra gli associati.

Al momento il tema caldo per gli agenti e i rappresentanti di commercio sono i rinnovi degli accordi economici collettivi. «Siamo in attesa di capire i contenuti dei nuovi accordi – dice Bottaro -. Ci auguriamo che con il rinnovo venga riconosciuta quella parte del nostro lavoro che non è strettamente di vendita».

Il comparto ha registrato nell’ultimo anno una flessione del 3,2% (in città – 2%): oggi sono 3.269 le imprese. Ma in generale il settore tiene, come spiega Bottaro: «Negli ultimi dodici mesi ci sono state diverse chiusure legate a una minore marginalità, ma soprattutto al fatto che negli anni passati molte persone, in mancanza di altri lavori, hanno aperto partita Iva salvo poi verificare che non c’era guadagno. In questo momento le attività consolidate non denunciato situazioni di difficoltà. Anche i settori che negli ultimi anni avevano subito un calo, come l’alimentare e la moda, si sono stabilizzati. Oggi risulta trainante tutto il mondo dell’elettronica e del comparto auto. Comunque, fare un bilancio complessivo non è facile, il nostro è un mondo molto variegato che va dal piccolo imprenditore con il furgone che vende surgelati all’attività che gestisce 25 persone. La differenza non riguarda solo la grandezza dell’impresa, come per altre categorie, ma anche le merceologie e i mercati. E questo è uno dei motivi che rende complesso il nostro lavoro di rappresentanza».




Autosalonisti, Epis resta alla guida: «Collaboreremo col Gruppo Concessionari e potenzieremo la formazione»

Loreno Epis
Loreno Epis

Il Gruppo Autosalonisti ha confermato alla guida Loreno Epis, presidente dalla nascita, nel 2013, della rappresentanza Ascom dei venditori auto indipendenti. Lo affianca Lucio Pezzotta dell’Autosalone Albano di Albano Sant’Alessandro, nel ruolo di vicepresidente, carica che già ricopriva nel precedente mandato. Il rinnovo del direttivo vede la conferma di Luca Umberto Bassani del salone “Bassani Amilcare” di Martinengo, di Danilo Brizzolari dell’omonimo autosalone di Levate, di Valentino Del Prato di Valentino Auto e di Marco Savoldelli di AutoSavoldelli di Lallio. Il mercato dell’usato ha un buon andamento, anche se ha risentito della concorrenza del nuovo e degli incentivi. «Le case madri automobilistiche hanno drogato il mercato con incentivi, andando inevitabilmente a penalizzare la vendita di vetture semi-nuove di piccola e media cilindrata nel mercato dell’usato» ha sottolineato Loreno Epis.

Quanto alla categoria, l’obiettivo è quello di rafforzare la collaborazione con Federmotorizzazione, la Federazione che rappresenta il comparto dell’automotive a livello nazionale: «Attraverso la Federazione nazionale è possibile partecipare gratuitamente ad eventi e seminari per un aggiornamento professionale a trecentosessanta gradi – continua Epis -. Periodicamente la Federazione invia documenti che fotografano il settore, oltre ad indicare novità ed aggiornamenti che interessano il nostro comparto».

La formazione rappresenta un’arma insostituibile per la categoria:«Dall’aggiornamento professionale a incontri con fiscalisti ed esperti, non mancheranno appuntamenti ad hoc, realizzati in collaborazione con Polizia Stradale, Motorizzazione Civile e con Unasca, l’associazione che rappresenta la realtà delle pratiche auto – continua il presidente del Gruppo -. Quest’anno intendiamo dedicare un approfondimento per chiarire la nuova normativa che interesserà il libretto di circolazione e che porterà alla scomparsa del certificato di proprietà. Per incrementare le vendite promuoveremo un corso dedicato alla promozione delle auto sul web, con una serie di piccoli accorgimenti, dal testo dell’annuncio ai dettagli fotografici, ai video».

Il Gruppo degli Autosalonisti intende inoltre rafforzare la collaborazione con gli altri direttivi dell’Associazione, a partire dai Concessionari: «Unendo le forze potremmo condividere l’organizzazione di meeting e manifestazioni e dare maggiore voce alle istanze del nostro comparto» conclude Epis. Gli Autosalonisti in provincia di Bergamo sono 213, di cui 19 in città.

 




Alberghi e ristoranti, per migliorare la gestione d’impresa arriva lo Speed Date dell’Ascom

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Aggiornarsi per competere. Con questo slogan parte a Bergamo il primo Speed Date del Turismo, innovativo appuntamento dedicato agli imprenditori dell’ospitalità, alberghi e ristoranti in particolare.

L’iniziativa è promossa da Ascom Confcommercio Bergamo, si svolge nella sede dell’Associazione (via Borgo Palazzo, 137) lunedì 3 e martedì 4 aprile ed è realizzata da GP Studios, azienda emiliana leader nella formazione delle imprese che operano nel turismo.

È una “due giorni” articolata in un seminario sull’ottimizzazione della gestione d’impresa (nella mattinata del 3 aprile, dalle 10 alle 12) e su appuntamenti a tu per tu (nel pomeriggio del 3 e nell’intera giornata del 4 aprile) con ben cinque specialisti in cinque aree aziendali: commerciale, analisi dei costi e dei ricavi, web e social media marketing, strategia di marketing, lavoro e sicurezza.

Il direttore dell'Ascom, Oscar Fusini
Il direttore dell’Ascom, Oscar Fusini

«Lo Speed Date del Turismo vuole rappresentare una nuova modalità di coinvolgimento degli associati – afferma Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo Confcommercio -. È un percorso innovativo che permette di apprendere attraverso workshop e consulenze mirate. Oggi per competere è necessario accrescere le competenze nei diversi ambiti imprenditoriali: dall’analisi dei costi al marketing, dalle strategie commerciali alle politiche del lavoro. È fondamentale quindi attingere a competenze altamente specialistiche per trovare dei meccanismi di applicabilità».

Il seminario avrà come tema la gestione dell’azienda ed i partecipanti saranno guidati nell’analisi di ogni dinamica che governa la loro impresa. Lo scopo è quello di avviare l’imprenditore ad un ragionamento verso una gestione del ristorante e dell’albergo che sia corretta e redditizia, mantenendo un’alta qualità ed imparando a determinare una corretta organizzazione operativa. Relatore, nonché ideatore dello Speed Date del Turismo, è Giacomo Pini, leader e amministratore della GP Studios.

Ispirati al format ideato alla fine degli anni Novanta negli Stati Uniti che permette a uomini e donne single di conoscersi nell’arco di un tempo limitato e con regole prestabilite, gli Speed Date per le imprese permetteranno invece di incontrare a rotazione i cinque consulenti e di ricevere, grazie ad un’analisi preventiva delle aziende, soluzioni personalizzate.

Ciascun partecipante avrà a disposizione ogni consulente per 20 minuti, al suono della campanella passerà ad un altro esperto. Questi i temi affrontati nelle diverse postazioni: ricerca dei clienti e tattiche commerciali per intercettarli; identificare i costi superflui e ottimizzare le risorse; utilizzo dei canali web e social nell’ottica di vendere camere e fidelizzare i clienti; la direzione da intraprendere per raggiungere il successo economico; la gestione dei collaboratori e la sicurezza con le formule contrattuali più convenienti e le ultime normative in materia di sicurezza sia alimentare sia dei luoghi di lavoro. In meno di due ore si potrà quindi avere una nuova visione del proprio business.

L’iniziativa è totalmente finanziata dall’Ascom, con il contributo dell’Ente Bilaterale del Turismo. L’opportunità è riservata agli associati e, poiché si tratta di consulenza personalizzata, i posti a disposizione sono limitati e la prenotazione è obbligatoria. La partecipazione è gratuita. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’area formazione di Ascom ai numeri 035 4185706 -707 .

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Stop ai voucher lavoro, per commercio e turismo «un epilogo paradossale»

voucher lavoro

Voucher addio. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che abroga le norme sui buoni lavoro e sugli appalti oggetto dei referendum convocati per il prossimo 28 maggio e promossi dalla Cgil, che quindi saltano. Il testo ricalca quello approvato dalla Commissione Lavoro della Camera che prevede lo stop immediato dell’acquisto dei buoni, mentre i voucher già acquistati potranno essere usati (o rimborsati) fino al 31 dicembre.

Immediate le reazioni delle categorie imprenditoriali. «I voucher erano l’unico strumento legale, tracciabile, soggetto a copertura Inps e Inail e idoneo a coprire prestazioni saltuarie e occasionali anche nelle imprese – è il commento della Confcommercio -. La scelta della loro cancellazione, che sembra legata più alla volontà di evitare il referendum che ad una valutazione di merito, crea un vuoto, non tenendo conto che quelle prestazioni sono comunque presenti nelle imprese». Secondo la Confederazione la vicenda è giunta «a un epilogo ancor più paradossale, se si considera che nei settori rappresentati da Confcommercio, in particolare nel turismo e nella ristorazione, dove peraltro l’occupazione stabile è cresciuta, i voucher erano uno strumento molto apprezzato soprattutto perché consentivano di operare legalmente e con semplicità». «Si è scelta la strada della cancellazione – prosegue l’associazione – senza che ci siano strumenti alternativi e senza preoccuparsi del vuoto che si crea perché con l’eliminazione dei voucher non possono essere coperte quelle attività occasionali comunque presenti nelle imprese».

Fipe, attraverso le parole del presidente Lino Stoppani, ha ribadito «la totale contrarietà ad una riforma guidata non dal proposito di migliorare questo strumento quanto da principi puramente ideologici e demagogici». «Dietro tali provvedimenti – ha detto – c’è molta strumentalizzazione alla luce di una campagna elettorale di fatto già iniziata, che non tiene conto degli effetti che questa decisione potrebbe avere sulle imprese e sul mercato del lavoro. Riteniamo pertanto che a questo punto affidarsi al referendum sia una scelta migliore rispetto ad una legge concepita frettolosamente e che non tiene conto delle esigenze delle imprese e dei cittadini».

Dello stesso parere sono anche Federalberghi e Fida. Secondo la federazione albergatori: «Sarebbe meglio affidarsi alla volontà popolare. Regolamentare il lavoro accessorio è utile e doveroso per prevenire gli abusi ma, da quel che si apprende, ciò che emerge è una disciplina ingiustamente punitiva e discriminatoria che rischia di consegnare all’economia sommersa la maggior parte delle prestazioni lavorative che oggi sono rese attraverso i buoni lavoro».

Donatella Prampolini Manzini presidente della Federazione Italiana Dettaglianti dell’Alimentazione di Confcommercio-Imprese per l’Italia e vicepresidente Confcommercio afferma che «i dati Inps provano senza alcun dubbio che i voucher non sono utilizzati come sostitutivi di un contratto di lavoro. Le modifiche ai voucher che si sentono in questi giorni non ci trovano assolutamente d’accordo. Tant’è che piuttosto di una modifica fatta in questa maniera, assolutamente demagogica, preferiamo la consultazione referendaria: siamo certi che gli italiani partorirebbero una soluzione meno catastrofica di quella proposta».

«Il provvedimento che porta alla cancellazione dei voucher è assolutamente sbagliato perché rischia di veder gettate al vento le basi di un metodo costruito per tamponare temporaneamente le esigenze del dettaglio moda soprattutto durante picchi di lavoro come, ad esempio, sotto Natale, in occasione delle manifestazioni fieristiche e dei campionari, dei saldi o in caso di temporanea malattia dei dipendenti», evidenzia Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia. «Critichiamo fortemente la scelta dell’abrogazione dei voucher anche perché potrebbe addirittura portare all’incremento del lavoro nero. Inoltre, non riusciamo proprio a comprendere il rumore di uno strumento che rappresenta solamente meno dello 0,4% del monte ore lavorato complessivamente in Italia».




Elettrodomestici, al timone resta Zucchinali. «Regole su sottocosto e online per non far scomparire i negozi»

È nel segno della continuità il rinnovo delle cariche del Gruppo rivenditori di elettrodomestici e materiale elettrico dell’Ascom di Bergamo, che per il quinquennio 2017-21 ha confermato il presidente Armando Zucchinali e l’intero direttivo uscente, composto dal vicepresidente Mario Campana (Bergamo) e dai consiglieri Giancarlo Busi (Brembilla) e Antonio Campana (Bergamo).

Zucchinali vanta una lunga esperienza imprenditoriale e sindacale. Titolare dal 1971 della Korel di Bergamo, fondatore e presidente della General Service di Agrate, piattaforma di rivenditori che fa parte del gruppo Expert, è alla guida del Gruppo provinciale da vent’anni. È stato inoltre presidente nazionale di categoria in Ancra Confcommercio ed ha fatto parte del Consiglio direttivo dell’Ascom.

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Armando Zucchinali

Conosce nel dettaglio la geografia del settore ed i numeri in costante diminuzione non lo stupiscono. Nell’ultimo anno (dati al 31 dicembre) le attività sono calate in tutta la provincia di Bergamo del 5,3%, passando da 320 a 303. La città ha perso il 4,8% (da 82 a 78). Nell’arco di cinque anni, invece, i negozi sono scesi dell’11,4% (nel 2012 erano in totale 342) e del 13,3% a Bergamo (erano 90). «Le chiusure sono all’ordine del giorno – commenta Zucchinali – e non si tratta solo di piccole realtà, ma anche di medie e grandi strutture con insegne conosciute. In un anno o poco più la Bergamasca ha detto addio a circa 10mila metri quadrati di superfici destinate alla vendita di elettrodomestici».

La causa principale è da rintracciare nel sottocosto, modalità promozionale ormai diventata una prassi per catturare clienti. «In questo modo la marginalità si annulla – rileva Zucchinali – ed è impossibile competere sui prezzi. Per contro crescono i costi di gestione, su tutti quello per il personale, e così i negozi tradizionali fanno sempre più fatica a resistere: non c’è più continuità aziendale ed i giovani non aprono più».

Se in passato i maxi sconti riguardavano prevalentemente tv, informatica e fotografia, il cosiddetto “bruno”, «ora anche il “bianco”, ossia lavatrici, frigoriferi, congelatori etc. – evidenzia il presidente – sta subendo un attacco fortissimo, riducendo ulteriormente il nostro campo d’azione. Quanto ai piccoli elettrodomestici, sono ormai prodotti banalizzati, che si comprano al supermercato o al mercato e quando si rompono si buttano».

Ulteriore “follia” del mercato, secondo Zucchinali, sono le offerte che abbinano al primo acquisto un secondo articolo in regalo, «così si annullano le vendite per dieci anni non di uno ma di due prodotti». E poi c’è la crescita dell’on line «che rappresenta ormai più del 20% delle vendite». «È un mondo in cui ognuno fa quello che vuole – dice dell’e-commerce – con prezzi che non trovano giustificazione se non nell’eventuale premio finale da parte dell’industria».

Le carte da giocare per i rivenditori tradizionali non sono molte. «I giovani ormai fanno tutto da sé, su Internet o cercando tra le offerte dei volantini. I negozi riescono ancora a far pesare, anche se relativamente – afferma Zucchinali -, servizi come la consegna, l’installazione e il ritiro dell’usato, mentre ha più possibilità chi effettua riparazioni e piccoli impianti, sconfinando verso l’attività artigianale». «Un cambio di rotta non si intravede a meno che venga introdotta una legislazione ferrea sulle vendite sottocosto e un controllo delle vendite on line. Diversamente la desertificazione proseguirà», conclude.




Concessionari d’auto, Marco Fassi è il nuovo presidente del Gruppo Ascom

Marco Fassi
Marco Fassi

Cambio alla guida dei Concessionari Auto dell’Ascom di Bergamo: Marco Fassi è il nuovo presidente del Gruppo. Il titolare di Az Veicoli, concessionaria Opel, 50 anni, succede a Mirco Moioli, presidente dal 2012, e resterà in carica fino al 2021. Il consiglio direttivo vede la conferma di Mirco Moioli, presidente uscente, del Gruppo Bresciani Auto di Bergamo, di Paolo Ghinzani di Auto Ghinzani di Calusco, di Silvana Messina del Gruppo Emmeciauto di Gazzaniga e di Marcello Quadri di Quadri Automobili di Romano di Lombardia. Entrano a far parte del consiglio Maurizio Doneda di Iperauto di Bergamo, Giorgio Arrigoni di Sarco a Curno e Paolo Albergoni, prossimo ad aprire una concessionaria a San paolo d’Argon.

Dopo anni difficili, interessati anche da ristrutturazioni aziendali, le concessionarie iniziano finalmente a vedere segnali di ripresa: «Il mercato si sta finalmente muovendo – commenta il neo-presidente -. Il 2016 è stato un anno senza dubbio positivo e il 2017 sembra essere partito col piede giusto». Le criticità comunque persistono: «Le case madri chiedono obiettivi spesso impossibili, così ogni mese si chiude con trattative se non con veri e propri bracci di ferro e inevitabili autoimmatricolazioni, che vanno poi ad alimentare il mercato del chilometro zero» continua Fassi.

L’accesso al credito è sempre più un percorso ad ostacoli: «Il 10 per cento dei finanziamenti richiesti vengono bocciati e non sempre si tratta di clienti a rischio insolvenza. Per un titolare di partita Iva o per chi avvia un’attività risulta davvero difficile anche solo acquistare un veicolo commerciale». In questi anni, di contro, è cambiato – e in meglio – il lavoro in concessionaria: «C’è minore affluenza nei saloni, ma chi arriva in concessionaria è spesso pronto a concludere l’acquisto – continua Fassi -. Un tempo si facevano mille preventivi, ora sono decisamente più mirati e finalizzati alla vendita. I clienti arrivano in salone molto più informati e con idee molto chiare per l’acquisto». Per quanto riguarda il suo mandato, Marco Fassi intende intensificare il confronto con i colleghi associati: «Mai come in questi anni è importante riunirsi per affrontare problematiche comuni e mettere in campo iniziative condivise. Mi piacerebbe organizzare una manifestazione legata all’esposizione auto, come la fiera che un tempo animava tutto il Sentierone. Da anni manca un vero e proprio evento che veda la partecipazione di tutte le concessionarie”. L’interesse per le auto è sempre alto e dare vita ad un’esposizione non può che fare bene a tutto il comparto. Quanto alla categoria, l’obiettivo del neo-presidente è di allargare la base associativa per guardare al futuro con maggiore forza e coesione».

 




Borghi (Confcommercio): “Col Black Friday opportunità in più e maggiore trasparenza”

Renato Borghi
Renato Borghi

Renato Borghi, presidente di FederModaMilano e Federazione Moda Italia nonché vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia), commenta positivamente l’approvazione, ieri, da parte del Consiglio Regionale Lombardo, della norma (contenuta nelle modifiche al “Testo unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere”) che prevede il divieto di effettuare vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti i saldi. Norma che dà così il via libera alla possibilità, per i commercianti, di praticare promozioni, iniziative e sconti per il Black Friday l’ultimo venerdì del mese di novembre. «Il Black Friday – rileva Borghi – è una festa ‘importata’ che, un po’ come avvenuto per Halloween, si è sempre più radicalizzata anche in Italia. Con questa modifica di legge, proposta dall’Assessore regionale allo Sviluppo Economico Mauro Parolini, ed approvata oggi dal Consiglio regionale, i commercianti lombardi del settore moda potranno cogliere quest’opportunità alla stregua di tutte le altre regioni”.

“Ora – afferma Borghi – c’è più trasparenza. La norma precedente vietava le vendite promozionali dal 25 novembre e, per il Black Friday, metteva i dettaglianti moda in difficoltà rispetto a catene e grandi gruppi che, con un rischio basso di sanzioni non efficaci come deterrente, tappezzavano siti e vetrine di sconti. Auspichiamo ora controlli più stringenti da parte delle istituzioni locali contro chi continuerà a fare sconti nei periodi non consentiti. Ma soprattutto servono sanzioni proporzionate alla superficie del punto vendita”.




Caffè, Bar e pasticcerie, confermato Beltrami. “Sempre più decisiva la formazione sulla gestione d’impresa”

Il Gruppo Bar Caffe' e Pasticcerie con il direttore Ascom Oscar Fusini, Enrico Betti, responsabile Area Sindacale e Lavoro e Pietro Bresciani, segretario del Gruppo
Il Gruppo Bar Caffe’ e Pasticcerie con il direttore Ascom Oscar Fusini, Enrico Betti, responsabile Area Sindacale e Lavoro e Pietro Bresciani, segretario del Gruppo

Il consiglio direttivo del Gruppo Bar Caffè e Pasticcerie ha rinnovato per acclamazione la fiducia a Giorgio Beltrami, presidente della categoria dal 2009. Beltrami, titolare del “Bar Centrale” di Lovere guiderà il Gruppo fino al 2021. Lo affiancheranno con il ruolo di vicepresidenti Francesco Pappi del “Canadian Pub di Via Sant’Orsola” a  Bergamo e Vincenza Carissimi del “Bar Commercio” di Osio Sotto. Confermati nel direttivo Raffaella Andreini dell’ “Half Crown Pub” di Antegnate, Gabriele Aresi del “3o e lode Cafe'” di Bergamo e Elena Stroppa del “Gino’s Bar” di Bergamo. Entrano nel direttivo Guglielmo Pontiggia del “Sweet Soul Cafe” di Bergamo e Luca Rebuzzi del “Reef Cafè” di Bergamo.

Giorgio Beltrami con i vicepresidenti Francesco Pappi e Vincenza Carissimi
Giorgio Beltrami con i vicepresidenti Francesco Pappi e Vincenza Carissimi

La categoria guarda con preoccupazione e sta incrociando in questi giorni le dita in vista del referendum abrogativo dei voucher in programma il 28 maggio: «I voucher devono tornare ad essere applicati nei comparti contraddistinti come il nostro, oltre al settore agricolo, da picchi di lavoro – afferma il presidente -. Sono uno strumento da difendere e non da abrogare, pur con le necessarie limitazioni e con un ritorno alla loro applicazione nei settori per cui vennero creati». Con la crisi molte attività stanno giocando al ribasso dei prezzi per cercare di accaparrarsi nuovi clienti, ma scendere sotto certe soglie porta inevitabilmente alla chiusura:« La gestione economica è l’abc di ogni attività imprenditoriale eppure molti non sanno fare i conti giusti. Accade così che ci sia chi applica prezzi stracciati e fuori dal mercato e non si accorge che più colazioni serve e più perde, così come chi non accantona per spese e tasse il denaro che ogni sera si trova nel cassetto». Per migliorare la gestione d’impresa, Beltrami ricorda il nuovo servizio messo in campo dall’Associazione: «Con la liberalizzazione delle licenze siamo diventati una categoria fragile e per stare sul mercato non basta saper fare un cocktail o servire un buon cappuccino. La gestione dell’attività è fondamentale e anche laddove è corretta e portata avanti con impegno e dedizione esistono comunque dei margini di miglioramento e ulteriore crescita».

Giorgio Beltrami
Giorgio Beltrami

Tra gli obiettivi del mandato, Beltrami intende rafforzare la partecipazione del Gruppo: «Solo facendo associazione  e confrontandosi con i colleghi si cresce – ha ribadito con decisione -. Partecipare a incontri e condividere la propria esperienza e visione d’impresa rappresentano valori indiscutibili e consentono di fare davvero sistema». Solo grazie all’associazionismo si sono ottenuti risultati importanti, a partire dalla nuova regolamentazione delle sagre: «Non sarà la legge perfetta che avremmo voluto vedere promulgare, ma anche se non tutte le nostre istanze, avanzate attraverso Fipe, sono state raccolte, rappresenta un indiscutibile risultato portato avanti da anni di battaglie anche dalla nostra categoria. Mettere un limite al dilagare continuo di sagre ed eventi senza regole, rappresenta un primo passo importante. E in questo senso Ascom avrà il ruolo importante di presidiare il territorio». La formazione, infine, continua a rappresentare la migliore arma delle imprese per restare sul mercato: «La crisi più grave è quella delle idee e della professionalità: solo con un aggiornamento costante si può continuare a competere – continua Beltrami -. Fare un mestiere da vent’anni non è un buon motivo per non frequentare un corso di aggiornamento che allarga sempre e comunque il proprio orizzonte culturale».




Commercio, Fusini (Ascom): “Sulle nuove regole per Città Alta si rischiano ricorsi”

Citta Alta Amadeo“Porre un limite alla somministrazione di alimenti e bevande, alla vendita di cibo da asporto e al consumo esterno ai locali può andar bene, più complicato mi sembra invece l’idea di mettere dei paletti alle categorie merceologiche, vietare i cibi precotti e imporre l’utilizzo di una quota di prodotti locali, cosiddetti a chilometro zero». E’ il commento a caldo del direttore dell’Ascom Confcommercio Bergamo, Oscar Fusini, al termine dell’incontro di ieri col sindaco di Bergamo Giorgio Gori e Roberto Amaddeo (consigliere con delega a Città Alta). Entrambi hanno presentato alle Associazioni di categoria il piano per tutelare il patrimonio culturale di Città Alta e dei borghi storici con nuove regole al commercio. Una scelta necessaria, secondo Palazzo Frizzoni, per porre un limite al proliferare di attività commerciali destinate ai turisti, che in questi anni hanno via via tolto spazi vitali ai negozi di vicinato e di tradizione, più utili ai residenti.

Il timore espresso dalle Associazioni di categorie, tuttavia, è quello che imponendo troppi vincoli, in assenza di riferimenti normativi mirati, si finisca per favorire una pioggia di ricorsi, come peraltro accaduto a Firenze, dove il regolamento è stato rivisto più volte. Il confronto tra Comune e commerciati su questo terreno è avviato, alla ricerca di una soluzione condivisibile. «Le finalità illustrate dall’Amministrazione comunale – commenta Roberto Ghidotti, presidente del Distretto urbano del commercio – sono condivisibili, dobbiamo però trovare le modalità corrette per trovare un punto d’incontro, considerando anche che i paletti per Città Alta saranno più stringenti di quelli per i borghi. Nel prossimo incontro, alla fine del mese, faremo le nostre controproposte».

Nel corso dell’incontro, Gori ha ribadito che l’obiettivo è quello di tutelare  l’integrità del centro storico, che è sempre più turistico, ma essendo anche residenziale deve mantenere le sue funzioni. Di qui la scelta di ispirare la bozza alle regole adottate nel centro storico di Firenze. Tutti d’accordo, invece, sulla necessità di stabilire vincoli per ristrutturazioni, arredi e insegne.




I macellai confermano Coffetti. «Iniziative in piazza per promuovere il settore»

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Da sinistra, Nicola Cazzaniga, Luciano Padolfi, Ettore Coffetti e il segretario del Gruppo macellai Ascom, Giorgio Lazzari

La concorrenza dei supermercati, i nuovi stili di vita che privilegiano i pasti fuori casa, l’addio delle giovani generazioni ai piatti dalle lunghe cotture di mamme e nonne, le tendenze vegane e vegetariane: i problemi non mancano per i macellai, che di una cosa restano però certi, della loro capacità di essere un punto di riferimento per chi apprezza la buona carne.

È da questa consapevolezza che riparte il Gruppo macellai dell’Ascom di Bergamo, che ha confermato presidente Ettore Coffetti. Classe 1972, terza generazione della macelleria di famiglia in Borgo Santa Caterina, è al terzo mandato alla guida della categoria, che lo vede impegnato nell’attività sindacale dall’età di 18 anni. È stato anche fondatore e presidente del Gruppo Giovani, revisore dei conti della Fogalco e incaricato dei rapporti con gli istituti di credito nei Giovani Imprenditori Confcommercio. Confermata anche la sua squadra, con Giuseppe Oberti, di Grone, vicepresidente, e i consiglieri Elio Algeri (Nembro), Stefano Castelli (Romano di Lombardia), Elio Cazzaniga (Canonica d’Adda), Marco Fracassetti (Bergamo), Gianni Licini (Alzano Lombardo) e Luciano Pandolfi (Cologno al Serio). Il nuovo ingresso è quello di Nicola Cazzaniga, che dopo aver seguito le orme del padre Elio in macelleria lo fa anche in Associazione.

Dopo la discesa drastica delle attività dei primi anni Duemila, il settore si è stabilizzato. Al 31 dicembre 2016 le macellerie in Bergamasca erano 264 (3 in più rispetto al 2015), delle quali 24 in città (una in più rispetto all’anno precedente). Cinque anni fa i negozi erano 272 in totale, 21 in città.

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Ettore Coffetti

«Nonostante le vecchie e nuove criticità – afferma Coffetti – i macellai non hanno mai abbassato la guardia rispetto a qualità e professionalità, due elementi che, insieme al rapporto diretto con la clientela, ci caratterizzano e continuano a fare la differenza». Da questa base partono due linee di azione ben delineate per il nuovo mandato, il rafforzamento del Gruppo e la promozione dei confronti dei consumatori. «Un primo passo sarà una lettera a tutti i macellai, associati e non – annuncia Coffetti -, per illustrare cosa facciamo e stimolarli a partecipare. Il nostro Gruppo ha sempre funzionato bene, con grande collaborazione, ci piacerebbe coinvolgere altri colleghi, soprattutto giovani, per poterci confrontare su nuove idee e progetti. Per gli associati predisporremo anche un questionario che ci consenta di individuare con precisione criticità e priorità».

Sarà potenziata anche la visibilità. «Vogliamo tornare in piazza – spiega il presidente – un po’ come succedeva con Passeggiar Gustando. Per fare questo intendiamo proporre un nostro spazio durante feste e manifestazioni nei principali centri della provincia dove, in accordo con le Amministrazioni comunali e appoggiandoci su un macellaio locale, cucinare e far assaggiare i nostri prodotti, destinando poi i fondi raccolti ad un fine benefico». Sarà inoltre replicata – dopo il bel riscontro della prima edizione – la dimostrazione di lavorazione delle carni all’interno della Fiera di Sant’Alessandro, accompagnata dai consigli di uno chef per le cotture e le ricette più adatte per i diversi tagli. In previsione c’è anche una rubrica di ricette e consigli sui canali di informazione Ascom tenuta a rotazione da un macellaio del Gruppo.

Per quanto riguarda la formazione, torneranno gli incontri con gli esperti dell’Ats sulle normative e le corrette prassi, mentre chi vuole imparare la professione può contare sulle lezioni dei colleghi più esperti. Il Gruppo cura infatti la docenza del corso “Vorrei fare il banconiere di macelleria”, che l’Accademia del Gusto di Osio Sotto organizza a partire dal 20 aprile, per cinque giovedì e un totale di 25 ore. «Si tratta di un professione richiesta – evidenza Coffetti -, che offre buone prospettive d’impiego».